Il viaggio verso la costruzione del Masterplan, per una Reggio “Ecosistemica”, è partito da Palazzo San Giorgio, con un incontro fra gli amministratori locali ed i professionisti del territorio chiamati ad offrire il loro contributo sulle strategie di crescita e sviluppo della comunità. Una due giorni di confronti, spunti e approfondimenti proseguita nella Facoltà di Architettura dell’Università Mediterranea, in cui esperti, accademici e tecnici sono stati invitati a concorrere alla redazione del documento di indirizzo strategico. Fra le figure più autorevoli coinvolte nel progetto dal gruppo di lavoro coordinato da Paolo Malara, spiccano Salvador Rueda, fondatore e direttore dell’Agenzia di Ecologia Urbana di Barcellona, e Saverio Mecca, coordinatore dell’Osservatorio sulle politiche urbane territoriali del Cnel e professore ordinario emerito dell’Università di Firenze. «Ospiti visionari», li ha definiti il sindaco facente funzioni, Paolo Brunetti, che, in apertura dei lavori, al fianco del sindaco metropolitano facente funzioni, Carmelo Versace, degli assessori comunali Giuggi Palmenta e Domenico Battaglia, e dei consiglieri delegati, Massimiliano Merenda e Giuseppe Giordano, ha parlato di «un’occasione irripetibile e imperdibile per la città».
“Indire questa conferenza permanente – ha detto – non era un obbligo, ma ci tenevamo a farlo per ascoltare tutte le anime che hanno a cuore il miglioramento del nostro territorio che, come il resto del Pianeta, dovrà presto fare i conti con i problemi legati al riscaldamento globale. Dunque, serve mettere in rete tutte le superfici possibili che possano essere utilizzate per avere energia pulita». In questo disegno, quindi, «stiamo cercando di ascoltare tutti per raccogliere idee e stimoli così da avere una visione migliore della città. Poi, la politica si assumerà responsabilità di decidere”. Secondo il sindaco facente funzioni, le direttive sulle quali muoversi sono “la riconquista del fronte mare e l’azzeramento delle distanze fra la città capoluogo e le tante piccole realtà del comprensorio metropolitano”. “Invito quante più persone possibile ad aderire a questo lavoro – ha detto – fornendo prospettive e spunti di ragionamento”.
Per l’assessore Domenico Battaglia il dibattito sul Masterplan arriva “in un periodo molto favorevole per la città, quando si intensificano la strategia sui Masterplan dell’aeroporto e del porto”. “In questo frangente – ha ricordato – abbiamo avuto uno scambio virtuoso con l’Agenzia del Demanio, a lavoro su un Piano per città di Reggio che prevede, nell’area di Modena-Ciccarello, dove insiste un’altra nostra misura importante come i Pinqua e dove si è proceduto allo sgombero dell’ex Polveriera, la nascita di una delle sei scuole di formazione dei Vigili del fuoco d’Italia e la delocalizzazione degli stessi uffici del demanio. Insieme potremo costruire un’idea di città davvero migliore. Il compito nostro è quello di costruire i percorsi, di avere una visione di città moderna e in grado di interpretare il futuro”.
Secondo l’assessora Giuggi Palmenta “è importante partire dall’ascolto delle organizzazioni di settore e, soprattutto, della cittadinanza”. “Sicuramente – ha proseguito – alcuni interventi posti in essere con i fondi del React Eu, dedicati proprio alla transizione verde, al digitale ed ai servizi per una città più resiliente, vanno in questa direzione”.
Quindi, il consigliere Giuseppe Giordano si è soffermato sulla sfida rappresentata dal Masterplan che “esalta l’acume di chi, in questa amministrazione, ha voluto si avessero, finalmente, strumenti di Pianificazione strategica per disegnare il futuro, lo sviluppo, il ruolo cruciale di una città baricentrica nel Mediterraneo. Il programma 21/27 ci consegna una mole di risorse enorme, una parte delle quali già programmate nell’investimento strategico del Museo del mare che diventa una delle 10 opere bandiera del Paese per il Pnrr”.
“La città è bella se intensa e ci si ritrova”, ha continuato il consigliere Massimiliano Merenda aggiungendo: “E’ nostro dovere renderla inclusiva, duratura, sicura, sostenibile e la rigenerazione urbana va vista anche come un metodo”. Soffermandosi sul Masterplan, ha indicato un’attività che “deve mirare a trasformare, fisicamente, il tessuto urbano, inserendo al suo interno interventi di carattere culturale, sociale, economico e ambientale”.