L’importanza della Zona Economica Speciale (ZES) Unica nell’orizzonte economico e di sviluppo del Mezzogiorno è un tema che, negli ultimi giorni, ha catalizzato l’attenzione politica e mediatica, segnando un passo decisivo verso la concretizzazione di una visione di crescita e innovazione. La recente riunione della cabina di regia per la ZES Unica, presieduta dal Ministro Fitto e alla quale hanno partecipato Ministri e rappresentanti delle otto Regioni interessate (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna), nonché l’UPI e l’ANCI, rappresenta un momento di svolta nel percorso di attuazione di questa ambiziosa iniziativa.
Al centro dell’incontro, la predisposizione del Piano strategico triennale della ZES Unica, che si pone come obiettivo principale quello di definire una politica di sviluppo capace di integrarsi armoniosamente con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e con le programmazioni nazionali e regionali dei fondi strutturali europei. Questo piano strategico avrà il delicato compito di indicare gli investimenti e gli interventi prioritari, i settori da promuovere e quelli da rafforzare, applicando un regime semplificato dell’autorizzazione unica, con l’intento di rendere più agile e attrattivo il contesto imprenditoriale.
L’approccio adottato dalla cabina di regia, che prevede la convocazione di appositi tavoli tematici per avviare un confronto costruttivo con tutti i principali attori, pubblici e privati, inclusi le associazioni di categoria, sottolinea la volontà di un coinvolgimento trasversale e partecipativo. Questa metodologia di lavoro mira a garantire che il Piano strategico sia il risultato di un’analisi condivisa delle esigenze territoriali e delle potenzialità di sviluppo, nel rispetto delle specificità locali e delle vocazioni produttive delle regioni coinvolte.
La ZES Unica rappresenta, dunque, una leva strategica per il rilancio economico del Sud, offrendo un’opportunità unica di attrazione degli investimenti, di creazione di nuove opportunità di lavoro e di stimolo per l’innovazione e la competitività delle imprese. In questo contesto, la decisione di trasferire, a partire dal 1° marzo, le funzioni svolte dagli otto Commissari straordinari alla Struttura di missione ZES segna l’avvio di una nuova fase operativa, che vedrà l’implementazione concreta delle strategie e degli interventi previsti dal Piano.
L’attenzione rivolta alla semplificazione amministrativa, attraverso l’adozione dell’autorizzazione unica, è un aspetto fondamentale che può significativamente contribuire a ridurre i tempi e i costi per le imprese, incentivando così l’avvio di nuovi progetti e la realizzazione di investimenti in aree cruciali per lo sviluppo economico e sociale del Mezzogiorno.
In conclusione, l’impegno profuso nella realizzazione della ZES Unica e nel suo Piano strategico triennale si configura come un elemento chiave per il futuro delle regioni del Sud Italia, proiettando queste aree verso un orizzonte di crescita sostenibile e inclusiva. La sinergia tra governo, regioni, enti locali e parti sociali sarà determinante per trasformare le sfide in opportunità, assicurando che il Mezzogiorno possa giocare un ruolo di primo piano nello scenario economico nazionale ed europeo, valorizzando al meglio le sue risorse e le sue competenze.
Dott. Ferrau: “ZES UNICA sempre più imminente”
Dopo un prolungato periodo di stasi, costellato da controversie e incertezze, il ministro Fitto ha fatto il suo ritorno in pubblico con rilevanti comunicazioni riguardanti la ZES UNICA.
Nell’odierna data, mediante i suoi canali ufficiali, ha provveduto a divulgare le prime delucidazioni riguardo alla recente sessione di lavoro della cabina di governo ZES. Si apprende che si è condotto un dibattito inerente alla confezione del Piano Strategico, il quale avrà il compito di delineare la strategia operativa in conformità con le linee guida del PNRR e la politica di sviluppo ZES. Il predetto Piano sarà incaricato di mettere in luce i settori da potenziare e promuovere, nei quali verrà applicato il regime semplificato dell’autorizzazione unica. Si prevede la costituzione di tavoli tematici su misura, adibiti al confronto tra gli attori, sia pubblici che privati, al fine di agevolare un dialogo costruttivo e tracciare la rotta da seguire.
Infine, si sottolinea la data del 1° marzo come cruciale spartiacque tra le vecchie 8 ZES e la nuova ZES UNICA; infatti, da tale data, le funzioni precedentemente in capo agli otto commissari straordinari verranno trasferite alla struttura di missione, coordinata dal governo.
Nessuna novità, invece, si registra per quanto concerne il credito d’imposta ZES Unica, la forma di incentivo che prevede l’erogazione di un credito d’imposta per coloro che realizzano investimenti in beni strumentali e terreni nelle regioni comprese nella ZES UNICA , secondo i precetti stabiliti all’articolo 2, paragrafi 49, 50 e 51 del regolamento (UE) n. 651/2014 della Commissione del 17 giugno 2014, riguardanti diversi ambiti, dall’acquisizione di macchinari all’ampliamento di immobili strumentali.
Tuttavia, è necessario ricordare che il valore dei terreni e degli immobili non può superare il 50% del valore complessivo dell’investimento agevolato. Restano invariati i limiti economici, con progetti di investimento compresi tra un minimo di 200.000 euro e un massimo di 100 milioni di euro, e soprattutto quelli temporali, che prevedono come data ultima per gli investimenti immobiliari il 15 novembre 2024.
Quest’aspetto, forse il più critico e contemporaneamente il più discusso, della misura, irichiede una riconsiderazione, vista il ritardo nella presentazione del decreto attuativo (ricordando che inizialmente era stato previsto il termine ultimo del 31 dicembre 2023, poi successivamente modificato); nel frattempo, gli attori del settore rimangono in attesa di direttive più limpide, al fine di agevolare l’avvio di nuovi investimenti, con l’auspicio di poter finalmente avviare gli investimenti in programma, in modo tale da dare inizio al tanto agognato processo di sviluppo economico e sociale del Meridione, che più volte nel corso degli ultimi anni si è cercato.
Con l’auspicio che tutto ciò possa essere realmente l’inizio di una rivoluzione economica restiamo collegati per altre imminenti novità.