Di seguito la nota stampa inviata dall’Unione Nazionale Consumatori, sede di Reggio Calabria, in merito all’annuncio del Comune relativo all’appello delle sentenze della Commissione Tributaria di Reggio Calabria riguardo la TARI.
Ecco quanto si legge nella nota:
“Il Comune ha annunciato che appellerà le sentenze della Commissione Tributaria di Reggio Calabria, che su ricorso dell’Unione Nazionale Consumatori Calabria ha ridotto il tributo TARI al massimo della sua potenzialità e cioè al 20% dell’importo complessivo per irregolarità del servizio di raccolta rifiuti.
Il Comune spera di ribaltare la sentenza del giudizio di primo grado, confidando nel regolamento che si è dettato e che prevede che un disservizio per essere considerato tale, deve protrarsi per trenta giorni consecutivi e conseguentemente nella difficoltà del cittadino nel documentare tale circostanza.
E’ facile intuire infatti, che il cittadino dovrebbe tutti i giorni, contestare al proprio Comune e/o all’azienda municipalizzata che si occupa del servizio, l’inefficienza o l’assenza della raccolta dei rifiuti, inviando dei reclami tracciabili (PEC, raccomandate, ecc.), allegando foto della situazione del proprio quartiere, per un periodo continuativo di trenta giorni.
Inoltre al momento dell’arrivo dell’avviso di pagamento della Tari, chiedere al Comune la riduzione dell’imposta facendo riferimento a tutte le segnalazioni effettuate in precedenza. L’ente potrà provvedere alla riduzione in autotutela a favore del cittadino richiedente oppure, com’è facilmente intuibile, potrà decidere di non prendere in considerazione la richiesta. In questo secondo caso il cittadino potrà ricorrere all’autorità giudiziaria tributaria per richiedere la riduzione. Mediamente un giudizio davanti alla commissione tributaria provinciale (primo grado) dura dai 12 ai 30 mesi. I tempi si allungano se viene presentato appello e ricorso per cassazione, si può arrivare anche a sei o sette anni complessivi.
Eppure negli anni 2018 – 2021, l’intero territorio comunale è stato caratterizzato da un gravissimo stato emergenziale, a causa di un vero e proprio collasso del sistema di raccolta e gestione dei rifiuti solidi-urbani, evenienza che aveva determinato l’accumulo di tonnellate di rifiuti nell’intero comprensorio reggino, provocando il proliferare di insetti, ratti, ecc. il propagarsi di esalazioni nauseabonde, il riversamento di liquidi di ogni genere, nonché il collegato fenomeno della combustione, con un impatto ambientale devastante, che aveva integrato la sussistenza di tutti i presupposti e le condizioni per la riduzione del tributo TARI al 20% del dovuto.
A tale proposito, si riporta integralmente la nota dell’Azienda Sanitaria Provinciale, Dipartimento di Prevenzione – Unità Operativa Complessa Igiene e Sanità Pubblica di Reggio Calabria, che con precisi riferimenti di spazio e di tempo, ha rilasciato la seguente attestazione, in merito alla valutazione del rischio sanitario ed ambientale a seguito dell’emergenza rifiuti del comune di Reggio Calabria per gli anni 2018, 2019, 2020, 2021, asserendo quanto segue: “ negli anni 2018/2019 l’Unità Operativa scrivente in seguito a pressanti segnalazioni da parte di privati cittadini per singoli siti e più genericamente nell’ambito di programmata vigilanza su tutto il territorio relativamente alle discrasie evidenziate in seguito all’adozione del sistema di raccolta ‘porta a porta’ dei rifiuti solidi urbani, ha più volte richiesto al Sig. Sindaco l’adozione di tempestivi, improcrastinabili interventi risolutori”.
La nota dell’ASP di Reggio Calabria prosegue per gli anni 2020/2021 attestando quanto segue: con forza, perseveranza e determinazione ha dichiarato “gravissime” le condizioni in cui versava tutto il comprensorio reggino conseguenti sia al mancato ritiro/accumulo dei rifiuti solidi urbani, che allo sversamento abusivo degli stessi, all’insistenza di diffuse “micro discariche” così come al collegato fenomeno della combustione, richiedendo al Sindaco, massima Autorità Sanitaria Locale, al Dirigente del Servizio Igiene Ambientale della città di Reggio Calabria e al servizio AVR, la necessità di interventi tempestivi ed ineludibili da attuare nell’intero ambito territoriale e per ogni singolo sito, comprensivi di sanificazione fino a totale bonifica degli stessi. Pertanto il persistente e gravissimo rischio per la salute pubblica e a volte per l’incolumità, nonché per l’ambiente, stante anche la criticità Covid-19, hanno configurato una situazione scientemente definita ‘emergenziale su tutta l’area comunale”. Si aggiunge che di tanto se ne è data ricorrente comunicazione anche alla Prefetture di Reggio Calabria, alla Procura della Repubblica, al Comando Polizia Municipale di Reggio Calabria e al Comando Carabinieri NOE di Reggio Calabria, richiedendo l’attivazione anche da parte dei citati Autorità ed Organismi, delle precipue competenze e di provvedimenti finalizzati alla risoluzione della problematica in essere”.
Nel momento in cui le difficoltà nel servizio regolare della raccolta rifiuti si stanno manifestando anche nel corrente anno, l’Unione Nazionale Consumatori chiede, quali iniziative verranno intraprese per ristabilire il giusto rapporto tra il tributo da pagare ed il costo del servizio effettivamente erogato, tenendo presente che stante il silenzio dell’amministrazione e non procedendo alle legittime riduzioni, imporrà ai cittadini o di ricorrere all’autorità giudiziaria competente per tutelare i propri diritti, malgrado le difficoltà esposte, o incentiverà l’evasione fiscale, per coloro che non avranno la possibilità di sostenere i costi della giustizia”.