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Taurianova: truffa sul “bonus facciate”, due imprenditori ai domiciliari

Due titolari di imprese edili poste ai domiciliari dalla Guardia di finanza, con l'accusa di truffa sul "bonus facciate".

di Sebastiano Plutino

Due titolari di altrettante imprese edili, sono state arrestate e poste ai domiciliari dalla Guardia di finanza a Taurianova, in provincia di Reggio Calabria, con l’accusa di avere messo in atto una truffa legata al “bonus facciate”.

I finanzieri hanno anche anche sequestrato un milione e seicentomila euro, somma corrispondente all’importo della presunta truffa.

 Ai due arrestati vengono contestati i reati di truffa aggravata ai danni dello Stato e riciclaggio.

L’operazione che ha portato agli arresti ed al sequestro é stata coordinata dalla Procura della Repubblica di Palmi, diretta da Emanuele Crescenti.

Il milione e seicentomila euro oggetto del sequestro preventivo che é stato eseguito, secondo quanto é emerso dalle indagini della Compagnia di Palmi della Guardia di finanza, sarebbe collegato alla creazione ed al riciclaggio di crediti d’imposta fittizi. L’indagine delle fiamme gialle è scaturita da un’attività di polizia economico finanziaria che ha consentito di fare luce su crediti d’imposta fittizi, frutto di un sistema di frode.

I due imprenditori arrestati, secondo l’accusa, avrebbero fittiziamente prodotto crediti di imposta, relativi ad interventi di recupero del patrimonio edilizio in realtà mai eseguiti, successivamente ceduti ad istituti di credito e ad altre società. L’accusa di riciclaggio riguarda, in particolare, il mancato pagamento di un controvalore nella cessione di crediti d’imposta a tre società. Le società coinvolte nell’inchiesta sono state poste sotto sequestro ed affidate ad un amministratore giudiziario.

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