“Sono 19 le persone decedute sulla statale 106 ionica dall’inizio di quest’anno a causa di incidenti stradali. Un dato impressionante che rende impellente la necessità di mettere in sicurezza l’arteria, ammodernandola”, ha dichiarato, a Catanzaro, Fabio Pugliese, direttore operativo dell’associazione “Basta vittime sulla strada statale 106”.
“Ci sono problemi che riguardano l’infrastruttura ionica – ha aggiunto Pugliese – per quel che attiene sia i nuovi tratti che sono stati progettati che quelli già esistenti. Ci sono tre miliardi di finanziamenti per i nuovi megalotti della Sibari-Catanzaro. Soldi messi solo sulla carta, e cioè nel contratto di programma dell’Anas, ma non vincolati dal ministero con una delibera Cipes. Questo significa, per come sono stati stipulati i contratti, che se i soldi non dovessero bastare. E per come abbiamo valutato noi, i costi dovrebbero salire almeno a 4 miliardi. E così le opere non verrebbero ultimate e sarebbero dunque realizzate solo in parte. Tutta la statale è ridotta in uno stato comatoso. Non si fa manutenzione dal 2019. Abbiamo iniziato a gennaio un servizio di segnalazioni, con foto a terra o scattate col drone, pensando di arrivare in questo periodo fino a Catanzaro, ma siamo ancora fermi a Cosenza.
La strada che i calabresi percorrono attualmente e che per anni ancora percorreranno, necessita di un piano di messa in sicurezza urgente. Tutte le segnalazioni fatte, però, sono rimaste inascoltate. Dal 2021, e cioè esattamente da tre anni, rivendichiamo che la dirigenza regionale dell’Anas venga rimossa. Perché se una macchina sbanda, la colpa è di chi guida. Ma se una macchina sbanda e finisce fuori strada, provocando la morte di qualcuno, perché in quel punto manca il guardrail, c’è o no una corresponsabilità dell’Anas? Siamo sorpresi che la politica calabrese non si sia posta il problema”, ha concluso Pugliese.