Il “Festival del Teatro Popolare” anima la Villa Comunale Giardini Umberto I. Ha preso ufficialmente il via la kermesse per l’organizzazione, impeccabile, della Federazione italiana teatro amatori che, in collaborazione con la Città Metropolitana ed il Comune di Reggio Calabria, ha allestito un grande cartellone in occasione delle festività mariane.
Una settimana colma di appuntamenti, di spettacoli e divertimento in vernacolo accompagnerà le serate dei reggini in un luogo simbolo di storia e cultura come i Giardini Umberto I, tornati a risplendere nel periodo dell’anno più atteso dai cittadini. Le prime due commedie, rinviate a causa del maltempo, verranno recuperate i prossimi 18 e 19 settembre.
Ieri, intanto, è stata la volta della Piccola Compagnia del teatro di Pellaro che ha portato in scena “A finestra”. Prima dell’apertura del sipario è stato il vicesindaco metropolitano, Carmelo Versace, a portare i saluti dell’amministrazione rilanciando “l’impegno in favore delle attività culturali e di quanti si prodigano per costruire momenti di convivialità e spettacolo ricercando il senso più nobile e autentico di comunità”. “In questo contesto – ha spiegato – il vernacolo diventa uno strumento ancor più efficace per costruire l’identità di un popolo e le sue radici. Il dialetto, infatti, è un marchio distintivo, una lingua speciale, un elemento chiave che rende unica una comunità”.
Secondo appuntamento il 12 settembre, con la compagnia Blu Sky cabaret e “Ora facimu festa” per la regia di Caterina Borrello. Oggisarà la volta della Compagnia teatrale “La Quinta Essenza – Ortì” che porterà sul palco della Villa Comunale “I niputi du sindacu” per la regia di Giuseppe Lombardo.
Le due commedie rinviate, come detto, verranno recuperate a partire dal 18 settembre con “E’ asciuto pazzo ‘o parrocchiano – Nisciu pacciu u parrocu” dell’Aps-Francesco Amendola Compagnia Teatrale Angela Barbaro per la regia di Licia Ruffo e, a seguire, giorno 19 settembre, con “L’aria del Continente” della Compagnia teatrale San Paolo alla Rotonda per la regia di Giuseppe D’Agostino.