Articolo di Pierluigi Gabriele
Marc Cerrone è letteralmente una leggenda vivente della Disco music. Il batterista disco francese nel corso dei decenni si è continuamente riconfermato anche come un ottimo compositore. In pratica, con 30 milioni di album venduti, il poliedrico artista francese ha cambiato sin dalle fondamenta il genere, amalgamando la Disco all’Elettronica con l’aggiunta dell’orchestrazione sinfonica. Questa carriera di lunghissimo corso gli ha fatto conquistare un Golden Globe come produttore dell’anno e ben 5 Oscar della musica. Tra i suoi lavori più celebri si ricordano “Love in C Minor” del 1976 e “Supernature” del 1977 facendo un po’ come i Velvet Underground a loro tempo da ispirazione a molti artisti.
I più noti che hanno tratto linfa artistica dal compositore sono Sébastien Tellier, Daft Punk, ed i Phoenix, comprendendo un po’ tutto il movimento “French touch”.
Cerrone fu protagonista anche nella celebre discoteca Studio 54 situata a Manhattan, dove frequentò figure cardine del ventesimo secolo come Andy Warhol e Jean Paul Gaultier. Ora, da vero e proprio padrino della musica Disco/Dance, si unisce al duo siciliano Colapesce & Dimartino per una rivisitazione di un suo brano del 79’ “Call me tonight”, unendo la struttura originale alle influenze pop italiane delle star di “Musica leggerissima”. La rivisitazione italiana dei due artisti siciliani che hanno certificato due dischi di Platino solo nel nostro Paese grazie all’avventura Sanremese, può rappresentare l’ennesimo successo per il compositore ed una ulteriore conferma di quanto Colapesce & Dimartino siano capaci di collaborazioni con artisti apparentemente lontani dalle loro corde.
C’è da dire che prima di diventare un duo e soprattutto prima dell’enorme successo mainstream, entrambi hanno sviluppato una buona carriera sia da solisti (Colapesce) che con una band (Dimartino). Una delle collaborazioni che rimane impressa, soprattutto nell’album del 2020 “I mortali” è quella con la cantante e compositrice conterranea Carmen Consoli in “Luna Araba”. Già questo singolo con la “cantantessa” dimostrava il valore di un duo che poi ampliò l’ Lp sia con il successo sanremese, sia con altri inediti e cover che rendevano omaggio al principe dei mistici Franco Battiato e ad una vecchia conoscenza della musica rock come Marianne Faithfull. Con queste storie alle spalle il nuovo trio, con questa rilettura musicale dei Seventeen non potrà che far bene.