Le strade di Bagaladi si sono trasformate, per un pomeriggio, in un vero e proprio “Villaggio in Festa” dedicato ai bambini. Proprio “Un Villaggio per Crescere a Bagaladi” è il nome dell’iniziativa organizzata dall’Amministrazione Comunale di Bagaladi, da sempre impegnata nel dare nuova linfa al paese, e le associazioni Nati per Leggere – Area Grecanica e UNICEF Melito Porto Salvo.
Durante il pomeriggio di sabato 28 maggio, la via B. Buozzi di Bagaladi si è trasformata in un luogo di grande divertimento, dove hanno avuto sede diverse attività dedicate ai bambini e, in particolar modo, a tutti i bambini nati tra il 2020 e il 2021.
A questi ultimi UNICEF e Nati per leggere hanno consegnato un dono molto speciale: la Pigotta UNICEF, un libro, il Passaporto dei Diritti e un pensiero realizzato dalle educatrici e dalla coordinatrice di “Un villaggio per crescere“.
Prezioso, a tal fine, il contributo dell’Istituto Comprensivo Corrado Alvaro di Bagaladi, che ha realizzato le caratteristiche bambole da donare ai bambini. Ognuna di loro prende il nome da uno dei bambini destinatari del dono, che rimarrà per sempre nel ricordo di chi l’ha ricevuta. I ragazzi della Corrado Alvaro hanno anche animato il pomeriggio cantando in coro alcune canzoni.
Il tutto è stato fortemente voluto dall’Amministrazione comunale di Bagaladi, primo comune ad aderire al progetto “Pigotte al Comune” proposto da UNICEF, con l’acquisto delle bambole da regalare ai bambini, nonché dei libri presenti nel dono, assieme a Nati per leggere.
Grande soddisfazione del sindaco Santo Monorchio che ha commentato con queste parole il bel pomeriggio in mezzo ai bambini: “Oggi fare un figlio è un vero atto di coraggio. Molti di questi bambini sono nati prima della pandemia, oggi stiamo vivendo tempi molto difficili. Bisogna ricordare che senza bambini, senza giovani, la comunità non esiste. Voi che siete mamme e papà, soggetti attivi, tenete duro: noi ce la stiamo mettendo tutta, grazie anche a queste realtà che ci permettono di mettere in piedi queste iniziative. Nel paese serpeggia un senso di timore e di abbandono che è un po’ figlio della pandemia. Noi ci stiamo spaccando il cuore: abbiamo 25 cantieri pronti a partire. A differenza degli altri anni, abbiamo i soldi ma non le imprese, i professionisti per fare i progetti. Ma state tranquilli: recupereremo e vi daremo un paese di cui essere soddisfatti. Tenete duro, e sappiate che senza i cittadini, senza il privato, non si va da nessuna parte“.