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Ponte sullo Stretto, il Comune di Villa: “Opera che spaccherebbe in due il Territorio”

Nota del Comune di Villa sulla delibera odierna, inerente al progetto del Ponte sullo Stretto, rivolta al MASE, MIT E CIPESS

di Sebastiano Plutino
Con il deliberato del 23 ottobre, di fatto questa amministrazione consegna alla Città il lavoro continuo e costante di questi ultimi due anni di tutela di Villa San Giovanni nei confronti di un progetto, quello del Ponte, che ad oggi appare sempre più come un’opera che avrebbe il solo effetto di spaccare in due un territorio, senza certezze né sulla sua fattibilità tecnica né sull’impatto ambientale e sociale.
Un lavoro, dunque, quello dell’ente comunale costituito da atti amministrativi che rilevano un indirizzo politico di grande responsabilità, come d’altronde dovrebbe fare qualsiasi amministrazione di buon senso che si prefigge tra gli obiettivi la difesa della Città. 
Il deliberato si rivolge ai tre Enti coinvolti in questa fase progettuale: MIT (Ministero dei Trasporti), MASE (Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica) e CIPESS (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica e lo Sviluppo Sostenibile).
L’amministrazione, all’esito degli studi approfonditi della documentazione è al momento pervenuta ad una consapevolezza: manca un progetto definitivo in quanto manca la progettazione delle interferenze e il progetto di cantierizzazione. Pertanto la mozione approvata da questa maggioranza chiede tre cose chiare e precise: 1. al MASE la sospensione della Valutazione di impatto ambientale perché mancano gli studi, e se non saranno prodotti si chiede di dare esito negativo per la stessa; 2. al MIT si chiede di sospendere i termini della conferenza istruttoria in attesa della VIA (Valutazione di Impatto Ambientale), in quanto non è neppure possibile valutare l’attuale progetto definitivo che sarà, all’esito delle prescrizioni che risulteranno dal VIA, inevitabilmente un progetto diverso; 3. al CIPESS l’astensione dalla dichiarazione di pubblica utilità per gli espropri, in quanto a oggi non è individuata l’area da espropriare, mancando il progetto di cantierizzazione, o in subordine la sospensione.
Una posizione chiara, ferma, precisa, un atto insieme amministrativo e politico che non lascia adito a dubbi circa l’esito di quel metodo tecnico-scientifico che si è voluto applicare fin qui e rispetto al quale, se fin ora può essere stato comprensibile accettare l’ipotesi benevola di un suo fraintendimento, abituata com’era la politica cittadina a posizionarsi ideologicamente rispetto a quest’opera, oggi non è più consentito a nessuno invocarlo malevolmente per attribuire all’Amministrazione Comunale tentennamenti, indecisioni o peggio ancora cedimenti sull’obiettivo della tutela e salvaguardia del territorio e dei suo cittadini. Dove altro se non negli atti appena richiamati può essere individuata la posizione politica della maggioranza consiliare? Non vediamo come e perché ricercare altrove posizioni politiche diverse. Perché immaginarsi di rintracciarle nella normale dinamica istituzionale, che ovviamente si svolge nelle sedi proprie e non per strada, se non perché, non avendo il coraggio di riconoscere l’evidenza e la correttezza delle decisioni prese e la coincidenza con le proprie, si continui a fingere di avere una posizione diversa pur di averne una.
Dobbiamo quindi dare atto al lavoro di studio e ricerca portato avanti da questo ente su mandato politico di una maggioranza che non si è mai basata su slogan e prese di posizione asettiche, ma che ha dato modo ad una città di informarsi e dalla stessa città ha ricevuto la collaborazione necessaria per produrre documenti ufficiali di valutazione come le osservazioni alle controdeduzioni della Stretto di Messina, esprimendo chiaramente un giudizio insoddisfacente per “ la non esaustività, omissività e parzialità delle stesse controdeduzioni, che non soddisfano la stessa Città di Villa San Giovanni”.
Riteniamo che questa amministrazione ha fatto la sua parte da soggetto istituzionale, non sottraendosi ad un confronto pubblico, come dimostrano i momenti di incontro organizzati dalla stessa o la partecipazione alle assemblee dei vari comitati in difesa del territorio e degli espropriandi.
Allo stesso tempo, se la delega rappresentativa espressa attraverso il voto rappresenta la forma riconosciuta di democrazia moderna, la stessa non può e non deve limitarsi ad un’attesa passiva degli eventi, ma gli stessi, affinché la vera democrazia raggiunga i più alti livelli, devono ricevere l’impulso di tutte le forze popolari di una comunità che non vuole subire ingerenze esterne ma farsi portavoce di un interesse collettivo di autodeterminarsi.
Ed è in questo principio che il Movimento Civico Città in movimento si rivede, per lavorare insieme ai suoi cittadini, per essere voce ed espressione di una cittadinanza attiva, artefice del proprio futuro.

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