“La consegna alla comunità reggina del cimitero dei migranti di Armo segna la chiusura di un cerchio rispetto ad un’attività che negli anni ha visto la nostra città protagonista di un percorso di collaborazione sinergica che ha messo insieme istituzioni e volontariato all’interno del circuito dell’accoglienza”. Lo dichiara in una nota la Segretaria del Pd di Reggio Calabria Valeria Bonforte.
“L’impegno della Caritas e dell’Arcidiocesi reggina è il coronamento di un percorso iniziato diversi anni fa, nell’estate del 2015 precisamente, quando la nostra città fu uno degli snodi nevralgici del sistema di accoglienza italiano ed europeo, tra i principali hotspot individuati dai Ministeri per lo sbarco dei migranti intercettati durante i viaggi della speranza in balia delle acque del Mediterraneo e dirottati verso Reggio per poi essere trasferiti nei centri d’accoglienza in tutta Italia. Fu allora che la comunità reggina ed in particolare il sistema del terzo settore, grazie anche al contributo determinante del volontariato cattolico, dimostrarono la straordinaria capacità solidale che da sempre caratterizza il nostro popolo. E fu sempre in quegli anni che si pose il problema, in seguito allo sbarco di 45 salme ripescate nel canale di Sicilia ed arrivate al porto di Reggio, di un luogo che ospitasse le spoglie, in gran parte senza nome, di quelle persone”.
“Grazie all’intuizione del sindaco Giuseppe Falcomatà e con la collaborazione dell’allora Assessore ai Lavori Pubblici e al coordinamento sbarchi Giovanni Muraca, nonchè dell’allora consigliere delegato ai cimiteri ed oggi Assessore Rocco Albanese, con il contributo determinante dei responsabili dei servizi cimiteriali del Comune, fu individuato quello spazio all’interno del cimitero di Armo, dove i corpi di quelle persone morte annegate nel Mediterraneo riacquistarono la loro dignità e vennero tumulati nel giro di qualche giorno. Da allora il Cimitero dei migranti di Armo, oggi ampliato e completato, è diventato un simbolo della capacità di accoglienza della nostra città, ma anche un monito nei confronti della politica e dell’attività di cooperazione internazionale affinchè si possa lavorare sempre meglio affinchè tragedie come quelle non accadano più”.
“Purtroppo oggi il fenomeno migratorio non si è arrestato. Ai migranti in partenza dai paesi africani e dal medio oriente, il cui flusso si è fortunatamente ridotto, si sono aggiunti in questi mesi i profughi di guerra dall’Europa dell’est, accolti a Reggio Calabria ed in tanti altri comuni italiani grazie allo straordinario senso di solidarietà delle famiglie e delle associazioni. Ciò che è certo, che la politica cosi come la cosiddetta società civile, ha il compito di non girarsi dall’altra parte di fronte a questo genere di fenomeni. Cosi come è stato negli anni delle emergenze sbarchi, quando Reggio e la sua Amministrazione dimostrarono grande capacità organizzativa nella gestione dell’accoglienza, abbiamo il dovere di interrogarci sui processi migratori, individuando soluzioni che possano garantire pienamente la dignità ed il rispetto dei diritti delle persone in fuga da guerra e povertà”.