Un quintetto formato da due russi, un inglese, un francese e un italiano ha aperto la XLII edizione del Festival Internazionale del Jazz Rumori Mediterranei di Roccella Jonica con una performance che, per qualità, può entrare a pieno titolo nel listing delle migliori prestazioni di sempre. Il pubblico presente in sala, infatti, l’ha accompagnata con molti applausi. Si è trattato di una produzione originale e di una prima mondiale nate da un progetto che ha fatto incontrare cinque musicisti europei sul palcoscenico di Roccella Jazz. Il quintetto ha dato vita a un concerto di grande spessore musicale che ha fatto scordare lo stato di conflittualità che esiste tra i paesi d’origine dei musicisti. A EUROPEAN JAZZ MEETING QUINTET il nome della formazione nata al Teatro al Castello, “Black Masters“, invece, il nome del progetto. Un omaggio in piena regola a grandi maestri della musica nera come Miles Davis, John Coltrane, Wayne Shorter e Herbie Hancock. Nella sequenza dei brani hanno dominato le composizioni dell’ultimo, visto che Antonio Faraò, il leader del quintetto, vanta molte collaborazioni con la grande star americana. Faraò, infatti, è il musicista italiano più presente nelle formazioni mondiali allestite da Hancock nella qualità di presidente dell’International Jazz Day curato dall’UNESCO. Notevoli le prestazioni degli altri membri della formazione: Tim Garland al sax , Nicolas Folmer alla tromba, Yuri Goloubev al contrabbasso e Sasha Mashin alla batteria. Il concerto è servito a dare “colore” e sostanza a “Black jazz matters” il tema di quest’anno.
Il tema è stato confermato anche nel secondo set della serata con la performance del JESSE DAVIS & GERALD CANNON QUARTET, una formazione caratterizzata dalla presenza di due master della black music: il sassofonista Jesse Davis, uno dei più importanti esponenti del jazz contemporaneo di New Orleans, dove è nato nel 1965, e il contrabbassista Gerald Cannon, originario del Wisconsin. I due hanno militato nelle formazioni dei più grandi protagonisti del panorama jazzistico mondiale. Italiani gli altri due membri del quartetto: Elio Coppola, che nell’esecuzione di “Eternal Triangle” di Sonny Stitt si è confermato batterista di grande statura. Anche il giovane pianista Francesco Marziani ha fatto la sua parte. Bella la rivisitazione di grandi autori come Charlie Parker e T. Monk da parte di Jesse Davis e Gerald Cannon che esprimono il meglio della musica afroamericana storica.
Nel corso della giornata sono cominciati anche i seminari e le master class dell’International Jazz Campus.
Oggi 14 luglio, alle ore 21.15 proiezione del documentario “LOCRIAN DEPARTMENT” “Dal Modo Musicale Locrio alla Musica Contemporanea” di Tommaso Marletta e Alessandra Laganà. Il documentario dà un’idea completa e originale del territorio in cui si svolge il Festival ed è costituito da riprese video, foto, una accattivante grafica, esibizioni di musicisti ripresi all’interno dei siti documentati e citazioni di famosi scrittori originari della zona jonica.
Il secondo set, alle ore 22.30, vedrà come protagonista la MED FREE ORKESTRA, una formazione composta da musicisti provenienti da varie aree del mondo che si sono assestati nel quartiere romano del Testaccio. Si tratta di un ensemble caratterizzato dalla contaminazione di esperienze diverse e multietniche messe a disposizione dai membri della formazione che sono spesso dei talenti al servizio di un progetto che mette il Mediterraneo al centro della propria produzione musicale. In questa occasione sarà ospite il grande trombettista Fabrizio Bosso che si sta imponendo come una delle grandi star del jazz italiano.