“Gentile sindaco ff Brunetti,
lo scorso 25 febbraio ci siamo incontrati presso palazzo San Giorgio per un tavolo di confronto con gli assistenti educativi, alla presenza dei dirigenti e degli assessori dei settori preposti allo svolgimento del servizio di assistenza educativa e dei relativi pagamenti alle lavoratrici e ai lavoratori. Anni di disorganizzazione -e non di carenza di personale, per favore siamo rispettosi!- non hanno mai consentito il pagamento degli stipendi in tempi congrui, dignitosi e civili. In occasione di quell’incontro l’amministrazione comunale ha preso una serie di impegni sui tempi dei pagamenti.
Non uno di quegli impegni è stato rispettato! Non uno! Non una scadenza è stata rispettata! Non una!
Abbiamo avuto modo di sottolinearlo pubblicamente già nei mesi scorsi, ma niente è cambiato. Non cambia mai niente, perché non viene mai fatta una verifica oggettiva dei fatti.
Neanche le commissioni servono a nulla, perché in diverse occasioni il consigliere Saverio Pazzano ha chiesto conto dei ritardi rispetto agli impegni assunti in quel 25 febbraio e si è sentito rispondere che quasi quasi il ritardo non c’era e che, comunque, ci si sarebbe messi in pari entro giugno.
Chiacchiere, solo chiacchiere. Sulle spalle dei lavoratori e delle lavoratrici, per di più.
Stiamo ai fatti: mancano gli stipendi di aprile, maggio e giugno, più il TFR che viene erogato con il pagamento di giugno.
La richiesta per gli stipendi di aprile e maggio è partita verso Roma solo alla metà di luglio. Cioè circa 45 giorni dopo per il mese di maggio e 75 giorni dopo per il mese di aprile. Al di là del solito e inqualificabile e ingiustificabile ritardo, perché le mensilità debbano partire a bimestre non lo abbiamo mai capito: ce lo hanno spiegato, ma non lo abbiamo capito davvero. Forse nell’amministrazione del comune di Reggio Calabria tutti – amministratori politici e dipendenti – sono pagati ogni due mesi, se va bene?
Il mese di giugno non è ancora “lavorato” e dunque neanche il TFR.
Già abbiamo vissuto questa situazione e altre volte è capitato che a questi ritardi si siano aggiunti ritardi successivi perché nel frattempo le cooperative scelte dall’amministrazione comunale con un bando dell’amministrazione comunale (e non di un passante) avevano problemi con alcuni requisiti per procedere ai pagamenti. Non è che niente niente ci troveremo con lo stesso problema a giorni?
Ora, andiamo al sodo e parliamoci chiaramente. Il tavolo del 25 febbraio era il momento in cui l’amministrazione comunale -prendendo impegni specifici, normali e non certo straordinari- avrebbe dovuto dimostrare un minimo di affidabilità in merito alla macchina amministrativa e alla capacità della parte politica di sovrintendere alle attività di indirizzo. Di fare il proprio lavoro, insomma. Niente di più, niente di meno.
Comincia il nuovo anno scolastico e gli assistenti educativi ancora aspettano gli stipendi dell’anno scolastico precedente e non sanno quando riceveranno giugno e il TFR! Ma qualcuno ne prova vergogna?
Abbiamo due opzioni:
- le immediate dimissioni degli assessori convocati a quel tavolo, per responsabilità.
- La convocazione immediata di un nuovo tavolo in cui si portino fisicamente tutti gli atti prodotti dagli uffici dal 25 febbraio alla data odierna, per verificare se e in che modo ciascuno abbia lavorato, con le date degli atti, l’organizzazione degli uffici per raggiungere gli impegni presi in quel 25 febbraio, il lavoro degli assessori perché gli uffici operassero adeguatamente in linea con l’indirizzo preso al tavolo. L’Amministrazione Comunale ha il dovere di dire alle lavoratrici e ai lavoratori come e perché, ancora una volta e come sempre, la loro pazienza, la loro dignità di persone è stata tradita. E lei, Sindaco, ha il dovere di dare riscontri in tal senso.
In ultimo: dopo tante battaglie si è ottenuto un bando migliore per questo nuovo anno scolastico. Ci permetta, Sindaco, sulla base della mera esperienza di avere qualche dubbio sull’efficienza e sui tempi con cui il servizio di assistenza educativa partirà a giorni. Monitoreremo anche questo. Nella speranza stavolta di non restare soli e che un intero consiglio comunale che pare spalleggiarsi al ribasso, voglia stavolta richiamare l’amministrazione al proprio dovere”.