E’ stata inaugurata lo scorso 3 maggio l’esposizione temporanea collettiva dedicata a San Nicola, di due artisti, Alessandro Allegra e Sergej Tikhonov, nati in Russia ed entrambi residenti in Calabria. L’esposizione è stata organizzata all’interno di due aree museali della città di Bari, il Museo Nicolaiano- Accademia Cittadella Nicolaiana e il Museo Diocesano di Bari-Bitonto.
In esposizione quattordici opere, sette per artista, che portano lo sguardo del visitatore ad esplorare il culto cattolico e ortodosso del Santo Patrono di Bari, da sempre simbolo dell’unione dei due mondi.
L’evento che si colloca nel mese di maggio dedicato ai festeggiamenti cittadini del Vescovo di Myra, è un omaggio all’universalità del Santo diventato tra i più popolari del cristianesimo e protagonista di molti miracoli, leggende e fiabe che hanno costellato la sua vita. Il legame tra Bari e il suo Patrono è profondo e nel corso dei secoli, dal lontano 1087 quando le reliquie del Vescovo di Myra approdarono sulle coste pugliesi, si è fuso in un unica identità simbiotica.
Il percorso della mostra che si snoda tra il Museo Nicolaiano e la sezione di Bari del Museo Diocesano, è caratterizzata dalla varietà delle opere presentate, simbolo dell’interpretazione dei due artisti, Alessandro Allegra e Sergej Tikhonov, che illustrano ognuno secondo il proprio credo religioso la storia di San Nicola. Icone, quadri su tela, acquerelli, disegni, stampe incentrate sul Santo, su alcuni miracoli e sulla traslazione delle sue reliquie in Puglia.
Le opere di Alessandro Allegra, docente all’Accademia delle Belle Arti di Sanremo, portano alla luce tutta la sua esperienza nella rappresentazione dell’arte sacra-liturgica, capace di riflettere la visione spirituale personale dell’autore. L’aspetto cattolico del Santo emerge dalle diverse tecniche utilizzate. Allegra alterna acrilico su plexiglass, carboncino e la sanguigna per diversificare l’approccio emotivo con le sue realizzazioni. L’effetto è quello di stimolare il pathos del visitatore a seconda delle opere. Tra le sette realizzazioni spicca un San Nicola, olio su tela. Il Santo è rappresentato con i suoi attributi episcopali e due bambini che giocano con due sfere d’oro a simboleggiare il miracolo della dote alle fanciulle povere.
Sergej Tikhonov, iconografo di Mosca e sacerdote ortodosso,ha realizzato appositamente per l’esposizione temporanea barese sette opere in cui emerge tutta la sua abilità artistica di dipingere, o più tecnicamente, scrivere le sacre icone.
Ogni icona è un vero e proprio momento di alto misticismo che lega il pittore alla preghiera accompagnandolo per tutto il percorso creativo. Nell’elaborazione artistica, Tikhonov ha voluto utilizzare quelle tecniche tipiche dell’arte iconografica, da sempre oggetto di culto e venerazione.
Dalla tecnica di tempera alla cera liquida di origine vegetale su tela, impiegata per la realizzazione della sua opera principale, a quelle tecniche a lungo adoperate per la creazione delle icone bizantine, ovvero, tempera all’uovo su tavola e doratura foglia oro, per le icone in miniatura. L’omaggio di Tikhonov rientra nel pieno stile illustrativo ortodosso che ha come obiettivo la sintesi dei dogmi cristiani.
Ad arricchire la mostra una collezione di icone cattoliche e ortodosse risalenti all’ottocento e al novecento appartenenti ad un collezionista privato.
L’esposizione resterà aperta sino al 15 giugno.
Chiara Cucinotta
Weekend di musica: arriva al Cilea il “Calabria Fest RAI Tutta Italiana 2025”
Manca ormai poco al Calabria Fest Tutta Italiana 2025, la diciassettesima edizione del Festival della Nuova Musica Italiana, media partner Rai Isoradio, Rai Radio Tutta Italiana e speciali Rai Italia, organizzato dall’Associazione Culturale Art-Music&Co, con la direzione artistica di Ruggero Pegna, la conduzione e consulenza musicale di Gianmaurizio Foderaro, storica voce di Radio Rai. Giovedì 8 maggio la prima serata, poi venerdì e sabato, tutte con inizio alle ore 21:00 e ad ingresso libero entro le ore 20:55 per motivi di riprese televisive.
“Il Festival – sottolinea Giusy Leone, presidente di Art_Music&Co – è incluso tra gli Eventi di Promozione Culturale ammessi a finanziamento dalla Regione Calabria, con risorse PAC 2014/ 2020 – Az. 6.8.3.- Calabria Straordinaria. Inoltre. ha la compartecipazione della Città Metropolitana di Reggio Calabria, il Patrocinio del Comune e la collaborazione di Palco Reale. L’ingresso in teatro è libero e gratuito – sottolinea – anche se è possibile prenotare i propri posti alla mail asscult.artmusic@gmail.com.”
Grande attesa per i quindici artisti che presenteranno i loro mini live e riceveranno il Premio The Best of The Year, migliori nuove proposte dell’anno di Isoradio e Rai Radio Tutta Italiana,
Questo il programma delle tre serate: giovedì 8 maggio si parte con l’attesissimo Roy Paci & Aretuska che farà ballare tutto il Cilea, il cantautore romano Mirkoeilcane, la giovane cantautrice pugliese Lauryyn, l’originalissima Fluente, la band pop rock romana dei Cosmonauti Borghesi.
Venerdì 9 maggio, fan in trepidazione per il cantautore, scrittore e poeta pugliese Gio Evan, il rapper e cantautore genovese Matsby, il talento indie rap romano Tommaso Santoni in arte Rondine, il cantante e pianista napoletano Walter Ricci, la cantautrice e scrittrice Amara, reduce dal duetto sanremese con il compagno Simone Cristicchi.
Sabato 10 maggio al Festival arriva un’altra artista attesissima, la diciottenne Mimì, vincitrice di XFactor 2024. Con lei, a chiudere questa edizione del Calabria Fest ci saranno il cantautore abruzzese Dile, la cantautrice e compositrice romana La Camba, all’anagrafe Federica Fratoni, il rapper Anastasio, vincitore della XII edizione di XFactor, la cantautrice e chitarrista Erica Mou.
Durante le tre serate saranno realizzati servizi, interviste e speciali per Rai Isoradio, Rai Radio Tutta Italiana, Rai Play e Rai Italia, trasmessi in tutto il mondo a cura dell’inviata Maria Cristina Zoppa. Anche la Tgr Calabria e Rai News seguiranno l’evento con loro inviati.
Come ogni anno, il Calabria Fest Tutta Italiana presenta alcuni dei migliori talenti della nuova scena musicale, premiandoli con i “Calabria Music Awards – The Best of The Year”, come è stato nella precedenti edizioni per nomi come Arisa, Ermal Meta, Fabrizio Moro, Aiello, Maninni, Clara, Serena Brancale e molti altri. Prestigioso anche i patrocini avuti negli anni da Assomusica ad AssoConcerti, l’Associazione dei principali organizzatori e produttori italiani di spettacoli musicali dal vivo.
“Sarà una grande edizione – concordano Gianmaurizio Foderaro e Ruggero Pegna, responsabili artistici del Calabria Fest Tutta Italiana – E’ un festival che negli anni ha valorizzato grandi talenti, a cui è stato offerto un prestigioso palcoscenico anche mediatico, promuovendo la migliore nuova musica d’autore e, al contempo, anche l’immagine della Calabria!”. Per informazioni tel. 0968441888 e pagine social del festival.
Educazione sessuale a scuola, per Marziale nessun dubbio: “Curriculare e obbligatoria”
“Educazione sessuale a scuola, solo se con il consenso dei genitori? No, ministro Valditara. Educazione sessuale come materia curriculare, fondamentale, obbligatoria e senza camuffamenti, utili soltanto al bacchettonismo moralista per preservare uno status-quo dove, paradossalmente, bambini e adolescenti vengono “educati” dall’accessibilissima pornografia e senza alcun consenso genitoriale”: è quanto dichiara il sociologo Antonio Marziale, Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Calabria.
“Al ministro – continua Marziale – il merito di avere sdoganato finalmente l’aggettivo “sessuale” senza scomodare paraventied come “educazione all’affettività” o “educazione al sentimento”, inclusi di per sé qualora l’educazione sessuale fosse impartita nelle aule a tutto tondo”.
“Continuiamo ipocritamente ad interrogarci sul perché dell’aumento esponenziale dei reati minorili, fra i quali primeggiano quelli a sfondo sessuale – incalza il Garante – e parliamo di risoluzioni per il contenimento dei femminicidi, facendo finta di non capire che questo tipo di educazione sta alla base di una cultura capace di affrancarsi dal maschilismo e tutelante davvero i diritti dei minori. Senza trascurare – osserva il sociologo – che ai bambini e agli adolescenti consegneremmo così le armi per potersi difendere dai pedofili”.
“Un’educazione sessuale a macchia di leopardo – conclude Marziale – servirebbe a poco o niente e creerebbe disparità, quand’invece urge cominciare a costruire una cultura del rispetto di genere massificata e senza via di ritorno”.
Campo di Ciccarello, cdx commenta: “Anni di abbandono, ora passerelle elettorali”
Di seguito la nota dei consiglieri di centrodestra riguardo l’inaugurazione del Centro Sportivo Federale Figc “Simone Neto Dell’Acqua” di Ciccarello, tenutasi questa mattina:
“Il sindaco Falcomatà oggi festeggia l’inaugurazione del campo di Ciccarello come fosse un traguardo personale, in realtà dovrebbe solo vergognarsi: per anni ha lasciato marcire una struttura storica, sottraendo ai giovani il diritto allo sport e abbandonando un intero quartiere nell’incuria e nell’oblio.”
È quanto dichiarano in una nota i consiglieri comunali di centrodestra al Comune di Reggio Calabria.
“Oggi, dopo anni di immobilismo, l’Amministrazione si ricorda di Ciccarello, utilizzando le strutture sportive della città come vetrina: serve una scenografia utile per la campagna elettorale, tra inviti alla nazionale di Sindaci e parlamentari, assenti per la maggior parte, e vecchie glorie, quale strumento di propaganda migliore se non richiamare a raccolta proprio quelle stesse società sportive che questa stessa Amministrazione ha ignorato per anni?”
“Peccato che, mentre sventola il nastro da tagliare – proseguono i consiglieri – il Sindaco abbia dimenticato di comunicare che il campo è stato riconsegnato alla città incompleto: tribune non ultimate, impianto di videosorveglianza mancante, illuminazione assente. Un’ inaugurazione farsa, in perfetto stile Falcomatà, con molta apparenza e poca sostanza”.
“Noi non dimentichiamo che 5 anni fa lo stesso Falcomatà dichiarava: ‘Manca solo il tappeto d’erbetta per veder rinascere il campo di Ciccarello’. Poi il vuoto, con la revoca dell’ aggiudicazione dell’appalto, nonché l’annullamento della gara. E oggi viene a parlare di impegno per i giovani e le periferie? Siamo di fronte all’ennesima sceneggiata. Ci dica il Sindaco, a che gioco sta giocando? Questa passerella elettorale non basterà a ripulire anni di vergogne e promesse mancate. Nessuna cerimonia potrà cancellare anni di vergognoso abbandono” concludono i consiglieri.
Di seguito la nota del gruppo RED riguardo l’inaugurazione del Centro Sportivo Federale Figc “Simone Neto Dell’Acqua” di Ciccarello, tenutasi questa mattina:
“La circostanza per la quale il campo di Ciccarello si trasformi da cantiere a Centro Sportivo Federale Figc “Simone Neto Dell’Acqua” e venga inaugurato con tutte le istituzioni cittadine e nazionali non può essere un fatto oggetto di scontro politico ma necessariamente momento di festa e condivisione per l’intera comunità queste le dichiarazioni del Gruppo R.E.D al Comune di Reggio Calabria. L’inaugurazione della struttura” – spiegano i Consiglieri Comunali Carmelo Versace ed Antonino Castorina – “con tanti bambini delle scuole calcio della città è un segnale di speranza rispetto ad una struttura che molti pensavano non potesse rinascere. In questi anni” – concludono i Consiglieri Comunali – “l’amministrazione comunale e Metropolitana è stata attenta e puntuale sul tema dello sport e dell’impiantistica sportiva in una visione di città in cui lo sport è momento di aggregazione, sviluppo e crescita della nostra città.”
Grande successo per ReggioPrimoMaggio, la soddisfazione di Svolta e areset
“Il mio approccio sulla questione Ponte, è profondamente cambiato da quando abbiamo capito che i nostri territori, evidentemente interessati da questa opera, non sarebbero stati istituzionalmente coinvolti” – lo ha dichiarato il Sindaco Giuseppe Falcomatà intervenendo ad un’iniziativa organizzata a Villa San Giovanni dalle associazioni ambientaliste, e alla quale hanno preso parte docenti, esperti, esponenti del mondo dei sindacati e della politica, per discutere di Ponte sullo Stretto.
“Il protagonismo che auspichiamo per le comunità che rappresentiamo – ha spiegato – è necessario per capire bene il progetto di un’infrastruttura che vuole cambiare la mobilità urbana, la fisionomia paesaggistica e strutturale delle due sponde dello Stretto. Perché siamo costretti a tutelare le nostre prerogative dopo le stringenti prescrizioni che, in sede di procedure VIA e VAS, il Ministero dell’Ambiente ha restituito al progetto”.
“Per non parlare della spoliazione – ha continuato Falcomatà, riferendosi ai Fondi di Coesione – di risorse considerate indispensabili per la sopravvivenza dei nostri enti, che prima erano aggiuntive rispetto ai trasferimenti nazionali e adesso sono diventate sostitutive, o peggio, rischiano di essere prosciugate da un’opera che manca puntualmente il suo appuntamento con la storia. Infatti, con cadenza quasi decennale, si torna alla carica con la grande e farraginosa macchina organizzativa del Ponte, attraverso cui, gli annunci si sprecano per profondere quell’ inutile sforzo di farci credere che, con la sua realizzazione, la questione dei trasporti al Sud è risolta. Niente di più falso! Mentre non si hanno notizie dell’Alta Velocità, dell’Alta Capacità, e dei lavori della Statale 106 per la provincia di Reggio Calabria, queste si, infrastrutture irrinunciabili per rendere competitivi e connessi i nostri territori, il progetto del Ponte si scontra con limiti ambientali, tecnici, logistici e strategici per l’economia del trasporto marittimo dell’intera area dello Stretto.
“Per questo – conclude – in tutte le sedi e con tutti gli strumenti giuridici a nostra disposizione, legittimamente, abbiamo fatto delle osservazioni al Governo, per trovare soluzioni e approcci condivisi, a dimostrazione del fatto che non subiamo retaggi ideologici ma agiamo nell’esclusivo interesse delle comunità che rappresentiamo; ma se questo non dovesse avvenire, non avremo alternative se non quella della mobilitazione, insieme alla rete delle associazioni, dei movimenti civici e di quei partiti che pensano che a questa deriva si deve rispondere con coraggio e resistenza”.
Oggi Primo Maggio si celebra la Festa dei Lavoratori. Una giornata che celebra la storia, i sacrifici e gli scandali del mondo del lavoro, ma soprattutto le sudate conquiste raggiunte in questo ambito fondamentale della vita.
Le istituzioni, gli enti e le associazioni hanno rivolto parole ispirate ai lavoratori in questa giornata che onora il lavoro in ogni campo.
Il Presidente del Consiglio Regionale Filippo Mancuso: “Serve sviluppo e occupazione per il Sud”
“La Festa del 1° Maggio è il simbolo della conquista dei diritti per i lavoratori di ogni settore, ma anche una opportunità per riflettere su quanto sia fondamentale il lavoro per il benessere economico e la dignità e la realizzazione di ogni individuo. Ha grande rilevanza nel rimarcare l’urgenza di promuovere sviluppo e occupazione, soprattutto nelle regioni dell’Italia del Sud. Non solo per garantire il diritto al futuro dei nostri giovani, ma anche per irrobustire il contrasto alle mafie e all’illegalità. Se il diritto al lavoro è vanificato, è la qualità della democrazia che ne subisce i riflessi. La Regione sta facendo di tutto per valorizzare i punti di forza della Calabria e renderla attrattiva di nuovi investimenti, ma è necessario che tutti i soggetti che hanno ruolo nelle dinamiche dello sviluppo, intensifichino le azioni per tutelare i livelli occupazionali colpiti dai profondi cambiamenti tecnologici e ampliare la base occupazionale. All’Europa è richiesto l’impegno a incoraggiare gli investimenti nella formazione e nell’aggiornamento professionale, a garantire che le competenze dei cittadini corrispondano alle esigenze dei datori di lavoro e a far coincidere le aspirazioni e le competenze dei cittadini con le opportunità del mercato del lavoro”.
L’Eurodeputata Giusy Princi: “Il lavoro è dignità, futuro e coesione”
“Il Primo Maggio non è una semplice ricorrenza: è il simbolo di una battaglia universale per i diritti, la dignità e la giustizia sociale. Una festa che unisce i popoli sotto un valore fondante delle nostre democrazie: il lavoro. Il futuro del lavoro si costruisce nei territori e la Calabria che rappresento in Europa è una terra di straordinarie potenzialità e ricchezze che, nonostante le difficoltà iniziali, sta dimostrando che le sfide possono trasformarsi in opportunità di lavoro qualificato quando si investe sulle eccellenze locali e sull’innovazione”. L’eurodeputata del PPE, inoltre, lega il tema del lavoro ai valori fondanti dell’Unione Europea e rilancia il suo impegno per la parità salariale: “Dignità, inclusione, solidarietà intergenerazionale sono i pilastri dell’Europa che vogliamo. Il lavoro deve essere il ponte tra crescita e giustizia sociale, garantendo a tutti – giovani e donne in primis – pari opportunità, retribuzioni e prospettive. È la visione che porto avanti al Parlamento europeo: un’Europa che non lascia indietro nessuno, che premia il merito e crea condizioni reali per consentire ai giovani di scegliere, crescere e costruire il proprio futuro. Un’Europa che applichi pienamente il principio della parità retributiva e promuova percorsi di crescita e valorizzazione anche nei settori tradizionalmente femminili”. Nel fare riferimento alle politiche europee più efficaci, Princi evidenzia: “Programmi come Erasmus+, che oggi include non solo la mobilità universitaria ma anche la formazione professionale e l’apprendistato, sono strumenti straordinari per accorciare le distanze tra i territori e ampliare gli orizzonti dei nostri giovani. Negli ultimi anni, migliaia di studenti calabresi hanno colto questa opportunità, acquisendo competenze che oggi permettono loro di essere protagonisti nei più innovativi settori produttivi della nostra regione. Mi sto impegnando per aumentare i fondi destinati a questo programma e ampliarne l’accesso anche a categorie finora sottorappresentate”. Infine un appello alle nuove generazioni: “Il Primo Maggio è la festa del lavoro, ma anche della speranza. Deve essere la vostra festa, giovani d’Europa. Difendete il vostro diritto al futuro con coraggio, competenza e visione. Noi istituzioni dobbiamo garantirvi quelle opportunità che per troppo e per lungo tempo vi sono state negate. Lo dobbiamo a voi, lo dobbiamo ai nostri territori che, per svilupparsi, si devono avvalere del vostro talento. L’Europa c’è: ora tocca a noi renderla più giusta, più vicina e più vera. A partire dal Lavoro”.
Una lite scoppiata per futili motivi, un cellulare conteso, poi la violenza. È degenerata in un’aggressione brutale una discussione tra una donna e il suo compagno, avvenuta in piena strada a Reggio Calabria, la sera del 23 marzo scorso. Lui pretendeva di controllare il telefono della fidanzata, accecato dalla gelosia; al suo rifiuto, ha reagito con un gesto tanto improvviso quanto grave: un calcio sferrato con forza alla testa, che ha provocato alla donna una ferita significativa.
La vittima, nonostante lo shock, ha trovato il coraggio di rivolgersi ai Carabinieri il giorno seguente, raccontando quanto accaduto e rompendo così un silenzio durato mesi. La denuncia ha dato il via a un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria diretta dal Procuratore ff. dott. Giuseppe Lombardo, che ha fatto emergere un quadro ben più ampio di violenze e sopraffazioni, perpetrate nel tempo dal compagno.
Secondo quanto ricostruito dai Carabinieri della Stazione di Reggio Calabria Principale, l’uomo avrebbe più volte minacciato e maltrattato la donna, con condotte aggressive, sia verbali che fisiche, culminate nell’episodio del 23 marzo. L’attività investigativa, supportata anche da immagini di videosorveglianza, ha permesso di raccogliere prove determinanti a carico dell’indagato.
Su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, è stata così applicata la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla persona offesa, rafforzata dall’obbligo del braccialetto elettronico.
Un provvedimento che si trova nella fase delle indagini preliminari e nei confronti dell’uomo vige il principio di non colpevolezza fino a condanna definitiva ha l’obiettivo di tutelare la vittima e prevenire ulteriori episodi di violenza. Ma anche un messaggio chiaro a tutte le persone che vivono situazioni simili: non bisogna avere paura di denunciare. Le Istituzioni sono presenti, pronte ad ascoltare e ad agire con fermezza.
In prima linea, come sempre, l’Arma dei Carabinieri, che rinnova il proprio impegno nella prevenzione e nel contrasto alla violenza di genere: le caserme sono luoghi sicuri, pronti ad accogliere e a proteggere chi chiede aiuto.
Il migrante, il rivoluzionario, il Papa degli ultimi: ecco chi è stato Papa Francesco
L’hanno chiamato “il Papa degli ultimi” e così verrà ricordato nella memoria storica del mondo. Ma lui era prima di tutto Jorge Mario Bergoglio, un italo-argentino, figlio di migranti, che il 13 marzo del 2013 ha il coraggio di accettare l’incarico di guidare la Chiesa, e prende il nome, inedito, di Papa Francesco.
Così come il Santo di cui volle ereditare il nome, Bergoglio si mostra subito come un personaggio religioso e storico inedito, a tratti scomodo, sicuramente umano. Il suo pontificato è costellato di importanti svolte tese a rendere la Chiesa più moderna e accogliente, la sua amata “Chiesa dalle Porte aperte”: una chiesa che accoglie, che non isola e non allontana, che mette sempre di più Cristo al centro, che non chiude gli occhi davanti alla sofferenza ma lotta e tende la mano a chi nella sofferenza vera è costretto a vivere ogni giorno. Un tema caro a Bergoglio, le cui origini ricalcano il presente di popoli in fuga, di disgrazie in mare, di destini che la maggior parte delle volte frantumano le speranze di una vita migliore in una morte ingiusta. Testimone della storia, icona di momenti che non verranno mai dimenticati come l’isolamento e la pandemia. L’abbiamo visto pregare solo, soffrire per il dolore del popolo di Dio.
Un papa viaggiatore, che va personalmente fino in capo al mondo a dimostrare il proprio sostegno anche in paesi dimenticati, accanto ad autorità religiose diverse, nel corso di ben 30 viaggi in 12 anni.
Un papa comunicatore, che riconosce l’importanza dei mezzi di comunicazione e dei suoi operatori, e che a sua volta prova mille linguaggi diversi per portare avanti il messaggio di Cristo.
Un papa umano, una persona comune, che va a comprare nei negozi, che telefona alla gente, che tifa e si commuove.
Non basterebbero mille documentari per rendere giustizia all’operato di Papa Francesco, un papa capace di far stringere il mondo in un grande silenzioso abbraccio anche adesso, esanime nella sua bara di legno, anch’essa scelta appositamente per spezzare col passato, per dire alla Chiesa basta con gli eccessi, si torna all’essenziale, si torna a dare valore alla vita in quanto vita e dono di Dio.
Un abbraccio silenzioso che i fedeli potranno dare a Papa Francesco a partire da domani, mercoledì 23 aprile, durante l’esposizione della bara aperta in san pietro, in attesa dei funerali ufficializzati per sabato 26 aprile alle 10, presto la stessa basilica romana.
Sarà l’ultimo addio a Papa Francesco, il papa degli ultimi, che fino all’ultimo giorno ha messo al centro il popolo di Dio, e l’ha servito nella fede e nella sofferenza, ultimo capitolo di un’intera vita offerta come dono.