“La mappatura delle coste italiane consentirà al nostro Paese di adempiere a quanto richiesto da una sentenza emessa nei giorni scorsi dalla Corte di giustizia europea sulle concessioni balneari. Ed il prolungamento di tali autorizzazioni demaniali fino al 31 dicembre 2024, approvato con un emendamento presentato nel decreto Milleproroghe, servirà al Ministero delle Infrastrutture per effettuare quella mappatura. Il nostro Paese, quindi, si metterà in regola con la direttiva Bolkestein – secondo cui le concessioni balneari nelle aree sature non possono essere rinnovate automaticamente – varata ormai diciassette anni fa. Quasi due decenni in cui nessun governo in precedenza ha voluto mettervi mano. L’Italia vanta 8300 chilometri di costa: 800 sono occupati da porti, approdi e attracchi, 7500 ricadono nel demanio marittimo e con finalità turistico-ricreative. La mappatura servirà, quindi, a stabilire le capacità ricettive tra aree già sature e le altre disponibili. Un passo importante in tal senso potranno compierlo i Comuni collaborando alla mappatura del Mit per avere contezza e certezza delle spiagge occupate e quelle libere, per poi accelerare i tempi delle concessioni. Successivamente se gli enti locali vorranno incentivare il lavoro e lo sviluppo turistico attraverso la creazione di strutture e servizi, dovranno programmare l’assegnazione delle aree libere. L’obiettivo dell’emendamento presentato nel Milleproroghe era, quindi, finalizzato a questo risultato. Nei giorni scorsi la sentenza del Corte europea ha stabilito anche che le assegnazioni andranno concesse secondo un principio di massima trasparenza, e quindi attraverso dei bandi. Anche in Calabria bisognerà tutelare tutto l’indotto, circa 2000 imprese e 20mila lavoratori. Nella nostra regione solo il 30% risulta occupata ed è quindi evidente che non mancherà la “materia prima” per fare impresa turistica con le regole imposte dall’Ue”. È quanto dichiara il senatore di Fratelli d’Italia e componente della commissione Giustizia, Ernesto Rapani.
Filippo Francesco Idone
Casabona: Alecci presente all’istallazione di un defibrillatore in città
Ho raccolto con piacere un’importante sollecitazione del territorio contribuendo, insieme alla locale farmacia Caputo e Frontera, all’acquisto di una cabina climatizzata con defibrillatore che verrà installata a Casabona, in provincia di Crotone, in “Piazza degli Eroi Casabonesi”. L’installazione del defibrillatore fa parte di un progetto di informazione e formazione di primo soccorso dal titolo eloquente, “la Vita Vale”. Il progetto è stato illustrato dalla Dott.ssa Teresina Mastroianni all’interno di un incontro tenutosi presso la Casa della Cultura di Casabona, alla presenza della Croce Rossa Italiana, di numerosi rappresentanti delle istituzioni sanitarie locali e provinciali e del Sindaco Francesco Seminario.
Casabona rappresenta un esempio virtuoso che, come mi auguro, dovrebbe essere seguito da numerose comunità dei nostri territori. Il progetto prevede, infatti, l’installazione di altri defibrillatori, oltre a quelli già presenti, e l’attivazione di alcuni corsi di formazione per i cittadini volontari, in modo da diffondere le competenze per un corretto utilizzo di questi macchinari in caso di accadimenti sfortunati. In questo modo, grazie alla partecipazione attiva dei cittadini, i territori potrebbero sopperire anche, nell’immediato, alle mancanze o ai ritardi nell’intervento da parte della sanità pubblica. In caso di malore, la presenza di un defibrillatore nelle vicinanze è decisiva per salvare una vita umana. Il fattore tempo è determinante: il trattamento di un arresto cardiaco entro 4/6 minuti, effettuato con gli strumenti giusti da parte di personale adeguatamente formato, aumenta notevolmente la percentuale di sopravvivenza degli individui. Dopo 10 minuti le speranze di sopravvivenza sono, purtroppo, pochissime. Così, coinvolgendo un numero sempre maggiore di cittadini volontari per la formazione, Casabona si avvia a diventare “Comune Cardio-protetto”.
Come fatto in passato, continuerò a partecipare volentieri a eventi di questo genere, sostenendo personalmente la diffusione di questo tipo di strumenti all’interno delle nostre comunità. E’ fondamentale tenere sempre alta l’attenzione riguardo la prevenzione e la gestione delle emergenze cardio-vascolari in ambito scolastico, negli uffici e nei locali pubblici, nel settore dello sport. Occorre fare un plauso a chi continua a stimolare la diffusione e la corretta formazione per l’utilizzo di questi e altri strumenti fondamentali per salvare le nostre vite.
Pnrr, Occhiuto parla dei finanziamenti: “Devono essere distribuiti su tutto il territorio nazionale”
“Il Pnrr italiano è stato concepito in un momento storico di grande allarme che ha fatto sentire tutti compartecipi e, allo stesso tempo, tutti in qualche modo esenti da precise responsabilità. La conseguenza è stata un Piano con investimenti di entità mai vista prima ma, per certi versi, troppo ambizioso rispetto ai limiti temporali. Il governo di centrodestra si è assunto la responsabilità di correggere e recuperare una situazione difficilissima: stiamo lavorando, insieme, nell’interesse del Paese”. Così il senatore di Forza Italia Mario Occhiuto intervenendo in Aula sull’informativa del ministro Fitto sul Pnrr. “I finanziamenti – ha proseguito – devono essere distribuiti su tutto il territorio nazionale per superare i perduranti svantaggi di alcune regioni del Sud. Sarebbe paradossale se si pensasse di usare questi fondi principalmente al Nord, aumentando il gap infrastrutturale e lasciando i cittadini del Sud più indebitati. Conosciamo i problemi legati alla cronica incapacità di spesa della pubblica amministrazione italiana, così come la lentezza degli iter per le opere pubbliche: non a caso, da questo punto di vista, l’Italia è penultima in Europa. Sappiamo anche che il blocco del turnover nella P.A. ha portato all’invecchiamento del personale e alla desertificazione degli uffici. Nonostante ciò, abbiamo il dovere di spendere tutte, e di spendere bene, le risorse del Pnrr non solo per far ripartire il Paese ma anche per l’obbligo etico di rispondere alle sfide che ci attendono, dalla transizione ecologica alla tutela della salute, fino all’inclusione sociale”, ha concluso.
Il consigliere metropolitano delegato, Giuseppe Giordano ed il sindaco facente funzioni del Comune di Reggio Calabria, Paolo Brunetti, hanno accolto in Piazza Italia il presidente nazionale Fintred, Giuseppe Iacovelli, impegnato in un tour in bicicletta, lungo tutta l’Italia, per sensibilizzare la cittadinanza sulla donazione degli organi. “E’ encomiabile lo sforzo che sta compiendo il presidente Iacovelli, attraverso una campagna che non conosce precedenti. La città è lieta di accoglierlo e di fare proprie le battaglie verso una più diffusa e capillare coscienza della donazione degli organi”. Queste le parole del consigliere Giordano che si è stretto in un simbolico abbraccio a “tutti i preziosissimi operatori impegnati a divulgare l’importanza della donazione”. “Non finiremo mai di ringraziarli – ha aggiunto – anche perché è indispensabile invertire il trend negativo che vede la Calabria indietro rispetto ad una pratica che, in un certo senso, contribuisce a segnare i livelli di civiltà di un popolo. Quanto sta facendo il presidente Iacovelli, egli stesso trapiantato di rene, è un gesto d’amore che va sostenuto e rilanciato. Come vanno rilanciate le attività della Fintred e dell’Aido, realtà fondamentali per il nostro territorio e non solo”.
Nella circostanza, il sindaco facente funzioni, Paolo Brunetti, ha voluto omaggiare il presidente Iacovelli con una litografia che richiama la bellezza dei Bronzi di Riace, simbolo della nostra città. “Con le associazioni reggine – ha detto Brunetti – stiamo facendo un gran lavoro per provare a cambiare quello che è un limite prettamente culturale. Bisogna parlare con le persone e far comprendere loro anche le sofferenze di chi sta attraversando un periodo drammatico della propria esistenza in attesa di ricevere un organo. Non è semplice, ma è un impegno che ci assumiamo per accorciare le distanze fra Nord e Sud rispetto alla valenza di un gesto d’amore”.
Rivolgendosi al presidente Iacovelli, il sindaco facente funzioni ha commentato “l’impresa straordinaria che sta portando a termine”. “Reggio Calabria – ha aggiunto – è felice di averla accolta perché è portatore di un messaggio dal valore altissimo. Le prometto che ci impegneremo al massimo per convincere sempre più reggini ad aiutare il prossimo. Dal dolore più intimo e personale, verso cui tutti noi, comunque, dobbiamo nutrire il più profondo rispetto, può nascere una nuova speranza, può continuare una vita che, altrimenti, sarebbe spacciata. E’ l’uomo che sa essere umano”.
In Piazza Italia, insieme a Giuseppe Giordano e Paolo Brunetti, erano presenti anche il presidente ed il segretario Fintred Reggio odv, Michele Ciano e Francesco Puntillo, il presidente regionale dell’Aido, Nicola Pavone, il direttore del Centro regionale trapianti, Pellegrino Mancini, il presidente del consiglio comunale, Enzo Marra, le assessore Giuggi Palmenta ed Angela Martino, ed i consiglieri comunali Carmelo Romeo e Teresa Pensabene.
Il Giudice sportivo, premesso che in occasione delle gare disputate nel corso della quindicesima giornata ritorno sostenitori delle Società Bari, Cittadella, Como, Frosinone, Genoa, Modena, Parma, Pisa e Spal hanno, in violazione della normativa di cui all’art. 25 comma 3 CGS, introdotto nell’impianto sportivo ed utilizzato esclusivamente nel proprio settore materiale pirotecnico di vario genere (petardi, fumogeni e bengala); considerato che nei confronti delle Società di cui alla premessa ricorrono congiuntamente le circostanze di cui all’art. 29, comma 1. lett. a) b) e d) CGS, con efficacia esimente, delibera salvo quanto sotto specificato, di non adottare provvedimenti sanzionatori nei confronti delle Società di cui alla premessa in ordine al comportamento dei suoi sostenitori.
Ammenda di € 5.000,00: alla Soc. PALERMO per avere suoi sostenitori, al 25° del primo tempo, lanciato, in direzione di un calciatore della squadra avversaria, un bicchiere d’acqua e per avere, inoltre, al 49° del secondo tempo, lanciato, in direzione di un Assistente, due bottigliette d’acqua contenenti del ghiaccio; sanzione attenuata ex art. 29, comma 1 lett. b) CGS.
Ammenda di € 3.000,00: alla Soc. MODENA per avere suoi sostenitori, al 46° del primo tempo, lanciato all’indirizzo del portiere della squadra avversaria, un accendino; sanzione attenuata ex art. 29, comma 1 lett. b) CGS.
Ammenda di € 2.000,00: alla Soc. PISA a titolo di responsabilità per avere, al termine della gara, negli spogliatoi, persone non identificate ma riconducibili alla Società Pisa, rivolto al Direttore di gara una critica irrispettosa.
Ammenda di € 2.000,00: alla Soc. REGGINA per avere suoi sostenitori, al 1° del primo tempo, nel proprio settore, acceso numerosi fumogeni che costringevano l’Arbitro ad interrompere la gara per circa due minuti e trenta secondi; sanzione attenuata ex art. 29, comma 1 lett. b) CGS. b) CALCIATORI
CALCIATORI ESPULSI SQUALIFICA PER UNA GIORNATA EFFETTIVA DI GARA ED AMMENDA DI € 1.500,00
MARRAS Manuel (Cosenza): doppia ammonizione per comportamento scorretto nei confronti di un avversario e per avere simulato di essere stato sottoposto ad intervento falloso in area di rigore avversaria.
SQUALIFICA PER UNA GIORNATA EFFETTIVA DI GARA
CARACCIOLO Antonio (Pisa): per avere, al termine della gara, rivolto al Direttore di gara una critica irrispettosa.
GIRAUDO Federico (Cittadella): doppia ammonizione per comportamento scorretto nei confronti di un avversario.
NAGY Adam (Pisa): per avere commesso un intervento falloso su un avversario in possesso di una chiara occasione da rete.
NDOJ Emanuele (Brescia): per avere, al 52° del secondo tempo, assunto un atteggiamento intimidatorio nei confronti di un calciatore avversario.
PIEROZZI Niccolo (Reggina): per avere, al 52° del secondo tempo, assunto un atteggiamento intimidatorio nei confronti di un calciatore avversario.
RODRIGUEZ Pablo (Brescia): per avere, al 49° del secondo tempo, alzandosi dalla panchina, contestato platealmente una decisione arbitrale.
CALCIATORI NON ESPULSI SQUALIFICA PER UNA GIORNATA EFFETTIVA DI GARA
CROCIATA Giovanni (Cittadella): per comportamento scorretto nei confronti di un avversario; già diffidato (Quinta sanzione).
DENTELLO AZZI Paulo Daniel (Cagliari): per comportamento non regolamentare in campo; già diffidato (Quinta sanzione).
DI TACCHIO Francesco (Ternana): per comportamento scorretto nei confronti di un avversario; già diffidato (Decima sanzione).
LORES VARELA Ignacio (Cittadella): per comportamento scorretto nei confronti di un avversario; già diffidato (Quinta sanzione).
MECCARIELLO Biagio (Spal): per comportamento non regolamentare in campo; già diffidato (Decima sanzione).
SIBILLI Giuseppe (Pisa): per comportamento scorretto nei confronti di un avversario; già diffidato (Quinta sanzione).
VICARI Francesco (Bari): per comportamento scorretto nei confronti di un avversario; già diffidato (Quinta sanzione).
Si è celebrato il tradizionale omaggio alla stele del Partigiano alla Villa comunale, con la Città Metropolitana ed il Comune di Reggio Calabria che, come ogni 25 aprile, giorno della liberazione del Paese dal regime nazifascista, hanno deposto una corona di fiori ai piedi del monumento che ricorda i martiri d’Italia. Una manifestazione festosa, colorata e partecipata, frutto della proficua sinergia attivata dagli Enti di Palazzo Alvaro e Palazzo San Giorgio, con le organizzazioni territoriali, le associazioni, le forze sindacali e politiche.
A comporre il comitato promotore del 25 aprile reggino le associazioni Alioscia, Ampa, Anpi, Arci, Legambiente e Libera, insieme alle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl, Uil e Sul. Un ampio cartello delle principali realtà cittadine impegnate sui valori dell’antifascismo che, in continuità con la scelta a suo tempo suggerita dal Sindaco della primavera reggina, Italo Falcomatà, che per primo propose la celebrazione della festa della Liberazione a Reggio Calabria, hanno reiterato la tradizione dell’ormai consueto omaggio alla Stele del Partigiano.
Per il sindaco metropolitano facente funzioni, Carmelo Versace, “è un dovere celebrare quanti hanno dato la vita e combattuto per darci la possibilità di vivere in libertà e democrazia”. “La Liberazione – ha detto – è una data che deve unire. Nessun tentennamento è ammissibile se è la storia a parlare. Una pacificazione è necessaria e va dimostrata, con i fatti, in ogni azione che un amministratore pubblico è chiamato a compiere. È un onore essere qui oggi”. Il sindaco metropolitano facente funzioni ha parlato, poi, di “un’Italia la cui unità non può esse messa in discussione da nessuno, così come la sua natura antifascista sancita dalla Costituzione“.
Il pensiero del sindaco facente funzioni di Reggio Calabria, Paolo Brunetti, è andato “al sacrificio di tanti italiani che hanno combattuto per gli italiani”. “Dobbiamo fare tesoro della memoria e del loro esempio”, ha aggiunto concludendo: «Dobbiamo vivere ed agire, ogni giorno, contro tutti i fascismi». Nel corso dell’iniziativa, sono state molte le associazioni, i sindacati, i movimenti ed i partiti che hanno inteso rendere omaggio alla stele del Partigiano. Tra loro anche una delegazione della Corrireggio, la storica manifestazione promossa da Legambiente e giunta quest’anno alla sua quarantesima edizione, ed una delegazione della comunità ucraina residente in Città.
Alla cerimonia ha preso parte anche il Prefetto di Reggio Calabria, Massimo Mariani, che ha portato il suo saluto istituzionale richiamandosi ai valori unitari della Costituzione Repubblicana. È stata raccolta, infine, la testimonianza di Raniero La Valle, intellettuale, giornalista ed ex parlamentare della Repubblica, che dal palco della Villa Comunale ha dato forza e sostanza ai valori ed ai messaggi lanciati in occasione del 25 aprile reggino. “Un 25 aprile – hanno affermato diversi attivisti presenti – che per noi deve essere sempre più inteso come un appuntamento nazionale, da affiancare alle celebrazioni organizzate a Milano o in altre grandi realtà metropolitane del Paese”.
A concludere la manifestazione gli interventi dei rappresentanti delle associazioni che hanno composto il comitato organizzatore: Gemma Sorgonà per la Cgil, Romolo Piscioneri per la Cisl, Sandro Vitale dell’Ampa, Elisabetta Tripodi e Filippo Sorgonà per l’Anpi reggino, Aldo Polisena dell’Associazione Alioscia, Gianluca Tripodi dell’Anei, Valeria Bonforte del Partito Democratico e Pasquale Spinella della Chiesa Valdese.
In Calabria, ancor più che nelle altre Regioni d’Italia, le analisi che riguardano l’ambiente familiare come possibile contesto foriero di patologie, anziché di tutela, si confrontano con un assetto culturale e societario fortemente teso alla difesa di un’idea e di un’immagine di famiglia quale luogo privato e positivo. Ciò spiega la difficile emersione delle problematiche di maltrattamento vissute nell’ambito domestico e la lentezza dei processi che hanno porta to a considerarle problemi sociali e non privati. Il collegamento diretto tra la violenza subita dalle madri e le gravi conseguenze di tipo comportamentale, psicologico, fisico, sociale e cognitivo sui figli, nel breve e lungo termine, non è tuttavia ancora un dato acquisito né per la maggioranza degli operatori dei servizi territoriali, né tantomeno per l’opinione pubblica nel territorio di riferimento. In questo contesto è maturato il progetto “Libera di esserci”, concluso nei giorni scorsi dopo 12 mesi d’intenso lavoro, realizzato dal Centro Calabrese di solidarietà nell’ambito del Centro Antiviolenza – Casa rifugio “Mondo Rosa” e finalizzato al potenziamento dei servizi dedicati alle donne, ai minori e alla promozione della mission della Casa Rifugio. L’obiettivo di “Libera di esserci”, quindi, è quello di dare continuità ai servizi della Casa Rifugio “Mondo Rosa”, contribuendo a potenziarli dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo.
Attualmente, “Mondo Rosa” – Centro antiviolenza e Casa rifugio – struttura la riabilitazione del bambino attraverso il recupero della relazione con la mamma. “Per questo viene considerato prioritario il lavoro di rielaborazione del trauma da parte della donna, la ricostruzione di una rappresentazione del sé protetta e il recupero dell’autostima rispetto al suo ruolo di madre”, spiegano le referenti di progetto. Il complesso delle attività progettuali ha previsto un rafforzamento di attività e metodologie già in atto all’interno di “Mondo Rosa”, ma che necessitavano di essere ampliate: uno degli elementi qualitativi, infatti, ha riguardato la metodologia elaborata con l’obiettivo di far sperimentare l’auto-riflessione, affinare competenze e favorire la messa in discussione delle abitudini mentali e comportamentali. Un altro elemento qualitativo è il sistema di presa in carico del minore non solo in quanto figlio di una vittima di violenza: il progetto mirava, infatti, alla messa in primo piano dei suoi bisogni di persona.
Vengono utilizzati strumenti ed interventi psico-sociali e pedagogici definiti dalle caratteristiche dei minori e della matrice della violenza subita, quali: spazio-gioco per attività ludico-educative quali lettura di racconti e favole, giochi di gruppo. In questo modo è stato offerto ai bambini uno spazio sicuro nel quale poter sperimentare la propria volontà e si sentano incoraggiati a “comunicare” i propri stati d’animo, le proprie percezioni, il rapporto con il padre, la relazione di attaccamento con la madre. Queste attività possono rappresentare un valido sostegno all’elaborazione del trauma della violenza assistita, e si affiancano a quelle di sostegno scolastico e ripetizioni, oltre che di accompagnamento alle iniziative, educative, culturali e di socializzazione presenti sul territorio. “Mondo Rosa”, insomma, oltre a garantire concreto sostegno ed accoglienza alle donne vittime di violenza ed ai loro figli, ricopre un importante funzione di “catalizzatore” sociale, capace di sensibilizzare la comunità, attraverso la propria attività quotidiana, sul tema della violenza di genere, mediante metodologie innovative di diffusione dei risultati. Obiettivi che passano anche da progetti come “Libera di esserci”.
L’Associazione culturale “Le Muse – Laboratorio delle Arti e delle Lettere” di Reggio Calabria, per il giorno di San Giorgio festività celebrata non solo in diverse chiese cattoliche, diversi stati e città del quale il santo è patrono, per il 23 aprile ha realizzato uno scambio culturale di approfondimento sulla iconografia dello stesso presso la chiesa di San Giorgio Maggiore nel cuore di Napoli in via Duomo, nota anche come Spaccanapoli, nel quartiere Forcella.
Il presidente Muse Giuseppe Livoti ha ricordato come si è pensato ad organizzare tale momento culturale questa volta, coinvolgendo il gruppo degli artisti dell’associazione, per un momento di approfondimento sulle iconografie collegate all’immagine del santo proprio perchè il 23 aprile è la data tradizionalmente accettata della morte dello stesso durante la persecuzione dei cristiani sotto Diocleziano del 303 d.C.. In tale occasione il saluto di padre Carmelo Raco parroco in solidum moderatore presso S. Giorgio Maggiore da circa 6 mesi. Padre Raco evidenziando le sue origine calabresi, di Molochio, comune della città metropolitana di Reggio Calabria, posto nel cuore dell’Aspromonte, ha salutato la delegazione Muse ed ha voluto conoscere le attività associative e culturali della stessa, ribadendo anche la comunanza delle sue origini calabresi e la voglia di fare della gente di Calabria.
L’approfondimento storico – artistico invece è stato fatto dall’esperto dei beni custoditi nell’edificio e sacrestano Andrea Toscano che ha subito ricordato le origini della chiesa costruita tra il IV e il V secolo per volere di San Severo, celebre vescovo di Napoli. Il complesso monumentale, originariamente paleocristiano, si trova in piazzetta Crocelle ai Mannesi, lungo via Duomo, dove sorse tra la fine del IV e gli inizi del V secolo e, insieme alla Basilica San Giovanni Maggiore Pignatelli e Santa Maria Maggiore, conosciuta anche come la Chiesa della Pietrasanta, e si può considerare uno dei primi edifici religiosi costruiti a Napoli. La chiesa era inizialmente conosciuta come “della Severiana” perché la sua edificazione fu voluta da San Severo, vescovo di Napoli dal 363 al 409, famoso per la sua grande opera di evangelizzazione della città, per aver combattuto l’Arianesimo e per alcuni miracoli a lui attribuiti, anche quando era in vita, come quello in cui si racconta che una donna, rimasta vedova, si era recata dal vescovo per chiedergli aiuto perché un finto creditore del marito voleva da lei una grossa somma in denaro e questi, allora, aveva condotto l’impostore sulla tomba del defunto che, miracolosamente, era apparso ad entrambi raccontando la verità.
Nel IX secolo la chiesa fu poi dedicata a San Giorgio, soldato valoroso e martire illustre, patrono della milizia cristiana, sempre rappresentato in atto di sconfiggere un dragone con la sua lancia e, per questo, simbolo di una potente protezione contro le tentazioni del demonio. Importante dunque l’approfondimento dietro l’altare maggiore e lo stupore alla visione delle immagini dipinte sia in un affresco -nascosto- e sia in una grande tela. Un enorme e pregiato affresco di un artista del seicento, quale fu Aniello Falcone (1607-1657) famoso pittore di battaglie, è rimasto nascosto per oltre tre secoli sulla parete dietro un’altra opera settecentesca. La tela visibile di Alessio d’Elia, pittore di scuola solimeniana, che raffigura San Giorgio ha continuato l’esperto d’arte Andrea Toscano, durante un recente restauro nel 1992, si è scoperto che nascondeva un grande affresco segreto di Aniello Falcone, anche lui raffigurante San Giorgio, che in groppa ad un bianco cavallo impennato e lancia alla mano, affronta ed uccide il drago liberando una donna. Una bellissima opera del 1645 che, a differenza di altri affreschi dell’artista, ha mantenuto splendidamente conservati i suoi colori tenui e l’elemento del cavallo, riferimento tipico dei suoi quadri di battaglia. L’opera fu nascosta poiché lo stesso Aniello Falcone, fu il fautore di una associazione segreta che cospirava contro gli spagnoli, voleva insieme ad altri artisti la loro cacciata fondando la “Compagnia della Morte”. Per una damnatio memoriae, una condanna della memoria venne dunque coperto l’affresco con un grande quadro. Oggi questo capolavoro è visibile in quanto la sovrastante opera che è del D’Elia, è stata sistemata su un telaio incernierato che è spostabile con una lunga corda al fine di rendere visibile anche il sottostante affresco del Falcone. L’incontro si è concluso con la chiusura dell’opera proprio per mano dello stesso presidente Livoti, il quale ha avuto il privilegio di accompagnare manualmente la grande tela alla parete ed ancora una promessa, quella di continuare a poter approfondire queste conoscenze storico-artistiche invitando per un maggiore apprendimento presso l’associazione Le Muse il parroco padre Carmelo Raco nel percorso tracciato alla scoperta della pittura religiosa.
Dovevamo uscirne migliori, ne siamo usciti sicuramente diversi, fragili ed esasperati da una sensibilità esaltata dall’isolamento e dalla paura di una normalità smarrita e irrecuperabile: la pandemia e il lockdown ci hanno sfidato, come in una partita a poker, la puntata più “pesante” sul tavolo è stata la tenuta di un equilibrio interiore che non tutti sono stati in grande di mantenere. Con una ironia tagliente, la naturalezza di una partita tra amici che abbiamo visto scorrere davanti ai nostri occhi come se fossimo seduti a quel tavolo verde, la bravura di Francesco Passafaro, Stefano Perricelli, Michele Grillone, Roberto Malta e Francesca Guerra hanno regalato al pubblico del Teatro Comunale di Catanzaro uno spettacolo intenso, capace di declinare un argomento delicato, con molteplici sfumature e registri.
In scena ieri pomeriggio, un altro apprezzato appuntamento del cartellone del “Teatro incanto” che ci terrà compagnia fino al prossimo 28 maggio con una ricca stagione fatta di commedie musicali, di drammi, di storie molto particolari, “Poker Post Pandemia” non è stata una semplice commedia, ma l’ennesima riprova della crescita artistica e professionale della compagnia teatrale. Scritto e diretto da Francesco Passafaro, lo spettacolo ci ha raccontato come è cambiato il mondo dopo la pandemia: abbiamo avuto un carico di stress emotivo paragonabile solo a quello che i nostri nonni hanno affrontato durante la seconda guerra mondiale.
I protagonisti di questa nuova commedia si rivedono per giocare a poker dopo il periodo più strano della nostra storia: ognuno di loro è cambiato, ha fatto un percorso da solo o in compagnia, ma certamente non è più lo stesso. Esattamente come ognuno di noi. E ognuno di loro gioca a poker un po’ come nella vita vera: c’è chi bluffa, chi rischia, chi gioca in difesa, perché il poker all’italiana è una vera e propria metafora della vita e non si gioca a poker con le carte, ma con le persone. “Il poker non è un semplice gioco di carte”, dice Ivan- uno dei protagonisti assieme a Nicola, Riccardo, Sabrina e Diego – da come si gioca, si capisce molto del carattere delle persone che hai di fronte: una partita, quindi, che diventa una metafora della vita, di verità che meritano di essere edulcorate per non ferire la sensibilità di chi ci cammina al fianco, messa a dura prova dall’isolamento e dal senso di solitudine che hanno accentuato fragilità e paura. Una commedia, divertente e dal grande ritmo, che fa riflettere con il sorriso. Il prossimo appuntamento con il Teatro Incanto è domenica 7 maggio con l’approssimazione degli “Appiccicaticci”, per un gradito ritorno.
La Calabria liberata da 20.850 chilogrammi di plastica e rifiuti dispersi nell’ambiente in un solo weekend. È l’eccezionale risultato raggiunto da Plastic Free Onlus, l’organizzazione di volontariato impegnata dal 2019 nel contrastare l’inquinamento da plastica, nei 23 appuntamenti di pulizia ambientale tenutisi in contemporanea sabato e domenica per celebrare la “Giornata Mondiale della Terra”. Quasi 1.300 volontari in azione per sensibilizzare concretamente cittadini, istituzioni e imprese sul grave problema dell’inquinamento legato all’abbandono di rifiuti nell’ambiente. L’iniziativa ha coinvolto attivamente anche dieci università italiane e ha il supporto di MINI, partner che ne sposa i valori legati alla sostenibilità e all’attenzione dell’ambiente. Il weekend dedicato alla Terra avrà un’ulteriore finalità benefica con la piantumazione di alberi grazie alla collaborazione con il media partner Treedom, il primo sito al mondo che permette di piantare un albero a distanza e seguire la storia del progetto agroforestale a cui darà vita.
“Siamo orgogliosi dell’impegno, della tenacia e della concretezza messa in campo dai nostri volontari – dichiara Luca De Gaetano, presidente di Plastic Free Onlus – Da nord a sud, siamo riusciti a liberare l’Italia da plastica e rifiuti dispersi dall’ambiente raggiungendo, nonostante il maltempo e le festività, un risultato eccezionale per il Pianeta. Il nostro impegno è costante e continuo – prosegue – Ogni settimana siamo attivi in giornate di pulizia e sensibilizzazione, nelle scuole e nei Comuni nonché con il dialogo con le imprese affinché vi sia una vera transizione ecologica. Invitiamo tutti ad iscriversi sul nostro sito plasticfreeonlus.it e a dare il proprio contributo d’amore concreto per l’ambiente. Un impegno e una attenzione costante oggi, ci permetteranno di avere un Pianeta domani”, conclude De Gaetano. L’iniziativa ha raccolto l’adesione ufficiale ed attiva di ben dieci università italiane: Università degli Studi di Pavia; LUMSA Roma con sedi anche a Palermo e Taranto; UNICAL Università della Calabria di Rende (CS); Università degli Studi di Urbino – Carlo Bo; UNINT Università degli Studi Internazionali di Roma; Università degli Studi “Gabriele D’Annunzio” di Chieti/Pescara; Università degli Studi di Bari – Aldo Moro; Università del Salento con sede a Lecce; UNIPO Università del Piemonte Orientale; Istituto Universitario Salesiano di Torino dell’Università Pontificia Salesiana.