Nei giorni scorsi, sulla SS.106 agro del comune di Bova Marina, gli Agenti della Polizia di Stato in servizio presso il Commissariato di P.S. di Condofuri, durante l’attività di controllo del territorio hanno fermato un’autovettura Fiat Punto con a bordo due soggetti di Messina, entrambi con precedenti per reati in materia di stupefacenti. L’insofferenza al controllo dimostrata dai due soggetti ed i loro specifici precedenti, hanno indotto il personale operante ad effettuare una perquisizione all’interno dell’auto che ha consentito di rinvenire 15 confezioni rivestite in cellophane, ciascuna contenente 1 kg. di sostanza stupefacente, che a seguito di accertamenti esperiti dal Gabinetto Regionale di Polizia Scientifica di Reggio Calabria è risultata essere marijuana. All’esito dell’attività esperita, la sostanza è stata posta sotto sequestro e i due soggetti sono stati arrestati in flagranza di reato.
Paolo Frascati
Non si arresta l’azione di prevenzione e contrasto alla produzione e coltivazione di sostanze stupefacenti esercitata dai carabinieri del Gruppo di Gioia Tauro, che da inizio estate ha permesso di individuare diverse piantagioni di marjiuana e circa 10.000 piante di “canapa indaca”, nel complesso.
Si inserisce, in tale quadro, l’attività di perlustrazione e rastrellamento delle aree aspromontane e boschive più impervie posta in essere, qualche giorno addietro, dai carabinieri della Compagnia di Palmi e Taurianova congiuntamente ai militari dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Calabria”.
Nello specifico, a Oppido Mamertina in località “Serra Canazzone”, i militari dell’Arma hanno rinvenuto all’interno di un’estesa area boschiva di pubblico demanio, una coltivazione di oltre 400 piante di 2 metri di altezza, munita di un rudimentale sistema di irrigazione. L’ingente quantitativo di stupefacente che si sarebbe potuto ricavare dall’attività di coltivazione illecita, avrebbe sicuramente permesso – se immesso nel mercato – di ricavare una cospicua fonte di guadagno per le consorterie criminali.
Anche a Delianuova, gli operanti hanno individuato una piccola e articolata piantagione di cannabis, questa volta all’interno di una proprietà completamente abbandonata oltre che un casolare adibito ad essiccatoio con all’interno circa 21 chili di materiale vegetale costituito da foglie ed infiorescenze, in fase di essiccazione per la successiva immissione nel mercato illecito della droga.
Rinvenuti inoltre diversi strumenti utilizzati per la coltura delle piante e oltre 2 chili di marijuana in sacchetti, pronti alla vendita.
A Cinquefrondi, invece, scovati, in zona campestre, località “Gunnari”, in terreno demaniale e nascosti all’interno di un bidone oltre 11 chili di marijuana, essiccata pronta per la vendita.
L’attività di polizia, ha consentito nel suo insieme di reprimere le attività illecite di spaccio di stupefacenti oltre che di garantire la tutela e la salvaguardia delle aree boschive comuni spesso oggetto di coltivazioni illegali, data la posizione impervia coperta dalla fitta vegetazione, e nascondiglio di stupefacenti.
“Voglio dire grazie a coloro che hanno reso possibile tutto questo – ha aggiunto Versace – all’Architetto Alfonso Femia che è riuscito ad aggregare così tante energie professionali, costruendo un anello di congiunzione tra le due sponde dello Stretto, a Giuseppe Falcomatà che per primo, circa due anni fa, ha creduto al progetto di Femia e del suo team, offrendo il sostegno istituzionale anche durante il percorso di avvicinamento. Il risultato di questa sinergia è davvero strabiliante ed è già riuscito a suscitare reazioni straordinarie non solo da parte degli addetti ai lavori, ma anche di tanti cittadini che sono rimasti affascinati dalle installazioni e dagli eventi organizzati sulle due sponde dello Stretto. Bisogna andare avanti, continuare sulla strada intrapresa. La Biennale è già una solida realtà del nostro territorio, può costituire un valore aggiunto per una politica lungimirante capace di comprenderne visione e strategia”.
«E’ molto importante – ha spiegato l’inquilino di Palazzo Alvaro – far rivivere una struttura che ha contribuito a segnare la storia della pallacanestro reggina. Un indirizzo a suo tempo dato dal sindaco Giuseppe Falcomatà che, dopo l’iter burocratico e le procedure di gara, finalmente oggi si concretizza con un nuovo lavoro in corso e che speriamo possa presto tramutarsi nell’ennesima opera completata e consegnata alla cittadinanza. Il Pianeta Viola è uno dei luoghi del cuore della città. Qui hanno calcato il parquet atleti divenuti campioni planetari ed hanno mosso i primi passi nel mondo della palla a spicchi intere generazioni di reggini appassionati. Questo che può considerarsi un vero e proprio “tempio dello sport” ha, dunque, un valore certamente storico, simbolico ed evocativo, ma soprattutto è un centro di eccellenza formativo e sociale per i giovani che vogliono avvicinarsi ad una disciplina così affascinante».
«Era, dunque, un obbligo per noi – ha continuato – fornire risposte che il territorio ed il circuito dello sport cittadino aspettavano da tempo. L’obiettivo principale dell’amministrazione metropolitana, infatti, è quello di restituire la struttura sportiva alla Città attraverso una serie di interventi che prevedono, fra le altre cose, il recupero del campo da gioco con la rimozione del pavimento ammalorato e la sua sostituzione con nuovi listelli di parquet».
«Consegneremo un “Pianeta Viola” adeguato alle esigenze del momento – ha ribadito Versace – consapevoli di fare un grosso investimento sul futuro. Qui, d’ora in avanti, ogni sportivo troverà un punto di riferimento valido e di altissima qualità».
Scendendo nel dettaglio, i lavori consentiranno di ripristinare le segnature dei quattro campi; la sostituzione e l’integrazione dei pannelli antitrauma deteriorati o mancanti, l’installazione delle tende parasole mancanti sulle finestre perimetrali e la tinteggiatura delle pareti. Un cantiere imponente che prevede il restyling del blocco degli spogliatoi e dei servizi igienici (atleti, giudici di gara, infermeria ed addetti) con l’abbattimento delle barriere architettoniche, la sostituzione dei sanitari danneggiati, delle rubinetterie, dei lavabi e delle docce; il ripristino dei pavimenti ceramici danneggiati; la sostituzione delle porte interne e la tinteggiatura delle pareti e dei soffitti.
Per quanto riguarda le palestre, saranno sostituite le porzioni usurate o danneggiate del multistrato polivinilico con materiale di eguali caratteristiche (linoleum) e saranno ritinteggiate pareti e soffitti. Spazio, poi, agli interventi che interesseranno i servizi per gli spettatori che, pur non presentando particolari criticità, subiranno piccoli interventi di manutenzione ordinaria consistenti nel ripristino di parti di rivestimento, nell’inversione del verso di apertura delle porte dei servizi igienici riservati ai diversamente abili, nella sostituzione delle rubinetterie, nella finitura delle chiusure verticali delimitanti il locale ristoro (bar) e nella ritinteggiatura delle pareti e dei soffitti.
Gli operai della ditta incaricata saranno impegnati, poi, sulla copertura e sull’involucro esterno e sulle aree esterne con il ripristino del manto impermeabile della copertura, la sostituzione dei maniglioni antipanico delle porte poste lungo le vie di esodo e l’ammodernamento delle porzioni ammalorate degli intonaci dei parapetti delle scale, delle rampe e dei muretti posti a perimetrazione e contenimento delle aree a verde, delle quali se ne prevede la pulizia attraverso il taglio e la rimozione della folta vegetazione e degli arbusti sviluppatisi in maniera disordinata e disorganica nel corso del tempo.
Un occhio di riguardo sarà rivolto alla sistemazione degli impianti elettrici. Sono previsti, quindi, l’installazione di una nuova cabina elettrica, di un gruppo elettrogeno ed uno di continuità adeguati alle esigenze attuali, la sostituzione di tutti i corpi illuminanti ed il rifacimento dell’impianto di rivelazione incendi. Ed ancora: gli impianti di climatizzazione e ricambio d’aria saranno oggetto di interventi radicali di rinnovamento e riqualificazione, in considerazione del fatto che le caratteristiche tecniche e di funzionamento di cui sono provvisti quelli esistenti risultano essere, oltre che tecnologicamente superate, non più in produzione nelle loro singole componenti, in quanto fuori norma. Sarà integrale anche la pulizia e l’igienizzazione delle condotte aerauliche, l’installazione di una nuova pompa di calore, di moderne unità di trattamento aria e di un nuovo sistema centralizzato di regolazione e controllo dell’impianto.
«Come si può facilmente intuire – ha concluso il sindaco metropolitano facente funzione – siamo davanti ad un’operazione di restyling corposa che ci consentirà di consegnare un’opera capace di unire finalità educative, sportive e sano intrattenimento. Va fatto un ringraziamento al dirigente, Pino Mezzatesta, ed ai funzionari di settore della Città Metropolitana per il lavoro svolto ed un grosso in bocca al lupo ai lavoratori che, da oggi, saranno impegnati a consegnare un volto nuovo al nostro amatissimo Pianeta Viola».
La Procura della Repubblica di Reggio Calabria e la Procura della Repubblica per i Minorenni di Reggio Calabria hanno emesso due avvisi di chiusura delle indagini nei confronti di sei giovani, quattro maggiorenni e due minorenni, indagati per il reato di lesioni personali pluriaggravate in concorso, commesso il 31 luglio 2022 in Reggio Calabria ai danni di un ragazzo residente in un centro della provincia.
Si tratta del feroce pestaggio posto in essere da un gruppo di giovani ai danni di un giovane sul lungomare di Reggio Calabria, fatto che molto scalpore ha suscitato per l’inusitata violenza dell’aggressione, effettuata da molte persone a colpi di sedia, di casco e con calci e pugni, tutti indirizzati nei confronti di una sola persona che cercava solo di sfuggire alla furia degli assalitori, come documentato in un video girato da un passante che è diventato virale sulla rete.
Le indagini, coordinate all’unisono dai due uffici di procura competenti, sono state svolte con grande tempestività ed efficacia dalla Squadra Mobile della Questura di Reggio Calabria, che nel volgere di pochi giorni è riuscita con paziente e meticoloso lavoro a identificare alcuni dei soggetti ritenuti autori del grave fatto.
Il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e la effettiva colpevolezza degli indagati dovrà essere in seguito vagliata dal competente giudice.
Il Nucleo Operativo di Protezione Civile bypassa l’embargo russo per salvare una vita
E’ Italiana la regia del trasporto che ha salvato la
vita ad un ammalato ricoverato nel sud Italia, bypassando l’embargo
russo.
Per salvare la vita di un ammalato affetto da una forma grave di leucemia
era necessario un trapianto e l’unico donatore al mondo era stato
individuato in una remota località della Russia a quasi cinque ore di volo
da Mosca.
Collegare il punto A dov’era il generoso donatore col punto B dove
l’ammalato fiducioso aspettava è apparso subito molto difficoltoso. Non è
possibile in alcun caso avere un visto d’ingresso in Russia neanche per
motivi così nobili come salvare una vita, né tantomeno è possibile per i
cittadini russi venire in Italia seppur per le medesime nobili ragioni.
Dopo un confronto tra l’IBMDR (l’organismo istituzionale italiano che ha
trovato il donatore e che sovrintende a questo tipo di trasporti) e il Nucleo
Operativo di Protezione Civile Logistica dei Trapianti, associazione di
volontari Toscani, che avrebbe organizzato ed effettuato il trasporto, è
giunta la soluzione.
Era necessario organizzare “uno scambio” fra il corriere russo e quello
italiano in un luogo in cui fosse possibile recarsi per entrambi e per poter
rendere attuabile quest’unica possibilità è stata individuata la Turchia, e
così si è messa in moto una complessa macchina organizzativa per
realizzare l’incontro dei due corrieri a Istanbul. Dopo un intenso lavoro
preliminare per avere i nulla osta degli ospedali di origine e di
destinazione, e di tutte le autorità competenti è scattata la fase operativa
della complessa missione salvavita.
Con grande apprensione e una serie di piccole incomprensioni
brillantemente risolte è arrivata la notte dell’incontro nell’aeroporto
internazionale della città turca.
Il corriere russo è atterrato intorno alle due e mezzo di notte e alle quattro
di mattina il collega italiano aveva già ricevuto il prezioso carico ed è
potuto decollare per l’Italia dove nel primo pomeriggio il “dono” era nelle
mani del dottore Giuseppe Console dell’ematologia di Reggio Calabria,
Member of:
Permanent
cooperators of:
reparto diretto dal prof. Massimo Martino, che avrebbero
immediatamente provveduto al trapianto.
Massimo Giraudo è stato il corriere individuato come il più adatto per
questa missione e ha scoperto che il collega russo Aleksandr era un
medico che normalmente non si occupa di questo tipo di trasporti e che
ha raccontato che nel suo paese al di fuori di chi si occupa di operazioni
militari, non c’è una netta percezione di quanto stia accadendo.
Nonostante quello che stà accadendo tra Russia e Ucraina esiste una
parte buona di umanità, e qualcuno disposto a donare una parte di se
stesso per permettere a un occidentale che non conoscerà mai di
sopravvivere. “Un bel gesto d’amore che – afferma Massimo Pieraccini
fondatore del Nucleo Operativo di Protezione Civile che, insieme al suo
staff ha curato l’organizzazione e l’esecuzione di questo trasporto –
auspichiamo che possa essere il primo di una lunga serie e possa essere
propedeutico alla pace, perché sempre di più sia la vita vince sempre sul
male:”
“In un momento di grandi tensioni internazionali, con la guerra russoucraina in corso, il dono della vita vince ancora una volta” fa eco
Nicoletta Sacchi, direttore di IBMDR. “Un donatore russo ha donato le
sue cellule staminali emopoietiche a favore di un paziente italiano in
attesa di trapianto di midollo osseo. Per IBMDR – il registro italiano
donatori di midollo osseo che coordina in Italia la ricerca del gemello
genetico in qualsiasi parte del mondo esso sia – la sfida questa volta è
stata quella di riuscire a fare arrivare le preziose cellule una volta donate.
Forti dell’esperienza fatta in epoca di pandemia, quando abbiamo dovuto
inventare percorsi inusuali per i nostri instancabili corrieri, anche questa
volta è stata trovata una soluzione “a staffetta” ovvero utilizzando un
corriere russo dalla Russia alla Turchia e uno dei corrieri del Nucleo
Operativo dalla Turchia fino all’ospedale del paziente. Ancora una volta i
corrieri del Nopc hanno portato a termine con successo una delle tante
missioni – spesso complesse – che IBMDR affida loro e soprattutto il
dono del midollo, anonimo, gratuito e volontario, fra perfetti sconosciuti,
ha superato anche i confini creati da una guerra in corso.”
La sessione parallela dei talk a Forte Siacci si è avviata, nella mattinata di ieri, con l’introduzione di Salatore Vermiglio in rappresentanza dell’Ordine degli Architetti di Reggio Calabria.
Il primo panel “Architettura come processo educante” ha accolto i risultati del Progetto “Osservo, Racconto, Partecipo. La città che vorrei” elaborato dall’Ordine degli Architetti di Reggio Calabria nell’ambito del Progetto “Abitare il Paese. La cultura della domanda. Attivare comunità educanti: nuove generazioni per un progetto di futuro”, coordinato dal Consiglio Nazionale degli Architetti in collaborazione con la Fondazione Reggio Children di Reggio Emilia, centro pedagogico su scala internazionale. Il progetto, giunto alla sua IV edizione, ha coinvolto gli ordini provinciali e le scuole aderenti all’iniziativa, da Nord a Sud d’Italia.
I lavori sono stati presentati e moderati da Santina Dattola, referente del progetto per l’ordine di Reggio Calabria, la quale ne ha illustrato il processo di attuazione attraverso un excursus di tutte le fasi.
Prima di passare la parola ai relatori, la regia ha mandato un documentario attraverso il quale è stato possibile raccontare l’esperienza maturata con il coinvolgimento di 35 allievi di prima e terza media dell’Istituto Comprensivo “Falcomatà – Archi”.
Il dibattito si è avviato con l’intervento di Lilia Cannarella, responsabile Dipartimento Partecipazione, inclusione sociale, sussidiarietà del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, che attraverso la proiezione di immagini, ha narrato l’esperienza di “Abitare il Paese” avviata nel 2018.
Subito dopo ha preso la parola Antonella Postorino, tutor del progetto, la quale ha illustrato le fasi attraverso le quali è stato realizzato il percorso dentro la scuola, fasi che hanno posto i giovani allievi di fronte a una serie di quesiti necessari a stimolare l’osservazione dell’ambiente che li circonda, esternare la percezione del paesaggio ed esprimere i loro sogni e bisogni, fino al totale coinvolgimento nella scoperta del territorio e nella proposta progettuale di un’area interessata dall’attraversamento sotterraneo della fiumara dell’Annunziata.
Ha concluso Serafina Corrado, dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo “Falcomatà – Archi”, la quale ha puntualizzato l’importanza di attivare relazioni tra scuola e professionisti del territorio, al fine di maturare e costruire assieme le “comunità educanti” necessarie per progettare il futuro delle generazioni che verranno.
Il secondo talk “Paesaggio, Cinema e Turismo”, moderato da Antonella Postorino, curatrice del progetto “Architettura & Cinema” promosso dall’Ordine degli Architetti di Reggio Calabria, ha incentrato il dibattito sul tema del cineturismo; quindi, sulla valorizzazione dei territori attraverso la scelta di appropriate location. Per primo è intervenuto Lorenzo Pio Massimo Martino, architetto e scenografo, il quale ha illustrato i risultati del progetto “La Città Cineturistica”, con un approccio sperimentale basato sull’uso di un Sistema Informativo Territoriale, che mette in rete tutti i dati utili per supportare produttori e registi nella scelta delle ambientazioni. Il secondo intervento è stato quello di Maurizio Paparazzo, regista e scrittore, il quale ha sottolineato l’importanza dei luoghi ai fini dell’identificazione di un territorio. Al suo intervento si è allacciato quello di Giovanni Scarfò, regista e sceneggiatore, il quale ha introdotto il tema del paesaggio come identità che va oltre la bellezza scenografica, entrando nella cultura delle comunità.
Massimo Spano, architetto, scenografo e regista, conosciuto per le ambientazioni nel film “Mary per sempre” e in questi giorni impegnato nella produzione del film dedicato alla vita di Gianni Versace, ha invece presentato un approccio diverso, ossia quello di scegliere i luoghi anche attraverso il manifestarsi del loro degrado, perché autentici e a volte affascinanti proprio per ciò che rappresentano.
Il dibattito si è concluso con un ospite a sorpresa, Will Geiger, il regista e sceneggiatore americano del film “Free Willy”, il quale ha raccontato la sua esperienza nei territori dello Stretto. Il regista ha vissuto due anni a Messina e adesso si è traferito a Cannitello, per poter completare le ricerche utili al completamento della sua prossima sceneggiatura e iniziare le riprese per un film dedicato ai pescatori, nel quale il grande protagonista sarà lo Stretto.
L’ultimo panel della mattinata campese, “Territori in rete”, moderato da Elisa Zoccali e Manuel Pulella dell’Ordine di RC, ha visto il coinvolgimento di una rete di professionisti che a vario titolo operano sul territorio. Di particolare interesse la riflessione proposta da Giuseppina Attanasio, Dirigente della Città Metropolitana, che ha raccontato della trasformazione del paradigma operativo dell’Amministrazione che, acquisita la consapevolezza della necessità di costruire e partecipare a Reti, si propone come soggetto che programma e gestisce. Fortunato Cozzupoli, Direttore tecnico del Gruppo di Azione Locale Basso Tirreno Reggino, ha parlato dei risultati positivi raggiunti con le attività per sviluppo locale che hanno consentito di far riacquisire la consapevolezza dei valori dell’appartenenza ai luoghi e della qualità delle produzioni, con occhio attento all’innovazione sociale.
Mentre l’architetto Pietro Currò ha illustrato il progetto per la candidatura della Locride a Capitale europea della cultura 2025 focalizzando l’attenzione sul passaggio che vede l’approccio culturale legato ai luoghi e alla loro identità momento fondante per una visione progettuale che si slega dalla fisicità dei luoghi per rappresentarli in accezione propositiva per lo sviluppo.
Antonio Aricò, architetto designer, ha approfondito, attraverso la presentazione dei suoi lavori, l’importanza dell’identità e delle tradizioni per favorire connessioni e delocalizzazioni.
L’architetto Silvia Giandoriggio, ha evidenziato il senso e l’importanza delle connessioni, reali, immateriali ed effimere nella costruzione di progetti. Anna Arbitrio, del collettivo 2A, ha approfondito il tema delle relazioni effimere ed ha raccontato del format “Open call” di cui si occupa insieme alla fotografa Antonia Labozzetta.
Gli argomenti discussi nel panel hanno trovato una loro sintesi nell’intervento del maestro di design Antonio Aricò che ha raccontato del valore aggiunto dato al suo lavoro dalla consapevolezza dell’appartenenza a luoghi e tradizioni, dalla competenza acquisita imparando da artigiani che hanno trasferito le loro conoscenze, dall’uso sapiente della tradizione come elemento che favorisce le connessioni tra culture e saperi, tra popoli e tra luoghi, chiudendo così il cerchio della circolarità della conoscenza.
La mattinata si è conclusa con un Laboratorio Creativo per i bambini che hanno costruito castelli di sabbia.
Cosmos 2022, gran finale al Teatro Cilea. La giuria incorona Jimena Canales e il Maestro Nicola Piovani incanta il pubblico
Non poteva esserci chiusura migliore per il Festival Cosmos 2022, la rassegna internazionale di Scienza, Cultura e Società che ha trasformato Reggio Calabria e il suo territorio metropolitano, nel cuore pulsante della comunità scientifica nazionale e internazionale.
A suggellare il grandissimo successo della manifestazione promossa dalla Città Metropolitana, lo straordinario concerto di Nicola Piovani “La musica è pericolosa” che ha letteralmente incantato il pubblico del Teatro “Francesco Cilea” di Reggio Calabria. Una serata magica, perfettamente in linea con le suggestioni e le emozioni che tutti gli appuntamenti di “Cosmos” hanno suscitato in questi giorni, specie tra i tantissimi giovani studenti che ne sono stati i veri protagonisti.
E la serata conclusiva affidata alle note del Maestro Piovani, premio Oscar nel 1999 per le musiche del capolavoro cinematografico di Roberto Benigni, “La vita è bella”, ha segnato il giusto coronamento di una kermesse che riesce a coniugare efficacemente cultura, arte e divulgazione scientifica.
Presenti per la cerimonia conclusiva il Sindaco f.f. della Città metropolitana, Carmelo Versace e l’Assessora alla Cultura del Comune di Reggio Calabria Irene Calabrò, il consigliere metropolitano delegato alla Cultura, Filippo Quartuccio, la dirigente del Settore Cultura della Città Metropolitana, Giuseppina Attanasio, la Direttrice del Planetarium Pythagoras Angela Misiano e tutti i componenti del comitato scientifico di Cosmos con il Gianfranco Bertone.
Ed è stata proprio la Professoressa Lucia Votano, a nome della giuria scientifica, insieme al Sindaco metropolitano f.f. Carmelo Versace, a consegnare il premio Cosmos per la divulgazione scientifica edizione 2022 a Jimena Canales la cui opera editoriale (“L’ombra del diavolo”) è stata scelta come vincitrice tra una cinquina di libri finalisti in cui figurano altri autori quali Guido Tonelli, Patrizia Caraveo, Arik Kershenbaum e David Lindley. Autori tutti omaggiati delle spille realizzate dal maestro orafo Gerardo Sacco e consegnate dal consigliere Quartuccio. Al professor Tonelli, invece, è andato il Premio Cosmos assegnato dalla giuria composta dagli studenti di scuole di tutta Italia e degli italiani all’estero.
“Questa sera, in questa straordinaria cornice, celebriamo cultura, bellezza, scienza, impegno e merito. Tutti concetti che stanno dentro questo importantissimo Premio e dentro il Festival Cosmos 2022”, ha affermato il Sindaco f.f. Versace. “Un lavoro complesso e altamente qualificato che va avanti dal 2018 su input del Sindaco Giuseppe Falcomatà e che è arrivato fin qui grazie allo straordinario lavoro del Settore Cultura della Città Metropolitana guidato dalla dottoressa Giuseppina Attanasio, del consigliere Filippo Quartuccio che continua a spendersi con grande impegno e naturalmente del professor Gianfranco Bertone, della professoressa Angela Misiano e di tutte le personalità che hanno lavorato a questa rassegna. Cosmos si conferma una delle più grandi manifestazioni scientifiche d’Italia la cui ambizione, oggi, deve essere quella di fare un ulteriore salto di qualità e proseguire nel suo brillante percorso di crescita”.
“Il Festival nasce dall’idea di fare qualcosa di più rispetto al solito schema che vede il coinvolgimento di singole personalità del mondo scientifico – ha detto il Presidente del Comitato scientifico Gianfranco Bertone in apertura – ovvero aumentare la consapevolezza tra i cittadini intorno alla grande cultura scientifica e favorire anche l’orientamento tra la massa di informazioni che circolano in rete. E poi ci sono i risvolti sociali ed economici che accompagnano questo tipo di eventi e dunque un convinto plauso alle istituzioni del territorio per aver scommesso su Cosmos”.
L’Ordine dei Medici ed odontoiatri di Reggio Calabria e provincia esprime la sua vicinanza e solidarietà al dottore Francesco Nasso, primario della divisione di Medicina dell’ospedale di Polistena, oggetto di un grave attentato intimidatorio eseguito mediante sei colpi di pistola sparati contro la serranda del suo studio medico sito in Taurianova, da persone non identificate. Un atto vile ed esecrabile che l’Ordine dei medici stigmatizza con tutte le sue forze, proprio perché per l’ennesima volta la classe medica e, in generale, il personale sanitario della provincia reggina divengono bersaglio di violenze gratuite e, in questo caso, di atti criminali. Il dottore Nasso, direttore sanitario dello stesso ospedale fino al dieci agosto scorso, è un medico molto conosciuto nella piana di Gioia Tauro e a lui si riconosce l’impegno e lo spirito di abnegazione mostrati durante l’esercizio della sua professione. In attesa che le Forze dell’ordine facciano luce su questo incredibile episodio di pura criminalità, l’Ordine dei medici rimane vigile nel denunciare i tanti episodi di violenza accaduti in questi ultimi tempi, basta solo ricordare le tante aggressioni ai vari Pronto Soccorso della provincia reggina, compreso quello di Polistena, e si augura, in generale, che possa ristabilirsi al più presto quella atmosfera di armonia, collaborazione e soprattutto umanità che da sempre hanno contraddistinto il rapporto tra medici e pazienti.
La seconda giornata di eventi de La Biennale dello Stretto si è aperta nella terrazza panoramica del Museo Archeologico di Reggio Calabria, dalla quale può ammirarsi pienamente la vista sullo Stretto con la dirimpettaia città di Messina.
Dopo l’introduzione di Salvatore Vermiglio, componente del comitato direttivo della biennale, e il videomessaggio di Carmelo Malacrino, direttore del museo, è intervenuta Maria Daniela Musarella, Dirigente Scolastica dell’Istituto di Istruzione Superiore – I.I.S. “Augusto Righi” di Reggio Calabria, che ha espresso la massima disponibilità verso il progetto de La Biennale dello Stretto, ritenendola un’iniziativa che presenta prospettive di futuro per le nuove generazioni di studenti.
Subito dopo, Vermiglio ha passato la parola a Ilario Tassone, Presidente dell’Ordine degli Architetti di Reggio Calabria il quale ha ricordato come è iniziato il percorso, nel 2018, di Mediterranei Invisibili, rimarcando “L’evento della biennale segna una tappa che avvierà la creazione di una Fondazione, ossia un laboratorio internazionale permanente che crea occasioni di confronto, di sperimentazione e di analisi del territorio, mettendo assieme professionalità che tra di loro entrano in relazione per proporre soluzioni per la trasformazione del nostro territorio, per valorizzare le eccellenze e quindi emergere nel contesto internazionale per la qualità e per la bellezza. Si tratta di un grande progetto che stiano strutturando grazie alla collaborazione di tutti i colleghi, di artisti e tantissimi architetti che ci hanno creduto e che stanno continuando a lavorare ininterrottamente da mesi. Abbiamo messo su una struttura che si regge sulle nostre forse, senza nessuna bandiera politica, con l’obiettivo di portare qualità sul territorio”. Tassone ha concluso il suo intervento portando i saluti di Tonino Trifoli, sindaco di Riace, ricordando la ricorrenza del cinquantenario dal ritrovamento dei Bronzi di Riace.
Si avvia così il panel “Le tre Rive”, moderato da Alfonso Femia, curatore della biennale, che ha portato i saluti di Amine Banaissa, docente dell’Università Sorbona di Parigi, per poi invitare Marc Barani, architetto Grand Prix de France, Nizza, al dialogo con Francesca Moraci, curatrice della Biennale, in merito al tema del Mediterraneo, del giardino e delle relazioni tra territorio e acqua. Baroni dopo aver illustrato il tema delle mappe del paesaggio e definito il concetto di Umanesimo Mediterraneo, rivolgendo lo sguardo verso le sagome dei due Bronzi di Riace ha sottolineato la loro valenza simbolica nel contesto della biennale.
Subito dopo l’intervento di Barani, Femia ha invitato al tavolo i membri della commissione del contest Challenge to action under 35, per procedere con la premiazione dei giovani architetti.
Salvatore Greco ha illustrato il significato del trofeo in legno d’ulivo realizzato per l’occasione, Nataliee Rojo e Simonetta Cenci hanno letto le motivazioni della giuria nello scegliere i lavori di Cinzia Didonna, Jessica Comino e Francesco Lucchesi, Stefania Schirò e Egidio Cutillo.
La sfida chiedeva di abbinare una parola d’acqua a un’idea progettuale. Fiumana, fondale, relitto le parole sulle quali i vincitori hanno costruito progetti densi di suggestioni.
Invisibilità, emersione, e soprattutto dimensioni, alternative, un modo di pensare diverso, una progettualità nuova.
I progetti sono della competizione resteranno esposti nei locali del Forte Batteria Siacci di Campo Calabro per tutta la durata della Biennale.
La seconda metà della mattinata ha accolto il panel “Mappe mediterranee”, moderato dal giornalista Giorgio Tartaro, che ha raccolto le testimonianze di due professionisti Luigi Farrauto, co-fondatore 100km Studio, autore Lonely Planet, e Francesco Garofalo, direttore Openfabric, Rotterdam. Farrauto ha esposto, supportato da una sequenza di immagini, l’evoluzione della cartografia spiegandone le origini e le funzioni, e come le mappe nel tempo si siano evolute, da strumento di rilievo del territorio a supporto indispensabile per l’orientamento sul territorio.
Francesco Garofalo ha descritto l’organizzazione urbanistica della città di Genova e il suo rapporto con il mare e le colline, individuandola come città “in salita”, “in pianura” e “giardino”.
La mattinata si è conclusa con la visita al Museo, che ha dato l’opportunità a tanti degli ospiti di ammirare le statue dei due Bronzi di Riace, simboli del Mediterraneo e come affermato da Baroni simbolo dell’Umanesimo Mediterraneo.