Nascondeva in un capanno vicino a casa un fucile a pompa pronto all’uso e una pistola clandestina, assieme a cospicuo munizionamento per entrambe le armi. Un trentottenne, già noto alle forze dell’ordine, è stato arrestato e posto ai domiciliari dai carabinieri con l’accusa di ricettazione, detenzione abusiva di armi e munizionamento clandestini. I militari della Compagnia di Girifalco, coadiuvati dai colleghi del Nucleo cinofili di Vibo Valentia, durante un servizio di controllo del territorio, hanno effettuato una perquisizione nell’abitazione dell’uomo trovando, oltre alle armi e alle munizioni, anche un rilevatore di microspie e telecamere perfettamente funzionante. Tutto il materiale è stato posto sotto sequestro. (ANSA).
redazione
La Polizia ha eseguito questo pomeriggio diversi posti di controllo e perquisizioni locali e personali in via degli Stadi a Cosenza, in particolare nel Villaggio Rom. Nella circostanza sono state rinvenute 1,39 tonnellate di rame di provenienza illecita, all’interno di un parcheggio privato e 75 dosi di cocaina già confezionate e pronte per la vendita, occultate all’interno di un corte condominiale. Tutto il materiale rinvenuto è stato posto sotto sequestro a disposizione dell’AG competente. Una persona è stata denunciata per ricettazione. (ANSA)
Falsificavano il reddito per ingannare INPS: 26 denunce nel catanzarese
Ventisei persone, tra cui tre cittadini stranieri, sono state denunciate in stato di libertà dai carabinieri della Compagnia di Catanzaro nell’ambito di un’indagine per false dichiarazioni mirate ad ottenere il reddito di cittadinanza. I militari delle Stazioni di Squillace, Pentone, Marcellinara e Gimigliano hanno hanno accertato che i furbetti avevano chiesto ed ottenuto, tramite L’Inps, il sussidio pur senza averne i requisiti o, pur non avendoli più, non comunicando le variazioni intervenute. Il danno per l’erario portato alla luce è pari ad oltre 196 mila euro. In particolare sono state controllate e verificate le posizioni di diversi percettori del reddito, vagliando la veridicità delle dichiarazioni rese in sede di richiesta del beneficio. Gli accertamenti hanno consentito di scoprire quanti avevano dichiarato informazioni non corrispondenti al vero nel tentativo di indurre in errore l’Istituto erogatore ottenendo così un ingiusto profitto. Le informazioni fornite non correttamente vanno dalla falsa attestazione sulla residenza (spesso rivelatasi fittizia, unicamente per risultare unico componente di un nucleo familiare e quindi abbassare il valore della dichiarazione Isee), all’omessa o falsa indicazione di ricevere, nello stesso periodo, altri redditi che, superata una certa soglia, non avrebbero consentito l’ottenimento della provvidenza. Tra le varie anomalie riscontrate ci sono quelle commesse da chi aveva contestualmente percepito un reddito da lavoro dipendente o, in diversi casi, da chi ha omesso di comunicare precedenti penali.
Si traveste da sacerdote e ruba calici e offerte in chiesa: in arresto un 27enne
Si è introdotto nella sagrestia di una chiesa del centro storico di Crotone e con indosso abiti talari e paramenti religiosi ha scardinato una cassetta impossessandosi dei soldi delle offerte e anche di un calice sacerdotale. Un cittadino romeno di 27 anni è stato arrestato dagli agenti della Polizia di Stato di Crotone con l’accusa di furto, danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale. I poliziotti, intervenuti a seguito della segnalazione di un furto in atto, gli agenti hanno individuato il ventisettenne con indosso abito e paramenti religiosi, intento a rovistare all’interno della sagrestia dopo aver aperto e danneggiato l’offertorio e un mobile, da cui aveva preso del danaro. Alla vista degli agenti, l’uomo ha impedito loro l’ingresso barricandosi all’interno. Dopo diversi inviti ad aprire, la porta è stata scardinata. Per fare desistere l’uomo, che si era impossessato di altri cinque abiti talari, però, è stato necessario che uno dei poliziotti estraesse un taser, la pistola ad impulsi elettrici in dotazione. Oltre a quello che aveva indosso (ANSA).
Maltempo in Calabria, Occhiuto preoccupato per l’allerta meteo della Protezione Civile
“Sono molto preoccupato per l’allerta meteo emanata dalla Protezione Civile nella mia Regione. Ci sono Comuni che vedono le strade trasformate in torrenti, ci sono smottamenti, c’è stato un tornado a Crotone. Purtroppo si tratta di fenomeni a cui assistiamo ormai ordinariamente dopo allerta gialla o fenomeni temporaleschi. Questo tema dei cambiamenti climatici, che per tanti anni abbiamo considerato un fenomeno secondario, quasi un vezzo degli ambientalisti, oggi è invece sotto gli occhi di tutti”. Lo ha detto Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, intervenendo a “Tg2 Post”, su Rai 2. “Credo – ha aggiunto – che la nostra epoca stia pagando anche le conseguenze di un consumo del suolo fatto dalle generazioni precedenti, e che oggi espone molta parte della popolazione a gravi rischi. In Calabria ci sono dei fiumi che sono tombati. Il problema è che la natura non sa che quel fiume non c’è più e che al suo posto c’è una strada, e quando piove si trasforma di nuovo in un torrente, in un fiume, trascinando tutto ciò che si trova davanti. Nella mia Regione da un anno a questa parte, da quando io mi sono insediato, c’è tolleranza zero sui reati ambientali, non sono solo quelli relativi all’abusivismo ma anche quelli relativi alla mala depurazione, agli incendi boschivi. Siamo stati per la prima volta la Regione che quest’anno ha avuto meno incendi. La tolleranza zero può arrivare anche fino all’abbattimento delle case abusive. Questo tema della difesa del suolo e della lotta all’abusivismo dovrebbe essere in cima all’agenda politica di tutti i decisori, sia di quelli che partecipano alle scelte del governo nazionale, sia di quelli regionali e comunali. È davvero importante che ci sia una coscienza collettiva che deve riguardare anche i cittadini, spesso autori degli abusi. Si dice che occorrono risorse per fronteggiare il dissesto idrogeologico. Ed è vero. Nella mia Regione io, appena insediato, ho trovato 500 milioni di euro da spendere nelle attività per fronteggiare il dissesto idrogeologico, con una progressione della spesa di circa 9-10 milioni all’anno. L’ho raddoppiata, portandola a 20 milioni nel 2022, ma è comunque pochissimo perché se non c’è una struttura capace di metterle a terra queste risorse non producono gli effetti che invece potrebbero produrre. Presto incontrerò i sindaci per mettere a punto un piano per la difesa del territorio e chiederò loro molta attenzione al presidio”. “I fenomeni che si sono verificati ad Ischia – ha concluso Occhiuto – hanno interessato zone abitate, ma molti dimenticano che nelle Regioni del Sud, dove ci sono paesi montani nei quali non c’è più l’uomo e dove dunque non c’è la manutenzione del territorio, questi fenomeni si verificano più assiduamente”. (ANSA).
Occhiuto a Rai 2: “Si garantiscano uniformemente i diritti civili e sociali”
“La Costituzione, nella parte riguardante i compiti delle Regioni e i diritti dei cittadini, mi riferisco al Titolo V, va attuata tutta. Prima facciamo quello che dice la Costituzione: i diritti civili e sociali vanno garantiti con uniformità su tutto il territorio nazionale, sia che un cittadino viva a Crotone sia che viva a Treviso”. Lo ha detto Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, intervenendo a “Tg2 Post”, su Rai 2. “Superiamo – ha proseguito – il criterio della spesa storica che ha determinato delle storture nella capacità dello Stato di assicurare con uniformità i diritti, e passiamo ai fabbisogni. Faccio un esempio: con la spesa storica succede che se Crotone non ha avuto grosse risorse da investire sugli asili nido e ha speso, per ipotesi, 100 mila euro, mentre Treviso ha speso 1 milione perché era più ricca, quando c’è un incremento del fondo con la spesa storica l’aumento del 10% farà avere a Crotone 10 mila euro in più, a Treviso 100 mila euro. I diritti vanno assicurati attraverso la definizione dei fabbisogni, poi bisogna far operare la perequazione che non è stata mai svolta nel nostro Paese, per dare la possibilità alle Regioni che hanno minore capacità fiscale di assicurare, come dice la Costituzione, gli stessi diritti, e allora, un’istante dopo, si può anche parlare di autonomia differenziata”. “Io, a differenza di tanti miei colleghi presidenti del Sud – ha sostenuto Occhiuto – non ho un approccio ideologicamente contrario. La Calabria è una Regione che produce più energia di quella che consuma, nelle rinnovabili produce il 42%. In Lombardia e Veneto si produce dal 13 al 16%. Se poi consideriamo anche l’idroelettrico e le altre fonti non fossili, noi produciamo più energia di quella che utilizziamo. Però i cittadini della Calabria pagano le bollette allo stesso modo di quelli della Lombardia e del Veneto. Allora, se vogliamo parlare di autonomia differenzia mettiamo dentro l’energia: date a me la possibilità di trattenere la fiscalità prodotta dalle aziende che producono energia in Calabria. Ciò sarebbe anche da stimolo per gli investimenti nelle rinnovabili: bisogna dare esternalità positiva ai cittadini che ospitano questi investimenti”. (ANSA).
Sono ancora isolati i nuclei familiari che abitano in contrada “Pillone”, nel territorio comunale di Vaccarizzo Albanese, a causa del maltempo che ha colpito la zona. Sono tornati raggiungibili, invece, i nuclei che vivono in contrada “Croce Maurizio”, nello stesso comune. Le famiglie delle due contrade del centro italo albanese, sono state irraggiungibili a causa di piccole frane e di smottamenti verificatisi sulle due strade d’accesso, causate dalle abbondanti precipitazioni che si sono abbattute, per l’intera giornata di ieri, sull’intera fascia ionica cosentina. Grazie all’intervento dei mezzi e degli operai del comune e di alcune imprese private la strada che conduce a contrada “Croce Maurizio”, secondo quanto riferito da un tecnico, è stata già liberata, mentre quella che porta a contrada “Pillone”, dovrebbe essere liberata tra qualche ora. Sempre a causa delle forti precipitazioni e dell’allerta meteo “arancione” in vigore anche oggi sulla zona, il sindaco di Vaccarizzo Albanese Antonio Pomillo, con una propria ordinanza ha disposto, per oggi, la chiusura di tutte le scuole presenti sul territorio comunale. (ANSA).
Tre provvedimenti restrittivi sono stati notificati dai carabinieri delle Stazioni di Crotone, Scandale e Cirò Marina, ad altrettanti uomini indagati, a vario titolo, per maltrattamenti in famiglia e atti persecutori. In particolare, il gip del Tribunale di Crotone, accogliendo le risultanze delle investigazioni condotte dai militari con la direzione della Procura, ha ritenuto sussistere i rilevanti gli indizi a carico di un 37enne, originario di Cariati (Cosenza) e residente a Crotone, disponendo gli arresti domiciliari. L’uomo, secondo l’accusa, dal maggio avrebbe posto in essere nei confronti della ex compagna, reiterati comportamenti persecutori e minatori, inviandole numerosi messaggi molesti sul telefonino e appostandosi per avvicinarla per strada, anche alla presenza di altre persone, tanto da provocarle uno stato d’ansia perdurante e da indurla a variare la proprie abitudini di vita. Un commerciante 36enne di Cirò Marina, invece, è stato portato in carcere. L’uomo, dal giugno del 2020, secondo quanto emerso dalle indagini, avrebbe vessato la convivente 27enne, picchiandola e offendendola. Comportamenti culminati in una lite per futili motivi, verificatasi lo scorso 14 novembre, durante la quale avrebbe lanciato contro il telefono cellulare colpendola al volto e provocandole delle escoriazioni. Infine, un bracciante agricolo 49enne è stato allontanato da casa perché, dall’8 ottobre scorso, dopo essere rientrato a casa dopo un periodo di detenzione in carcere, avrebbe aggredito verbalmente e fisicamente in diverse circostanze la moglie, da cui era stato già denunciato in passato per lo stesso reato, e la loro figlia, adesso 21enne, le quali, al culmine dell’ultimo episodio verificatosi il 21 novembre, hanno abbandonato la loro casa e trovato temporanea ospitalità a casa di amiche, nelle more dell’attivazione della procedura prevista dal cosiddetto “Codice Rosso”. In tutti i casi, rilevanti ai fini della ricostruzione di quanto accaduto, sono state le testimonianze rese dalle stesse vittime e da altri soggetti in grado di riferire circa i fatti contestati. (ANSA).
Deteneva illegalmente diversi esplosivi: in manette un 26enne di Melicucco
Personale della Digos di Reggio Calabria e del Commissariato di Polizia di Polistena, insieme a quello del Nucleo artificieri e della Squadra mobile di Reggio Calabria, ha arrestato per detenzione illegale di esplosivi un 26enne incensurato, trovato in possesso di circa 210 kg di precursori di diverso tipo, oltre ad 1,5 kg di esplosivo già miscelato, inneschi, micce ed astucci per il confezionamento di artifizi pirotecnici. Il materiale era custodito all’interno di un laboratorio clandestino, a Melicucco, ubicato nello stesso stabile ove insiste l’appartamento dell’arrestato. La pericolosità, secondo gli investigatori, è stata corroborata non soltanto dalla presenza di un telecomando ad attivazione remota nonché di un frullatore/mixer per la miscelazione delle sostanze, ancora sporco di residui della lavorazione degli esplosivi, ma soprattutto dalle precarie modalità di conservazione degli esplosivi e delle polveri, collocate in ambienti angusti ed in prossimità di un centro abitato. Per tali motivi è stato chiesto l’intervento dei Vigili del fuoco e l’intera area è stata cinturata e chiusa al traffico. Nel corso delle attività, a conclusione di altre perquisizioni domiciliari, è stato denunciato in stato di libertà un 28enne trovato in possesso di 11 artifizi pirotecnici e segnalato amministrativamente un altro soggetto di 24 anni, poiché deteneva 5.6 grammi di sostanza stupefacente del tipo marijuana. (ANSA).
Cocaina e cartucce in una cassaforte a muro: arrestato 28enne ad Arghillà
Continua l’attività di contrasto al traffico di sostanze stupefacenti da parte dei Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria, che si pone tra gli obiettivi principali, nell’ampio disegno di contrasto di tale fenomeno criminale dilagante e dei proventi illeciti che ne derivano, grazie ad una costante capillare azione di controllo del territorio.
Nei giorni scorsi, nell’ampio raggio di servizi predisposti in tale contesto, militari della Sezione Operativa della Compagnia di Reggio Calabria, e delle Stazioni Carabinieri di Catona e Ortì, hanno arrestato in flagranza di reato, un 28enne, del quartiere Arghillà nord di Reggio Calabria, convivente, disoccupato, già noto alle Forze dell’Ordine, per spaccio di sostanze stupefacenti.
In particolare, il giovane è stato sorpreso dagli operanti mentre era intento a cedere ad un assuntore contestualmente identificato e segnalato all’Autorità Prefettizia, 1,5 grammi di “cocaina“. Tentando di sfuggire al controllo di Polizia, l’uomo è stato poco dopo fermato a bordo della propria autovettura e colto nell’ulteriore tentativo di disfarsi di un involucro in cellophane contenente 30 dosi in alluminio per un peso complessivo di 50 grammi di sostanza stupefacente del tipo “cocaina” e la somma contante di 350 euro.
Ad esito di successiva perquisizione domiciliare presso un appartamento disabitato, adiacente alla residenza del “pusher”, i militari operanti, hanno inoltre individuato una cassaforte a muro che, grazie alla collaborazione dei carabinieri dell’Aliquota di Pronto Intervento (A.P.I), è stato possibile disancorare e aprire. All’interno della stessa, sono stati rinvenuti ulteriori 200 dosi in alluminio, per un peso complessivo di 300 grammi di sostanza stupefacente di cocaina, 177 cartucce “luger” calibro 9X19, 7 cartucce di diverso calibro, 2 bilancini elettronici di precisione e diverso materiale per il confezionamento.
Le indagini sono in corso al fine di individuare i detentori di quanto rinvenuto all’interno dell’appartamento risultato inabitato mentre lo stupefacente, il munizionamento e il materiale rinvenuti, sono stati sottoposti a sequestro, e custoditi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
La somma contante provento dell’attività delittuosa, invece, verrà versata su un libretto di deposito postale giudiziario.
A seguito della convalida dell’arresto, l’uomo è stato sottoposto alla misura degli arresti domiciliari, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Un’operazione, che testimonia l’attenzione dell’Arma alle aree periferiche del capoluogo, attraverso la vigilanza quotidiana, e la raccolta capillare di informazioni resa possibile dalle Stazioni Carabinieri, primi sensori sul territorio.
Trattandosi di procedimento in fase di indagini preliminari, rimangono salve le successive determinazioni in fase processuale.