Telefono Amico di Reggio Calabria dà il via a una campagna per il coinvolgimento di nuovi volontari interessati a unirsi al gruppo dei volontari già attivi da oltre trent’anni in città, contribuendo così a tenere in vita questo importante servizio di ascolto e dialogo telefonico.
Il Telefono Amico, infatti, è una forma particolare di aiuto immateriale che si rivolge a quanti, soprattutto nei momenti di crisi o di solitudine, cercano un canale di comunicazione semplice, autentico e immediato, con una persona attenta e disponibile ad accogliere con attenzione e rispetto, nel pieno anonimato e senza alcun giudizio, i pensieri, le emozioni, i vissuti dell’altro nel momento stesso in cui sorgono.
Telefono Amico di Reggio Calabria fa parte della rete nazionale Cevita – Centri in Rete e garantisce la continuità del servizio di ascolto h24. Per diventare volontarie e volontari di Telefono Amico è necessario partecipare a un apposito corso di formazione.
Il corso è gratuito, inizierà nel mese di ottobre 2022, si articolerà in circa dieci incontri di due ore ciascuno con cadenza settimanale. Esso è finalizzato a fornire agli aspiranti volontari l’opportunità di conoscere i principi di base e l’approccio del servizio, a esplorarne e sperimentarne le criticità e le potenzialità e ad acquisire le competenze essenziali per instaurare e gestire una relazione di aiuto efficace.
Per iscriversi c’è tempo fino al 30 settembre 2022: basta inviare una e-mail all’indirizzo telefonoamicoreggiocalabria@gmail.com oppure telefonare o scrivere un messaggio al numero +39 3473129134.
redazione
Palazzo San Giorgio, arriva “Rara Avis”: mostra ispirata alla Magna Grecia
248° Anniversario Guardia di Finanza, questa mattina le celebrazioni alla presenza delle autorità
I sindaci facente funzioni della Città Metropolitana e del Comune, Carmelo Versace e Paolo Brunetti, hanno preso parte alla cerimonia per il 248° anniversario della fondazione della Guardia di Finanza, consegnando alcuni encomi a finanzieri che si sono distinti durante le loro attività di servizio.
«È un onore poter partecipare alla festa della Guardia di Finanza che è festa per ogni cittadino che crede nei valori di legalità, giustizia, correttezza ed equità sociale». Così i sindaci facenti funzioni, Versace e Brunetti, che hanno inteso «ringraziare le donne e gli uomini delle “fiamme gialle” che, quotidianamente, si sacrificano per garantire la sicurezza del nostro Paese».
«Il personale della Guardia di Finanza – hanno detto – oggi più che mai rappresenta un baluardo per la nostra democrazia. Sempre crescente è il loro impegno in un mondo globalizzato che aumenta e complica le sfide da affrontare. Servono altissime professionalità, infatti, per aggredire fenomeni di mobilità incontrollabile di capitali che possono favorire l’evasione fiscale, la corruzione, la speculazione finanziaria e finanche il sostegno al terrorismo internazionale».
«Tutto questo – hanno aggiunto gli amministratori di Palazzo Alvaro e Palazzo San Giorgio – richiede un aggiornamento continuo e costante, indispensabile per arginare i rischi insiti in un’economia globalizzata che obbliga le forze di polizia a stare al passo di quanti provano ad insinuarsi nelle falle del sistema per perseguire interessi soggettivi ai danni della collettività».
«Da questo punto di vista – hanno concluso Versace e Brunetti – il Comandante provinciale della Guardia di Finanza, Maurizio Cintura, può davvero contare su donne e uomini di altissima levatura morale e dalle grandi capacità investigative. Anche recentemente, importanti operazioni messe a segno contro la criminalità organizzata dedita al traffico di stupefacenti, alle frodi, al traffico di esseri umani o il recupero di migranti alla deriva nei barconi che attraversano il Mediterraneo, testimoniano la valenza, le capacità e le ammirevoli doti umane dei nostri finanziari. Un grazie sentito, dunque, a chi contribuisce, con abnegazione e coraggio, alla crescita sociale e civile ed all’affermazione dei più alti principi costituzionali nel nostro territorio».
I Carabinieri del Nas di Reggio Calabria a conclusione di un’articolata attività investigativa, denominata “LA SIGNORA”, hanno dato esecuzione, con l’ausilio di militari del Comando Provinciale Carabinieri del capoluogo e degli altri NAS del Gruppo Tutela Salute di Napoli, ad una Ordinanza, emessa dal GIP presso Tribunale di Reggio Calabria su richiesta della
locale Procura della Repubblica diretta dal Procuratore Giovanni Bombardieri, di applicazione della misura cautelare personale degli arresti domiciliari nei confronti di due donne, titolari di una casa di riposo abusiva, e di tre loro dipendenti, gravemente indiziati, secondo l’ipotesi investigativa, dei reati di maltrattamenti verso conviventi e abbandono di persone incapaci, aggravati dall’aver cagionato la morte di un ospite. Altri 7 soggetti sono stati deferiti in stato di libertà per diversi illeciti penali.
Le indagini del NAS condotte da Gennaio a Maggio 2021, supportate da attività tecniche di intercettazioni telefoniche, acquisizioni e analisi di cartelle cliniche e ispezioni igienico sanitarie, nonché da pedinamenti e osservazioni, sono originate dalla querela di una donna il cui marito, affetto da malattia neurodegenerativa, era deceduto dopo un periodo di degenza presso la casa di riposo oggetto di indagine. Si ipotizza che l’uomo sarebbe stato vittima di maltrattamenti e abbandono che avrebbero causato un peggioramento irreversibile della sua condizione clinica fino a giungere al decesso.
Gli accertamenti investigativi avrebbero permesso di ricostruire, allo stato degli atti e fatte salve le successive valutazioni di merito, che le titolari della struttura, sottoposte agli arresti domiciliari, unitamente ai dipendenti (3 sottoposti a misura cautelare e altri 6 deferiti in stato di libertà), avrebbero maltrattato 15 ospiti della casa di riposo, tutti affetti da gravi patologie e non autosufficienti, con plurimi atti vessatori che sarebbero consistiti:
- Nel somministrare scarse quantità di cibo, anche scaduto e mal conservato, tali da cagionare deperimento e malnutrizione;
- Nel tenere gli ospiti senza riscaldamento e acqua calda, in ambienti privi di abbattimento architettonico;
- Nel somministrare arbitrariamente medicinali, senza consulto medico, e psicofarmaci, tra cui l’Entumin, per rendere “gestibili” e sedare gli ospiti, tanto che agli indagati viene contestato anche l’esercizio abusivo della professione sanitaria;
- Nell’omettere le normali pratiche di igiene personale e degli ambienti, in quanto gli anziani sarebbero stati abbandonati e chiusi nelle stanze per cui, in alcuni casi, sono stati costretti così ad espletare i propri bisogni su sé stessi e sul letto dove dormivano, provocando l’aggravamento delle patologie già in essere e cagionando in alcuni casi anche la malattia della scabbia.
Tutti gli ospiti, tra i quali vi erano anziani permanentemente allettati, sarebbero stati gestiti da personale assolutamente inidoneo e privo dei requisiti medici specialistici, infermieristici ed socio assistenziali richiesti, ed inoltre, soprattutto di notte, alla presenza di un solo operatore, tanto che le vittime in alcuni casi sarebbero state costrette a dormire tra le loro feci e urine rimanendo a lungo fradici e sporchi.
Le titolari, in concorso con la cuoca ed altra dipendente, sono indagate anche per il reato di epidemia colposa in quanto con condotte omissive e negligenti avrebbero agevolato il propagarsi di un focolaio Covid tra gli ospiti, cercando in tutti i modi di nascondere i contagi agli altri dipendenti, ai familiari delle vittime, alla Prefettura ed all’ASL reggina, tanto da rendere necessario un immediato intervento del NAS per avviare le previste misure contenitive e di cura e scongiurare ben più gravi conseguenze, interrompendo i goffi tentativi di occultamento dei casi Covid.
Altri due dipendenti sono indagati per sostituzione di persona, in quanto, come avrebbero dimostrato le intercettazioni telefoniche, avrebbero fatto credere ad una anziana signora intenzionata a lasciare la casa di riposo, di parlare al telefono con il figlio, che la rassicurata sulla “buona qualità” dell’assistenza e degli operatori che la curavano., mentre, in realtà si
trattava di un dipendente.
Tra gli indagati, poi, vi è anche una geometra reggina che, unitamente alle titolari, è stata deferita in stato di libertà per il reato di falsità ideologica, poiché avrebbe attestato falsamente la presenza, presso lo stabile in cui vi era la casa di riposo abusiva, di 4 distinte casa – famiglia che rispettavano i requisiti minimi strutturali.
Contemporaneamente all’esecuzione della misura cautelare personale è stato eseguito il sequestro preventivo della casa di riposo, e gli ospiti sono stati trasferiti presso i familiari o altre strutture socio sanitarie individuate dai Carabinieri e dai servizi sociali del Comune di Reggio Calabria.
Il procedimento penale è nella fase delle indagini preliminari per cui vanno fatte salve le successive valutazioni di merito.
Parco dell’Aspromonte: importante finanziamento nell’ambito del Cis Calabria per Africo
Approfondire la conoscenza dell’Aspromonte, ammirandolo in un viaggio unico dalla costa jonica a quella tirrenica, attraversando natura, paesaggi, borghi storici, luoghi della fede e radici identitarie.
Nell’ambito del “Contratto Istituzionale di Sviluppo (CIS CALABRIA) “Svelare bellezza”, riservato al territorio calabrese, l’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte ha ottenuto un finanziamento di 1.050.000,00 euro per il progetto: “Da costa a costa attraverso i luoghi della fede: rinaturalizzazione di un sentiero naturalistico tra la diga del Menta e il vecchio borgo di Africo vecchio e tra Africo vecchio e il villaggio di Precacore a Samo”.
La pianificazione presentata dall’Ente Parco con l’obiettivo di ampliare la promozione dell’offerta turistica sostenibile, tutelando il patrimonio naturalistico e valorizzando percorsi storici che attraversano l’Aspromonte, è stata valutata positivamente sulla base dei criteri di strategicità e complementarietà, interessando tematiche legate alla sostenibilità ambientale, alla valorizzazione di risorse naturali, alla riqualificazione urbana e alla tutela delle tradizioni.
“Siamo estremamente soddisfatti per il finanziamento che riconosce la bontà dell’idea progettuale da noi presentata – ha dichiarato il Presidente dell’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte Leo Autelitano-. La programmazione illustrata e proposta, guarda ad uno sviluppo turistico complessivo, che valorizzi il territorio e le sue eccellenze naturalistiche, creando una rete di servizi e riqualificando aree e luoghi identitari che raccontano la storia ed i simboli dell’Aspromonte. Nello specifico – ha proseguito il presidente Leo Autelitano- con il progetto legato ai luoghi della fede e alla rinaturalizzazione dei sentieri naturalistici tra la diga del Menta e il vecchio borgo di Africo vecchio e tra Africo vecchio e il villaggio di Precacore a Samo, andremo ad esaltare l’impareggiabile opera sociale di Zanotti Bianco e recuperare i luoghi che furono del più grande Santo dell’Aspromonte di epoca bizantina, San Leo. Gli interventi renderanno merito alla bellezza naturalistica e paesaggistica dei luoghi di Africo e del versante che lungo la vallata della fiumara La Verde, conduce a Samo”.
Infine il presidente Leo Autelitano ha voluto esprimere il proprio “compiacimento per i numerosi progetti finanziati in molti comuni dell’Aspromonte, tra cui Africo, Cardeto, Cinquefrondi, Cittanova, Gerace, Palizzi, Platì, Samo e San Luca che consentirà uno sviluppo omogeneo, in chiave sostenibile, del nostro territorio, aggregando i singoli interventi in un più ampio e stratificato programma di valorizzazione delle aree più autentiche e prestigiose dei nostri luoghi”.
Contratti di Fiume, Giordano: “Mettiamo a sistema le istanze del territorio”
Bonus Edilizia: le proposte di Confartigianato per sbloccare i crediti anche in Calabria
Liberare le imprese dai crediti incagliati nei cassetti fiscali, non gestibili sul mercato bancario, e per scongiurare il fallimento di migliaia di imprese. Anche in Calabria Confartigianato Imprese si mobilita per rimettere in moto il mercato della cessione del credito e far ripartire i cantieri. Confartigianato Imprese Calabria è da mesi impegnata a lottare affinché il superbonus 110% venga rimesso in condizioni di far lavorare la filiera edile. Lo scorso anno l’incentivo ha contribuito in maniera rilevante all’aumento del 6% del PIL e adesso, invece, si trova di fronte al blocco del mercato dei crediti di imposta. Tutto a causa dei numerosi interventi normativi che si sono susseguiti sulla disciplina della cessione del credito, che hanno comportato per le imprese di costruzioni notevoli difficoltà, con una gravissima crisi di liquidità che si ripercuote sull’intero sistema. Tutto questo è ancor più paradossale se si considera che il settore delle costruzioni è il driver della ripresa economica e, in questo drammatico periodo di congiuntura negativa, ha giocato un ruolo anticiclico. I bonus edilizia avrebbero potuto favorire la ripartenza post Covid dell’economia, ma, dopo aver generato un’enorme aspettativa in cittadini e imprese, l’atteggiamento ondivago del decisore pubblico ne ha depotenziato l’efficacia.
“E’ indispensabile un rapido intervento per sanare la situazione pregressa attraverso un intervento straordinario da parte dello Stato che metta in campo un compratore di ultima istanza con il coinvolgimento immediato, ad esempio, di Cassa Depositi e Prestiti e Poste S.p.A – si legge in una nota di Confartigianato Imprese – e una conversione dei crediti in titoli negoziabili sul mercato”.
Secondo Confartigianato, inoltre “è necessario ampliare la platea dei cessionari nei cui confronti le banche e i gruppi bancari possono in ogni caso effettuare la cessione, per consentire un buon assorbimento dei crediti fiscali. E’ importante consentire l’utilizzo oltre l’anno 2022 della quota di credito d’imposta non fruita e derivante dalla concessione di sconti in fattura. Infatti, molte imprese che hanno concesso lo sconto in fattura negli ultimi mesi dell’anno 2021 non hanno trovato cessionari disponibili all’acquisto dei crediti. Se non dispongono di capienza fiscale, rischiano di perdere la prima rata annuale per la parte non compensata”. Tra i suggerimenti dell’associazione degli artigiani: riaprire il termine per la trasmissione delle comunicazioni di opzione, scaduto il 29 aprile 2022. “Sono molte le imprese che, per motivi diversi (inerzia di un soggetto terzo incaricato, rifiuto del cessionario per errori formali contenuti nella comunicazione di opzione) non hanno potuto trasmettere (o ritrasmettere) la comunicazione nel termine del 29 aprile. Peraltro, è stata rappresentata l’opportunità di prevedere, a regime, l’eliminazione di un termine rigido almeno per lo sconto in fattura, o di introdurre un termine più ampio. In alternativa, potrebbe essere introdotta la possibilità di una “remissione in bonis”. Infine – conclude la nota – è importante semplificare e unificare le procedure per l’istruzione delle pratiche di cessione, in modo da garantire tempi ragionevoli e sufficiente certezza tra gli operatori-imprese che confidano nella monetizzazione del credito e rendere interoperabili le piattaforme utilizzate dai diversi istituti di credito al fine di semplificare ed unificare le procedure per l’istruzione delle pratiche di cessione”.
La Fondazione Falcomatà apre le celebrazioni del ventennale: grande successo per la presentazione di Polemos di Gianfrancesco Turano
Una straordinaria cornice di pubblico ha accolto nello scenario del Circolo del Tennis Rocco Polimeni la presentazione del libro Polemos di Gianfrancesco Turano a cura della Fondazione Italo Falcomatà. L’evento, organizzato in collaborazione con lo stesso Circolo Polimeni e con il Circolo Rhegium Julii, ha segnato l’esordio annuale del calendario di iniziative promosse dalla Fondazione in occasione del ventennale della sua nascita. A dialogare con l’autore Gianfrancesco Turano, il giornalista de Il Messaggero, musicista e poeta, Stefano Sofi, per un racconto a due voci intrecciato con le letture della scrittrice e poetessa Daniela Scuncia.
Soddisfatta la Presidente della Fondazione Professoressa Rosa Neto, che intervenendo a margine dell’iniziativa ha ringraziato tutti i presenti, complimentandosi personalmente con l’autore, l’inviato speciale de L’Espresso Gianfrancesco Turano, per la sua ultima fatica letteraria presentata al pubblico reggino.
“Un grande onore per noi poter ospitare nel calendario delle attività della Fondazione la presentazione del libro di Turano. Un gradito ritorno per lui, dopo il successo della presentazione di “Salutiamo Amico” ed il conferimento del premio giornalistico La matita rossa e blu. Per noi questo è un anno importante, che segna il ventennale dalla nascita della Fondazione. Alla presentazione di Polemos seguiranno nei prossimi mesi una serie di attività promosse dalla Fondazione, eventi all’insegna della cultura, della solidarietà, della musica, dell’arte, della storia, della letteratura. E naturalmente anche quest’anno non mancherà l’ormai tradizionale premio de “La Matita Rossa e Blu” che è giunto all’undicesima edizione”.
“Ci tengo personalmente a ringraziare il Presidente del Circolo del Tennis Ezio Privitera per averci accolto in questa splendida location ed il Presidente del Rhegium Julii per aver voluto condividere con noi questa iniziativa. Sono certa – ha concluso la Presidente – che non mancheranno future occasioni di collaborazione, soprattutto in ambito culturale dove queste realtà sono diventate ormai due tra i più solidi punti di riferimento dell’intero circuito cittadino”.
Biografilm Festival: trionfo di “Non sono mai tornata indietro” di Silvana Costa
La giuria, composta da Antonella Di Nocera, Francesca Sofia Allegra e Anita Rivaroli ha così motivato la sua scelta: “Per la capacità di condurre attraverso una storia personale il racconto di una relazione che fa dialogare più generazioni di donne, con naturalezza e precisione nello sguardo. Per la semplicità con cui la regista si mette in gioco in una narrazione insieme acerba e potente, fatta di assenze e lontananze, che ci fa attraversare un territorio e un pezzo di storia del nostro paese. Per la scelta coraggiosa di riflettere sulla condizione umana di chi fugge ma resta prigioniero, lasciando allo spettatore lo spazio di potersi ancora interrogare”.
Il documentario racconta la storia di Iolanda, una delle ultime testimoni di un’usanza arcaica e impietosa: la cessione di bambine provenienti da famiglie contadine povere a famiglie benestanti, affinché venissero vestite e sfamate in cambio del loro lavoro in casa o in campagna. Iolanda era la ragazza che ha lavorato per 36 anni a servizio per la famiglia della regista, prima di fuggire in Canada.
Attesa finita, riapre la SP1 Locri – Gerace, Versace e Lizzi: “Arteria strategica per il comprensorio”
Il sindaco metropolitano facente funzioni, Carmelo Versace, insieme ai consiglieri Rudi Lizzi, Domenico Mantegna e Salvatore Fuda, al vescovo della diocesi Francesco Oliva, a numerose autorità ed ai rappresentanti delle forze dell’ordine, ha formalmente riaperto quella che è considerata «un’arteria fondamentale per il nostro territorio che, per prima, collega la Piana e la Locride».
«È un giorno di festa – ha spiegato Versace – e come tale dobbiamo viverlo e celebrarlo. Da anni la comunità attendeva la riapertura di questa strada. Nonostante le numerose difficoltà che abbiamo incontrato, oggi possiamo finalmente riconsegnare alla cittadinanza un’arteria stradale che consideriamo strategica non solo per questo territorio, ma per l’intero comprensorio metropolitano. Le polemiche strumentali non servono a nessuno. Credo che il territorio debba salutare positivamente questa giornata. E sono convinto sia importante lavorare insieme anche per garantire in futuro la necessaria manutenzione di quest’arteria, rinnovando l’appello affinché strade così importanti tornino alla gestione esclusiva di Anas per garantire una manutenzione straordinaria ed ordinaria costante e puntuale».
«Un ringraziamento – ha continuato – lo rivolgo al sindaco Giuseppe Falcomatà, che ha inserito il ripristino dell’infrastruttura fra le priorità di mandato, ai tecnici della Città Metropolitana, al dirigente del settore Lavori Pubblici, Lorenzo Benestare ed al rup Luigi Stracuzzi, agli amministratori locali, come il vicesindaco di Gerace e Consigliere Metropolitano Rudi Lizzi, che hanno dedicato tempo, sforzi e passione, seguendo passo dopo passo tutti i lavori, per il completamento di un’opera tanto attesa dalle comunità e dai cittadini».
Ricordando anche l’impegno del sindaco Giuseppe Pezzimenti e degli uffici comunali di Gerace, oltre del sindaco Falcomatà e del facente funzioni Versace, il consigliere metropolitano Rudi Lizzi ha rivolto un pensiero «ai cittadini geracesi, ai commercianti, a chi ha creduto che il nostro lavoro sia stato portato avanti con serietà, ma soprattutto non prendendo in giro nessuno».
«Noi – ha ribadito Lizzi – continueremo a lavorare, per questa strada. Continueremo a cercare soluzioni per la Contrada Barbara e per altre interruzioni che insistono lungo l’arteria che porta a Cittanova. Continueremo a lavorare, tutti insieme, affinché Gerace e tutto il territorio Metropolitano abbiano un futuro più tranquillo e più sicuro non solo riguardo alla viabilità, ma nella gestione complessiva».