redazione
Genocidio a Gaza: Falcomatà loda l’opera dell’artista Giuliano Fazzari
Un un gesto di profonda solidarietà, l’artista ha deciso di destinare il totale del ricavato della vendita dell’opera a Save the Children (attraverso un’apposita piattaforma) l’Organizzazione Internazionale indipendente che da più di 100 anni è impegnata a salvare le bambine e i bambini a rischio e a garantire loro un futuro.
Il Circolo “L’Agorà” organizza una nuova conversazione su Fabrizio De Andrè
Continua la programmazione in remoto del Circolo Culturale “L’Agorà con un nuovo incontro dedicato alla figura di Fabrizio De André. Genova e Reggio Calabria sono due città di mare che si affacciano sui lati opposti del Mediterraneo, magari si guardano anche se con destini diversi, pur alla presenza di un filo conduttore, di un percorso che non è solo storico-culturale ma anche umano e sociale. Quindi un susseguirsi di diversi accadimenti che legano le due Città che si affacciano in quel Mediterraneo, che ha sempre rappresentato un’agorà di popoli e culture che si sono confrontate nel corso dello scorrere del tempo.
Il nuovo incontro di questa nuova “Creuza de Mà”, organizzata dal sodalizio culturale reggino, registra la presenza di Laura Monferdini, dal 2012 Responsabile Contenuti museali di “via del campo 29 rosso” di Genova, si svolgerà presso la location museale della Città Ligure. Queste, alcune delle cifre, che saranno oggetto di analisi, da parte del gradito ospite del sodalizio culturale reggino.
La conversazione, organizzata dal Circolo Culturale “L’Agorà” di Reggio Calabria, sarà disponibile, sulle varie piattaforme Social Network presenti nella rete, a far data da lunedì 29 settembre.
Comune di Reggio: l’intervento di Falcomatà sull’istituzione della “Consulta per la Legalità”
Durante i lavori della seconda Commissione consiliare (Affari istituzionali, città metropolitana e decentramento, controllo enti partecipati, sicurezza e legalità), convocata per discutere la proposta dell’istituzione di un nuova Consulta comunale sulla “legalità” (con audizione del procuratore aggiunto Stefano Musolino), è intervenuto il Sindaco Giuseppe Falcomatà il quale ha espresso soddisfazione per l’idea di istituire la Consulta in quanto si inserisce nel solco di un percorso volto ad affrontare il tema della legalità non solo come ripristino e mantenimento delle regole, ma anche come dimensione culturale e di partecipazione.
Il primo cittadino ha evidenziato come e quanto la sfida centrale resti ancora proprio quella della legalità: percorsi di trasparenza, di contrasto alla ’ndrangheta e alla criminalità organizzata, ma anche di superamento di subculture e comportamenti che ancora oggi, purtroppo, persistono.
Lo spirito è lo stesso con cui, negli anni passati, sono state costituite le altre consulte: organismi autonomi, fondati sull’autodeterminazione delle associazioni che ne fanno parte.
“Un modello – ha sottolineato – che promuove il senso civico, il protagonismo dei cittadini e delle realtà sociali, ma anche una piena assunzione di responsabilità politica rispetto alle dinamiche che fanno crescere un territorio”.
“Questa Consulta – ha dichiarato Falcomatà – potrà contribuire ad allargare il coinvolgimento e la consapevolezza dei cittadini, affiancando all’azione fondamentale e repressiva di magistratura e forze dell’ordine, un impegno culturale e sociale diffuso. È da questa coscienza collettiva che nasce la possibilità di costruire una città, un territorio e una regione capaci di liberarsi dal giogo della criminalità”.
“Sono convinto – ha concluso il sindaco- che la politica, con tutte le sue articolazioni, possa fare la propria parte e che la Commissione consiliare, dopo il dovuto percorso in ogni sua articolazione, porterà presto all’approvazione in Consiglio comunale della Consulta della Legalità: strumento prezioso per un futuro di crescita e responsabilità condivisa”.
Reggio: al Seminario il Convegno “Lavoro, Inclusione e Futuro: Il Modello UniReggio, Orgoglio Calabrese
La Calabria che non si arrende si dà appuntamento a Reggio Calabria il prossimo 26 settembre per un evento unico nel suo genere: il Convegno “Lavoro, Inclusione e Futuro: Il Modello UniReggio, Orgoglio Calabrese”, promosso da UniReggio.
Reggio Calabria si prepara a vivere un momento di alto valore istituzionale e sociale: un momento di riflessione e testimonianza concreta che vedrà protagonisti istituzioni, amministrazioni locali, enti del terzo settore e cittadini, uniti nel raccontare e valorizzare le esperienze di riscatto sociale e sviluppo territoriale avviate negli ultimi anni.
L’unicità del modello UniReggio illustrata in questa iniziativa che mette al centro due pilastri di straordinaria rilevanza:
- La gestione dei beni confiscati alla criminalità organizzata: emblematico il progetto “Villa Jole Santelli: da simbolo di dolore a motore di rinascita sociale”, avviato in sinergia con il Comune di Rosarno, guidato dal Sindaco Pasquale Cutrì. Un luogo segnato dalla tragedia della testimone di giustizia Cetta Cacciola, oggi si prepara a rinascere come centro di welfare, innovazione sociale e inclusione.
- Il Protocollo d’Intesa sperimentale (29 ottobre 2024): un modello unico in Italia, siglato da UniReggio insieme a Prefettura di Reggio Calabria, Regione Calabria – Dipartimento Lavoro e Formazione col suo assessore Giovanni Calabrese, Centro per l’Impiego di Reggio Calabria col suo responsabile Vittorio Colosimo e Angela Danila Scalise funzionario referente dei tirocini formativi, UDEPE con il suo dirigente Marianna Passalacqua, il Garante dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale della Regione Calabria Giovanna Russo, la Commissione contro il fenomeno della ‘ndrangheta, della corruzione e dell’illegalità diffusa della Regione Calabria col suo presidente Pietro Molinaro, e altri partner istituzionali. Grazie a questa visione condivisa, soggetti sottoposti a restrizioni della libertà personale hanno trovato un’occasione concreta di riscatto, contribuendo alla riqualificazione del Parco cittadino “Federica Cacozza”, restituendolo alla comunità dopo anni di abbandono.
Questi progetti dimostrano che lavoro, inclusione e formazione non sono parole astratte, ma strumenti reali per ridare dignità alle persone e generare ricadute positive per tutto il territorio.
Il Convegno rappresenta una tappa fondamentale in un percorso di “cooperazione che genera futuro” dove la lungimirante sinergia tra istituzioni e società civile, unisce il lavoro di UniReggio con quello della Regione Calabria, Prefettura, Comuni, enti territoriali e associazioni, in una collaborazione virtuosa che ha già prodotto risultati concreti e replicabili.
Tutta la cittadinanza è invitata a partecipare venerdì 26 settembre 2025, ore 16:00, presso l’Aula Magna “Monsignor Vittorio Mondello” del Seminario Arcivescovile di Reggio Calabria.
Un’occasione per toccare con mano i risultati già raggiunti e per conoscere le opportunità future, nella convinzione che solo insieme si possa costruire una Calabria più giusta, inclusiva e orgogliosa delle proprie radici.
Il Presidente di UniReggio, Prof. Paolo Ferrara, commenta con entusiasmo:
«Il Modello UniReggio dimostra che la Calabria ha il coraggio e la forza di trasformare ferite e difficoltà in opportunità di rinascita. La gestione dei beni confiscati, l’inclusione lavorativa e la formazione non sono solo strumenti di crescita, ma veri e propri atti di giustizia sociale. Questo Convegno è la prova che insieme – istituzioni, cittadini e società civile – possiamo fare della Calabria un orgoglio nazionale. Invito tutti a partecipare, perché la nostra terra ha bisogno della presenza, del cuore e della voce di ciascuno di noi».
Cannavò (RC): la comunità parrocchiale scrive a Falcomatà per proporre 2 interventi in zona Calopinace
La comunità parrocchiale di Prumo–Riparo e Cannavò, guidata dal parroco Don Giovanni Gattuso, ha recentemente indirizzato una lettera all’avv. Giuseppe Falcomatà, Sindaco del Comune e della Città Metropolitana di Reggio Calabria, per condividere alcune riflessioni e proposte sul rilancio delle aree collinari della città con particolare riferimento a due temi: la valorizzazione ambientale della Fiumara del Calopinace e il completamento delle Bretelle viarie del Calopinace, previste per migliorare la connessione tra i quartieri di Cannavò, Mosorrofa, Riparo, Prumo, San Cristoforo e Spirito Santo con il centro urbano.
“Nel tratto che attraversa Cannavò, la Fiumara del Calopinace rappresenta un patrimonio naturale di grande valore” – afferma Don Giovanni Gattuso – “con aree verdi, cascate naturali e un “piccolo laghetto”. Sono elementi che raccontano la bellezza nascosta delle nostre periferie e che meritano attenzione.”
La proposta nasce non da una logica di denuncia, ma da una volontà di collaborazione e progettualità condivisa:
“Desideriamo immaginare, insieme all’Amministrazione, un percorso partecipato di riqualificazione e fruizione sostenibile, che restituisca questo spazio alla cittadinanza come luogo di passeggiate, educazione ambientale e incontro sociale.”
Accanto al tema ambientale, la parrocchia segnala l’importanza strategica delle Bretelle viarie del Calopinace, infrastrutture da tempo ferme:
“Completare queste opere significherebbe migliorare la mobilità quotidiana e rafforzare il collegamento tra le aree collinari e il centro urbano, favorendo una maggiore integrazione sociale e territoriale.”
Il parroco sottolinea il carattere costruttivo dell’iniziativa:
“La nostra non è una critica, ma un contributo. Come comunità che vive il territorio, sentiamo la responsabilità di partecipare attivamente alla sua cura e al suo sviluppo. Mettiamo a disposizione idee e disponibilità, nella piena consapevolezza del ruolo dell’Amministrazione.”
L’impegno della parrocchia si esprime anche attraverso azioni concrete e già in corso, portate avanti dagli operatori pastorali, che:
“a titolo volontario e gratuito, si prendono cura di diversi spazi verdi e piazze pubbliche dei quartieri, grazie alla convenzione ‘Adotta il verde’ attivata in collaborazione con il Comune di Reggio Calabria.”
All’interno della parrocchia opera inoltre una Commissione pastorale “Custodia del Creato”, che promuove attività di sensibilizzazione e iniziative orientate alla salvaguardia dell’ambiente e del territorio:
“Attraverso la Commissione ‘Custodia del Creato’, cerchiamo di educare alla responsabilità verso l’ambiente, con piccoli gesti quotidiani ma anche con visioni di più ampio respiro. È un cammino che ci impegna come comunità cristiana e come cittadini.”
Infine, la parrocchia si rende disponibile a coinvolgere l’intera comunità locale – residenti, scuole, associazioni, giovani – in un percorso di partecipazione attiva: “Crediamo che ogni passo condiviso possa contribuire a costruire una città più inclusiva, verde e attenta anche alle sue periferie collinari.”
Borghi Calabresi, Nucera: “Case ristrutturate e smart working le chiavi per far rientrare i migliori cervelli”
Tramite un comunicato, il Presidente de “La Calabria che vogliamo” e candidato alle elezioni regionali con la lista Forza Azzurri per Occhiuto Presidente, Giuseppe Nucera, avanza la proposta incentrata sulla ristrutturazione delle case ristrutturate, smart working come chiavi per far rientrare i migliori cervelli per fermare lo spopolamento dei borghi calabresi: “La Calabria continua a perdere giovani. In vent’anni, secondo elaborazioni su dati Istat, sono circa 162 mila in meno tra i 18 e i 34 anni, pari a un calo del 32,4%. È un trend che svuota i paesi, indebolisce il tessuto economico e mette a rischio i servizi. Su questo tema interviene Giuseppe Nucera, presidente del movimento ‘La Calabria che vogliamo’
“Condivido l’impianto proposto dalla Uil Calabria. Se non fermiamo l’emorragia di giovani, i nostri borghi si spengono definitivamente. La priorità deve essere quella di ripopolare le aree interne con due leve chiare: ristrutturazione e recupero degli immobili e rientro dei fuorisede e dei professionisti che oggi lavorano fuori regione. Sono innumerevoli i casi di nostri corregionali che nel loro percorso fuori dalla Calabria si sono formati diventando preziose risorse umane da far rientrare”, dichiara Nucera.
L’obiettivo proposto dall’ex presidente di Confindustria Reggio Calabria è chiaro. “Attraverso i fondi di recente annunciati dal presidente Roberto Occhiuto e le risorse europee del PR Calabria FESR-FSE+ 2021-2027 è possibile riattivare il patrimonio edilizio esistente e offrire case rinnovate. Colleghiamo gli incentivi alla residenza effettiva nei comuni interni e all’avvio di attività economiche o professionali”, prosegue.
Il lavoro a distanza è un tassello centrale. “Smart working e rientro dei cervelli non sono slogan. Servono connettività stabile, spazi di co-working e una burocrazia semplice. Chi rientra deve trovare casa, rete digitale e opportunità. I Comuni possono mettere a disposizione immobili da recuperare e la Regione Calabria può sostenere le ristrutturazioni con le risorse europee. Così ridiamo vita ai centri storici e sosteniamo artigianato, turismo diffuso, agroalimentare e servizi di prossimità. È una scelta di sviluppo e identità: i borghi sono la nostra radice storico-culturale e una delle principali opportunità di rilancio per la Calabria”, conclude Nucera.
Reggio: alla Biblioteca De Nava l’ultimo incontro sul tema “La percezione del tempo tra Antico, Moderno e Contemporaneità”
Si conclude presso la Biblioteca De Nava il ciclo di incontri promossi dall’Associazione Culturale Anassilaos congiuntamente con la Biblioteca sul tema “La percezione del tempo tra Antico, Moderno e Contemporaneità” promossi nell’ambito dell’Estate Reggina.
Domani 25 settembre alla Sala Giuffrè della Biblioteca (ore 17,30) la Prof.ssa Annunziata Rositani, Associato di Assiriologia presso il presso il Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne, Università di Messina affronterà un tema antico “Il trattamento dei prigionieri di guerra nel periodo di Hammurabi di Babilonia” ma, ahimè, di scottante attualità e ricorrente alla luce dei conflitti che ieri come oggi attanagliano questa “povera umanità” che dal Vicino Oriente Antico giunge in tempi recenti alle diverse convenzioni di Ginevra.
La guerra ha sempre portato con sé distruzione e sofferenza, colpendo con equale forza militari e civili. Le popolazioni sconfitte sono oggetto di espoliazioni, molti sono trucidati, torturati, mutilati, presi come ostaggi o prigionieri di guerra. Nella prima metà del secondo millennio a.C., nel periodo del grande Hammurabi di Babilonia, una ricca documentazione cuneiforme amministrativa e il famoso Codice di Leggi ci permettono di analizzare la situazione dei prigionieri di guerra, il loro status, come venivano impegnati lavorativamente, le differenze tra donne e uomini, tra civili e militari, alcuni dei quali offerti ai templi forse come oblati. Da un periodo di conflitti diffusi come fu l’epoca di Hammurabi di Babilonia e dei suoi immediati successori ci giunge, in particolare, una straordinaria documentazione proveniente dalla “casa dei prigionieri di guerra”, bīt asīrī, che costituisce un unicum nel panorama dell’antica Mesopotamia permettendoci di ricostruire vari aspetti dello sfruttamento e gestione dei prigionieri di guerra.
Condurrà l’incontro il Prof. Amos Martino, responsabile anassilaos sezione Glauco di Reggio mentre il Dott. Fabio Arichetta, responsabile anassilaos per la storia contemporanea tratterà brevemente delle diverse convenzioni internazionali che dovrebbero tutelare lo status di prigioniero di guerra.
La Calabria al summit internazionale “Natural Fibre Connect 2025” di Edimburgo
Si è svolta ad Edimburgo l’edizione 2025 del Natural Fibre Connect, il principale summit internazionale dedicato alla sostenibilità nel settore delle fibre naturali.
Per 2 giorni, dal 22 al 23 settembre, la capitale scozzese ha ospitato professionisti, ricercatori, aziende e organizzazioni provenienti da tutto il mondo, riuniti per discutere il futuro delle fibre come alpaca, mohair, cashmere e lana, con l’obiettivo di promuovere pratiche produttive responsabili e allineate agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite.
L’evento si è svolto nella prestigiosa sede del Royal College of Physicians, tra le suggestive sale storiche della Great Hall e della New Library, e ha offerto un programma ricco di conferenze, workshop e momenti di networking.
A rappresentare l’Italia è stato Mariano Serratore, agronomo calabrese e Direttore Tecnico di ICEA – Istituto per la Certificazione Etica e Ambientale, una delle principali realtà italiane nel campo della certificazione biologica e sostenibile.
Durante il congresso, Serratore ha contribuito con due interventi distinti. Il primo, all’interno di una sessione tematica, ha presentato il modello #opensustainability, sviluppato da ICEA per integrare in modo strutturato criteri ambientali, sociali ed etici lungo le filiere produttive. Il secondo, in plenaria, ha riguardato la dichiarazione “Elevating Truly Regenerative Agriculture – Statement from the Organic Movement”, i cui lavori sono stati promossi da ICEA e approvata dall’Assemblea Generale di IFOAM nel dicembre 2024 a Taiwan, e focalizzata sul legame tra agricoltura biologica e rigenerativa.
Mariano Serratore vive a Filadelfia (VV), in Calabria. È laureato in Scienze e Tecnologie Agrarie presso l’Università Mediterranea di Reggio Calabria con specializzazione in Project, Risk e Business Management. Ha inoltre conseguito un MBA nella prestigiosa Bologna Business School dell’Università di Bologna.
A livello internazionale, ricopre incarichi di rilievo in diverse organizzazioni no-profit: è Presidente di COSMOS-standard AISBL e membro dei board di IACB (International Accredited Certification Bodies), Natureplus, Responsible Mica Initiative, oltre a far parte del Comitato Tecnico Scientifico della Re Soil Foundation.
Il Garante delle persone con disabilità lancia un appello, in vista delle Regionali, affinchè nessuno resti escluso dall’esercizio del voto: “La comunità della nostra regione è chiamata ad esprimere nuovamente il voto alle prossime consultazioni elettorali nelle giornate del 5 e 6 ottobre 2025 e l’occasione è proficua per ricordare alle amministrazioni, agli istituti e agli operatori le regole basilari finalizzate a garantire a tutti l’esercizio agevole del diritto di elettorato attivo.
Nel recente passato, infatti, molteplici sono state le doglianze giunte all’Ufficio di Garanzia in merito alle difficoltà riscontrate da alcune persone con disabilità, alle quali è stato in qualche caso persino negato il diritto al voto.
Orbene, una società che voglia dirsi inclusiva e civile non può negare il diritto di esprimere la propria preferenza elettorale; e ciò con particolare riferimento alle persone più fragili e bisognose di assistenza, configurando queste una categoria fondamentale per rappresentare eventuale dissenso verso che amministra in nome del popolo.
Anzitutto, dunque, va rinnovato il riferimento al diritto sancito dall’art. 29 della L. 104/1992, che prevede il c.d. “voto assistito” per le persone impossibilitate fisicamente ad esprimerlo in via autonoma.
Tale riconoscimento dispone il diritto di farsi accompagnare in cabina da un’altra persona che possa aiutare l’elettore fisicamente impedito nella espressione del suo voto. Il presupposto per il voto assistito è quindi un impedimento di carattere fisico che impedisce la materiale espressione di voto da parte dell’elettore.
Per fisicamente impediti la legge intende elettori: 1. ciechi; 2. amputati delle mani; 3. affetti da paralisi o da altro impedimento di analoga gravità (al combinato disposto con la Legge n. 17 del 5 febbraio 2003). Se si rientra in uno di questi casi si può quindi scegliere volontariamente un familiare o altro accompagnatore, che può essere un elettore iscritto nelle liste elettorali di un qualsiasi Comune italiano (si veda la Legge n. 17 del 5 febbraio 2003).
Se la disabilità non è evidente, è necessario esibire un apposito certificato rilasciato dalle ASP territorialmente competenti, in maniera tempestiva e gratuita, nel quale deve essere indicato che “l’infermità fisica impedisce all’elettore di esprimere il voto senza l’aiuto di altro elettore”.
Peraltro, lo stesso comma 2 del citato art. 29 L. 104/92 stabilisce che “Per rendere più agevole l’esercizio del diritto di voto, le unità sanitarie locali, nei tre giorni precedenti la consultazione elettorale, garantiscono in ogni comune la disponibilità di un adeguato numero di medici autorizzati per il rilascio dei certificati di accompagnamento e dell’attestazione medica di cui all’articolo 1 della legge 15 gennaio 1991, n. 15”.
Gli elettori affetti da gravissime infermità o in dipendenza da apparecchiature elettromedicali che ne impediscono l’allontanamento da casa o che sono comunque intrasportabili possono usufruire del voto domiciliare, previa richiesta da inviare al Sindaco. Il riferimento normativo è la Legge 22 del 27 gennaio 2006, poi modificata dalla Legge 7 maggio 2009, n. 46, che all’articolo 1 comma 1 prevede che «gli elettori affetti da gravissime infermità, tali che l’allontanamento dall’abitazione in cui dimorano risulti impossibile, anche con l’ausilio dei servizi di cui all’articolo 29 della legge 5 febbraio 1992, n. 104, e gli elettori affetti da gravi infermità che si trovino in condizioni di dipendenza continuativa e vitale da apparecchiature elettromedicali tali da impedirne l’allontanamento dall’abitazione in cui dimorano, sono ammessi al voto nelle predette dimore».
Nel caso, infine, di elettori che siano destinati a votare in una sezione nella quale sono presenti barriere architettoniche, questi possono esercitare il diritto di voto in altra sezione dello stesso Comune che risulti, viceversa, accessibile (articolo 1 della L. 15 gennaio 1991, n. 15). Per poter esercitare questa opzione, gli elettori devono esibire, insieme al certificato elettorale, una attestazione medica rilasciata gratuitamente dall’autorità sanitaria, dalla quale risulti l’impossibilità o la capacità gravemente ridotta di deambulazione.
L’osservanza e l’applicazione concreta di queste semplici ma fondamentali regole di civiltà farebbe crescere il rispetto verso tutti i nostri corregionali e la consapevolezza che i calabresi hanno a cuore le sorti di coloro che si trovino in condizioni difficili, ma che non per questo vanno escluse dalla partecipazione popolare.”, scrive nel comunicato stampa, il Garante delle persone con disabilità, Ernesto Siclari.