Sebastiano Plutino
Roccella: il Comune e l’Anpi organizzano due incontri dedicati agli internati militari italiani e quelli istriani
In questo difficile momento storico, è più che mai fondamentale che le giornate celebrative non rischino di diventare divisive, ma siano occasione di dialogo e riflessione collettiva. A tal fine, l’Amministrazione comunale di Roccella Jonica, assieme alla sezione locale dell’ANPI (Associazione Nazionale Partigiani Italiani) e di ANEI (Associazione Nazionale Ex Internati), ha pensato ad un evento, articolato in due date, che unisca la memoria al ricordo, dedicato alla storia degli internati militari italiani a quella degli esuli istriani, fiumani e dalmati. Si tratta del progetto “Memorie condivise. Il ponte della Storia – Dall’internamento nazista all’esodo istriano” in programma l’1 e il 4 febbraio a Roccella e Caulonia.
L’iniziativa prenderà il via sabato 1 febbraio alle 17:00 con un dibattito ospitato all’ex Convento dei Minimi dal titolo “La storia degli Internati Militari Italiani (IMI) e l’esodo istriano”, incentrato sui temi della resistenza morale e del coraggio civile. Interverranno il Sindaco di Roccella Jonica Vittorio Zito, l’Assessore alla Cultura Rossella Scherl, il presidente ANEI della sezione della Città Metropolitana di Reggio Calabria Nicola Marazzita, il componente della sezione ANPI di Roccella Jonica Vito Pirruccio, l’esule istriano Silvano Scherl e il figlio di Francesco Bova (IMI) Vittorio Bova.
Il secondo appuntamento, in programma martedì 4 febbraio, coinvolgerà, gli studenti delle terze classi della Scuola secondaria di Primo grado “Falcone-Borsellino” di Caulonia-Roccella in due distinte sedi e fasce d’orario: all’ex Convento dei Minimi di Roccella Jonica, dalle ore 9:00 alle 10:30 e alla Biblioteca Comunale di Caulonia, dalle 11:00 alle 12:30, dove saranno presenti anche il Sindaco di Caulonia Francesco Cagliuso e l’Assessore alla Cultura Giovanni Riccio. Durante l’incontro, verrà presentato il libro “Il Coraggio dei Tre No” di Nicola Marazzita.
Dialogherà con l’autore Rossella Scherl e interverranno durante il dibattito la Dirigente Scolastica dell’Istituto Comprensivo “Falcone-Borsellino” di Caulonia-Roccella Lucia Pagano e Silvano Scherl.
In entrambi gli appuntamenti sarà, inoltre, proiettato il docufilm “Tutti i nostri no – L’eredità degli Internati Militari Italiani” prodotto da ANEI.
Il nibbio reale Andrea torna a volare dopo un barbaro atto di bracconaggio
Il 3 ottobre 2024 un giovane e magnifico nibbio reale di nome Andrea era stato gravemente ferito da una fucilata nelle campagne poco più a sud di Reggio Calabria. Abbattuto dal colpo di fucile, il rapace era rovinato a terra sanguinante ma, per un caso fortuito, era rimasto in vita seppure con un’ala spezzata da un pallino di piombo.
Grazie al fatto che Andrea è un esemplare molto speciale e che, per questo, i suoi spostamenti vengono monitorati costantemente mediante un GPS che porta sul dorso, gli ornitologi che lo tengono sotto controllo hanno immediatamente rilevato un’anomalia, hanno localizzato il rapace, lo hanno recuperato e poi trasferito al Centro Recupero Fauna Selvatica “Stretto di Messina”.
Ci sono voluti tre mesi di cure e riabilitazione, ma Andrea è potuto tornare a volare perfettamente e il 19 gennaio 2025 è stato liberato in Sicilia nei pressi del Parco Regionale delle Madonie, ove sono presenti altri esemplari di nibbio reali che, all’atto del ferimento, Andrea stava raggiungendo.
Per il giovane nibbio reale si è trattato di un secondo rilascio in natura, dopo che ornitologi dell’Associazione CERM Centro Rapaci Minacciati e della Stazione Ornitologia Calabrese lo hanno dotato in un nuovo GPS.
La prima liberazione era avvenuta nel luglio 2023 nel Parco Nazionale dell’Aspromonte. Andrea, infatti, ha una storia interessante alle spalle ed un importante futuro davanti, futuro che un grave e vergognoso atto di bracconaggio compiuto tra le località di Pellaro e Motta San Giovanni (nei pressi di Reggio Calabria) aveva rischiato di stroncare.
Nato in Svizzera nel 2023, il giovane era stato prelevato nel nido da un team di ornitologi del Cantone di Friburgo ed era poi stato trasferito e liberato nel Parco Nazionale dell’Aspromonte nell’ambito di un programma di reintroduzione della specie che viene realizzato dall’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte con il cofinanziamento dell’Unione Europea.
Con il progetto LIFE MILVUS, infatti, si punta a ricostituire una popolazione di nibbio reale in Calabria meridionale, dove la specie non nidifica più da vari decenni, rilasciando in natura un centinaio di individui provenienti da aree donatrici nell’arco di cinque-sei anni. Nel 2024 ed il 2025 sono stati 25 i nibbi reali liberati, provenienti da Svizzera, Francia (Corsica) e Basilicata.
Questi giovani rapaci, dopo il rilascio in natura, compiono anche significativi spostamenti ma tornano poi nell’area di rilascio ed è qui che, dopo i due anni di età, si spera che comincino a nidificare. Andrea, infatti, dopo la liberazione nel Parco Nazionale dell’Aspromonte aveva compiuto lunghi movimentiesplorativi in Sicilia e in Italia meridionale e centrale, tanto da percorrere circa 12.000 km in un anno eraggiungere persino l’Emilia-Romagna, ma poi aveva fatto ritorno in Calabria meridionale, dove la barbara fucilata lo aveva fermato.
Il nibbio reale, elencato tra le specie “Vulnerabili” nella Lista Rossa degli Uccelli nidificanti in Italia, è un rapace dotato di un piumaggio bellissimo e di un volo acrobatico. La sua dieta si basa in buona parte sul consumo di animali morti e questo suo “riciclo” di materia organica contribuisce ad evitare il diffondersi di organismi patogeni. Pur trattandosi di un rapace, il nibbio reale non ha becco e zampe molto robusti ma riesce, comunque, a predare piccoli roditori, fornendo così un ulteriore importante contributo all’equilibrio ecologico delle aree rurali.
“Purtroppo il bracconaggio risulta ancora essere un fenomeno grave e diffuso”, ha affermato il Commissario dell’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte arch. Renato Carullo, che mette a rischio la sopravvivenza di specie rare che, come il nibbio reale, non solo non hanno nessuna conflittualità con le attività agricole e zootecniche ma che, anzi, svolgono un importante ruolo ecologico”.
Bisogna, infine, considerare il fatto che questo fenomeno si aggiunge ad altre minacce che colpiscono severamente molte specie di rapaci minacciati quali l’uso di rodenticidi, l’uso di bocconi avvelenati e l’elettrocuzione.
Sono passati due anni da quando la comunità patrimoniale della Giudecca ha adottato la Scalinata Monumentale, riportando a nuova vita un sito importantissimo dal punto di vista storico e culturale per la città. Oggi, il notevole balzo in avanti con l’adozione del verde dell’intera via. È stata firmata, infatti, in questi giorni la convenzione con il settore ambiente del Comune di Reggio Calabria che “ci legittima a curare e abbellire tutte le aiuole della via Giudecca” afferma la presidente Simona Lanzoni.
La convenzione “Adotta il verde”
La Convenzione “Adotta il Verde” è uno strumento fondamentale che favorisce la partecipazione della cittadinanza alla cura dell’abitare, per valorizzare e promuovere la qualità dello spazio urbano come luogo concreto e di fruizione per la collettività.
Parliamo di un’area di 8mila mq, compresa fra Via Reggio Campi e Corso Matteotti, con più di 100 aiuole che costeggiano il tapis Roulant che saranno curate dall’APS con la partecipazione dei commercianti che, già dal 2024, hanno aderito alla Comunità Patrimoniale divenendo soci.
“Una scelta, la nostra, che ci darà anche la possibilità di utilizzare le aree pedonali adiacenti al Tapis Roulant, non solo come luogo di transito, di passeggio e di passaggio, ma come spazio educativo, culturale ed attrattivo da condividere con commercianti, residenti, scuole e associazioni e turisti” prosegue la presidente.
”La partecipazione dei cittadini è diventata un obbligo etico e una necessità dell’oggi; partecipare singolarmente o collettivamente, rivitalizza la società, rafforza la democrazia e promuove la coesistenza per una migliore qualità della vita” aggiunge ancora la Lanzoni.
Giudecca: un unicum di grande valore storico
L’area di via Giudecca a Reggio ha un’importanza storica e culturale di alto spessore. “Direi unica. Basti pensare – rincara la presidente della comunità – al ‘Commentario al Pentateuco’ stampato in 30 copie proprio a Reggio Calabria, nell’antico quartiere ebraico cittadino, 550 anni fa, con il sistema a caratteri mobili inventati dal Gutenberg 20 anni prima. L’unica copia esistente al mondo è conservata presso la Biblioteca Palatina di Parma. Un’eredità, che la popolazione reggina identifica, indipendentemente da chi ne detenga la proprietà, come riflesso ed espressione dei valori, delle credenze, delle conoscenze e delle tradizioni che questa terra ha partorito nel tempo fra le genti e i luoghi”.
La comunità della Giudecca, sin dall’inizio, grazie alla Convenzione di Faro del Consiglio d’Europa ha operato per promuovere e utilizzare tale patrimonio, al fine di garantirne e migliorarne l’accesso, “in particolare – chiosa la Lanzoni – per i giovani e le persone svantaggiate, al fine di aumentare la consapevolezza sul suo valore, sulla necessità di conservarlo e preservarlo e sui benefici che ne possono derivare”.
Reggio, infatti, conclude, “detiene un unicum di grande valore storico. L’adozione delle aiuole non ha un fine esclusivamente ambientale o di decoro pubblico, ma la finalità di questo nostro processo di adozione, iniziato nel 2021 con il recupero della Scalinata Monumentale, è in noi stessi cittadini, che abbiamo attribuito valore ad aspetti specifici dell’eredità culturale, e che desideriamo, nel quadro dell’azione pubblica, sostenere e trasmettere alle generazioni future”.
Reggio, Falcomatà sulla riqualificazione di Corso Matteotti: “Città sta cambiando”
Proseguono senza sosta i lavori di riqualificazione di una parte significativa del corso Matteotti, un progetto ambizioso che, come illustrato nella presentazione di qualche mese fa, si prefigge di coniugare il recupero urbanistico del Lungomare con la tutela e la valorizzazione del patrimonio arboreo cittadino. Recentemente, il sindaco Giuseppe Falcomatà, accompagnato dall’architetto Michelangelo Pugliese, ha effettuato un sopralluogo per monitorare lo stato di avanzamento delle opere. Questo intervento fa parte di un concorso di progettazione finanziato attraverso i Patti per il Sud, con un investimento complessivo di circa 4 milioni di euro.
«La città sta cambiando – ha dichiarato il sindaco durante il sopralluogo – ma lo fa mantenendo intatta la sua identità e la sua memoria storica. È proprio questo il caso dei lavori di riqualificazione del corso Matteotti, dove utilizziamo la tradizionale pietra reggina, intervenendo sulla messa in sicurezza delle nostre preziose alberature e piantando nuovi alberi e palme che arricchiranno ulteriormente il nostro splendido Lungomare».
«Questa riqualificazione – ha aggiunto Falcomatà – non si limita a un semplice restyling estetico, ma punta a restituire alla comunità uno spazio verde e vivibile, che possa affiancarsi alla villa comunale Umberto I, creando così un grande polmone verde per la città. Un luogo dove la bellezza naturale si fonde con quella storica e architettonica, diventando un punto di riferimento per cittadini e turisti, rendendo il Lungomare un’ulteriore risorsa per la città di Reggio Calabria».
Il progetto, infatti, prevede una serie di interventi mirati, tra cui il recupero dei marciapiedi, delle scalinate e delle vie trasversali che collegano il corso Matteotti alla zona del Lungomare. Un aspetto particolarmente innovativo riguarda l’ampliamento delle aree verdi, studiato per consentire alle radici degli alberi di svilupparsi liberamente, senza compromettere l’integrità della passeggiata. L’obiettivo primario è quello di realizzare un perfetto equilibrio tra il recupero delle strutture urbane e la protezione del verde pubblico, in un contesto che possa trasformarsi in un vero e proprio parco urbano cittadino.
Redel Viola, coach Cadeo: “Assenza di Fernandez pesa, ma guardiamo avanti”
Giulio Cadeo, coach della Viola, commenta con rammarico l’infortunio di Manu Fernandez, ma invita la squadra a reagire e a guardare avanti con determinazione.
“Dispiace tantissimo”, esordisce Giulio Cadeo, allenatore della Viola Reggio Calabria, commentando l’infortunio del capitano Manu Fernandez. “Al di là delle qualità del giocatore, perdiamo un ragazzo d’oro, un esempio per tutti. Un abbraccio a lui!”.
L’assenza di Fernandez pesa, ma Cadeo non cerca alibi: “Dobbiamo continuare il nostro percorso. La sconfitta contro Messina ci ha mostrato alcune lacune su cui dobbiamo lavorare. Questa situazione di gioco potrebbe ripresentarsi e dobbiamo farci trovare pronti”.
Il coach guarda avanti con fiducia: “Il gruppo deve compattarsi e crescere. Queste difficoltà sono opportunità per fare esperienza. Dobbiamo saperle cogliere”.
Cadeo non si sofferma sulla formula del campionato: “Possiamo parlare di formule ogni anno, ma alla fine bisogna vincere, qualunque sia la formula”.
Il messaggio finale è chiaro: “Serve una reazione emotiva, dopo la sconfitta di Messina e l’infortunio di Fernandez. Dobbiamo vincere e dimostrare di essere una grande squadra”.
Teramo: sequestrata una villa ed il patrimonio ad un sorvegliato speciale
I Militari del Comando Provinciale Carabinieri di Teramo, a parziale conclusione di una attività info-investigativa in materia di indagini patrimoniali, hanno dato esecuzione a tre provvedimenti di sequestro di beni emessi dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria, nell’ambito di una procedura di prevenzione di natura personale e patrimoniale, nei confronti di un sorvegliato speciale, di origini calabresi, con obbligo di soggiorno in Teramo.
I provvedimenti in argomento costituiscono l’esito di attività istruttorie coordinate dalla Procura della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, diretta dal Procuratore f.f. Dott. Giuseppe Lombardo.
Con i menzionati provvedimenti è stata disposta nei confronti del cit. sorvegliato speciale l’applicazione della misura di prevenzione patrimoniale (ai sensi del Codice Antimafia), del sequestro d’urgenza nonché del sequestro, in via anticipata, funzionale alla confisca del patrimonio a questi riconducibile, stimato in quasi 2 milioni di Euro.
In particolare, sulla scorta delle risultanze investigative, che dovranno comunque trovare conferma nelle successive fasi giudiziarie, le indagini condotte dai Carabinieri hanno permesso di accertare l’esistenza, in capo al predetto, della c.d. “pericolosità sociale”, peraltro già emersa in diverse condanne ed operazioni di polizia che ne avevano evidenziato la contiguità e l’operatività all’interno di importanti articolazioni territoriali della criminalità, attive nel territorio calabrese e con collegamenti con ambiti territoriali di altre regioni.
Dagli atti di indagine è emerso, altresì, che il soggetto in argomento si è più volte sottratto volontariamente all’esecuzione delle pene e delle misure di prevenzione personali, circostanze queste fortemente indicative dei collegamenti con la criminalità organizzata, funzionali a garantirgli il mantenimento della condizione di irreperibilità.
Orbene, dagli accertamenti economico-patrimoniali, effettuati dai Carabinieri del Reparto Operativo – Nucleo Informativo di Teramo, è emersa l’esistenza di una sperequazione tra i redditi lecitamente acquisiti e gli esborsi effettuati, con la conseguenza che, anche sotto il profilo della sproporzione, il Pubblico Ministero ha ritenuto sussistere i presupposti per richiedere ed ottenere il sequestro di numerosi beni, tutti ricadenti nella disponibilità del sorvegliato speciale in argomento, sebbene intestati ad altre persone fisiche e giuridiche.
Pertanto, sulla base di tali premesse, la Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria ha dapprima disposto il sequestro, d’urgenza, di una villa, che era stata posta in libera vendita sul mercato immobiliare, di 600 mq con annessi n. 2 ettari di terreno, coltivati a uliveto e successivamente, con due provvedimenti di sequestro, in via anticipata, i sotto elencati beni, riconducibili al proposto:
- un’attività d’impresa artigiana;
- due autoveicoli;
- tre motoveicoli, di cui due d’epoca;
- una Ebike (bici elettrica);
- due biciclette da corsa;
- gioielli vari, tra cui un anello ed un orologio marca “Bulgari”, un anello “Cartier”, un Rolex GMT del valore di oltre 80.000,00 Euro ed un prezioso anello “Trilogy”.
Per tutti i beni sequestrati ma con particolare riferimento all’impresa artigiana, è stato nominato un Amministratore giudiziario. L’istituto dell’’“amministrazione giudiziaria” e del “controllo giudiziario”, infatti, attraverso un’attività di “vigilanza preventiva”, mira proprio alla “bonifica” e al recupero delle imprese maggiormente esposte al rischio di asservimento alle attività illecite, nell’ottica del loro successivo reinserimento nel tessuto economico legale.
L’attività di servizio in rassegna conferma l’impegno del Comando Provinciale Carabinieri di Teramo, sempre in sinergia e sotto il coordinamento dell’Autorità giudiziaria, che è rivolto non solo all’aggressione dei patrimoni illecitamente accumulati da soggetti socialmente pericolosi in quanto appartenenti a consorterie criminali ma anche al recupero delle imprese esposte al rischio di infiltrazione mafiosa.
Arsenale sequestrato ad Arghillà: il Segretario PD Morabito plaude alle Forze dell’Ordine ed attacca il Governo
In seguito all’ultimo sequestro di un arsenale, da parte dei Carabinieri di Reggio, nel quartiere di Arghillà, il Segretario Metropolitano del Partito Democratico di Reggio, avv. Antonio Morabito, plaude alle Forze dell’Ordine per l’esecuzione dell’operazione ed attacca il Governo Meloni, reo di non aver mantenuto la promessa d’occuparsi del degrado del quartiere, proponendo all’esecutivo l’approvazione di un Decreto ad hoc: “Nonostante le promesse del governo Meloni, il quartiere di Arghillà è stato escluso dal decreto Caivano bis! E’ proprio di oggi la notizia che l’Arma dei Carabinieri, a cui va il nostro plauso, ha effettuato un maxi sequestro di armi ed esplosivi nascosti in un immobile del quartiere di Arghillà.
Rimane il grido di allarme e dolore del presidente del comitato civico di Arghillà che, con grande coraggio e sensibilità, ripropone il quadro drammatico in cui si vive ad Arghillà.
Siamo in totale sintonia con il presidente Votano e riteniamo che alcuni significativi ed importanti risultati siano stati ottenuti, grazie anche allo sforzo che il comitato, le associazioni ed i singoli cittadini, in sintonia con l’Amministrazione comunale, quotidianamente svolgono.
Ma indubbiamente ciò non basta e non possiamo certo ritenerci soddisfatti, ripeto nonostante tutto!
Condividiamo le perplessità espresse dal Presidente Votano, i focus non sono più sufficienti.
Crediamo che sia giunto il momento, senza ulteriori ritardi, di convocare immediatamente il comitato per l’ordine e la sicurezza per mettere in campo fin da subito l’esercito.
La presenza dell’esercito è ormai una strada obbligata per garantire sicurezza ad un territorio, pervaso da illegalità.
Continuare a lasciare da solo questo territorio, non può che alimentare la sfiducia nello Stato e nelle istituzioni. Senza un intervento forte e duraturo nel tempo, lo Stato e le sue istituzioni rischiano di perdere la loro credibilità ed aprire cosi sempre nuovi e pericolosi spazi a chi delinque.
Ma la sicurezza sui territori la si mantiene con interventi sul terreno sociale e civile.
Serve un intervento straordinario per ripristinare la legalità nel territorio di Arghillà e zone circostanti.
E poi intervenire per monitorare ed eliminare la dispersione scolastica e rielaborare un grande progetto condiviso di riqualificazione urbana in cui Arghillà non sia più la periferia della periferia, ma un quartiere residenziale, libero, aperto.
Noi la pensiamo cosi e per questo coinvolgeremo le nostre rappresentanze politiche perché si attivino ad ogni livello istituzionale per tenere alta l’attenzione su Arghillà e proporre al governo Meloni, disattento e assente, un decreto Arghillà.”, scrive in una nota il Segretario Metropolitano di Reggio del Pd, Antonio Morabito
Villa S.G: “Città in movimento” convoca un’Assemblea pubblica sull’Emergenza Educativa
La Città Metropolitana celebra la Giornata della Memoria con Musica e Teatro per non dimenticare gli orrori della Shoah
La Città Metropolitana di Reggio Calabria ha celebrato la Giornata della Memoria con il concerto del maestro Pier Paolo Levi ed il progetto Educazione al Teatro di Enzo de’ Liguoro, per la regia Nick Mancuso e la produzione del Centro Studi Quasimodo Onlus/laboratorio Soleluna.
Musica e recitazione, dunque, per non dimenticare il dramma della Shoah, nell’80° anniversario della liberazione del campo di concentramento di Auschwitz, hanno riecheggiato nell’androne di Palazzo Alvaro.
A margine dell’iniziativa, il consigliere metropolitano delegato alla Cultura, Filippo Quartuccio, ha sottolineato «l’impegno della Città Metropolita che, su input del sindaco Giuseppe Falcomatà ed attraverso la cultura, ha voluto approfondire un momento molto importante che fa parte della storia dell’umanità e che non dobbiamo mai dimenticare».
«Lo facciamo – ha spiegato – con la musica ed il teatro, strumenti validi per consentirci di continuare a preservare una memoria da tramandare affinché non si possa mai più ripetere l’abominio dell’Olocausto». «Quello che è successo – ha aggiunto Quartuccio – ha infranto i sogni delle persone, ha contribuito a nientificare la dignità umana, ma soprattutto ha generato tanto odio, indifferenza e cattiveria. Siamo obbligati a mantenere viva la memoria attraverso le nostre azioni quotidiane, con una politica che si impegna per la libertà delle persone, per la valorizzazione di ogni arte, per favorire occasioni di crescita e sviluppo culturale».
Citando la senatrice a vita Liliana Segre, il consigliere Filippo Quartuccio ha evidenziato che, «tra un paio di anni, qualcuno non si ricorderà più di quello che è successo nella prima metà del ‘900 e noi dobbiamo evitare che questo accada portando avanti le testimonianze viventi di quell’orrore e mantenendo fede al patto di non far precipitare nell’oblio le mostruosità subite dai popoli e dalle vittime dei regimi nazifascisti hanno subito».
Formidabili, dunque, l’esecuzione alle tastiere di Levi e le interpretazioni di Enzo ed Alessandra de’ Liguoro per porre l’attenzione sui diritti inalienabili come l’uguaglianza, la libertà, l’affettività e l’identità, provando a comprendere le conseguenze di atteggiamenti xenofobici e di discriminazione razziale in chiave contemporanea.
Lo spettacolo “Memorie” andrà in scena anche all’auditorium comunale di Gioiosa Jonica, a Marina di Gioiosa e a Locri presso la sala rossa del Cineteatro locrese, al Nuovo di Siderno, al Parco degli Dei di Roccella Jonica, alla sala La Cava di Bovalino, a Bagaladi ed alla Casa della Cultura di Palmi.