Sebastiano Plutino
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Consiglio Regionale: presentato il libro della Garante Regionale alla Salute
Dieci storie vere, rese pubbliche grazie al lavoro degli organi di informazione, prese in carico e risolte dall’ufficio del Garante regionale della Salute, Anna Maria Stanganelli al centro del libro curato dal portavoce dell’ufficio, il giornalista Domenico Latino, e intitolato “Portami al mare. In viaggio per la Calabria con il Garante della Salute tra diritti negati e speranze ritrovate” (Officine Editoriali da Cleto 2024) presentato nei giorni scorsi nella sala “Federica Monteleone” del Consiglio regionale della Calabria.
All’evento sono intervenuti, oltre all’autore Latino e alla stessa Garante Stanganelli, seduti al tavolo dei relatori, il consigliere regionale Domenico Giannetta, il magistrato e già presidente della Corte d’Appello di Reggio Calabria, Luciano Gerardis e l’editore Marco Marchese.
L’incontro è stato allietato dagli intermezzi musicali al pianoforte di Antonio Ruoppolo e dalla mostra “Musicarte”, curata dalla prof. Calabrò, docente referente del Polo Tecnico “Righi – Boccioni – Fermi” di Reggio Calabria, che coinvolge ragazzi diversamente speciali.
In una sala gremita di medici, mondo dell’associazionismo e cittadini, i protagonisti delle storie hanno raccontato le difficoltà incontrate per la presa in carico dei loro problemi evidenziando il grande impegno della Garante della Salute per la risoluzione degli stessi. In una Calabria sospesa tra bellezze mozzafiato e ataviche criticità, ogni capitolo del libro è un viaggio nel cuore di un sistema sanitario vulnerabile, tra sfide apparentemente insormontabili e conquiste che ridanno dignità e fiducia a chi ne ha più bisogno. Nel corso dei due anni di mandato la Garante affronta storie che sembrano senza via d’uscita. Dai bambini come Mariano, affetto da una rara malattia che lo priva della libertà di muoversi; Gabriele, un’anima fragile alla ricerca di un luogo dove essere accolto; Manuel, che, in lista d’attesa per un intervento alle tonsille, riesce a operarsi nella sua regione, senza dover affrontare lunghi viaggi, alle storie di adulti come il signor Crucitti, prigioniero nella sua casa senza una carrozzina adeguata o Placido, paziente oncologico in attesa di una terapia salvavita, passando per le battaglie contro l’inquinamento dei comitati di quartiere di Reggio Calabria. Altre storie portano il lettore nelle vite di Sara, che lotta per beni essenziali; Francesco, giovane avvocato che nutre il sogno della paternità; Luigi, che combatte contro la fibrosi polmonare mentre cerca di costruire un aiuto collettivo. Infine, c’è Luca, nato con una malattia degenerativa che si batte con forza per il riconoscimento dei diritti delle persone con disabilità, dimostrando che la voce di uno può accendere la speranza per molti.
“È stato un pomeriggio carico di emozioni che – ha evidenziato Stanganelli a margine della presentazione – abbiamo voluto condividere con i protagonisti di queste storie. Sono state tantissime anche nel corso del 2024 le segnalazioni pervenute da tutte le province calabresi. Segnalazioni alle quali è seguito l’ascolto prima di incontri e sopralluoghi. Per oltre l’80% siamo riusciti a risolvere, dando un riscontro positivo tradottosi in una risposta adeguata in termini di salute e diritti di carattere sanitario. L’esperienza, di cui il volume è viva testimonianza, ci dimostra che se si fa rete e si attivano le sinergie tra tutti gli attori istituzionali, si possono dare risposte adeguate a tanti problemi che altrimenti non vedrebbero soluzione”.
“Sono state tante le storie che ho avuto la possibilità di conoscere lavorando fianco a fianco con la Garante Stanganelli e che meritavano di essere cristallizzate. Pur nella loro complessità, – ha rimarcato l’autore, Domenico Latino – costituiscono tutte il segno di un approccio sinergico e umano alle questioni con il quale lei, attivando le sinergie giuste, è riuscita a incidere positivamente sulla vita di intere famiglie. Ne viene fuori una narrazione diversa alla quale non si associa il solito tono di denuncia dei problemi annosi della sanità che tutti conosciamo. È piuttosto la testimonianza di una buona prassi, di un modello. Tanti problemi che sembrano insormontabili si possono risolvere, trovando il bandolo della matassa. Si tratta di singoli casi, assurti agli onori della cronaca grazie ai colleghi giornalisti, quindi storie pubbliche. Resta, pertanto, sempre fermo l’obiettivo di poter risolvere le criticità in modo strutturale”.
Le dieci storie raccontate nel libro rappresentano solo una piccola parte del lavoro preso in carico dall’Ufficio del Garante regionale della Salute; al di fuori delle sue pagine c’è tutto il resto di un impegno quotidiano che non si esaurisce con la risoluzione di un singolo caso.
Il volume contiene due prefazioni a cura del prof. Rocco Bellantone, presidente dell’Istituto Superiore della Sanità (ISS) e di Mons. Francesco Savino, Vescovo di Cassano All’Jonio e vicepresidente della CEI mentre la postfazione è stata redatta dal magistrato Luciano Gerardis.
“La Calabria ha preso la rotta giusta”: così il presidente Roberto Occhiuto esprime tutta la propria soddisfazione per i risultati raggiunti dagli aeroporti calabresi nel 2024.
I tre scali (Lamezia Terme, Reggio Calabria e Crotone) hanno contato un totale di circa 3 milioni e 600mila passeggeri.
Secondo quanto riportato dallo stesso Occhiuto, 2 milioni e 700mila passeggeri riguardano l’aeroporto di Lamezia, primo scalo indiscusso della regione, con una particolare crescita nei mesi di novembre e dicembre. Segue Reggio Calabria, diventato scalo particolarmente dinamico anche in ottica europea, con più di 620mila passeggeri: numero che infrange ogni precedente record. In crescita anche lo scalo di crotone, con 270 mila passeggeri, anche questi in crescendo negli ultimi mesi dell’anno.
Altrettanto soddisfatto anche il deputato e coordinatore di Forza Italia Francesco Cannizzaro, che ha commentato la notizia dicendo che quanto registrato al Tito Minniti supera ogni precedente statistica della storia e ogni più rosea aspettativa, proiettando lo scalo verso un futuro sempre più importante.
Melito Porto Salvo: divieto d’avvicinamento ad un uomo per violenza e maltrattamenti all’ex moglie
Braccialetto elettronico e divieto di avvicinamento: queste le misure cautelari imposte dai Carabinieri di Melito Porto Salvo nei confronti di un uomo del posto, accusato di violenza sessuale e maltrattamenti in famiglia.
La denuncia, che ha portato il Gip di Reggio Calabria ad emettere la misura, su richiesta della Procura della Repubblica, è stata presentata dall’ex moglie dell’uomo, dopo anni di abusi subiti e continuati anche dopo la fine della relazione.
Si parla di violenze fisiche, piscologiche e sessuali, vere e proprie persecuzioni culminate in un’aggressione in pubblico ai danni sia della donna che del fratello. Nell’occasione, l’uomo danneggiò l’auto dell’ex moglie e le sottrasse il cellulare.
I carabinieri, in una nota, riferiscono di “violenze costanti messe in atto nei confronti della donna, nonostante la separazione e la cessazione della convivenza, con un controllo psicologico e fisico costante e gravi minacce. La vittima ha riferito anche delle violenze sessuali perpetrate ai suoi danni negli ultimi due anni, mai denunciarle per paura di ritorsioni”.
L’indagato, secondo quanto disposto dal Gip, dovrà mantenere una distanza minima di 500 metri dalla donna e non potrà comunicare con lei in alcun modo.
Rosarno: Associazioni denunciano il peggioramento delle condizioni della Tendopoli, a 15 anni dalla Rivolta
Un incontro con la Prefettura di Reggio Calabria e il coinvolgimento dell’Azienda sanitaria provinciale e della Regione Calabria per trovare una soluzione all’aggravarsi delle condizioni di vita all’interno della tendopoli di San Ferdinando e nel territorio circostante: è quanto chiedono le associazioni e gli enti attivi sul territorio della piana di Gioia Tauro. “Nell’ultimo periodo – è scritto in una nota sottoscritta da Emergency, Afro World, associazioni Chico Mendes, Coopisa Cooperazione in Sanità, Piccola Opera Papa Giovanni Onlus, Caritas San Ferdinando Re, Chiesa Evangelica Valdese, Medici del Mondo, Medu (Medici per i Diritti Umani), Mediterranean Hope / Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia, Reggio Non Tace, Sos Rosarno e Usb Calabria – si sta assistendo a un peggioramento della situazione nella Piana di Gioia Tauro. A 15 anni dalla ‘rivolta di Rosarno’, del 7 gennaio 2010, il clima di tensione sociale sta raggiungendo un livello sempre più critico. Ne sono un esempio la recente aggressione avvenuta ai danni di un lavoratore bracciante dell’Ostello Dambe So, investito da un automobilista tra Rosarno e San Ferdinando e l’aggravarsi delle condizioni sociosanitarie all’interno della tendopoli di San Ferdinando, il più grande insediamento informale della Calabria, dove sempre più spesso avvengono risse e aggressioni”.
In particolare, le Associazioni presenti sul territorio si dicono “allarmate dalla crescente tensione che sfocia spesso in episodi di violenza. La piana di Gioia Tauro è abitata da molti lavoratori braccianti stranieri, spesso sottopagati, impiegati nei campi e costretti a ritmi di lavoro massacranti – sottolineano – obbligati a vivere in alloggi precari, come insediamenti ed edifici abbandonati, spesso senza avere accesso ai servizi igienici ed essenziali. Ne è esempio la tendopoli di San Ferdinando un luogo abbandonato dalle istituzioni, dove più di 500 persone vivono in tende, in condizioni igienico-sanitarie inesistenti, senza riscaldamento ed esposte a molti rischi. In condizioni così precarie non di rado i più fragili iniziano ad abusare di alcol, droghe e psicofarmaci con conseguenze gravi, oltre che per la salute, anche per gli equilibri di vita all’interno dell’insediamento: molte di queste persone vengono infatti allontanate e si ritrovano a vagare nelle città circostanti”.
Belcastro, ordinanza shock del sindaco: “Vietato ammalarsi”. Alecci: “Segnale evidente della cattiva organizzazione della Sanità Regionale”
I cittadini non possono contare, a causa delle carenze del servizio sul territorio, su un’assistenza sanitaria adeguata ed il sindaco emette un’ordinanza con cui “vieta” di ammalarsi.
Accade, secondo quanto riporta la stampa locale, a Belcastro, un centro di poco più di mille abitanti della provincia di Catanzaro.
La provocatoria iniziativa del primo cittadino, Antonio Torchia, è motivata, in particolare, secondo quanto è spiegato nella stessa ordinanza, dal fatto che l’apertura della postazione di guardia medica nel paese é garantita a singhiozzo, sulla base della disponibilità del personale sanitario, “con gli effetti deleteri” che ne derivano per i cittadini, considerato anche che il 50% della popolazione è costituito da persone anziane.
Alla base dell’iniziativa presa dal sindaco Torchia c’é anche il fatto che il pronto soccorso più vicino a Belcastro è nell’ospedale di Catanzaro, e cioè a 45 chilometri di distanza dal paese. Da qui, dunque, la decisione del sindaco di “ordinare ai cittadini di evitare di contrarre qualsiasi malattia che necessiti di un intervento medico, soprattutto d’urgenza, e di stare il più possibile a riposo”.
“Se a breve non ci saranno novità, nei prossimi giorni andrò alla Procura della Repubblica di Catanzaro per formalizzare una denuncia-querela per interruzione di pubblico servizio“, dichiara Antonio Torchia, il sindaco di Belcastro che ha emesso un’ordinanza con cui ha “vietato” ai cittadini di ammalarsi per la mancanza di un’assistenza sanitaria adeguata a causa della chiusura nel centro della Presila catanzarese del servizio di guardia medica.
“L’ordinanza che ho emesso – aggiunge il sindaco – rappresenta, ovviamente, una provocazione ironica, ma devo dire che sta facendo più effetto delle decine di pec che ho inviato fino ad oggi all’Azienda sanitaria provinciale ed alla Prefettura di Catanzaro per denunciare le carenze servizio di assistenza sanitaria nel nostro centro.
Si tratta di una situazione delicata e di difficile gestione. É dallo scorso mese di giugno che sto aspettando che a Belcastro venga attivato il servizio sanitario, un diritto, peraltro, sancito dalla Costituzione, ma nessuno, al momento, mi ha dato una risposta.
Mi auguro che la mia iniziativa scuota qualche coscienza a livello politico e che si adottino i necessari interventi per risolvere la situazione”, conclude il Sindaco Torchia.
Alecci: “Non semplice provocazione, ma segnale evidente della cattiva organizzazione della Sanità in Calabria”
Il Consigliere Regionale Ernesto Alecci, dopo l’ordinanza provocatoria del Sindaco di Belcastro in cui vieta akla cittadinza di ammalarsi, a causa di un’inefficente servizio sanitario adeguato, il quale ha promesso che, nei prossimi giorni, si recherà alla Procura della Repubblica e sporgere una denuncia-querela, ritiene che la problematica derivi da un’inadeguata gestione della Sanità Regionale calabrese: “La singolare quanto dirompente ordinanza emanata dal Sindaco di Belcastro Antonio Torchia non può e non deve essere derubricata come pura provocazione o ironia. Questa ordinanza, che praticamente “vieta” ai propri concittadini di ammalarsi per la mancanza di assistenza sanitaria adeguata a causa della chiusura nel centro della Presila catanzarese del servizio di guardia medica, è l’ennesimo sintomo evidente (per restare in ambito sanitario) della cattiva organizzazione e del “presappochismo” con cui vengono gestiti i passaggi relativi alla sanità regionale (in generale) e alla medicina territoriale (in particolare) in Calabria. Alcuni mesi fa, ad ottobre, avevo presentato proprio un’interrogazione al Presidente della Regione Calabria e Commissario ad acta per la Sanità, Roberto Occhiuto, chiedendo quali azioni intendesse intraprendere al fine di tutelare i servizi di guardia medica, assicurando il godimento del diritto alla salute dei cittadini, soprattutto se residenti in aree interne e con servizi sanitari insufficienti. Interrogazione a cui non ho ancora ricevuto alcuna risposta! Oltre alla forza mediatica che contiene in sè l’ordinanza (non a caso la notizia è stata ripresa da numerose testate nazionali) quelle che devono far davvero riflettere sono le parole del Primo Cittadino rilasciate all’Ansa, in cui si sostiene che questa ordinanza ha, di fatto, sortito più effetti delle decine di PEC inviate in questi mesi agli organi preposti per denunciare le carenze del servizio di assistenza sanitaria nella zona. Questo lascia intendere come, ancora una volta, in ambito sanitario nella nostra regione si proceda con la logica di “tappare le falle”, quando diventano troppo grandi e evidenti, senza la benchè minima “visione” di quella che dovrà essere la Sanità regionale da qui ai prossimi anni. Ancora una volta la sensazione è che per i vertici regionali l’importante sia “apparire bene”, piuttosto che “fare bene”, conclude il Consigliere Alecci.
Reggio: l’Asd “Stelle del Sud” inaugura la sezione bridge con un Torneo
L’ASD Polisportiva “Sporting Stelle del Sud” ha ampliato le proprie sezioni sportive inserendo, tra le altre, la sezione Bridge, lo sport della mente.
L’associazione, affiliata alla FIGB (Federazione Italiana Gioco Bridge), domani, alle 19 inizierà la propria attività sportiva con un torneo simultaneo Light aperto a tutti i bridgisti, anche non soci dello “sporting”. Per partecipare al torneo o ai corsi di avvicinamento al bridge telefonare al numero 338 2072920.
Il bridge è uno sport della mente adatto a tutti e i corsi sono aperti anche agli adolescenti e ai diversamente giovani.
Morte Chiaravalloti: il cordoglio del Sindaco di Bova, Saverio Zavettieri
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La prima sconfitta stagionale lascia l’amaro in bocca a coach Giulio Cadeo che analizza con lucidità la prestazione della Viola Reggio Calabria contro Piazza Armerina.
“Piazza Armerina ha dimostrato un’intensità maggiore della nostra per quasi tutta la partita – ammette Cadeo– abbiamo commesso troppi errori banali e loro sono stati bravi a sfruttarli. Negli ultimi 4 minuti si è visto che la pallacanestro è fatta di episodi ma, non possiamo nasconderci dietro a questo”.
Il coach approfondisce l’aspetto mentale: “Questa squadra si è trovata in testa alla classifica senza sconfitte, una situazione nuova per molti giocatori. Arrivare a 16 vittorie consecutive è stato importante, ma non dobbiamo sottovalutare l’aspetto psicologico. Siamo una squadra giovane e anche i più esperti non hanno affrontato spesso campionati così. Il fattore mentale conta sempre, sia quando si perde che quando si vince”.
Cadeo non cerca alibi: “Oggi nessuno dei nostri ragazzi ha giocato bene, né in attacco né in difesa. Siamo bravi quando giochiamo di squadra e oggi questo è mancato. Piazza Armerina è stata più forte di noi nell’intensità mentale e fisica”.
La sconfitta può essere un’occasione di crescita: “Dobbiamo tornare con i piedi per terra. Questa sconfitta può essere formativa. Non cambieremo il nostro modo di lavorare, continueremo a insistere sugli aspetti che dobbiamo migliorare. Sono convinto che i ragazzi abbiano carattere e reagiranno nel modo giusto”.
Il Coach guarda avanti: “Adesso vedremo quale sarà la reazione della squadra in allenamento e nella prossima partita ad Angri. Al di là del risultato, dovremo ritrovare la nostra indole e le nostre caratteristiche”.
Infine un commento sul girone supplementare: “Ci sono squadre veramente forti, come Bisceglie, Scandone Avellino, Monopoli, Termoli e Bari. Sarà un campionato difficile e stimolante”.
Parole sincere quelle di Cadeo, che non si nasconde dietro alle difficoltà ma guarda al futuro con fiducia, consapevole del valore del suo gruppo.
