La Protezione Civile sin dalla sua nascita è stata creata per mettere in campo tutte quelle strutture e le attività necessarie per tutelare l’integrità della vita, i beni, gli insediamenti e l’am[1]biente dai danni o dai pericoli derivanti da calamità naturali, da catastrofi e da altri eventi defi[1]nibili come calamitosi. In Italia è coinvolta in questa funzione tutta l’organizzazione dello Stato, dai Ministeri al più piccolo Comune, ed anche la società civile partecipa a pieno titolo al servizio della Pro[1]tezione Civile, soprattutto attraverso le associazioni di volontariato, siano esse comunali che di altra natura. Il modello organizzativo della Protezione Civile risulta particolarmente variegato in un contesto territoriale come quello italiano, che presenta una vasta gamma di possibili rischi di calamità e catastrofi. Quasi ogni area del Paese risulta interessata dalla probabilità di qualche tipo di rischio e ciò rende necessario un sistema di protezione civile che assicuri in ogni area la presenza di risorse umane, mezzi, capacità operative e decisionali in grado di intervenire in tempi brevissimi in caso di emergenza, ma anche di operare con continuità per prevenire e, per quanto possibile, prevedere i disastri. Il primo responsabile della Protezione Civile, come è ben a Vs. conoscenza, in ogni Comune è il Sindaco, che organizza le risorse comunali secondo piani prestabiliti per fronteg[1]giare i rischi specifici del suo territorio; in buona sostanza il Sindaco deve garantire la tutela immediata della incolumità dei cittadini che viene messa a rischio. Quando si verifica un evento calamitoso, il Servizio Nazionale della Protezione Civile è in grado, in tempi brevissimi, di definire la portata dell’evento e valutare se le risorse locali siano sufficienti a farvi fronte. In caso contrario si mobilitano immediatamente i livelli regionali, provinciali e, nelle situazioni più gravi, si integrano con le forze disponibili in loco mediante il coinvolgimento degli uomini e dei mezzi necessari, ma soprattutto si identificano da subito le autorità che devono assumere la direzione delle operazioni: è infatti evidente che una situazione di emergenza richiede in primo luogo che sia chiaro chi decide, chi sceglie, chi si assume la responsabilità degli inter[1]venti da mettere in atto. Cuore pulsante di ogni Ente Locale è la Sede Com, ove al suo interno si svolge la vera vita della Protezione Civile. La Sede Com 8 del Palazzo Municipale comprende nel proprio ambito territoriale anche altri cinque paesi dell’entroterra. Quindi l’impegno dei Volontari, af[1]finché la macchina Prociv proceda in modo adeguato, dovrà essere proporzionato alla mole di lavoro e di responsabilità che da esso ne deriva. Nel gennaio del 2020, nasce nel nostro Ente il Gruppo Comunale Volontari di Prote[1]zione Civile, il quale, con tantissime difficoltà di tipo logistico ha dovuto affrontare anche l’emergenza Covid 19, dichiarata come pandemia dall’Organizzazione mondiale della sanità dal 30 gennaio 2020; un gruppo di Volontari sempre in crescita, dotato di un forte senso di adattamento e che, nonostante le carenze strutturali e materiali (a titolo esemplificato le divise sono state acquistate con fondi personali dei volontari, spesso venivano utilizzati anche i mezzi di questi ultimi), soprattutto in un periodo di emergenza mondiale (è stato gestito e coordinato anche il centro vaccinale allestito presso la Sede Com dall’A.S.P. di Reggio Calabria, effet[1]tuando circa 18.000 vaccini), ha sempre portato a termine, con lodevoli risultati, ogni incarico gli sia stato affidato. Ad oggi, nonostante l’Amministrazione Comunale si sia insediata sette mesi orsono, la situazione, purtroppo, non è per niente migliorata, anzi tutt’altro! In data 21 Dicembre 2023 si è concluso il bando per l’iscrizione dei nuovi Volontari di Protezione Civile, al quale hanno inviato la candidatura, al fine di poter espletare la propria attività a servizio del territorio, ben quattordici soggetti. A distanza di ben cinque mesi non è stato aggiornato il piano di protezione civile sul sito internet del Comune di Rosarno, affinché i nuovi iscritti possano entrare ufficialmente a far parte del Gruppo, ma, cosa ancora più grave, non è stata aggiornata la piattaforma PC2 della Regione Calabria; infatti, la stessa riporta, an[1]cora, Volontari non più attivi e/o dimessi ed inoltre nella sezione formazione mancano alcune attestazioni dei Volontari relative ai corsi sanitari che hanno seguito presso la nostra Sede Com (in quest’ultimo caso, alcuni Volontari non possono essere impiegati in attività specifiche, come ad esempio il primo soccorso). Inoltre, nel decreto regionale di iscrizione del Gruppo Volontari vi era l’obbligo, entro novanta giorni dalla data di notifica dello stesso, di farli partecipare al corso base, ma nessuno si è mai prodigato affinché ciò avvenisse. Circostanza ben più preoccupante è il ritardo con il quale si è provveduto a munire il Gruppo della relativa copertura assicurativa per poter svolgere le proprie mansioni in piena sicurezza., tant’è che, a seguito dell’emergenza verificatasi nel mese corrente mese presso il distributore Tamoil sito in Via Maria Zita, i Volontari non hanno potuto prestare la loro attività in quanto ne erano sprovvisti. Un’ulteriore situazione desta particolare preoccupazione; infatti, nella Sede COM, dove “dovrebbe” risiedere l’Area Protezione Civile, sono stati trasferiti da molto tempo diversi uffici di varie Aree. Dunque, in caso di emergenza, il Gruppo di Protezione Civile non ha i locali per poter ospitare e gestire le operazioni necessarie alla messa in sicurezza del territorio e della popolazione; non esiste più una sala radio, una sala operativa, che dovrebbero essere collegate h24 con la sede della Cittadella Regionale, lo stesso vale per la foresteria, la sala riunioni e la segreteria. Riassumendo, non esiste l’Area Protezione Civile e di conseguenza la Sede Com 8, cui ripetesi, fanno capo altri cinque Comuni dell’entroterra. A completare tale disastroso quadro, giova rammentare che, improvvisamente e senza motivazione alcuna, è stata ridotta la dotazione dei veicoli in capo all’Area Protezione Civile. A tal riguardo, con determine n. 864 del 12.12.2022 e n. 968 del 23.12.2022, si era provveduto all’acquisto di n. due veicoli, nello specifico una Fiat Panda e un Pick-up Mitsubishi L200, destinate agli usi della Protezione Civile per eventuali emergenze. Al contrario, invece, le stesse vengono utilizzate in modo improprio da operai della ma[1]nutenzione in capo alla Polizia Locale per effettuare lavori di vario genere nel centro urbano (trasporto transenne e segnaletica, rifacimento della segnaletica orizzontale, ecc.). Corre l’obbligo segnalare alle SS.VV. che, circa due mesi orsono, l’allestimento del Pick-up è stato sostituito con quello previsto per l’utilizzo esclusivo della Polizia Locale. In tal modo, in caso di emergenza, i Volontari non potranno utilizzare l’autovettura, in quanto di pertinenza esclusiva degli Agenti di Polizia Locale. Così facendo è stato arrecato un grave pre[1]giudizio all’attività del Gruppo, il quale, ancora una volta, in caso di necessità si vedrà costretto ad utilizzare le autovetture personali con dispendio ed aggravio sulle proprie finanze come è sempre accaduto sin dalla fondazione del Gruppo. A tal proposito, occorre rammentare che la Commissione Straordinaria, nella relazione di fine mandato, ha dichiarato di aver acquistato il Pick-up proprio per i servizi di Protezione Civile (Vds. pag. 27 della relazione di fine mandato della Commissione Straordinaria) e come se ciò non bastasse, entrambi i veicoli (Fiat Panda e Mitsubishi L200 Pick-up) risultano dichia[1]rati nella piattaforma PC2 della Regione Calabria come facenti parte della colonna mobile (in caso di emergenza entro un’ora dovranno essere nella disponibilità della Regione Calabria) e, dalla geolocalizzazione presente sulla piattaforma, entrambi i veicoli risultano posizionati nel parcheggio della Sede Com 8 mentre, nella realtà, sono parcheggiati nei pressi del Comando della P.L. Giova rammentare che l’Amministrazione Comunale, nella relazione di inizio mandato, non ha fatto altro che rimarcare che “Il Centro Operativo Comunale è stato dotato di linea telefonica ed internet, di materiale e mezzi (Pick up) da destinare alla gestione delle emer[1]genze”. A questo punto ci si chiede come mai nessuna vigilanza sia stata mai effettuata dall’Am[1]ministrazione Comunale affinché gli autoveicoli, le strutture e quant’altro sopra evidenziato venisse meno nella disponibilità della Sede Com8? Ed ancora si evidenzia che nessun Volontario, nonostante non sia mai stata richiesta la disponibilità per essere iscritto alla colonna mobile regionale, risulta ugualmente inserito nell’apposito elenco senza avere in dotazione il vestiario e le attrezzature adeguate che do[1]vrebbe fornire l’Ente. Pertanto, si chiede che venga rispristinato il corretto funzionamento dell’Area Prote[1]zione Civile ottemperando alle mancanze sopra evidenziate che fungono da fulcro per tutte le attività che dovrà svolgere il Gruppo. Corre l’obbligo ricordare che le catastrofi e/o le emergenze non avvisano per tempo e attualmente, non essendo in grado di affrontare alcun tipo di allerta, si cade in responsabilità al cospetto delle Autorità tutte per le gravi omissioni commesse.
Sebastiano Plutino
Concessioni Balneari, Cannizzaro: La Calabria di Occhiuto, ancora una volta, da aprifila”
il deputato e coordinatore regionale di Forza Italia in Calabria, Francesco Cannizzaro, in una nota, applaude la disapplicazione, da parte della Giunta Regionale della Calabria, la 1° Regione in tutta Italia, della direttiva “Bolkestein” sulle concessioni balneari.
“La Giunta regionale calabrese, guidata dal Presidente Roberto Occhiuto, ha varato una delibera con cui sancisce che in Calabria non si applicherà la direttiva Bolkestein, per l’insussistenza di scarsità della risorsa. Ed è la prima Regione in Italia a prendere una decisione del genere. Se c’è un patrimonio di cui è ricca e può andare veramente fiera la Calabria, è sicuramente la costa. Ma nella nostra Regione solo il 13% delle spiagge è attrezzato e pronto ad ospitare turisti, mentre l’87% è al momento libero. Motivo per cui, con la ferma e coraggiosa resistenza della Regione Calabria, la direttiva europea denominata Bolkestein può non essere applicata.
Secondo la Bolkestein, infatti, laddove il numero delle concessioni è limitato (per scarsità delle risorse naturali) serve una gara, per una durata limitata, senza rinnovo automatico e senza preferenze per il precedente concessionario. Una misura che va nettamente contro i balneari, contrastando con lo sviluppo delle nostre coste e soprattutto perché in Calabria non c’è affatto scarsità della risorsa spiaggia, tutt’altro!”, dichiara il deputato Cannizzaro
Ferito abbandonato al Morelli: fermato macellaio reggino per omicidio del ladro
Si difende, nel corso dell’interrogatorio avvenuto in Questura nella notte tra lunedì e martedì, Francesco Putortì, il 48 enne fermato dalla squadra mobile e dai carabinieri per l’omicidio di Alfio Stancampiano, il catanese di 30 enne abbandonato lunedì mattina nei giardini dell’ospedale “Morelli” di Reggio Calabria, poco prima di morire e responsabile di aver ferito un altro soggetto, un 46 enne che attualmente è ricoverato nell’ospedale di Messina
“Quando sono rientrato a casa ho visto passare una persona, mi sono preso di panico. Ho avuto paura e ho afferrato un coltello I due soggetti che erano dentro casa mi hanno aggredito e io mi sono difeso. Mentre scappavano ai due ladri sono cadute le pistole”, è la tesi sostenuta da Putortì nell’interrogatorio
L’uomo deceduto e il ferito, anch’egli di Catania, assieme a una terza persona, avrebbero tentato un furto in un’abitazione privata a Rosario Valanidi, nella periferia sud di Reggio Calabria. I due, però, sono stati sorpresi dal proprietario, Francesco Putortì appunto, che ha reagito accoltellandoli e ha poi chiamato i carabinieri per denunciare l’intrusione e il furto di circa 1500 euro. Agli investigatori, in un primo momento Putortì ha omesso di raccontare della colluttazione avuta con i due ladri per poi confessarla quando, dopo un’ora e mezza dai fatti, Alfio Stancampiano, è stato trovato quasi esanime davanti all’ospedale.
Entro stasera, il giudice per le indagini preliminari deve decidere se convalidare il fermo disposto dal procuratore Giovanni Bombardieri, dall’aggiunto Giuseppe Lombardo e dal pm Nunzio De Salvo nei confronti di Putortì che è incensurato che adesso si trova rinchiuso nel carcere di Arghillà.
“Ci sembra eccessiva e assurda l’accusa di omicidio volontario contestata dalla Procura” ha sostenuto l’avvocato Maurizio Condipodero, difensore di Putortì, secondo cui “tutto al più potrebbe essere un eccesso colposo di legittima difesa se dimostrato che le ferite derivano dalla colluttazione e non da altro. Attendiamo con fiducia la decisione la decisione del gip”.
Fermata con l’accusa di infanticidio la nonna del neonato partorito da una tredicenne ed il cui corpo senza vita era stato trovato domenica scorsa abbandonato tra gli scogli, all’interno di uno zaino, a Villa San Giovanni.
A quanto si apprende, dall’autopsia risulta che il neonato fosse nato vivo.
Le indagini di polizia e carabinieri, coordinate dalla Procura della Repubblica e dalla Procura per i minorenni di Reggio Calabria, hanno consentito di appurare che il neonato é stato soppresso, presumibilmente tramite soffocamento, pochi minuti dopo la nascita. Ed un ruolo attivo nella vicenda sarebbe stato svolto proprio dalla madre della tredicenne, che si sarebbe anche adoperata per fare sparire il corpo del neonato.
In ambienti investigativi ha trovato conferma, comunque, la situazione di estremo degrado familiare in cui é maturata la vicenda e che era già emersa nell’immediatezza dei fatti. Non si sa, al momento, se nell’inchiesta risultino altri indagati. Si è appreso, comunque, che il padre della tredicenne é estraneo alla vicenda perché da alcuni anni vive in Toscana e non é coinvolto dunque nei fatti. Nulla si sa, inoltre, riguardo l’identità del padre del neonato, che, almeno per il momento, non è stata accertata.
La Strada con Saverio Pazzano: approvata in commissione la mozione per la sospensione delle attività propedeutiche al Poinnte sullo Stretto
La Strada con Saverio Pazzano raggiunge un importante risultato: la mozione che chiede la sospensione di qualunque attività propedeutica al Ponte sullo Stretto e l’apertura di un tavolo istituzionale di confronto è stata approvata nella terza commissione consiliare. Il voto favorevole della maggioranza dei consiglieri consegna una determinazione importante: in assenza dei chiarimenti necessari, in assenza di un progetto esecutivo, in assenza delle garanzie di sicurezza sull’opera nessuno provi a speculare sul nostro territorio. Allo stato attuale, considerate le molte e grandi criticità emerse finora nei vari livelli di controllo, i buoni amministratori non possono che attenersi al principio di precauzione, nel rilevare le significative incertezze che rendono ad oggi nebulosa la realizzazione dell’opera e lasciano immaginare la possibilità di opere costose ed incompiute. Come la variante ferroviaria realizzata 12 anni fa in condizioni simili (mancanza di un progetto esecutivo e necessità “politica” di avviare i cantieri per il Ponte) che è passata alla storia come ecomostro di Cannitello.
La mozione pone la richiesta di una moratoria, una sospensione in attesa che il progetto esecutivo -che, ricordiamo oggi non c’è e nessuno ha mai potuto, dunque, vedere né studiare- veda eventualmente la luce. Non si vede né come né perché degli amministratori possano o debbano dare una fiducia alla cieca senza che sia stato dato ancora alcun riscontro alle 68 criticità rilevate dal Comitato Scientifico e alle 239 integrazioni di documenti richieste dal Ministero dell’Ambiente e che avrebbero dovuto avere una risposta entro 30 giorni, già inutilmente trascorsi.
La mozione presentata da Saverio Pazzano con il gruppo La Strada per il consiglio comunale di Reggio Calabria è un atto istituzionale che pone una questione semplice: al di là di come la si pensi sul Ponte -favorevoli o meno- gli amministratori hanno il dovere di pretendere tutte le garanzie necessarie per le opere pubbliche che interessano i propri territori. La mozione chiede, inoltre, al Governo l’apertura di un tavolo che metta insieme tutti i rappresentanti dei comuni dell’Area dello Stretto, per presentare le esigenze reali del territorio e costruire quel confronto fin qui limitato se non del tutto assente. Temi su cui, in riferimento alla mozione de La Strada, si batte con tenacia anche il circolo PD di Villa San Giovanni, testimonianza di una sensibilità istituzionale che deve sempre più vedere insieme le realtà progressiste dello Stretto.
Nelle ultime settimane, con la richiesta della sospensione della conferenza dei servizi, la Città Metropolitana di Reggio Calabria e il Comune di Villa San Giovanni hanno indirettamente recepito uno degli aspetti cruciali della mozione de La Strada: crediamo sia un aspetto su cui le amministrazioni comunali dell’Area dello Stretto possano fare ancora meglio e insieme. Come, in questo caso, ha iniziato a fare il Comune di Reggio con l’approvazione in commissione della mozione discussa da Saverio Pazzano. Un segnale importante, per cui vanno ringraziati i consiglieri che hanno votato a favore, nell’augurio che il dialogo su questo tema veda una partecipazione ancora più ampia per la successiva ratifica in Consiglio Comunale.
Reggio: scelto con oltre 12 mila voti il murale della nuova piazzetta di via Mercalli
Negli ultimi sette giorni, dal 21 al 27 maggio, il portale del comune di Reggio Calabria “IoPartecipo” ha ospitato la consultazione pubblica per scegliere il murale che “decorerà” l’accogliente piazzetta di via Mercalli, recentemente riqualificata dall’Amministrazione comunale di Reggio Calabria.
Oltre 12.600 i voti distribuiti sulle tre proposte progettuali oggetto del sondaggio rispetto all’intervento di rigenerazione urbana che, avviato su proposta del comitato di quartiere “Ferrovieri – Pescatori”, è il risultato della proficua sinergia tra il comune di Reggio Calabria, la Comunità scolastica del liceo artistico “Preti-Frangipane” ed il Comitato proponente.
Con quasi il 44% di consenso e 5.553 voti registrati, la proposta progettuale 02 risulta essere la prescelta. Si tratta del lavoro prodotto da Vincenzo Solare della classe 2° D, un elaborato che rappresenta otto vagoni di un treno in viaggio visti dall’interno. In ognuno raffigurate le ambientazioni tipiche del quartiere Ferrovieri-Pescatori. I vagoni rappresentano l’Industria e il progresso dei ferrovieri che, dopo il terremoto del 1908, popolarono il quartiere. Dai finestrini riferimenti al mare e ai pescatori, giardini di bergamotto di Reggio Calabria, un campo sportivo con i colori e i riferimenti della Reggina. Tra viaggiatori che guardano il paesaggio anche dei riferimenti all’arte rappresentata dal Liceo artistico Preti-Frangipane.
Ad un distacco di 307 voti si attesta la proposta “progettuale 01” dell’alunna Maria Saccà della classe 3° C, con la grafica delle compagne Martina Ritondale e Giada Arcudi. Al centro dell’elaborato, una bambina sostenuta da diversi libri, che si susseguono in modo sinuoso e dinamico.
Al terzo posto, con 1.886 voti, la proposta “progettuale 03” degli alunni Caccamo Gabriele, Colluso Giuseppe, Ferrara Veronica, Nelo Anna, Marino Marco, Scopelliti Alessandro, Umanisti Valentina della 5° classe, ispirata alla riproduzione dell’opera “Dinamismo di un treno” del futurista siciliano Vittorio Corona.
Domani dalle ore 9.30 alle ore 11.30 presso la Palestra della Scuola Primaria “Cosimo Scarfò” dell’Istituto Comprensivo “De Amicis-Maresca” di Locri si terrà il convegno di presentazione del progetto relativo alla realizzazione della graphic novel “Il sogno di Alice” – creata dal Centro Antiviolenza “Angela Morabito” dell’Associazione Piccola Opera Papa Giovanni, organizzazione partner della Fondazione “Una Nessuna Centomila”, e dall’Istituto Comprensivo “De Amicis- Maresca” di Locri.
I ragazzi della classe II B, che hanno dato vita alla graphic novel, avente come tematica centrale la decostruzione degli stereotipi di genere, il contrasto ad ogni forma di discriminazione e l’affermazione della parità di genere, presenteranno “Il sogno di Alice” insieme alla dott.ssa Vincenza Cattolico, psicologa dello sportello di ascolto territoriale di Ardore del Cav “A. Morabito-Piccola Opera, e alla dott.ssa Valentina Giovinazzo fumettista, professioniste che hanno accompagnato gli studenti in un percorso di nove incontri da gennaio a maggio nel corso dei quali hanno potuto soffermarsi e riflettere sui pregiudizi culturali che ancora oggi rafforzano i costrutti del passato e sul concetto di pari opportunità fondato sulla necessità di uguaglianza giuridica e sociale fra uomini e donne, al fine di valorizzare le proprie unicità dovute al genere.
Al convegno interverranno la prof.ssa Serafino Dirigente scolastica Istituto Comprensivo, il prof. Pietro Siclari Presidente Piccola Opera, il dott. Fontana Sindaco comune Locri, S.E. Mons. Oliva Vescovo diocesi Locri-Gerace, l’avv. Monteleone Assessore Pari Opportunità comune Locri, la dott.ssa Bumbaca Assessore Pubblica Istruzione comune Locri, il colonnello Pesa Comandante Compagnia Carabinieri Locri, la dott.ssa Di Vuolo Dirigente Commissariato Polizia Siderno, la dott.ssa Mallamaci Coordinatrice Cav “A.Morabito” – Piccola Opera. I lavori saranno moderati dalla prof.ssa Marino dell’I.C. Durante la mattinata saranno consegnati gli attestati di partecipazione agli studenti.
Appuntamento alle ore 9.30 del 30 maggio 2024 presso la palestra della Scuola Primaria “Cosimo Scarfò” dell’Istituto Comprensivo “De Amicis-Maresca” di Locri
Catona: i Consiglieri delle liste civiche condannano l’incendio al campo
“L’atto criminale contro il campo di calcio di Catona è un fatto che colpisce ognuno di noi. Serve una reazione dura e compatta da parte della società civile e di ogni segmento della città che deve ribellarsi di fronte ad azioni di una gravità estrema. Nessuno può sentirsi escluso da una battaglia di civiltà e democrazia”. Lo affermano i gruppi consiliari delle liste civiche a Palazzo San Giorgio che, in una nota stampa, oltre ad esprimere piena ed incondizionata solidarietà alle associazioni sportive catonesi, sottolineano “la piena e totale fiducia nelle forze dell’ordine che, al più presto, riusciranno ad individuare gli autori di questo vile gesto”.
“Dice bene il sindaco Giuseppe Falcomatà – aggiungono – quando invoca la massima partecipazione per condannare un atto che offende gli sforzi di chi, quotidianamente, investe sull’educazione e la crescita dei giovani. Questi attacchi vili e codardi colpiscono il futuro della nostra terra”.
“Chi ha bruciato l’erba sintetica pronta ad essere posizionata sul campo da gioco di Catona – continuano i consiglieri delle liste civiche – è un criminale che ha colpito l’intera comunità reggina e che, col suo fare ignobile, si abbatte sulle speranze di tantissimi ragazzi e tantissime ragazze che nello sport trovano il modo per emanciparsi dall’emarginazione sociale e dalla solitudine, che col lavoro degli educatori creano l’humus per una società migliore fatta di valori sani e di cultura, di educazione, rispetto e tolleranza”.
“Chiunque ha a cuore le sorti del nostro territorio – concludono i consiglieri civici – deve far sentire forte la propria voce in un momento in cui la comunità ha bisogno di unità. Come Amministrazione comunale reggina, a fianco al Sindaco Falcomatà, faremo di tutto per ultimare i lavori di restyling del campo di calcio e, al tempo stesso, ci rivolgiamo a chi ha appiccato il fuoco a Catona: non possiamo più sopportare questi atteggiamenti mafiosi e prevaricatori, chi vuole male a Reggio non passerà. Ora più che mai è necessaria la partecipazione di tutti”.
![]() |
![]() |
||
![]() |
![]() |
||
![]() |
![]() |
||
![]() |
![]() |
||
![]() |
![]() |
||
![]() |
![]() |
||
![]() |
![]() |
||
![]() |
![]() |
||
![]() |
![]() |
||
![]() |
![]() |
||
![]() |
![]() |
||
![]() |
![]() |
||
![]() |
![]() |
||
![]() |
![]() |