Sebastiano Plutino
Reggio: presentata la petizione di iniziativa popolare “Ma quale casa?”
La mozione è stata approvata all’unanimità all’ultimo consiglio comunale che ha espresso supporto pieno ed operativo alla raccolta firme che partirà a breve..
Alla conferenza stampa hanno preso parte, oltre al consigliere comunale Saverio Pazzano (proponente della mozione), anche i consiglieri Gianni Latella e Giuseppe Giordano.
Per conto del comitato promotore erano presenti Giacomo Marino (Un mondo di mondi), Sandro Vitale (Ampa 25 Aprile), Maria Concetta Cancia (Reggio Non Tace), Francesco Alì (segretario generale Sunia Cgil Calabria).
Ad aprire e moderare i lavori è stato proprio il consigliere Pazzano proponente, in quinta commissione, della mozione stessa .
“Si tratta di una mozione – ha dichiarato – che riteniamo importante perché il Consiglio Comunale, attraverso la sua approvazione, acquisisce e riconosce una sensibilità ed una necessità di riflettere sul disagio abitativo. Il comitato proponente è costituito da tante associazioni del territorio da sempre impegnate sul diritto alla casa per cui l’adesione anche alla campagna nazionale significa -ha aggiunto il consigliere- riflettere anche in chiave locale sui bisogni di chi non ha casa e sui tanti impoveriti che magari oggi una volta ce l’avevano potevano permettersela e oggi no”.
Pazzano ha ricordato che la campagna è nata anche all’interno di quel percorso di lotte degli universitari con le tende fuori dalle università proprio per sottolineare il disagio abitativo anche dei giovani che oggi hanno difficoltà a trovare anche una sede in cui dormire, stare e abitare mentre studiano.
Il consigliere Gianni Latella, in qualità di presidente della quinta commissione (Politiche sociali e della salute, sanità, politiche abitative) che ha seguito l’iter dell’approvazione della mozione prima di farla giungere in Consiglio comunale, ha ribadito che il diritto alla casa è un tema caro al Consiglio Comunale. “Una proposta – ha dichiarato- molto importante, soprattutto per il problema della casa nelle grandi città. Il problema della casa riguarda ormai non solo chi vorrebbe fare famiglia e difficilmente trova un’abitazione con costi sostenibili ma anche chi studia o chi ha perso il lavoro”.
“Pertanto, come amministrazione, abbiamo sposato questa proposta -ha chiuso Latella- e l’abbiamo approvata in commissione, l’abbiamo portata dunque in Consiglio Comunale perché riteniamo che il diritto alla casa sia un diritto fondamentale per poter realizzare la propria vita. Stiamo lavorando con l’idea di dare l’opportunità alle famiglie di poter avere una casa a un costo sociale”.
In merito all’importanza dell’approvazione all’unanimità ed il ruolo fondamentale del Consiglio comunale si è anche espresso il consigliere Giuseppe Giordano .
“Con l’approvazione unanime di questa mozione – ha dichiarato Giordano- il Consiglio comunale si è impegnato a partecipare alla città ed alla comunità tutta questa opportunità; che è anche il senso di un’iniziativa che mira a consolidare il processo di partecipazione democratica dal basso. La politica, rispetto al diritto all’abitazione, deve ricreare quelle condizioni e quella mobilità sociale per mitigare i divari sociali; come si è riusciti a fare già in alcuni periodi della nostra storia recente, negli anni ‘60 e ‘70, con politiche che hanno fatto crescere il Paese”.
“Il Consiglio comunale – ha evidenziato Giordano in conclusione- ha assunto come proprio impegno il contenuto e gli obiettivi della mozione ed oggi siamo presenti noi per testimoniare quest’impegno; che da oggi in avanti metteremo in campo attraverso l’opera personale ed assieme alle associazioni del Comitato proponente per raggiungere l’obiettivo delle 50mila firme con un forte dibattito che coinvolga l’intero Paese”.
Ognuno dei referenti dei vari soggetti aderenti al comitato promotore si è espresso sottolineando e declinando, da più punti di vista, l’importanza dell’inserimento del diritto alla casa nella Costituzione ma anche e soprattutto della concreta applicazione di politiche abitative che devono tener conto delle sostanziali trasformazioni della nostra società che vede ormai “precari” e fragili non solo soggetti storicamente ritenuti tali (ceti non abbienti in primis) ma anche fasce di lavoratori e lavoratrici che il costo della vita ha resto più poveri rendendo impossibile non più l’acquisto di una casa ma finanche il semplice affitto.
L’appuntamento, lanciato da tutti in chiusura, è stato quello della mobilitazione per la raccolta firme sui nostri territori; per una risposta importante della città e di tutta l’area metropolitana.
L’Intergruppo Parlamentare Oncologia lancia l’allarme sulla carenza di radioterapisti
“Senza un intervento immediato sul fronte della formazione universitaria, l’Italia rischia di non avere abbastanza radioterapisti per garantire cure oncologiche adeguate nei prossimi anni”. È il grido d’allarme lanciato oggi nel corso del convegno “Il futuro della radioterapia: formazione, ricerca e innovazione”, organizzato dall’Intergruppo Parlamentare Oncologia: prevenzione, ricerca e innovazione, presieduto dalla Senatrice Tilde Minasi.
Tenutosi presso la Sala dell’Istituto di Santa Maria in Aquiro del Senato della Repubblica, l’incontro ha messo al centro un tema cruciale per la sanità pubblica: la carenza di medici radioterapisti oncologi.
Il Prof. Marco Krengli, Direttore della UOC di Radioterapia dell’Istituto Oncologico Veneto – IRCCS e Presidente di AIRO, ha tracciato un quadro preoccupante: “In Italia ci sono oggi poco più di 1.000 radio-oncologi in attività, un numero ampiamente insufficiente rispetto al fabbisogno reale. E la situazione è destinata a peggiorare se non si interverrà rapidamente per rendere questa specializzazione più attrattiva nei percorsi universitari e nelle scuole di specializzazione”.
La radioterapia oncologica è un trattamento fondamentale nel percorso di cura per circa il 70% dei pazienti oncologici, ma nel nostro Paese resta sottoutilizzata e scarsamente integrata nei programmi terapeutici.
La Dott.ssa Cinzia Iotti, Direttore dell’UOC di Radioterapia dell’AUSL-IRCCS di Reggio Emilia e già Presidente AIRO, ha aggiunto: “La questione non è la mancanza di tecnologie, ma la mancanza di percorsi strutturati e di specialisti. Nei tumori al seno, ad esempio, cinque sedute di radioterapia ipofrazionata possono sostituire le 15 tradizionali, con la stessa efficacia e maggiore qualità della vita. Ma servono professionisti e organizzazione per renderlo possibile.”
Secondo la Sen. Tilde Minasi, che ha aperto i lavori del convegno: “La radioterapia è uno strumento salvavita, eppure non tutti i cittadini vi accedono in modo uniforme. Serve un impegno concreto delle istituzioni per colmare le disparità territoriali, investire nella formazione dei medici e ampliare l’accesso anche a tecnologie come la protonterapia, che oggi potrebbe giovare a circa 20.000 pazienti l’anno ma è disponibile solo in pochi centri”.
Durante l’evento è intervenuta anche FAVO, la Federazione delle Associazioni di Volontariato in Oncologia, che ha sottolineato l’importanza di riconoscere il ruolo dei radioterapisti all’interno delle reti oncologiche regionali e dei Tumor Board, per garantire ai pazienti terapie personalizzate e accessibili.
Anche la Società Italiana di Uro-Oncologia (SIUrO) ha ribadito l’urgenza di potenziare le unità di patologia come le Prostate Unit, con indicatori di qualità reali, affinché la radioterapia venga impiegata in modo appropriato sin dalle prime fasi dei trattamenti.
Il messaggio del convegno, moderato dall’On. Francesca Galizia, è chiaro: senza una strategia nazionale per formare e valorizzare nuovi radioterapisti, l’Italia rischia di non essere in grado di garantire ai pazienti oncologici cure tempestive, efficaci e moderne. Serve una risposta politica e istituzionale immediata.
Uffici comunali inagibili, Ripepi: «Altro che “procurato allarme”: Falcomatà allarmato stanzia 3ml di euro per i lavori che in 11 anni non ha voluto fare»
«Non siamo stati noi a creare allarmismi infondati: oggi il Sindaco, molto allarmato per non aver fatto quello che era suo dovere fare, stanzia con una delibera di Giunta più di 3 milioni di euro per effettuare i lavori che il datore di lavoro del Comune gli aveva intimato di fare previa chiusura degli immobili comunali. Se esistesse un reato di “costante allarme”, il primo a doverne rispondere sarebbe proprio il sindaco Falcomatà che ha lasciato la nostra Città in un allarme politico e amministrativo continuo e reiterato per 11 lunghi anni.»
A dichiararlo è Massimo Ripepi, Presidente della Commissione Controllo e Garanzia del Comune di Reggio Calabria e Segretario Regionale di Alternativa Popolare Calabria, dopo la denuncia pubblica dei dati ufficiali sulla grave situazione di inagibilità di numerosi edifici comunali. Ancora una volta – sottolinea Ripepi – la verità viene a galla solo quando c’è qualcuno a scoperchiare il pentolone dei problemi nascosti di Palazzo San Giorgio: «Falcomatà, mentre accusava l’opposizione di allarmismo, nascondeva una realtà ben più grave. La relazione dei Vigili del Fuoco che segnalava gravi criticità di sicurezza risale addirittura al 28 maggio 2024. Un anno di silenzio. Un anno senza alcun intervento risolutivo – a cui si sommano i dieci anni di assoluta paralisi – nonostante le missive dei tanti datori di lavoro che si sono avvicendati e che non hanno mai avuto dal Sindaco alcuna risposta alle richieste di finanziamento degli interventi da attuare.»
Soltanto dopo l’azione della denuncia pubblica della disposizione del datore di lavoro Ing. Minutolo, il sindaco si è affrettato a mettere una pezza, portando in Giunta la delibera n.109 del 19 maggio 2025 con cui sono stati stanziati fondi per un totale di circa 3.223.960 euro. In particolare: 2.100.000 euro per il Palazzo Ce.Dir, 600.000 euro per la manutenzione straordinaria e l’adeguamento normativo degli edifici comunali tra cui Palazzo San Giorgio, 380.000 euro per il ripristino dell’impianto di climatizzazione del settore Urbanistica e Pianificazione Territoriale, e 143.960 euro per le verifiche di vulnerabilità sismica su quattro edifici scolastici.
«Peccato che questi soldi – commenta Ripepi – siano stati sbloccati solo dopo l’ennesima denuncia pubblica. Non sono bastati mesi e mesi di richieste da parte dei sindacalisti e dei dipendenti comunali, che chiedevano solo una cosa: poter lavorare in ambienti sicuri. Le priorità dell’amministrazione Falcomatà sono totalmente fuori dal radar della buona amministrazione: ci si preoccupa solo dell’immagine e della propaganda, mentre si lascia che gli edifici pubblici dell’amministrazione comunale crollino nell’abbandono insieme ai dipendenti che ci lavorano.»
«Il Ce.Dir, Palazzo San Giorgio, l’edificio di via del Torrione, le scuole comunali… tutto lasciato in condizioni precarie finché, insieme ai colleghi dell’opposizione, non abbiamo sollevato pubblicamente il problema. E solo allora, come sempre, Falcomatà dopo avere scaricato la responsabilità ai malcapitati “terzi” si è scapicollato a cercare fondi per evitare l’ennesima figuraccia.»
«È chiaro ormai che in questa città si fa qualcosa solo se viene sollevata un’emergenza mediatica. Ma noi non molleremo: continueremo con determinazione a pretendere trasparenza, a monitorare ogni atto, e soprattutto – conclude Ripepi – ad accendere i riflettori laddove questa amministrazione preferisce l’ombra. Martedì prossimo è stato già convocato il Dirigente e Datore di Lavoro Ing. Minutolo in Commissione Controllo e Garanzia per relazionare al Consiglio ed all’intera Città sullo stato dell’arte dei lavori in corso per rendere agibili i vari immobili di proprietà del Comune. La sicurezza è un diritto, non una cortesia da concedere quando fa comodo.»
Reggio: presentato il Premio Internazionale “Marco & Alberto Ippolito” 2025
Reggio: svolta a Palazzo Alvaro il workshop di “Cantieri della didattica 2025”
Ddl Pnrr Scuola: il Senatore Occhiuto soddisfatto per l’approvazione del suo emendamento
Metrocity: consegnati i lavori delle strade Sp64 e Sp104dism tra Palizzi e Pietrapennata
Sono stati consegnati i lavori di manutenzione straordinaria, di miglioramento delle condizioni di sicurezza e recupero conservativo lungo le SS.PP. 64 – 104 Dism, alla presenza del Vicesindaco metropolitano Carmelo Versace, del RUP Giuseppe Italiano e della ditta aggiudicatrice GP SRLS per un importo di circa 182mila euro.
Gli interventi sono mirati al ripristino della sede stradale, caratterizzata da problematiche relative al deterioramento sia del manto che delle barriere di protezione laterale (guard-rail e parapetti in calcestruzzo) oltre alla pulizia di scarpate, arginelli e cunette interessate dalla presenza di vegetazione e inerti lungo tutta la percorrenza.
“I lavori – afferma il vicesindaco Versace – hanno l’obiettivo di ripristinare lo stato di viabilità di un tratto disagiato e poco sicuro, soprattutto in previsione dell’estate e dell’arrivo dei numerosi turisti e visitatori per un luogo fortemente caratteristico sia a livello paesaggistico che storico, basti pensare alla presenza del Castello di Palizzi che presto sarà riconsegnato al Comune di Palizzi dopo un lungo restauro a cura della Soprintendenza di Belle Arti di Reggio Calabria e Vibo Valentia”.
Le strade oggetto di intervento sono: la SP 64, strada di collegamento tra Palizzi Marina e Palizzi Superiore; SP 104 dism. strada di collegamento principale tra Palizzi Superiore e Pietrapennata. Da analisi effettuate in sito il piano viario risente in alcuni tratti del deterioramento del bitume e in altri l’abbassamento/cedimento dello stesso.
Le opere da realizzare si estendono per l’intera percorrenza delle SS.PP. 64-104 dism., tuttavia a tratti saltuari e con differenziazione delle tipologie di opere da effettuare. Verrà posta una particolare attenzione alla messa in sicurezza delle strade, intervenendo prevalentemente sull’installazione di sistemi di ritenuta, distinguendosi in barriere metalliche (guard-rail) e opere in calcestruzzo ed, inoltre, il rifacimento del manto stradale ove necessario, con antecedente fresatura dello stesso e successiva posa del tappetino stradale prevedendo, laddove siano presenti avvallamenti o dissesti del piano viabile, la risagomatura mediante la posa del bitume a disposizione. Lungo l’intera percorrenza sarà inoltre apposta l’opportuna segnaletica orizzontale, anch’essa preventivata in progetto.
“Questo è ancora un altro degli interventi programmati e in via di realizzazione sul territorio metropolitano – afferma Versace – molto atteso e sollecitato al fine di garantire la sicurezza della circolazione per la popolazione interessata e non solo. Un ringraziamento particolare al settore viabilità con il suo Dirigente Ing. Benestare e tutto il suo team che prontamente provano a dare delle risposte al territorio metropolitano ed alle sue strade, nonostante il taglio dei fondi governativi ormai decennale, facendo i conti con delle risorse insufficienti a garantire un restyling a 360 gradi”.
Osservatorio Permanente Antincendi in Aspromonte: nasce una rete civica per difendere il territorio dalle fiamme
Prosegue il percorso dell’Osservatorio Permanente Antincendi in Aspromonte: uno strumento civico, indipendente e partecipativo pensato in risposta all’emergenza incendi che ogni anno devasta il patrimonio naturale, culturale e umano dell’Aspromonte.
Dopo il lancio ufficiale a febbraio di quest’anno, l’iniziativa promossa dal basso da cittadini, associazioni ed esperti del territorio è oggi una rete stabile e organizzata, con la volontà di contrastare sistematicamente e continuativamente il fenomeno degli incendi di vegetazione.
Il progetto aperto, inclusivo e autonomo, che si fonda su prevenzione, monitoraggio, formazione, comunicazione e azione civica, pone oggi alla base del suo agire un Manifesto Programmatico che definisce visione, obiettivi e strumenti d’intervento. Tra i valori chiave: trasparenza, scienza, responsabilità collettiva e flessibilità, intesa come capacità di adattamento a un contesto in continua evoluzione.
«Gli incendi sono un fatto umano, non un destino inevitabile – affermano i promotori –. Vogliamo rompere il muro della rassegnazione e creare una rete vigile, competente e determinata».
L’Osservatorio intende:
- Costruire una rete di vigilanza civica diffusa, che coinvolga escursionisti, cittadini, associazioni locali;
- Informare e formare, con seminari, incontri pubblici e materiali divulgativi per comunità e scuole;
- Promuovere la denuncia e la segnalazione collettiva, supportata anche da esperti legali;
- Collaborare con istituzioni e forze dell’ordine, senza sostituirsi ad esse, ma agendo da stimolo e supporto;
- Usare strumenti tecnologici e scientifici per monitorare, raccogliere dati, elaborare proposte operative;
- Fare pressione politica per rafforzare il quadro normativo e indirizzare le risorse pubbliche verso la prevenzione.
Il prossimo incontro dell’Osservatorio si terrà mercoledì 29 maggio alle ore 17:30 presso la sede del KALON BRION – HUG A TREE MOVEMENT A.s.d, in Via Arcivescovo Modafferi 13, Terranova Sappo Minulio.
L’invito a partecipare è rivolto a tutti: cittadini, associazioni, istituzioni, scuole, enti pubblici e privati. È possibile aderire con diversi livelli di impegno, dal sostegno digitale all’attività operativa nei gruppi territoriali.
La Foresta Demaniale “Alto Aspromonte” apre in occasione della Giornata Mondiale della Biodiversità:
In data odierna, in occasione della Giornata Mondiale della Biodiversità, il Reparto Carabinieri Biodiversità di Reggio Calabria aprirà gli accessi alla Foresta Demaniale “Alto Aspromonte” nell’ambito della manifestazione “RiservAmica 2025”.
La manifestazione è aperta a tutti gli appassionati della natura e dà possibilità di visitare liberamente la foresta demaniale “Alto Aspromonte” gestita dal Reparto Carabinieri Biodiversità di Reggio Calabria.
Situata all’interno del Parco Nazionale dell’Aspromonte ed estesa 2.871 ha, la foresta demaniale è un ambiente naturale fra i più ricchi di biodiversità al mondo.
Nell’anno 2021 una porzione della foresta demaniale di circa 320 ha, la cosiddetta “Faggeta Vetusta di Valle Infernale” è stata inserita all’interno del patrimonio dell’umanità Unesco, riconoscendone l’importanza a livello mondiale.
Parteciperà alla manifestazione il Vicecomandante del Comando Unità Forestali, Ambientali ed Agroalimentari dei Carabinieri Gen. D. Mostacchi Antonio Danilo.
Nel corso della manifestazione si provvederà alla scopertura di una croce di montagna in località “Croce di Dio sia lodato” in agro del comune di Samo, alla presenza di S.E. mons. Francesco Oliva Vescovo di Locri.