Sarà presentato stamattina alle ore 10,30 presso l’Aula Magna dell’istituto comprensivo “Cassiodoro-Don Bosco” di Pellaro, il concorso di poesia dialettale rivolto agli studenti.
Sebastiano Plutino
«Presentiamo oggi una sorta di masterplan che punta alla promozione ed al marketing del territorio, all’interno del quale saranno declinate nel dettaglio attività come festival e programmazione nei diversi periodi dell’anno, nell’idea che quando si parla di destagionalizzazione dell’offerta turistica questa debba avere delle basi solide che nel corso degli anni possano diventare appuntamenti fissi che consentano di trasformare Reggio in una città che diventa destinazione». Così il Sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà nel corso della conferenza stampa di presentazione di “Reggio Destinazione”, nella terrazza panoramica del Museo Archeologico Nazionale, per il nuovo progetto di posizionamento e marketing territoriale promosso dal Comune di Reggio Calabria. L’iniziativa mira a sviluppare strumenti innovativi per rilanciare la promozione del territorio. Alla presentazione sono intervenuti anche l’Assessore alla Programmazione, Carmelo Romeo, e Alfredo Accatino, Chief Creative Officer di Filmmaster, la società incaricata della realizzazione dello studio strategico.
Il progetto, finanziato nell’ambito della programmazione Pn Metro Plus, ha l’obiettivo di rafforzare e valorizzare l’attrattività della città a livello nazionale e internazionale. Tra i principali assi di intervento: il miglioramento dei servizi, l’attrazione di investimenti, la destagionalizzazione dei flussi turistici e l’incremento del turismo in entrata. “Reggio Destinazione” costituirà inoltre la base per la definizione delle linee guida che orientano la programmazione del calendario di festival ed eventi previsti per l’Estate Reggina 2025.
«Non è stato uno spot dire che avremmo lavorato nel solco di “Reggio capitale italiana della cultura” anche senza il titolo assegnato dal Ministero – ha proseguito il Sindaco – In effetti come avevamo subito annunciato, questa programmazione va avanti. Oggi presentiamo un’idea più ampia, una cornice all’interno della quale l’Amministrazione scegliere eventi e attività legate all’attrattiva turistica perché ci sono linee programmatiche che riguardano non solo la pianificazione urbana, lo sviluppo del territorio e il piano del welfare, ma anche l’organizzazione culturale e turistica della città. Reggio diventa destinazione se questa programmazione va avanti e si consolida, in modo che cittadini e turisti possano programmare le loro vacanze e il loro tempo in funzione di quegli appuntamenti».
«”Reggio destinazione” – ha chiarito l’assessore Romeo – non è una campagna promozionale, ma una strategia ben precisa, elaborata in questi mesi, con la collaborazione di Filmmaster già da fine 2024. Abbiamo messo in atto una strategia globale per il nostro obiettivo da qui ai prossimi anni. Vogliamo che Reggio sia sempre più riconoscibile, che sia una destinazione precisa che possa puntare sulla propria storia, sui valori culturali e allo stesso tempo fare leva sugli elementi che possano portare sviluppo. Una strategia che non è solo un libro dei sogni ma una strategia in atto con il Natale 2024 e con i festival dell’estate reggina abbiamo preso spunto da questa strategia. Il nostro obiettivo oggi è comunicare non solo la nostra visione, ma chiedere collaborazione, non solo agli imprenditori e alle associazioni, soprattutto ai cittadini perché nessuna strategia da sola può portare frutto ma serve fare squadra».
«Reggio è una città con un potenziale straordinario – ha dichiarato Accatino – è stato significativo che l’Amministrazione abbia scelto di coinvolgere qualcuno che conosce bene la città ma che, allo stesso tempo, può offrire uno sguardo esterno e innovativo. L’idea è quella di valorizzare questo potenziale per progettare un nuovo modo di essere città. Il nostro lavoro si è concentrato sull’affiancare le istituzioni nella definizione di una sorta di piano strategico per il rilancio e il riposizionamento di Reggio. Questa è un’opportunità concreta per Reggio, per i reggini, per i giovani e per le imprese perché la città può diventare un hub turistico di riferimento. I segnali di crescita già ci sono, ma è possibile valorizzarne ancora meglio le caratteristiche, integrandole con nuovi contenuti. Ci sono elementi strategici già presenti, come il Museo del Mediterraneo, che rappresenta una leva fondamentale e non è un caso che sorga proprio qui. Reggio è il cuore del Mediterraneo, sia fisicamente che geograficamente. Proprio attorno al tema del Mediterraneo si possono sviluppare iniziative culturali capaci di accompagnare e sostenere questa crescita. Tra le bellezze uniche di Reggio c’è anche quello che molti definiscono il tramonto più bello d’Italia, capace di emozionare profondamente chi lo osserva per la prima volta. Reggio, inoltre, è la terza città italiana con il maggior numero di ore di sole: un dato che va messo a sistema».
Il progetto pensato da Filmmaster prevede, tra l’altro, anche una suggestione simbolica: l’applauso al tramonto, sul modello di quanto già accade a Copacabana, a Rio de Janeiro, o a Ibiza. Un momento suggestivo che deve diventare una vera e propria attrazione: un invito a scoprire il punto più affascinante del centro del Mediterraneo, magari sorseggiando un cocktail al bergamotto. calar del sole. Il percorso delineato abbraccia le nuove tratte aeree, l’avvio dei lavori per il Museo del Mediterraneo, l’utilizzo di fondi strutturali europei, l’interesse crescente del pubblico giovane per nuove destinazioni, l’offerta di percorsi formativi sul territorio. L’obiettivo finale è fare di Reggio una meta diretta e un hub per la visita del Sud Italia, Calabria e Sicilia incluse, contribuendo così a migliorare concretamente la qualità della vita dei suoi abitanti.
Tra gli interventi, anche quello del Presidente della Camera di Commercio, Antonino Tramontana, che ha ribadito l’importanza delle sinergie tra pubblico e privato: «“Reggio Destinazione” rappresenta una grande opportunità per valorizzare il territorio. La Camera di Commercio, che riunisce tutte le categorie impegnate nello sviluppo turistico, è pronta a collaborare. Il progetto “Reggio Calabria Welcome” raccoglie tutte le figure coinvolte nella costruzione dell’offerta turistica. Stiamo lavorando su nuove idee come l’agrumiturismo legato al bergamotto e al comparto degli agrumi, oltre alla promozione del wedding tourism nella nostra città».
Università Mediterranea: svolta cerimonia di presentazione dell’offerta formativa per l’anno 2025/25
Agli studenti ed alle studentesse vengono offerti numerosi servizi, tra cui quelli informatici, digitali, WI-FI, sportivi, per la mobilità, per le fasce deboli, medico-sanitari e altri. Recentemente è stato attivato lo sportello counseling che supporta la comunità studentesca per ridurre il tasso di abbandono e per individuare ragioni che determinano l’insorgenza delle difficoltà stesse.
Cresce anche l’Erasmus della Mediterranea: “Abbiamo aumentato ulteriormente i contratti con ulteriori università europee ed anche extraeuropee –ha evidenziato la prorettrice vicaria prof. Francesca Fatta -. Grazie anche all’Erasmus italiano abbiamo iniziato una nuova collaborazione con l’Università di Sassari, la sede di Alghero, che prevede Architettura e Design; ed ancora, note positive arrivano dai “TNE” (Iniziative educative Transnazionali), con quattro progetti grossi ed impegnativi che prevedono una formazione all’estero di studenti che appartengono all’Area del Mediterraneo. Infine, contiamo di definire un regolamento per i giovani professori disposti a trascorrere da noi almeno due mesi”.
La prorettrice delegata per l’orientamento, Rossella Marzullo, ha dichiarato che “L’Università Mediterranea di Reggio Calabria ha ormai strutturato un sistema dell’orientamento basato su percorsi mirati e interventi differenziati negli obiettivi e nella metodologia di lavoro che presentano un carattere di intima coerenza sia con le esigenze di carattere personale espresse dai ragazzi, sia con quelle di natura socio-economica. L’obiettivo principale che l’Ateneo ha raggiunto è quello della realizzazione di un sistema dell’orientamento integrato, in cui sono valorizzate le esperienze di qualità e i casi di eccellenza, partendo dalle buone pratiche di networking territoriale oggi esistenti, anche nell’ottica di promuovere lo sviluppo di sinergie efficaci e sostenibili in futuro. Questo nella convinzione che un orientamento di qualità deve fondarsi su esperienze orizzontali che vedano coinvolte scuole, centri di formazione professionale, università e agenzie per il lavoro, in una prospettiva di rete che sappia essere la sintesi del concetto di sviluppo sostenibile secondo la traiettoria tracciata dall’agenda 2030”
Ndrangheta a Reggio: 97 arresti in tutta Italia. Coinvolti anche 3 ex Consiglieri Regionali. I NOMI
Dalle prime luci dell’alba, a Reggio Calabria, Milano, Monza e Brianza, Pavia, Nuoro, Bologna, Cosenza, Catanzaro, Vibo Valentia, Roma, Rimini, Verona, Agrigento e Torino, i Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria, supportati in fase esecutiva dai militari dei Comandi Provinciali competenti per territorio, dal ROS, dallo Squadrone Eliportato Cacciatori Calabria e Sicilia, dal 14° Battaglione “Calabria”, dal Nucleo Cinofili e 8° Nucleo Elicotteri di Vibo Valentia ed inoltre con il supporto dell’Unità ICAN (Interpol Cooperation Against ‘Ndrangheta) dello S.C.I.P. per gli aspetti di cooperazione internazionale di Polizia, stanno eseguendo una vasta operazione coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, diretta dal Dott. Giuseppe Lombardo.
Interessate alcune tra le più importanti cosche di ndrangheta i cui sodali sono accusati a vario titolo, dei reati di associazione a delinquere di tipo mafioso, concorso esterno all’associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico, anche internazionale, di sostanze stupefacenti, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, estorsione, sequestro di persona a scopo di estorsione, scambio elettorale politico mafioso e detenzione e porto di armi.
I procedimenti penali, che si trovano in fase di indagini preliminari e fatte salve quindi le diverse valutazioni nelle fasi successive, hanno previsto:
- l’esecuzione di tre ordinanze di custodia cautelare emesse dall’ufficio GIP del Tribunale di Reggio Calabria, su richiesta della DDA, nei confronti di 97 indagati (di cui 81 in carcere e 16 agli arresti domiciliari);
- il sequestro preventivo di due società – attive nella ristorazione e nell’edilizia – ritenute riconducibili agli indagati e utilizzate per favorire le attività illecite dell’associazione.
I provvedimenti odierni costituiscono l’epilogo di una vasta attività d’indagine svolte dai Nuclei Investigativi del Comando Provinciale dei Carabinieri di Reggio Calabria e del Gruppo di Locri, nonché dalla Sezione Operativa della Compagnia Carabinieri di Locri, sotto il coordinamento della Procura Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, sin dal 2018, e raggruppano 5 procedimenti penali che riguardano le maggiori consorterie di ndrangheta operanti nei tre mandamenti della provincia reggina (centro, jonico e tirrenico).
“La provincia” e i “locali”.
Le investigazioni hanno permesso di appurare la permanente caratteristica di unitarietà dell‘ndrangheta, di cui l’odierno provvedimento cautelare ridisegna e riaggiorna la struttura e i vertici, oltre a confermare l’attualità dell’esistenza della struttura di ndrangheta denominata “provincia”, ovvero un organo collegiale che svolge una funzione di raccordo tra i “locali” reggini e quelle dislocate in altre regioni d’Italia e all’estero e che regola ogni nuova costituzione di strutture di ‘ndrangheta, ingerendosi anche nelle assegnazioni delle nuove cariche, garantendo il rispetto delle regole dell’associazione e dirimendo controversie tra gli associati.
Le indagini hanno inoltre permesso di registrare l’operatività dei “locali” reggini di Sinopoli, Platì, Locri, Melicucco e Natile di Careri , nonché di quelli di Volpiano (TO) e Buccinasco (MI).
La gestione del traffico di stupefacenti come ramo d’azienda dell’organizzazione mafiosa.
Ma l’assoluta novità investigativa la si può rintracciare nell’ambito del traffico di stupefacenti, la cui gestione è affidata dalle cosche, in regime di monopolio, ad una struttura stabile ed organizzata frutto di un’alleanza (“un unico corpo”) tra i locali dei tre “mandamenti” della provincia, sovraordinata alle singole articolazioni e a queste complementare.
Questa struttura si occupa, tra l’altro, di importare dall’estero (specialmente Colombia, Brasile e Panama) ingenti quantitativi di cocaina occultata in container imbarcati su navi, e alla successiva esfiltrazione attraverso il porto di Gioia Tauro, sfruttando la compiacenza di squadre di operatori portuali per poi distribuirla in tutto il territorio nazionale, attraverso una ben rodata struttura organizzata e diretta dalle cosche.
In questo ambito l’attività in passato aveva già condotto al sequestro di ingenti quantità di sostanza stupefacente.
Le cosche e l’attività estorsiva.
Ancora le indagini hanno confermato il dinamismo della cosca “ALVARO”, dotatasi di una cassa comune attraverso la quale far fronte alle spese legali degli associati e al sostentamento delle famiglie dei detenuti e della cosca “BARBARO Castani”, di cui è stato ricostruito l’intero organigramma, la quale è attiva nella zona di Platì, Ardore e territori limitrofi, nonché nei “locali” di Volpiano e Buccinasco. Il vertice della cosca “BARBARO Castani”, scrupoloso garante delle “regole”, dei “patti” e delle “prescrizioni” sancite in occasioni di importanti summit, rappresenta una figura centrale della ‘ndrangheta unitaria oltreché del “locale” di Platì.
Sono state riscontrate le attività estorsive delle cosche nei confronti di commercianti e imprenditori. In particolare la cosca “ALVARO” imponeva la cosiddetta “messa a posto” nei confronti delle ditte aggiudicatarie di lavori pubblici e a commercianti intenzionati ad aprire punti vendita nel territorio del “locale” di Sinopoli, invece la cosca “BARBARO Castani” imponeva pressanti richieste estorsive in danno di tutti gli imprenditori locali che operavano nel territorio sottoposto a controllo della cosca poiché erano costretti a corrispondere l’importo del 3% del valore dell’appalto.
Le cosche avevano capacità di infiltrazione nelle amministrazioni pubbliche, così da ottenere informazioni propedeutiche allo svolgimento delle attività criminali, come quelle sulle procedure degli appalti sulle ditte aggiudicatrici e sullo stato dei pagamenti utili per infiltrarsi, grazie anche alla compiacenza di imprenditori collusi, in attività economiche collegate, quali, la vendita di mascherine e guanti all’A.S.P. della Provincia di Reggio Calabria;
Lo scambio elettorale politico mafioso
E’ stata inoltre accertata l’esistenza di un’associazione a delinquere (i cui appartenenti sono stati raggiunti da ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari) promossa da uno degli arrestati e finalizzata a favorire l’associazione mafiosa attraverso pratiche illegali di procacciamento di voti in diverse consultazioni elettorali e in particolare per una candidata (poi non eletta) alle elezioni per il rinnovo del Consiglio Regionale della Calabria.
Particolari vicende investigate
Le indagini poi hanno portato anche ad accertare:
- momenti conflittualità tra cosche in diverse fasi delle indagini. Come quella culminata con un sequestro di persona, organizzato dai vertici del locale di Platì, ai danni di un appartenente alla cosca ALVARO, a causa di un debito di 45.000 euro per un carico di sostanza stupefacente. L’uomo veniva rilasciato solo dopo il pagamento di una prima tranche.
- un particolare episodio estorsivo, messo in atto da uno degli arrestati, ai danni di un altro uomo, anch’egli arrestato, al fine di rientrare in possesso di 125.000 euro consegnatigli, anni addietro, affinché questi potesse corrompere un magistrato non meglio identificato, attraverso i contatti che l’uomo vantava presso la Corte di Cassazione, per favorire l’esito del processo in cui era coinvolto il fratello arrestato nell’operazione “Il Crimine”. Intento che non andò a buon fine e l’uomo fu condannato alla pena di 8 anni;
- ulteriori dettagli sul ruolo avuto da un indagato nel sequestro di persona di PASSATIORE Mariangela, avvenuto a Brancaleone (RC) il 27 agosto 1977. La vittima veniva assassinata poche ore dopo il rapimento e i resti non furono mai ritrovati.
Si ribadisce che il procedimento penale è in fase di indagini preliminari e sono fatte salve quindi le diverse valutazioni nelle fasi successive.
La Calabria è “maglia nera” nella graduatoria di adesione – con dati relativi al 2023 – agli screening oncologici inclusi nei Livelli essenziali di assistenza (Lea), che tutte le Regioni sono tenute a offrire gratuitamente e che prevedono: la mammografia per le donne tra i 50 ed i 69 anni; lo screening del tumore della cervice uterina per le donne tra i 25 ed i 64 anni; e quello colon-rettale per donne e uomini tra i 50 ed i 69 anni.Scre
La regione si pone infatti al 21mo posto e ultima in tutte e tre le classifiche redatte nel report della Fondazione Gimbe sui dati del 2023 dell’Osservatorio nazionale screening (Ons).
In Calabria, in particolare, i dati per il 2023 riguardanti l’estensione (percentuale della popolazione target che riceve un invito) e l’adesione (proporzione di invitati che eseguono il test rispetto alla popolazione target) relativi allo screening mammografico indicano che l’estensione è pari al 49,4% (media Italia 93,6%) della popolazione target e l’adesione è pari al 8,1% (media Italia 49,3%).
Questa percentuale, è scritto in una nota di Gimbe, “correlata all’estensione – di per sé già inferiore al 100% – documenta che in questa Regione come per le altre del Mezzogiorno (Molise escluso), la mancata adesione agli screening riconosce a monte responsabilità organizzative nella gestione degli inviti”.
Sul fronte screening cervicale (per il tumore del collo dell’utero), l’estensione è pari al 61,5% (media Italia 111%) della popolazione target; l’adesione è pari al 17% (media Italia 46,9%) della popolazione target. Per lo screening colon-rettale, infine, l’estensione è pari al 72,5% (media Italia 94,3%) della popolazione target e l’adesione è pari al 4,4% (media Italia 32,5%) della popolazione target.
Comune di Reggio: Falcomatà incontra i vertici della Federazione Ginnastica d’Italia
Si è svolto quest’ oggi a Palazzo San Giorgio un incontro tra il Sindaco Giuseppe Falcomatà, il delegato allo Sport Giovanni Latella e i rappresentanti della Federazione Ginnastica d’Italia: il Consigliere nazionale Francesco Musso, il presidente del Comitato regionale Antonio Cristiano ed il delegato provinciale Rocco Loprevite.
“Nel percorso di organizzazione e implementazione dell’offerta sportiva, e soprattutto – ha sottolineato Falcomatà – attraverso il contestuale piano di riqualificazione delle strutture comunali, pensiamo debba avere un ruolo di primo piano una delle discipline sportive che hanno fatto la storia del nostro Paese. Per questa amministrazione, non è certo uno sport minore, piuttosto, crediamo convintamente rappresenti un formidabile catalizzatore di valori come l’impegno, il rispetto, il rigore e il lavoro di squadra. Lavoreremo per organizzare e promuovere in città eventi sportivi in grado di attrarre squadre, atleti e pubblico delle grandi occasioni, e dare così il riconoscimento che merita lo sport della ginnastica ritmica”.
Il Consigliere nazionale federale Musso ha dichiarato: “Un sincero ringraziamento al Sindaco Falcomatà e al Consigliere delegato allo sport Latella, per la per l’attenzione riservata allo sport che abbiamo l’onore di rappresentare, i cui valori e la cui storia lo attestano di diritto nell’olimpo delle discipline sportive. Ma grazie soprattutto per la disponibilità dimostrata a voler costruire collaborazioni fattive, nel prossimo futuro, che possano dare lustro e visibilità all’intero movimento della ginnastica ritmica”.
Goel: nasce il marchio territoriale “CALABRIA OASI della BIODIVERSITÀ d’EUROPA”
Ponte sullo Stretto, Piantedosi “Opera a struttura prevenzione Antimafia”
Referendum 8-9 Giugno: Presidio Pd e Cgil davanti sede cosentina di Rai Calabria
Svolto, davanti alla sede Rai di Cosenza, si è svolto un sit-in organizzato dal Partito Democratico della Calabria, insieme alla CGIL e a numerosi militanti e attivisti, per chiedere una maggiore copertura mediatica sul referendum dell’8 e 9 giugno.
“L’informazione pubblica deve garantire il diritto dei cittadini a essere pienamente informati sui temi referendari. Non è accettabile che solo una minima percentuale delle trasmissioni Rai ne parliI cittadini devono poter conoscere le ragioni del referendum che riguarda direttamente i loro diritti sul lavoro”, ha dichiarato il PD Calabria.
“Chiediamo alla Rai di svolgere il suo ruolo di servizio pubblico, garantendo il pluralismo delle opinioni. Gli italiani devono sapere di avere l’opportunità di esprimersi su temi cruciali per il loro futuro”, ha aggiunto il PD Calabria.
La protesta di Cosenza si inserisce in una mobilitazione nazionale promossa dal Partito Democratico per sensibilizzare l’opinione pubblica e garantire che il referendum riceva la visibilità necessaria sui media pubblici.
Referendum 8-9 Giugno: il 26 maggio presidi della Flai Cgil davanti alle Prefetture calabresi
Si terranno il prossimo 26 maggio davanti alle prefetture delle province calabresi i presidi della Flai Cgil per promuovere i temi e i quesiti della campagna referendaria.
Lavoro precario, licenziamenti illegittimi, sicurezza e salute sul luogo di lavoro e cittadinanza riguardano da vicino il mondo dell’agricoltura e dell’industria alimentare. Settori in cui lo sfruttamento è molto presente, insieme al caporalato, così come il precariato e un fragile perimetro per sicurezza e salute, come la cronaca, purtroppo, ci insegna.
Nel sistema dell’industria alimentare ricorre poi quel sistema di appalti a cascata che pesa nel caso di incidenti sul lavoro e per i quali con il referendum ci impegniamo con un cambiamento di rotta utile a estendere la responsabilità dell’imprenditore committente.
Il referendum sulla cittadinanza è un ulteriore strumento di contrasto allo sfruttamento e al caporalato per i lavoratori stranieri. La modifica dei tempi per accedere alla cittadinanza italiana riguarda circa 2 milioni e 500mila cittadine e cittadini di origine straniera che nel nostro Paese nascono, crescono, abitano, studiano e lavorano.
In questo modo l’Italia si allineerebbe ai maggiori paesi europei che hanno già compreso come promuovere diritti, tutele e opportunità garantisca ricchezza e crescita per l’intero Paese.