Un cantiere navale attivo nelle vicinanze del porto di Vibo Marina è stato sequestrato nell’ambito di un’attività congiunta dei militari della Capitaneria di Porto e della Stazione Navale della Guardia di Finanza di Vibo. Il provvedimento è stato adottato a seguito di un accertamento svolto all’interno della struttura assieme a personale dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale Arpacal che ha evidenziato numerose e gravi irregolarità. Il sequestro si inserisce in un’attività di polizia ambientale svolta sul territorio che ha portato all’adozione di analoghi provvedimenti relativi a doversi insediamenti produttivi risultati non a norma. (ANSA).
Sebastiano Plutino
Arrivano le congratulazioni via social del Presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, in seguito alla nomina di Nicola Maione, avvocato Cassazionista lametino, originario di Lamezia Terme, già amministratore di Enav, a Presidente dell’istituto bancario Monte dei Paschi di Siena “Congratulazioni a Nicola Maione, neo presidente del Monte del Paschi di Siena. Un’eccellenza calabrese alla guida di quella che viene ritenuta la più antica banca del mondo ancora in esercizio. Sinceri auguri e buon lavoro”. Lo scrive su Twitter Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria. (ANSA).
“Su alcuni aspetti per noi più strategici, come per esempio quelli riferiti al Pnrr Salute con le case di comunità e gli ospedali di comunità, la Calabria ha centrato tutti i target ed è in perfetta sincronia con le date che ci sono state indicate dal governo. E, quindi, si sta procedendo speditamente, senza alcun ritardo”. Lo ha detto il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto parlando con i giornalisti, a margine della firma di un’intesa con la Guardia di finanza sul controllo dell’uso dei fondi del Pnrr. “Molte delle risorse, però – ha aggiunto Occhiuto in riferimento alle difficoltà di attingere ai fondi da parte di molti enti locali calabresi – sono al massimo veicolate dalla Regione ma poi vanno direttamente ai Comuni; non è una novità che nella nostra regione ci siano moltissimi Comuni in dissesto, in pre dissesto che non hanno a volte nemmeno l’ingegnere capo o a volte nemmeno il segretario comunale per cui è difficile che abbiamo una struttura organizzativa tale da poter adempiere, e con sollecitudine, agli impegni del Pnrr. Ancora la nostra è una regione con troppi Comuni, ci sono Comuni di 400-500 residenti che non possono avere la struttura organizzativa né per ricevere le risorse del Pnrr né, qualora le ricevano, per mettere a terra queste risorse”.”In relazione ai ritardi Occhiuto ha detto che ce ne sono “per esempio tutto quello che riguarda le infrastrutture la circostanza che ci sia stato un consistente aumento dei prezzi che ha bloccato di fatto i cantieri non solo quelli del Pnrr. Ciò perché le sterilizzazioni di questi aumenti previsti dai decreti aiuti non sono stati sufficienti. E’ particolarmente preoccupante, inoltre, che ci siano ritardi strutturali in ambiti di assoluta importanza per la nostra regione come depurazione, rifiuti e ambiente in generale. Ci sono tante risorse riferibili per esempio al dissesto idrogeologico, al sistema della depurazione che da anni non vengono spese compiutamente e comunque si accumulano dimostrando che c’è evidentemente un problema strutturale che va in qualche modo affrontato”. “Ricorderete che appena mi sono insediato – ha detto ancora il presidente della Regione – ho fatto fare una ricognizione delle risorse che la Calabria rischiava di perdere, all’esito di questa ricognizione avevo verificato che c’era addirittura un miliardo di euro di risorse non monitorate, non comunicate, non spese. Da lì in poi abbiamo molto insistito su questa necessità con i Dipartimenti e per fortuna siamo riusciti a recuperare moltissime di queste risorse; però è un fatto acquisito per cui a volto sorrido quando vedo un approccio semplicemente rivendicativo da parte anche di molti commentatori calabresi rispetto al governo. E’ giusto chiedere più risorse ma è anzitutto giusto dimostrare al governo e alla comunità nazionale che le risorse che abbiamo le sappiamo spendere”.
L’esecutivo della Fiom Cgil Calabria, guidato dal segretario generale Umberto Calabrone, si è riunito in vista della mobilitazione unitaria nazionale che si terrà per il Sud Italia a Napoli il 20 maggio. “A preoccupare – è scritto in una nota – è in particolare l’attuale progetto di autonomia differenziata che andrebbe ad intervenire su anni di politiche neoliberiste, distanti dalle reali esigenze del Paese, che hanno acuito divari che oggi sembrano impossibili da risolvere”. “Oggi, ancor di più, l’attuale Governo di destra, appoggiato dal presidente Occhiuto – afferma la Fiom – sta dimostrando giorno dopo giorno la sua particolare avversione verso la Repubblica, la democrazia italiana e l’unità del Paese. A loro, appare evidente, non interessa governare un Paese unito, ma semplicemente favorire una classe privilegiata che possa sfruttare ancor di più la parte attiva e laboriosa dell’Italia. Ed è in questo quadro che si insinua l’idea di un provvedimento che favorisce la frammentazione dei diritti civili e sociali fondamentali come l’autonomia differenziata, attraverso la quale lo Stato centrale vorrebbe devolvere ben 23 competenze alle Regioni. Un provvedimento che manifesta i rischi e le insidie di un Paese che finirebbe per essere disgregato e parcellizzato maggiormente, finendo per ledere irreversibilmente i diritti di cittadinanza: dalla sanità, alle cure, passando per l’istruzione. Ma non solo. Anni di attacchi al mondo del lavoro, che hanno tentato più volte reiteratamente di destrutturare, culminerebbero attraverso l’autonomia differenziata nel dividere ancor più i lavoratori ed i loro diritti. Non è assurdo pensare che i Contratti collettivi nazionali, fino ad oggi unico strumento di unitarietà del mondo del lavoro e dei diritti e delle tutele delle lavoratrici e dei lavoratori, possano sparire per fare spazio a contrattazioni locali sempre più al ribasso che cancellino facilmente le garanzie e le tutele oggi già fortemente messe in discussione dagli attacchi padronali. Il lavoro sfruttato, sottopagato, irregolare e a nero potrebbero quasi essere legittimati da misure che non prevedono alcun contrasto sul piano nazionale, ed uguali per tutti. Particolarmente qui nel Mezzogiorno, ed in Calabria dove questi fenomeni sono da considerarsi strutturali in un’economia produttiva non proprio sana”. “Come Fiom Cgil Calabria – è scritto nella nota – siamo già pronti a mobilitarci, insieme alle lavoratrici ed ai lavoratori del comparto metalmeccanico calabrese, per impedire misure che porterebbero ad ancor più drammatiche disuguaglianze, ad aumentare i divari ed a ridurre le risorse necessarie per garantire lo sviluppo della regione e dei suoi cittadini. E lo faremo a partire dalla mobilitazione unitaria, già prevista per il prossimo 20 Maggio a Napoli, giornata in cui manifesteremo contro il carovita, per un fisco più progressivo, per maggiori finanziamenti e investimenti su sanità, welfare e istruzione, per politiche industriali capaci di affrontare la transizione energetica e digitale, salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, e dunque contro le manovre dell’attuale governo Meloni”. (ANSA).
“Secondo quanto si apprende dalla stampa, la Commissione UE ha aperto una procedura di infrazione nei confronti all’Italia, perché non applica in modo corretto la direttiva sui ritardati pagamenti. Il settore che presenta maggiori criticità è la sanità e la regione particolarmente segnalata nella lettera di messa in mora è la Calabria. Una tegola in più sulla testa della nostra Calabria e un danno di immagine al quale si aggiungerà, probabilmente, un altro danno economico. Infatti, generalmente le procedure UE si concludono con sanzioni economiche e, nel caso in specie la Calabria, risulta indifendibile”. A sostenerlo è il capogruppo del Pd in Consiglio regionale Domenico Bevacqua che, in una nota, esprime “preoccupazione per la situazione che potrebbe determinarsi, aggravando la situazione di emergenza che già vive la sanità calabrese”. “Se il Paese dovesse subire sanzioni economiche – aggiunge Bevacqua – di queste se ne dovrebbero fare carico non le casse dello Stato ma i direttori generali e i commissari che amministrano o hanno amministrato gli enti sanitari. Già durante gli scorsi giorni avevo segnalato che la Sanità calabrese produce interessi passivi quantificabili tra i sessanta e gli ottanta milioni di euro per l’anno corrente. Forse mi ero sbagliato ma in difetto, considerato l’aumento per il 2023 sia degli interessi legali che hanno raggiunto la soglia del 5%, sia degli interessi di mora assestati al 10,50%. I commissari, che da un anno ormai si sono insediati nelle aziende, in molti casi non hanno dato concretamente segnali di inversione di tendenza. A questo andazzo bisogna porre fine. Ad esempio, non è possibile che alcune Aziende non riescono ad approvare i bilanci da anni. Il caso più eclatante è l’ASP di Reggio Calabria, che vanta un primato decennale di assenza di bilanci ove, sembrerebbe, ci sia un debito crescente senza controllo e conseguentemente un cumulo di interessi non più quantificabili”. “Il presidente Occhiuto – sostiene ancora il capogruppo del Pd – sostiene che entro metà anno azzererà i debiti e farà approvare i bilanci fino al 2022. Considerato, però, che il presidente aggiunge che la validazione della ricognizione non è stata ancora completata e, mancando due mesi per arrivare alla metà dell’anno, ci sembra un obiettivo utopistico. In queste condizioni è necessaria un’assunzione di responsabilità da parte del presidente Occhiuto attraverso magari la sostituzione di quei manager che, durante questo anno e mezzo, non hanno brillato, perpetuando stancamente una gestione fallimentare. Riteniamo che sia arrivato il momento di rimuovere quei manager incapaci individuando nuovi soggetti a cui affidare contrattualmente, entro un anno, la risoluzione della questione della contabilità e dell’azzeramento del debito. Ribadiamo che su questa materia c’è la massima disponibilità al confronto e anche al sostegno, se si vuole tracciare una via nuova che abbandoni le cattive e fallimentare prassi per attivare un percorso virtuoso che sia utile per i cittadini”. (ANSA).
“Ho risposto con molto piacere all’invito del circolo del Partito democratico di Chiaravalle, partecipando ad un incontro con gli iscritti, i simpatizzanti e i cittadini del territorio. Insieme al segretario cittadino del Pd Nicola Papandrea, al consigliere comunale Vito Maida e a tutti i convenuti si è discusso in maniera molto partecipata sulle criticità e le potenzialità della città di Chiaravalle e dell’intera zona delle Preserre. In un clima amichevole e informale il confronto è stato molto proficuo, ed ognuno dei partecipanti ha potuto esprimere le proprie istanze e il proprio punto di vista, così come dovrebbe essere alla base di ogni attività politica”. Lo afferma il consigliere regionale Ernesto Francesco Alecci. “Una parte importante della discussione – prosegue – si è incentrata sulle difficoltà della sanità territoriale. Una delle criticità più gravi, tra quelle emerse, è quella relativa alla sospensione dell’attività di Moc, e cioè la misurazione della densità minerale ossea, nella Casa della salute di Chiaravalle. E’, infatti, da più di 20 giorni che questo servizio, fondamentale per la cura di alcune importanti patologie, è stato sospeso per la mancanza del tecnico assegnato allo svolgimento di questo tipo di esame. Per questa attività, la Casa della salute di Chiaravalle rappresenta il punto di riferimento per tutta la provincia di Catanzaro e buona parte della provincia di Vibo Valentia, con oltre 2.500 esami effettuati solo nel 2022. A margine dell’incontro ho contattato direttamente i vertici dell’Asp di Catanzaro che mi hanno assicurato che già dalle prossime ore il servizio verrà garantito attraverso il ‘distacco’ di un tecnico da un altro presidio ospedaliero, in attesa di attingere alle graduatorie di concorsi già in essere per rendere la presenza dell’operatore su Chiaravalle costante e definitiva. Numerose sono state anche le sollecitazioni dei cittadini riguardo la realizzazione della nuova Casa della salute. Da tempo il cantiere per la realizzazione della nuova struttura è fermo e incerti sono i tempi di realizzazione. Tutti si aspettano che agli annunci possano seguire in poco tempo anche i dati di fatto. Così come sono numerosi i presidi sanitari calabresi che attendono delle risposte. E’ tangibile, d’altronde, la preoccupazione da parte dei cittadini riguardo il futuro della sanità territoriale e le scelte che verranno fatte a breve in riferimento alle singole strutture”. “Mi auguro, al riguardo – conclude Alecci – che la regione Calabria abbia la lungimiranza non solo di confermare la presenza di questi presidi fondamentali per le nostre comunità, ma che riesca a ‘riempirli di contenuti’, mantenendo in vita e attivando tutti i servizi utili, in un’ottica di aumento degli standard di efficienza e di qualità”. (ANSA).
“Ho preso parte come relatore all’incontro organizzato a Roma, nella Sala Nassirya del Senato, dal titolo ‘Emergenza Alzheimer. Le risorse di una sfida possibile’, su iniziativa della senatrice Barbara Guidolin (M5S). Un evento che è andato al di là dell’appartenenza politica. Abbiamo voluto lanciare un grido d’allarme e un appello alle istituzioni, assumendo l’impegno di allargare il dibattito a tutte le forze politiche. In quest’ottica, la senatrice Guidolin ha annunciato l’istituzione di un intergruppo parlamentare Alzheimer che possa sensibilizzare governo e opinione pubblica”. Lo scrive in una nota Amalia Bruni (Partito democratico), vice presidente della commissione Sanità in consiglio segionale. “La nostra idea – prosegue – è quella di coinvolgere non solo trasversalmente la politica ma anche quella di includere le associazioni e le istituzioni in generale. Naturalmente il principale obiettivo sarà quello del rifinanziamento del Fondo nazionale delle demenze perché se vogliamo combattere l’Alzheimer in modo efficace occorrono risorse per la ricerca, aiuti alle famiglie e un progetto per costruire una rete di sostegno e protezione per questi malati fragili e loro famiglie. E questo non si può fare senza un impegno importante di tutte le istituzioni e senza un impegno economico adeguato. Per questo sono convinta che oltre al rifinanziamento del Piano nazionale demenze, è necessario prevedere l’implementazione di una strategia circostanziata in grado di fornire risorse strutturali: personale, strumenti e progettualità. Alla luce del quadro che emerge dalle conoscenze risulta inoltre centrale e fondamentale, oltre alla ricerca, la prevenzione attraverso la quale incidere positivamente sugli stili di vita della popolazione e ridurre drasticamente la numerosità dei pazienti del futuro. In Italia la demenza costa dai 16 ai 18 miliardi all’anno. Finanziare oggi significa risparmiare domani. Nicola Vanacore, responsabile dell’Osservatorio delle demenze Iss, sottolinea le vistose differenze organizzative e assistenziali nei vari sistemi regionali e per questo oltre che ai fondi c’è bisogno non solo di aggiornare il Piano nazionale delle demenze ma anche di rendere i Cdcd strutture pluriprofessionali in grado di prendere in carico adeguatamente la numerosità dei pazienti e ancora una regia costante del monitoraggio. Manuela Berardinelli, presidente di Alzheimer uniti Italia ha posto l’accento sulle difficoltà delle famiglie che chiedono una presa in carico globale dei pazienti mentre oggi avvertono un senso di solitudine, quasi di abbandono da parte delle Istituzioni. Ma per ovviare a questo bisogna avere strumenti e mezzi che ad oggi mancano. È necessario dunque coinvolgere massicciamente il sistema sociosanitario per aiutare la famiglia ed il caregiver”. “Io sono fiduciosa – conclude Amalia Bruni – perché ritengo che questo convegno abbia aperto una nuova strada e che l’Intergruppo servirà a creare la condivisione indispensabile per una tematica così enormemente e drammaticamente rilevante. Solo unificando i nostri sforzi potremo raggiungere l’obiettivo”. (ANSA).
La Corte d’assise di Catanzaro ha assolto Rosario Battaglia e Michele Fiorillo, alias “Zarrillo”, dall’accusa di essere gli autori dell’omicidio di Antonio De Pietro, avvenuto davanti al cimitero di Piscopio, frazione di Vibo Valentia, l’11 aprile del 2005. Il pm aveva chiesto la condanna all’ergastolo. Per l’omicidio, un terzo imputato è a processo davanti al Tribunale dei minorenni di Catanzaro in quanto minore all’epoca dei fatti. Secondo l’accusa, gli imputati avrebbero agito al fine di consumare una vendetta, dettata da ragioni familiari ed economiche, nei confronti della vittima, “colpevole” ai loro occhi di aver intrattenuto una relazione extraconiugale con la madre dell’imputato minorenne a causa della quale la donna stava dilapidando il patrimonio della famiglia. Antonio De Pietro, impiegato, fu colpito alla testa e al collo da diversi colpi di arma da fuoco. Il minorenne, secondo l’accusa, sarebbe stato l’esecutore materiale del delitto. (ANSA).
C’è un indagato nell’inchiesta sull’omicidio di Pietro Sanua, il venditore ambulante e sindacalista ucciso a colpi di fucile a Corsico, alle porte di Milano, il 4 febbraio 1995 mentre si trovava sul suo furgone assieme al figlio. La notizia è stata pubblicata stamattina da alcuni quotidiani. Per il delitto, rimasto irrisolto da 28 anni è indagato Vincenzo Ferraro, di 57 anni, residente a Oppido Mamertina, in provincia di Reggio Calabria. Nei confronti dell’uomo, che secondo in pm avrebbe partecipato “alla fase organizzativa ed esecutiva dell’omicidio Sanua, la Dda di Milano ha disposto una perquisizione eseguita in Calabria nei giorni scorsi dalla squadra mobile diretta da Marco Calì. Fratello dell’ex latitante Giuseppe Ferraro, l’indagato assieme a una persona ancora non identificata sarebbe stato a bordo della Fiat Uno bordeaux che all’alba del 4 febbraio 1995 aveva incrociato il furgone di Sanua. Dall’utilitaria è sceso un uomo che ha sparato 2 colpi di fucile calibro 12 “all’indirizzo della cabina del furgone colpendo mortalmente con un colpo alla testa Sanua” La Fiat Uno è stata poi incendiata nella zona industriale di Trezzano sul Naviglio da dove poi i killer si sono allontanati a bordo di una Lancia Thema o di un modello di auto simile. Stando all’ipotesi investigativa, formulata dal procuratore aggiunto di Milano Alessandra Dolci, il mandante del delitto sarebbe stato Gaetano Suraci oggi deceduto. In Calabria la polizia ha perquisito due appartamenti nella disponibilità di Vincenzo Ferraro, difeso dall’avvocato Francesco Siclari, alla ricerca di “documentazione cartacea, fotografie o qualsiasi altro materiale attestante i rapporti che l’indagato, nel periodo antecedente, prossimo o successivo alla data dell’omicidio, ha avuto con Gaetano Suraci e con la famiglia di quest’ultimo, nonché documentazione attestante il possesso di una Lancia Thema”. (ANSA).
Il ministero della Salute ha reso noto che dal 20 aprile è attiva la piattaforma per richiedere il bonus vista, contributo per l’acquisto di occhiali da vista e di lenti a contatto correttive. Il contributo è destinato ai cittadini con Isee non superiore ai 10mila euro. Il bonus vista può essere richiesto una sola volta per ogni membro del nucleo familiare al quale è riferito l’Isee e i cittadini potranno scegliere tra due modalità di accesso: un voucher del valore di 50 euro per ogni beneficiario, da spendere entro 30 giorni dall’emissione, e un rimborso di 50 euro per l’acquisto già effettuato di occhiali da vista o lenti correttive. Il voucher viene emesso contestualmente alla domanda online ed è immediatamente spendibile in un’unica soluzione; mentre il rimborso, la cui istanza deve essere presentata entro il 3 luglio 2023, è ammissibile per gli acquisti effettuati dall’1 gennaio 2021 fino al 4 maggio 2023. Il contributo, che è stato introdotto dalla legge 30 dicembre 2020, n. 178, viene erogato su richiesta e fino ad esaurimento del finanziamento previsto dalla legge. La domanda può essere presentata a partire dal 5 maggio accedendo alla piattaforma www.bonusvista.it. Per gli esercenti che vogliano registrare il proprio punto vendita la piattaforma è, invece, disponibile già da oggi. (ANSA).