Riguardo il Ponte sullo Stretto “se la decisione politica è stata assunta permetteteci comunque la governance del territorio nella fase del cambiamento, della trasformazione, così da ridisegnare la nostra città. Villa San Giovanni rischia davvero di essere la città ‘sotto il ponte’ se non c’è un’assunzione di responsabilità da parte di tutti e del governo nazionale”. Così la sindaca di Villa San Giovanni, Giuseppina Caminiti, in audizione presso le commissioni riunite Ambiente e Trasporti della Camera. “Chiediamo che questa fase di trasformazione possa vedere la città protagonista del suo cambiamento, innanzitutto pensando a opere preliminari che ci permettano di arrivare preparati al cantiere del ponte che impatterà tutto il nostro territorio”, ha proseguito. “Chiediamo che sia valutata la possibilità che i due Comuni impattati dall’opera, Villa San Giovanni e Messina, possano sedere nel Cda della Società Stretto di Messina, senza oneri aggiuntivi per gli enti e per la società, ma solo come riconoscimento di quella funzione di cerniera che le due città hanno rispetto all’Europa e al Mediterraneo”, ha sottolineato. “Chiediamo inoltre che ci sia, da subito, un impegno concreto per l’area integrata dello Stretto”, ha detto Caminiti. (ANSA).
Sebastiano Plutino
L’amministrazione comunale di Rende ha scritto alla prefetta di Cosenza Vittoria Ciaramella chiedendo l’accesso agli atti della Commissione d’accesso antimafia che nelle scorse settimane ha ultimato il lavoro iniziato il 30 settembre 2022 consegnando al Prefetto la propria relazione. L’accesso era stato disposto a seguito dell’operazione denominata “Reset”, coordinata dalla Dda di Catanzaro che ha coinvolto, tra gli altri, il sindaco Marcello Manna. “Auspichiamo che questa nostra azione – afferma Manna in una nota – divenga invito ad aderire ai principi costituzionali e apra la strada alla possibilità di avere un contraddittorio ad ulteriore tutela delle garanzie difensive”. Nella lettera, Manna evidenzia che “l’esperienza di attuazione della legge, che interessa lo scioglimento dei consigli comunali e provinciali conseguente a fenomeni di infiltrazione e di condizionamento di tipo mafioso o similare, ha da sempre dimostrato di necessitare di alcune opportune modifiche, tutte orientate verso una maggiore garanzia ed un migliore bilanciamento degli interessi coinvolti”. Il sindaco ricorda qui “che la recente proposta di legge, presentata in Senato in questa Legislatura e comunicata alla Presidenza in data 26 ottobre 2022, evidenzia la forte incidenza dei provvedimenti di scioglimento sulla autonomia degli enti locali e, nello stesso tempo, chiede proprio la modifica del comma 3 dell’art 143 Tuel. Risulta del tutto evidente che, in caso di approvazione del disegno di legge in parola, si realizzerebbe una modifica (rectius, integrazione) molto importante della normativa vigente, in direzione di una estensione delle garanzie defensionali per un più completo contraddittorio, della quale non può non tenersi conto sin da subito. Più in particolare, la proposta intende prevedere la possibilità per il rappresentante legale dell’Ente locale di fornire le proprie controdeduzioni ed essere sentito, prima della determinazione del Prefetto (sulla procedibilità della eventuale domanda di scioglimento) e, quindi, ben prima che gli atti passino alle fasi successive”. Manna chiede quindi “di essere autorizzati ad accedere agli atti che verranno prodotti dalla Commissione d’accesso, dei quali si chiede di prendere visione e di cui si fa richiesta di poter estrane copia” e di “essere audito per fornire eventuali chiarimenti e spiegazioni rispetto a quanto a lei trasmesso dalla stessa Commissione”. Infine il sindaco chiede di “sollevare dinanzi al ministro competente la questione della opportunità di sospensione del procedimento in corso, nell’attesa di conoscere l’esito che avrà la proposta di legge presentata in Senato, ovvero di essere autorizzati dallo stesso ministro ad integrare una forma di contraddittorio cosi come delineata con la presente richiesta”. (ANSA).
“Boom e record di domande per ‘Unical Admission’, il bando d’ammissione dell’Università della Calabria riservato agli studenti dei Paesi esterni all’Unione Europea: sono state, infatti, 9300 le candidature pervenute, provenienti da 108 Paesi diversi, su 240 posti disponibili, per i corsi di laurea magistrale biennale”. Lo rende noto l’Università. “Questi dati – è scritto in una nota – testimoniano il grande apprezzamento per le lauree magistrali internazionali: quasi 7mila, infatti, sono state le domande di ammissione per le dieci lauree magistrali erogate in lingua inglese. Grande interesse anche per i 30 corsi magistrali in lingua italiana per i quali sono state presentate più di 2mila domande”. “E’ stata una scelta strategica vincente – afferma il rettore Nicola Leone – quella di puntare sull’attivazione di lauree magistrali internazionali, erogate in lingua inglese. Raddoppiamo le domande e mostriamo un’attrattività culturale e scientifica che premia la qualità dei nostri corsi di studio, l’accoglienza e il grande lavoro svolto nel nostro campus. Per il futuro l’auspicio è quello di ampliare il parco alloggi del campus, per accogliere un maggior numero di studenti, grazie anche alla positiva interlocuzione istituzionale avviata con la Regione Calabria”. Leone ricorda anche che le domande pervenute per lo scorso anno accademico furono 5300, con l’ammissione che includeva però anche lauree triennali e magistrali a ciclo unico. Le domande arrivano da ogni parte del mondo: Cina, Brasile, Argentina, Messico, Colombia, Canada, Cuba, India, Egitto, Sudafrica, Indonesia, Arabia Saudita, Pakistan. Domande raddoppiate per tutta l’offerta formativa magistrale biennale in inglese e in italiano: il numero di domande maggiore per i corsi in “Finance and insurance”, “Artificial intelligence and computer science”, “Health biotechnology”. (ANSA).
Audizione stamani davanti alle Commissioni VIII e IX della Camera per Anci Calabria e Sicilia. Il presidente di Anci Calabria Marcello Manna ha partecipato da remoto alla iniziativa promossa dalla VIII Commissione (Ambiente, territorio e lavori pubblici), presieduta da Mauro Rotelli, oltre che dalla IX Commissione (Trasporti, poste e telecomunicazioni), guidata da Salvatore Deidda. “L’incontro – è scritto in una nota – è stata occasione per discutere intorno al disegno di legge C. 1067 Governo recante Disposizioni urgenti per la realizzazione del collegamento stabile tra la Sicilia e la Calabria”. “La realizzazione del ponte sullo Stretto – ha dichiarato Manna – potrebbe essere opera strategica che deve presupporre, però, quale condicio sine qua non, un intervento massiccio sulla mobilità regionale: si dovrebbe far divenire questa una occasione imperdibile per porre il problema della carenza di un settore, quello dei trasporti, da sempre sofferente nonostante la sua importanza. Abbiamo ancora ad oggi uno scarso sistema viario: i collegamenti tra città, zone d’interesse turistico marino e montano sono pressoché inesistenti, con un sistema di trasporti spesso risalente al dopoguerra. É stato per altro posto espressamente un intervento adeguato sul versante ionico con le gravi carenze che presenta la statale 106. Abbiamo una ricchezza territoriale che si scontra con una programmazione sulla mobilità sostenibile e a lungo termine. Per questo ho registrato da parte di molti sindaci e amministratori comunali scetticismo dinanzi tale opera che non appare prioritaria rispetto ad altre stringenti necessità. Il ponte deve essere strumento trainante per lo sviluppo delle infrastrutture e, altresì strumento per far ripartire la nostra regione”. Anci Calabria, prosegue la nota, “ha offerto la disponibilità ad organizzare un incontro con le commissioni Trasporti e Ambiente per affrontare le criticità”: “di cui ciascun ambito territoriale è portatore. Noi sindaci – ha sottolineato Manna che ha chiesto, per tutte le fasi che ci saranno di organizzazione e progettazione dell’opera, che vengano coinvolti i sindaci di Villa San Giovanni e dei comuni limitrofi, così come del sindaco di Reggio Calabria e della città metropolitana – siamo aperti a un confronto con le commissioni, così da programmare il rilancio della Calabria attraverso il riequilibrio della mobilità e ritornare ad essere così di pari passo con le altre regioni che non presentano le gravissime criticità che ha la nostra regione”. “La riunione – è scritto infine nella nota – si è conclusa ricevendo da parte dei presidenti la promessa di operare in tal senso. Il presidente Anci Calabria ha infine annunciato la pubblicazione di un documento formale da parte dell’ente”.
Un murale dedicato alle vittime della tragedia di Steccato di Cutro: a realizzarlo, a Crotone, sarà Jorit, uno dei più famosi street artist italiano nel mondo. Con questo nuovo lavoro ispirato al naufragio dei migranti, Jorit torna a Crotone dove ha già realizzato un murale che ritrae il cantautore crotonese Rino Gaetano, diventata già una icona della città. Lo street artist napoletano inizierà a lavorare al nuovo murale, che sarà realizzato su un edificio del quartiere popolare Fondo Gesù, all’ingresso della città, la prossima estate e quindi sarà l’occasione per i turisti oltre che per i crotonesi per vederlo all’opera dal vivo. L’iniziativa è stata presentata nel corso di una conferenza stampa durante la quale è stato proiettato un video nel quale Jorit si è detto felice di tornare a Crotone e soprattutto di riprendere un tema fondamentale come quello dell’accoglienza auspicando che la sua opera possa contribuire ad alimentare una profonda riflessione sul tema non solo in città ma in tutto il paese. Il sindaco di Crotone Vincenzo Voce ha evidenziato che “l’opera di Jorit vuole essere un omaggio alla memoria delle vittime di Steccato di Cutro ma anche un ringraziamento alla comunità che nella tragedia ha dimostrato solidarietà ed unità”. Il vice sindaco Sandro Cretella ha ricordato che “l’azione rientra in un piano più ampio, riveniente dall’accordo con Eni, che prevede azioni di riqualificazione nei quartieri periferici della città”. (ANSA).
Abbandonare temporaneamente in mare un carico così rilevante comporta meno rischi e ogni volta che la cocaina arriva nei porti le organizzazioni criminali che controllano quello scalo percepiscono una tangente pari al 20% del valore del carico”. Così alla Stampa il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri, in merito al sequestro di un maxicarico di cocaina ieri al largo di Catania. Quanto a un possibile ruolo della ‘ndrangheta, Gratteri risponde: “Il mercato della droga è aperto, non direttamente vincolato a un’organizzazione mafiosa anche se in questo caso si può propendere per questo”. In ogni caso la mafia calabrese “è ancora leader, lo dicono tutti i rapporti pubblicati nel mondo”. E’ in Olanda, adesso, una sorta di crocevia del narcotraffico mondiale: “Lì si ritrovano con tre mafie ormai strutturate – spiega il procuratore di Catanzaro – la ‘ndrangheta, la mafia albanese e la ‘Maffia’, terza generazione di un’organizzazione nordafricana. Hanno stanziato 100 milioni per costruire nuove carceri, sono pronti a copiare la legislazione antimafia italiana, ma ormai è tardi”. Nuova protagonista del narcotraffico, intanto, è “la mafia albanese, ma non in ottica di concorrenza” con i calabresi, “semmai di joint venture tra le due organizzazioni che cominciamo a vedere in Colombia”. (ANSA).
La Polizia ha eseguito stamani, con il coordinamento della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, un’ordinanza cautelare emessa dal Gip nei confronti di 62 indagati. Le accuse contestate, a vario titolo, sono associazione a delinquere di stampo mafioso, associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, estorsione, ricettazione, furto, porto e detenzione illegale di armi da fuoco, per la maggior parte sono aggravati dal metodo mafioso, ed altri gravi reati, avvenuti nel capoluogo di regione. Gli arresti sono stati eseguiti nella zona sud di Catanzaro a carico di esponenti della comunità rom.
L’indagine, complessa, ha degli aspetti di novità laddove ha messo in evidenza la sorprendente capacità della ‘ndrangheta isolitana di gestire un pericolosissimo conflitto con gli odierni indagati, giungendo a una soluzione salomonica che ha consentito, in parte, alle ‘ndrine cutresi e catanzaresi coinvolte di mantenere la leadership criminale sull’agguerrita organizzazione mafiosa colpita dalle indagini della Polizia di Stato, coordinata dalla Dda di Catanzaro”. Lo ha detto il prefetto Francesco Messina, Direttore centrale anticrimine in relazione all’operazione di oggi della Polizia di Stato che ha portato all’esecuzione di 62 arresti per accuse, contestate a vario titolo, di associazione a delinquere di stampo mafioso, associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, estorsione, ricettazione, furto, porto e detenzione illegale di armi da fuoco, per la maggior parte aggravati dal metodo mafioso, ed altri gravi reati, avvenuti nel capoluogo di regione. “E, d’altro canto, le investigazioni – ha aggiunto Messina – hanno finalmente dato atto, fortunatamente, della capacità e del coraggio di una parte degli imprenditori estorti di reagire alle imposizioni estorsive dei clan investigati, sottraendosi e reagendo, in modo virtuoso, alle consuete logiche omertose”.
“Rivolgo le mie congratulazioni alla Polizia di Stato di Catanzaro che all’alba di oggi, con una vasta operazione coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia guidata dal procuratore Nicola Gratteri, ha sferrato un duro colpo alla criminalità rom che opera nei quartieri sud di Catanzaro, eseguendo oltre 60 misure cautelari in cui vengono contestati i reati di associazione a delinquere di stampo mafioso, associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, estorsione, ricettazione, furto, detenzione di armi”. È quanto afferma, in una dichiarazione, il sottosegretario all’Interno Wanda Ferro (Fdi). “L’indagine, come ha spiegato il direttore Centrale Anticrimine della Polizia di Stato prefetto Francesco Messina – aggiunge Ferro – ha evidenziato la leadership criminale delle cosche del Crotonese sulle consorterie del capoluogo, ma soprattutto il coraggio di alcuni imprenditori di rompere il muro di omertà, denunciando le richieste estorsive e affiancandosi allo Stato. Un segno della grande fiducia di cui godono la magistratura inquirente e le forze dell’ordine che operano nel distretto, ma anche della volontà dei cittadini di ribellarsi alla cappa criminale che tenta di soffocare le attività economiche e condizionare la vita della comunità”.
“Non esistono fortini inespugnabili, avevo scritto un anno fa riferendomi agli insediamenti criminali nella zona sud della città, e il procuratore Gratteri e le forze di polizia lo stanno dimostrando con i fatti. Siamo grati alla magistratura, al questore, agli uomini della Polizia di Stato per il nuovo colpo inferto al sistema dell’illegalità che da troppi anni costituisce un elemento di forte preoccupazione per i cittadini e la loro sicurezza”. Lo afferma il sindaco di Catanzaro Nicola Fiorita commentando gli esiti dell’operazione della Polizia di Stato che ha portato all’arresto di 62 persone nel capoluogo. “Impressiona molto – aggiunge Fiorita – la metodologia di stampo mafioso che è stata rilevata dagli inquirenti e la stretta relazione con il mercato della droga. Desidero esprimere al procuratore Gratteri e ai suoi collaboratori, a tutte le forze dell’ordine, dalla Polizia di Stato ai carabinieri alla guardia di finanza, il ringraziamento di tutta la città che si ritrova al loro fianco in questa delicata lotta all’illegalità e al crimine. Resto sempre fortemente convinto che all’indispensabile azione di repressione dei reati occorra affiancare una politica di riscatto sociale nei quartieri a rischio, togliendo dalla strada i ragazzi e strappandoli alla tentazione del facile guadagno con le armi della cultura, dell’istruzione, dello sport”. “In questa ottica, abbiamo voluto potenziare – sottolinea il sindaco di Catanzaro – la disponibilità di impianti sportivi, prevedendo una struttura polivalente accanto al PalaGallo. Questo compito tocca a noi, garantendo a questi quartieri, abitati in grandissima parte da gente onesta e laboriosa, tutti i servizi di una città civile, con in testa le scuole, i centri di inclusione sociale, l’impiantistica sportiva. E’ una sfida che tutti assieme possiamo vincere”.
E’ la prima volta che a Catanzaro viene contestata l’associazione mafiosa ad un gruppo di etnia rom del quale l’inchiesta ha ricostruito l’organigramma con i ruoli dei vari associati, nonché le varie attività illecite poste in essere e i vari settori di operatività capaci di condizionare le attività economiche delle vittime. L’inchiesta, infatti, avrebbe evidenziato che l’organizzazione riconducibile a soggetti della comunità rom ha acquisito nel tempo un’operatività autonoma per la gestione delle attività criminali, affrancandosi dal ruolo, ricoperto in passato, di terminale operativo delle cosche di ‘ndrangheta del crotonese, ottenendo così la gestione indipendente delle attività estorsive, oltre che delle attività di spaccio di sostanza stupefacente sul territorio di Catanzaro. In tale contesto, nell’ordinanza cautelare è stata ritenuta la gravità indiziaria, tra l’altro, per reati contro il patrimonio, tra i quali furti propedeutici alle attività estorsive, estorsione, oltre che spaccio e traffico di sostanze stupefacenti. L’inchiesta ha anche portato alla luce l’esistenza di altre due organizzazioni finalizzate al traffico di droga di vari tipi, principalmente cocaina. In particolare, una delle due, con canali di approvvigionamento dello stupefacente da fornitori della provincia di Reggio Calabria e di Crotone, gestiva lo spaccio dall’interno dell’abitazione – continuamente presidiata e resa sicura da sistemi di videosorveglianza – individuata dal sodalizio come base operativa per la detenzione, l’occultamento, la preparazione, il confezionamento e lo smercio della sostanza stupefacente. La seconda associazione, caratterizzata da una struttura a base familiare, sarebbe stata operante tra le province di Catanzaro e Crotone, nel comprensorio ricadente tra la zona sud est della provincia di Catanzaro e quello confinante crotonese, comprensivo dei comuni di Steccato di Cutro e Cutro.
Lo scorso 13 aprile, nel corso di un’udienza privata, all’interno del Palazzo Apostolico Vaticano, Sua Santità ha incontrato i soci ARIS, (associazione religiosa degli istituti socio-sanitari), di cui la Piccola Opera Papa Giovanni fa parte e presiede il coordinamento regionale. Sua Santità ha salutato personalmente tutti i partecipanti. Un incontro importante, racchiuso nelle parole del Papa, nella raccomandazione di accompagnare le persone accolte con particolare cura, non trascurando nessuno, perché nessuno deve sentirsi solo nella malattia. Al contrario, ciascuno sia sostenuto nelle sue domande di senso e aiutato a percorrere con speranza cristiana la strada, a volte lunga e faticosa, dell’infermità.
E” consentito, a partire da oggi, chiedere nuovamente il bonus trasporti, sempre fino ad esaurimento dei fondi ministeriali, ragion per cui potrete continuare ad acquistare e o prenotare abbonamenti.
Gli abbonamenti potranno essere sia urbani che extraurbani, sia cartacei che digitali sull’app ATAM trasporti e sosta.
Requisiti:
Potranno ottenere il Bonus le persone fisiche che nell’anno 2022 hanno conseguito un reddito complessivo non superiore a 20mila euro da certificare con una autodichiarazione direttamente sulla piattaforma.
COME FUNZIONA:
Richiedi il bonus sulla piattaforma informatica del ministero https://www.bonustrasporti.lavoro.gov.it autenticandoti con Spid o Cie.
Recati con il QRcode generato presso i nostri uffici al Terminal Botteghelle dal lunedì al venerdì dalle ore 8:30 alle ore 12:30 e il martedì e giovedì anche dalle ore 15:00 alle ore 16:30.
Se desideri che l’abbonamento sia digitale sull’app ATAM Trasporti e Sosta: una volta ottenuto il bonus, prima di venire nei nostri uffici per riscattarlo scarica l’app ATAM Trasporti e Sosta sul tuo smartphone e registrati (in caso di abbonamento per il proprio figlio la registrazione dovrà essere a nome suo).
Se desideri prenotare il tuo abbonamento scrivici una mail a info@atam-rc.it inserendo:
Copia del bonus richiesto, tipologia dell’abbonamento desiderato (mensile/annuale/trimestrale/scolastico), data scelta come decorrenza dell’abbonamento (Maggio 2023 o Giugno 2023 e così via), un tuo contatto cellulare, tipologia di abbonamento se tradizionale o su app. In quest’ultimo caso comunicaci la mail dell’account già attivo sulla nostra app “ATAM – Trasporti e Sosta” su cui inserire l’abbonamento scelto.
Il nostro personale provvederà ad evadere la pratica entro 72 ore lavorative.
ATTENZIONE: se hai bisogno di assistenza per la richiesta del bonus, per scaricare la nostra app ti aiutiamo noi, basta venire negli orari su indicati muniti di SPID all’Ufficio Relazioni con il Pubblico del Terminal Botteghelle.
Mentre con la Carta di Identità Elettronica dovrai effettuare da casa o da un caf l’operazione di richiesta del Bonus.
ULTERIORI INFO
Per l’ottenimento del Bonus Trasporti consulta le FAQ del ministero al link: https://urponline.lavoro.gov.it.