L’Istituto Giannina Gaslini di Genova arriva in Calabria. È stata infatti sottoscritta una convenzione per prestazioni specialistiche nella disciplina della chirurgia pediatrica tra l’ospedale genovese e Marrelli Health, la società a cui fa capo il Marrelli Hospital. “L’Irccs Gaslini, Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico, si è reso disponibile – è detto in un comunicato del Marrelli Hospital – ad assicurare le prestazioni richieste dalla clinica crotonese attraverso un pacchetto di servizi afferenti alla chirurgia pediatrica. Il personale medico che si occuperà dei servizi sarà quello del Dipartimento di Scienze Chirurgiche”. “La presenza dell’ospedale Gaslini – ha detto il presidente Antonella Stasi Marrelli – arricchirà l’offerta sanitaria calabrese e porterà più tranquillità a medici, pediatri e famiglie che potranno contare sulla presenza in Calabria di specialisti di chirurgia pediatrica nelle diverse specialità. La convenzione serve a incrementare la fiducia nel sistema sanitario calabrese, ma soprattutto a garantire un servizio prestato da medici tra i migliori al mondo che operano in un ospedale tra i più conosciuti. Collaborare con loro è un onore ma anche una grande soddisfazione, perché evidentemente – ha aggiunto – possiamo accrescere e arricchire le nostre competenze mediche e scientifiche. Per noi rappresenta un ulteriore passo in avanti verso quello che è uno degli obiettivi principali del Marrelli Hospital: contribuire al miglioramento dell’offerta sanitaria territoriale”. “È sempre bello riuscire a condividere l’esperienza dell’Istituto Gaslini – sostiene il prof. Girolamo Mattioli, direttore del Dipartimento di Scienze chirurgiche del Gaslini – fuori dalla Liguria, sia su territorio nazionale che internazionale. Per noi, l’obiettivo principale è riuscire a curare i bambini dovunque sia necessario farlo e collaborazioni come questa ci consentono di condividere le competenze del personale di tutto il Dipartimento di Scienze chirurgiche anche al di fuori dell’ospedale”. L’attività medica prevede almeno due volte al mese prestazioni di prima visita chirurgica generale e visita chirurgica di controllo a Crotone. (ANSA).
Sebastiano Plutino
Il comparto sicurezza al collasso: indetta protesta davanti Prefettura
“Le lavoratrici e i lavoratori della Polizia di Stato annunciano una mobilitazione per la giornata del 12 luglio prossimo davanti alla Prefettura. Denunciamo il dramma di un comparto sicurezza sempre più abbandonato a se stesso: nessuna assunzione straordinaria di personale per compensare i pensionamenti, come dimostra la drammatica carenza di poliziotti della nostra Questura, stipendi fermi al 2021 (per i dirigenti poi non è stato mai firmato il primo contratto dal 2017), nessuna attenzione per le condizioni di lavoro e il benessere organizzativo delle poliziotte e dei poliziotti, mentre di pari passi esplode il fenomeno suicidario 28 casi, ad oggi, tra tutto il personale in divisa solo dall’inizio dell’anno”.
Lo dichiara il segretario provinciale Francesco Flachi del sindacato di polizia Silp Cgil di Reggio Calabria.
“Attueremo un presidio e una mobilitazione davanti alla nostra Prefettura – spiega il segretario provinciale del Silp Cgil – Francesco Flachi, si terranno contestualmente in tutta Italia analoghe iniziative perché la protesta è nazionale. Proprio tramite chi rappresenta il governo sul territorio, cioè la Prefettura, intendiamo mandare un forte messaggio a Palazzo Chigi perché delle chiacchiere siamo stufi. Attueremo un volantinaggio per cercare di spiegare ai cittadini che i nostri problemi, la mancanza di risorse e di assunzioni, incidono direttamente sulla sicurezza delle persone e sul vissuto quotidiano”.
“Le assunzioni straordinarie promesse sono un miraggio – prosegue l’esponente del sindacato di polizia – e con una carenza di organico complessiva di 10.000 unità, grazie al combinato disposto con i pensionamenti che supereranno i nuovi arrivi, la Polizia di Stato avrà sempre meno operatori nei prossimi anni. Un problema che riguarda anche i carabinieri e le altre forze dell’ordine. A tutto questo aggiungiamo il contratto scaduto e gli straordinari non pagati, il tema delle pensioni e della previdenza complementare/dedicata che viene ignorato cosicché i poliziotti già oggi mal pagati saranno i nuovi poveri in quiescenza, la questione dell’organizzazione del lavoro e del benessere psicofisico che sono completamente ignorate da chi ha responsabilità politiche e di governo”.
“L’unica elemosina regalata ai poliziotti proprio da questo mese di luglio – conclude la nota del Silp Cgil – è un emolumento accessorio una tantum per il solo 2023, che dovrebbe compensare il mancato contratto. Parliamo di 24 euro lordi mensili per un agente. Neppure mezzo caffè al giorno. Con una inflazione che viaggia oltre l’8 per cento si tratta di una vergogna e di una offesa per tutta la categoria. Quella del 12 luglio rappresenta solo la prima tappa di un lungo percorso di mobilitazione se non registreremo una inversione di tendenza concreta nella gestione delle politiche di sicurezza di questo Paese”.
Riportiamo le dichiarazioni del Presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, inerenti al piano di controllo organizzato per vigilare sugli scarichi abusivi, comprensivo di squadre di monitoraggio lungo la costa e ed un sito aperto appositamente per le segnalazioni, sui quali promette il massimo rigore e tolleranza zero, per difendere le nostre acque
“TOLLERANZA ZERO contro gli scarichi abusivi.”
Anche quest’anno abbiamo una sala di intelligence che vigila con i droni i litorali della Calabria, squadre di monitoraggio lungo le coste, controlli da parte di Arpacal, una flotta di battelli “pulisci mare”.
Abbiamo stanziato 10 milioni di euro ai Comuni per completare gli interventi di rifunzionalizzazione degli impianti di depurazione; abbiamo rafforzato la vigilanza sulle attività degli auto-spurgo; è sempre attivo il sito “Difendi l’ambiente” per segnalare eventuali anomalie.
Aiutaci anche tu a difendere il mare!
Segnalateci tutto 👇🏻”
https://difendiambiente.regione.calabria.it
“Esprimo un caloroso Grazie, Thanks, Gracias, Merci, Obrigado alle poetesse e poeti del mondo per la stima e fiducia che hanno rinnovato o espresso per la prima volta verso il nostro progetto culturale. L’esito è stato l’incremento del 20% delle adesioni (con l’ulteriore balzo in avanti degli italiani, le conferme del secondo gruppo di Brasile, Cuba e Grecia, i progressi di un terzo gruppo formato da Argentina, Portogallo, Serbia e Spagna), il primo ingresso di Irlanda, Corea del Sud e altri, l’entrata di diverse lingue e dialetti. A rendere più gradito il bilancio si è aggiunta la nota lieta proveniente dalla Sezione Speciale “Nosside-Bergamotto di Reggio Calabria”, in cui l’espansione delle partecipazioni italiane è stata affiancata dall’estensione degli orizzonti all’estero”.
Il prof. Amato ha proseguito evidenziando “una seconda nota significativa: la ripresa degli Eventi itineranti dopo la sosta imposta dalla pandemia. Siamo partiti il 24 febbraio dall’Avana, riallacciando i fili di una consuetudine iniziata nel 1999 nella magica capitale cubana, perla dei Caraibi. Siamo tornati a casa il 28 marzo a Reggio Calabria, capitale del Nosside nel mitico Stretto di Scilla e Cariddi, il luogo al mondo più ricco di miti in cui è nato il nome “Italia”. Abbiamo poi incrociato il 9 maggio a Canea di Creta l’isola che ha dato vita alla prima civiltà mediterranea e ha regalato il nome all’Europa grazie alla bellissima madre del Re Minosse. Abbiamo infine chiuso il Viaggio del Nosside il 6 giugno a Roma nello “Spazio Europa”, prestigiosa sede italiana dell’Unione Europea e del Parlamento Europeo”.
I risultati e gli Eventi – ha concluso Amato – “sono stati il frutto di un impegno collettivo, attuato da un’efficace rete di energie e risorse umane volontarie che si è sviluppata nel 2023 con alcuni nuovi innesti. Una rete preziosa e selezionata che ho l’orgoglio di coordinare e guidare in un clima di laboratorio permanente in continua evoluzione, che tuttavia non perde mai di vista le idee-forza originali e le scelte fondamentali, solide e durevoli che costituiscono la bussola di 40 anni di cammino: i componenti del motore centrale della nave, la Direzione Centrale del Nosside a Reggio Calabria; i Delegati all’estero, in aumento; gli Ambasciatori del Nosside nel mondo (scelti tra i Vincitori Assoluti delle precedenti edizioni, i quali non possono più partecipare come concorrenti al Premio); il nucleo dei traduttori; i Partners anch’essi in costante espansione ed i Media Partners; i media locali, nazionali e internazionali che hanno apprezzato il Progetto e hanno contribuito a divulgarlo in Italia e nel mondo con articoli, interviste e servizi”.
Dopo questo avvio denso di esiti concreti e positivi il Premio Nosside intraprenderà la seconda fase del 2023. Sarà quella del “letargo operoso”, con la nomina riservata e il lavoro della Giuria Internazionale. Essa opererà lontana dai riflettori per assicurare un trattamento paritario a tutti i concorrenti e sarà resa nota soltanto dopo il responso finale tra fine settembre e la prima decade di ottobre.
Il Nosside 2023 riaccenderà le luci della ribalta nella sua terza e ultima fase, proiettata verso l’organizzazione e la promozione della Cerimonia Finale di Premiazione. Si svolgerà venerdì 24 novembre, esattamente 9 mesi dopo l’evento iniziale dell’Avana, come sempre a Reggio Calabria, sede, cuore e anima del Nosside dalla sua fondazione nel 1983.
Per un migrante iracheno di 45 anni è durato appena 36 ore il sogno di fuggire via definitivamente da guerre, persecuzioni e fame per realizzare l’inizio di una nuova e migliore vita in Europa. L’uomo, benché affetto da alcune patologie non ritenute però gravi ed a rischio di vita, era giunto poco prima dell’alba di ieri, dopo un’operazione di soccorso in mare compiuta al largo della costa della Calabria ionica dalla Guardia Costiera, nel Porto di Roccella Ionica, nella Locride. Oggi pomeriggio, poco dopo pranzo, il migrante iracheno, mentre si trovava nell’area della tensostruttura, tutt’altro che adeguata, di prima accoglienza e soccorso realizzata alcuni anni fa in un’area dello scalo portuale roccellese e gestita da alcune associazioni di volontariato, ha all’improvviso avvertito un malore, decedendo poi nel giro di alcuni minuti. Inutili i soccorsi del personale medico e paramedico. Lo sfortunato migrante, insieme ad altri 47 profughi di nazionalità irachena, afghana e siriana, era partito, a bordo di una barca a vela, il 3 luglio scorso dalle coste della Turchia dopo aver pagato un oneroso ‘pedaggio’ (non meno di 8 mila euro) ai trafficanti di esseri umani che dall’altra parte del Mediterraneo gestiscono da anni il milionario business dell’immigrazione clandestina verso l’ Italia. (ANSA).
Continua la strenua lotta degli Amaranto, il gruppo reggino di pressione e costruzione, per la salvezza dell’Aeroporto del Ponte Sullo Stretto con il Consigliere Comunale Massimo Ripepi, trovando sempre più consenso, appoggio e partecipazione dalla cittadinanza.
Oggi sabato 08 luglio, Ripepi e gli Amaranto sono tornati al Tito Minniti con un nuovo e partecipatissimo flash-mob continuando la pressione al potere decisionale finalizzata alla costruzione della proposta politica che faccia risorgere Reggio Calabria.
Questa volta in prima fila l’Europarlamentare On. Vincenzo Sofo, che ha presentato un’interrogazione al commissario europeo ai trasporti Adina Valean per chiedere una posizione in merito al futuro dell’aeroporto Tito Minniti di Reggio Calabria.
Presenti al fianco di Ripepi e degli Amaranto, ancora una volta il cittadino attivista calabrese giunto da Roma Alfredo Iorio, il consigliere comunale storico Emiliano Imbalzano e il consigliere comunale di Gioia Tauro Paolo Albanese.
Il Presidente della Commissione Controllo e Garanzia, Ripepi, anche questa volta si fa portavoce del gruppo di pressione e costruzione civica formata da reggini coraggiosi, liberi e forti che hanno deciso di lottare per la rinascita di Reggio Calabria a partire dalla salvezza del cuore pulsante della città: lo scalo ribattezzato del “Ponte sullo Stretto”.
“Ringrazio l’On. Vincenzo Sofo che è venuto qui stamattina, indossando la maglietta Amaranto, per spiegare ai cittadini i contenuti della sua importantissima interrogazione al Commissario Europeo ai trasporti Adina Valean relativa al nostro scalo. Noi amaranto continueremo la nostra pressione al potere decisionale, non ci arrenderemo.”– esordisce Ripepi.
“Siamo contenti che, senza aver avuto nessuna interlocuzione diretta, l’On. Sofo abbia fatto sue le ragioni più importanti della nostra battaglia: la classificazione dell’Aeroporto dello Stretto come aeroporto di interesse strategico nazionale, e la società di gestione autonoma, separata dalla Sacal.”
Il Consigliere Comunale continua sottolineando l’importanza di portare anche a Bruxelles le problematiche dello scalo reggino “Elevare e promuovere il dialogo a livello europeo è fondamentale per fortificare le ragioni esistenziali e di sviluppo del nostro scalo che è il perno dell’area mediterranea dello stretto, nella quale ci sono due città metropolitane collegate presto dalla più importante opera ingegneristica e trasportistica del paese: il Ponte sullo Stretto.”
“Sapere che il Presidente della Camera di Commercio di Reggio Calabria anziché battersi per la difesa dell’aeroporto del proprio territorio, agisce per l’interesse dell’aeroporto internazionale di Lamezia è gravissimo.”- continua indignato Massimo Ripepi- “Sentir dire che qui mancano le competenze e gli imprenditori per gestire correttamente e autonomamente il nostro scalo, rappresenta un’altra dichiarazione di suicidio assistito del nostro territorio, perpetrata dalle sue istituzioni più importanti. “
Al flash-mob è, poi, intervento l’On. Vincenzo Sofo che già da molto tempo porta avanti la battaglia per lo sviluppo infrastrutturale calabrese rivendicandone il ruolo nel contesto della rete transeuropea dei trasporti Ten-T.
Nello specifico l’europarlamentare ha sollecitato la Commissione europea ad affrontare il problema dello scalo reggino e ha dichiarato “Sono qui per sostenere Massimo Ripepi e voi cittadini in questa battaglia, in cui credo. Sono stato ispirato dalla vostra battaglia e dalle vostre numerose manifestazioni. Credo che sia una battaglia oltre che giusta, necessaria. L’aeroporto di Reggio Calabria si pone oggi come elemento fondamentale per la messa a sistema delle infrastrutture strategiche per la realizzazione in quest’area situata al centro del Mediterraneo di una rete completa, integrata e multimodale tra trasporto terrestre, marittimo e aereo come previsto dal progetto Ten-T.”
Sofo ha sottolineato “In questi anni lo scalo reggino è stato oggetto di un costante e progressivo depotenziamento, trattato dalle istituzioni nazionali e locali come uno scalo secondario di riferimento per la sola provincia di Reggio Calabria. Lo scalo reggino necessita di una gestione societaria autonoma che consenta di progettarne il rilancio e lo sviluppo nel quadro del piano infrastrutturale portato avanti da Bruxelles.”
“L’aeroporto di Reggio Calabria è un presidio sociale per lo sviluppo del territorio. Vi ricordo che uno dei PNRR che è stato ripreso da quelle che sono le priorità politiche dell’Europa è la coesione sociale territoriale. Coesione territoriale che oggi avviene tramite i mezzi di trasporto e oggi, non possiamo non pensare che gli aeroporti siano il cuore pulsante di ogni sistema di trasporto continentale e nazionale in Europa.” – ha continuato l’onorevole.
Ha poi rincarato Sofo “Grazie alle vostre manifestazioni, ho scoperto che l’aeroporto di Reggio Calabria fa parte del progetto della rete europea dei trasporti. La Commissione Europea ha incluso l’aeroporto perché rappresenta uno snodo centrale per il sud Italia, collegando la Scandinavia alla Sicilia. Questo progetto mira a costruire una rete di trasporti intermodale, interoperabile e completa, che comprenda tutti i mezzi di trasporto. Attualmente, la Calabria dispone di un porto, un’autostrada e una ferrovia con caratteristiche simili all’alta velocità. Tuttavia, mancano gli aerei per avere una rete di trasporti completa. La Commissione Europea ci chiede di potenziare l’aeroporto di Reggio Calabria per completare questo progetto, poiché è fondamentale per attirare turismo e investimenti. Non possiamo permettere che il nostro aeroporto venga compromesso, perché questa battaglia è cruciale per lo sviluppo della regione.”
Nel corso dell’evento sono intervenuti anche l’attivista calabrese giunto da Roma Alfredo Iorio, il consigliere comunale storico Emiliano Imbalzano e il consigliere comunale di Gioia Tauro Paolo Albanese.
Iorio ha dichiarato “Qui si tratta di far volare la speranza che qui sembra morire e noi porteremo la speranza di una Calabria risorta a Roma. Tutti i reggini a Roma, appoggiano Massimo Ripepi perché richiamano il sangue delle loro radici.”
“Sono onorato di essere qui presente per questa lotta di identificazione” – ha affermato Emiliano Imbalzano a sostegno di Ripepi e degli Amaranto – “La sensibilità di Massimo Ripepi porta a captare quali sono realmente i bisogni della nostra città; è stato lui a riconoscere per primo l’aeroporto come strategico per tutto ciò che potrà svilupparsi a Reggio”.
Ha mostrato il suo appoggio anche il consigliere comunale di Gioia Tauro Paolo Albanese “Credo in queste battaglie e per questo ringrazio Massimo Ripepi. Bisogna lottare per il nostro territorio.”
Ripepi conclude il suo intervento ribadendo l’importanza della lotta identitaria degli AMARANTO, nella speranza di una Reggio splendente, giusta e solidale, e invitando sempre più cittadini a partecipare al gruppo di pressione civica formata da reggini coraggiosi e liberi.
“Svestirsi delle logiche dei partiti per mettersi il vestito dell’interesse del territorio è, oggi, la chiave di Volta più importante per costruire le basi per una politica più giusta e solidale, dove l’equità territoriale è il perno di ogni giustizia sociale. Come abbiamo detto, sin dal principio, combatteremo contro tutti coloro che per interessi personali, di poltrona o di partito, assumeranno posizioni contro la nostra città.”
“Ringrazio i numerosi reggini che desiderano indossare la maglia amaranto per difendere la nostra città e che mi hanno contattato, chiedendomi di continuare e non arrendersi.
Reggio ha bisogno di risorgere e l’aeroporto rappresenta il punto di partenza da cui iniziare la faticosa ricostruzione. Ci vuole un’identificazione al territorio forte per portare avanti le nostre battaglie. Non ci fermeremo, andremo a Roma, al Ministero e ovunque sarà necessario. Terremo la fiaccola accesa, non perderemo la speranza, lotteremo per vedere la nostra città risorta!”.
Infine, Massimo Ripepi ha invitato l’On. Sofo ad approfondire sulla questione del Porto di Gioia Tauro e della ZES, essendo questa connessa strettamente allo sviluppo dell’intero territorio reggino e calabrese.
Continua la programmazione in remoto del Circolo Culturale “L’Agorà con un nuovo incontro dedicato ai “Fatti del ‘70” di Reggio Calabria. La Rivolta di Reggio Calabria, esplosa tra l’estate del 1970 e il febbraio successivo ed innescata dalla rivendicazione del capoluogo regionale, aveva ulteriormente marcato la geografica economica calabrese, creando, così di fatto, un ulteriore divario tra le tre Città della regione. Il sodalizio culturale reggino non è nuovo a queste iniziative, che, insieme ad altri temi della macro storia del novecento, rappresentano alcune delle linee guida che l’Associazione ha inteso storicamente inserire nei propri intenti statutari. Il prossimo 14 Luglio sulle varie piattaforme Social Network presenti nella rete, sarà disponibile la conversazione, organizzata dal Circolo Culturale “L’Agorà” sul tema “Alle origini della Rivolta di Reggio”. Il 14 luglio di 53 anni fa scoppiava in riva allo Stretto, nella parte più meridionale della Penisola italiana, la rivolta urbana più lunga del novecento nel vecchio continente europeo. Ma ciò che accadde a Reggio ha origini più antiche, quando a seguito di incursioni turchesche e vari terremoti che sconvolsero il territorio della provincia, diversi uffici vennero trasferiti altrove e non ritornarono in riva allo Stretto. Queste alcune delle cifre che saranno oggetto di analisi da parte di Gianni Aiello (Presidente del sodalizio culturale reggino). Tenuto conto dei protocolli di sicurezza anti-contagio e dei risultati altalenanti della pandemia di COVID 19 e nel rispetto delle norme del DPCM del 24 ottobre 2020 la conversazione, organizzata dal sodalizio culturale reggino, sarà disponibile, sulle varie piattaforme Social Network presenti nella rete, a far data da venerdì 14 luglio.
Sul palco un solo attore, Salvatore Arena. In scena “Un’altra Iliade”, l’opera con cui la compagnia reggina Mana Chuma appare nel prestigioso cartellone della stagione estiva del Teatro Biondo di Palermo, diretto da Pamela Villoresi.
Mercoledì 12 luglio, alle ore 21, sul palcoscenico allestito al Parco Villa Tasca del capoluogo siciliano si celebrerà l’anteprima di “Un’altra Iliade” della compagnia Mana Chuma: il grande poema epico riletto da una prospettiva capovolta, dal punto di vista degli ultimi, di due personaggi marginali che la guerra la subiscono e non la vivono da protagonisti, da eroi.
“Un’altra Iliade” è un nuovo allestimento di un testo che Mana Chuma aveva già messo in scena. Una produzione nuova in tutto e per tutto: nuova è la scenografia, nuovo il disegno luci, innovativo l’audio immersivo realizzato con un raffinato lavoro di sound design 9.1.
“Un’altra Iliade” è allo stesso tempo una rilettura del poema omerico e uno sguardo universale su tutte le guerre, sulle sopraffazioni, sulle storture che i conflitti continuano a produrre, ieri come oggi. Antico e contemporaneo si fondono e l’attualità emerge dalla struttura scenografica in cui ritorna l’idea dei morti in mare, in fuga – oggi come un tempo – dalla guerra e dalla povertà.
«Un’altra Iliade è la nostra posizione rispetto alla guerra, è la possibilità di raccontare cosa pensiamo noi delle guerre ovvero una sconfitta per l’umanità che porta solo morti, feriti, dolore, distruzione», affermano i registi e autori del testo Salvatore Arena e Massimo Barilla. «Un’altra Iliade non è solo una storia narrata dal punto di vista degli ultimi, ma è anche un racconto d’amore che attraversa le vicende dei due protagonisti: il troiano Atreo, che ha perso la moglie e il figlio, e che tramite il racconto cerca di rivivere i pochi momenti di amore che la vita gli ha concesso; dall’altro lato c’è il personaggio greco, Tersite, che invece manifesta il suo bruciante desiderio di ritornare a casa, da lei, dalla donna amata».
Come quasi tutte le opere di Mana Chuma, la Storia con la “s” maiuscola si incrocia con le storie degli uomini comuni e, attraverso l’impianto drammaturgico, sono proprio gli ultimi, coloro che in genere non hanno voce, che non contano, che non hanno spazio nella narrazione ufficiale, a essere invece al centro della scena e del racconto.
In anteprima nazionale il 12 luglio 2023 nell’ambito di Altro Biondo, la stagione estiva del Teatro Biondo di Palermo. Distribuito dal circuito regionale Latitudini.
“La musica greca” è il tema del secondo incontro promosso dall’Associazione Culturale Anassilaos, congiuntamente con la Biblioteca Pietro De Nava, nell’ambito dell’iniziative dell’Estate Reggina 2023 organizzate dal Comune di Reggio Calabria, che si terrà giovedì 13 luglio alle ore 18,00 presso la Villetta De Nava della Biblioteca Civica. L’intero ciclo promosso da Anassilaos, ha per tema conduttore “la percezione del tempo tra antico, moderno e contemporaneità”. A trattare della musica greca antica, del suo ruolo e della sua importanza nella civiltà e società ellenica sarà il Prof. Daniele Castrizio. Introdurrà il Prof. Amos Martino che è il Responsabile del Centro Studi Anassilaos Glauco di Reggio per la cultura letteraria greca e latina, quel Glauco, vissuto nel V secolo a.C., che è considerato il primo musicologo e storico dei poeti lirici, il quale ha dato un fondamentale contributo per la conoscenza e la comprensione della musica antica, nel suo scritto “Intorno agli antichi musici e poeti”, una conferma di quanto il territorio magno greco fosse interessato al tema. Dell’opera del Reggino ci sono rimasti pochi frammenti grazie alle citazioni di Plutarco di Cheronea, che riporta Glauco come fonte principale per comprendere la musica e la lirica antica. Nella sua opera, infatti, Glauco procede a una disamina storica della poetica e della musica greca, analizzando i versi dei poeti più significatici, che ne hanno determinato l’evoluzione. Quanto musica e poesia fossero considerati strettamente collegati emerge dalla di Ibico reggino, poeta e inventore, secondo le fonti, di uno strumento musicale, la lira fenicia o sambuca mentre il poeta Anacreonte avrebbe inventato il barbiton. La figura di Glauco di Reggio è stata interpretata, con piena aderenza a quanto di lui conosciamo, dall’artista Serghiej Tikhonov nella preziosa e raffinata serie di ritratti degli antichi uomini illustri reggini.
Nei giorni 12-14 luglio p.v. si svolgerà, presso i locali della ex Facoltà di Architettura dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, il Convegno congiunto dei Gruppi AIMETA di Meccanica Computazionale, Meccanica dei Materiali e Gruppo Biomeccanica, GIMC-GMA-GBMA-2023.
L’evento, organizzato dai professori Aurora Pisano e Paolo Fuschi del Dipartimento PAU dell’Ateneo reggino, si propone di trovare punti di incontro fra i ricercatori di varie estrazioni che utilizzano e sviluppano metodi analitici e numerici avanzati per la soluzione di problemi dell’ingegneria e delle scienze applicate, allo scopo di favorire la circolazione, anche interdisciplinare, dei più recenti sviluppi della meccanica computazionale, della meccanica dei materiali e della biomeccanica.
Il Convegno ha un programma molto intenso che prevede più di 100 relazioni brevi e quattro lezioni generali, tenute da docenti di spicco nel panorama internazionale nei campi della biomeccanica, della meccanica dei solidi e dei materiali.