<<Si continua a discutere su questa imperiosa opera, che unirà l’Europa ai paesi del Mediterraneo, oltre che la Calabria e la Sicilia, disquisendo, positivamente o negativamente, sull’impatto che ci sarà certamente. Ho preso atto del progetto, che dovrà, sicuramente, essere ulteriormente innovato, e non posso non ribadire che non ci sarà alcun impatto ambientale che non rientri nella norma. D’altro canto, esistono tutte le autorizzazioni, nulla osta e permessi. E ben sappiamo che l’Italia è una nazione ove la burocrazia è sovrana e soprabbondante! Ma, non voglio soffermarmi su questioni già superate. È necessario, invece, considerare, con onestà intellettuale, che l’opera avrà un forte impatto sull’occupazione, sia nel momento della costruzione, che in quello successivo della manutenzione. Migliaia di giovani, di persone, di padri di famiglia non dovranno più andar via dalla Calabria e dalla Sicilia, ma potranno, finalmente, lavorare nella propria terra ed accanto ai propri cari. Non è, sicuramente, una questione di poco conto, se pensiamo che il Sud ha perso migliaia di giovani che sono stati costretti ad andare via per poter trovare un posto di lavoro. Basterebbe solo questo per rendere l’opera accoglibile e meritoria di essere realizzata al più presto. Ma, è indispensabile segnalare che la presenza reale di una possibilità occupazionale sarà un vero e concreto antidoto per contrastare la povertà, la‘ndrangheta e la criminalità organizzata. Nessun dubbio vi può essere, infatti, che un giovane che ha voglia di lavorare sceglierà, sicuramente, la strada della regolarità e della piena legalità, deviando o abbandonando quella delle condotte illecite. Certamente, vi saranno soggetti che continueranno a delinquere, ma questi saranno in numero minore e non avranno, certamente, il sostegno di chi ha scelto un percorso diverso ed all’opposto. D’altro canto, chi non vuole il ponte e le opere connesse vuol dire che vuole lasciare in povertà la Calabria e l’evidente e pacifica soggezione alla criminalità organizzata. Quindi, dopo oltre 50 anni si sta concretizzando il sogno di molti meridionali, ma principalmente si potrà cominciare a ragionare su crescita e sviluppo effettivo. La perseveranza e la costante attività di Matteo Salvini consentiranno di portare a termine questo importantissimo progetto e tante altre infrastrutture collegate. E solo questione di tempo e i cittadini del Sud sapranno apprezzare la laboriosità e l’impegno assunto dal Ministro Salvini nei confronti del Mezzogiorno, ricco di risorse, ma povero di idee e di vera programmazione. >>.
Sebastiano Plutino
Giovedì 6 luglio 2023 il leader di Azione Carlo Calenda sarà in Calabria. Calenda, infatti, parteciperà all’evento pubblico “Calabria, sul serio”, organizzato a Reggio Calabria. All’incontro parteciperanno anche il sen. Marco Lombardo e Carmelo Versace, sindaco facente funzioni della Città Metropolitana, i consiglieri regionali Giuseppe Graziano e Francesco De Nisi e tutta la dirigenza regionale di Azione. L’evento si tiene a partire dalle ore 18:30 presso l’A Gourmet l’Accademia, nel palazzo Mottareale (Via Largo Cristoforo Colombo, 9).
E’ passato un anno dall’insediamento del nuovo consiglio comunale a San Lorenzo. Era giugno 2022 e i giornali riportavano la notizia del nuovo sindaco eletto Giuseppe Floccari e dei consiglieri che avrebbero amministrato il piccolo comune di San Lorenzo dopo anni di commissariamento, interrotti solo da un’amministrazione durata poco. In effetti, alcuni amministratori erano già conosciuti ma i piu’ erano giovani leve alla prima esperienza, un “ manipolo di neofiti”.
L’impatto non è stato dei piu’ semplici, afferma l’assessora Francesca Pizzi, anzi, la realta’ trovata era difficile oltre ogni aspettativa…. Tra tutte le riunioni c’era chi si occupava di verificare quello che era in itinere. In particolare il consigliere Lorenzo Spizzica si è occupato di tirare fuori tutti i progetti in essere che andavano perfezionati.
Sembrava una missione impossibile, molti dicevano che era impossibile ma allo scetticismo il consigliere Spizzica rispondeva con una frase di Steve Jobs “ proprio perché è impossibile dobbiamo cominciare a lavorare”.
Se ci credo ci riesco! E’ stata questa invece l’affermazione dell’Assessora Francesca Pizzi che, dando manforte a chi ci ha creduto dall’inizio, ha contribuito al buon esito del progetto che oggi è definitivo/esecutivo e anche appaltato.
In definitiva possiamo dire con orgoglio che il manipolo di neofiti è riuscito a cantierizzare San Lorenzo appaltando la prima opera dopo piu’ 20 anni di zero assoluto, grazie alla determinazione di chi non si è mai arreso di fronte alle tante difficolta’ della macchina amministrativa e a tutta la squadra guidata da Giuseppe Floccari. 1200 metri di strada che valgono quasi 1.000.000 di euro. A breve inizieranno i lavori che riguarderanno la strada che da San Lorenzo porta a San Pantaleone. I lavori, prevedono il ripristino e la messa in sicurezza della viabilità; la pulizia della sede stradale, delle cunette, la pulizia delle scarpate, il rifacimento del manto stradale, il consolidamento della fondazione stradale e dello strato di base mediante la realizzazione di gabbioni e il ripristino di barriere e parapetti di protezione.
Il progetto ha come finalita’ il recupero della viabilita’ a garanzia della massima fruibilita’ del tratto stradale a vantaggio della popolazione locale e di quanti vorranno visitare i nostri bellissimi borghi per i quali, questo è il primo di una serie di interventi che non mancheremo di raccontarvi.
“La nascita dell’Azienda ospedaliero – universitaria ‘Renato Dulbecco’ non solo ha portato all’istituzione del più grande polo sanitario della Calabria con i suoi 855 posti letto, ma consentirà finalmente di sbloccare le risorse per la realizzazione del nuovo ospedale di Catanzaro. I Ministeri vigilanti avevano posto come condizione essenziale per l’impiego delle risorse l’integrazione degli ospedali Pugliese-Ciaccio e Mater Domini. Adesso che, dopo decenni di tentativi, l’integrazione è stata realizzata, la Regione ha potuto avviare la procedura che assicurerà a Catanzaro un importantissimo investimento di edilizia sanitaria”.
È quanto afferma il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso, dopo aver incontrato il presidente della Giunta regionale Roberto Occhiuto e il dirigente dell’UOA ‘Investimenti sanitari’ Pasquale Gidaro.
Aggiunge Mancuso: “Nei prossimi giorni, non appena sarà ottenuta la condivisione del Ministero della Salute, sarà adottato da parte del commissario on. Occhiuto il decreto con cui verrà approvato il documento programmatico per il nuovo ospedale del capoluogo. Per le nuove strutture sanitarie e la riqualificazione di quelle esistenti saranno destinati circa 322 milioni di euro, dei quali 235 milioni di fondi ex articolo 20 legge n. 67/88 (che a differenza del precedente stralcio saranno interamente pubblici), mentre altri 86,8 milioni saranno erogati dall’Inail. Il dettaglio degli interventi sarà armonizzato con il piano sanitario che, a breve, sarà definito dal commissario straordinario dell’Aou ‘Dulbecco’ Vincenzo La Regina, che mi ha anche assicurato di essere al lavoro nella predisposizione – in parallelo – di un corposo progetto per la realizzazione del nuovo pronto soccorso a Germaneto, per come previsto dal protocollo d’intesa siglato fra Regione e Umg. Un nuovo servizio di emergenza urgenza che avrà come obiettivo quello di sgravare l’enorme carico di pazienti, provenienti anche da altre province, a cui è sottoposto da anni il pronto soccorso dell’ormai ex Pugliese”. Per il presidente del Consiglio regionale: “Le rilevanti azioni portate avanti dal presidente della Giunta Occhiuto, nelle vesti di commissario ad acta, dimostrano la ferma volontà della Regione di invertire definitivamente la rotta per risollevare il servizio sanitario regionale con l’obiettivo di assicurare il diritto alla salute dei calabresi e di attenuare il fenomeno della mobilità passiva. Gli ingenti investimenti economici e infrastrutturali destinati a Catanzaro, che mi auguro possano essere condivisi dagli altri attori istituzionali, collocano il capoluogo al centro dell’offerta sanitaria calabrese”.
Avevano realizzato all’interno di un capannone a Santa Sofia d’Epiro, in provincia di Cosenza, una vera e propria struttura per la coltivazione e la produzione di droga: quattro persone, tre delle quali di nazionalità cinese e un italiano, sono state arrestate dagli agenti del Commissariato di Ps di Corigliano-Rossano, diretto da Giuseppe Zanfini, che hanno sequestrato più di 240 chilogrammi di marijuana.
Da qualche giorno i poliziotti avevano individuato il capannone nella zona industriale della cittadina e dopo avere informato la Procura di Castrovillari, che emetteva un decreto di ritardato sequestro, hanno attuato un monitoraggio costante dei luoghi con l’ausilio anche della Squadra Mobile di Cosenza.
Alle prime luci dell’alba è stato notato un movimento “anomalo” di automezzi, un’auto ed un furgone, e l’arrivo di tre persone, due donne di nazionalità cinese ed un italiano.
Il conducente del furgone è entrato nel capannone e ne è uscito dopo mezz’ora per poi allontanarsi ed essere successivamente fermato e identificato nella zona industriale di Corigliano Rossano. Bloccate anche le due donne che erano pronte a lasciare la zona a bordo della loro auto.
Durante la perquisizione nel capannone è stata individuata una quarta persona, un uomo di nazionalità cinese che aveva tentato di nascondersi sotto alcuni materassi. All’interno della struttura sono state trovate delle serre adibite alla coltivazione e produzione di marijuana, complete di tubi di aspirazione, bidoni di fertilizzanti, materiale elettrico, pompe di aspirazione. Trovati anche termometri per il controllo costante della temperatura, lampade alogene e una macchina per la triturazione del materiale allo scopo di facilitarne il confezionamento. Inoltre si è scoperto un sistema di filtraggio dell’aria. Si stima che nel capannone, nella disponibilità di uno degli indagati dal 2022, siano stati realizzati diversi cicli di produzione con un giro di affari milionario. (ANSA).
Si è tenuto nel borgo presilano di Caccuri l’evento “Artigianato ed enogastronomia della Calabria nel mondo” organizzato dall’Ente Pro Loco Italiane Calabria (EPLI), all’interno della Chiesa S. Maria del Soccorso in Caccuri. Incontro che ha avuto anche esposizioni, workshop e tour, con stand enogastronomici di prodotti tipici, gruppi folkloristici e spettacoli. Fulcro della giornata è stata una tavola rotonda che ha avuto come tema: “La Calabresità nel Mondo”, alla quale hanno partecipato il Presidente della Pro Loco di Caccuri Giovanni Porcelli, il Sindaco del Borgo Marianna Caligiuri, il presidente del Palio di Bisignano Clara Maiuri, il Consigliere Regionale Giacomo Crinò, oltre al Presidente Nazionale Epli Pasquale Ciurleo e al Presidente Epli Calabria Giuseppina Ierace. A moderare l’incontro è stato il giornalista e scrittore Franco Laratta. Nel corso dell’evento si è svolta anche la firma del Protocollo d’Intesa con il Palio di Bisignano. Nel corso della tavola rotonda è stato consegnato il Premio “Testimonial della Calabresità nel Mondo” a Michele Affidato. Il maestro orafo da anni ha messo al centro, del proprio lavoro e dei propri progetti, la valorizzazione della propria regione, spendendosi in tantissimi contesti culturali ed artistici, mostrando e mettendo in evidenza le bellezze della Calabria, così da essere elemento positivo nel tessuto culturale della regione. “Tanti sono stati i premi che nel corso del tempo ho realizzato per kermesse culturali, artistiche ed istituzionali – ha detto Michele Affidato – Ogni volta è tanta l’emozione nel vedere una nostra creazione in mano ad artisti ed istituzioni. Ma quando sei tu ad essere premiato l’emozione si ridoppia. Quando poi i premi arrivano dalla tua terra – ha continuato il maestro orafo – li senti in maniera ancora più forte, perché è la tua gente a riconoscere il lavoro che svolgi. Questo premio, che condivido con tutti i miei collaboratori e la mia famiglia, ci gratifica dei tanti sacrifici che ogni giorno facciamo in una terra dove fare impresa non è semplice ma nello stesso tempo la nostra è una terra che si fa amare per la sua storia e le sue bellezze. Noi come azienda e come calabresi abbiamo il compito e il dovere di continuare a raccontarla, mostrando la positività delle tante realtà”.
Si svolgerà il prossimo 6 luglio a partire dalle ore 10.00 presso la sede di Unioncamere Calabria a Lamezia Terme (Cz), l’iniziativa organizzata da Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil calabresi sul comparto della bonifica regionale.
«In un territorio come quello calabrese, a forte vocazione agricola, ma fragile e segnato da fenomeni di dissesto idrogeologico – dichiarano i Segretari Generali regionali Michele Sapia (Fai Cisl), Caterina Vaiti (Flai Cgil) e Pasquale Barbalaco (Uila Uil) – è fondamentale investire adeguatamente nel lavoro, presidio umano e multifunzionalità del sistema della bonifica. Attualmente, le precarie condizioni economiche e amministrative, in cui si trova la gran parte degli Enti consortili calabresi, non garantiscono l’efficienza dei servizi al settore agricolo, la tutela e sicurezza del territorio, e, inoltre, stanno determinando gravi ripercussioni su diritti economici e previdenziali di operai e impiegati.
Con questa iniziativa – continuano i rappresentati sindacali – vogliamo porre l’accento sulla necessità di instradare un concreto, serio e responsabile confronto sulla bonifica calabrese, che coinvolga tutti gli attori istituzionali e sociali interessati, anche in considerazione della prossima riforma regionale del settore.
Su questi e altri temi, abbiamo predisposto un documento sindacale unitario contenente le nostre analisi e proposte, che sarà presentato nel corso dell’iniziativa.
Riteniamo essenziale – concludono Sapia, Vaiti e Barbalaco – superare emergenze e disfunzioni che hanno segnato la bonifica calabrese negli ultimi decenni, dare un fattivo contributo al fine di avviare una nuova stagione in questo settore, dando centralità agli Enti consortili, al lavoro delle maestranze, al capitale umano, al ricambio generazionale, alla qualità dei servizi e alla tutela del territorio e delle comunità, attraverso programmazione e pianificazione, adeguato utilizzo delle risorse europee e nazionali, innovazione e sostenibilità ambientale, coerente con le politiche green dettate dalla transizione energetica e il virtuoso utilizzo dell’importante risorsa idrica».
I lavori saranno presieduti dal Segretario Generale Uila Uil Calabria Pasquale Barbalaco, mentre la Segretaria Flai Cgil Calabria Federica Pietramala svolgerà la relazione introduttiva.
Previsti gi interventi del Presidente dell’Urbi-Anbi Calabria Rocco Leonetti, dell’Assessore regionale all’Agricoltura, Risorse agroalimentari e Forestazione Gianluca Gallo, del Segretario nazionale Uila Uil Gabriele De Gasperis, del Presidente di Confagricoltura Calabria Alberto Statti, del Segretario Generale Fai Cisl Calabria Michele Sapia, del Presidente di Coldiretti Calabria Franco Aceto, della Segretaria nazionale Flai Cgil Silvia Spera e del Presidente di Cia Calabria Nicodemo Podella.
Le conclusioni saranno affidate alla Segretaria nazionale Fai Cisl Raffaella Buonaguro.
Sabato 1 luglio a Reggio Calabria, presso la segreteria politica di Fratelli d’Italia, si è tenuto l’evento dal titolo “La Rivolta di Reggio: riflessioni di un testimone di quello strano evento storico dell’Italia contemporanea. Alla ricerca di una memoria storica condivisa, per i ragazzi di allora e per quelli di oggi”, organizzato dal Coordinamento cittadino di FdI.
Il convegno, moderato dall’architetto Marcello Altomonte, ha visto i saluti iniziali del consigliere comunale e capogruppo di Fratelli d’Italia Demetrio Marino e dell’eurodeputato Denis Nesci, collegato in videoconferenza.
Attraverso le relazioni del Dott. Vincenzo de Salvo e dell’Arch. Filippo de Blasio di Palizzi, si è tornati indietro nel tempo, ricordando anni difficili e complessi per Reggio Calabria, evidenziando come la Rivolta sia da considerare un “evento storico nazionale” anticipatore di processi politico-sociali che si sarebbero affermati in seguito su scala nazionale e non solo.
Il Dott. De Salvo, nel corso del suo intervento, ha elencato date e fatti ufficiali in modo lucido e chiaro, senza prestarsi a campanilismi che avrebbero potuto favorire ambiguità e mistificazioni. La spontaneità e la legittimità che portarono alla Rivolta di Reggio trovarono purtroppo una macchina statale sorda e impreparata, con gli esiti che tutti conosciamo.
L’Arch. Filippo de Blasio di Palizzi, con un prezioso intervento, è riuscito a fare luce rispetto gli aspetti tecnici legati all’urbanistica non soltanto degli anni della Rivolta ma anche del periodo successivo. Un punto di vista originale, figlio di competenza e preparazione, utile anche a chiarire le difficoltà attuali di Reggio Calabria da un punto di vista urbanistico.
L’evento organizzato dal Coordinamento cittadino di FdI si è chiuso con il sentito intervento dell’On. Natino Aloi, protagonista in prima persona degli anni della Rivolta. Attraverso un intervento emozionante e coinvolgente, l’On. Aloi ha fatto rivivere ai presenti le emozioni e la passione che guidarono la città negli anni ‘70, periodo che vide una Reggio Calabria compatta e determinata a combattere uno scippo subito.
Lo sguardo analitico e preciso di Aloi infine si è spostato sull’attuale periodo storico, con la Reggio Calabria di oggi che solo con coerenza, moralità e rifacendosi ai valori di un tempo potrà trovare nuova linfa e la via del riscatto.
Sarà l’ex Convento dei Minimi di Roccella Jonica, nella Città Metropolitana di Reggio Calabria, ad ospitare quest’anno la cerimonia nazionale di consegna delle “Bandiere Verdi 2023”, il riconoscimento che indica le spiagge adatte alle vacanze di famiglie con bambini, accuratamente scelte dai pediatri dell’International Workshop of Green Flags, presieduto dal Prof. Italo Farnetani, docente universitario di Pediatria e ideatore, nel 2008, della iniziativa.
Il progetto di assegnazione ha coinvolto 2.903 medici italiani e stranieri che hanno operato in regime di volontariato, studiando e selezionando 154 località ideali a soddisfare le esigenze dei più piccoli, ma in grado anche di offrire occasioni di svago ai genitori.
L’elenco aggiornato delle località dove quest’estate sventoleranno le “Bandiere Verdi” è stato già presentato dal Professor Farnetani nella conferenza stampa tenutasi sul waterfront di Roccella Jonica lo scorso 4 giugno e comprende 146 spiagge italiane a cui si aggiungono cinque situate nell’Unione Europea e tre in Africa.
La cerimonia nazionale di consegna dei vessilli ai sindaci e agli ambasciatori insigniti, preceduta da un convegno scientifico, si svolgerà sabato 8 luglio nella cittadina balneare calabrese (dove il riconoscimento dei pediatri sventola ininterrottamente dal 2012), su iniziativa dell’International Workshop of Green Flags in collaborazione con l’Amministrazione comunale di Roccella e con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Ministero del Turismo, del Ministero della Salute e della Camera dei Deputati.
L’evento prenderà il via alle ore 8.30 in largo Levi Montalcini con l’accoglienza agli ospiti a cura dei figuranti in costume del Corteo storico Carafa i quali, successivamente, accompagneranno i presenti all’ex Convento dei Minimi dove alle ore 9.00 avrà inizio la cerimonia.
Dopo i saluti delle autorità, i lavori entreranno nel vivo con la relazione del Prof. Italo Farnetani (Università di Malta) sul tema “Bandiere Verdi e promozione dello Sport”. Seguirà la tavola rotonda scientifica dedicata al tema “Sport in Spiaggia in Sicurezza”, condotta dalla Dott.ssa Laura Ripani, alla quale daranno i propri contributi: il Dott. Antonio Musolino (Locri), il Maggiore Generale Gabriele Lupini (Roma), il Prof. Goffredo Vaccaro (Palermo), il Dott. Roberto Trunfio (Locri), la Prof.ssa Francesca Farnetani (Modena e Reggio Emilia) e la Dott.ssa Rosanna Lia (Roccella Jonica e Locri).
Alle ore 12.30, infine, la consegna delle Bandiere Verdi 2023.
Riceviamo e pubblichiamo: “Illustrissimi,
sono un cittadino calabrese, un imprenditore vittima di reati di mafia, che ha fatto il proprio dovere denunciando gli estortori e costituendomi poi parte civile in processi che sono arrivati alla condanna definitiva.
Più volte in passato ho rappresentato a tutte le Istituzioni con diverse comunicazioni il “contesto del territorio calabrese”, ultima una mia comunicazione del 06/12/21 con la quale ho auspicato una maggior vicinanza degli organi dello Stato ai cittadini calabresi ed all’attività delle Procure.
La realtà quotidiana che emerge delle imponenti azioni della magistratura è di una situazione di controllo totale del territorio da parte delle organizzazioni criminali. Certamente ognuno di noi ha sperato e spera che tale “oppressione” sia marginale e circoscritta ma le indagini evidenziano purtroppo una realtà, nonostante il lavoro della magistratura e forze dell’ordine, drammatica.
Un’amara realtà nella quale il sistema democratico ed il territorio tutto sono condizionati dal potere criminale, generando una normalizzazione del “male” ed un’accettazione e sottomissione alle cosche mafiose che ormai ha ammazzato la speranza.
I dati economici e sociali della Calabria sono sotto gli occhi di tutti, è un territorio che si sta spopolando ed impoverendo sempre di più, dove entro pochi anni non ci saranno più giovani, costretti ad emigrare per cercare altrove una vita dignitosa.
La Calabria, terra complessa difficile piena di conflitti e disagi, rischia di cadere definitivamente nel baratro della povertà economica, sociale oltre che dell’illegalità.
Ma l’aspetto ancor più drammatico è che nella società calabrese vi è una devastazione sociale impressionante che ha generato un senso di rassegnazione ed apatia, si sono spente le luci della speranza, normalizzando una realtà drammatica.
Quali prospettive di futuro può avere questa Regione? L’economia, il sistema imprenditoriale è o dovrebbe essere generatore di ricchezza quindi di lavoro, opportunità e speranza, ma come ciò può avvenire se vi è la presenza di un condizionamento mafioso massiccio?
In questo contesto mi sono sempre chiesto cosa poter fare, e quale poteva essere attivamente il mio ruolo di cittadino ed imprenditore.
Le mie forti scelte e l’aver fatto il mio dovere, con l’essere considerato “testimone di giustizia”, mi hanno portato alla solitudine, alla marginalizzazione all’isolamento, al venire giudicato un “infame”.
Nonostante tutto ho scelto di continuare a vivere e lavorare in Calabria, terra che amo, pagandone prezzi altissimi, ma lo debbo ai miei figli ed ai tanti giovani che oggi hanno come unica prospettiva quella di emigrare.
Certamente non sono abituato a piangermi addosso, non cerco pietismi, elemosine o commiserazione. Sono stato più volte minacciato di morte e le cosche mafiose, come consuetudine, mi faranno pagare le conseguenze delle mie azioni e di ciò ne sono consapevole, visto anche i tanti e drammatici precedenti.
I segnali che mi arrivano sono chiari, sono segnali di arroganza, di minacce e di violenza. So molto bene di essere un obbiettivo, di essere nel mirino dei loro “fucili”, ma mi sono sempre ritenuto un combattente e questa legittima paura non potrà portarmi a scappare o mettere la testa sotto la sabbia.
Ci tengo a sottolineare di avere sempre avuto al mio fianco le Istituzioni, la Procura di Reggio Calabria, S.E. Il Prefetto e la costante tutela delle forze dell’ordine. Purtroppo però non è la sola repressione che può sconfiggere i poteri criminali, ma il ruolo determinante è quello della società civile, che sino ad oggi è stata soggetto e spettatore passivo.
L’unica speranza che abbiamo tutti, io di proteggere la mia vita e lo Stato, il Paese, di eliminare il potere delle cosche, risiede infatti nello svegliare le coscienze dormienti dei cittadini, che non devono più essere soggetti passivi, assuefatti ad una normalità piena di bruttezze e sopraffazioni, ma divenire attori di una riscossa sociale, di una rivoluzione che ha come obbiettivo quello di riprenderci il nostro diritto al futuro, alla speranza.
Innescare un cambiamento è l’unica prospettiva di rinascita del territorio, gli aiuti economici come il PNRR a poco serviranno, così come avvenuto in passato, se non si interviene immediatamente sulla società civile, responsabilizzandola.
La Calabria piena di bellezze ma anche terra portatrice di tanti mali, può invece essere in questo caso generatrice di un cambiamento, di una rivoluzione sociale e morale per tutto il Paese. Si può e si deve rimettere al centro la questione morale chiedendo alla gente di essere parte attiva del cambiamento; abbiamo il dovere di chiedere ai nostri cittadini di riappropriarsi del proprio domani, possiamo e dobbiamo essere da esempio per tutti.
Rappresento per un’attenta valutazione che certamente è ben chiara alle Istituzioni tutte, che ci troviamo in una Regione, con una delle più potenti organizzazione criminali al mondo, con il maggior numero di comuni sciolti per infiltrazioni mafiose, con il maggior numero, in rapporto alla popolazione residente, di crimini violenti e reati economici, oltre che al maggior numero di imprese cessate rispetto alle nuove. Dove vi è il più alto tasso di disoccupazione e di inoccupazione. Siamo in un contesto in cui il sistema sanitario presenta il maggior numero di aziende sanitarie infiltrate, con debiti monstre inquantificati ed inquantificabili. Con il divario economico con il nord in continua crescita. Siamo in un contesto in cui l’arrogante potere criminale arriva a minacciare le Istituzioni (il caso dei recenti proiettili trovati davanti alla Procura di Reggio Calabria o le continue minacce al Procuratore di Catanzaro). Una terra nella quale i diritti costituzionali primari sono inesistenti e nei casi come il mio i diritti alla vita, alla liberta individuale e di impresa vengono meno.
Da ciò chiedo alle massime Istituzioni, consapevoli della gravità del contesto, di essere i propulsori di tale cambiamento, di venire tra la nostra gente, stare al nostro fianco, di essere da stimolo ai calabresi che devono sentire la presenza dello Stato e delle Istituzioni. Tutti noi abbiamo bisogno di vedere nello Stato il punto di riferimento, attraverso messaggi e atti positivi e concreti di cambiamento e speranza. Credo che ciò sia un atto dovuto al nostro Paese ed ai nostri valori democratici.
Concludo questa lettera con due, attinenti, citazioni dell’illustre calabrese Corrado Alvaro:
“Nessuna libertà esiste quando non esiste una libertà interiore dell’individuo.”
“La disperazione più grande che possa impadronirsi di una società è il dubbio che vivere rettamente sia inutile.”
Certo della vostra attenzione, porgo i più distinti ossequi.