Due arresti e una denuncia in stato di libertà. E’ il bilancio di due interventi attuati, in diverse fasce orarie del giorno, dai finanzieri del Comando provinciale di Crotone con l’utilizzo di cani antidroga e finalizzati al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti. In totale i Baschi Verdi, con il coordinamento della Procura di Crotone, hanno sequestrato circa 100 grammi di stupefacenti del tipo hashish, marijuana e cocaina. Nel corso del primo intervento, il fiuto dei pastori tedeschi Jack e Babel, ha permesso di intercettare, in uno dei luoghi di aggregazione più in voga tra i giovani, la cessione di un grammo di cocaina. Le successive attività svolte nei confronti di pusher e cliente hanno permesso di trovare e sequestrare, nell’abitazione del “cliente” rivelatosi a sua volta spacciatore, circa 75 grammi di sostanza stupefacente del tipo marijuana, oltre a materiale utile al confezionamento in dosi della droga anche coltellini per il frazionamento, buste in cellophane e un bilancino. Per i due è scattato l’arresto con l’accusa di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. In un’altra circostanza, il controllo su una vettura in transito aulla statale 106 nel territorio di Torre Melissa, il cui autista si è reso protagonista di una manovra particolarmente sospetta, ha consentito di identificare un soggetto, denunciato, che nascondeva negli indumenti personali un pacchetto con oltre 20 grammi di hashish. La droga se immessa sul mercato illecito avrebbe fruttato proventi illeciti per diverse migliaia di euro. (ANSA).
Sebastiano Plutino
“Quello che è accaduto in Emilia Romagna è il frutto sia dei fenomeni avversi sempre più frequenti, che dimostrano l’incidenza del cambiamento climatico, sia dell’insufficienza di manutenzione del territorio, che non è dovuta soltanto a un’incapacità istituzionale ma anche al fatto che non c’è più la presenza dell’uomo in molti luoghi, nel senso che soprattutto nelle zone di montagna è in corso un forte spopolamento. E quando non c’è l’uomo non c’è neanche la manutenzione quotidiana del territorio”. Lo ha detto Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, intervenendo ad “Agorá”, su Rai 3. “In Calabria – ha aggiunto Occhiuto – io sto supplendo a questo problema mettendo in campo la pulizia straordinaria dei fiumi e tante altre attività. Tra l’altro, la mia è una delle regioni d’Italia con una maggiore presenza di montagne e quindi monitoriamo continuamente il territorio. Ma ripeto, è più difficile fare queste operazioni di monitoraggio quando l’uomo non c’è più in quei luoghi”.
Sarà necessario un nuovo processo d’Appello, a Catanzaro, per Pantaleone Mancuso, detto l’Ingegnere, considerato uno dei capi dell’omonimo casato mafioso di Limbadi (Vibo Valentia), e per il figlio Giuseppe Salvatore, imputati per il duplice tentato omicidio della zia Romana Mancuso e del figlio Giovanni Rizzo. La Cassazione ha infatti annullato con rinvio il verdetto di secondo grado che aveva visto assolvere il padre e condannare li figlio a 8 anni di reclusione. Ad entrambi contestata l’aggravante mafiosa del fatto commesso nelle campagne di Limbadi il 26 maggio del 2008. Il collegio di difesa era costituito dagli avvocati Francesco Sabatino, Valerio Spigarelli, Francesco Capria e Mario Santambrogio. Dell’episodio hanno parlato vari collaboratori di giustizia, in particolare proprio Emanuele Mancuso – che è stato anche sentito nel corso del processo d’appello – e ultimamente il neo pentito Pasquale Megna che ha indicato gli imputati quali autori “per averlo appreso – racconta – dai diretti interessati”. (ANSA).
Bus fermi e servizio di trasporto pubblico urbano temporaneamente sospeso a Cosenza per una protesta dei dipendenti, autisti e controllori di bordo, dell’Amaco, l’azienda di trasporto pubblico della città. I lavoratori hanno avviato l’azione di protesta dinanzi i cancelli della sede dell’azienda lamentando il mancato pagamento di alcuni stipendi e la condizione dei mezzi di trasporto vecchi e obsoleti. “I mezzi sono vecchi, rotti e pericolosi – ha sostenuto uno dei dipendenti esponendo le ragioni della protesta – per noi e gli utenti. Tutti devono sapere che il servizio viene erogato senza rispettare i requisiti di sicurezza. Inoltre, ci è stato comunicato che non saranno garantite le prossime mensilità”. I lavoratori sollecitano sulla vicenda l’intervento dell’Amaco, oltre che della Regione e del Comune. Già negli scorsi mesi erano state avviate da parte dei dipendenti iniziative analoghe. (ANSA).
+++ AGGIORNAMENTO +++ Sono tornati a svolgere il loro lavoro gli autisti e i controllori di bordo dell’Amaco, l’azienda di trasporto urbano di Cosenza che stamane per protesta, avevano sospeso le loro attività. Il servizio di trasporto urbano in città sta lentamente tornando alla normalità. Alcuni autobus hanno già ripreso la normale attività e il resto delle corse cittadine dovrebbe tornare a regime nelle prossime ore. I dipendenti che hanno inscenato la protesta, in accordo con i sindacati e la direzione dell’azienda, hanno richiesto e ottenuto un incontro operativo con il Comune e la Regione, per cercare di trovare soluzioni efficienti e celeri alle problematiche sollevate, in particolare il mancato pagamento di alcuni stipendi e la condizione dei mezzi di trasporto in servizio ormai vecchi e obsoleti. (ANSA).
Volo sanitario Lamezia Torino per un bimbo di 5 mesi in pericolo di vita
Sì è concluso a notte fonda il trasporto sanitario urgente effettuato da un Falcon 900 dell’Aeronautica Militare, che ha consentito ad un bambino di appena 5 mesi in imminente pericolo di vita di ricevere le cure salva-vita di cui necessitava. Il velivolo militare da trasporto del 31°Stormo di Ciampino è decollato da Lamezia Terme, dove si trovava il piccolo paziente, ed è atterrato a Torino intorno alle ore 2.10. A bordo dell’F900 anche la mamma e un’equipe medica che hanno assistito il bambino durante il volo per raggiungere il capoluogo piemontese. Un’autombulanza ha completato il trasferimento dall’aeroporto di Torino-Caselle fino all’ospedale “Regina Margherita”. La richiesta di trasporto, come previsto dalle procedure d’urgenza, è pervenuta dalla prefettura di Catanzaro alla Sala situazioni di vertice del comando della Squadra Aerea, la sala operativa dell’Aeronautica Militare che ha tra i propri compiti quello di disporre e gestire questo tipo di missioni attraverso l’attivazione di uno dei velivoli che la Forza Armata tiene pronti 24 ore su 24, in varie basi, per questo genere di necessità. (ANSA).
Dal 24 al 30 luglio 2023 si svolgerà nella cittadina di Riace, una delle perle del territorio della Città Metropolitana di Reggio Calabria, la XXVIII edizione della scuola estiva residenziale per docenti. Il tema di quest’anno, che celebra il centenario della nascita dello scrittore Italo Calvino, sarà “La scienza del possibile: Calvino ed il superamento delle due culture”.
“L’iniziativa – spiegano i promotori – non vuole essere una celebrazione, bensì una sollecitazione rivolta al mondo della scuola a ripercorrere il lavoro dello scrittore, uno tra i più celebri tra quelli italiani del secondo novecento, cogliendo, solo alcuni dei riferimenti scientifici presenti nei suoi scritti. Il tema trattato, in un confronto tra letterati e scienziati, ripropone l’idea centrale dell’opera di Italo Calvino: una letteratura intesa come azione conoscitiva, capace di fare da ponte connettivo tra i vari saperi unificati sotto il comune modello del descrivere, di una “filosofia naturale” legata alla vita e all’esperienza in cui le teorie scientifiche sono una possibilità narrativa, preziose alleate per andare oltre la letteratura. Per Calvino, gli anni ’60 sono l’inizio di una nuova era a causa del travolgente sviluppo tecnologico e scientifico e quindi anche la letteratura, eco della società, deve sapere rinnovarsi. La preoccupazione sottesa è che, nello sviluppo della cultura, la letteratura rimanga indietro e che solo la scienza divenga il sapere trainante”.
Quanto programmato all’interno della Scuola estiva per docenti è in linea con il profilo culturale previsto dalle indicazioni nazionali che suggeriscono, tra l’altro, lo studio delle discipline scientifiche in una prospettiva sistematica, storica e critica ed auspicano la multidisciplinarietà come esigenza del superamento di un sapere ancorato alla specificità di una singola disciplina.
L’iniziativa formativa è organizzata dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione, Direzione generale per gli ordinamenti scolastici, la valutazione e l’internazionalizzazione del Sistema Nazionale di Istruzione, dalla Società Astronomica Italiana, nell’ambito del Protocollo d’intesa MIM/SAIt, in sinergia con la Città Metropolitana di Reggio Calabria, in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Astrofisica.
Il bando per la partecipazione pubblicato lo scorso 20 Maggio ha già esaurito in poche ore i posti disponibili in presenza. A fronte delle numerose richieste pervenute, negli ultimi giorni è stata pubblicata sulla piattaforma SOFIA la possibilità di iscriversi all’edizione in remoto. Circostanza che determina un motivo d’orgoglio per gli organizzatori, certamente indicativa della bontà delle iniziative formative proposte come Città Metropolitana e Società Astronomica Italiana in sinergia con il Ministero dell’Istruzione e del Merito e l’Istituto Nazionale di Astrofisica.
Di seguito le modalità per iscriversi – Titolo: La scienza del possibile: Calvino ed il superamento delle due culture. Identificativo Iniziativa Formativa: 83473. Identificativo Edizione: 123210. I docenti che non hanno accesso alla piattaforma e tutti i non docenti interessati possono avanzare richiesta di iscrizione compilando la scheda che troveranno sui siti www.planetariumpythagoras.com e www.sait.it.
(ANSA) – REGGIO CALABRIA, 24 MAG – Non è stato un incendio casuale quello in cui è morto Giuseppe Latella, di 76 anni, il cui cadavere è stato trovato la notte del 14 settembre 2022 dai vigili del fuoco nel suo appartamento in via Nicola Furnari a Reggio Calabria.
In realtà l’anziano è stato ucciso.
Con l’accusa di omicidio e di incendio doloso, la polizia ha arrestato un 45enne, Roger Sagnipun, di nazionalità filippina, per il quale il gip ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere su richiesta del procuratore Giovanni Bombardieri.
A distanza di 8 mesi, le indagini della Squadra mobile, diretta da Alfonso Iadevaia, hanno consentito ai pm di fare piena luce su quello che sembrava un incidente domestico e che, invece, si è rivelato frutto di un’azione dolosa. Secondo l’accusa, infatti, Sagnip ha prima ucciso Latella soffocandolo e poi ha dato alle fiamme il suo appartamento provocando un incendio di vaste dimensioni ed una conseguente deflagrazione.
La sezione omicidi della Mobile è risalita all’uomo attraverso l’acquisizione e l’analisi di numerose telecamere, ma anche con intercettazioni telefoniche ed analisi di tabulati dopo che gli accertamenti medico legali avevano stabilito che la morte di Latella era da ricondurre ad una ostruzione meccanica delle vie respiratorie che aveva provocato anche delle microfratture maxillofacciali. Una volta esclusa la presenza di fumo nei polmoni della vittima, gli investigatori sono giunti alla conclusione che l’assassino avesse appiccato il fuoco dopo aver soffocato Latella. Le telecamere di videosorveglianza, poi, hanno consentito di ricostruire, quasi interamente, il percorso sia di andata che di ritorno di Sagnip, domiciliato, ai tempi, nei pressi della casa della vittima dove è entrato utilizzando le chiavi. L’indagato, infatti, conosceva Latella che era assistito da una badante, anche lei filippina, con la quale Sagnip aveva un rapporto di frequentazione.
La donna è stata iscritta nel registro degli indagati. La sua posizione è tuttora al vaglio dell’autorità giudiziaria che sta proseguendo le indagini per individuare il movente del delitto.
(ANSA).
Ricorso accolto, delibera annullata e riassegnazione al settore di competenza, nell’ambito della struttura comunale: questa, in estrema sintesi, la risultante della sentenza emessa dal Tribunale di Reggio Calabria, in ordine al contenzioso occorso tra il dipendente Filippo Altomonte, assistito dagli avvocati Domenico Violi e Annunziato Antonio Denisi, e il Comune di Bova Marina. I fatti risalgono al 2021, quando l’amministrazione della cittadina del reggino aveva deliberato il trasferimento dell’Altomonte dal Settore tecnico, concernente il Servizio di Polizia Municipale, a quello amministrativo. Una disposizione contestata dal dipendente comunale, secondo il quale si era di fronte a un grave demansionamento. A sostegno della domanda di rassegnazione, Altomonte ha affermato come il trasferimento, che avrebbe violato una serie di articoli di legge, tra cui quello (art.7) della Legge Regionale 15/2018 – sulla scorta del quale il personale di Polizia Locale non può essere destinato allo svolgimento di attività e compiti distinti da quelli previsti dalla Legge Quadro sull’ordinamento della Polizia Municipale. Ente, il quale, sosteneva Altomonte, nella risposta inerente alla sua richiesta, presentata in autotutela, di revocare il provvedimento della delibera di trasferimento, aveva indicato motivi riguardanti “criticità e divergenze con l’amministrazione”; motivazioni dissimili da quelle presenti nella delibera, consistenti in presunti procedimenti disciplinari a proprio carico. Una giustificazione, questa, asseritamente priva di fondamento, vista l’assenza di procedimenti di tal genere a carico dell’Altomonte. Una ricostruzione, quella del dipendente comunale, ovviamente smentita dall’Ente, il quale ha sostenuto come il provvedimento fosse dovuto a esigenze organizzative, che avevano comportato il ricollocamento del ricorrente nel settore amministrativo, al fine di sopperire a croniche carenze di personale ivi presenti, affermando, altresì, l’assenza di un demansionamento, visto il mantenimento, da parte di Altomonte, della qualifica di istruttore direttivo anche nel nuovo settore, nonché dell’indennità di vigilanza ed evidenziando, infine – attraverso un excursus relativo all’esistenza del Servizio di Polizia Municipale –, come quest’ultimo fosse stato dismesso per esigenze organizzative dell’Ente e che alcun intento ritorsivo, pertanto, poteva rinvenirsi nella scelta di assegnare il ricorrente al settore amministrativo. Una controversia, in ordine alla quale il procedimento cautelare si già era concluso con la sospensione provvisoria della delibera, che ha determinato l’accoglimento del ricorso, con l’oggetto della decisione attinente all’asserito dimensionamento subito da parte del ricorrente. Nello specifico, il giudice del lavoro Francesco De Leo, ha ritenuto il ricorso meritevole di accoglimento afferentemente all’annullamento della delibera di ricollocamento, che appare viziata, e ha disposto la riassegnazione effettiva e definitiva del dipendente al Settore tecnico – Servizio Polizia Locale, nella qualità di responsabile di quest’ultimo, condannando il Comune al pagamento delle spese..
Questa mattina, la Struttura Territoriale di Anas Calabria ha ospitato gli studenti dell’istituto comprensivo di Serrastretta (CZ), per commentare insieme il libro illustrato per bambini “Eroi sulla strada, in viaggio con Nico” che punta a sensibilizzare i più giovani sui temi della sicurezza stradale.
Francesco Caporaso, responsabile della ST Calabria, e Massimiliano Campanella, responsabile dell’area gestione A2 ‘Autostrada del Mediterraneo’, hanno ospitato il sindaco di Serrastretta Antonio Muraca, il Primo Dirigente della Polizia di Stato Vincenzo Lombardo e il responsabile dell’Ufficio antinfortunistica della Polizia Stradale di Catanzaro, Francesco Genovese, che hanno parlato alla scolaresca dell’importanza del rispetto delle norme stradali volte alla tutela della sicurezza di tutti gli utenti della strada.
Oggetto dell’incontro è stato anche il libro “Eroi sulla strada, in viaggio con Nico” che racconta il lavoro quotidiano del cantoniere Nico, attraverso gli occhi del figlio Carlo e della nipote Ludovica, due simpatici 12enni che affascinati da “mondo Anas” utilizzano i canali social per la diffusione dell’operato quotidiano di chi è impegnato nel monitoraggio e nella sorveglianza della rete stradale.
Il volume ricorda la nascita, nel 1830, con il re di Sardegna Carlo Felice, della figura del cantoniere, che aveva il compito di manutenere e controllare un ‘cantone’ della strada, per un tratto di circa 4 chilometri. Per svolgere questi incarichi i cantonieri dovevano abitare in case ubicate ai margini di ciascun cantone: la Casa Cantoniera. Per questo Nico diventa protagonista del libro, in considerazione del ruolo determinante che ha nel garantire la sicurezza di chi percorre le nostre strade.
Attraverso i racconti, emerge quella che è la mission aziendale: il lavoro di ciascuna figura professionale interna ad Anas, ingegneri, architetti, geologhi, geometri e cantonieri impegnati per “la Sicurezza della rete stradale per l’utenza”.
Questo è uno dei pilastri della strategia di Anas e questo progetto nasce proprio con lo scopo di sensibilizzare anche quella fascia di ragazzi tra gli 8 e i 12 anni, perché saranno i protagonisti delle strade di domani, futuri automobilisti, motociclisti e ciclisti. Buona parte degli incidenti si verifica per imprudenza o per ignoranza riguardo alle regole stradali, per questo motivo, è indispensabile educare i più piccoli su questa tematica. La particolarità dei contenuti rende questo libro ancora più speciale: gli argomenti trattati riguardano fatti realmente accaduti e progetti in cui Anas si dedica da anni. Abbiamo raccolto le testimonianze dei nostri colleghi cantonieri e li abbiamo trasformati in racconti e illustrazioni. Il libro è suddiviso in tre capitoli “Allerta neve”, “Mucche in galleria” e “La strada è la mia casa”. Che rappresentano anche tre passaggi temporali aziendali: il passato, ricordando la figura degli “stradini”, delle case cantoniere, delle divise che si utilizzavano; il presente, oggi il lavoro del cantoniere si svolge con tecnologie all’avanguardia.
L’esperienza vissuta con “Eroi sulla strada, in viaggio con Nico” è servita per diffondere alle nuove generazioni il senso più profondo della nostra mission, cioè offrire agli utenti strade sicure, sostenibili e innovative, pensate nel rispetto delle persone e degli animali, dell’ambiente, dei beni archeologici, culturali e artistici del nostro Paese.
Il sindaco metropolitano facente funzioni, Carmelo Versace, ha preso parte al seminario “La solitudine dei numeri ultimi”, in cui sono stati proposti i risultati della ricerca “Inclusive Ageing in place”, presentata della Cgil pensionati, sugli effetti sociali della pandemia nella popolazione anziana. La ricerca è stata svolta dai docenti del Politecnico di Milano, del Centro di ricerca per l’invecchiamento di Ancona e dall’Università “Mediterranea” di Reggio Calabria, con il supporto dell’Auser-Associazione per l’invecchiamento attivo.
«Ai dati emersi da questo studio – ha affermato Versace – si uniscono quelli forniti, solo pochi mesi fa, dall’Istat e che ci indicano l’anno 2035 quale spartiacque demografico con ben 350 mila mamme in meno in Italia. Il nostro è, dunque, un Paese che invecchia velocemente e le persone di una certa età si affermano, sempre più, come un vero e proprio ammortizzatore sociale essenziale per la nostra società. Un ruolo che ben riconosciamo nella storia dei nostri padri e dei nostri nonni, i cui sacrifici hanno permesso ai giovani di studiare ed affermarsi. Noi, invece, non sappiamo se avremo le stesse possibilità da offrire ai nostri figli». Una riflessione che ha spinto il sindaco facente funzioni a sottolineare «l’impegno delle istituzioni rivolto a sostenere servizi che, per la popolazione più adulta, guardano al medio e lungo termine, prescindendo dall’assistenza quotidiana».
L’attenzione non può che andare ad un comparto chiave come quello della sanità: «Su questo aspetto siamo incredibilmente indietro. Se vogliamo migliorare quei servizi bisogna cambiare il modo di pensare, investendo sforzi e risorse su strumenti innovativi come gli “Hotel della salute”, spazi privati o pubblici capaci di sopperire i costi elevati delle classiche cliniche private». «Il contesto difficile in cui ci troviamo a vivere – ha aggiunto –ci impone di cambiare rotta rispetto alle politiche degli ultimi 25/30 anni che ci hanno consegnato una mole infinita di criticità. Quindi, è opportuno modificare il nostro orizzonte».
«In questo contesto – ha concluso Versace rivolgendosi agli organizzatori – il vostro studio e la vostra attività diventa un supporto importante e le riflessioni contenute nel report andrebbero diffuse capillarmente in un territorio in cui non si avverte la giusta consapevolezza rispetto a questioni delicate e che toccano direttamente la nostra stessa esistenza. Ringrazio, quindi, l’impegno e la dedizione messi in campo da Auser, Spi, Cgil ed Università perché continuano a svolgere un ruolo di coordinamento essenziale con gli Enti locali. Un pensiero, infine, lo rivolgo a quanti fanno parte delle vecchie generazioni che continuano, ancora oggi, a sostenerci nella speranza che, fra noi giovani, possa ancora esserci qualcuno così lungimirante da far proprie tematiche tanto delicate che, spesso, hanno difficoltà ad attecchire alle nostre latitudini».