Domenica 15 ottobre, alle ore 18,30, nella Stazione F.S. di Santa Caterina, sede dell’Associazione “Incontriamoci sempre”, nell’ambito della Rassegna “Calabria d’Autore”, verrà presentato il volume “Dal mito alla storia; il mistero dei Bronzi di Riace”. Il libro, edito dalla prestigiosa Casa Editrice Rubbettino, rappresenta il tentativo riuscito di spiegare al vasto pubblico le due statue da Riace, mediante l’utilizzo delle più raffinate e moderne tecniche di illustrazione e con testi scientificamente accurati ma di agevole e appassionante lettura. L’opera editoriale nasce tra l’incontro di tre saperi: un archeologo, Daniele Castrizio, una scrittrice, Cristina Iaria, e un visual designer, Saverio Autellitano. Le diverse competenze permettono un approccio ai due capolavori completamente innovativo: la lettura dei segni sulle due statue, ai fini della loro ricostruzione autentica, come la storia delle ricerche e delle varie teorie proposte saranno esposte al lettore, e, soprattutto, si racconterà la leggenda di Eteocle e Polinice, figli di Edipo, fratricidi per volontà del Fato e testimoni dell’inutilità delle lotte tra fratelli. I Bronzi di Riace come “guerrieri della pace”, modello negativo da ricordare sempre, per non cedere alla violenza e alla vendetta, tenendo a mente la profezia dell’indovino Tiresia: “se i due fratelli si affronteranno in duello, non ci potrà essere nessun vincitore, ma tutti e due periranno”. Un motto esemplare contro le guerre civili, che, purtroppo, oggi è diventato attualissimo, in mezzo a guerre che producono solo morti innocenti.
Per superare l’approccio meramente estetico rispetto ai capolavori del periodo classico, tenacemente voluto dagli studiosi di vecchia scuola e dai burocrati, la discussione con gli Autori tenterà di mostrare come la narrazione sui due capolavori di Riace possa fare comprendere i Bronzi e apprezzare l’ingegno di chi li ha realizzati, Pitagora e Sostrato, entrambi reggini, che riprodussero e forgiarono nel bronzo un episodio di una storia narrata da Stesicoro di Metauro.
approfondito le tematiche relative al raggiungimento dell’Indipendenza non solo personale di una persona disabile, ma anche economica perchè Inclusione significa anche inserimento nel mondo lavorativo. Cambiare il modo di vedere la Disabilità, pensandola non solo più come un costo, ma come un’opportunità. Non solo un soggetto da proteggere, curare, ma quel soggetto considerato fragile può essere utile agli altri, produrre benessere, contribuire alla natalità, farcela da solo nelle azioni quotidiane della vita. Importante è stata la parentesi sulle metodologie, gli strumenti che le istituzioni dovrebbero mettere in campo per permettere l’autonomia delle persone disabili affichè anche loro seguano il percorso naturale del ciclo della vita: vivere in un secondo ambiente, la loro seconda casa, successiva a quella di origine. Non è solo un problema che riguarda le istituzioni, a cui va addossata la completa risoluzione del problema. In causa, a collaborare, vanno chiamate anche le famiglie delle persone con disabilità: comprensibile e naturale che vivano doppiamente il doppio delle difficoltà degli altri genitori, che nessuno gli ha insegnato il ruolo, che spesso si trovino a scontrarsi con uno Stato assente.