Un ergastolo e due condanne a 30 e 27 anni. Sono le condanne inflitte dalla Corte di assise di Catanzaro agli imputati per l’omicidio di Rosario e Salvatore Manfreda, padre e figlio di 69 e 35 anni, avvenuto a Mesoraca, in provincia di Crotone, nell’aprile del 2019. La sentenza della Corte di assise presieduta dal giudice Alessandro Bravin ha disposto l’ergastolo per Pasquale Buonvicino, di 55 anni; una condanna a 30 anni per Salvatore Emanuel Buonvicino (23), e 27 anni per Pietro Lavigna (53). Tutti sono accusati di duplice omicidio e occultamento di cadavere. L’omicidio, che il procuratore di Crotone, Giuseppe Capoccia definì “in stile mafioso per motivi banali” è avvenuto il 21 aprile 2019, giorno di Pasqua, quando padre e figlio, dopo essere andati a dare da mangiare agli animali della loro azienda nel comune di Mesoraca, non erano più tornati a casa. Dopo due mesi di indagini furono effettuati i fermi dei tre indagati e si scoprì che il duplice omicidio era avvenuto per uno sconfinamento di capi di bestiame nei terreni dei vicini e per la contesa su un’eredità. I tre imputati sono, infatti, parenti dei due scomparsi. Un omicidio brutale compiuto, secondo le indagini svolte dalla Procura di Crotone, con violenza inaudita. I cadaveri delle due vittime furono ritrovati il 4 settembre 2019, in un profondo burrone nelle campagne di Mesoraca. Servì l’esame del dna per avere certezza che fossero i corpi di Rosario e Salvatore Manfreda. Nel corso del processo il sostituto procuratore di Crotone, Alessandro Rho, aveva chiesto tre ergastoli. Per la parte civile, rappresentata dagli avvocati Piero Pitari, Giovanbattista Scordamaglia e Walter Parise, la corte ha condannato gli imputati al risarcimento danni da quantificare in sede civile oltre ancora alla rifusione delle spese legali. Gli imputati sono stati difesi dagli avvocati Saverio Loiero, Sergio Rotundo e Francesca Buonopane. (ANSA).
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Lamezia Terme: Anna Maria Stanganelli visita l’Ospedale Giovanni Paolo II
Sopralluogo del Garante della Salute della Regione Calabria, Anna Maria Stanganelli, ieri mattina all’ Ospedale Giovanni Paolo II di Lamezia Terme, a seguito delle segnalazioni pervenute nei giorni scorsi da comitati e cittadini del territorio che lamentavano alcune criticità e disservizi.
La visita è stata preceduta da un tavolo di lavoro all’interno dello stesso nosocomio con il Commissario Straordinario dell’ Asp di Catanzaro, Generale Antonio Battistini, il Direttore Sanitario del Presidio, Dott. Antonio Gallucci ed altri dirigenti medici per focalizzare l’attenzione sulle problematiche ma anche sui tanti punti di forza del presidio; nel corso del confronto il Commissario ha illustrato le linee guida su cui impronterà il proprio agire per ottimizzare i servizi e dare risposte adeguate all’utenza. A margine della riunione la Garante e il Commissario hanno anche incontrato i rappresentanti di alcuni comitati, ascoltando le loro istanze con l’impegno a istituire un tavolo periodico di confronto. La Garante ha poi visitato, accompagnata dal Direttore Sanitario Gallucci i vari reparti del Presidio Ospedaliero. Il sopralluogo è iniziato dal CUP e dal Pronto Soccorso, dove è stata constatata un’alta affluenza gestita comunque in modo ottimale dal personale medico e infermieristico che con abnegazione e spirito di servizio riesce a gestire le emergenze. Si è poi proseguito con la visita dei reparti di Pediatria, guidato dalla Dott.ssa Mimma Caloiero, Capo del Dipartimento materno infantile dell’azienda, dove è stato verificato il grande lavoro del reparto, di Cardiologia con annessa UTIC, soffermandosi con il Direttore Dott. Roberto Ceravolo, che ha sottolineato l’importanza di promuovere all’esterno esempi virtuosi di buona sanità e infine di Medicina, diretta dal Dott. Gerardo Mancuso, in grado di assicurare la presa in carico di pazienti affetti da varie patologie. Successivamente, assieme all’impresa che sta eseguendo i lavori, è stato effettuato un sopralluogo nei locali dove verrà collocata la TAC adiacente al Pronto Soccorso e proseguendo verso l’esterno della struttura è stata fatta una ricognizione della pista di atterraggio dell’Elisoccorso e degli spazi verdi. A tal proposito la Garante ha rilevato alcune criticità che presto sottoporrà all’attenzione del Sindaco di Lamezia Terme, Paolo Mascaro.
“Ritengo fondamentale verificare personalmente le criticità che vengono rappresentate all’ Ufficio del Garante – ha evidenziato Anna Maria Stanganelli – che ho sottoposto punto per punto al Commissario e alla Direzione Sanitaria. Da parte loro il Commissario e il Dott. Gallucci, hanno dimostrato sensibilità e attenzione prendendo in carico le legittime istanze dei cittadini. Ho potuto altresì constatare una realtà con grandi potenzialità e grandi eccellenze che lavorando sulla strada intrapresa potrà fornire al cittadino le risposte che merita.” “È necessario operare in sinergia – ha concluso la Garante- istituzioni, medici, associazioni e cittadini, nella stessa direzione, per rispondere in modo efficace ed efficiente ai bisogni dell’utenza.”
Settantotto migranti che erano a bordo di una barca a vela di circa 15 metri di lunghezza sono stati soccorsi in mare, nella notte, dopo che il loro natante si era incagliato, nel tentativo di raggiungere la spiaggia, in una secca di sabbia a circa 100 metri dalla riva a Brancaleone, in Calabria. I profughi sono stati raggiunti dai militari della Guardia Costiera di Roccella Ionica e della Guardia di Finanza e trasferiti sulla motovedetta CP 326 della Capitaneria di Porto che li ha condotti e condotti in sicurezza nel porto della cittadina della Locride. Tra le persone soccorse, di nazionalità afghana, pakistana e iraniana, figurano una ventina di donne, tra cui due in avanzato stato di gravidanza e due diabetiche e una quindicina di bambini, tra cui due neonati. Il natante con a bordo i 78 migranti sarebbe partito nella notte tra sabato e domenica scorsi dalle coste della Turchia. Dopo lo sbarco a Roccella, i profughi sono stati sottoposti ad una prima visita medica e successivamente, su disposizione della Prefettura di Reggio Calabria, momentaneamente sistemati, nello stesso scalo portuale reggino, nella tensostruttura gestita dai volontari della Croce Rossa, della Protezione Civile e da una equipe di Medici senza frontiere. Da lunedì scorso a oggi nello scalo marittimo reggino si sono verificati già tre arrivi di profughi di varie nazionalità per un totale di circa 250 persone. Con lo sbarco di oggi è salito a 18 il numero degli approdi nel solo Porto di Roccella Ionica, nel 2023, per un totale di quasi 3 mila migranti.
“È uno dei contributi che vogliamo dare alla ripresa socio-culturale ed economico-occupazionale che la nostra regione deve sviluppare per arginare una crisi che investe svariati suoi settori produttivi e ambiti sociali, accentuata della pandemia e dalla guerra in Europa. Lo dobbiamo, soprattutto, alle giovani generazioni che rappresentano il nostro futuro, in particolare ai giovani che non vogliono emigrare, viatico principale all’emorragia demografica che stiamo vivendo”. Così il presidente dell’Associazione fra ex consiglieri regionali della Calabria, Stefano Arturo Priolo, nell’annunciare il convegno “Programmazione, sviluppo e territorio per la fertilizzazione del sistema Calabria”, in calendario martedì 13 giugno (ore 10-13), presso la “Sala Stampa” dell’Università della Calabria (UniCal) in Arcavacata di Rende (Cs).
Il convegno vede la collaborazione, oltre dell’UniCal, di SVIMEZ, Confindustria e Ordine degli Ingegneri della provincia di Cosenza. Quest’ultimo ha concesso il patrocinio e ai suoi iscritti saranno riconosciuti crediti formativi. È il primo di una serie di convegni territoriali rientranti nelle finalità dell’Associazione: mantenere il vincolo che ha visto i consiglieri operare per l’affermazione ed il consolidamento dell’Istituto regionale, valorizzare i compiti e le funzioni del Consiglio regionale mediante attività di servizio, studio, divulgazione, conferenze, convegni, manifestazioni e pubblicazioni.
Quest’anno ricorre il 35° anniversario della nascita di quest’associazione (nata il 6 maggio 1988 e riconosciuta dalla Regione con la L.R. 3/2001), che conta oltre cento soci. In sette lustri ha curato più di cinquanta lavori tra documenti, studi, pubblicazioni e report sulle riforme istituzionali regionali e nazionali, su tematiche come il Mediterraneo e i flussi migratori, sul futuro delle politiche di coesione territoriale e sociale, sulla valorizzazione della montagna e delle aree protette, sulla tutela dei beni culturali avvalendosi anche della collaborazione del CENSIS. E quest’ultimo convegno è un’occasione per fare memoria di questi 35 anni di attività, ma il suo fine non è celebrativo perché riguarda il presente e il futuro della Calabria partendo dall’analisi dei fenomeni che rischiano di accentuare il processo di desertificazione, soprattutto demografica e culturale, già in atto. Basti pensare ai recenti indicatori su giovani e povertà che inducono a mettere in campo ogni strategia possibile per superare le criticità.
Per questo l’Associazione ha chiamato a convegno, per stimolare riflessioni e proposte sul PNRR e non solo, esperti e studiosi come Adriano Giannola, presidente SVIMEZ, Vincenzo Carrieri, ordinario di Scienze politiche e sociali dell’UniCal, Vittorio Cirò Candiano, già direttore generale del Dipartimento Bilancio della Regione e docente universitario, Vincenzo Falcone, già segretario generale presso il Comitato delle Regioni dell’UE a Bruxelles. Quest’ultimo è socio dell’Associazione ed autore del volume Calabria, bagliori oltre la siepe da cui è stato preso anche lo spunto per progettare una serie di incontri per contribuire alla “fertilizzazione” della Calabria, ad iniziare dal convegno del 13 giugno.
Convegno che si aprirà con i saluti istituzionali del presidente dell’Associazione, Stefano Arturo Priolo, del pro-rettore dell’UniCal, Patrizia Piro, e del presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso. Seguiranno gli interventi di Giannola (Opportunità e prospettive attraverso il PNRR), Carrieri (Perché la Calabria non ha partecipato alla grande fuga? Una rilettura di Angus Deaton), Cirò Candiano (Bilanci della Regione Calabria e degli Enti territoriali: vincoli e criticità) e Falcone (Calabria: cosa c’è oltre la siepe?). Al termine delle relazioni sono stati invitati ad intervenire i presidenti della Regione, Roberto Occhiuto, di Confindustria, Fortunato Amarelli, e dell’Ordine degli Ingegneri, Marco Saverio Ghionna. Concluderà i lavori il vice presidente dell’Associazione, l’ex consigliere regionale Ernesto Funaro, moderati da Riccardo Liguori, giornalista professionista, direttore di “Opinioni Calabria” (il periodico dell’Associazione), nonché figlio del primo consigliere regionale deceduto nell’adempimento del mandato, Giorgio Liguori, membro della Commissione Statuto della I Legislatura.
Il gup del Tribunale dei minorenni di Catanzaro Emanuela Folino, ha disposto in 2 anni e 6 mesi la durata della messa alla prova per la ragazza – 17enne all’epoca dei fatti – accusata di concorso anomalo nel tentato omicidio di Davide Ferrerio, il 22enne bolognese, aggredito l’11 agosto 2022 a Crotone e ora ricoverato in coma irreversibile nel capoluogo emiliano.
La giovane è all’origine dell’aggressione compiuta da Nicolò Passalacqua, di 22 anni, che colpì Davide scambiandolo per uno spasimante dell’allora 17enne.
All’origine dell’aggressione, infatti, c’è stato un assurdo scambio di persona nato da una relazione social tra la ragazza, alla quale era interessato Passalacqua, ed un 32enne che si celava sotto un profilo falso con il nome di un ex fidanzato. Per questo la mamma della giovane, di 42 anni, aveva organizzato un appuntamento per scoprire chi fosse l’uomo. La ragazza, insieme ad un gruppo di parenti e a Passalacqua si era recata davanti al Tribunale. Qui hanno incrociato il 32enne che, capito che l’appuntamento poteva essere una trappola, si è defilato e, dopo aver raggiunto l’auto, ha inviato un messaggio alla ragazza dicendo di avere “una camicia bianca”. In quel momento passava Davide, del tutto estraneo alla vicenda, che è stato puntato da Passalacqua ed aggredito con un calcio alle costole ed un pugno alla testa proprio perché indossava una camicia bianca.
La ragazza, difesa dall’avvocato Aldo Truncé, è stata processata davanti al Tribunale dei Minorenni di Catanzaro e si è avvalsa del rito abbreviato; nei suoi confronti era stato già disposta la messa alla prova il 5 aprile scorso. Questa mattina il gup, dopo aver ascoltato il programma proposto dalle assistenti sociali, nonostante la contrarietà del procuratore dei Minorenni Maria Alessandra Ruberto, ha determinato in 2 anni e 6 mesi (questi ultimi già scontati) la durata della messa alla prova. Inoltre ha revocato la misura degli arresti domiciliari e disposto la scarcerazione. La giovane, che si trova ora in una casa protetta a Messina, svolgerà lì l’attività a favore di persone disabili con l’obbligo anche di terminare gli studi e seguire alcuni progetti di recupero proposti dalle assistenti sociali. (ANSA).
Avrebbero comunicato in due circostanze alla regione Calabria un numero non rispondente al vero di posti letto Covid-19 attivabili in 48 ore in area medica nel campus universitario di Germaneto di Catanzaro e nel presidio “ex Villa Bianca”.
Per questo motivo l’ex commissario dell’Azienda ospedaliera universitaria “Mater Domini” e attuale commissario straordinario dell’Asp di Vibo Giuseppe Giuliano e l’ex direttore sanitario della stessa azienda e ora direttore sanitario del Policlinico Umberto I di Roma Matteo Galletta, sono stati interdetti per un anno dall’esercizio di pubblici uffici e da qualsiasi carica pubblica.
Il provvedimento è stato emesso dal gip nell’ambito di una inchiesta coordinata dalla Procura catanzarese e notificato dai finanzieri del Comando provinciale di Catanzaro. I due sono indagati per falso ideologico commesso dal pubblico ufficiale in atti pubblici.
Nella stessa inchiesta sarebbero indagati anche, ma senza misura interdittiva, il rettore dell’Università Magna Graecia Giovanbattista De Sarro e il direttore sanitario del Policlinico Mater Domini Caterina De Filippo.
Secondo quanto emerso dalle indagini, durante l’emergenza epidemiologica, Giuliano e Galletta avrebbero comunicato un numero non rispondente al vero di posti letto Covid-19 attivabili in 48 ore, dato che, invece, sarebbe rimasto invariato fino alla cessazione dell’emergenza. Lo stesso dato, successivamente comunicato al ministero della Salute, integrato con altri valori, costituiva il parametro di riferimento per l’attribuzione del “colore di rischio” alla regione finalizzato a contenere la diffusione del virus.
Dalle indagini condotte dal Nucleo di polizia economico finanziaria di Catanzaro, anche attraverso accertamenti sul posto e verifiche documentali, il numero dei posti letto segnalato era superiore a quello materialmente ed effettivamente realizzabile nel termine previsto, a causa della carenza di personale sanitario e delle relative dotazioni strumentali e logistiche. (ANSA).
Condanne per migliaia di anni di carcere sono state chieste dal procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri a conclusione della requisitoria nel processo Rinascita Scott contro presunti capi e gregari delle cosche di ‘ndrangheta del Vibonese e colletti bianchi, politici, imprenditori, accusati di avere favorito le ‘ndrine.
Per il principale imputato, l’avvocato ed ex parlamentare di Forza Italia Giancarlo Pittelli, la richiesta di condanna è stata di 17 anni di reclusione.
Gratteri ha chiesto, tra l’altro, la condanna a 1 anno e 6 mesi per l’ex assessore regionale Luigi Incarnato, presidente del Consiglio nazionale del Psi; a 20 anni per l’ex consigliere regionale della Calabria Pietro Giamborino, considerato dalla Dda di Catanzaro un componente a pieno titolo del clan di Piscopio; a 17 anni per Michele Marinaro, ex finanziere in servizio alla Dia di Catanzaro; a 8 anni per il colonnello dei carabinieri Giorgio Naselli. Gratteri ha anche chiesto la condanna dell’ex sindaco di Pizzo Gianluca Callipo a 18 anni e per l’ex comandante della Polizia municipale di Pizzo Filippo Nesci a 6 anni.
Le condanne più pesanti, 30 anni, sono state chieste, tra gli altri, per i boss Domenico e Pasquale Bonavota, quest’ultimo catturato poche settimane fa da latitante a Genova, per il boss di San Gregorio d’Ippona Saverio Razionale e per il presunto boss di Vibo Valentia Paolino Lo Bianco.
“In pochi avevano creduto in questo processo, per la mole degli imputati, per il collegio dalla giovane età. C’è stata una sorta di tifo perché questo processo non si celebrasse, ma si è svolto con serenità e se ci sono stati momenti di tensione è normale, è il sale del processo”. A dirlo è stato il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri iniziando a parlare a conclusione della requisitoria condotta per circa 3 settimane dai pm della Dda di Catanzaro Annamaria Frustaci, Antonio De Bernardo e Andrea Mancuso. Il procuratore ha quindi iniziato la lettura dei capi di imputazione con le richieste per i 343 imputati.
Sono complessivamente 4744 anni e 10 mesi gli anni di carcere chiesti dal procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri a conclusione della requisitoria del processo Rinascita Scott. La pena massima richiesta è stata 30 anni, mentre la minima 1 anno.
In totale sono 322 le richieste di condanna rispetto ai 338 imputati oltre a 13 assoluzioni e 3 nullità del decreto che dispone il giudizio o prescrizione.
Saranno due le mostre fotografiche che arricchiranno le giornate del Mediterraneo Festival Corto in programma dal 5 al 9 Luglio 2023 a Scalea. All’interno delle eleganti sale del Grand Hotel De Rose, infatti, saranno esposti gli scatti di Katia Grosso, fotografa ufficiale del Festival, dal set del film “L’Ultimo Re”. Girato nel 2009, diretto da Aurelio Grimaldi e prodotto da Rodolfo Martinelli Carraresi e Isabel Russinova che veste anche i panni della protagonista, il film narra del disperato tentativo di Andromaca, vedova di Ettore, di proteggere il figlio Astianatte dalla furia degli Achei che occupano la città di Troia. Fra gli interpreti del film Edoardo Siravo, Moni Ovadia, Alessio Vassallo, Antonio Martinelli, Maria Monti, Jun Ichikawa, Hafedh Khalifa. La Riviera dei Cedri è stata scelta come location del film con il castagno monumentale di Grisolia e l’antico insediamento di Cirella. Il Monastero dei Minimi, i Ruderi, la spiaggia e l’isola restituiscono l’immaginario della Tracia orientale caratterizzandosi come perfetto sfondo alle scene del film. Un fascino antico quello del set de “L’Ultimo Re” che la fotografa Katia Grosso ha colto e immortalato negli scatti in mostra all’interno del Grand Hotel De Rose. La mostra dedicata a “L’Ultimo Re” si aggiunge alla già annunciata mostra fotografica dedicata ad Alberto Sordi, con scatti unici ed originali di Roberto Villa, dal set del film “Finché c’è guerra c’è speranza”.
Reggio Calabria centro di un “Cammino” nazionale: arriva il Trekking alla scoperta di San Paolo
Il prossimo venerdì 9 giugno alle ore 11,00 presso il Museo Diocesano “Mons. Aurelio Sorrentino”, su iniziativa della Diocesi di Reggio Calabria-Bova sarà sottoscritto, alla presenza di Vescovo Mons. Fortunato Morrone, il Protocollo di intesa per la promozione e valorizzazione del “Trekking urbano a Reggio Calabria alla scoperta di San Paolo” e l’attuazione del Progetto “La Via della Fede di San Paolo da Siracusa a Roma”.
Il Progetto, elaborato dalla “Pattuglia San Paolo”, gruppo di Adulti scout aderenti a diverse realtà cittadine (MASCI, Scout Brutia, AGI2000 e FSE), è finalizzato a fare diventare il Comune e la Città Metropolitana di Reggio Calabria tappa di un “Cammino” di rilievo nazionale, con tragitto anche via mare, con l’obiettivo di ripercorrere il viaggio che San Paolo fece, da prigioniero, nel 61 d.C. da Cesarea a Roma, con tappa nell’Italia meridionale nelle città di Siracusa, Reggio Calabria e Pozzuoli, e che lo stesso San Paolo descrisse negli Atti degli Apostoli.
In particolare, il Trekking urbano è stato ideato avendo come riferimento quello che San Paolo rappresenta per la Città di Reggio, grazie al prodigio della colonna ardente che fece approdando a Reggio. Egli riuscì, attraverso le sue predicazioni, a convertire i reggini e a diffondere il Cristianesimo in tutta la Calabria. San Paolo è stato riconosciuto come il fondatore della Chiesa reggina, Padre nella fede dei cristiani di Calabria e Patrono principale dell’Arcidiocesi di Reggio Calabria.
Il Trekking urbano è stato ideato unendo tutti i luoghi dove ci sono opere d’arte che richiamano la venuta di San Paolo a Reggio o, comunque, i luoghi che ricordano il periodo storico della sua venuta, il suo approdo, le sue lettere e la sua figura. Questo nuovo itinerario ha l’ambizione di fare diventare Reggio Calabria luogo di attrazione intorno alla figura di San Paolo con riferimento a interessi di diversa natura: religiosi, formativi/educativi, turistici e di studio/ricerca. Reggio quindi come tappa “motivata” della “Via della fede di San Paolo” attraverso la creazione di un percorso lungo il quale svolgere e vivere esperienze educative, religiose, culturali e formative; un “cammino” a piedi alla riscoperta delle risorse artistico-culturali della Città di Reggio Calabria legate alla figura di San Paolo e alla conoscienza dell’Apostolo delle genti, attraverso approfondimenti storico-critici sulla sua figura e contenuti spirituali.
Le tappe del percorso di trekking alla scoperta di San Paolo
Le tappe attualmente segnalate sono: Duomo , Museo Diocesano “Mons. Aurelio Sorrentino”, Santuario di San Paolo alla Rotonda; Lungomare di Reggio Calabria dalla Rada dei Giunchi all’Area del tempietto Ex Molo di Porto Salvo; Monumento a San Paolo su viale Zerbi; Palazzo Corrado Alvaro (sala consiliare: Mosaico del Miracolo di San Paolo a RC); Chiesa dei Pipi ubicata nell’acropoli reggina e originaria chiesa di San Paolo; Museo della Fondazione San Paolo – Palazzo della Cultura; la chiesa ortodossa di “San Paolo dei Greci”; Stele dedicata a S. Paolo sulla Collina di Pentimele; Seminario Arcivescovile Pio XI – Cappella Maggiore “San Paolo”; MArRC Museo Archeologico di Reggio Calabria per conoscere la Rhegium del 61 d.C.; la Via Giudecca; la Chiesa Evangelica Battista Internazionale, la Chiesa degli Ottimati.
Inoltre, il trekking urbano, con le sue tappe e gli itinerari di collegamento, consente di conoscere e visitare tutti i luoghi di interesse storico, artistico, culturale e turistico della città, anche non legati alla figura di San Paolo. Tra questi il Castello Aragonese, il Palazzo della Cultura, l’ipogeo di Piazza Italia, la Pinacoteca Civica che si trovano nel percorso tra il Duomo e Santuario di San Paolo, e il Corso Garibaldi che è il cuore della città storica.
Un progetto di sviluppo non solo turistico in vista del Giubileo del 2025
E’ un progetto di sviluppo non solo turistico per la Città di Reggio Calabria anche in previsione del Giubileo del 2025 sul quale la Chiesa reggina è impegnata per affermare Reggio Calabria come luogo di fede per la figura di San Paolo e meta e riferimento per molti pellegrini.
Il Protocollo d’Intesa che sarà sottoscritto il prossimo 9 giugno è un momento importante per l’attuazione del Progetto perché vedrà l’impegno diretto, oltre che della Diocesi di Reggio-Bova per la quale è stato delegato don Francesco Megale e della “Pattuglia San Paolo”, rappresentata da Maria Grazia Buffon, di molte istituzioni e soggetti privati che hanno manifestato l’interesse a diventare parte attiva di questa iniziativa nuova e innovativa per la città reggina tra cui: Comune di Reggio Calabria , Città Metropolitana di Reggio Calabria , Museo Archeologico di Reggio Calabria – MarRC, Museo Diocesano Mon. A. Sorrentino , ISSR (Istituto Superiore di Scienze Religiose), Santuario di San Paolo Apostolo, Basilica di Maria SS. Assunta, Seminario Pio XI, Archivio storico diocesano, Biblioteca Diocesana, Fondazione Museo San Paolo, Chiesa Ortodossa San Paolo dei Greci, Chiesa Evangelica Battista Internazionale, Chiesa Evangelica Valdese, Camera di Commercio di Reggio Calabria, CONFAPI Turismo Calabria, Federalberghi Calabria, Associazione Reggiobed, Club Alpino Italiano sezione Reggio Calabria-Aspromonte, Associazione “Amici della Colonna di San Paolo”, ACLI, “Itinero – Associazione Guide Turistiche”, Associazione “I Cammini di Omero”, Associazione “Archeoclub d’Italia Area Integrata dello Stretto”.
MArRC”: un nuovo ciclo di conferenze per mostrare le nuove metodologie e i risultati ottenuti
Il ricco programma di eventi culturali del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria prevede nel mese di giugno i primi due momenti di un ciclo di conferenze dal titolo “I restauri al MArRC”. Gli incontri, curati dal Funzionario Restauratore Barbara Fazzari, si terranno l’8 e il 13 giugno presso la sala conferenze, alle ore 17:00.
“Il ciclo di incontri – dichiara la dott.ssa Fazzari – nasce dall’idea di condividere con la città e con i visitatori le attività conoscitive e gli interventi conservativi programmati dal Laboratorio di restauro del MArRC sui reperti ivi conservati”.
Domani 8 giugno si terrà la conferenza sui mosaici provenienti dalla Villa dell’Annunziata di Reggio Calabria, che verterà sul restauro di un mosaico, eseguito di recente in collaborazione con il “Consorzio Pragma”. Seguirà una breve visita guidata ad altri lacerti musivi provenienti dallo stesso contesto archeologico e restaurati in precedenza dalla ditta “Restauro opere d’arte” di Giovanni Riccardi e dalla società cooperativa “C.B.C. Conservazione Beni Culturali”. Alla conferenza, promossa dal Museo in sinergia con l’Associazione Amici del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, interverrà la dott.ssa Fazzari, introdotta dai saluti istituzionali del direttore del Museo, Carmelo Malacrino, e del presidente dell’Associazione Amici del Museo, Francesco Arillotta.
“Il MArRC non è solo spazi espositivi – dichiara il direttore Malacrino. Tante sono le attività che si svolgono quotidianamente negli uffici e nei laboratori; tra queste, prioritarie sono quelle volte allo studio e alla conservazione dei reperti esposti o conservati nei depositi. In questi anni il Museo è intervenuto restaurando migliaia di manufatti, sia attraverso il personale interno, sia con il supporto di professionisti esterni. Questo ciclo di conferenze nasce dalla volontà di dare spazio e visibilità ad alcuni di questi progetti di restauro, presentando al pubblico i risultati ottenuti. Ringrazio la dott.ssa Fazzari, che coordina il nostro Laboratorio di Restauro, per l’impegno nel divulgare e far conoscere anche le attività conservative svolte nel “dietro le quinte” del Museo“. Il 13 giugno si terrà una conferenza sul restauro degli affreschi provenienti dalle Terme Romane di Reggio Calabria, da poco proposto anche alla XXVIII edizione del Salone Internazionale del Restauro di Ferrara.