Nel suo famoso romanzo “Il Piacere”, Gabriele D’Annunzio, ad un certo punto, scrive: “Luigi Gulli, un giovane maestro venuto dalle natali Calabrie in cerca di fortuna, nero e crespo come un arabo, eseguiva con molta anima la sonaata “in do diesis minore” di Beethoven. A poco a poco la musica grave e soave prendeva tutti quei leggeri spiriti nei suoi cerchi come un gorgo tardo ma profondo”. Il giovane musicista calabresi che tanto positivamente impressionò il Vate con la sua bravura artistica, Luigi Gullì, era di Scilla, e diventerà presto un pianista di valore, applaudito in tutte le capitali europee. Poi, dopo la sua tragica morte, su di lui calerà l’oblio della dimenticanza. Nell’ambito del programma “Storia, Archeologia, Territorio”, la prof. Minella Bellantonio, vicepresidente dell’Associazione “Amici del Museo”, che, nel suo volume «Memorie di un pianista dimenticato» ne ha curato attentamente la biografia, ne parlerà, domenica 10 settembre 2023, nella sede dell’associazione, in via della Giudecca, 18. Nella circostanza, il maestro pianista Luca Moro eseguirà alcune significative composizioni del Gulli, tratte dagli spartiti originali.
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Presentato questa mattina, nel corso di una conferenza stampa svoltasi nel Salone dei Lampadari di Palazzo San Giorgio, il progetto “Solo tu”, campagna di sensibilizzazione sulla cultura e il contrasto alla violenza di genere. Ad illustrare i dettagli del progetto della Casa Rifugio “Angela Morabito” – Piccola Opera Papa Giovanni e realizzato a cura della Compagnia teatrale Scena Nuda, le coordinatrici dello stesso progetto, Francesca Mallamaci, responsabile del Centro Antiviolenza e della Casa Rifugio “Angela Morabito” – Piccola Opera Papa Giovanni, e Lucia Lipari, avvocato e giornalista, esperta di politiche di genere, Teresa Timpano, direttrice artistica di Scena Nuda e del progetto, insieme all’assessora comunale alla cultura e al turismo Irene Calabrò, e all’assessora comunale alle politiche di genere, Angela Martino.
Un progetto importante, che si svilupperà con una serie di iniziative, una rassegna di teatro, cinema e musica e laboratori nelle scuole, a partire dal 18 novembre e fino al 15 aprile.
“Abbiamo voluto realizzare questo progetto partendo dalla formazione di un cambiamento culturale – ha spiegato Francesca Mallamaci -, perchè sappiamo che la violenza è un fenomeno culturale e, di conseguenza, occorre iniziare da questo tipo di trasformazione: la cultura è il motore per il contrasto della violenza”. Ha quindi rimarcato l’importanza di “essere presenti sul territorio”, come previsto dal progetto, con una serie di incontri, “attraverso un linguaggio artistico che permette di poter pensare a nuove narrazioni, finalizzate a comprendere i meccanismi tesi alla violenza”. Ma “è importante anche entrare all’interno delle scuole, per iniziare a parlare ai giovani, coinvolgendo sia i ragazzi che le ragazze”. All’I.S.S. Fermi e al Liceo Scientifico Volta, infatti, “saranno realizzati dei laboratori, che vedranno l’azione della Compagnia Scena Nuda, con la presenza anche dell’equipe multidisciplinare del Centro antiviolenza. Alla fine di questo percorso, ci sarà un momento di restituzione del lavoro fatto, – curato da Scena Nuda – attraverso un reading”.
“Ringrazio il Comune e ringrazio particolarmente Scena Nuda per avere fatto da ponte, in questi lunghi mesi, per la realizzazione del progetto che, per la prima volta, potrà invertire una rotta”, ha affermato Lucia Lipari. “Abbiamo voluto particolarmente investire sulla cultura per il cambiamento, come antidoto alla violenza di genere”, ha proseguito, sottolineando come sia necessario “partire dalla conoscenza, affinché si possa generare il coinvolgimento, specie tra i ragazzi: quindi, all’interno delle scuole, dobbiamo portare il nostro contributo, attraverso la nostra equipe, molto qualificata, attraverso i laboratori, teatrali, di scrittura giornalistica e per immagini, che possano delineare il tema e sensibilizzare i ragazzi, generando una nuova cultura di genere, che si basi sulla parità, sul superamento delle disuguaglianze di genere. Ma ancora di più vogliamo aprici alla cittadinanza, attraverso lo sviluppo di tutta una serie di rappresentazioni che saranno realizzate grazie a Scena Nuda. Pensiamo che per la prima volta in città si possano veramente instillare dei semi di cambiamento culturale: occorre partire da questo assunto, il superamento della violenza attraverso la cultura”, ha concluso.
Anche Teresa Timpano ha sottolineato il lungo lavoro, il percorso per arrivare a questo risultato, evidenziando come, per la prima volta, all’interno della progettualità di Scena Nuda, sostenuta dal Ministero della cultura, venga incluso un progetto di welfare culturale. Dunque, un momento molto importante, frutto di una grande riflessione su come contribuire a sviluppare questo tema: “ho pensato – ha spiegato la direttrice artistica di Scena Nuda e del progetto – che forse la cosa che desideravo, ma non solo io, è puntare alla felicità, come fondamento della vita, come scopo della vita, verso cui indirizzare la propria condotta. Un punto di partenza importante, che permette di arrivare al titolo del progetto, “Solo tu puoi determinare il cambiamento”. Dunque, lavorare sulla persona, come elemento centrale, sul valore della persona, sull’essere indipendenti”.
Dopo aver evidenziato la sinergia tra enti e partner del progetto, per la realizzazione di un programma che ha una grande valenza territoriale, Teresa Timpano ha poi illustrato nei dettagli il programma delle iniziative, che ha avuto un prologo, lo scorso 10 agosto, a Gambarie, con l’intenso ed emozionante reading, “L’empireo”, messo in scena da una delle più importanti registe italiane, Serena Sinigaglia, nell’ambito del Face Festival.
Si partirà, dunque, il 18 ottobre, alle 10,30, presso la sede della Piccola Opera Papa Giovanni, con una conferenza stampa, in occasione del decennale del Centro Antiviolenza e della Casa Rifugio “Angela Morabito”, seguita, alle 17, presso l’Area Sacra “Griso-Laboccetta”, da “Il racconto della nostra esperienza”, un momento dedicato ad installazioni, poesia e musica dal vivo, e letture a cura di Teresa Timpano.
Si proseguirà l’8 novembre, alle 11, nella Sala Versace del Cedir, con lo spettacolo teatrale “Antigone”, con Maria Milasi, mentre il 14 dicembre, alle 17, presso la Biblioteca “De Nava”, sarà di scena “Otello”, la performance teatrale realizzata dagli allievi dei laboratori condotti presso le scuole.
Il 29 dicembre, alle 17, 30, a Palazzo San Giorgio, sarà proposto il monologo ‘’Lo stupro” di Franca Rame, interpretato da Cristina Greco, che sarà seguito da un incontro sul tema; la scelta del luogo è stata voluta, come ha rimarcato Timpano, dall’assessore Calabrò: “si è pensato che il luogo più istituzionale potesse essere quello più adatto, un’idea giusta ed efficace, proprio quasi ad istituzionalizzare il tema”.
Quindi, altri tre appuntamenti si terranno nel 2024: il 21 gennaio, alle 17,30, presso l’Odeion, il monologo teatrale “Giulia e la luna” di Fortunato Nucera, con Miryam Chilà; il 15 febbraio, un momento dedicato all’approfondimento, attraverso un incontro e una proiezione cinematografica, dei temi legati alla condizione femminile a livello internazionale: con la collaborazione del Circolo del Cinema “Charlie Chaplin” e dell’associazione “L’Amaca”, sarà proposto, al Cine-teatro Metropolitano, alle ore 17,30, il film “Libere disobbedienti innamorate- In between”.
Il progetto si concluderà il 15 aprile, alle 17,30, al Castello Aragonese, con “Eirene”, performance di teatro e musica. Un intenso programma di iniziative, un ampio progetto che nasce da una sinergia, come sottolineato anche dall’assessora alla cultura, Irene Calabrò: “un lavoro di rete che abbraccia l’attività di una vita di operatori che sul campo danno prova di resistenza, come la Piccola Opera Papa Giovanni e la Casa rifugio, e poi il grande coraggio di un imprenditore culturale, Scena Nuda, che ha saputo dare voce ad un messaggio positivo”, cercare di trovare una soluzione, realizzare un’attività “all’interno delle scuole, facendo riflettere, per porre la domanda: “che cosa posso fare io, per me e per gli altri? L’amministrazione, naturalmente, è presente, sia in maniera pratica, mettendo a disposizione i siti, ma ovviamente condividendo anche il percorso”.
L’assessora alle politiche di genere, Angela Martino, ha parlato di “problema culturale profondo, una situazione che ormai riguarda la società in maniera trasversale. Ringrazio Scena Nuda e Piccola Opera, che sono impegnatissimi su fronti complementari, perchè il fronte culturale è quello del cambiamento decisivo, però purtroppo più lento. Questo non è bastevole, se non accompagnato da punti non solo di ascolto, ma avamposti in cui le donne possano trovare riparo. Le due azioni devono andare di pari passo”.
La sinergia tra enti e il coinvolgimento del territorio, delle scuole, è stato rimarcato, infine, anche da Marisa Cagliostro – presidente dell’associazione Ulysses, che è tra i partner del progetto -, che ha evidenziato l’importanza di creare un “circuito che attraverso la cultura abbracci la società nel suo complesso”.
Calabria: il consigliere Alecci analizza il Piano Regionale di Dimensionamento Scolastico
Uno dei temi di più stringente attualità in questi giorni a livello regionale è certamente quello del Piano di Dimensionamento Scolastico. L’istituzione scolastica è uno dei pilastri portanti della nostra società e assume una valenza ancora più forte soprattutto in quei territori che la denatalità, la disoccupazione e i flussi migratori stanno conducendo inesorabilmente verso una progressiva “desertificazione”. In territori come questi, ancora di più che nelle altre aree più sviluppate, reputo sia fondamentale riuscire a garantire la presenza e l’attività del maggior numero possibile di presidi culturali, come ad esempio gli istituti scolastici, scongiurando i pericoli derivanti da una riduzione “forzata”. Una scuola di prossimità capace di far crescere e sviluppare i talenti dei nostri giovani, consolidando nella mente dei più piccoli quel concetto di comunità sociale che è sempre più in pericolo anche nei centri minori, soprattutto nelle zone rurali e montane.
Alla luce di queste valutazioni, ritengo che il Piano di Dimensionamento Scolastico debba scaturire non solo da generiche tabelle preimpostate o da fredde operazioni numeriche, ma da una riflessione più ampia, a cui tutta la politica nella nostra regione, e a tutti i livelli, ha il dovere di partecipare. Quello che può apparire come un aspetto legato solo ad un settore della nostra società, cioè la rimodulazione di istituti, dirigenti, personale docente e non docente, etc, in realtà contiene, a mio avviso, una serie di scelte decisive per il futuro della nostra regione. Una scuola, per un paesino, un borgo o una frazione, non è solo un edificio in cui i nostri ragazzi imparano a scrivere e leggere, ma è anche un luogo in cui si formano, in cui iniziano a creare le prime relazioni di amicizia, in cui cominciano a sentirsi parte di qualcosa, insieme alla loro famiglia. Occorre, dunque, prestare molta attenzione anche ai più piccoli dettagli, come ad esempio le garanzie relative ai Comuni caratterizzati dalla presenza di minoranze linguistiche e storiche, o altre situazioni di questo tipo, che ritengo di minor rilievo solo nei numeri. Questa è la sfida che abbiamo davanti!
Un lavoro non certamente facile a cui sono chiamati a rispondere l’Assessorato preposto e i dipartimenti regionali, le Province e i Comuni, che proprio in questi giorni saranno protagonisti di una serie di incontri e tavoli operativi. Auspico, conoscendo anche la competenza e la sensibilità della Vice Presidente Giusy Princi, che si possa giungere nei tempi previsti alla definizione di un Piano valido ed efficace per la Calabria non solo dal punto di vista strettamente tecnico, ma anche sociale.
Continua in Cna Calabria la nomina dei portavoce di settore individuando figure di riconosciuta esperienza e prestigio che possano seguire al meglio le dinamiche dei singoli rami della Confederazione, le loro urgenze e prospettive, partendo dall’esperienza diretta maturata. Tra le nuove nomine quella di Marco Tassone che assume l’incarico di portavoce regionale della CNA Sno Calabria, il settore della Confederazione che rappresenta gli odontotecnici. Titolare del laboratorio odontotecnico F.lli Tassone a Soverato, il neo rappresentante ha oltre trenta anni di attività sulle spalle e in CNA si è prodigato per la formazione e l’aggiornamento dei professionisti del settore, promuovendo anche conferenze di tipo scientifico e culturale.
“Onorato di avere assunto questo incarico – afferma Tassone – sono consapevole che si tratta di un impegno importante. C’è molto da fare per dare dignità a questa professione e per proseguire nel percorso già avviato della digitalizzazione e della formazione continua. Gli odontotecnici attendono da tempo che il loro profilo professionale venga riconosciuto in un Paese in cui il loro inquadramento normativo è legato a un decreto regio del 1928. Superarlo permetterebbe di istituire la professione sanitaria degli odontotecnici”.
“Siamo convinti – ha commentato il presidente CNA Calabria Giovanni Cugliari – che Tassone saprà guidare bene il settore e rappresentarlo al meglio. La sua trentennale esperienza e il suo impegno per l’analisi e l’approfondimento saranno preziosi all’interno del lavoro della Confederazione. La valorizzazione e ristrutturazione del ramo degli odontotecnici è un ambito sul quale la CNA punta molto. Il recente studio di Unidi (Unione Nazionale Industrie dentarie italiane) ha messo in luce come il settore produttivo italiano sia in forte crescita conquistando un +30 per cento rispetto al 2021 e un valore di 1,3 milioni di euro. Dare dignità ai professionisti e alle piccole e medie imprese del settore, specie in Calabria, implementarne le conoscenze e la formazione – conclude – è per noi fondamentale”.
Reggio Calabria, Nucera: “Avevo chiesto un’integrazione per il dimensionamento scolastico”
“In una lettera indirizzata al Presidente Occhiuto avevo chiesto un’integrazione ai criteri previsti dalle Linee guida per il dimensionamento scolastico, per le aree geografiche caratterizzate da specificità linguistiche. Inoltre, avevo anche suggerito di prevedere che le istituzioni scolastiche sovradimensionate, dovrebbero limitare il numero delle iscrizioni in entrata tenendo conto della capienza massima dei locali e degli spazi disponibili in base alle vigenti norme in materia di sicurezza, così da evitare rotazioni o doppi turni o dilatazioni artificiali del tempo scuola a discapito della qualità dell’offerta formativa”. Cosi in una nota l’Assessora alla Pubblica Istruzione del Comune di Reggio Calabria Lucia Nucera. “Il territorio della Regione Calabria – spiega Nucera – è caratterizzato da ben tre minoranze linguistiche riconosciute dalla legge attuativa dell’art. 6 della Costituzione 482/99, e di seguito riporto la normativa a supporto della salvaguardia delle aree geografiche in cui sono presenti specificità linguistiche rispetto al dimensionamento scolastico.
Il Piano nazionale di ripresa e resilienza ha previsto, tra gli obiettivi, la riorganizzazione del sistema scolastico mediante la riforma della disciplina del dimensionamento, intervenuta con la Legge 29 dicembre 2022, n. 197 “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2023 e bilancio pluriennale per il triennio 2023-2025. La legge, riformando l’art. 19 del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, inserendo i commi 5-quater, 5-quinquies e 5-sexies, adegua l’organizzazione del sistema di istruzione agli sviluppi demografici, che prevedono che il numero degli iscritti alle scuole diminuirà nei prossimi anni a causa della denatalità, comportando una riduzione della necessità di personale scolastico. La norma tiene conto, a decorrere dall’anno scolastico 2024/2025, del parametro della popolazione scolastica regionale indicato per la riforma 1.3 prevista dalla missione 4, componente 1, del citato Piano nazionale di ripresa e resilienza, nonché della necessità di salvaguardare le specificità delle istituzioni scolastiche situate nei comuni montani, nelle piccole isole e nelle aree geografiche caratterizzate da specificità linguistiche, anche prevedendo forme di compensazione interregionale”.
“Bisogna precisare – spiega ancora l’Assessora – che contro tale riforma, in data 28 febbraio 2023 è stato presentato ricorso per illegittimità costituzionale (Reg. Ric. n. 7 del 2023, Parte 1, pubbl. su G.U. del 22/03/2023 n. 12) contro il Presidente Del Consiglio Dei Ministri, mostrando come le disposizioni legislative statali debbano ritenersi costituzionalmente illegittime per violazione di importanti norme costituzionali sostantive, in via diretta ai sensi dell’art. 127 della Costituzione, conformando in modo profondo e pervasivo le competenze regionali in materia di istruzione, sia di tipo legislativo che amministrativo. L’udienza pubblica per il ricorso è stata fissata per il 21/11/2023″.
“Come previsto al suddetto comma 5-quater, a decorrere dall’anno scolastico 2024/2025, i criteri per la definizione del contingente organico dei dirigenti scolastici e dei DSGA sono definiti su base triennale, con eventuali aggiornamenti annuali, con decreto del Ministro dell’istruzione, di concerto con il Ministro dell’economia, previo accordo in sede di Conferenza unificata. Sullo schema di decreto non è stato raggiunto l’accordo in sede di Conferenza Unificata e, ai sensi di quanto previsto al comma 5-quinquies, il contingente organico e la sua distribuzione tra le regioni sono stati definiti con decreto del Ministro dell’istruzione, di concerto con il Ministro dell’economia. Pertanto, con decreto interministeriale n. 127 del 30/06/2023 sono stati definiti i criteri per la definizione del contingente organico dei dirigenti scolastici e dei DSGA aa.ss. 2024/2025, 2025/2026, 2026/2027. In particolare, i criteri comportano che il contingente non possa essere superiore a quello determinato mediante l’applicazione dei precedenti parametri indicati dall’articolo 19, commi 5 e 5-bis del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito con modificazioni dalla legge 15 luglio 2011, n. 111, secondo i quali è assegnato un DS con incarico a tempo indeterminato e un DSGA in via esclusiva solo alle istituzioni scolastiche con almeno 600 alunni (400 nei comuni montani, nelle piccole isole e nelle aree geografiche caratterizzate da specificità linguistiche). Secondo la nuova disciplina, il contingente organico dei DS e dei DSGA è stato determinato sulla base di un coefficiente, non inferiore a 900 e non superiore a 1000, stabilito annualmente in maniera tale da rendere minima la differenza a livello nazionale tra il numero di sedi attivabili con la nuova disciplina e quello prevedibile applicando il parametro dimensionale 600 (400). I criteri tengono conto del numero degli alunni iscritti nelle istituzioni scolastiche statali e dell’organico di diritto dell’anno scolastico di riferimento, integrato dal parametro della densità degli abitanti per chilometro quadrato, ferma restando la necessità di salvaguardare le specificità delle istituzioni scolastiche situate nei comuni montani, nelle piccole isole e nelle aree geografiche caratterizzate da specificità linguistiche, nonché da parametri perequativi”.
“Confido nella sensibilità e nell’esperienza politica del Presidente Occhiuto – conclude Nucera – affinchè venga tenuto conto delle minoranze linguistiche intervenendo, ove fosse necessario, per ottenere da parte dei ministeri competenti delle deroghe sul numero massimo delle autonomie previste per la regione Calabria”.
Bova Marina: grandi celebrazioni per la Giornata Europea della Cultura Ebraica
Anche quest’anno, il Museo e Parco archeologico Archedoeri di Bova Marina celebra insieme alla Comunità ebraica di Napoli la Giornata Europea della Cultura Ebraica, un appuntamento annuale con lo scopo di presentare al pubblico, soprattutto non ebraico, le diversità e le ricchezze del patrimonio culturale e artistico ebraico, per promuovere il dialogo, i valori della convivenza e lo scambio di idee e cultura, anche come importante mezzo alla lotta all’antisemitismo. Il tema scelto quest’anno è la bellezza e quale migliore occasione per puntare l’attenzione sul patrimonio custodito all’interno del Parco archeologico Archeoderi.
Lunedì 11 settembre, dalle ore 18.00, si svolgerà la tavola rotonda “La Sinagoga di Bova Marina. Spiritualità e bellezza”, organizzata dalla Direzione del Parco con la collaborazione della Soprintendenza ABAP di RC e VV, il Comune di Bova Marina, la Comunità Ebraica di Napoli e l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. Gli interventi saranno preceduti dalla visita guidata del Parco e del Museo a cura della Direttrice del sito Elena Trunfio, alle ore 17.00. Porteranno i loro saluti il Direttore ad interim della Direzione regionale Musei Calabria Filippo Demma, il Soprintendente ABAP Fabrizio Sudano, il Sindaco Zavettieri, Giulio Disegni, vice presidente UCEI con delega per il Meridione e Roque Pugliese, referente per la Giornata Europea della Cultura Ebraica che ha commentato così l’iniziativa: «La sinagoga di Bova Marina lascia trapelare ancora visioni sognanti e pregnanti di vita. Rivedere gli antichi tesori custoditi nei musei prendere nuovamente vita è un’emozione unica, Archeoderi contiene un tesoro raro che ancora oggi riesce ad esprimere spiritualità». Ai saluti seguiranno due interventi di approfondimento sul patrimonio culturale della Bovesia e sulla sinagoga di Bova Marina a cura della Direttrice Elena Trunfio e del funzionario archeologo Andrea Maria Gennaro.
“Anche quest’anno celebriamo la giornata nel segno della condivisione. Il nostro Parco, oltre a custodire un bene archeologico eccezionale per tutto l’Occidente, è soprattutto il luogo del dialogo e dell’incontro tra culture diverse. Con la Comunità Ebraica di Napoli abbiamo avviato da tempo un rapporto sinergico e ringrazio ancora una volta Roque Pugliese per avere fortemente voluto questa giornata – ha concluso la Direttrice Trunfio“. Appuntamento dunque ad Archeoderi. Si ricorda che il Museo e il Parco archeologico di Bova Marina è aperto al pubblico dal martedì al sabato, dalle ore 8.30 alle ore 14.00 e la prima e l’ultima domenica del mese, negli stessi orari. L’ingresso è gratuito.
“E’ stata aperta una pagina nuova con l’Unione Europa, avviando utili canali di interlocuzione da cui dipendono le soluzioni di molte delle nostre annose criticità. E di cui potranno giovarsi la Giunta, ma anche il Consiglio regionale e tutti gli attori dello sviluppo economico e sociale della Calabria. L’appena conclusa missione del presidente Occhiuto a Bruxelles, e gli importanti incontri che ha avuto, (in particolare con la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola), dimostrano che, grazie al suo dinamismo, la Calabria si sta lasciando alle spalle decenni di disattenzione verso le Istituzioni di Bruxelles e Strasburgo”.
Per il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso, l’esito degli incontri del presidente Occhiuto a Bruxelles costituisce “un sostanziale passo avanti, per superare l’isolamento della Calabria e porla all’attenzione dell’Europa. Con l’obiettivo di internazionalizzare i suoi punti di forza e il suo patrimonio millenario di cultura e natura”.
Aggiunge: “A Bruxelles abbiamo, finalmente, una sede della Regione, operativa e funzionale, che ci potrà consentire scambi di informazione e approfondimenti sui tanti dossier aperti, cui sono legate le speranze di rilancio del nostro sistema imprenditoriale e i progetti di vita di tantissimi calabresi. In più, va dato atto al presidente Occhiuto di avere inserito le progettualità della Calabria in una visione ampia. Che include – sottolinea Mancuso – l’obiettivo ambizioso di trasformare i flussi migratori del Mediterraneo in piattaforme di relazionalità, in una logica di riequilibrio e di multipolarità degli assi verso l’Oriente e verso il Sud del mondo. La Calabria, per la sua strategica posizione geopolitica, offre la propria disponibilità a cooperare nelle sfide del Mediterraneo, inteso anche come un’ opportunità per la crescita del Paese in un’Europa a cui è richiesto di svolgere, nei sommovimenti geopolitici globali, un ruolo più incisivo. Anche per queste ragioni – conclude il presidente Manuso – è condivisibile e va sostenuta, la proposta di una Macroregione del Mediterraneo, contenuta nel documento programmatico redatto dalla ‘Commissione Intermediterranea delle Regioni Marittime Periferiche’ che raggruppa 40 Regioni e di cui l’on. Occhiuto è presidente”.
Calabria, Marziale spiega: “Tessere rapporti istituzionali ad ogni livello, per garantire ai bambini il rispetto dei loro diritti”
Settimana densa di impegni, quella che sta per volgere al termine, per il Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Calabria, Antonio Marziale, miranti all’affermazione internazionale delle norme sancite dalla Convenzione ONU sui diritti dei minori. A Catania, presso la pinacoteca del museo diocesano, dopo una celebrazione liturgica nella cattedrale del duomo, è stato insignito dell’incarico di “Ambasciatore di pace” del regno di Gomoa Odumase, incastonato nella Repubblica del Ghana. Nella capitale, presso la Casa Bonus Pastore del Vicariato di Roma, ha ricevuto il diploma di “Accademico” dell’Università Cattolica Popolare. Successivamente è stato a colloquio con il Santo Padre Francesco I, al quale ha rappresentato l’impegno del proprio ufficio in tema di contrasto alla pedofilia.
“Tessere rapporti istituzionali ad ogni livello, per garantire ai bambini il rispetto dei loro diritti, è uno degli scopi preminenti per un Garante – è quanto dichiara Marziale – per questo ringrazio il tessitore di questa particolare ed importantissima operazione, il principe Nicola Talluto, che con dedizione e sensibilità ha aperto orizzonti nuovi ad intese necessarie affinché il mondo non debba più contemplare bimbi in guerra, bimbi poveri, bimbi sfruttati sessualmente o in lavori massacranti”.
Sarà una giornata davvero speciale per l’ANMIL l’11 settembre, data in cui la celebrazione di 80 anni a sostegno delle vittime del lavoro e di impegno nella prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali sarà celebrata con due appuntamenti straordinari: alle ore 10.30 l’Udienza riservata ad una delegazione di 300 persone da Papa Francesco che ci accoglierà in Sala Clementina e, alle ore 17.00, una rappresentanza ristretta dei vertici Associativi sarà ricevuta dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e di questi incontri non possiamo che essere orgogliosi e pronti a proseguire con rinnovata energia la nostra missione”, annuncia il Presidente dell’ANMIL di Reggio Calabria, Francesco Coatantino, sebbene addolorati non solo per i 5 morti di Bertizzo, ma per tutti i lutti che insanguinano ogni giorno, nel cordoglio più anonimo, i luoghi di lavoro.
“Siamo profondamente onorati di partecipare a questo importante appuntamento anche con una rappresentanza dell’ANMIL di Reggio Calabria, aggiunge il Presidente Costantino.
“Grazie al riconoscimento del nostro valore – prosegue Costantino – sulle reti di Rai, La7, Sky ed altre emittenti, verrà mandato in onda nei prossimi giorni uno spot di 30 secondi commemorativo dell’attività della nostra Associazione in questi 80 anni al fianco delle vittime del lavoro, dal titolo ‘La storia siamo noi’ per la cui colonna sonora siamo grati ad una cantautrice da sempre straordinariamente e vicina all’Associazione Mariella Nava che ha offerto le note della canzone ‘Non ci vuole un gran che’ per accompagnare le immagini storiche dello spot che può essere visto, scaricato e condiviso al link https://youtu.be/xEmnUzi-gIk ”
Queste celebrazioni precedono di poche settimane la 73ª Giornata Nazionale per le Vittime degli Incidenti sul Lavoro che quest’anno si celebra l’8 ottobre, istituzionalizzata con D.P.C.M. nel ’98, e che vedrà manifestazioni organizzate dall’ANMIL in tutt’Italia con il Patrocinio della Rai, che ha inteso garantire il pieno sostegno delle testate giornalistiche, per sottolineare quanto sia importante mettere la sicurezza sul lavoro al primo posto, mentre la manifestazione principale quest’anno si svolgerà a Roma, in Campidoglio, dove hanno già confermato la presenza alcune tra le maggiori autorità istituzionali tra cui: il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Elvira Calderone delegata a rappresentare il governo, il Ministro per le Disabilità, Alessandra Locatelli, il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, il Presidente della Commissione parlamentare di inchiesta del Senato sulle condizioni di lavoro in Italia, sullo sfruttamento e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, Tino Magni, la Presidente della Commissione d’inchiesta della Camera sulle condizioni di lavoro in Italia, Chiara Gribaudo, nonché il Commissario straordinario INAIL, Fabrizio D’Ascenzo, e il Presidente del CIV INAIL, Guglielmo
Questo comunicato fa seguito a quello inviato il 30 08 2023 che annunciava l’incontro in Prefettura e alcune cose scritte lì non verranno ripetute.
Martedì 5 settembre alle ore 12.00 in Prefettura alla presenza di S.E. il Prefetto Massimo Mariani si è svolto l’atteso incontro tra i rappresentanti dei cittadini di Mosorrofa e Sala di Mosorrofa, Pasquale Andidero, Presidente del Comitato, don Domenico Labella, Parroco di Mosorrofa e Sala di Mosorrofa, dr. Antonino Pellicanò MMG, Paolo Cotrupi, Segretario e Amministratore del comitato, Giuseppe e Fabrizio Nicolò componenti del comitato e, per il comune, l’assessore Rocco Albanese, il delegato alla manutenzione idrica e fognaria Francesco Barreca e Postorino, uno dei progettisti delle caditoie per l’acqua nel tratto di strada franata. La parola è subito andata all’assessore Albanese che ha illustrato quanto l’amministrazione comunale ha partorito per le frazioni Mosorrofa e Sala di Mosorrofa nel Bilancio del Comune.
Di seguito quanto esposto dall’assessore: una generica messa in sicurezza per fenomeni di dissesto e frane delle aree collinari e pedemontane dell’area urbana di RC; un’altra generica riqualificazione del sistema di pubblica illuminazione “Zona collinare centro”; un intervento di adeguamento/miglioramento sismico della scuola primaria/secondaria G. Verga a Mosorrofa; un PON Metro – Creazione area verde attrezzata in località Bufano di Mosorrofa con criterio di priorità 3 (che sta per minimo); ma, la totale incapacità e l’assoluta non conoscenza del territorio che amministra, questa giunta comunale, si è resa palese quando l’assessore Albanese ci ha presentato come interventi di ristoro su Mosorrofa l’intervento su una piazza a San Salvatore e su una casa, ex municipio a Cataforio. Ha poi aggiunto fuori dalla presentazione del bilancio, lamentando la non correttezza di quanto avevamo scritto nel comunicato stampa precedente, che hanno avuto problemi a terminare i lavori sulla San Sperato Mosorrofa nel tratto franato perché Castore non aveva i mezzi per terminare i lavori e che avevano sistemato i guard rail correttamente anche con il parere dell’ANAS (cosa centra l’ANAS con la San Sperato Mosorrofa?). Che, forse, se riuscivano, devono ancora individuare come, avrebbero tolto i materiali non combusti nelle località del rogo in particolare nella discarica di zona Puzzu. Che non c’è niente per il cimitero di Mosorrofa e che per la San Sperato Mosorrofa ci sono dei fondi (ci sono da più di 10anni nota nostra) del decreto Reggio che non possono
utilizzare per ora perché bloccati. Il delegato Barreca ha poi affrontato il discorso idrico partendo dalla solita solfa, l’acqua a Mosorrofa è mancata perché irrigate gli orti! Ed anche perché è mancata in tutta la città.
Il presidente del Comitato di Quartiere con gli altri rappresentanti presenti hanno risposto perentoriamente dicendo chiaramente che erano totalmente insoddisfatti e che sarebbero stati convocati i cittadini di Mosorrofa a decidere i prossimi passi, ma che, verosimilmente, non essendoci più spazi di dialogo con chi di non vuol sentire e capire (fa finta o ne è incapace?) le esigenze di una popolazione si andrà allo scontro. E hanno aggiunto, rivolgendosi all’assessore Albanese: Noi
abbiamo aspettato 6 mesi dall’11 gennaio c.a. su richiesta di S.E. il Prefetto perché lei assessore aveva dichiarato che ci sarebbero state tante cose per Mosorrofa nel prossimo Bilancio. Non sappiamo se lei con quella sua dichiarazione ha preso in giro noi, ma certamente non è stato corretto verso S.E. che si è speso, dietro quella sua promessa, per non farci scendere in piazza a gennaio a chiedere le vostre dimissioni. È vergognoso assessore quello che lei ci presenta: due supposti interventi generici; un intervento nella Scuola Verga che noi conoscevamo già da quando assessore ai lavori pubblici era
Muraca? gli interventi sui guard rail, che noi le ripetiamo sono da denuncia, e presenteremo un esposto alla Procura della Repubblica; l’ammissione che Castore non poteva fare quei lavori, non gli competevano, quando a dicembre 2022 lei aveva, sempre in questa sede, affermato che avevate dato l’appalto a Castore per quei lavori. Vorremmo aggiungere che la riteniamo moralmente responsabile delle abitazioni bruciate a Mosorrofa, perché nell’incontro di gennaio in questa sede la sig.ra Valeria Caserta le aveva detto che avremmo pulito noi l’area di Bufano per far giocare i nostri ragazzi e lei
ha minacciato di denunciarci se l’avessimo fatto. Non l’abbiamo pulito noi, non lo avete fatto nemmeno voi è il fuoco per arrivare agli appartamenti è passato proprio di li. Poi vorremmo capire, nel PON 2023-2025 avete messo dei fonti per area verde a Bufano, ma non era idrogeologicamente instabile tanto da non poter realizzare quanto già progettato e in fase di inizio lavori? Stiamo ancora aspettando quella relazione e stiamo ancora aspettando una risposta alla richiesta di accesso agli atti presentata dal Comitato a maggio del 2022 per conoscere tutte le vicissitudini dell’area Bufano e di quella dell’ex campo sportivo che stranamente è sparita dai vostri radar, nonostante lei, sempre a gennaio ci aveva dato le copie di un progetto da realizzare quasi nell’immediato in quel sito.
Quali risposte avete dato alle esigenze che da anni vi presentiamo? Avrete nostre notizie dopo che il comitato dei cittadini si sarà riunito, perché noi, che siamo solo i rappresentanti, qui abbiamo fatto solo dei commenti ma le decisioni le prenderanno i cittadini di Mosorrofa. In questo comunicato vogliamo anche dare atto al delegato alla manutenzione idrica e fognaria Barreca di essersi, oggi, assunto l’impegno a visionare i problemi di Mosorrofa, strano che non li conosceva, forse l’ufficio del sindaco al quale noi ci rivolgiamo di solito non glieli aveva comunicati, e a cercare qualche
soluzione in breve tempo. Verificheremo se ciò avverrà.
Giovedì 7 settembre alle ore 19.00 i cittadini di Mosorrofa si sono riuniti è hanno analizzato quanto avvenuto in Prefettura, la conclusione alla quale sono addivenuti è che con questo comune non si può più andare avanti, perché non si ritiene questa Giunta comunale, forse non in tutti i suoi componenti ma in gran parte sicuramente, in grado di assolvere al compito che le è proprio. Le false promesse, gli impegni sempre disattesi, la totale mancanza di sensibilità verso le esigenze dei cittadini che devono amministrare ci portano ad una sola strada; chiedere le dimissioni di Sindaco, Giunta e
Consiglio Comunale e in aggiunta, non sentendoci più considerati parte di questo comune perché totalmente messi ai margini o meglio nel dimenticatoio chiederemo un Refendum per staccarci dal Comune di RC.
Per cui comunichiamo che:
· Lunedì 25 Settembre alle ore 10.00 saremo in Piazza Italia per la raccolta firme per chiedere le dimissioni di Sindaco, Giunta e Consiglio Comunale;
· cominceremo, altresì, nella stessa data a raccogliere le firme per la richiesta di un Referendum per il distacco dal Comune di RC a testimonianza che non ci sentiamo più considerati parte di questo Comune.
Chiediamo a tutti voi, testate giornalistiche, cartacee, TV, on-line, che avete sempre seguito le nostre vicissitudini e che conoscete bene tutti i passi fatti per cercare un dialogo e offrire collaborazione, di dare un giudizio sull’operato di questo Comune nei riguardi dei cittadini di Mosorrofa, ma la cosa vale anche per il resto delle periferie e della città; se non si ha un santo in paradiso non si ottiene niente, perché qualcosa venga realizzato, ci viene da pensare, ci vuole la presenza di qualcuno che conta all’interno del Consiglio Comunale o tra gli amministrativi. Chiediamo ai cittadini onesti, che sono la maggior parte, di questa città di aiutarci in questa battaglia perché noi non lottiamo solo per Mosorrofa ma per tutta la città di RC che merita di meglio, che per rinascere deve far morire qualcosa