Avrebbero comunicato dati falsi o omesso di dichiarare condanne penali subite, composizione del nucleo familiare ed effettivo luogo di residenza. Tre persone, due italiani e uno straniero, sono stati denunciati dai carabinieri della Compagnia di Petilia Policastro a Raccabernarda, in provincia di Crotone. I militari in collaborazione con i colleghi della locale stazione e di quelli del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Crotone, nell’ambito dei controlli sulla percezione del reddito di cittadinanza e all’effettiva presenza delle condizioni per l’erogazione del sussidio, hanno accertato l’erogazione indebita di una cifra superiore a 31 mila euro. In particolare è emersa la posizione dei tre, di cui uno residente a Roccabernarda, ma di fatto domiciliato a Cotronei; uno residente a Steccato di Cutro, ma di fatto domiciliato a Roccabernarda ed il terzo residente ad Alzano Scriva (Alessandria), ma di fatto domiciliato a Roccabernarda che avrebbero percepito il reddito di cittadinanza in violazione delle normative di legge. I carabinieri hanno proceduto alle comunicazioni necessarie per richiedere la revoca dei benefici economici illecitamente percepiti dagli indagati. (ANSA).
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In riferimento alla notizia relativa al concorso a Direttore dell’UOC Dermatologia per il quale il Grande Ospedale Metropolitano “Bianchi – Melacrino – Morelli” di Reggio Calabria è stato condannato, in sede civile, al risarcimento danni ad una candidata, la Direzione comunica di avere già proposto appello per Cassazione.
Precisa, altresì, che nella vicenda il GOM è parte lesa per cui attiverà tutte le procedure di legge a tutela della propria immagine e, soprattutto, delle casse erariali.
La Metrocity per il sociale: 24 i Comuni beneficiari dei contributi
Sono stati presentati, nel corso di una conferenza stampa nella sala “Trisolini” di Palazzo Alvaro, gli esiti dell’avviso pubblico rivolto ai Comuni per la realizzazione di progetti di utilità sociale. Il sindaco metropolitano facente funzioni, Carmelo Versace, insieme al consigliere delegato al Welfare, Domenico Mantegna, ed al dirigente di Settore, Piero Praticò, ha illustrato i dettagli di un programma di investimento dal valore di circa 300 mila euro e che vede coinvolti diversi Enti locali del territorio, rappresentati da sindaci e amministratori all’incontro odierno di Palazzo Avaro.
Il sindaco facente funzioni si è detto “particolarmente contento soprattutto per come è stato approcciato il bando da parte delle amministrazioni locali”. “Praticamente tutti i Comuni partecipanti – ha affermato – hanno raccolto parere favorevole sui loro progetti, risultando beneficiari dei contributi previsti. L’iniziativa rappresenta una vera e propria boccata d’ossigeno per i territori che potranno contare su una ricaduta di circa 300 mila euro, sopperendo alla pressoché continua e costante diminuzione dei trasferimenti statali su un comparto fondamentale come quello dei servizi sociali”. “Non era affatto scontato che la Città Metropolitana riuscisse a trovare queste risorse nei meandri del bilancio”, ha commentato Versace aggiungendo: “Merito va ascritto all’ostinazione del consigliere Mantegna, all’intero settore Welfare ed al Consiglio nella sua totalità, cui va il mio ringraziamento”.
“Nel frattempo – ha proseguito – non ci stiamo fermando e stiamo pensando alla prossima programmazione. Da pochi giorni ho firmato il Peg e assegnato le nuove risorse. Siamo già al lavoro, quindi, per provare ad accelerare i tempi e continuare a manifestare, concretamente, piena vicinanza alle realtà impegnate sul territorio in favore dei più deboli e fragili. Quando si parla di sviluppo è necessario operare in maniera tangibile mettendosi al servizio di quanti ci supportano nelle attività svolte nel campo del sociale”. “In questo caso – ha concluso Versace – siamo sempre in prima linea, seguendo la strada indicata dal sindaco Giuseppe Falcomatà. Se si parla di aiutare le persone più fragili e vulnerabili noi non ci tiriamo certo indietro. Soltanto a fine anno, infatti, il Consiglio metropolitano ha approvato una variazione di bilancio di circa 700 mila euro che prevede l’attuazione di sei progetti la cui scadenza, in molti casi, è stata prorogata proprio per includere quante più realtà possibili”.
Il consigliere Domenico Mantegna ha, quindi, sottolineato come l’amministrazione abbia voluto “imprimere un forte impulso sul settore Welfare per rispondere alle difficoltà di territori già di per sé fragili e che, in questi ultimi anni, si sono dovuti scontrare anche con le conseguenze della pandemia che hanno accentuato le difficoltà ed i bisogni di chi vive una situazione di disagio o di difficoltà”. “Attraverso l’investimento di quasi 300 mila euro – ha spiegato – abbiamo dato l’opportunità ai nostri Comuni di presentare importanti progetti di utilità sociale. Noi abbiamo fornito linee guida, lasciando spazio e margini ai Servizi sociali degli Enti locali che hanno potuto realizzare un piano specifico per ogni singola esigenza territoriale. Siamo felici, dunque, perché tutti i Comuni sono stati ammessi a finanziamento e, come ufficio, andremo immediatamente a predisporre le convenzioni affinché vengano messe a regime le risorse necessarie ad avviare immediatamente le attività programmate per dare risposte alle famiglie bisognose”.
Entrando nel merito delle progettualità promosse, il consigliere Mantegna ha precisato come “i Comuni costieri abbiano focalizzato le proprie attenzioni sulle “spiagge accessibili” per consentire una fruizione adeguata dei litorali alle persone con disabilità e difficoltà motorie”. “I Comuni dell’entroterra – ha concluso il consigliere delegato alle Politiche sociali – si sono, invece, concentrati sui progetti legati alla mobilità ed al cosiddetto “taxi sociale” che aiuterà gli anziani che abitano le zone interne a muoversi con più facilità”.
Lamezia Terme: svolto il terzo appuntamento del Sabato del Villaggio
Si è tenuto nella consueta cornice del Palazzo del Seminario di Lamezia Terme il terzo appuntamento del Sabato del Villaggio, rassegna culturale il cui tema portante è quest’anno: «Il mondo che vorrei», non a caso dedicato ai giovani. Protagonista dell’incontro è stato questa volta Giovanni Chinnici, avvocato, figlio del noto magistrato Rocco Chinnici, fatto esplodere dalla mafia il 29 luglio 1983.
Durante la serata, Chinnici ha ricordato l’ingombrante figura del padre, i suoi anni trascorsi amministrando la giustizia civile e penale in mezzo alla gente, come piaceva a lui. Ha dichiarato Chinnici: “Mio padre, nonostante sapesse che il boss Antonino Madonia aveva fatto un sopralluogo nel suo palazzo, e nonostante avesse compreso che non gli rimaneva molto da vivere, non ha mai chiesto di essere trasferito preferendo fare il bene della sua Palermo”.
Numerose le sollecitazioni del direttore artistico della rassegna Raffaele Gaetano e di un gruppo di giovani studenti del Liceo Classico-Artistico «F. Fiorentino» (Marika Scalise, Patrizia Calidonna, Angela Amatruda, Miriam Conidi), che hanno ripercorso insieme al prestigioso ospite gli anni tristi della sua gioventù e la Palermo del tempo assediata dall’opprimente ombra del malaffare. All’evento ha assistito un vasto e qualificato pubblico che ha voluto condividere con Chinnici una pagina della sua vita tanto tragica eppure caratterizzata anche dal dolce ricordo del padre ucciso dalla mafia. Un altro prezioso appuntamento questo del Sabato del Villaggio con Giovanni Chinnici che contribuisce ancora una volta all’arricchimento culturale della nostra regione e che si fa portatore di valori universali quali la lotta alla mafia. Appuntamento a sabato 6 maggio, con un altro attesissimo evento, quello con Paolo Di Giannantonio, noto giornalista e conduttore del Tg1 della RAI.
Producono pasta fresca ma anche ostie per la messa, pur essendo musulmani. È l’attività promossa con una start up da due giovani senegalesi, Sadia Diaby e Adama Traore, e da un ivoriano, Madi Minougouy. Erano giunti in Italia con i barconi quando erano ancora minorenni. Ora sono poco più che ventenni. La loro azienda si chiama Sam (le iniziali dei nomi dei tre soci), è stata costituita con una cooperativa ed è stata ora inaugurata a Mangone (Cosenza). L’iniziativa nasce a Chiaramonte Gulfi, in provincia di Ragusa, e si collega al progetto “Fare sistema oltre l’accoglienza”, sostenuto da Fondazione con il Sud, dalle cooperative Fo.Co. di Chiaramonte Gulfi e Mi.Fa. di Cosenza, da Amu (Azione Mondo Unito) e da Afn (Associazione Azione Famiglie Nuove). Il progetto del pastificio Sam parte comunque da lontano. Sadia, Madi e Adama erano approdati in Calabria, a Corigliano, e sono stati ospitati dal Sistema di accoglienza e integrazione (Sai) di Rogliano “Casa Ismaele”. In questi anni hanno imparato la lingua e un mestiere con un percorso di integrazione del quale il progetto “Fare sistema oltre l’accoglienza” ha fatto da incubatore d’impresa. Oggi il sogno è diventato realtà: inizia per i tre giovani migranti una vera attività produttiva in Calabria, dove hanno deciso di restare. (ANSA).
Il 27 aprile si conclude in Calabria, in Sardegna e in Sicilia il tour nazionale UGL “La sicurezza è il tuo futuro”, organizzato dal sindacato per presentare i dati emersi dal Report 2022 UGL “La Sicurezza nei e sui luoghi di lavoro”. Le tappe precedenti hanno toccato tutte le altre Regioni italiane per sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sull’importanza di implementare una cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro.
Regione Calabria
La Regione Calabria presenta degli elementi di forte criticità, soprattutto in alcune sue province, con il risultato che si posiziona nella parte alta della graduatoria per maggiore rischiosità. Con una incidenza di 42,2 infortuni mortali per milione di addetti, cinque punti sopra la media nazionale, la Calabria è infatti all’ottavo posto. In valori assoluti, i casi totali sono 22 con una platea di occupati vicina alle 521mila unità. In termini di incidenza, la provincia più a rischio è quella di Crotone, al settimo posto nazionale, con una incidenza di 72,8 punti, 3 infortuni mortali per 41mila occupati. Cosenza è al 18° posto della graduatoria nazionale (incidenza di 56,7 per 194mila addetti), ma è la prima nella Regione per valori assoluti (11 infortuni mortali). A seguire, troviamo Catanzaro (44° posto nella graduatoria; incidenza di 37,8, con quattro accadimenti e circa 106mila occupati) e Vibo Valentia (70° posto; incidenza di 25 punti, con un infortunio mortale e 40mila occupati), con Reggio Calabria a chiudere (77° posto, incidenza di 21,5 punti, con tre infortuni mortali e quasi 140mila occupati).
Regione Sardegna
La Sardegna si posiziona al penultimo posto per incidenza infortunistica, calcolata sugli infortuni mortali per milione di addetti. Con 16 accadimenti per poco più di 563mila occupati, registra una incidenza del 28,6, sette punti sotto la media nazionale. Guardando alle province, per incidenza, la provincia più a rischio è quella di Oristano. Con tre infortuni mortali su una platea di occupati di poco sopra alle 50mila unità, ha una incidenza di 59,7 punti, cosa che la posiziona al 15° posto nella graduatoria nazionale. Sopra la media nazionale, anche Sassari: con sette infortuni mortali (il valore più alto in termini assoluti fra le cinque province) e una platea di occupati vicina alle 166mila unità, ha una incidenza di 42,2 punti. Più indietro in termini di incidenza le altre province. Nuoro si colloca al 61° posto, con una incidenza di 27,7 punti, derivante dai due infortuni mortali per poco più di 72mila occupati. Cagliari è al 71° posto, con quattro infortuni mortali e 161mila addetti per una incidenza di 24,8 punti. La provincia della Sud Sardegna è, con altre, all’ultimo posto dalla graduatoria nazionale: nel 2022 non sono stati denunciati infortuni mortali nei luoghi di lavoro. Nella provincia sono occupate quasi 114mila persone.
Regione Sicilia
In valori assoluti, la Regione Sicilia ha sofferto, nel 2022, 50 infortuni mortali; considerando la platea degli occupati (un milione e 311mila unità), l’incidenza è di 38,1 accadimenti per milione di addetti, tre punti sopra la media nazionale. Nel complesso, la Sicilia è al nono posto nella graduatoria per rischiosità, la terza considerando le sole regioni con più di un milione di occupati. Sono tre le province nelle prime trenta a livello nazionale per rischiosità: Enna (11° posto nella graduatoria, con tre infortuni mortali, 45mila addetti e una incidenza di 65,8 punti), Siracusa (21° posto, con sei infortuni mortali, poco più di 108mila occupati e una incidenza di 55,4 punti) e Catania (26° posto, con 14 infortuni mortali, quasi 277mila occupati e una incidenza di 50,6 punti). Sopra la media nazionale, anche Caltanissetta (31° posto, con tre infortuni mortali, 63mila occupati e una incidenza di 47,4 punti) e Trapani (36° posto, con cinque infortuni mortali, 116mila occupati e una incidenza di 43,1 punti). Molto vicine fra loro per incidenza, invece, Palermo (57° posto, con dieci infortuni mortali, quasi 319mila occupati e una incidenza di 31,4), Messina (59° posto, con cinque infortuni mortali, più di 162mila occupati e una incidenza di 30,7) e Agrigento (64° posto, con tre infortuni mortali, 109mila occupati e una incidenza di 27,5). In coda, infine, Ragusa (92° posto nella graduatoria nazionale) con un infortunio per più di 110mila occupati e una incidenza pari a 9.
Secondo Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL: “Occorre un deciso impegno delle Regioni, per quanto di loro competenza, a iniziare da un rafforzamento dei controlli a tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, anche attraverso il coinvolgimento degli enti locali, fondamentali per intercettare il lavoro sommerso nel commercio, nell’edilizia e nell’agricoltura”.
E’ stata concessa dall’Austria l’estradizione di Gun Ufuk, il turco di 28 anni accusato di essere uno degli scafisti del caicco naufragato a Cutro il 26 febbraio con la morte accertata di 94 persone. La notizia è emersa stamani in apertura dell’incidente probatorio nei confronti dei 4 presunti scafisti indagati dalla Procura di Crotone per omicidio colposo, disastro colposo e favoreggiamento all’immigrazione clandestina. Il pubblico ministero di Graz, in videocollegamento con il Tribunale di Crotone ha informato dell’approvazione avvenuta nell’udienza del 24 aprile. Entro dieci giorni la procedura dovrà essere perfezionata e l’imputato potrebbe assistere in aula già alle prossime udienze fissate per il 12 e 4 maggio. Stamani in aula c’erano due indagati: Sami Fuat, turco di 50 anni, e Khalid Arslan pakistano di 25 anni. Non c’era invece il quarto indagato che in un primo momento era stato considerato minorenne e nei confronti del quale l’incidente probatorio si è svolto al Tribunale competente di Catanzaro. Oggi sono stati sentiti tre superstiti pakistani. Attraverso le domande del pm Pasquale Festa, è stato ricostruito il viaggio dalla permanenza in Turchia e alla partenza da Izmir. Khan Azif, di 37 anni, cuoco, ha confermato che sull’imbarcazione Khalid Arslan aveva girato dei video promozionali nei quali i migranti inneggiavano agli organizzatori del viaggio: “Ci dicevano che dovevamo dire di essere i migranti di Ali Hassan, che eravamo sulla barca di Alì Hassan e che eravamo arrivati in Italia”. Il teste ha riconosciuto Ufuk come colui che conduceva la barca, l’atro turco era invece nella cabina di pilotaggio ma non ha mai guidato l’imbarcazione mentre i due pakistani avevano il compito di tradurre gli ordini dati dai turchi e di tenere i rapporti con i migranti dando loro informazioni sul viaggio. Khan Azif, che soffrendo d’asma era spesso in coperta, ha raccontato di aver saputo dai due connazionali indagati che i turchi volevano riportare la barca ad Izmir ed ha spiegato di aver visto che al momento del naufragio la barca era condotta da un quinto scafista la cui immagine non era presente nell’album fotografico (potrebbe essere il siriano deceduto o quello irreperibile). (ANSA).
Coldiretti: Furchì nuovo Delegato Interprovinciale dei Giovani Imprenditori
Marco Furchì è stato eletto nuovo Delegato Interprovinciale dei Giovani Imprenditori di Coldiretti CZ-KR-VV. Questo l’esito dell’assemblea interprovinciale che si è svolta a Tropea, “Borgo dei Borghi”,nel Palazzo dell’Antico Sedile dei Nobil alla quale ha portato il suo saluto il sindaco della città Dario Macrì. Marco, è un imprenditore agricolo e turistico, laureando in Ingegneria Civile e Ambientale, gestisce l’azienda Furchì Wine – Tropea. Agricoltore di quarta generazione, nel 2020 ha ridato vita all’azienda di famiglia affiancando l’attività vitivinicola alla coltivazione della Cipolla Rossa di Tropea IGP. Un evidente salto di qualità che gli ha permesso, puntando alla multifunzionalità, di diventare il fulcro di una attività turistica ricettiva a base enogastronomica ed esperienziale.
Nella sua prima dichiarazione Furchì che sarà il leader dei giovani di Coldiretti nelle tre provincie ha affermato: “Credo che l’importanza di Coldiretti sia nell’unione di tutti noi giovani imprenditori che hanno la possibilità di confrontarsi e di trasmettere le proprie idee tramite questa associazione che, motiva e coinvolge, e offre la possibilità di crescere sotto ogni punto di vista, di mettersi in gioco e di fare la differenza. Vorrei ringraziare – ha continuato – tutti i giovani che mi hanno dato la loro fiducia e in particolare il Presidente Fabio Borrello, il direttore Pietro Bozzo e il comitato uscente per lo spirito ed i valori che mi hanno trasmesso in questi anni”.
Marco farà bene – è il commento del presidente, Fabio Borrello -ha idee chiare e grande motivazioni coltivate e cresciute nel tempo. Il lavoro svolto negli ultimi anni dai nostri giovani è encomiabile e prezioso ed è la riprova della capacità di Coldiretti di trovare nuove motivazioni, nuovi stimoli e proposte per continuare a tracciare un percorso di futuro, sia per le imprese che per la Coldiretti”.
Pubblicato l’avviso finalizzato alla promozione di progetti a sostegno dell’inclusione attiva delle persone con disabilità attraverso lo sport. Le risorse, pari a euro 1.223.830,56, saranno trasferite ai Comuni capo fila degli Ambiti territoriali sociali che dovranno finanziare specifiche iniziative progettuali a livello locale. Lo rende noto la Regione. “Lo sport è un fondamentale motore di crescita e di educazione – ha dichiarato l’assessore regionale alle Politiche sociali Emma Staine – e vogliamo consentire a tutti, soprattutto a coloro che si trovano in condizioni di disabilità, in particolare minori, di poter praticare sport e svolgere attività ludico-motorie in sicurezza. Anche attraverso questo bando perseguiamo i processi di inclusione e accessibilità a favore delle persone con maggiori fragilità contribuendo a superare barriere architettoniche e sensoriali L’obiettivo è garantire interazione, socializzazione e sviluppo delle facoltà cognitive”. I fondi, è scritto in una nota, sono finalizzati alla realizzazione di aree accessibili e attrezzate con strutture ludiche, percorsi e altri componenti che consentano a tutti di svolgere in sicurezza attività ludico-motorie garantendo interazione. Inoltre, sono diretti all’acquisto o noleggio di attrezzature, ausili necessari alle persone con disabilità per lo svolgimento di un’attività sportiva a sostegno dell’inclusione. La durata degli interventi progettuali sarà di dodici mesi a partire dalla data di approvazione dei Progetti da parte della Regione Calabria. (ANSA).
“È stato sottoscritto oggi pomeriggio, alla Cittadella regionale, un importante accordo tra l’Università degli studi Magna Graecia di Catanzaro e l’Azienda ospedaliera universitaria Mater Domini in merito ai debiti accumulati negli ultimi 15 anni – la maggior parte relativi a spese per le utenze e per le indennità al personale – dall’Aou nei confronti dell’Ateneo”. Lo afferma in una nota Giuseppe Profiti, commissario straordinario di Azienda Zero. “Solo a novembre del 2022 – prosegue – grazie all’intervento dell’avvocatura distrettuale dello Stato e all’interessamento del governo regionale, dopo anni di dispendiosi contenziosi, si è avviato un costruttivo negoziato, coordinato da Azienda Zero, che ha condotto passo passo al risultato odierno. La soluzione individuata, condivisa da entrambe le parti, è stata disegnata avendo presente il profilo finanziario delle gestioni dei due enti, con l’obiettivo di massimizzare i vantaggi per la finanza pubblica”. “I milioni di debito, quindi – afferma Profiti – saranno rimborsati attraverso la compensazione delle spese per le utenze che la Magna Graecia farà nei prossimi anni e che saranno sostenute dalla Mater Domini fino alla concorrenza dell’importo e comunque non oltre 15 anni, lo stesso periodo di tempo nel quale si è formato il debito esistente. L’accordo siglato oggi chiude positivamente una vicenda decennale che ha rappresentato una spina nel fianco nei rapporti tra la Magna Graecia e il sistema sanitario regionale, e che non a caso arriva alla vigilia della nascita della Renato Dulbecco, la nuova Azienda ospedaliera universitaria frutto della fusione tra Mater Domini e Pugliese-Ciaccio”. “Con i suoi 8mila dipendenti e i quasi 800 posti letto – conclude Profiti – avremo presto un hub clinico scientifico destinato a diventare in poco tempo un punto riferimento per la Calabria e uno dei colossi del settore biomedico del Mezzogiorno d’Italia”. (ANSA).