Grande successo per la prima del Teatro dei Ruderi di Diamante (CS) con il duo Panariello – Massimo che ha letteralmente incantato il pubblico della riviera dei Cedri con uno spettacolo emozionante e divertente meritando a fine show la standing Ovation. “Lo strano incontro” tra i due toscani ha inaugurato la ricca stagione estiva 2023 del Teatro dei Ruderi, che già da subito ha presentato due colossi dello spettacolo dal vivo. Panariello e Masini hanno fatto scatenare gli spettatori, presenti in massa, per oltre due ore di musica d’autore e sketch comici, un abbinamento strano ma vincente, difatti il duo è risultato originale e senza precedenti. I due artisti non hanno fatto mancare l’affetto verso la nostra terra dimostrandosi intenditori anche di molte tradizioni e usanze. La prima data deiRuderi rientra nella rassegna del Tirreno Festival, con la rigorosa
direzione artistica di Alfredo De Luca e realizzata con il patrocinio del comune di Diamante, il cofinanziamento della regione Calabria e la stretta collaborazione di Publiepa Srl ed E20. Prima della messinscena il direttore artistico Alfredo De Luca ha premiato gli artisti con il riconoscimento targato Teatro dei Ruderi come “Miglior spettacolo comico-musicale 2023”. Anche l’amministrazione comunale di Diamante non ha fatto mancare il suo sostegno, il Vicesindaco Pino Pascale ha omaggiato al duo toscano i quadri dei murales più rappresentativi della città. A Panariello e Masini va anche il premio ambasciatori GAL Riviera dei Cedri, rappresentati dal direttore Domenico Amoroso e dal vicepresidente Luigi Salsini, a dimostrazione di una forte partnership nata per la valorizzazione territoriale con eventi unici. Infine
conclude De Luca : “Aver creato tante sinergie è frutto del lavoro svolto in questi anni, partire bene è fondamentale ma bisogna lavorare tanto per continuare su questo percorso”. Appuntamento adesso con i prossimi spettacoli che si svolgeranno nell’area Archeologia di Cirella Antica, il prossimo 8 agosto arriva Geolier con il soldout record.
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Sarà presentato al Calabria Movie – International Short Film Festival il 19 agosto, l’opera prima di Alessandro Marzullo Non credo in niente.
Il film, presentato in anteprima alla 59. Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro e al cinema dal 28 settembre, è prodotto e distribuito da Daitona e Flickmates, e interpretato da: Demetra Bellina (Comedians, Gabriele Salvatores, 2021), Giuseppe Cristiano (Io non ho paura, Gabriele Salvatores, 2003; Come Dio Comanda, Gabriele Salvatores, 2008), Renata Malinconico (Ovunque tu sarai, Roberto Capucci, 2017), Mario Russo (Calibro 9, Toni D’Angelo, 2018; Una femmina, Francesco Costabile, 2021), Lorenzo Lazzarini (Love in the Villa, Mark Steven Johnson, 2022), Gabriel Montesi (Esterno Notte, Marco Bellocchio, 2022; Siccità, Paolo Virzì, 2022), Antonio Orlando (Il Primo Re, Matteo Rovere, 2017; Il Traditore, Marco Bellocchio, 2018) e Jun Ichikawa (Cantando dietro i paraventi, Ermanno Olmi, 2003; House of Gucci, Ridley Scott, 2021).
Non credo in niente è un viaggio notturno nell’anima di quattro ragazzi alla soglia dei trent’anni che non vogliono rinunciare alle proprie passioni, nonostante il loro progetto di vita stia prendendo una direzione diversa da quella che speravano…
Sullo sfondo di una Roma deteriorata e decadente, vediamo una giovane donna dai numerosi talenti artistici che per vivere fa la hostess; un aspirante attore che si rifugia nel sesso occasionale e una coppia di giovani musicisti che per sopravvivere sono costretti a lavorare in nero in un ristorante.
Un racconto corale e frammentario che, attraverso un’estetica di contrasti, restituisce il disagio e la frustrazione dei trentenni di oggi. Con un rapido montaggio alternato e un abile gioco musicale, fatto di dissonanze e distorsioni, Alessandro Marzullo mette in scena proprio quella “liquidità” della società anticipata da Bauman.
Domani, alle ore 21.00, alla Chiesa di San Francesco d’Assisi di Gerace, all’interno del programma della XV edizione del Rapsodie Agresti Calabriae Opera Musica Festival, in scena “Vissi d’arte… vissi d’amore. Omaggio a Maria Callas”, nel centenario della nascita della grande Divina, col soprano catanese Teresa Cardace, affiancata per l’occasione dal tenore Ignacio Prieto e dalla pianista Maria Sarl.
Verranno proposti brani e arie che hanno reso leggendaria la figura del grande soprano greco. Tra questi “Vissi d’arte” da “Tosca” di Giacomo Puccini, “Mon coeur s’ouvre àta voix” da “Sansone e Dalila” di Camille Saint-Saëns, “Io son l’umile ancella” da “Adriana Lecouvreur” di Francesco Cilea e “Voi lo sapete, o mamma” da “Cavalleria Rusticana” di Pietro Mascani,
La serata prevede la lettura di testi creati ad hoc per commemorare e celebrare l’essenza di Maria Callas, vocalità rara e irripetibile e personalità scenica universalmente amata.
Il biglietto di ingresso a “Vissi d’arte… vissi d’amore. Omaggio a Maria Callas” costa 7 € ed è previsto un ridotto a 5 €. Per informazioni, si può chiamare al 3396915773.
Biografia di Teresa Cardace – Soprano lirico.
Insegna “Prassi esecutiva e repertorio”, “Teoria e tecnica dell’interpretazione scenica” ai corsi ordinamentali, al triennio e al biennio specialistico di “Canto” presso il Conservatorio di Musica “P.I.Tchaikovsky” di Nocera Terinese (Cz) e presso la sede distaccata di questi in Santa Severina (KR).
Diplomatasi brillantemente in Canto (1996) e in Musica Vocale da camera con il massimo dei voti (2004), consegue, nel 2007, sempre con il massimo dei voti e la Lode, la Laurea Specialistica in Musica Vocale da Camera. Si perfeziona nei repertori d’opera e da camera che vanno dal barocco al ‘900 con maestri di chiara fama come Giovanna Canetti, Gloria Banditelli, Anna Vandi, Daniela Uccello, Bruno Canino, Guido Salvetti, Stelia Doz, Mauro Trombetta, Leonardo De Lisi, Olivera Miljiakovic e, in particolare nel 2001, approfondisce lo studio sul teatro di Mozart con Alessandra Altoff presso l’Accademia Mozarteum di Salisburgo (Austria).
Si perfeziona ulteriormente conseguendo nel 2004 il Diploma biennale di Specializzazione in Musica Antica sotto la guida del contralto Daniela del Monaco. Nei periodi 2006/07 , 2009/10 e 2010/11 frequenta i corsi annuali de “Accademia di Musica Vocale da Camera” sotto la guida del musicologo/pianista Guido Salvetti e del soprano Stelia Doz, presso i Teatri di Casalpusterlengo (Lo) e di Cortona (Ar) approfondendo lo studio sull’interpretazione dei cicli liederistici di R.Schumann, J. Brahms e H. Wolf. Si esibisce presso prestigiosi Teatri nazionali ed esteri diretta da professionisti internazionali come D. Agiman, R. Clemencic, O.Trenner, N.Pawskovskj, E.Velardi, F.Attardi, V.Mariozzi, P.Ciardi, P.Mianiti, A.Ciccolini, G.Russo, in opere ed oratori, tra cui “Gianni Schicchi”, “Tosca” e “Turandot” di Puccini, ”La bella dormente nel bosco”di Respighi, “Pagliacci” di Leoncavallo, “I cantori di Brema” di Panariello, ”Oester Oratorio” di Bach, la “Petite messe solemnelle” di Rossini, gli “Stabat Mater” di Pergolesi e Bononcini, i “Requiem”di Faurè e di Verdi, il “Messia” di Haendel, lo “Jephte” di Carissimi. In particolare, all’estero ha cantato in Francoforte su commessa della Radio Televisione Tedesca, al Festival di Weinstadt (Stoccarda), a Dijion (Parigi) in occasione della “Marathon Violoncelle” e in U.S.A. (Los Angeles e Isole Hawaii) in collaborazione con l’Università del Minnesota. Ha inciso per la Radio Vaticana (Oester Oratorio di J.S.Bach); Ed.Bongiovanni, (La bella dormente nel bosco di O.Respighi), Ed.E.T.S.(Lieder di Schumann, Brahms, Wolf) e Radici Records Production (Arie di Monteverdi, Bach ed Haendel). Ha vinto numerosi concorsi nazionali e internazionali, riscuotendo numerose approvazioni alla carriera e all’impulso per la musica. Tiene corsi di tecnica vocale in tutta Italia e sovente è componente di giuria in importanti concorsi canori.
Presentato ufficialmente alla Camera, l’evento dell’Ecr attraverso cui Reggio Calabria si appresterà a diventare una vetrina europea grazie al partito dei “Conservatori e dei riformisti europei“ presieduto da Giorgia Meloni.
Promossa dall’eurodeputato calabrese di Fratelli d’Italia, Denis Nesci, l’iniziativa dà seguito agli appuntamenti di Spalato (Croazia), Sofia (Bulgaria), Gerusalemme (Israele) e Ischia.
Dall’1 al 3 settembre l’incantevole scenario dell’Altafiumara Resort & Spa ospiterà la convention europea dal tema “Quando cresce il Sud, cresce l’Italia, cresce l’Europa“.
Sarà presente lo stato maggiore di Fratelli d’Italia con la presenza di Raffaele Fitto, Ministro per gli affari europei, le politiche di coesione e il PNRR; Francesco Lollobrigida, Ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste; Nello Musumeci, Ministro per la Protezione Civile e le Politiche del mare; Maria Elvira Calderone, Ministro del lavoro e delle politiche sociali. Ci saranno anche diversi big del partito, sottosegretari, come Andrea Delmastro, Wanda Ferro e Patrizio Giacomo La Pietra; la presidente della commissione Antimafia Chiara Colosimo, oltre a parlamentari, europarlamentari ed esponenti politici regionali di FDI. Presenti anche figure di alto rilievo come Giosy Romano, commissario straordinario del governo della Zes Calabria e Campania per un summit europeo durante il quale si parlerà di Mediterraneo, economia del mare, delle infrastrutture e della valorizzazione dell’agroalimentare. «Siamo riusciti a organizzare questo importante evento di tre giorni in cui la nostra amata Calabria sarà protagonista – ha evidenziato l’onorevole Denis Nesci – ma soprattutto offriremo l’opportunità di discutere delle politiche che servono a far crescere il Sud e di far sentire i cittadini Calabresi parte dell’Europa, di coinvolgerli nel dibattito su temi di assoluta centralità per la politica nazionale ed europea, come quello del Mediterraneo».
Un’agenda ricca di approfondimenti dove il filo conduttore, così come ha sottolineato Antonio Giordano segretario generale di Ecr, sarà la costruzione di ponti visti in una logica più ampia, di nuove opportunità, quindi ponti sociali, ponti culturali, economici e fisici.
Nei prossimi giorni a Reggio Calabria si terrà una conferenza stampa di presentazione dell’evento, i cui dettagli saranno resi pubblici prossimamente.
Dissesto idrogeologico, FenealUil Calabria lancia l’allarme: la Calabria è da bollino rosso.
Sul rischio idrogeologico, senza voler fare terrorismo mediatico, la Calabria è da bollino rosso. A darne conferma è l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) che ha analizzato i diversi indicatori di rischio e sottoposto a revisione annuale il suo Rapporto sul dissesto idrogeologico in Italia.
Il dato che ne viene fuori è disarmante e, allo stesso tempo, allarmante. La conformazione morfologica, gli effetti del cambiamento climatico e di alcuni episodi gravi di mutamento dei territori (come gli incendi estivi che hanno falcidiato le montagne calabresi nel 2021) sono tra gli indicatori che collocano la Calabria tra le regioni più a rischio. L’Emilia-Romagna è la prima regione per quota di terreno a rischio. Ma la Calabria è quella più esposta allo scenario di pericolosità elevata.
La Calabria ha attualmente un commissario per il contrasto al dissesto idrogeologico. Una struttura commissariale, però, praticamente vuota: stiamo parlando di 478 milioni di euro che, secondo quanto riporta il cruscotto del sito governativo Opencoesione, sono terribilmente fermi al palo.
Il commissario Nardi, dal canto suo, sostiene che il sito non sia aggiornato. Questo perché è alimentato dai dati che invia la stessa Regione e, vista la carenza di organico, l’invio non sempre avviene con la dovuta puntualità. In proposito quindi ha fornito i dati aggiornati al 31 dicembre 2022 che in effetti divergono leggermente da quelli pubblicati, ma nella sostanza confermano la grande difficoltà a spendere quelle risorse.
Secondo l’ufficio del commissario su 347 interventi ne sono stati conclusi e collaudati 127 mentre 220 sono in corso. Tutto questo porta al fatto che dei 478 milioni ad oggi ne sono stati spesi 147 con una percentuale della spesa che si aggira sul 31%.
Paradossalmente, però, tra i fattori congestionanti dal punto di vista procedurale, secondo la Corte dei conti – che recentemente ha reso noti i risultati di un’indagine sullo stato di attuazione del Piano per la mitigazione del rischio idrogeologico (Dpcm 20 febbraio 2019) c.d. “ProteggiItalia” – sono proprio quelle gestioni straordinarie e commissariali che avrebbero invece dovuto velocizzare gli interventi.
Una regione come la Calabria, però, ha bisogno di una manutenzione costante del territorio, perché spesso gli eventi alluvionali diventano catastrofici. Tragedie che magari potrebbero essere prevenute con piccoli interventi. Servono dei presidi con il compito di monitoraggio continuo. Nel Pnrr sono stati stanziati 500 milioni per portare a compimento un attento lavoro di monitoraggio. Dobbiamo ammettere che si tratta di una somma bassa per la Calabria, per fare prevenzione, ma siamo convinti che debba essere utilizzata.
Bisognerebbe fare una progettazione di interventi che abbiano alla base una valutazione aderente alla realtà sulle aree dove è necessario intervenire con priorità, nella convinzione che per avere un quadro preciso dello stato dell’arte vi sia bisogno della collaborazione dei sindaci, di tecnici esperti e degli ordini professionali in modo da poter intervenire secondo linee guida chiare.
Il contrasto al dissesto idrogeologico richiede investimenti e risorse, nonché provvedimenti di lungo respiro. Il governatore Roberto Occhiuto ha mosso i primi passi in questa direzione incontrando i sindaci e incassando dal governo 440 milioni di euro, previsti nella Manovra licenziata del Consiglio dei ministri, spalmati in 3 anni, per prevenire e mitigare il rischio idrogeologico e idraulico. Primi passi, ma occorre celermente fare molto altro per mettere in sicurezza la Calabria e dotarla di un sistema di prevenzione efficiente e funzionale.
Ma non solo. In questa regione non è più rinviabile il potenziamento della macchina amministrativa locale e regionale. Diciamo questo nella convinzione che in Calabria ulteriori problematiche irrisolte siano rappresentate dalla scarsa capacità progettuale della Regione, amplificata dalla carenza di profili tecnici e dalla scarsa pianificazione sul territorio. Territorio che non è in grado di far fronte alla progettazione e alla cantierizzazione sollecita degli interventi.
Cantierizzazione degli interventi, giova rammentarlo, che è demandata in massima parte ai Comuni, e marginalmente alle Province: enti che molto spesso, soprattutto nel nostro Mezzogiorno, non dispongono delle risorse umane, tecniche ed organizzative per avviare, gestire e monitorare i lavori. Questo determina una assurda situazione di stallo.
È la burocrazia ad impedire solleciti interventi: si fatica a trasformare programmazioni e progettualità in lavori concreti per il contrasto e la prevenzione del dissesto idrogeologico, sempre più un’emergenza nazionale. E anche sul potenziamento della macchina burocratica si gioca una partita importante per evitare alla Calabria di dover registrare una catastrofe idrogeologica inaccettabile.
Primo fine settimana di agosto senza precedenti al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria.
Sono state, infatti, oltre 7000 le presenze registrate al MArRC in soli tre giorni, complici le aperture prolungate e l’iniziativa del Ministero della Cultura #domenicalmuseo, con oltre 4100 ingressi solo nella giornata di oggi.
«Un altro successo per la #domenicalmuseo. Le numerose presenze nei siti culturali dimostrano ancora una volta il forte legame dei visitatori con il nostro immenso patrimonio – ha dichiarato il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. Questo appuntamento mensile rappresenta una splendida occasione per rendere accessibile la cultura a tutti, incoraggiando i cittadini e i turisti a scoprire e apprezzare le ricchezze italiane».
«È un risultato straordinario – commenta il Direttore Carmelo Malacrino. Il Museo continua ad essere un grande attrattore e siamo lieti di poter accogliere in sicurezza un numero così alto di visitatori. Sono stati, questi ultimi, giorni intensi, ma siamo riusciti a offrire ai tanti turisti giunti sullo Stretto tre diverse mostre temporanee. Ringrazio tutto lo staff del MArRC, che si spende ogni giorno per garantire un Museo sempre accogliente, efficiente e sicuro».
Il MArRC, in questo momento, sta ospitando la mostra “Per gli uomini e per gli Dei. Musica e danza nell’antichità” a cura di Carmelo Malacrino, Angela Bellia e Patrizia Marra, e “I Bronzi di Riace, a cinquant’anni di storia” a cura di Carmelo Malacrino.
Di recente inaugurazione l’esposizione “Le nuvole e il fulmine. Gli Etruschi, interpreti del volere divino”, a cura di Carmelo Malacrino, Mario Iozzo, Barbara Arbeid.
Continuano, naturalmente, le “Notti d’estate”, con le aperture prolungate fino alle 23.00 (ultimo ingresso 22.30), il giovedì e sabato. Dalle 20.00 il costo del biglietto è di soli 4 euro.
Il lunedì il museo è chiuso, ma si annuncia già l’apertura straordinaria di Ferragosto, secondo le indicazioni del Ministero retto da Gennaro Sangiuliano.
La pittoresca cittadina di San Floro si appresta ad accogliere un imperdibile appuntamento culturale che invita cittadini e visitatori ad esplorare l’affascinante mondo della Chiesa di Sant’Anna. L’evento, previsto per il giorno 8 agosto alle ore 18:00, si terrà presso il suggestivo Palazzo Pugliese e rappresenterà un’opportunità unica per immergersi nel patrimonio storico, artistico e culturale di questo grazioso borgo calabrese. Il Convegno “Chiesa di Sant’Anna a San Floro: Fra Storia, Arte, Cultura e Tradizione” vedrà la partecipazione dello storico ed esperto in conservazione e restauro, Ernesto Lamanna, il quale guiderà gli spettatori in un viaggio affascinante attraverso i secoli di storia che hanno plasmato la chiesa e il suo significato per la comunità locale.
A moderare l’evento sarà il Dott. Mario Mauro, presidente delle Guide Turistiche della Calabria. Voce narrante sarà l’attrice Anna Lidia Rao, la quale, con la sua eloquenza, condurrà il pubblico attraverso le storie e le leggende che circondano la Chiesa di Sant’Anna. Il convegno vedrà la presenza del Sindaco di San Floro, Bruno Meta, il quale evidenzierà l’importanza di valorizzare e preservare il patrimonio culturale e artistico della cittadina. L’evento si prefigge l’obiettivo di educare, ispirare e celebrare la profonda connessione tra la comunità di San Floro e la Chiesa di Sant’Anna, al fine di preservare la memoria storica e artistica per le future generazioni. La partecipazione è aperta a tutti gli interessati, cittadini locali e visitatori che desiderano scoprire questo antico tempio di Sant’Anna e la suggestiva atmosfera di San Floro.
A Reggio Calabria torna la grande lirica targata Metrocity. Dopo il successo dello scorso anno con la rappresentazione di Norma di Bellini, anche quest’anno nello splendido scenario dell’Arena dello Stretto torneranno ad echeggiare i suoni della grande opera. L’appuntamento è fissato per il lunedi 21 agosto alle 21.30, nel cuore del Lungomare monumentale Italo Falcomatà. In scena “Pagliacci”, dramma in due atti, libretto e musica di Ruggero Leoncavallo, opera emblema del verismo melodrammatico italiano, insieme a Cavalleria Rusticana, frutto del genio del compositore napoletano. Ad interpretarla l’Orchestra del Teatro “F. Cilea” insieme al Coro lirico “F. Cilea”.
“Una produzione straordinaria – commenta il Consigliere delegato alla Cultura della Città Metropolitana Filippo Quartuccio – un’altra perla di rara bellezza che rappresenta certamente uno degli eventi più prestigiosi del nostro calendario estivo. Da anni ormai, insieme al sindaco Giuseppe Falcomatà ed ora con il facente funzioni Carmelo Versace, ci siamo riproposti l’obiettivo di riportare l’arte lirica di fronte al grande pubblico, con eventi di richiamo, ad ingresso gratuito, capaci di coinvolgere l’intera cittadinanza reggina, che siano accessibili a tutti. Perché la lirica non deve essere intesa come un’arte elitaria o esclusiva, ma come un’occasione popolare di socialità e di condivisione, sotto l’aspetto culturale ma anche squisitamente emotivo. Siamo orgogliosi di riproporre un evento del genere in un contesto di rara bellezza come quello del nostro Lungomare. Dopo il successo dello scorso anno sarà un’altra serata magica, con un format che deve diventare familiare nella nostra città, capace di attrarre non solo la comunità ma anche turisti e visitatori”.
L’opera “Pagliacci”, la cui prima rappresentazione si tenne al Teatro dal Verme di Milano il 21 maggio 1892, a detta dello stesso Leoncavallo, si ispira a un delitto realmente accaduto a Montalto Uffugo, dove il compositore visse da bambino alcuni anni. Probabilmente anche l’ispirazione della vicenda rende un legame particolare tra l’opera e la Calabria. La produzione, ad opera dell’Orchestra del Teatro “F. Cilea” vedrà protagonisti il Coro lirico “F. Cilea” e ovviamente l’Orchestra del Teatro, impegnati in questi mesi nelle produzioni estive di Taormina Arte. Per l’occasione, coro ed orchestra, saranno guidati dal Direttore principale di quest’ultima, il Maestro Alessandro Tirotta, bacchetta carismatica ed artista apprezzato a livello internazionale. Protagonista dell’Opera, in riva allo stretto, nel vero senso del termine, vista la location, sarà il tenore Walter Fraccaro (Canio), cantante tra i più prestigiosi in Italia e all’estero, per la prima volta a Reggio Calabria. Il tenore, dalla carriera internazionale e presente nei maggiori teatri del mondo, sarà affiancato dalla brava e bella presenza del soprano georgiano Elena Sabas (Nedda), soprano in auge con importanti esperienze in tutta Europa. La parte di Tonio, e quindi dell’affascinante Prologo, è affidata alla robusta voce del coreano Cesare Kwon, mentre la parte di Silvio, amante di Nedda, sarà affidata al baritono reggino (Scilla) Raffaele Facciolà, che si sta distinguendo in numerosi contesti e Festival prestigiosi. Completa il Cast la fresca voce del tenore Davide Benigno. La regia dell’opera, assieme alle luci e alla scelta dei costumi, è affidata al veterano Mario De Carlo, in una produzione tutta nuova e realizzata per il contesto e le esigenze di produzione, con l’ausilio del Graphic Designer Maurizio de Marco. Maestro del Coro Bruno Tirotta, Maestro collaboratore Andrea Calabrese, assistente alla regia Marco Labate, Artisti circensi “Giocolereggio”. Costumi della Sartoria Bianchi di Milano, assistente ai costumi Grazia D’Agostino, Trucco e Parrucco Alfredo Danese, Responsabile della produzione Angela Battaglia.
L’opera
La scena si apre con il prologo, affidato al baritono che interpreta Tonio, la sua funzione è di fungere da portavoce dell’autore e introdurre alla poetica e ai principi informatori dell’opera. La piccola compagnia teatrale itinerante formata da Canio, la moglie Nedda, Beppe e Tonio arriva in un paesino del sud Italia per mettere in scena una commedia. Silvio, contadino del luogo, è l’amante di Nedda, suo marito non sospetta alcun tipo di tradimento, ma una volta scoperti sul punto di promettersi amore Silvio fugge via, senza essere visto in volto. Il marito di Nedda è furioso con lei. Il pubblico freme e non può più aspettare, infatti, Beppe arriva dai due per sollecitare l’inizio della commedia. Niente da fare per Canio che non può far altro che cominciare a prepararsi per lo spettacolo. Alla fine di un intermezzo sinfonico, Canio deve fingere di impersonare un marito tradito. Ovviamente, data la sua condizione, la realtà prende il sopravvento sulla finzione e così riprende il discorso, mai concluso, con Nedda rinfacciandole di averlo tradito. La donna prova a mantenere i toni da commedia, ma nel momento in cui si sente minacciata li abbandona per reagire con scontrosità. Beppe vorrebbe intervenire, Tonio glielo impedisce ed intanto il pubblico inizia a capire che lo spettacolo che stanno osservando non ha più nulla a che vedere con la finzione. Nedda non ha il coraggio di nominare il nome del suo amante e Canio, di fronte a questo rifiuto, accoltella prima la moglie e poi Silvio, che era giunto in suo soccorso e si trovava a sedere tra il pubblico. Sarà Tonio (o Canio, a seconda delle scelte musicali e registiche) ad esclamare “La commedia è finita”, nel gelo più totale.
Beppe Grillo è tornato a calcare il palcoscenico di un teatro e neanche la pioggia è riuscito a fermarlo, né a dissuadere il pubblico dal gremire il Teatro Costantino Belluscio di Altomonte e rimanere tutti fermi al proprio posto anche con gli ombrelli aperti, fino al termine dello show. Prima bagnata, prima fortunata, in questa annunciata “Resurrezione” in uno dei borghi turistici di origine medievale più belli della Calabria e del Sud. Così, tra risate e applausi, incassando subito il gradimento e il successo dei numerosi spettatori, è comunque volata via la prima assoluta nazionale del nuovo show di Grillo intitolato “L’Altrove”, titolo tutto legato ad un’altra nuova, irriverente e divertente provocazione. Dopo aver creato un partito portato in poco tempo finanche al Governo del Paese, tra lo stupore del mondo intero, ora ha fondato un movimento religioso, l’Altrove, annunciato nel suo blog alla vigilia dello scorso Natale: “Oggi, alle ore 12 del giorno del solstizio d’inverno, l’Elevato ha costituito la Chiesa dell’Altrove!”.
Sul filo di questa nuova idea scenica alla base della trama a tratti surreale di tutto lo spettacolo, quando la pioggia si è fatta più fitta, completamente inzuppato, si è rivolto al cielo chiedendo se tanta acqua fosse una ritorsione per la sfida lanciata. Immancabili le risate che hanno accompagnato le varie gag, come sempre legate a temi di attualità locale, nazionale e internazionale. Grazie all’intelligenza artificiale Grillo ha annunciato di essere pronto a sbarcare anche in Cina, dove è considerato un autentico fenomeno perfino dalle più alte cariche istituzionali, con monologhi perfettamente tradotti in cinese, con la sua stessa voce e la sincronizzazione del labiale. Dall’ambientalismo, al metaverso, fino appunto all’intelligenza artificiale e alla religione, Grillo ha confermato di non aver perso la verve teatrale e la spiazzante ironia che avevano portato ai suoi show presenze di pubblico da star del rock. Tra aneddoti e racconti, anche quello dell’incontro con il presidente del Uruguay che lo attendeva nella sede romana della Cisl, tenutosi poi nella bottega di un parrucchiere vicino, poiché gli fu vietato l’ingresso nella sede del sindacato, “ per la colpa di aver creato i grillini”, corredato dalla foto all’interno del salone di bellezza sul grande schermo. Tante sono state pure le improvvisazioni, le interazioni e lo scambio di battute con il sindaco Giampiero Coppola e il pubblico, chiamato a rivolgergli domande. Immancabili le frasi e filastrocche nel suo irresistibile dialetto calabrese, a cominciare dal “mancu li cani” diventato una sorta di saluto e i riferimenti a questa regione: dalla difficoltà di collegamenti, sperimentata con il viaggio di 14 ore da Genova per arrivare a Lamezia tra scalo e ritardi, alla ‘ndrangheta da legalizzare per introitarne le tasse, oramai trasferita a Milano. Lo show si è chiuso con un autentico miracolo dell’”Elevato”, il capo dell’ ”Altrove”, che ha trasformato l’acqua di una brocca in chinotto!
Dopo l’evento di ieri seri nell’ambito del Festival Euromediterraneo di Altomonte, stasera si replica in Piazza Amendola di Palmi, nel mese di eventi della Varia 2023 , evento Patrimonio dell’Unesco e, infine, martedì 8 agosto nell’ Anfiteatro Maria De Rosis di Corigliano-Rossano, tra gli eventi del “Sentiero Sostenibile”. Lo show, come sempre, è distribuito in Calabria dalla Show Net di Ruggero Pegna.
Scena Nuda: dal laboratorio “Baia Serrata” al workshop su “L’empireo”
Dal laboratorio “Baia Serrata” al nuovo workshop su “L’empireo”. Proseguono le iniziative promosse dalla Compagnia teatrale “Scena nuda”, diretta da Teresa Timpano: dopo il laboratorio, condotto dal direttore artistico del “Nuovo Teatro Sanità” di Napoli, Mario Gelardi, che si è svolto dal 27 luglio al 2 agosto, dal 4 agosto è in corso, a Mannoli (Santo Stefano d’Aspromonte), il workshop “L’empireo”, diretto da una delle più importanti registe italiane, Serena Sinigaglia, con la partecipazione della cantante e compositrice Francesca Della Monica. Al termine, il 10 agosto, a Gambarie, il reading e un dibattito con la regista, nell’ambito del Face Festival e come iniziativa di apertura del progetto “Solo tu”, promosso da “Scena Nuda” e Piccola Opera Papa Giovanni.
Si è conclusa, dunque, qualche giorno fa, l’esperienza laboratoriale che ha visto giovani allievi guidati da Mario Gelardi nella costruzione della drammaturgia scenica di “Baia Serrata”, su testo di Elvira Buonocore. Al Circolo “Polimeni” gli attori hanno dato vita al reading finale – un coinvolgente percorso in una storia in cui si intersecano temi universali, come inclusione, attese e speranze – seguito da un interessante incontro sul tema della scrittura, declinato nelle sue diverse forme, teatrale, cinematografica, televisiva e radiofonica. Un momento di confronto e di approfondimento, animato dallo stesso Gelardi, che ha parlato della sua esperienza teatrale, con riferimento anche all’impegno sociale e alla scrittura drammaturgica che si costruisce in scena; da Emanuele Milasi, sceneggiatore reduce dal grandissimo successo come co-autore del film “La timidezza delle chiome”, che si è soffermato sulla scrittura cinematografica, anche in relazione al documentario, sulla nascita di un progetto filmico e sul suo sviluppo; e da Marco Di Gioia, autore e conduttore radiofonico e televisivo della Radiotelevisione Svizzera Italiana, che ha illustrato il lavoro autoriale e di scrittura di programmi, i cambiamenti e l’evoluzione del linguaggio radiotelevisivo, con uno sguardo anche ai nuovi strumenti comunicativi, come i podcast, che ha realizzato come autore e regista (con la serie “Taxi”).
Un reading e un incontro che hanno destato grande interesse nel pubblico e che hanno concluso il primo degli appuntamenti promossi da “Scena Nuda” nell’ambito del progetto “Reggio Fest”, sostenuto dal Comune di Reggio Calabria su fondi Mic, E’, inoltre, co-finanziato con risorse PSC Piano di Sviluppo e Coesione 6.02.02 – Regione Calabria – Dipartimento Istruzione Formazione e Pari Opportunità – Settore Cultura.
Dal laboratorio “Baia Serrata”, si diceva, al workshop con Serena Sinigaglia. La pluripremiata regista, che già lo scorso anno aveva condotto un laboratorio promosso da “Scena Nuda”, torna, dunque, a Reggio Calabria per dirigere un altro importante momento di approfondimento teatrale, primo step in vista della preparazione di una messinscena. Il workshop è in corso da ieri, 4 agosto, a Casa Ferro, a Mannoli, per concludersi il 10 con un reading e un successivo dibattito con Serena Sinigaglia, che si svolgeranno presso la Faggeta del Benessere, a Gambarie, alle ore 17,30, nell’ambito del Face Festival e come iniziativa di apertura del progetto “Solo tu”, promosso da “Scena Nuda” e Piccola Opera Papa Giovanni. Al centro del workshop, “L’empireo”, di Lucy Kirkwood, un testo ambientato a metà del Settecento nell’Inghilterra rurale, che racconta “la storia di una giuria di dodici donne, convocate da un giudice che non può giustiziare per omicidio una ragazza, perché si dichiara incinta. La giuria femminile dovrà decretare la verità o meno di questa affermazione, e avrà, in questo modo, su di lei potere di vita o di morte. Da questo microcosmo femminile, emergono le questioni fondamentali e intramontabili della vita delle donne di qualsiasi epoca. Prima tra tutte, il trattamento iniquo che la legge scritta dagli uomini esercita ancora oggi sulle donne e sul loro corpo”.
L’epica, la coralità, l’essere una storia avvincente, un testo contemporaneo, ma ambientato nel ‘700: tutti elementi che hanno affascinato Serena Sinigaglia, insieme ad un altro aspetto, ovvero essere il primo testo teatrale in cui si è imbattuta “che affronta le tematiche di genere e lo fa senza concedere nulla alla retorica e alla banalità. E’ secco, ruvido, vero, al pari della realtà. E poi dà spazio alle attrici, 19 personaggi di cui 17 femminili. Una bella inversione di tendenza rispetto alla media dei personaggi pensati e scritti per le donne”. Da queste riflessioni nasce l’idea di mettere in scena il testo, partendo da un primo lavoro laboratoriale, quello che si sta sviluppando, appunto, in questi giorni a Mannoli ed il cui esito sarà presentato a Gambarie. “L’Aspromonte – afferma la regista – risuona così precisamente dei temi e dei colori del testo, da essere la migliore location che potessi desiderare…basterà lasciarsi ispirare dai suoni, dai profumi, dalle luci, dalle asprezze di questa terra antica e misteriosa”.