“In questi lunghi mesi, da aprile per la precisione, abbiamo cercato di far sentire il nostro grido di allarme alle istituzioni che facevano finta di non sentire la nostra preoccupazione. Se avessero seguito la lungimiranza di Graziano Di Natale oggi non avremmo avuto questo bel danno”. È quanto denunciano gli esponenti del comitato popolare per la difesa del diritto alla salute in seguito alla pubblicazione del piano di riordino della rete ospedaliera, in una nota stampa. “Siamo stati al freddo a protestare – prosegue- a lottare, da soli. Poi però c’è stato un risveglio della coscienza popolare e tantissimi cittadini si sono uniti nella nostra battaglia. Bellissimo vedere centinaia di persone tenersi per mano insieme ai parroci e ai Frati Minimi del santuario San Francesco di Paola. Ora che lo “scippo” è stato compiuto – continuano- in tanti si stanno ricredendo e ognuno prende posizione, anche chi, fino a ieri, non si è mai interessato della salute dei Cittadini. Ora però – annunciano- c’è un’opportunità, quella di “Salire Con Noi” sul pullman che ci porterà a Catanzaro, nel palazzo dei bottoni, dove si è deciso di limitare il nostro diritto alle cure. L’iniziativa sarà illustrata in una conferenza stampa insieme all’annuncio – aggiungono e concludono- dell’affidamento del ricorso al TAR Calabria, all’avvocato Paolo Perrone, al fine di chiedere l’annullamento dello scellerato provvedimento di Riordino della Rete Ospedaliera. La nostra battaglia continua”.
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Reggio Calabria: Marziale prende posizione sullo sbarco della nave Dattilo
“Ancora una volta Reggio Calabria, la Calabria, terra di approdo di bambini morti in mare, nel tentativo di raggiungere un suolo che deve solo vergognarsi”: è quanto sostiene il Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria, Antonio Marziale, in seguito allo sbarco nella città calabrese della nave Dattilo, con un piccolino di 4 anni deceduto. “Ed è chiaro che quando parlo di terra della vergogna mi riferisco all’Europa – sostiene Marziale – incapace di varare un piano che sia autorevole e sicuro”. “In Calabria nel corso del mio primo mandato, dal 216 al 2020, abbiamo raggiunto il primato italiano in tema di individuazione, formazione e decretazione di tutori per minori stranieri non accompagnati (MSNA) – incalza il Garante – e proprio in questi giorni, grazie alla Consulta di associazioni che sostiene il mio compito d’ufficio, abbiamo concluso il primo corso del mio secondo mandato, ma noi vorremmo poterli soccorrere vivi e ci diciamo stanchi di essere un cimitero di bambini. Pertanto – conclude Marziale – in attesa di provvedimenti che facciano dell’Europa una terra di accoglienza, posso solo gridare vergogna, vergogna, vergona”
Il salario minimo potrebbe ridurre l’importanza della contrattazione collettiva
Il salario minimo non è la soluzione alle basse retribuzioni e allo sfruttamento, meglio puntare sulla contrattazione collettiva. È quanto emerge dal Documento “Salario minimo in Italia: elementi per una valutazione” elaborato dalla Fondazioni Studi Consulenti del Lavoro sulla base di dati Inps e Cnel. Dopo aver chiarito come la direttiva comunitaria 2022/2041 non prescriva ai Paesi membri l’introduzione di un salario minimo per legge, ma privilegi anzi proprio il criterio della contrattazione collettiva, l’analisi ha preso in rassegna 63 contratti collettivi, selezionati tra i più rappresentativi, individuando per ciascuno il minimo retributivo previsto per il livello di inquadramento più basso comprensivo dei ratei di mensilità aggiuntiva (13a mensilità ed eventuale 14a) nonché la quota di TFR, che costituisce una retribuzione differita.
Il risultato è che oltre la metà dei CCNL analizzati è superiore alla soglia dei 9 euro: 39 sono al di sopra, 22 al di sotto. Di questi ultimi, 18 sono compresi tra gli 8 euro e gli 8,9, mentre i restanti 4 sono tra i 7 e i 7,9 euro. Il CCNL Vigilanza Privata è addirittura inferiore. A fronte di una comprovata esigenza di adeguamento delle retribuzioni, dal Documento emerge come l’introduzione di un salario minimo legale, anziché rappresentare la soluzione, comporterebbe alcune controindicazioni, descritte minuziosamente all’interno del testo. Nell’elaborato, anche i suggerimenti per una migliore contrattazione collettiva e per risolvere il problema dei contratti al di sotto dei 9 euro orari.
A causa di un incidente, è temporaneamente chiusa al traffico, in entrambe le direzioni, la strada statale 18 “Tirrena Inferiore” a Tortora, in provincia di Cosenza. Nel sinistro, le cui cause sono in corso di accertamento, sono rimasti coinvolti tre veicoli. Nell’impatto una persona ha perso la vita. Al momento il traffico veicolare viene deviato lungo la viabilità locale con segnalazioni sul posto. Sono presenti, oltre ai mezzi di soccorso, le squadre Anas e le Forze dell’Ordine per la gestione della viabilità e per ripristinare la circolazione nel più breve tempo possibile.
Dieci secondi non è reato. Ricordati di dirlo a tua figlia quando l’accompagni a scuola!
Assistiamo ad un’escalation continua di molestie sessuali che quasi nella totalità, successivamente, degenerano e sfociano in vera e propria violenza sulle donne. In Italia, in particolar modo una donna viene molestata o uccisa, quasi sempre da persone a lei vicine, parenti o conoscenti e spesso l’aggressione molesta si verifica sul posto di lavoro. In questi giorni siamo venuti a conoscenza di un caso, verificatosi nel 2022, che ha per protagonista una ragazzina studentessa di scuola a Roma che, dopo aver preso il coraggio tra le mani, decide, probabilmente assieme ai propri genitori, di denunciare una molestia da lei subita da parte di un collaboratore scolastico che “per scherzo” la ha palpeggiata nella sua intimità, anche se per pochi secondi, meno di dieci a quanto pare. Ed è proprio questo tempismo perfetto del bidello “superflash” che lo farà, nel 2023, assolvere da parte di un Tribunale italiano. Ma quindi, mi domando, come sarà possibile, alla luce di queste tipologie di sentenze, che ci fanno tornare indietro nel tempo con la velocità della DeLorean di Ritorno al Futuro, continuare a convincere le donne che denunciare è giusto, denunciare darà giustizia alla vittima, denunciare proteggerà la vittima stessa da ulteriori minacce o violenze? Questa sentenza ha destato inquietudine sulla effettiva garanzia e protezione, nonché tutela, dei diritti delle vittime di violenza sessuale. Ha suscitato rabbia e perplessità in merito all’impatto sulle vittime di violenza sessuale, sulla giustizia e sull’efficacia del sistema giudiziario nell’assicurare giustizia e sul sostegno e il rispetto dei diritti delle vittime di tali reati, rischiando di ledere la fiducia nel sistema stesso.
Sulla tutela di chi subisce violenza sessuale c’è ancora tanto da fare: è fondamentale che le vittime si sentano sostenute da una protezione adeguata e da una giustizia equa, che possa garantire una società più giusta e sicura per tutti. Ogni cittadino pretende che le leggi vengano applicate in modo coerente per garantire una tutela efficace della vittima, per questo, è importante una formazione adeguata dei protagonisti del sistema giudiziario per affrontare i casi di violenza sessuale. Questa sentenza, oltre a demotivare le vittime di violenza a denunciare gli abusi subiti, incide a perpetuare una cultura di impunità per gli autori di tali reati, vanificando gli sforzi che in questi anni sono stati fatti per incoraggiare le donne a denunciare.
La certezza del diritto non può diventare incertezza; non possiamo rischiare di essere soggetti ad una “variabile impazzita” che lede l’aspettativa che l’individuo ha nei confronti del funzionamento delle istituzioni, pertanto è essenziale che le leggi vengano applicate in modo coerente, per garantire una tutela efficace della vittima. Inoltre, questo episodio insinua il dubbio che la scuola sia un ambiente poco sicuro per tutti gli studenti, trasmettendo incertezza nei confronti delle Istituzioni che riguardano i giovani. La scuola ha il compito di far crescere i propri studenti nella certezza che tutte le vittime di reato saranno tutelate ed i colpevoli puniti, secondo giustizia. Serve un vero cambio di passo nel nostro Paese, che ancora oggi sta facendo i conti con un problema culturale che è causa e origine delle molestie e delle violenze sessuali sulle donne.
La Presidente della Lega dei Diritti Umani della provincia di Reggio Calabria Dott.ssa Daniela De Blasio
Reggio Calabria, tutto pronto per l’evento Autonomia differenziata: mercato del lavoro, economia, impresa
Si svolgerà il prossimo 14 luglio a Reggio Calabria (ore 17.30 Gran hotel Excelsior in via Vittorio Veneto) l’iniziativa “Autonomia differenziata: mercato del lavoro, economia, impresa” promossa da Italia Viva Calabria e da “Sud chiama Nord”.
Il dibattito vedrà la partecipazione di Davide Faraone, deputato di Italia Viva, e Cateno De Luca, sindaco di Taormina e fondatore del movimento “Sud chiama Nord”. “A differenza di chi porta avanti il progetto criminale dell’autonomia differenziata leghista, e lo fa solo per consensi elettorali e a colpi di slogan, afferma il leader di Sud chiama Nord Cateno De Luca, noi invece motiviamo il no con contenuti concreti. L’evento di Reggio Calabria sarà l’occasione per dimostrare che quest’autonomia rischia solamente di spaccare a metà il Paese. È importante agire in maniera compatta con iniziative serie come questa.”
“L’autonomia differenziata, afferma Davide Faraone, deputato di Italia Viva, è un progetto scellerato per l’intero Paese, non soltanto per il Mezzogiorno, faremo di tutto per impedire una frammentazione che con il federalismo non ha nulla a che fare.”
L’iniziativa nasce con l’intento di promuovere un dibattito approfondito e a più voci sulle ricadute che il dl relativo all’autonomia differenziata può produrre nel mondo produttivo e del lavoro nelle regioni meridionali.
Diversi i relatori che prenderanno parte all’evento, dopo i salutu del coordinatore di Italia Viva Calabria, Ernesto Magorno, di Paolo Brunetti, sindaco facente funzioni di Reggio Calabria, e Carmelo Versace, sindaco facente funzioni della città metropolitana di Reggio Calabria, a relazionare sul tema saranno Domenico Vecchio, presidente di Confindustria Reggio Calabria, Santo Biondo, segretario Uil Calabria, Romolo Piscionieri, segretario Cisl città metropolitana di Reggio Calabria, Gregorio Pititto, segretario Cgil città metropolitana Reggio Calabria. Previsti gli interventi di Antonino Nocera coordinatore cittadino Italia Viva, Giammarco Oliveri, coordinatore Italia Viva provincia di Reggio Calabria, Giovanni Latella, consigliere comunale e metropolitano di Iv a Reggio Calabria, Deborah Novarro, consigliera comunale Iv a Reggio Calabria, Gianluca Califano, consigliere comunale Iv a Reggio Calabria, Federica Dieni, già deputata, Pino Varacalli, componente assemblea nazionale di Iv, e Agostino Siviglia, responsabile Giustizia di Iv Calabria.
Patto per il Lavoro e per Costruire un nuovo Sviluppo per la Città Metropolitana di Reggio è quanto chiede Carmelo Giuseppe Nucera già Dirigente del Sindacato Unitario Cgil Cisl Uil. “Istituzioni, Parti Sociali e Datoriali , Forze elettive Locali , Regionali e Nazionali si devono coordinare dandosi l’obiettivo di attrarre nuovi investimenti per le nostre Aree Industriali: Gioia Tauro, Campo Calabro, San Gregorio, Saline, Locride le stesse devono essere “bonificate e reindustrializzate” utilizzando i fondi già disponibili che, andranno persi se i lavori non saranno avviati entro il 31 dicembre 2023 e ultimati entro il 2026. A queste Aree, da subito deve essere esteso il riconoscimento di Aree ZES (Zone Economiche Speciali) recuperando i ritardi accumulati.
Va contrattato con il Governo un Piano industriale per la Calabria attraverso chiare indicazioni alle Partecipate pubbliche (Fincantieri, Enel Leonardo ENI, SNAM, ANAS, Rete Ferroviaria, Autorità Portuale ecc a prevedere investimenti per le nostre Aree industriali utilizzando i Fondi disponibili PNRR, Fondi di Coesione ecc. Senza questi investimenti iniziali le nostre Aree industriali rimarranno scatole vuote. Per le Aree e i Borghi Montani per analogia, sarebbe utile proporre la ZEM (Zona Economica Montana) un modo corretto per dare nuova vita ai nostri borghi Storici. Bisogna investire in Formazione Ricerca e Cultura coinvolgendo il mondo della Scuola e L’Università per fermare l’esodo biblico della nostra migliore gioventù che si forma con i risparmi delle famiglie calabresi ma è costretta ad impiegare i saperi acquisiti in altre realtà regionali. Per lo sviluppo serve l’ENERGIA e oggi è notorio che L’Energia del Futuro è l’idrogeno Verde! Per la sua produzione in Calabria già sono state individuati due aree: Lamezia e Corigliano.
Per la Città Metropolitana di Reggio è L’Area Industriale di Saline, con il suo retro Porto che ha tutti i requisiti per essere candidata a Luogo di Produzione e di Consumo dell’Idrogeno! Non dimentichiamo che con fondi pubblici è stato realizzato un Binario Ferroviario che collega l’Area e la GOR alle Ferrovie, (cosa ne pensa la Itachi che in anni passati aspirava ad insediarsi alla Gor? L’area potrebbe benissimo diventare luogo di produzione dell’Idrogeno e di consumo per i treni dell’Itachi; per la Metropolitana di Superficie Melito – Reggio- Villa S. G, (dei ritardi della mancata realizzazione il Comune di Reggio deve dare una spiegazione alla Cittadinanza di questo mancato servizio). ;Ma l’Idrogeno potrebbe anche servire per l’ Alimentazione dei Pulman, essendo l’Area localizzata nella parte terminale della SS 106 Bari- Reggio Calabria creando altra occasione di lavoro.
Il Coordinamento Del Tavolo Per Il “Patto per il lavoro e lo Sviluppo” potrebbe essere affidato alla Prefettura di Reggio Calabria. La Prefettura potrebbe svolgere la funzione di Coordinamento e nello stesso tempo potrebbe anche monitorare la spesa pubblica e i tempi di realizzazione delle opere nella nostra realtà.
Un appuntamento atteso non solo da tutta la città, ma anche dai turisti che potranno ammirare il magnifico panorama dello Stretto al tramonto. Al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria dal 15 luglio tornano le “Notti d’Estate” sulla splendida terrazza del MArRC, con l’apertura serale il giovedì e il sabato fino alle 23.00. Un ricco calendario di eventi affiancherà la possibilità di visitare il Museo nella suggestiva atmosfera notturna, tra i capolavori più o meno noti delle collezioni esposte e le numerose mostre temporanee. Il prezzo del biglietto resterà di 3 euro + 1 euro a favore del patrimonio culturale danneggiato dall’alluvione in Emilia Romagna (art. 14, DL 61/2023). Il programma, che si concluderà il prossimo 9 settembre, è stato coordinato dall’arch. Giuseppina Cassalia, funzionario del Museo.
“Anche quest’anno il MArRC offrirà un ricco programma estivo – dichiara il direttore del Museo, Carmelo Malacrino –, tra musica, teatro, presentazioni di libri, osservazioni astronomiche, approfondimenti culturali e laboratori per bambini e famiglie. Un’edizione che concluderà le celebrazioni per il Cinquantesimo anniversario della scoperta dei Bronzi di Riace. Tanti gli eventi promossi insieme alla comunità del territorio e a tante associazioni, con le quali da anni condividiamo un importante percorso di collaborazione. Il Museo conferma così il suo carattere di luogo dinamico e inclusivo per tutto il territorio”.
Il primo appuntamento in terrazza sarà sabato 15 luglio, alle ore 21.00, con un concerto degli Allievi del Conservatorio “F. Cilea” di Reggio Calabria, promosso in collaborazione con l’Associazione Calabria Spagna. Gli altri appuntamenti saranno offerti in sinergia con il Centro Internazionale Scrittori della Calabria, il Planetario “Pythagoras” di Reggio Calabria, il Touring Club Italiano – Sez. di Reggio Calabria e gli Amici del Museo di Reggio Calabria. Tra le nuove collaborazioni si segnalano quelle con l’Accademia del Tempo Libero e gli Amici del Palco di Taurianova. “Il programma ideato quest’anno – conclude il direttore – è il frutto di un costante dialogo con gli enti e le associazioni del territorio, che non mi stancherò mai di ringraziare per l’attenzione rivolta al Museo e la proattività nella vita culturale di questa città. Un ringraziamento particolare va all’arch. Cassalia, che con professionalità è riuscita nel coordinamento generale, mantenendo sempre entusiasmo e cortesia”.
“Nessuna sospensione del protocollo di intesa e discussione sul merito direttamente alla fine febbraio del prossimo anno. L’udienza, al Tribunale amministrativo della Calabria relativa si due ricorsi presentati da medici di diverse categorie e a diverso titolo, è finito in questo modo. L’intento era quello di sospendere il decreto del commissario ad acta che ratificava il protocollo d’intesa sulla fusione di Pugliese-Ciaccio e Mater Domini nell’azienda unica “Dulbecco”. Un dato, questo, su cui riflettere richiamando la nostra posizione che ci vede convinti fautori di un processo di integrazione che solo può essere foriero di quel salto in avanti di cui ha bisogno tutta la sanità regionale”. quanto affermano Enzo Scalese (segretario generale della Cgil Area Vasta Catanzaro-Crotone-Vibo), Franco Grillo (Segretario generale FP Cgil Area Vasta) e Ivan Potente (Segretario Medici FP CGIL Area Vasta).
“Prescindendo dal travaglio lungo e “doloroso” che ha portato alla luce la nuova azienda, nonostante i buoni propositi predicati dal governo regionale, la “Dulbecco” si trova ancora in una bufera di indeterminatezza avente una nuova soglia da valicare: l’eterno ricorso a tutte le giurisdizioni possibili – scrivono ancora Scalese, Grillo e Potente. Al netto del giusto rivendicare il rispetto di quei principi organizzativi di pari dignità tra le carriere universitarie e quelle ospedaliere, vanno ribaditi alcuni aspetti. La “Dulbecco” con i suoi 855 posti letto iniziali e con le potenzialità insite quale crogiolo di professionalità mediche che hanno dato lustro ad entrambe le aziende di partenza, ha tutte le potenzialità atte ad assicurare un futuro prestigioso sia in termini assistenziali che formativi per gli utenti regionali e non”.
“È necessaria una inversione di rotta visibile che parta dalla nomina di un management stabile per l’azienda universitaria – si legge ancora nella nota –. Risulta, infatti, curioso il mantenimento di un ruolo commissariale al vertice di quella che è di gran lunga l’azienda più corposa della regione, mentre altre aziende hanno un quadro di riferimento già compiuto. Quasi come a significare che ogni provvedimento in capo alla stessa sia da considerarsi provvisorio”.
Secondo i sindacalisti della Cgil, “i continui ricorsi e gli intoppi burocratici che hanno cercato, e cercano ancora, di far ritardare all’infinito la nascita dell’azienda unica, forse anche per dare tempo organizzativo a chi, con fare precipitoso, ha indotto la duplicazione della facoltà di Medicina ma non è riuscito nel colpo grosso che più di tutti determina gli appetiti, lo spostamento di gran parte degli 855 e più posti letto verso altri lidi. Queste manovre, considerati i ritardi organizzativi da cui potrebbero partire i nuovi professori, valutando in circa 20 anni il tempo medio necessario per formare ed avere un professore ordinario, non farebbero altro che determinare un ulteriore arretramento della sanità regionale che, nel bailamme conseguente, vedrebbe una ulteriore esplosione negativa del sistema con beffe e danni per i cittadini calabresi che sono i protagonisti di questa storia ma che, nella realtà, in molti trattano come comparse di nullo valore. Noi non ci stiamo! La linea guida del nostro operato è la difesa dei cittadini e del loro diritto alla salute, un diritto che non è sacrificabile sull’altare di nessuno. E, in questo senso, continueremo ad essere difensori di quello che sentiamo quale pensiero comune dei calabresi: la volontà di ottenere una sanità pubblica adeguata ai diritti dei cittadini di questa regione. L’azienda oramai esiste, il premio Nobel cui intitolarla pure, quindi, in attesa di altro Nobel calabrese, andiamo avanti senza più tentennamenti”, concludono Scalese, Grillo e Potente.
CfC: dal 2024, su Prime Video, la seconda stagione della serie “Monterossi”
Al via a partire dal 2024, su Prime Video, la seconda stagione della serie “Monterossi”.
Prodotta da Palomar (“Il commissario Montalbano”, “Màkari”, “Braccialetti rossi”, “Studio Battaglia”, fino al recentissimo “Call My Agent – Italia”) in collaborazione con Prime Video e con il contributo della Calabria Film Commission (attraverso il Bando per il sostegno alle produzioni audiovisive in Calabria – 2022), la serie vede come protagonista Fabrizio Bentivoglio, uno dei più importanti interpreti del cinema italiano.
La seconda stagione di “Monterossi” è diretta da Roan Johnson, regista, tra l’altro, di “Piuma” e della tv movie collection “I delitti del BarLume” (prodotto da Sky Studios e Palomar), arrivata al traguardo delle dieci stagioni. Le riprese della serie si sono svolte anche a Reggio Calabria per una durata di quattro settimane.