Si è svolta sta mattina nella sala conferenze del Terminal Botteghelle di ATAM la consegna da parte dell’Associazione portatori della Vara del riconoscimento di “socio onorario” all’ Azienda Trasporti per l’area Metropolitana di Reggio Calabria. Il presidente Gaetano Surace ha ricordato quanto ATAM sia stata importante durante il periodo del Covid per trasportare la Sacra Effige in città. Si tratta della prima volta che tale onorificenza viene consegnata ad una Azienda e non ad un singolo, questo a testimoniare l’impegno che tutta l’azienda ha speso in quel periodo ed anche dopo. Il presidente Onorario, Monsignor Nunnari ha voluto ringraziare ATAM per quanto fatto, sottolineando quanto importante sia la collaborazione tra chi fa un servizio alla comunità e le associazioni del territorio. L’Azienda accoglie con grande orgoglio questo riconoscimento consapevole che ATAM rappresenta Reggio Calabria e quindi è molto felice di fare parte di una Associazione Portatori della Vara che rappresenta prima associazione devota alla Madonna della Consolazione, uno dei simboli più importanti e più rappresentativi della città.
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«I segretari regionali di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil rispettivamente Michele Sapia, Caterina Vaiti e Pasquale Barbalaco, in merito a quanto emerso nell’articolo di ieri, mercoledì 17 maggio, pubblicato su Gazzetta del Sud Online, rispetto al tema della riforma della bonifica in Calabria, riferiscono, per una corretta informazione, di non aver ricevuto alcuna comunicazione di convocazione.
Inoltre, precisano che da molto tempo abbiamo sollecitato un cambiamento partecipato per il sistema della bonifica calabrese e, da ultimo, il 1º febbraio e 25 febbraio scorsi abbiamo inviato delle comunicazioni sindacali per richiedere la convocazione di un incontro urgente sull’importante tema della bonifica calabrese, indirizzate al Presidente della Regione, all’Assessore all’Agricoltura, ai Dipartimenti Agricoltura e Forestazione e al Presidente dell’Urbi-Anbi Calabria. Ad oggi registriamo che non è pervenuta alcuna risposta e relativa convocazione in merito.
Abbiamo evidenziato in molte occasioni – continua la nota – che, per una vera riforma del sistema consortile calabrese, sarà necessaria una programmazione di lungo periodo, fondata su certezza delle risorse finanziarie e sostenibilità economica, che metta al centro il lavoro, le diverse vocazioni agricole calabresi, ricchezze ambientali e le fragilità della struttura idrografica regionale.
Pertanto, ribadiamo che è di assoluta importanza instradare un confronto istituzionale e pragmatico con le parti interessate, tra cui le Organizzazioni Sindacali di categoria, su una riforma che metta al centro l’importante ruolo dei consorzi di bonifica, l’attività di presidio umano, i servizi all’agricoltura calabrese, la tutela del territorio e delle comunità, la valorizzazione del lavoro e delle professionalità e superamento di varie criticità.
Ci auguriamo pertanto – conclude la nota unitaria – che la Regione Calabria provveda in tempi certi e brevi a convocare una riunione per conoscere la bozza ufficiale del testo di riforma della bonifica calabrese, un tema che merita meno confusioni anche sui luoghi di lavoro e, soprattutto, più confronto, azioni e investimenti».
Prosegue la mobilitazione dei sindacati confederali “Per una nuova stagione del lavoro e dei diritti”. Dopo le grandi manifestazioni di Bologna e Milano, Cgil, Cisl e Uil, domani alle 10.30 si ritroveranno a Napoli: dal palco allestito nella città partenopea si alterneranno gli interventi di delegati e pensionati, e prenderanno la parola, nell’ordine, i segretari generali di Cgil, Uil e Cisl Maurizio Landini, PierPaolo Bombardieri, Luigi Sbarra. Alla manifestazione interregionale di domani sarà presente anche una numerosa delegazione della Cgil Area Vasta Catanzaro-Crotone-Vibo, che si è preparata all’importante appuntamento con una serie di assemblee intercomunali avvenute in particolare sui luoghi di lavoro, oltre che nelle sedi di Camere del Lavoro e categorie.
“Nelle scorse settimane, ci siamo preparati alla manifestazione di domani discutendo delle grandi questioni che dovrebbero essere una priorità nell’agenda politica del governo e diventano per noi richieste unitarie per cui mobilitarci – spiega il segretario generale dell’Area Vasta Enzo Scalese -. Dalla tutela dei redditi dall’inflazione ed aumento del valore reale delle pensioni e dei salari, dal rinnovo dei contratti nazionali dei settori pubblici e privati, alla riforma del fisco, al potenziamento occupazionale e incremento dei finanziamenti al sistema sociosanitario, fino alla riforma del sistema previdenziale: sono solo alcuni dei temi che devono essere affrontati con urgenza”.
“Su tutti – sostiene ancora Scalese – il lavoro: diciamo no alla precarietà. Chiediamo un mondo del lavoro orientato e garantito da investimenti, da un sistema di formazione permanente, da politiche attive, e da ammortizzatori sociali funzionali alla transizione. Basta morti e infortuni: occorre ridare valore al lavoro, eliminare i subappalti a cascata e incontrollati, e portare avanti una lotta senza quartiere alle mafie e al caporalato. Servono politiche industriali e d’investimento condivise con il mondo del lavoro per negoziare una transizione ambientale sostenibile, sociale e digitale, realizzando un nuovo modello di sviluppo con particolare attenzione al Mezzogiorno e puntando alla piena occupazione”. “Saremo a Napoli per chiedere che il cambiamento del Paese e dell’Europa si coniughi con il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro delle lavoratrici e dei lavoratori, delle pensionate e dei pensionati, dei giovani e delle donne che in questi anni, anche a causa della pandemia e della guerra, sono invece peggiorate”, conclude Scalese.
Domani 19 maggio 2023, alla vigilia della commemorazione della nascita e della morte di Diego Vitrioli (Reggio Calabria, 20 maggio 1819 – Reggio Calabria, 20 maggio 1898), il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria proporrà una giornata di approfondimenti sul poeta reggino, in collaborazione con l’Associazione “Famiglia Ventura”.
«Con l’evento dedicato al latinista Diego Vitrioli si chiude il ciclo di incontri concordato tra la nostra associazione e il Museo – commenta Francesco Ventura, responsabile per l’Associazione “Famiglia Ventura”. Siamo felici di concludere questo percorso al fianco dell’Associazione “Diego Vitrioli”, con cui nel 2019 abbiamo realizzato una delle collaborazioni più significative. Omaggeremo questo intellettuale, fra i più illustri della nostra Terra, esponendo per l’occasione la scultura lignea “Il mito di Ibico”, realizzata dal maestro Francesco Cento e ispirata a un altro sommo poeta reggino. Ringrazio il direttore del Museo, Carmelo Malacrino, e tutto il suo staff per le splendide opportunità offerte nel corso di quest’ultimi mesi, nonché per la fiducia e il supporto all’organizzazione degli eventi».
Insieme al Dott. Ventura, all’incontro parteciperanno la Prof.ssa Manuela Crimi, del Convitto Nazionale “T. Campanella” di Reggio Calabria, il Dott. Antonio Zuccarello Cimino, del “Gruppo Xiphias”, e la Dott.ssa Antonella Gioia, Presidente dell’Associazione “Diego Vitrioli”. Durante la serata interverrà anche il Direttore Malacrino, che ripresenterà il volume “Diego Vitrioli. Un raffinato collezionista nella Calabria dell’Ottocento”, pubblicato in occasione dell’esposizione temporanea inaugurata al MArRC nel 2019.
«Prosegue al Museo la valorizzazione delle grandi figure della cultura calabrese, e in particolare reggina – dichiara Malacrino. Sarà un interessante momento di approfondimento su Diego Vitrioli, uomo colto ed elegante, profondo cultore dell’antichità, la cui figura qualche anno fa è stata messa al centro di un suggestivo percorso espositivo, che ho avuto il piacere di curare al Museo. Ringrazio l’Associazione “Famiglia Ventura” per aver contribuito in questi mesi a promuovere temi di interesse comune, valorizzando la cultura del territorio».
Al MArRC si accede dal martedì alla domenica con orario continuato, dalle 9:00 alle 20:00 (ultimo ingresso ore 19:30). Lunedì chiuso. Per i ragazzi fino a 18 anni l’ingresso è sempre gratuito. Dai 18 ai 25 anni il biglietto costa solo 2 euro.
«Far parte della Commissione parlamentare Antimafia è un grandissimo onore e una grande responsabilità. Significa indagare e vigilare su un fenomeno, quello mafioso, che per quanto oggi sembri passato in secondo piano sulle cronache nazionali, resta invece pervasivo e asfissiante, per la vita dei cittadini e per l’economia dell’intero Paese, condizionando la libera concorrenza e impedendo il progresso, anche culturale, di molte zone.
Da parlamentare calabrese, poi, sento ancora di più l’importanza e il dovere di occuparmi di questa emergenza, perché tale resta, per l’impegno preso con i miei conterranei.
Sono infatti loro, i calabresi, ad aver subito, da sempre, i danni peggiori, anche in termini di immagine, da una criminalità, la ‘ndrangheta, che, per i suoi sporchi “giochi” di sangue e soldi, ha devastato il territorio in cui è nata e tuttora prospera, estendendo, poi, i suoi tentacoli ovunque nel mondo.
Per questo, dunque, ringrazio il mio capogruppo in Senato, Massimiliano Romeo, e il mio partito, la Lega, che hanno ancora una volta confermato la loro fiducia nei miei confronti, dandomi la possibilità di dedicarmi a una battaglia che, innanzitutto sul mio territorio e per i miei corregionali, ha una valenza particolare.
Sono certa che, con tutti gli altri commissari, sapremo fare un buon lavoro, superando le divisioni politiche per capire che solo uniti, tutti insieme, verso l’importante obiettivo comune, potremo riuscire a porci al fianco dei cittadini per sostenerli in questa comune lotta contro la criminalità organizzata e rendere finalmente possibile una rinascita, in particolare dei territori più vessati, tra cui la mia Calabria».
Entrerà nel vivo il prossimo 9 giugno il corso d’inglese scientifico organizzato dall’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Catanzaro, guidato dal dottor Vincenzo Antonio Ciconte, con l’intento di fornire ai medici una formazione di base in grado di comprendere e utilizzare con sicurezza il linguaggio della letteratura specialistica ed essere sempre più al passo con i tempi. Sabato scorso, nella Sala “C. Catuogno” nella sede dell’Ordine, si è tenuta una lezione introduttiva per illustrare ai tanti partecipanti il programma formativo che si concentrerà su temi come: sanità digitale, informatica di livello avanzato e lingua inglese scientifica.
Ci saranno, inoltre, approfondimenti su principi etici e civili del Sistema sanitario nazionale e sulla normativa riguardanti la professione medica e le singole professioni sanitarie. L’obiettivo è migliorare tre abilità del professionista: ascolto, lettura e scrittura, oltre che nozioni di base relative a grammatica e sintassi.
Il corso – affidato alla docente Anna Scozzafava – si di divide in tre parti specifiche riguardanti l’ambito sanitario che coprono una vasta gamma di scenari in cui è importante comunicare in modo efficace in lingua inglese: colloqui di lavoro e assunzione; discussioni in ambito medico specifici di problemi di salute; conduzioni di esami, test e osservazioni; scambi tra realtà mediche e partecipazione ad eventi scientifici all’estero. Ogni parte si concentra su un’area fondamentale della pratica sanitaria, fornendo ai medici le conoscenze in lingua inglese necessarie per poter lavorare.
Durante il corso, i partecipanti avranno l’opportunità di ascoltare conversazioni, leggere test medici, analizzare tabelle e grafici, studiare la grammatica e scoprire utili tecniche di apprendimento di nuovi vocaboli.
Al termine del corso, i partecipanti saranno in grado di: capire meglio il linguaggio tecnico tipico dell’ambito sanitario in inglese; gestire conversazioni difficili con i pazienti e le loro famiglie; mostrare una maggiore padronanza della terminologia medica e del linguaggio clinico quotidiano; acquisire familiarità con l’aspetto amministrativo dell’assistenza medica.
La segreteria del corso è affidata alla società Present&Future.
È stato approvato con i soli voti della maggioranza il rendiconto di bilancio 2022 del Comune di Isola Capo Rizzuto, chiuso sulla base delle risultanze del conto del bilancio dell’esercizio 2022, con un risultato di amministrazione (al 31/12/22) di € 21.725.953,22; Il conto economico si chiude con un risultato di esercizio di €. 1.252.409,68 mentre stato patrimoniale si chiude con un patrimonio netto di €. 10.033.193,20. Inoltre, sono stati segnalati debiti fuori bilancio per un importo di €. 91.984,82 per sentenze esecutive: il tutto per un totale saldo cassa di € 5.593.082,95 al 31/12. Il punto è stato relazionato dall’assessore Antonella Pagliuso: “Dispiace che l’opposizione abbandoni l’aula senza neanche ascoltare la relazione, avrebbero potuto avere contezza reale di quello che è stato l’operato di quest’amministrazione raggiungendo obiettivi che mai si erano raggiunti in questo comune. Anche loro fanno parte di quest’amministrazione e chiudere con degli avanzi importanti come non si verificava da più di vent’anni dovrebbe essere un motivo d’orgoglio anche per la minoranza”.
“Un risultato migliorativo – spiega nella l’avvocato Pagliuso – grazie anche al lavoro avviato per recuperare i crediti della Vent 1, che ammontano a circa cinque milioni, con un accordo di rateizzazione; poi sono aumentate le riscossioni e i tributi in generale; 360 mila euro circa dalla Tassa di Soggiorno” e qui la stessa Pagliuso critica chi lamenta l’uso di questa tassa per la promozione turistica e l’ingaggio di artisti di rilievo: “Siamo o non siamo un paese turistico? Spendere 200 mila euro per il territorio che rappresenta la Calabria nel mondo è il minimo, in passato sono stati spesi gli stessi soldi senza avere nomi di livello”. Poi la Pagliuso chiude il discorso: “Numeri alla mano, nonostante le accuse di sperpero quest’amministrazione è riuscita a chiudere in attivo il bilancio, senza considerare che ci sono stati aumenti netti di elettricità, gas, carburante e il pagamento di spese arretrare delle precedenti amministrazioni”. Il Consigliere Gareri dopo la relazione sottolinea: “Con quest’amministrazione è iniziata un’opera di risanamento storica che porterà benefici alle prossime amministrazioni. Nel 2019 il Commissario Mannino consegnò nelle mani del Sindaco un ente ai limiti del dissesto, ma oggi grazie al lavoro possiamo definirci un comune virtuoso”.
Il Sindaco Maria Grazia Vittimberga ha ringraziato l’Assessore Pagliuso e l’ufficio finanziario il grande lavoro messo in campo, soprattutto in considerazione della situazione finanziaria eredita nel 2019. Prima dell’avvio dei lavori della seduta, tutto il consiglio ha mostrato vicinanza al Sindaco Maria Grazia Vittimberga per i vili attacchi social subiti nei giorni scorsi in occasione della Festa Patronale.
Carenze Suem-118 Distretto di Sersale: Lo Schiavo presenta un’interrogazione
Un’interrogazione a risposta immediata, rivolta al presidente della Giunta regionale nonché commissario alla Sanità Roberto Occhiuto, per chiedere “quali interventi urgenti intende mettere in atto per garantire un corretto ed efficace servizio del 118 ai cittadini dell’Alto Jonio e della Presila catanzarese afferenti al Distretto di Sersale”, è stata presentata dal consigliere regionale Antonio Lo Schiavo, presidente del Gruppo misto. L’iniziativa di Lo Schiavo prende le mosse dalle gravi carenze che caratterizzano i servizi di emergenza-urgenza in una vasta area del territorio della provincia di Catanzaro, comprendente 11 comuni della Presila e dell’Alto Ionio catanzarese che fanno capo al Distretto sanitario di Sersale.
In particolare, come si legge nel testo dell’interrogazione, “il servizio di emergenza Suem del 118 del comprensorio di Sersale presenta un’ambulanza da tempo de-medicalizzata e non in grado di garantire pienamente il servizio di emergenza; negli ultimi tempi, la situazione si è aggravata in quanto il personale del presidio Sersale viene dirottato in altre sedi e questa circostanza determina un serio pericolo per la popolazione dei comuni interessati che rischiano, in caso di emergenza, di non essere correttamente soccorsi; in caso di emergenza contestuale allo spostamento del personale Suem di Sersale in altri distretti, l’ambulanza più vicina dovrebbe arrivare da Sellia Marina o Catanzaro Lido allungando i tempi di percorrenza su distanze che possono arrivare addirittura a 60 chilometri tra i comuni interessati ed il Pronto soccorso di Catanzaro; il rischio concreto è che l’ambulanza non arrivi in tempo per prestare soccorso al malcapitato di turno”. Quindi Lo Schiavo, in conclusione, asserisce: “di fronte a questo stato di cose è necessario porre rimedio alle gravi carenze organizzative, al fine di garantire il sacrosanto diritto alla salute dei cittadini di questo vasto comprensorio”.
La Corte d’appello di Catanzaro ha accolto la richiesta di revisione del processo a carico di Lorenzo Tripodi e Michele Nucera, di 28 e 29 anni, che erano stati condannati a 6 anni di reclusione con l’accusa di avere abusato nel 2016 a Melito Porto Salvo (Reggio Calabria) di una tredicenne. Altre quattro persone coinvolte nella stessa vicenda, Davide Schimizzi, di 29 anni, condannato a 9 anni, Giovanni Iamonte, di 37 (8 anni e 2 mesi), Antonio Verduci, anche lui di 29 (6 anni e 6 mesi), e Domenico Mario Pitasi, di 31 (10 mesi solo per favoreggiamento personale) non hanno chiesto la revisione della sentenza a loro carico, emessa dalla Corte d’appello di Reggio Calabria e diventata definitiva nel marzo del 2022, La richiesta di revisione era stata presentata dai difensori di Tripodi e Nucera, gli avvocati Baldassarre Lauria e Maria Domenica Vazzana, e dall’associazione “Progetto innocenti”. “Siamo convinti – affermano, in una dichiarazione, gli avvocati Lauria e Vazzana – dell’innocenza dei nostri assistiti. Abbiamo esaminato con molto scrupolo e attenzione le nuove prove e non abbiamo alcun dubbio in questo senso. Lorenzo Tripodi e Michele Nucera sono vittime di un clamoroso errore giudiziario che va al più presto corretto. C’é da considerare che i fatti sono maturati in un contesto socio-culturale molto degradato. Le indagini poco accurate hanno generato un forte pregiudizio che ha influenzato la decisione dei giudici”. La prima udienza del nuovo processo di secondo grado é stata fissata per il 16 giugno davanti alla Corte d’appello di Catanzaro (ANSA).
Un confronto serrato su questioni importanti e delicate come la pedofilia, la tossicodipendenza e l‘attualità del messaggio cristiano di fronte alle situazioni di povertà e di sofferenza che si trovano a vivere tante persone. È quello che si é sviluppato nel teatro Comunale di Catanzaro tra gli studenti dell’istituto tecnico economico “Grimaldi Pacioli” e gli arcivescovi di Napoli e del capoluogo calabrese, Mimmo Battaglia e Claudio Maniago, in occasione della celebrazione del trentasettesimo anniversario della fondazione del “Centro calabrese di solidarietà”, la struttura che a Catanzaro si occupa dell’assistenza e della cura delle persone che vivono situazioni di disagio. Monsignor Battaglia ha partecipato all’incontro, offrendo la sua toccante testimonianza, perché per 16 anni, dal 1992 al 2016, é stato il presidente del “Centro”, contribuendo in modo determinante al suo sviluppo e alla sua espansione. L’arcivescovo di Napoli, malgrado il suo trasferimento nel capoluogo partenopeo dopo essere stato vescovo di Cerreto Sannita-Telese-Sant’Agata de’ Goti, è sempre rimasto molto legato a Catanzaro ed al Centro calabrese di solidarietà. E l’iniziativa svoltasi al teatro Comunale lo ha dimostrato con l’accoglienza che gli è stata riservata e le testimonianze di alcune persone che sono state ospiti della struttura. Significativa anche la presenza e le dichiarazioni dell’attuale presidente del Centro, Isolina Mantelli. “Io, nel Centro calabrese di solidarietà – ha detto l’Arcivescovo di Napoli – ho imparato il senso della speranza, accogliendo, ascoltando e camminando assieme a tanti volti conoscendone la bellezza. Non sono stato io ad aiutare le tante persone che ho avuto modo di incontrare nel Centro, bensì sono stati tutti i ragazzi e le ragazze che ho conosciuto e che mi hanno cambiato la vita”. “La Chiesa – ha detto monsignor Maniago – sono tutti coloro che credono in Cristo e non è fatta soltanto da preti. Non si può delegare a nessuno il compito di dare risposte a chi non crede più nella vita. Questo è un problema che dobbiamo condividere come comunità dei credenti. La Chiesa deve fare di tutto per stare vicino, ma non può farlo solo il prete. Lo devono fare tutti i credenti”. (ANSA).