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Reggio: prosegue al G.O.M. l’attività di trapianto renale da donatore vivente con tecnica robotica
Al Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria prosegue l’attività di trapianto renale con l’utilizzo della piattaforma robotica Da Vinci XI.
Nel corso degli ultimi anni sono infatti aumentati gli interventi di trapianto renale da donatore vivente con prelievo robotico. L’ultimo in ordine di tempo è stato eseguito circa due settimane fa. Il trapianto è stato eseguito con successo e sia il donatore che il ricevente sono stati dimessi in ottima salute. In particolare, il ricevente ha già ripreso la normale funzionalità renale, uscendo così dal trattamento dialitico che è sì una terapia salvavita, ma che crea notevole disagio per i pazienti che devono seguirla. Il trapianto renale, infatti, rappresenta una soluzione che consente di restituire al paziente un qualità di vita normale ed autonoma, non più dipendente da una macchina.
L’intervento chirurgico di trapianto renale da donatore vivente è frutto di una complessa attività che vede coinvolti numerosi professionisti: dal team del Centro Regionale Trapianti, al reparto di Nefrologia, le terapie intensive, la tipizzazione tissutale, e due équipe chirurgiche, una dedicata al prelievo del rene in robotica ed una dedicata al trapianto sul ricevente. L’intervento presuppone un impegno organizzato, complesso ed altamente qualificato.
Il G.O.M. è all’avanguardia in questi tipi di trattamento che solo pochissimi centri in Italia riescono a garantire, a testimonianza dell’elevatissima qualità professionale degli specialisti dell’Ospedale e del parco tecnologico.
La preparazione all’intervento ha visto coinvolti gli specialisti della Nefrologia del Centro Regionale Trapianti, gli anestesisti della Servizio Anestesia e Rianimazione (S.A.R.) e della Terapia Intensiva Post-Operatoria, gli infermieri specializzati nell’uso del Robot e nei trapianti, nonché l’equipe della U.O.C. Urologia, guidata dal dr. Edoardo Sgrò, e della U.O.C. Chirurgia Generale e d’Urgenza, guidata dal dr. Salvatore Costarella.
L’attività di trapianto in Ospedale procede senza interruzioni e nei giorni scorsi sono stati eseguiti altri due trapianti renali da donatore cadavere.
Il G.O.M. è in continua crescita professionale e tecnologica e la qualità delle cure prestate ne rappresenta il miglior risultato possibile.
Per saperne di più sulle attività del G.O.M., visita il sito www.gomrc.it.
Consulta la Carta dei servizi oppure scarica l’app GOM RC.
Consiglio Comunale: approvato il Regolamento che disciplina i Servizi Pubblici di linea
E’ stato approvato con voto unanime da parte del Consiglio Comunale di Reggio Calabria, dopo il primo ok dato dalla VI Commissione Consiliare, il regolamento comunale per la disciplina dei servizi pubblici di linea (servizio taxi e servizio di noleggio con conducente effettuato con autovettura).
Il testo ampiamente discusso nella Commissione Attività Produttive con le parti sociali ed i dirigenti interessati sotto la guida di Carmelo Versace è stato relazionato dal Consigliere Comunale del Gruppo R.E.D. Antonino Castorina il quale ha specificato le sostanziali novità introdotte con il regolamento oltre ai nuovi criteri di controllo e verifica del rispetto delle tariffe.
Durante il Consiglio Comunale è intervenuto anche il Consigliere Comunale Giuseppe Giordano ed i consiglieri di minoranza Milia e Ripepi a supporto della proposta di regolamento illustrata da Versace e Castorina.
L’importanza dell’emendamento per la mobilità urbana
Durante i lavori della VI Commissione Consiliare era stata audita la dottoressa Giuditta Margherita Nunnari – del settore Attività Produttive – che ha illustrato la necessità di un’ulteriore delibera di giunta per stabilire le tariffe applicabili sebbene già da ora sono operative tutte le scontistiche, previste nel testo per i luoghi di interesse turistico ed Universitario, per gli ospedali e le carceri, per gli studenti Universitari e le donne in stato di gravidanza. Nel corso del confronto, i consiglieri hanno evidenziato l’importanza di un approccio collegiale per migliorare e potenziare il sistema di mobilità urbana, rendendolo più accessibile ed economicamente sostenibile per i cittadini e quale elemento di integrazione all’importante lavoro che si è fatto con Atam spiegano Carmelo Versace ed Antonino Castorina
Agevolazioni per categorie vulnerabili e trasparenza
Il nuovo regolamento introduce misure per favorire anziani, donne in gravidanza e cittadini diretti a presidi ospedalieri, al carcere o in luoghi di interesse turistico e culturale, prevedendo agevolazioni tariffarie e maggiore trasparenza sui costi del servizio oltre che un sistema di pubblicità delle tariffe e delle relative scontistiche.
Nel nuovo regolamento anche una serie di obblighi in capo ai tassisti relativi proprio alla pubblicità delle tariffe, all’utilizzo del tassametro ed a costi fissi per determinate tratte.
Consiglio Comunale, Versace sui concorsi alla Metrocity: «Qual è il reato se qualcuno delle nostra famiglie decide di partecipare
Sono stati approvati tutti i punti all’ordine del giorno del consiglio comunale convocato nell’aula Battaglia di palazzo San Giorgio. La seduta è stata animata da una serie di interventi. Contro le fake news circolate in questi giorni, il vicesindaco con delega dell’esecutivo alle Opere pubbliche, Paolo Brunetti ha difeso le scelte sulle travi del ponte del Calopinace: «Non c’è nessun problema di altezza. Il progetto è corretto, rispetta la normativa rispetto ai parametri di luce sul corso d’acqua, ci saranno due rampe d’accesso e sono stati ordinati già i pezzi per completare la gittata di cemento».
Il consigliere Giuseppe Marino, in apertura, ha ricordato che lo scorso 22 giugno «l’Amministrazione ha riconsegnato un’area area importante, il Parco di Punta Pellaro rigenerato dal punto di vista urbano e ben accolto dalla comunità pellarese e cittadina. Si tratta di uno dei tanti progetti di rigenerazione urbana che l’Amministrazione è riuscita a realizzare: dal Waterfront al lungomare di Catona, a una parte del Lungomare di Gallico fino al Tempietto, opere che hanno ricostruito un rapporto positivo della città e dei suoi quartieri con il mare. Sul piano della periferie – ha aggiunto – sono iniziati i lavori dei Pinqua a Modena sul campo Coni e Ciccarello.
Accanto a questi interventi che ricostruiscono il tessuto urbanistico c’è stato altro: nel 2014 trovammo una situazione drammatica, assenza di attenzione e finanziamenti ora si inizia a trovare un’aria di speranza. A questi interventi si accompagnano quelli di rigenerazione sociale in ogni quartiere. Penso ai centri diurni per i minori, gli empori della solidarietà di Arghillà e Pellaro, il progetto Rom Sinti e Caminanti e Noi con i bambini per i servizi all’infanzia e gli asili, grazie anchee al lavoro svolto dall’assessore Lucia Nucera, quelli realizzati e quelli in realizzazione: da zero arriveremo a 9. E poi i poli di prossimità sociale e l’hub a Gebbione. La nostra città ha intrapreso un percorso lento e faticoso di rigenerazione umana e sociale. Una città che l’Amministrazione ha dovuto riprendere in mano dopo il periodo di commissariamento nel 2011 quando non aveva speranza».
Buona parte della discussione ha riguardato la contestazione da parte del centrodestra dei concorsi che la Città metropolitana sta per indire. Il consigliere Antonino Castorina, a tal proposito, ha chiesto come mai «Non c’è la stessa attenzione riservata a Comune e Città metropolitana sulle nomine fatte per le strutture dei consiglieri regionali, dei parlamentari europei e di sottogoverno regionale, poiché quello che viene contestato agli assessori e al sindaco viene proposto anche in queste strutture. La contestazione dei concorsi pubblici dopo il percorso fatto dal Comune e il fatto che la nota dell’opposizione non è stata firmata da tutti i componenti, ci impone una riflessione: chi fa la regia di queste contestazioni o porta sfortuna o non ci prende. Non chi conosceva qualcuno ma chi conosceva qualcosa ha vinto i concorsi che si sono svolti con procedure di evidenza pubblica che non hanno ricevuto contestazioni. Se si ha qualcosa da contestare non è questo l’ufficio preposto per le denunce». A proposito di collaborazione istituzionale e degli interventi che hanno portato risorse a Reggio, come il caso dell’aeroporto «Se si arriva a parlarne oggi c’è qualcuno che ha salvato l’aeroporto, che ha fatto un’azienda unica, che ha prorogato l’esercizio provvisorio quando Crotone chiudeva, il sindaco Falcomatà che si è assunto la responsabilità con un Piano di marketing; se è concreto l’emendamento per l’aeroporto deve essere concreto anche il ragionamento relativo all’assegnazione delle funzioni dalla Regione alla Città metropolitana se davvero hanno come obiettivo non la propaganda, ma l’interesse supremo della città».
Il consigliere Giuseppe Sera parte dal difficile momento della politica nazionale: «L’Europa si interroga sull’aumento delle spese militari, in territori e settori dove è già difficoltoso far quadrare i conti. Siamo qui per servire i nostri territori, e lo dovrebbero fare i nostri rappresentanti a Roma». Poi sull’addio al centrosinistra del consigliere Nino Zimbalatti ha chiarito: «I passaggi di casacca sono scelte personali. Voglio ricordare Zimbalatti che, da assessore ai vigili urbani, ha contribuito a far fare i lavori di sgombero alla Polveriera dove verrà costruito oggi un nuovo asilo. Questa Amministrazione è passata da zero a 300 bambini negli asili: io mi sono candidato per raggiungere obiettivi per la comunità, come questi. Abbiamo programmato su due livelli come Amministrazione: confrontiamoci sui temi. In 9 anni, non avevamo un soldo e vediamo tutto ciò che è stato fatto. Guardo alla mia zona: la nuova scuola di San Sperato, il bitume, il campo di Ciccarello, il progetto Pinqua da 15 milioni di euro, noi lo abbiamo programmato nel 2018, nel 2019 si è partiti coi progetti di Invitalia, ci sono i tempi burocratici che non sono i tempi della politica. Non sono i tempi amministrativi».
Facendo un passo indietro nel tempo, Sera ha ricordato le difficoltà che riguardano l’ultimazione del lungomare di Gallico, su cui gravava un debito fuori bilancio di 3 milioni di euro della precedente amministrazione «Siamo l’Amministrazione della normalizzazione civile. Per le scuole non accatastate si fa tutto questo clamore: ma voi sapete cosa abbiamo trovato? C’erano 78 edifici scolastici senza accatastati. E l’ 80% dei debiti fuori bilancio son da fare risalire a espropri non pagati dal 1990. Quanto alla vicenda della indizione dei concorsi, per i precedenti al Comune non ho visto un ricorso presentato e ci sono più assunti da altre città che di Reggio. Non accetto di avere lezioni di etica e morale dall’opposizione». Il consigliere comunale Carmelo Versace: «Serve riconoscere chi, come il collega Demetrio Marino, anche della parte opposta politica, riesce a fare un’analisi sul fatto che la Regione Calabria sta soffocando con Arrical la nostra città». Dura le parole del vicesindaco metropolitano relative alle critiche sui concorsi: «Non è tutto il centrodestra a firmare il documento sui concorsi della Città metropolitana. Con il concorso al Comune abbiamo fatto la stagione a ricorsi zero che è ben lontana dai tempi in cui si assumevano 115 vigili a chiamata diretta. Oggi invece si fanno le pulci a un’Amministrazione che mette a bando 75 posti». Versace ringrazia l’ex assessore al personale Francesco Gangemi «per come ha condotto quella stagione dei concorsi. Qual è il reato se qualcuno delle nostre famiglie decide di fare il concorso? – si interroga così il consigliere rispondendo alla provocazione dell’opposizione – Quando qualcuno seduto da quella parte ha anche beneficiato di queste agevolazioni. Ricordo che il presidente della Regione ha detto, a proposito di deleghe, di “non dare le perle ai porci”, noi saremmo i porci quindi. Sulle circoscrizioni, infine, noi ci siamo e ci saremo non basta che si avvii la discussione, ma che la destra ci dica dove si devono prendere le risorse e dove dobbiamo ritirarle per accostarle al bilancio».
Si è svolta, presso l’aula consiliare Piero Battaglia, la seduta del Consiglio comunale prevista in seconda convocazione per il 30 giugno con all’ODG 14 punti; di cui 11 di debiti fuori bilancio.
Ampio spazio ha avuto la fase preliminare che ha registrato numerosi interventi da parte dei consiglieri: sia di minoranza che di maggioranza.
Vari i temi posti all’attenzione del consiglio comunale e della cittadinanza.
Il primo ad intervenire è stato il consigliere Massimo Ripepi il quale, rivolgendosi al Sindaco, ha sollevato nuovamente (lo aveva già fatto in sede di Commissione “Controllo e garanzia” che presiede) la questione dei concorsi metropolitani, quella relativa ai contatori degli edifici comunali e quella relativa alle travi del ponte sul Calopinace; invitando il sindaco a prendere posizione ed offrire chiarimenti.
Subito dopo Giuseppe Marino del PD ha rilevato l’importanza strategica di alcuni significativi interventi di rigenerazione urbana ai quali corrisponde, parallelamente, anche un processo di rigenerazione sociale; è partito dall’ultimo, a Pellaro, sulla riqualificazione di parte del lungomare realizzando il “Parco del Vento”, procedendo nel ricordare il lavori del lungomare di Catona, di quello (in parte realizzato) di Gallico, dell’area del Tempietto, del Waterfront, dei PiNQUA, Borgo Nocille ed altri. Opere alle quali si affiancano iniziative significative, già realizzate, con forte caratterizzazione sociale: dagli asili nido agli empori della solidarietà, i poli di prossimità, l’hub per la famiglia, i centri diurni per minori ad Arghillà e Pellaro.
Per Marino la città ha intrapreso finalmente un percorso incoraggiante di speranza e fiducia dopo i sacrifici del dopo commissariamento e l’uscita dal piano di rientro.
Il consigliere Antonino Zimbalatti ha comunicato formalmente il suo passaggio al partito di Forza Italia motivandone le ragioni fortemente collegate, secondo lo stesso, alla concretezza operativa dell’onorevole Francesco Cannizzaro il quale è riuscito ad ottenere importanti risultati per la città ed il territorio con importanti emendamenti.
Zimbalatti, pertanto, ha voluto rappresentare le motivazioni politiche della sua scelta che sposano una visione ed un progetto di città della politica dei “fatti” di Forza Italia.
Il consigliere Demetrio Marino di FDI, invece, ha concentrato la sua attenzione sulle tariffe Sorical e su un rincaro inaccettabile delle stesse rispetto alla pressione tributaria già esistente per i cittadini. Marino, rivolgendosi al Sindaco ed al suo ruolo di rappresentanza all’interno dell’organismo regionale ARRICAL, ha chiesto interventi da parte di Falcomatà con la finalità di chiedere lumi sui motivi di queste tariffe che – a fronte dei servizi erogati- risultano essere in assoluto le più alte in tutta la regione.
Successivamente Saverio Pazzano ha preso la parola rilanciando il dibattito politico su tematiche ritenuti prioritari rispetto alle sorti amministrative e del territorio.
Pazzano ha dunque elencato un elenco di punti imprescindibili per quella dallo stesso ritenuto fattivamente l’agenda politica necessaria per lavorare entro la fine del mandato.
Ha iniziato dalla mozione Di Leo, relativa proprio rispetto al ricalcolo delle tariffe Sorical, continuando con la questione dei residui attivi attinenti al Bilancio comunale; argomento che non può essere trascurato.
Pazzano ha parlato della “restanza”; a contrasto dell’abbandono da parte dei giovani della nostra città. Gli altri temi toccati sono quelli del verde pubblico, della fruizione degli spazi pubblici e della valorizzazione del patrimonio culturale; quello del coinvolgimento degli Istituti di partecipazione nella programmazione del DUP e, non ultimo, il tema della pace e della mondialità.
Il consigliere della Lega nord, Armando Neri, ha parlato della questione relativa alle scuole cittadine ed alla necessità della popolazione di essere messa a conoscenza, con certezza, quali plessi saranno fruibili all’apertura a settembre per potersi organizzare in tempo nell’iscrizione dei propri figli.
L’altro tema è stato quello relativo all’inaugurazione del nuovo Centro cottura comunale; rilevando il non coinvolgimento di una figura importante come il tecnologo alimentare.
Neri ha ancora parlato dei concorsi alla città metropolitana rilanciando la questione morale rispetto a dinamiche che, a detta del consigliere, risultano ancora poco chiare.
Neri afferma che sono stati assunti, nei concorsi al Comune, parenti di assessori e figure di staff secondo principi poco chiari che sollevano perplessità; dunque lo stesso propone di escludere dalla possibilità di partecipazione ai nuovi concorsi della metrocity i parenti di assessori o consiglieri comunali nonché di figure di staff.
Antonino Castorina, del gruppo RED, ha replicato alla questione concorsi rilevando che gli stessi criteri etici proposti dal consigliere Armando Neri non vengono adottati in ambito regionale, dove incarichi ed assunzioni seguono gli stessi principi.
Per Castorina i concorsi metropolitani rispettano procedure di evidenza pubblica e quindi di trasparenza; quindi invita, qualora vi fossero perplessità, di recarsi non in consiglio comunale bensì in Procura a produrre opportuni esposti agli organi preposti.
Il consigliere di RED, richiamando l’intervento di Zimbalatti sulle azioni concrete di Forza Italia rispetto all’aeroporto, ha ricordato di quando l’amministrazione Falcomatà ha salvato quando stava andando in dissesto, favorendo la nascita di un’azienda unica e adottando altri provvedimenti sostanziali per la valorizzazione dello stesso.
Castorina ha parlato anche delle funzioni metropolitane non ancora trasferite dalla regione rivendicando battaglie della maggioranza di circa 10 anni rispetto al tema; non certo dell’ultim’ora. Questione fondamentale che riguarda la città intera e non certo una parte politica; funzioni che vengono date non a Falcomatà ma alla città.
Il consigliere Federico Milia di Forza Italia ha ringraziato pubblicamente Antonino Zimbalatti per il profilo istituzionale mantenuto in questi mesi malgrado avesse già operato la scelta di aderire al partito di minoranza. Secondo Milia questo nuovo ingresso nel partito di Berlusconi ha fatto cadere un “castello di sabbia” che maschera il fallimento dell’amministrazione Falcomatà; evidenziato le contraddizioni nella narrazione della maggioranza rispetto alla situazione reale cittadina.
Giuseppe Sera, del PD, ha rilanciato il dibattito sui temi della politica nazionale ricordando che al netto del dovuto impegno per i territori, i nostri deputati dovrebbero occuparsi prevalentemente di quei temi nazionali che vanno a incidere profondamente sui nostri territori.
Quindi ha ricordato alcuni risultati cruciali dell’amministrazione rispetto ai temi dei servizi essenziali; ad esempio gli asili nido.
Sera ha chiesto di confrontarsi su risultati concreti rispetto a questo ordine di priorità: strade, scuole, le strutture sportive, il progetto PiNQUA nelle aree periferiche più disagiate.
Opere che partono ora non per seguire tempi strategici “politici” ma per l’espletamento necessario degli iter amministrativi: un percorso di normalizzazione ritenuto impossibile alla luce della situazione ad inizio del primo mandato.
Sui concorsi pubblici ha sottolineato che sono stati assolutamente trasparenti e ad evidenza pubblica e che non è stato registrato un solo ricorso; a dimostrazione della totale trasparenza nell’espletamento degli stessi. Anche quelli metropolitani offriranno importanti opportunità alla popolazione.
Carmelo Versace del gruppo RED ha richiamato la questione delle tariffe Sorical rilevando che la regione sta soffocando la popolazione con una pressione insostenibile; ha quindi invitato il Sindaco ad affrontare la questione.
Sulla questione dei concorsi Versace è stato lapidario ricordando al Cdx il periodo in cui, amministrando quella parte politica, le assunzioni venivano fatte a chiamata diretta e senza alcun procedimento di evidenza pubblica; invece ora, nel pieno rispetto delle norme, si stanno creando le condizioni concrete per offrire opportunità occupazionali contrastando lo spopolamento.
In un lungo intervento il Sindaco Giuseppe Falcomatà ha risposto ad ogni questione sollevata dai consiglieri di minoranza affrontando ogni tematica.
Sulla presunta assenza di trasparenza dei concorsi pubblici alla Città Metropolitana Falcomatà ha ricordato che gli ultimi concorsi ad evidenza pubblica furono quelli dell’amministrazione guidata dal padre Italo; successivamente nessuno mai ha utilizzato questo strumento preferendo quello della chiamata diretta.
Ampio spazio è stato dato dal Sindaco alla mancata assegnazione delle funzioni alla Città Metropolitana da parte della Regione Calabria stigmatizzando il comportamento del presidente Roberto Occhiuto il quale, già con la sua affermazione in campagna elettorale del “dare le perle ai porci” -parlando proprio del trasferimento delle funzioni- sembra aver agito in tale direzione scientemente e per ragioni politiche: come precisa scelta che danneggia il territorio e quindi circa 600mila abitanti del nostro territorio metropolitano ai quali non possono essere garantiti alcuni servizi.
Falcomatà, a proposito di scelte fattive per le nostre comunità, ha ricordato i cospicui investimenti per la città ed il territorio metropolitano evidenziando come sia stato ottenuto circa un miliardo di euro per opere pubbliche; una somma che non necessita alcun commento.
Ha anche elencato, facendo eco agli interventi di vari consiglieri di maggioranza, una lunga serie di opere su varie aree cittadine: da quelli compresi nel programma “Strada Facendo”, agli interventi di riqualificazione di Vico Neforo, passando per le numerosi strutture sportive e gli interventi di rigenerazione urbana in aree periferiche strategiche.
Relativamente alla questione tariffe il Sindaco ha ricordato che siamo stati l’unico Comune che, seppur in condizioni finanziarie precarie, non ha aumentato la Tari e la tariffa stessa dell’idrico; mentre da quando la gestione è tornata alla regione abbiamo registrato un progressivo incremento che continuerà ancora fino al 2029.
In chiusura il Sindaco ha condannato la gestione regionale sul piano di trasporti e sanità ricordando come alta velocità, ss 106 ed importanti infrastrutture non siano completamente in agenda così come gli investimenti sulla sanità; non ancora all’altezza degli standard minimi di dignità.
Il tutto mentre importanti risorse continuano ad essere sottratte a favore, ad esempio, di opere come il Ponte sullo Stretto ( vedi fondi di coesione).
I lavori del consiglio comunale si sono conclusi con l’approvazione dei 14 punti all’odg tra cui uno, quello sul regolamento taxi, all’unanimità.
Per la prima volta il consiglio comunale la seduta si è svolta con l’ausilio dell’interprete del linguaggio LIS, Teresa Favasuli, grazie a una convenzione con l’ENS, per garantire un Consiglio Comunale fruibile e accessibile a tutti.
“Come capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale, vorrei ringraziare il consigliere dottore Zimbalatti per la serietà e il garbo istituzionale con cui ha affrontato questo passaggio nonostante le difficoltà, poiché è da mesi, per non dire anni, che ha maturato un’idea differente da quella dell’attuale Amministrazione, eppure nonostante i disagi, ha continuato, per il rispetto istituzionale che da sempre lo contraddistingue, a mantenere un profilo basso fino ad arrivare a decidere di prendere una posizione chiara – e per questo ringrazio anche Riccardo Mauro – formalizzando l’ingresso nel nostro partito sulla base dei risultati concreti portati alla città”.
“Ancora di più lo ringrazio, però, per aver portato a galla una verità: questo passaggio ha fatto un po’ cadere, questa mattina, il castello di sabbia che siamo abituati a vedere all’interno di quest’aula, dove si racconta ad ogni seduta che tutto va bene, che la città è stata rilanciata in ogni settore grazie a questa Amministrazione, che le infrastrutture sono tutte ripartite grazie a quest’ Amministrazione, che sono tutti soddisfatti che la città stia rinascendo, ma evidentemente il dott. Zimbalatti questa mattina, nel suo intervento, con educazione e con garbo, ha fatto capire e ha rappresentato che non è assolutamente così”.
“È chiaro che, se in tanti decidono di non condividere più questo percorso con la maggioranza, se si sceglie di denunciare situazioni di abbandono, di poco rispetto istituzionale, evidentemente non va tutto così bene come ci si vuole raccontare qua dentro”.
“La rinascita dell’aeroporto è lo specchio di quanto stiamo vivendo: per la prima volta è stata aperta una finestra sul mondo, Reggio si è aperta al turismo ma la città non si è fatta trovare pronta, lo possiamo dire senza timore di essere smentiti: basti vedere il lungomare, con i chioschi non ancora completamente aperti, i lidi che stanno ancora montando.
Tutti ritardi imputabili ad un’ Amministrazione che va sempre a rilento ed è sempre indietro rispetto ai tempi, ma che accelera invece sul taglio di nastri, nel tentativo di dare un po’ di fermento ad una campagna elettorale alla fine della quale, finalmente, riusciremo a dare un volto nuovo alla città”.
Comune di Reggio: Zimbalatti formalizza il passaggio a Forza Italia nel corso della seduta di Consiglio
forza it“Ho sposato un progetto politico che ha portato dei benefici alla nostra città e che, spero, ne possa portare ancora, specialmente per la città e per l’area metropolitana, nei fatti e non nelle parole. Parlo degli emendamenti firmati dall’On. Cannizzaro, che rappresentano interventi chiari e misurabili: 15 milioni per l’aeroporto, 25 milioni per il porto, 3 milioni per il lido comunale, 4 milioni per la Vallata del Gallico, altri 4 milioni per il campus universitario”.
Inizia così l’intervento del consigliere Antonino Zimbalatti per formalizzare il passaggio al gruppo consiliare di Forza Italia al Comune di Reggio Calabria, nel corso della seduta odierna del Consiglio comunale nell’ aula Battaglia di Palazzo San Giorgio.
“Ho aderito a questo progetto politico insieme ai colleghi di Forza Italia — che ringrazio sinceramente, perché in politica non è mai scontato trovare un gruppo coeso e, al tempo stesso, così accogliente— per lavorare insieme a un “Noi” e non a un più a un “Io”.
È una scelta che non mi ha portato vantaggi personali – prosegue Zimbalatti- ho rinunciato a ogni delega, non ho fatto politica per ambizione personale o di potere, ma esclusivamente per senso di responsabilità verso la città”.
“Capisco che questa scelta possa aver generato stupore. Ma chi mi conosce sa che sono un uomo del popolo, un uomo della strada, vicino alla sofferenza quotidiana perché capisco, come medico, le difficoltà con cui si dibatte giornalmente la gente e i miei concittadini di Reggio Calabria e da lì nasce il mio impegno”.
“Per questo, invito tutti a riflettere su alcuni dati di fatto: dalla prima Giunta Falcomatà, oggi ben quattro ex componenti siedono nel centrodestra — Neri, Marcianò, Anghelone, Zimbalatti. Nella seconda Giunta, il vicesindaco era Perna, con il passaggio di Cardia; nella prima, il mio caro amico Riccardo Mauro, che oggi condivide con me l’impegno in Forza Italia.
Inoltre, esponenti autorevoli del centrosinistra — come Delfino, Martino, Albanese, Agata Quattrone, Irene Calabrò, Mariangela Cama e altri — hanno apertamente criticato l’attuale indirizzo politico della maggioranza.
Da qui le mie deduzioni, che affido anche alla vostra riflessione: è evidente che la maggioranza vive profonde difficoltà, difficoltà che si stanno inevitabilmente riversando sulla città”.
E conclude: “A nessuno viene il dubbio che passare dalla maggioranza alla minoranza non porti alcun giovamento: la mia è una scelta di divisione, una transizione che risponde a un’esigenza di allontanamento rispetto ad un progetto politico che non ha portato alla città i risultati sperati, al contrario di un progetto politico che, pur non governando formalmente e sostituendosi all’attuale Amministrazione in molte occasioni, sta restituendo dignità a una città stanca, penalizzata dalla mancanza di servizi essenziali”.
Tramite una nota stampa, la sezione reggina “Rosa Luxemburg”, argomenta dettagliatamente le motivazioni della scelta di separarsi Sinistra Italiana: “La sezione “Rosa Luxemburg” di Reggio Calabria annuncia la propria uscita da Sinistra Italiana.
Non è una rottura dettata dall’orgoglio, né una reazione impulsiva. È una scelta politica necessaria, maturata alla luce di un metodo interno al partito che ha vanificato ogni possibilità di confronto e collaborazione, favorendo quel sistema di potere trasversale e ben radicato nel nostro territorio che premia la cieca fedeltà e punisce chi agisce con coerenza e militanza reale.
Abbiamo resistito a lungo, denunciando ciò che non funzionava, cercando un confronto sincero, proponendo soluzioni. Abbiamo persino presentato un ricorso formale, documentando una serie di irregolarità. Ma ci è stato risposto con il silenzio prima, con la delegittimazione e con le voci fatte circolare ad arte poi
Siamo stati i primi, e per mesi gli unici, a portare Sinistra Italiana a Reggio Calabria.
Quando nel resto della città il partito era un nome su una scheda o una sigla abbandonata ai margini, noi abbiamo costruito una sezione reale, viva, politica. Abbiamo scelto di intitolarla a Rosa Luxemburg perché credevamo – e crediamo ancora – che l’organizzazione debba servire il popolo, non il potere.
In pochi mesi abbiamo raccolto quasi 700 firme contro l’autonomia differenziata, contribuendo in modo decisivo alla mobilitazione cittadina. Abbiamo organizzato iniziative pubbliche importanti – tra cui una, disertata dagli organi regionali del partito, a sostegno della magistratura sotto attacco. Abbiamo promosso dibattiti, campagne, assemblee. Abbiamo autofinanziato ogni attività, fino a darci una sede fisica, nel cuore della città.
Non abbiamo fatto carriera, ma politica. Non abbiamo occupato ruoli, ma strade, piazze e spazi lasciati abbandonati proprio da chi oggi ci ostacola.
E tutto questo è avvenuto senza alcun supporto da parte del partito regionale, che ha preferito ignorare il lavoro reale per privilegiare figure note, funzionali solo agli equilibri interni ma completamente scollegate dal territorio.
Il congresso provinciale di Sinistra Italiana che si è tenuto ormai a marzo a Reggio Calabria è stato una farsa. Un evento che avrebbe dovuto rappresentare la massima espressione di democrazia interna si è invece consumato nella totale opacità e nella violazione sistematica delle regole più elementari di partecipazione, nella più becera tradizione della stragrande maggioranza della politica calabrese.
Nonostante la sezione Rosa Luxemburg fosse attiva, radicata e formalmente riconosciuta dal partito, non abbiamo ricevuto alcuna convocazione ufficiale. Non l’abbiamo ricevuta noi e non l’hanno ricevuta moltissimi iscritti. Il congresso si è svolto in una totale assenza di trasparenza, come se la legittimità potesse essere autoproclamata e non costruita attraverso il coinvolgimento reale della base.
Le gravi irregolarità documentate nel ricorso che abbiamo presentato parlano da sole:
· Non è stato ha redatto alcun verbale ufficiale dell’assemblea congressuale.
· Non è stata eletta alcuna commissione, né di verifica poteri né di garanzia del voto;
· Non è stato preso alcun elenco delle presenze, rendendo impossibile sapere e verificare realmente chi abbia votato e in quale numero;
· Non sono stati resi noti i criteri di attribuzione del numero di delegati votanti, nonostante le nostre ripetute richieste.
· I numeri certificati dell’elezione del segretario non sono mai stati resi pubblici. Neppure verbalmente. Nessuno ha mai avuto accesso a dati ufficiali: solo voci, ricostruzioni approssimative e cifre impossibili da verificare.
Si è permesso che un’assemblea si celebrasse senza alcuna forma di controllo democratico, trasformando un momento fondamentale per la vita del partito in un’operazione di potere. Non c’è stato dibattito, non c’è stata apertura, non c’è stata neppure una simulazione di correttezza procedurale. Solo nomi già imposti dall’alto.
In un partito che si definisce democratico, tutto questo sarebbe stato motivo di annullamento immediato. In Sinistra Italiana, invece, è stato considerato normale.
Siamo consapevoli che chi ha partecipato e chi ha taciuto ha tratto beneficio da questa impostura. Ma noi non ci stiamo e non lasceremo che il nostro impegno politico venga infangato da chi usa i partiti come copertura per piccole operazioni di potere personale.
Poco prima dell’inizio del congresso, il Segretario Regionale di Sinistra Italiana in Calabria Pignataro ha espresso in modo inequivocabile al segretario Francesco Nicolò – segretario dell’unica sezione legittima ed esistente al momento del congresso – la visione di democrazia interna che guida la sua azione, affermando che la decisione del segretario provinciale a Reggio Calabria spettasse a lui.
Questa è una confessione politica. Una dichiarazione di autorità feudale, non degna neppure della peggiore corrente democristiana. È l’espressione limpida di una concezione padronale del partito, in cui gli organismi sono comparse, i congressi sono ratifiche, gli iscritti sono utili idioti da convocare – quando va bene – a giochi già chiusi.
E quando abbiamo alzato la testa, ci è stato proposto un premio di consolazione: la vicesegreteria provinciale. Un’offerta figlia delle solite logiche di spartizione, utile solo a ricomprare il consenso in cambio della rinuncia a cambiare una città che stenta politicamente a spiccare il volo.
A chi si chiede com’è potuto accadere tutto questo all’interno di un partito che si definisce democratico e progressista, rispondiamo con chiarezza: non si tratta di un errore, ma di un metodo. È il metodo di Sinistra Italiana in Calabria. Un metodo basato sulla prepotenza, sull’esclusione, sull’umiliazione delle voci libere e sull’imposizione di decisioni già prese altrove, da pochi uomini che si comportano come padroni.
Il fatto che a gestire la linea del partito siano personaggi come Fernando Pignataro, e che la segreteria provinciale sia stata assegnata a Demetrio Delfino, che ha accettato un incarico affidatogli senza discussione e con una votazione fantasma, è la misura esatta della crisi della politica. È la fotografia di un gruppo dirigente incapace di ascoltare, allergico al conflitto reale, ossessionato dal controllo e totalmente scollegato dalla base.
A chi oggi accetta questo metodo – per calcolo, per tornaconto, per paura – diciamo solo: non è questa la politica che serve al Paese. È il suo fallimento.
In un momento storico in cui la sinistra dovrebbe interrogarsi su come ricostruire il rapporto con i territori, con le giovani generazioni, con chi ogni giorno prova a dare senso alla politica fuori dai palazzi, Sinistra Italiana ha scelto la via più vecchia, più comoda, più codarda: distruggere ciò che non controlla.
Ha scientemente annientato l’unica sezione della provincia ad avere una guida giovane, autonoma, radicata: una realtà composta da ragazzi e ragazze che hanno scelto di restare a Reggio Calabria e impegnarsi politicamente, quando tutto attorno invitava ad andarsene. Ha silenziato un’esperienza generazionale che poteva rappresentare la speranza concreta di un rinnovamento non a parole, ma nei fatti.
Invece di lavorare insieme a chi era pronto a costruire un gruppo dirigente nuovo promuovendo una discontinuità reale, Sinistra Italiana ha preferito offrire rifugio all’establishment locale, riciclando volti noti della politica cittadina che per anni sono stati fianco a fianco, anzi complici e migliori amici, di un’amministrazione che noi giudichiamo fallimentare in ogni aspetto.
Non solo non hanno costruito alcuna alternativa: sono stati parte integrante di quel disastro politico finché non ne sono stati espulsi, cacciati da quella stessa amministrazione a cui avevano tenuto bordone. Solo allora, con l’opportunismo tipico dei peggiori professionisti della sopravvivenza, hanno bussato alle porte di Sinistra Italiana in cerca di ricollocamento, alla ricerca del prossimo corpo politico da svuotare.
È una scelta miope, autodistruttiva. Una scelta che allontanerà ancora una volta i giovani, gli attivisti, i cittadini che desiderano migliorare questa città.
Sinistra Italiana si vuole presentare qui a Reggio come “alternativa”. Ma a cosa o a chi?
Chi tradisce i giovani tradisce il futuro.
E chi lo fa in una città come Reggio Calabria – già martoriata da anni di emigrazione, solitudine e abbandono – non è solo responsabile di un errore politico: è complice del suo declino.
Abbattere la nostra sezione non è solo un colpo basso alla militanza:
è un colpo mortale alla credibilità della Politica.
Ci viene detto che dobbiamo rassegnarci. Che la politica “funziona così”. Che bisogna accettare i compromessi, fare squadra, non disturbare il manovratore. Ma a noi questa sinistra non interessa.
Noi non crediamo in una sinistra che si definisce alternativa alla destra solo perché indossa una maschera diversa, ma che nella pratica riproduce le stesse logiche di esclusione, verticismo, blindatura del potere.
Non ci riconosciamo in una sinistra che ha perso il linguaggio, la rabbia, la visione. Che ha scelto di diventare establishment, riducendosi a circolo diplomatico della moderazione, somigliando sempre più a ciò che avrebbe dovuto combattere.
Non vogliamo far parte di quella sinistra che si riempie la bocca di rinnovamento, mentre punisce ogni tentativo autentico di costruirlo dal basso.
La nostra scelta non è di retroguardia, non è di testimonianza. È l’opposto.
È la volontà di ricominciare da ciò che vale: la coerenza, l’autonomia, la verità. È l’idea che la sinistra possa ancora essere una forza viva, popolare, capace di cambiare le cose. Ma per esserlo, deve disintossicarsi dalla politica politicante, dalla paura del conflitto, dal riflesso automatico del compromesso.
A chi ha taciuto e a chi ha approfittato.
A chi non ha avuto il coraggio di alzare la voce e di schierarsi, perché convinto che il silenzio sia più redditizio della coerenza. A chi si è aggrappato a un ruolo e a chi oggi dice “io non c’entro”, ma ha beneficiato in silenzio dell’ingiustizia, e anzi ci ha costruito sopra la propria ascesa. A tutti loro diciamo: non esistono zone neutre in politica.
Non esiste “non prendere parte”.
Chi non sta da una parte o dall’altra della barricata, è la barricata.
Il nostro impegno politico proseguirà comunque in altre forme, con la coerenza e la dignità di chi crede ancora che un cambiamento non sia solo auspicabile ma possibile.”, si legge nella nota della sezione “Rosa Luxemburg” .
Comune di Reggio: confronto con gli Ordini professionali sulle autorizzazioni in materia vincolo idrogeologico
Le linee guida per il rilascio di autorizzazioni in materia di vincolo idrogeologico su aree non boscate saranno frutto di un percorso partecipato e condiviso con il mondo delle professioni. Questo il filo conduttore delle due riunioni operative tenutesi negli uffici del settore Urbanistica e Pianificazione territoriale del Comune con i referenti degli Ordini degli Ingegneri, dei Periti industriali, degli Architetti, degli Agronomi, dei Geologi e del Collegio dei Geometri, alla presenza dell’assessore alla “Città sostenibile, ordinata e accessibile”, Paolo Malara, e della dirigente Ida Albanese.
La Regione Calabria con la legge 30/2022 ha trasferito alcune deleghe ai Comuni per le autorizzazioni relative al vincolo idrogeologico per attività su aree agricole non coperte da bosco che comportino movimento terra non oltre i 500 metri cubi, delegando inoltre anche gli iter autorizzativi relativi ai piani di taglio di piante forestali a uso familiare.
Il settore Urbanistica ha dunque dato vita a un workflow strutturato per andare a disciplinare queste funzioni con l’obiettivo di rendere più semplice ai professionisti la presentazione delle pratiche. Nello specifico, sono state individuate due tipologie di procedura: una relativa ai movimenti terra al di sotto dei 50 metri cubi e una per quelli tra i 50 e i 500 metri cubi. Le procedure saranno espletate tramite il portale regionale Calabria Sue.
Nel corso dei due incontri l’iter e la modulistica sono stati oggetto di studio, discussione, approfondimento e confronto con i rappresentanti degli Ordini professionali, che hanno condiviso la proposta del settore Urbanistica avanzando ulteriori indicazioni e suggerimenti migliorativi puntualmente recepiti dagli uffici comunali nella stesura della bozza finale delle Linee guida.
«Il settore Urbanistica – ha commentato con soddisfazione l’assessore Malara – ha concretizzato un preciso indirizzo politico che punta alla semplificazione e alla trasparenza delle procedure per andare incontro ai professionisti e ai cittadini nei processi autorizzativi. È importante, oltre all’operatività che contraddistingue l’interazione con gli Ordini professionali, che tutto ciò stia avvenendo in un clima di apertura e collaborazione reciproca. Dai rappresentanti del mondo delle professioni – ha concluso l’assessore – sono inoltre arrivati i primi feedback, unanimemente positivi, sul funzionamento della nuova piattaforma online per la gestione degli appuntamenti con gli uffici».
“Numeri importanti quelli emersi dallo studio sullo stato di salute del sistema economico e sociale di Reggio Calabria” – lo ha dichiarato il Vicesindaco del Comune di Reggio Calabria Paolo Brunetti durante il suo intervento durante la presentazione tenutasi alla Camera di Commercio, aggiungendo – “oltre ai dati relativi a start up e innovazione, il cui trend va certamente migliorato ed invertito, dobbiamo implementare le azioni positive che ha riconosciuto il report, mirate a rendere attrattivo il nostro territorio. Ma soprattutto a renderlo competitivo rispetto ad altri contesti economici del Sud Italia. Penso ad un intervento strutturato sulla formazione professionale del capitale umano della nostra comunità; perché, soprattutto le grandi aziende, che intendono pianificare importanti investimenti, vanno alla ricerca di personale qualificato e specializzato”.
Brunetti ha parlato dell’assoluta necessità di rendere conveniente il fatto di poter investire in riva alla Stretto – “Occorre superare il grande limite dell’alta tassazione per le imprese, che dipende da variegati fattori, aggiungendo a questo, un consolidamento della qualità dei servizi – e il Comune ha fatto grandi passi da gigante – e rafforzando il già avviato processo di riqualificazione urbana, in termini di accessibilità ma anche di mobilità e trasporti, che rendano attrattiva e appunto conveniente, per buyers ed investitori, la nostra Città. Ma soprattutto è irrinunciabile la capacità di saper spendere le risorse che favoriscono questi processi economici e sociali, e le opere messe a terra con i Pon metro ed in generale con i fondi europei, vanno esattamente in questa direzione”.
“Certo è che tanto ancora c’è da fare, ma tanto è stato fatto, se si considerano che sussistono in città tanti cantieri, e soprattutto uno tra i più grandi d’Italia – ha concluso Brunetti – in grado di movimentare quell’economia e quell’indotto tali da poter affrontare le sfide del prossimo futuro con ottimismo e consapevolezza”.