Avrà luogo domenica 19 Maggio 2024 la Giornata FAI della Biodiversità e a tal uopo la Delegazione di Catanzaro ha organizzato un evento volto alla scoperta della rigogliosa Foresta del Monte Gariglione. Domenica mattina alle ore 9:30 dall’ antica Caserma Forestale partiranno due percorsi naturalistici guidati dai carabinieri del Reparto della Biodiversità. Un percorso condurrà i visitatori sulla vetta del Monte ove sarà possibile ammirare imponenti esemplari della vegetazione locale. Un altro, invece, è diretto alla Cascata del “Piciaro”. Durante quest’ ultimo si potrà ammirare la bellissima Valle del Tacina e i luoghi ove i carbonai svolgevano la loro attività. Oltre ai trekking menzionati sarà possibile visitare, in via eccezionale, la Caserma Forestale del Gariglione edificata nel 1908 da una Società Austriaca che esportava legname. Per gli iscritti FAI vi è, inoltre, una convenzione stipulata con Orme nel Parco per chi volesse fare le attrazioni nel pomeriggio. Per il pranzo è previsto un pic nic nelle radure adiacenti alla Località a cura dell’ Agriturismo Carrozzino rinomato per la porchetta. È importante prenotarsi per l’ evento ai numeri o all’email indicati sulla pagina Facebook della Delegazione di Catanzaro. https://www.facebook.com/FAIcatanzaro
Home
Reggio: Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale restituiscono allo Stato 253 beni culturali sequestrati
Nella mattinata odierna presso il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, il Comandante del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Cosenza ha consegnato al Soprintendente A.B.A.P. per la città metropolitana di Reggio Calabria e la provincia di Vibo Valentia 253 beni culturali recuperati nell’ambito di attività d’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Palmi (RC). L’evento si è svolto alla presenza del Prefetto di Reggio Calabria, del Procuratore Capo della Repubblica di Palmi (RC), del Comandante Provinciale Carabinieri di Reggio Calabria, del Direttore del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria nonché delle Autorità civili, militari e religiose.
L’indagine, che ha consentito il recupero dei beni archeologici e paleontologici per un valore complessivo stimato nell’ordine di 300.000,00 euro circa, è stata condotta nel 2013 dai Carabinieri del Nucleo TPC di Cosenza, coordinati dalla Procura della Repubblica di Palmi (RC), ed ha avuto origine da un controllo doganale presso l’aeroporto di Reggio Calabria sul bagaglio di due passeggeri italiani provenienti dal Messico. A seguito degli approfondimenti investigativi si procedeva al sequestro di 648 monete in argento e bronzo di epoca magno greca, romana e medioevale nonché di 37 reperti di presumibile interesse storico archeologico risalenti alla Magna Grecia e alle civiltà dell’America Centrale, custoditi presso l’abitazione di un professionista reggino.
Con la collaborazione dei funzionari archeologi della Soprintendenza Archeologica della Calabria e del Museo Nazionale Preistorico Etnografico “L. Pigorini” di Roma, si accertava che 28 reperti archeologici sequestrati erano indiscutibilmente autentici, collocabili al periodo “preclassico antico (1100-900 a.C.) e postclassico (1300-1521 d.C.)” e provenienti dalle culture dell’altipiano centrale e dalla Costa del Golfo del Messico. Per nove beni archeologici, custoditi nel bagaglio intercettato a Reggio Calabria, i funzionari del Ministero della Cultura messicana nel 2016 ne richiedevano ed ottenevano la restituzione in quanto pertinenti al patrimonio culturale di quello Stato. Per i restanti 253 beni culturali, a seguito della sentenza passata in giudicato il 20 febbraio 2024, il Tribunale di Palmi (RC) disponeva la confisca e la restituzione all’avente diritto, individuato nello Stato Italiano, tramite consegna alla Soprintendenza A.B.A.P. di Reggio Calabria. Tra questi figurano: un gruppo di 240 monete autentiche in rame ed 8 in argento attribuibili ad età greca e medievale, la cui maggiore concentrazione è individuabile nelle coniazioni di epoca romana; due “dressel” – databili tra il I sec. a.C. ed il II sec. d.C. – ovvero contenitori vinari da trasporto molto diffusi nella prima metà imperiale, la cui prima origine si colloca in Grecia (isola di Rodi) ma che si è estesa in seguito anche in varie località della Magna Grecia tra cui la Calabria; una lucerna fittile, databile alla prima età imperiale romana, con decorazione sul disco; un frammento di vaso, databile al IV sec. a.C., a figura rossa di produzione italica; un dente di un proboscidato estinto della Famiglia dei Gomphotheriidae (comunemente conosciuti come “mastodonti”), diffusi in Africa, Asia, Europa e Nord-America. In Italia è conosciuta la specie Anancus arvernensis, diffusa tra la fine del Miocene (10 milioni di anni fa) e le fasi iniziali del Pleistocene (circa 1,5 milioni di anni fa).
L’odierna restituzione al patrimonio dello Stato dei beni culturali recuperati è frutto di attività complesse, compiute in stretta sinergia con gli organi centrali e periferici del MiC, nonché dell’impegno e la professionalità di donne e uomini, militari e civili, altamente specializzati nello specifico settore, che hanno consentito di salvare importanti testimonianze dell’identità collettività che ci raccontano la loro storia e, di riflesso, la nostra.
Regione: ok dal Consiglio al Ddl per l’istituzione del sistema integrato di istruzione dalla nascita sino ai sei anni.
Approvato all’unanimità dal Consiglio regionale della Calabria il disegno di Legge, di iniziativa della Giunta su proposta dalla vicepresidente con delega al ramo, Giusi Princi, per l’istituzione del sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita sino ai sei anni.
Si tratta di una legge strutturale e significativa che contribuirà a colmare il gap della povertà educativa territoriale legata all’infanzia: in Calabria, infatti, solo il 3% di bambini e bambine usufruisce di asili nido o servizi educativi per l’infanzia.
“Oggi scriviamo una pagina storica per la Regione Calabria – sostiene la Vicepresidente Princi – perché finalmente, dopo 11 anni, abroghiamo la legge regionale 15 del 2013 che ha impedito di dare attuazione al sistema integrato di istruzione e, fino ad ora, di allinearci alla normativa nazionale e di usufruire delle relative risorse. Ora, infatti, dopo i 15 milioni di euro cofinanziati dalla Regione Calabria che hanno permesso di accedere allo stanziamento complessivo ministeriale che ammonta ad 80 milioni di euro e che saranno destinati ad attivare asili nido, sezione primavera e centri educativi per l’infanzia, per i prossimi anni, nell’ambito del piano d’azione del Dipartimento istruzione, abbiamo previsto 22 milioni di euro che implementeranno le sezioni primavera nelle aree interne e prevedranno voucher da destinare a famiglie meno abbienti per poter usufruire della gratuità degli asili”.
“L’approvazione da parte del Consiglio di questo disegno di legge – rimarca Giusi Princi – rappresenta un traguardo importante per garantire, a tutte le bambine e i bambini, dalla nascita ai sei anni, pari opportunità di sviluppo delle proprie potenzialità, unitamente all’esigenza di realizzare la connessione tra i due segmenti (zero-tre e tre-sei anni), e quindi porre in essere tutte le azioni necessarie per creare un percorso di continuità educativa, elemento di qualità per l’educazione prescolare dei bambini e delle bambine, permettendo così il passaggio da una visione socio assistenziale, come quella del precedente disegno regionale, ad una visione educativa in cui è sempre più centrale l’apprendimento dei bambini e delle bambine”.
Il disegno di legge, che si compone di 28 articoli, è stato elaborato e condiviso dal Tavolo di lavoro, appositamente istituito presso il Dipartimento regionale istruzione e coordinato dalla dirigente di settore Anna Perani, rappresentato dall’Ufficio scolastico regionale (Usr), dalla Federazione italiana scuole materne (Fism), dall’Anci (Associazione nazionale Comuni italiani), dai rappresentanti degli ambiti territoriali sociali, da una rappresentanza di dirigenti scolastici in quiescenza e non.
“L’obiettivo del disegno di legge – prosegue Princi – è di definire il sistema integrato per conseguire la continuità del percorso educativo dallo zero ai sei anni, attraverso il potenziamento dei servizi di nido, micro nido, sezioni primavera, servizi integrativi per l’infanzia. Si vuole, pertanto, consolidare e ampliare l’offerta del numero dei posti, prevedendone la gratuità per i meno abbienti, per il progressivo raggiungimento della copertura del 33% della popolazione nella fascia di età zero tre anni, così da ridurre il gap esistente con le altre regioni, attraverso la ridefinizione dei requisiti strutturali ed organizzativi. È previsto, altresì, il miglioramento della qualità del sistema attraverso la formazione permanente di tutto il personale in servizio”.
“La questione del sistema educativo zero-sei – aggiunge infine la Vicepresidente con delega all’Istruzione – è stata fin da subito attenzionata da questo governo regionale. Pertanto, questo nuovo disegno di legge si propone, inoltre di realizzare una governance di sistema tra Regioni, Comuni e Ufficio scolastico regionale, con azioni di raccordo e collaborazione interistituzionale, in continuità del percorso già avviato con i Protocolli d’intesa sottoscritti tra Regione, Usr e Anci. Voglio ringraziare per il prezioso supporto chi ha contribuito al raggiungimento di questo importante e necessario traguardo, e cioè: la dirigente generale del Dipartimento istruzione, Maria Francesca Gatto, la dirigente di settore, Anna Perani, tutto il gruppo di lavoro composto da professionisti della Fism, da alcuni dirigenti scolastici in pensione, dall’Ufficio scolastico regionale diretto da Antonella Iunti, e dall’Anci”.
Il Tavolo tecnico è già operativo per la stesura dell’apposito regolamento che disciplinerà i contenuti e i percorsi attuativi della legge, come previsto dall’art 16, e che sarà deliberato dalla Giunta regionale.
Novemila studenti e 1500 insegnanti delle scuole primarie e secondarie di primo grado di Cosenza sul palco del teatro Rendano per partecipare attivamente alla rappresentazione de ‘La Bohème’ di Giacomo Puccini.
È il punto di arrivo del progetto Opera Lab Edu, una iniziativa volta a far avvicinare i giovani all’Opera lirica in modo nuovo ed appassionante.
L’evento è in programma da domani al 13 maggio, nel corso di 13 rappresentazioni in cui gli studenti, oltre ad assistere, canteranno i brani appresi durante l’anno scolastico nel percorso di graduale avvicinamento all’Opera in cui è strutturato il progetto.
Saliranno a turni sul palco con costumi ed attrezzi realizzati in classe. Un appuntamento, aperto anche alle famiglie, che cade nel centenario della morte di Giacomo Puccini e che vede anche la collaborazione dell’Orchestra Sinfonica “Brutia” di Cosenza.
Gli studenti cosentini hanno fatto un lungo percorso con Opera Lab Edu. Il progetto infatti, che quest’anno coinvolge 57 istituti della Calabria e 15mila studenti a livello nazionale, è partito dalla formazione degli insegnanti. Nel corso dell’anno, poi, i ragazzi hanno partecipato a laboratori musicali e di teatro, tenuti in classe da cantanti lirici e formatori specializzati nella didattica del canto. Ed infine la realizzazione dello spettacolo: il momento finale, in cui gli studenti abbracceranno l’Opera.
Per l’apprendimento i ragazzi hanno potuto contare anche su una App dedicata, Opera Lab App, progettata per incoraggiare la creatività e lo sviluppo delle abilità vocali. Nell’app sono presenti, ad esempio, 10 brani dell’Opera in differenti versioni karaoke. I ragazzi hanno apprezzata anche Il Quadernone dell’Opera, un fumetto con illustrazioni accattivanti che racconta la storia de “La Bohème” con un linguaggio che rende il melodramma più comprensibile ai giovani lettori.
Il progetto è sostenuto dall’Unione Europea attraverso i fondi del Pnrr-Next generation Eu Tooc -Transizione digitale organismi culturali e creativi – dal dipartimento per le Politiche di coesione della Presidenza del Consiglio dei ministri attraverso l’Avviso pubblico per la Povertà Educativa, dal ministero della Cultura attraverso il Fondo unico dello spettacolo, dal dipartimento per le Politiche della famiglia attraverso ‘Educare Insieme’, dalla Siae grazie all’Avviso pubblico ‘Per Chi Crea’.
Calabria, Eventi climatici: solo 13% dei cittadini si considera al sicuro la casa
Il cambiamento climatico e gli eventi estremi sembrano aver aumentato il livello di attenzione dei calabresi.
Pensando alla propria casa, solo il 13% la ritiene al sicuro e non percepisce questo tipo di rischio.
Nove su dieci (93%) al contrario si dicono più sensibili di quanto non fossero anche solo pochi anni fa e di questi il 37% si dice fortemente preoccupato che con l’intensificarsi dei fenomeni la propria abitazione possa subire danni anche molto rilevanti nel prossimo futuro. Lo rileva l’ultima ricerca dell’Osservatorio Sara Assicurazioni.
Questa preoccupazione nel corso degli ultimi anni, è scritto in una nota, “ha persino spinto oltre un calabrese su tre (42%) a pensare di trasferirsi in una zona più sicura, anche se, dice il 21%, la sensazione generale è che ormai questi eventi possano capitare ovunque e non ci siano aree che possano dirsi a rischio zero”.
Secondo l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, ricorda la nota, il 94% dei comuni italiani è a potenziale rischio di frane, alluvioni ed erosione costiera. Lo scorso anno, inoltre, come sottolinea l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, in Italia si sono registrati 16.307 terremoti, uno ogni 30 minuti, in linea col 2022.
Per ridurre questi rischi e le loro conseguenze su persone, beni e abitazioni, prosegue Sara assicurazioni, “secondo i calabresi sono necessari interventi per la messa in sicurezza del territorio e il contenimento del rischio idrogeologico (33%). Occorrerebbe inoltre migliorare la sicurezza degli edifici esistenti (38%) e investire in tecnologia (22%), soprattutto in funzione preventiva, ad esempio attraverso sensori di allerta”.
Per ridurre ulteriormente gli effetti di questi fenomeni, conclude la nota, “il 52% degli abitanti della Calabria oggi valuterebbe di assicurare la propria casa contro un 48% di restii. Se le ragioni del “no” sono soprattutto legate alla poca conoscenza di questo tipo di polizze (28%) e alla presenza di altre spese da sostenere (14%), a spingere cinque calabresi su dieci verso questa possibilità sono invece la volontà di tutelarsi economicamente in caso di danni e la maggior sensibilità dichiarata a questi rischi”.
Il prefetto di Catanzaro Enrico Ricci, dopo lo scioglimento deciso ieri dal Consiglio dei ministri, ha sospeso gli organi politici del Comune di Cerva, inviando la Commissione prefettizia composta dal viceprefetto Luigi Guerrieri, dal viceprefetto Aggiunto Salvatore Tedesco e dal funzionario economico finanziario Luciano Caridi.
Ieri il Consiglio dei Ministri, su proposta del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, ha sciolto il Consiglio comunale di Cerva e l’affidamento della gestione dell’Ente per diciotto mesi a una Commissione straordinaria “alla luce degli accertati condizionamenti da parte della criminalità organizzata che compromettono il buon andamento dell’azione amministrativa”.
Il sindaco di Cerva Fabrizio Rizzuti, di 50 anni, è stato arrestato e posto ai domiciliari il 22 settembre dello scorso anno, insieme ad un assessore, Raffaele Scalzi, di 43, e un consigliere comunale di maggioranza, Raffaele Borelli, di 48, con l’accusa di scambio elettorale politico-mafioso, nell’ambito di una operazione dei carabinieri coordinata dalla Dda di Catanzaro che aveva portato complessivamente a 44 arresti eseguiti in tutta Italia.
Far conoscere le bellezze di Cosenza ma con una prospettiva decisamente diversa.
E’ questo l’intento del progetto “Cosenza al buio” sviluppato dalla Sam Odv, organizzazione di volontariato esperta in accessibilità e autonomia delle persone con disabilità visiva, in partenariato con l’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti di Cosenza.
Il progetto, che si concretizzerà in un percorso itinerante accessibile nelle vie e nei luoghi a carattere storico-culturale di Cosenza, coinvolgerà quattro partecipanti vedenti che verranno bendati e accompagnati da quattro ragazzi con disabilità visiva, con il supporto del vicepresidente dell’Uici Cosenza Roberto Crocco, esperto di autonomia e tifloinformatica, e da William Gatto, operatore turistico di Cosenza, in una passeggiata che li condurrà a scoprire i tesori artistico-culturali di Cosenza.
Partendo da Piazza XV Marzo, davanti il teatro “Alfonso Rendano”, il percorso porterà gli otto partecipanti lungo i pertugi della città vecchia per condurli fino al Museo all’Aperto Bilotti, l’arteria artistica della Cosenza moderna.
L’elemento innovativo sta nell’approccio metodologico: scoprire letteralmente al buio Cosenza innesca un mutamento della prospettiva sul tema del turismo accessibile ed esperienziale come opportunità di valorizzazione del patrimonio artistico-culturale.
Le tre giornate, che cominciano oggi, vedranno l’affiancamento di persone non vedenti e giovani ragazzi vedenti, alcuni dei quali studenti di Scienze turistiche e beni culturali dell’Unical, con lo scopo di innescare meccanismi cooperativi e creare un’esperienza sperimentale di peer-education in grado di divenire un modello di inclusione attiva replicabile su larga scala.
Catanzaro: un migliaio di manifestanti tirocinanti in piazza per chiedere stabilizzazione
Un migliaio di tirocinanti calabresi hanno manifestato a Catanzaro in piazza Prefettura per chiedere al governo una sicura contrattualizzazione e maggiore supporto da parte della Regione e degli enti locali dove i tirocinanti prevalentemente lavorano.
Lo sciopero, organizzato da Nidil Cgil, Felsa Cisl, Uil Temp e Usb Fds sta coinvolgendo i precari sparsi in tutte le amministrazioni pubbliche calabresi.
“Le amministrazioni che chiedono la contrattualizzazione – ha spiegato Angelo Sposato segretario generale della Cgil calabrese – chiedono una cosa normale. La soluzione che è stata individuata a livello nazionale non è sufficiente perché non garantisce la contrattualizzazione di lavoratrici e lavoratori. Quello che chiediamo al governo è di fare, oltre alla norma che andrebbe migliorata perché non tiene dentro tutti i lavoratori in questione, anche il finanziamento necessario per mandare avanti la contrattualizzazione e non ci fermeremo qui se non arriveranno risposte da parte del governo e della Regione che si è impegnata anche a sostenere gli enti e le amministrazioni comunali. Andremo avanti con la lotta e ne alzeremo il livello”.
“Bisogna lavorare coesi – ha sottolineato Tonino Russo, segretario regionale delle Cisl Calabria – bisogna subito trovare le risorse necessarie per dare dignità a questi lavoratori soprattutto per procedere nell’impegno e nell’accordo sottoscritto anche con le organizzazioni sindacali cioè quelle di contrattualizzare questi lavoratori a 18 ore. Per poterlo fare servono 70 milioni. Non chiediamo forme assistenziali, chiediamo un lavoro dignitoso. Questi lavoratori stanno dimostrando veramente senso di grande responsabilità. Da diversi anni sono obbligati, in qualche modo costretti a fare un tirocinio senza fine, senza contribuzione. Abbiamo tante persone che sono vicine anche alla soglia della pensione, ma che pensione possono andare a calcolare se c’è un buco contributivo che è diventato una voragine. Nei prossimi giorni, nelle prossime settimane ci sono manovre correttive di governo quindi sulla finanziaria e bisogna trovare queste coperture necessarie per poter iniziare questo percorso che deve traguardare assolutamente alla stabilizzazione di questi lavoratori e di queste famiglie”.
“Queste persone – ha aggiunto Maria Elena Senese segretaria generale della Uil Calabria – hanno garantito alle amministrazioni comunali di andare avanti, i servizi sui territori ed oggi c’è il rischio che non vengano stabilizzati e come se in Calabria fosse normale avere come prassi il lavoro precario. Questi sono i cosiddetti lavoratori fantasma di cui la Uil sta facendo una battaglia. Noi vogliamo dire oggi basta al precariato e lo dobbiamo fare puntando sulla stabilizzazione riconoscendo a questi lavoratori diritti e tutele che fino ad oggi non hanno avuto”.
Salone Internazionale del Libro di Torino: il Garante Marziale presenta “Katapontismòs, chiunque scandalizzi i piccoli”
Domenica, 12 maggio, alle ore 18.45, presso lo spazio della Città Metropolitana di Reggio Calabria al Salone Internazionale del Libro di Torino, il sociologo Antonio Marziale, Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Calabria, presenterà il libro “Katapontismòs, chiunque scandalizzi i piccoli”, per i tipi di Laruffa Editore.
“Nel mondo greco – spiega lo stesso autore – il Katapontismós consisteva nell’annegamento rituale di persone o cose, impiegato per infliggere punizioni e in caso di ordalie. È a questo che Gesù si riferiva quando disse: «Chi invece scandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino, e fosse gettato negli abissi del mare»?
Attingendo ad inchieste giudiziarie e giornalistiche e alla propria esperienza personale contro la pedofilia, Antonio Marziale, sociologo, giornalista, fondatore e presidente dell’Osservatorio sui Diritti dei Minori, docente di sociologia presso le Università di Reggio Calabria, Mediterranea e Dante Alighieri, volto noto al grande pubblico televisivo per via delle sue partecipazioni ai più rinomati talk, tra quali “Maurizio Costanzo Show” e “Porta a Porta”, al secondo mandato di Garante per l’infanzia e l’adolescenza in Regione Calabria, porta alla luce con questa pubblicazione l’esistenza di lobbie culminate in un “partito dei pedofili”, in una “giornata mondiale dell’orgoglio pedofilo” e persino in una “brigata pretoriana pedofila armata”, pronta a colpire i nemici della pedofilia.
Crotone: il Senatore Rapani si schiera col Comitato “Fuori i veleni. Crotone vuole vivere”
Il Senatore Ernesto Rapani ha preso posizione a favore del Comitato “Fuori i veleni. Crotone vuole vivere”, unendosi alla lotta contro l’inquinamento ambientale che minaccia la salute e il benessere dei cittadini di Crotone. Il movimento cittadino ha sollevato l’allarme riguardo all’omessa bonifica del sito industriale contaminato gestito da Eni Rewind, e ha chiesto interventi immediati per proteggere la popolazione e l’ambiente.
Il parlamentare ha accolto la richiesta del comitato, impegnandosi attivamente a supportare la loro causa. Ha già avviato contatti con il Ministero dell’Ambiente per ottenere informazioni dettagliate sui lavori della conferenza dei servizi, volta a discutere la proposta di modifica al Piano di bonifica del sito di Crotone.
Inoltre, Rapani si è dichiarato pronto a organizzare una mobilitazione al fianco dei movimentisti nel caso in cui le istituzioni dovessero accettare la richiesta di modifica presentata da Eni Rewind. Il Consiglio Regionale della Calabria, già nel 2023 aveva approvato un documento che sollecitava azioni concrete per contrastare l’inquinamento nell’area di Crotone.
Il senatore Rapani ha sottolineato l’importanza di affrontare con determinazione la questione dell’inquinamento ambientale a Crotone, garantendo che i diritti e la sicurezza dei cittadini siano tutelati. La sua collaborazione con il Comitato “Fuori i veleni. Crotone vuole vivere” rappresenta un passo significativo verso la ricerca di soluzioni concrete e la promozione del benessere della comunità locale.