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Stabilizzazione Tirocinanti TIS: Cgil e Nidil Calabria contrari al rinvio del termine al 15 giugno
esplicita di alcuni sindaci, il termine per l’adesione alla piattaforma regionale per la stabilizzazione
dei tirocinanti Tis è stato ulteriormente rinviato al 15 giugno.
Non servirà ai Comuni realmente intenzionati a stabilizzare, né convincerà quelli che hanno già scelto di non farlo.
Le adesioni che arriveranno entro il 31 maggio saranno, con ogni probabilità, le stesse che arriveranno
al 15 giugno. I Comuni oggi oggettivamente impossibilitati a procedere lo resteranno anche tra due settimane.
Per qualcuno, questo rinvio è parte di una strategia già collaudata: arrivare quanto più vicini a novembre senza assumere alcun impegno, per poi chiedere l’ennesima proroga. In pratica, continuare
a utilizzare lavoratori precari, senza contratto e senza tutele, perpetuando un sistema di precarietà istituzionalizzata che ha sempre più il sapore di lavoro nero legalizzato.
Abbiamo sempre detto con chiarezza che la piattaforma per le assunzioni a tempo indeterminato
rappresenta una fase importante, ma non esaustiva della vertenza. Dopo l’attivazione dello scivolo pensionistico per gli over 60, era evidente che questa misura avrebbe alleggerito il bacino, ma non risolto il problema per tutti. Sapevamo – e lo abbiamo sempre dichiarato – che senza la storicizzazione delle risorse molti Comuni non avrebbero potuto procedere alle stabilizzazioni. Ed è per questo che è indispensabile proseguire senza esitazioni il confronto già avviato con la Regione Calabria e Anci, per costruire soluzioni concrete e dignitose a favore di tutti i lavoratori che resteranno fuori dalla stabilizzazione.
Allontana le risposte, ritarda le scelte, congela il confronto proprio quando servirebbe iniziare a costruire il dopo.
Per chi non potrà essere stabilizzato, è indispensabile attivare subito percorsi alternativi credibili, come previsto nel nostro Piano Straordinario.
Continuare a perdere tempo favorisce chi vuole sfruttare, danneggia chi è pronto a fare la propria parte e penalizza quei pochi sindaci che, con serietà e responsabilità, avevano manifestato la volontà di assumere.
Il Comitato “Bova vota Sì ai referendum su lavoro e cittadinanza”, insieme al SUNIA-CGIL Calabria e all’associazione AMPA venticinqueaprile, ha incontrato il Sindaco Santo Casile sul tema “Lavoro sicuro per il diritto alla casa”.
Alla presenza di diversi cittadini, l’iniziativa è stata l’occasione per discutere delle problematiche abitative della comunità, nonché dei referendum dell’8 e 9 giugno.
I lavori sono stati aperti dal Sindaco che ha fatto un lungo e preciso resoconto delle problematiche abitative del Comune chiedendo al SUNIA-CGIL Calabria di affiancare la comunità per riaprire una vera e propria vertenza sull’emergenza abitativa e sulla necessità di ripopolare il borgo certificato nel 2002 tra i più belli d’Italia. Il Sindaco ha chiuso il suo intervento presentando i 5 quesiti referendari su lavoro e cittadinanza.
È poi intervenuto Carmelo Giuseppe Nucera, animatore del Comitato di Bova per il Sì ai referendum e promotore dell’incontro, sostenendo e integrando la relazione del Sindaco sull’emergenza abitativa e manifestando la necessità di legare questa tematica a quella dei 5 Sì ai referendum.
“Siamo qui per difendere il diritto all’abitare – ha dichiarato Francesco Alì, Segretario Generale del SUNIA-CGIL Calabria – per fare fronte comune per questa emergenza che riguarda tutto il Paese. Ma il nostro impegno non si limita alla ‘Vertenza per il diritto alla casa a Bova’ che porteremo nelle sedi istituzionali della Regione Calabria e dell’Aterp. Siamo, infatti, in prima linea per la tutela di tutti i diritti. Per questo vogliamo fare un appello chiaro: l’8 e 9 giugno andiamo tutte e tutti a votare Sì ai 5 referendum sul lavoro e sulla cittadinanza! Ma c’è di più. Ogni voto è un passo avanti per un’Italia più giusta, più equa, dove il lavoro dignitoso e il diritto alla casa siano garanzie per tutti. Per questo chiediamo al Sindaco di fare un appello pubblico per chiedere ai suoi concittadini, che oggi non sono qui con noi, di recarsi alle urne e votare 5 Sì, esercitando un diritto fondamentale e irrinunciabile”.
Sandro Vitale, presidente dell’associazione AMPA venticinqueaprile, ha sottolineato l’importanza dell’istituto referendario e del diritto al voto, motivando le ragioni per cui esprimere 5 Sì. Auspicando che il Comune Di Bova sia ricordato non solo per essere tra i 50 borghi più belli d’Italia, ma anche tra i Comuni con la più alta percentuale al voto. Sottolineando, inoltre, l’importanza dell’istituto referendario abrogativo, previsto dall’articolo 75 della Costituzione, che rappresenta (insieme al Referendum confermativo Costituzionale) l’UNICO istituto di DEMOCRAZIA DIRETTA e quindi di SOVRANITÀ POPOLARE, sulla quale è fondata la nostra democrazia (articolo 1 della Costituzione).
Dopo un ampio dibattito, il Sindaco si è impegnato a lanciare un appello pubblico per invitare i cittadini a recarsi alle urne e ad organizzare, insieme al “Comitato Bova vota Sì”, un vero e proprio porta a porta per raggiungere il maggior numero di cittadini per sottolineare l’importanza del voto e dei quesiti referendari.
Alla fine del dibattito, i partecipanti si è sono impegnati in un volantinaggio nella piazza principale di Bova.
Reggio: aperte le iscrizioni ai nidi d’infanzia comunali per l’anno 2025/26
Sono ufficialmente aperte le iscrizioni ai Nidi d’infanzia comunali per l’anno educativo 2025/2026. L’avviso riguarda i seguenti servizi educativi: Nido d’infanzia “Il mago di Oz” (via Corvo n. 13 – Archi); Nido d’infanzia “Il piccolo principe” (via Cassino – Gebbione); Nido d’infanzia Aziendale (c/o Palazzo Ce.Dir.). Possono essere iscritti i bambini di età compresa tra i tre mesi e i tre anni, nati entro il 31 maggio 2025 e che compiono il terzo anno dopo il 31 dicembre 2025, secondo le disposizioni previste nelle “Modalità Operative di funzionamento dei Nidi d’Infanzia comunali” approvate con Delibera di Giunta Comunale n. 34 del 17/03/2023.
«Si tratta dell’avviso che riguarda il prossimo anno educativo – spiega Lucia Anita Nucera, Assessore alle Politiche sociali – e consentirà ai genitori che ne hanno diritto di poter accedere ai nidi d’infanzia comunali e usufruire di un servizio di qualità e professionalità. I Nidi comunali di Archi e Gebbione hanno una capienza di 50 posti ciascuno e saranno attivi dal 1° settembre al 31 luglio, con orario dal lunedì al venerdì dalle 7.30 alle 17.00 e il sabato dalle 7.30 alle 14.00. Il Nido d’Infanzia Aziendale ha una ricettività di 28 posti ed è prioritariamente riservato ai figli dei dipendenti comunali, o di società partecipate dell’Ente, oltre ai bambini residenti nel territorio. Anche questo servizio sarà attivo dal 1° settembre al 31 luglio, dal lunedì al venerdì con orario 7:30–14:30, e con prolungamento fino alle 17:30 nei giorni di martedì e giovedì».
Le domande di iscrizione devono essere presentate esclusivamente in modalità telematica tramite SPID o CIE, accedendo alla piattaforma dedicata all’indirizzo: https://svu.reggiocal.it. Il servizio sarà attivo dalle ore 10.30 del 22 maggio 2025 fino alle ore 12.00 del 20 giugno 2025. Possono accedere al servizio i genitori (o chi esercita la responsabilità genitoriale) di bambini residenti nel Comune di Reggio Calabria, nonché i non residenti che lavorano sul territorio comunale. Sarà possibile inserire anche bambini temporaneamente presenti in città, nel rispetto delle normative vigenti.
«Per effettuare l’iscrizione negli asili nido comunali – aggiunge l’assessore al Welfare – i genitori o gli esercenti la responsabilità genitoriale dovranno autenticarsi mediante credenziali SPID o CIE». Una volta completato l’iter di invio, il richiedente riceverà un numero di protocollo utile per verificare la propria posizione in graduatoria.
«L’inserimento al nido per i nuovi ingressi avverrà gradualmente – ha concluso Nucera – ed eventuali modifiche dell’orario di frequenza saranno autorizzate dal Responsabile comunale del Servizio, sentito il Coordinatore del Nido, tenendo conto delle esigenze organizzative. Invito i genitori interessati a presentare domanda al più presto o, in caso di difficoltà, a rivolgersi agli uffici competenti per poter usufruire di un servizio importante».
Reggio celebra l’anniversario della strage di Capaci con la consegna di nuovi beni confiscati
Nel salone dei Lampadari “Italo Falcomatà” di Palazzo San Giorgio, il Sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, ha ufficialmente consegnato la disponibilità di cinque beni immobili confiscati alla criminalità organizzata a cinque realtà associative del territorio. Insieme alle chiavi degli immobili sono state consegnate anche le targhe da apporre agli ingressi degli immobili, che portano il simbolo di “Reggio cuore del Mediterraneo”. Col Sindaco c’era l’Assessora con delega ai Beni confiscati, Giuggi Palmenta e la Dirigente del settore Patrimonio ed Edilizia Residenziale Pubblica, Luisa Nipote. Si tratta di un importante momento simbolico e concreto nel percorso di valorizzazione e riutilizzo sociale dei beni sottratti al malaffare.
I beni sono stati affidati rispettivamente ai rappresentanti dell’Associazione dilettantistica tennis tavolo Casper; Associazione di promozione sociale Espero; Cooperativa sociale Res Omnia 96; Associazione sportiva dil. Act Reggio 2004 e Gea Gruppo escursionisti d’Aspromonte Aps. L’incontro, sobrio ma particolarmente significativo, si è svolto in una giornata carica di valore simbolico: il 23 maggio, data in cui l’Italia ricorda il giudice Giovanni Falcone, assassinato nel 1992 nella strage di Capaci insieme alla moglie, la magistrata Francesca Morvillo, e agli agenti della scorta. Una ricorrenza che richiama ogni anno l’attenzione del Paese sulla lotta alla mafia e sul valore imprescindibile della legalità. In tale contesto, la scelta dell’Amministrazione comunale di effettuare la consegna proprio in questa giornata assume un significato profondo: restituire alla collettività ciò che era stato sottratto, trasformando i luoghi del malaffare in spazi di aggregazione, crescita sociale, sportiva e culturale.
«Un momento significativo per la città – ha dichiarato il Sindaco Falcomatà – che rappresenta un ulteriore passo nel percorso avviato sin dall’inizio del nostro mandato: il recupero del patrimonio dei beni sequestrati alla criminalità organizzata e la loro restituzione alla città e alle associazioni, affinché siano utilizzati per fini sociali e condivisi. Siamo felici di questo nuovo traguardo, nella piena consapevolezza che il racconto della nostra terra, che stiamo cercando di costruire attraverso azioni materiali e immateriali, passa anche dal ripristino della legalità. Vogliamo ricostruire il senso di appartenenza e l’orgoglio dei cittadini, mostrando al mondo un volto diverso del nostro territorio. Accanto all’azione repressiva, portata avanti da tempo dalla squadra dello Stato, dalla Prefettura, in sinergia con la magistratura e le forze dell’ordine, esiste una dimensione culturale ed educativa altrettanto fondamentale. Siamo fermamente convinti che una città possa rinascere anche riappropriandosi di spazi che le erano stati indebitamente sottratti. Luoghi un tempo simbolo del malaffare che oggi tornano a nuova vita. La consegna di un bene confiscato a un’associazione rappresenta, quindi, un ulteriore momento di rinascita per tutta la comunità».
Il primo cittadino ha poi aggiunto: «Complessivamente sono 382 i beni confiscati acquisiti in questi anni, per attività istituzionali, scopi abitativi, commerciali e soprattutto sociali. Dei vecchi magazzini, appartamenti o negozi, fino a qualche tempo fa usati dai boss della ‘ndrangheta per arricchirsi ed esercitare un controllo del territorio, adesso diventano luoghi a disposizione dei nostri ragazzi, degli sportivi, delle persone fragili, delle famiglie in difficoltà, di chi si occupa di valorizzare il territorio, di tante associazioni, oggi altre cinque, che fanno un lavoro straordinario e che non finiremo mai di ringraziare. È la risposta più utile e concreta che potessimo immaginare per celebrare questa data: con l’antimafia dei fatti, dei gesti che non sono solo un simbolo, ma un sostegno reale e tangibile verso chi si impegna ogni giorno per la cultura della legalità, per la giustizia e per i beni comuni».
L’Assessora Giuggi Palmenta ha, infine, sottolineato: «Riusciamo oggi ad affidare questi beni grazie a una legge fondamentale, che dà seguito alla Legge Rognoni-La Torre e che consente il riutilizzo sociale dei beni confiscati. Si è compreso che non bastava semplicemente sottrarli alla criminalità: era necessario restituirli alla cittadinanza, affinché fossero gestiti dalla parte sana della città. Si tratta di una normativa promossa da Libera, e oggi siamo qui per proseguire su questa strada, affidando questi spazi alle associazioni, che – pur gestendoli – li rendono accessibili a tutti».
Reggio: al MArRC la cerimonia di consegna degli attestati del “IX Foro Mundial 2024”
È tornato a Reggio Calabria, dopo la sessione italiana del IX Foro Mundial de la Gastronomia mexicana Patrimonio UNESCO in occasione delle celebrazioni dei 150 anni dei rapporti diplomatici tra il Messico e l’Italia, il progetto di diplomazia culturale e collaborazione internazionale che aveva coinvolto a dicembre scorso istituzioni nazionali e internazionali, soggetti ministeriali e comunità di pratica della cucina della cultura della tradizione in un’importante kermesse che aveva portato in Calabria – nei borghi di Altomonte, Gerace e nella città di Reggio – una folta delegazione messicana, spagnola e italiana di esperti internazionali UNESCO, di esponenti del mondo accademico, dell’associazionismo internazionale, di rappresentanti della cucina della tradizione tra chef stellati e cuoche e cuochi che si erano confrontati per diversi giorni sui temi della cucina come patrimonio culturale e identitario, come strumento di integrazione sociale e di sviluppo sostenibile dei territori, come risultante di un approccio rispettoso alla natura , all’ambiente e ai sistemi produttivi.
Ieri, 22 maggio, sulla suggestiva terrazza del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, si è svolta la cerimonia di consegna degli attestati di partecipazione al IX Foro Mundial che è stato realizzato grazie alla sinergia tra il CCGM, OnG riconosciuta dall’UNESCO come soggetto di gestione della cucina messicana Patrimonio dell’Umanità e il team italiano guidato da Patrizia Nardi, esperta di Convenzione UNESCO 2003 per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale e referente tecnico-scientifico del progetto italo-messicano. Il progetto ha avuto il sostegno del Ministero del Turismo del Michoacan, dell’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale del Ministero della Cultura, della Regione Calabria e dell’ARSAC, della Città metropolitana di Reggio Calabria, dei Comuni di Altomonte e Gerace, della Federazione Italina Club per l’UNESCO, di Slow Food Calabria, dell’Accademia della Cucina Italiana sez. Calabria, del Dipartimento di Agraria dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria e la partecipazione dell’UNICAL e dell’Università di Sassari, di numerose associazioni e scuole dei territori coinvolti.
La cerimonia, che si è tenuta alla presenza dell’Ambasciatore del Messico in Italia Carlos Eugenio García de Alba – con le autorità messicane collegate da remoto, il direttore del Museo Fabrizio Sudano, i soggetti istituzionali territoriali, il Console del Messico in Calabria e quanti hanno partecipato e operato per il IX Foro Mundial – è stata preceduta da un focus sui temi del patrimonio culturale con le Camere di Commercio di Reggio Calabria, di Chieti-Pescara e di Messina che peraltro partecipa al network di Unioncamere “Mirabilia”, che ha l’obiettivo di promuovere e valorizzare il patrimonio storico, culturale e ambientale. È stata ospite anche l’Accademia Internazionale della Dieta mediterranea di Nicotera. Lo scopo, estendere e condividere gli obiettivi della Carta di Reggio Calabria e dell’Accordo scientifico relativo siglati a Palazzo Alvaro alla dine del 2024, guardando al X Foro Mundial che tornerà quest’anno in Messico nella bellissima città di Cuernavaca ed implementare una rete di ascolto e di collaborazione in favore del progetto internazionale di diplomazia culturale e collaborazione internazionale Italia-Messico-Spagna.
“La cucina, il saper fare ad essa legato, la convivialità, il rapporto corretto uomo-natura che il mangiar sano impone” ha dichiarato Patrizia Nardi “sono patrimonio di tutti e come tale va salvaguardato e tutelato. Il Messico ha espresso ed esprime una grande visione relativamente ai percorsi UNESCO e ha conseguito risultati sorprendenti e innovativi, come nel caso della cucina messicana. Una visione che va oltre i percorsi di candidatura fine a sé stessi, che guarda a progetti strategici condivisi e alla crescita sociale ed economica delle comunità. E’ stato ed è un privilegio seguire questo cammino al servizio del Messico, dell’Italia e del contesto internazionale UNESCO e ringrazio molto il CCGM, l’ICPI e S.E l’Ambasciatore oltre che Fabrizio Sudano, al quale mi legano anche progetti importanti del mio passato di assessore a Reggio. Grazie perché il dialogo e le sinergie tra le varie e diverse tipologie patrimoniali consentono di estendere i nostri spazi di ascolto e di confronto per rappresentare al meglio l’importanza del patrimonio materiale e di quello immateriale e, soprattutto, ci danno la possibilità concreta di creare ambiti di scambio, di collaborazione e di convivenza pacifica e rispettosa,, ciò che è il vero obiettivo dell’esistenza dell’UNESCO, della sua mission e del nostro dovere in quanto operatori dell’agenzia onusiana”
“È con grande piacere che riceviamo e ospitiamo a Reggio Calabria, nel nostro Museo Archeologico, il secondo step del progetto Italia-Messico sul valore della cultura della tradizione della cucina popolare Patrimonio dell’Umanità”. Ha dichiarato Giuseppe Falcomatà, sindaco della città metropolitana di Reggio Calabria. “Questo ulteriore momento di costruzione della piattaforma internazionale di lavoro, che coincide peraltro con i tempi di valutazione della cucina italiana in ambito UNESCO, proietta nel futuro la nostra relazione con istituzioni ed esperti in materia di patrimonio culturale messicani e spagnoli. Che è ciò che ci eravamo ripromessi con la sottoscrizione della Carta di Reggio Calabria a dicembre scorso, un documento di rilevante importanza sia per lo sviluppo futuro del progetto che seguiremo con attenzione, che per la proiezione nazionale e internazionale della nostra Città anche secondo quello che è l’indirizzo del nostro programma politico e amministrativo, che vuole spingere Reggio in contesti prestigiosi e riconosciuti “.
“Il IX Foro Mundial in Calabria conferma il valore della gastronomia messicana come patrimonio culturale immateriale e come strumento di dialogo tra le nazioni. Questo progetto rafforza i legami tra Messico, Italia e Spagna, promuovendo una visione condivisa di sviluppo sostenibile, identità e cooperazione internazionale. La valorizzazione delle tradizioni alimentari si inserisce in un percorso più ampio di diplomazia culturale che guarda al futuro, nel rispetto delle comunità e dei territori”, ha dichiarato Carlos García de Alba, Ambasciatore del Messico in Italia.
“Accogliere al MArRC la cerimonia conclusiva del IX Foro Mundial rappresenta per noi motivo di grande orgoglio. Il Museo è un luogo simbolico per la valorizzazione del patrimonio culturale, non solo materiale ma anche immateriale, e questa iniziativa ne incarna pienamente lo spirito” Ha dichiarato Fabrizio Sudano, Direttore del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria “La cucina, intesa come espressione identitaria e strumento di dialogo tra culture, è un patrimonio da custodire e promuovere con responsabilità. Il legame con il Messico, l’Italia e la Spagna, in un progetto che coinvolge territori, istituzioni, comunità e saperi, è la dimostrazione concreta di come la cultura possa diventare motore di cooperazione internazionale, crescita sociale e sviluppo sostenibile. Siamo felici di contribuire a costruire questa rete di confronto e condivisione, in linea con i valori dell’UNESCO”.
Un’importante iniziativa per la salute femminile si terrà sabato 31 maggio 2025, dalle 9:00 alle 16:00, presso il terzo piano della Torre M del Grande Ospedale Metropolitano “Bianchi-Melacrino-Morelli”. Si tratta dell’Open Day della Breast Unit – Centro Senologico, dedicato alla diagnosi e alla cura delle patologie mammarie.
L’evento avverrà in collaborazione con l’Azienda Sanitaria Provinciale di Reggio Calabria nell’ambito del suo programma di screening e prevenzione del cancro alla mammella.
Durante l’evento, le partecipanti potranno ricevere consulenza gratuita personalizzata ed accedere a orientamento specialistico per affrontare in modo consapevole eventuali problematiche legate al seno. L’iniziativa è rivolta a tutte le donne, con particolare attenzione alla diagnosi precoce e alla promozione della prevenzione oncologica.
La Breast Unit del G.O.M. si distingue per il suo approccio multidisciplinare: un team di esperti – oncologi, senologi, radiologi, psicologi e infermieri specializzati – accompagna ogni paziente lungo tutto il percorso di cura, dalla prima diagnosi fino al recupero psicofisico. L’obiettivo è garantire continuità terapeutica, supporto umano e qualità delle cure.
L’Open Day, realizzato in collaborazione con i professionisti della A.S.P. di Reggio Calabria, rappresenta un’occasione preziosa per sensibilizzare la cittadinanza sull’importanza della prevenzione del tumore al seno, che resta una delle principali sfide sanitarie del nostro tempo. Partecipare è un gesto di cura verso sé stessi e un passo fondamentale verso una diagnosi tempestiva e più efficiente.
L’invito è rivolto a tutte le donne della provincia e della regione.
Ingresso libero. Non è necessaria prenotazione.
La Polizia di Stato ha sequestrato, nei giorni scorsi, circa 3kg di cannabis indica, rinvenuta all’interno di un container, al porto di Gioia Tauro.
Il sequestro è stato svolto dal personale dell’Ufficio di Frontiera del Commissariato di P. S. di Gioia Tauro, dopo un controllo su oltre 30 container, eseguito in sinergia con il personale dell’Ufficio delle Dogane di Gioia Tauro.
Durante queste operazioni, dentro un container utilizzato per il trasporto di autovetture dal Canada al Gambia, il personale operante ha rinvenuto, sotto una delle autovetture, due grandi borse contenenti generi alimentari di diversa natura, insieme a 5 confezioni termosaldate con dentro la sostanza stupefacente.
La sostanza stupefacente, molto probabilmente, è stata messa nei borsoni insieme ai generi alimentari per eludere un eventuale controllo di polizia con unità cinofile.
L’intervento si inserisce nell’ambito delle attività di controllo delle merci in transito nel porto di Gioia Tauro e testimonia l’attenzione costante delle Forze dell’Ordine nel presidiare i punti nevralgici del territorio, come appunto il porto di Gioia Tauro, uno dei principali snodi per il traffico internazionale di sostanze stupefacenti.
Da una parte il Quirinale, e i timori giuridici sul rischio di indebolire i controlli ordinari antimafia. Dall’altra Matteo Salvini, che difende la sua ipotesi di norma per il Ponte sullo Stretto, infilata all’ultimo e poi espunta dal decreto Infrastrutture, con la Lega pronta a riproporla con un emendamento. Se non è uno scontro aperto, è certo alto il livello di tensione fra il ministero guidato dal vicepremier e l’asse che si è creato fra il Colle e Palazzo Chigi. Salvini era convinto di aver individuato la soluzione giusta.
E nella Lega sono convinti che alla fine entrerà nella legge in fase di conversione. “Chiederemo il massimo del rigore, il massimo della trasparenza, più poteri al ministero dell’Interno e alle Prefetture per verificare che non ci siano infiltrazioni – chiarisce il vicepremier -. Dal mio punto di vista era importante, qualcuno l’ha pensata in modo diverso, vorrà dire che sarà il Parlamento a mettere il massimo delle garanzie”. È facile immaginare che quel “qualcuno” sia riferito a chi ha stoppato una parte chiave del decreto, rivendicata lunedì (prima della pubblicazione del testo in Gazzetta ufficiale, avvenuta ieri) nella conferenza che lo stesso ministro delle Infrastrutture aveva tenuto con quello dell’Interno Matteo Piantedosi.
“Trasferiamo la procedura di realizzazione del Ponte sullo Stretto alla struttura per la prevenzione antimafia presso il Viminale, centralizzando gli esiti dei controlli e della gestione degli appalti alle prefetture, alle istituzioni”, aveva spigato Piantedosi. Poi, però, quella parte è saltata. Una decisione arrivata dopo le consuete interlocuzioni fra Palazzo Chigi e Colle. Non è il primo episodio di tensioni fra il ministero guidato dal leader leghista e il Quirinale: basta andare indietro a poco più di un mese fa per ricordare i rilievi del presidente della Repubblica Sergio Mattarella sulla proposta di legge sui risarcimenti ai parenti delle vittime del Ponte Morandi.
Questa volta il Quirinale ha emesso una nota per chiarire perché per il Ponte sullo Stretto non sia possibile “una procedura speciale” come quelle usate in casi di emergenza (terremoti) o eventi speciali (Olimpiadi), “che non risulta affatto più severa delle norme ordinarie”. Anche perché si prevedeva di “derogare ad alcune norme previste dal Codice antimafia, deroghe non consentite dalle regole ordinarie per le opere strategiche di interesse nazionale”. Inoltre l’ufficio stampa del Colle ha precisato che “la norma sui controlli antimafia non era contenuta nel testo preventivamente inviato al Quirinale, ma è apparsa poche ore prima della riunione del Consiglio dei ministri”.
Nessuna reazione, per il momento, da Palazzo Chigi. Tra i meloniani ci si limita a osservare che da tempo quello del Ponte è un dossier in cui il loro partito tende a non entrare più di tanto, e che sulle questioni che riguardano la mafia Giorgia Meloni “è una che non fa compromessi”. Per ora dentro FdI non si sbilanciano sull’emendamento che la Lega presenterà alla Camera, ma si ricorda il precedente del decreto sicurezza, su cui sono stati recepiti i rilievi quirinalizi.
Salvini comunque difende la sua idea, e lo stesso fa Piantedosi, assicurando che “assolutamente” non ci sarà alcun abbassamento della guardia. Confermando che i lavori del Ponte cominceranno entro l’estate, il ministro delle Infrastrutture ha assicurato che verrà chiesto “il massimo del rigore, il massimo della trasparenza, più poteri al ministero dell’Interno e alle Prefetture per verificare che non ci siano infiltrazioni”. Davanti a opere come questa, in cui “ci saranno più di centomila posti di lavoro in ballo e migliaia di imprese coinvolte”, Salvini assicura: “è mio interesse che le Prefetture, le Procure, le associazioni, i sindacati, possano avere il massimo della vigilanza e della trasparenza”. “Auspico che i controlli di prevenzione antimafia siano approfonditi, puntuali ed efficaci come sempre – aggiunge Piantedosi – fatti dal ministero dell’Interno per il tramite delle prefetture o, insieme alle Prefetture, della Struttura di missione”
il Presidente Mancuso: “Lega Calabria è in linea con le scelte normative del Ministro”
“La Lega Calabria è in linea con le scelte normative del ministro Matteo Salvini, tese ad aumentare al massimo, come avvenuto per la ricostruzione del ponte di Genova, l’Expo e le Olimpiadi, i controlli e le certificazioni antimafia per tutti gli appalti, le forniture e i servizi sulle migliaia di imprese che lavoreranno al Ponte Stretto. Il rigore e un’attenzione inflessibile contro le ingerenze criminali sono fondamentali per assicurare all’infrastruttura un iter rapido nella piena legalità”
Cna Calabria ha sottoscritto una convenzione con la società Sole 24 ore Formazione che opera nel mondo della formazione avanzata al fine di offrire ai propri associati la possibilità di accedere a condizioni agevolate ai percorsi formativi offerti dal celebre istituto.
Si tratta di una straordinaria opportunità per le piccole e medie imprese per acquisire quelle nuove competenze così ricercate in un mondo del lavoro in piena evoluzione. La scelta di ricorrere al Sole 24 Ore Formazione, non è casuale.Il presidente CNA Calabria Giovanni Cugliari ha puntato ad un’eccellenza dell’ambito formativo, culturale e editoriale per offrire ai propri associati le migliori opportunità possibili e di crescita. “La formazione – afferma Cugliari – è strategica per le imprese che desiderano rimanere competitive in un mercato in piena transizione ed evoluzione e che fai conti ormai quotidianamente con l’intelligenza artificiale. Investire nella crescita e nello sviluppo di nuove competenze non solo migliora le prestazioni individuali, ma contribuisce anche al successo globale dell’azienda. Ed è quello che vogliamo: avere imprese artigiane sempre più attrattive e competitive. Non a caso, come Cna, stiamo lavorando molto con le aziende per quando concerne l’export in nuovi mercati, come quello asiatico. Il nostro tessuto ha le carte in regola per questo salto. Acquisire competenze in linea con il mercato, quali quelli proposte dal Sole24 ore non può che oliare questo processo”.