Il Gruppo Bcc Iccrea finanzierà con 24,5 milioni di euro la multiutility trevigiana Ascopiave per la realizzazione in Calabria di un parco eolico da 21,6 Megawatt. Il parco eolico avrà una produzione di circa 40 milioni di chilowattora all’anno, in grado di soddisfare il fabbisogno energetico di circa 14mila famiglie, con un effetto di riduzione della CO2 pari all’assorbimento di circa 350.000 alberi. Il parco eolico, denominato “Petronà-Wp1“, sarà composto da 6 aerogeneratori ‘Vestas’ di potenza unitaria pari a 3,6 megawatt per una potenza complessiva pari a 21,6 megawatt, nei comuni di Belcastro e Petronà (Catanzaro). L’entrata in esercizio è prevista a fine 2023. (ANSA)
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Calabria: Cgil, Cisl e Uil condannano il gesto subito dal Presidente Occhiuto
“L’incendio alla proprietà del presidente della giunta regionale della Calabria, presumibilmente di natura dolosa, è un attacco vile e inaccettabile”. E’ quanto affermano, in una nota congiunta, i segretari generali regionali Angelo Sposato (Cgil), Tonino Russo (Cisl) e Santo Biondo (Uil). “Le intimidazioni di qualsiasi natura, che mirano a colpire la vita democratica della nostra regione – aggiungono Sposato, Russo e Biondo – vanno condannate senza tentennamenti da tutta la società civile. Colpire il presidente della Regione Roberto Occhiuto vuole dire colpire l’istituzione e la funzione che essa rappresenta, quindi le calabresi e i calabresi. Tutto ciò è inaccettabile. Siamo davanti all’ennesimo gesto, per il quale chiediamo alla magistratura e alle forze investigative di fare luce, per assicurare alla giustizia quella minoranza criminale che agendo nel buio delle tenebre, cerca di condizionare la regolare vita democratica di chi ha la responsabilità della cosa pubblica nel nostro territorio”.
“Nel ribadire la nostra ferma condanna di quanto accaduto – sostengono i segretari generale regionali di Cgil, Cisle e Uil – esprimiamo la nostra convinta vicinanza e solidarietà al presidente Occhiuto e lo invitiamo a proseguire nel delicato lavoro istituzionale e di rendere l’azione in Calabria ancora più pregnante ed incisiva, all’insegna della legalità”. (ANSA).
Reggio Calabria settore edilizia, Caputo euforico: “Abbiamo raggiunto un risultato importante”
“Abbiamo raggiunto un risultato importante per la Calabria, per tutto il settore dell’edilizia sociale e per i suoi beneficiari. Nella seduta del Consiglio regionale di ieri abbiamo approvato le modifiche ed integrato l’articolo 39 della legge regionale 23 dicembre 2011, n.47″. A sostenerlo, in una nota, è il vicepresidente del Consiglio regionale Pierluigi Caputo, tra i firmatari della proposta. “Con questo passaggio, finalmente, a margine del periodo turbolento non del tutto ancora accantonato cagionato da aumento dei prezzi sull’edilizia, pandemia, sensibili scossoni dovuti alla situazione socio politica mondiale – aggiunge Caruso – abbiamo dato ordine, superato lo stallo, dato fiducia al mercato di costruzione di nuovi alloggi e un impulso importante perché si completino i lavori senza lasciare sul territorio regionale vere proprie cattedrali nel deserto. Con questa modifica alla legge, anzitutto, si dà possibilità alle imprese di completare le loro costruzioni e, contestualmente, ai cittadini in possesso dei requisiti di legge, di beneficiare di un contributo economico regionale importante, per l’acquisto di una prima casa moderna e sicura”. “Un grazie doveroso, inoltre, va al Dipartimento Lavori Pubblici, allo specifico Settore Politiche Edilizia Abitativa ed agli operatori di mercato, rappresentati dall’Associazione Cooperative Italiane (Aci) e dall’Associazione Nazionale costruttori Edili (Ance) – sostiene ancora Caputo – con i quali ci siamo interfacciati costantemente durante la redazione di questa proposta di legge equa e utile per il mercato edile calabrese, ma ancor più, per i destinatari finali, che sono i cittadini, le giovani coppie ed i lavoratori maggiormente colpiti dalla crisi economica, che hanno la necessità ed il diritto di acquistare ad un prezzo calmierato la loro prima abitazione”. (ANSA).
Lamezia Terme: Mancuso presente al convegno sull’Agricoltura sociale
“Grazie all’utilizzo delle risorse dell’agricoltura si possono realizzare azioni di rilevanza sociale, sanitaria e educativa a beneficio di persone svantaggiate e a rischio di esclusione sociale. Interventi che contribuiscono, al fianco delle istituzioni locali, a garantire servizi di welfare in grado di rispondere in maniera più incisiva alle esigenze della collettività”. L’ha detto il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso, intervenendo al convegno sull’ “Agricoltura sociale”, tenutosi a Lamezia Terme nella Tenuta Statti.
Ha aggiunto: “Usare l’agricoltura a scopo terapeutico, incentivando l’occupazione e rispettando l’ambiente. Su questi pilastri è fondata la proposta di legge regionale ‘Disciplina dell’agricoltura sociale’, in discussione in Consiglio regionale, firmata dal sottoscritto e dall’assessore all’Agricoltura Gianluca Gallo. Nell’agricoltura sociale sono coinvolti diversi soggetti, accanto alle imprese agricole e agli utenti (disabili, anziani, detenuti, persone fragili), intervengono gli enti pubblici (Comuni, Asl, scuole), le cooperative sociali (di tipo A e di tipo B), ma anche consumatori responsabili, creando una rete di rapporti fra soggetti privati e pubblici. Attraverso connessioni che includono la coltivazione dell’orto, la cura degli animali, il ciclo biologico e naturale, si offrono stimoli nuovi per interventi di socializzazione, di formazione, di supporto all’educazione. L’agricoltura sociale costituisce un approccio innovativo fondato sull’abbinamento di due concetti distinti: l’agricoltura multifunzionale e i servizi sociali/terapeutico-assistenziali a livello locale”.
“Da un lato – ha spiegato Mancuso – il settore è strettamente legato al carattere multifunzionale dell’agricoltura, poiché offre agli agricoltori la possibilità di diversificare le loro fonti di reddito; dall’altro, l’agricoltura sociale apporta benefici alla società in quanto fornisce servizi sociali e migliora la qualità dei servizi esistenti”.
Ha concluso: “La proposta di legge, inoltre, regolamenta gli immobili destinati all’agricoltura sociale e gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, di restauro e di risanamento conservativo e di ristrutturazione per il recupero del patrimonio edilizio esistente. Nell’ambito dell’esercizio delle attività di agricoltura sociale il disegno di legge consente che possa essere effettuata anche la somministrazione di pasti, alimenti e bevande ma esclusivamente nei confronti dei destinatari delle attività di agricoltura sociale”.
“Con la scomparsa del presidente emerito Giorgio Napolitano, il primo presidente della Repubblica eletto due volte, viene meno uno degli uomini più autorevoli della storia politica contemporanea. Strenuo difensore dei valori costituzionali, meridionalista ed europeista convinto, nel suo impegno politico e nelle Istituzioni ha attraversato tutti i momenti più importanti e più critici del Paese. Ai suoi familiari rivolgo, a nome del Consiglio regionale della Calabria, sentimenti di cordoglio e le più sentite condoglianze”.
Entro fine anno, le Regioni italiane dovranno pubblicare i singoli bandi inerenti il decreto macchinari previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. La Calabria può contare su una dotazione pari a circa 22 milioni di euro con cui gli agricoltori calabresi potranno sostituire i veicoli agricoli fuoristrada inquinanti con mezzi a zero emissioni e acquistare attrezzatura per l’agricoltura di precisione, con un limite di spesa pari a 70mila euro. Entro il 2026, 15mila beneficiari dovranno ricevere il contributo come indicato dall’Unione europea. Proprio per non mancare l’obiettivo, Federacma, Federazione Confcommercio delle associazioni nazionali dei rivenditori di macchine agricole e da giardinaggio, ha rivolto all’Assessore Gallo e agli uffici regionali competenti una serie di spunti e suggerimenti al fine di migliorare l’efficacia della misura.
“Dopo aver avviato le interlocuzioni con l’Unità di Missione PNRR del Ministero dell’Agricoltura, dove sono state accolte numerose nostre richieste – dichiara Andrea Borio, presidente Federacma – chiediamo ora ascolto alle Regioni che gestiranno questa misura. Tra le nostre proposte: l’utilizzazione del modello operativo già sperimentato con i finanziamenti veicolati tramite il Piano di Sviluppo Rurale dove l’agricoltore può massimizzare la liquidità, a fronte di un prestito bancario, vedendosi sottrarre momentaneamente appena il 20% delle proprie risorse come acconto per prenotare i macchinari. Una impostazione che preveda i dealer svolgere un ruolo di anticipatori del finanziamento – prosegue – bloccherebbe di fatto la misura. Riteniamo opportuno, inoltre, prevedere tempi di consegna ragionevoli, stante lo scenario internazionale che complica il lavoro delle case produttrici, l’installazione di antifurti di ultima generazione, con rilevamento GPS e collegamento all’Interpol per scongiurare di sostenere con fondi italiani l’agricoltura di Stati esteri nonché eliminare chiaramente la possibilità di acquistare, come accaduto in passato, autovetture fuoristrada 4×4 elettriche o a biometano che nulla c’entrano col mondo produttivo”.
Non mancano, infine, i suggerimenti sulla corretta procedura per la sostituzione dei vetusti veicoli inquinanti. “Contrariamente ad esperienze del passato – dichiara Borio (Federacma) – dovrebbe avvenire solo per mezzi marcianti e funzionanti e, possibilmente, con immatricolazione ante 1996 così da togliere dalle strade e dai campi trattori privi dei dispositivi di sicurezza più basilari come cintura e roll-bar. Basti pensare che ogni anno a causa di rovesciamenti di trattori si registrano almeno 120 decessi. Raggiungeremmo in tal modo – conclude il presidente di Federacma – un doppio risultato a beneficio dell’ambiente e dei lavoratori”.
Il ministro dell’istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, in visita in Calabria
“Grazie per la splendida azione di aiuto e di stimolo per tanti giovani. Realtà come la vostra sono preziose”. Con queste parole, ieri 20 settembre il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, ha voluto salutare i rappresentanti dell’Associazione Attendiamoci al termine di una visita inaspettata quanto prestigiosa presso il Villaggio dei Giovani, bene confiscato alla criminalità organizzata. Nell’ambito di una serie di visite istituzionali in Calabria in occasione dell’avvio dell’anno scolastico, il Ministro ha infatti scelto di recarsi al Villaggio dei Giovani per conoscere l’operato di Attendiamoci, accompagnato dal Prefetto S.E. Massimo Mariani e dai massimi rappresentanti delle Forze dell’Ordine locali. È stata un’unica e preziosa occasione di confronto e arricchimento ma soprattutto ulteriore spinta per tutte quelle attività educative volte a formare giovani protagonisti e consapevoli del futuro che generano, per restituire speranza al territorio. Al Ministro sono state presentate le molteplici iniziative formative a sostegno delle varie fasce d’età giovanili, l’impegno nella gestione dei beni confiscati come presidio di legalità, la collaborazione costante con gli Istituti Scolastici anche attraverso forme di apprendimento non formale, la presenza nel territorio nazionale ed internazionale con la nuova esperienza a Gerusalemme con Casa Kerigma e la nuova sfida per la realizzazione di un parco ludico e aggregativo per giovani e famiglie a Bruzzano Marina.
Dal Veneto alla Campania, dall’Emilia Romagna alla Toscana, passando per la Calabria, Liguria, Marche, Abruzzo, Trentino Alto Adige, Umbria, Molise e Valle d’Aosta. Sono queste le regioni italiane dove al momento non sono presenti i Cpr, i Centri di permanenza per il rimpatrio. Questi sono in funzione solo in uno sparuto numero di territori, vale a dire: Puglia (Bari e Brindisi), Sicilia (Caltanissetta e Trapani), Friuli Venezia Giulia (Gradisca d’Isonzo), Sardegna (Macomer), Basilicata (Palazzo San Gervasio), Lazio (Roma), Piemonte (Torino) e Lombardia (Milano). (ANSA).
Calabria, Mancuso: “Grazie ad Occhiuto si è ripreso la prerogativa legislativa sulla sanità”
“In questa legislatura il Consiglio regionale, dopo anni di freni e di inibizioni causati dal commissariamento del governo, grazie all’ on. Roberto Occhiuto si è ripreso la prerogativa legislativa sulla sanità. Fra i diversi interventi adottati, mi pregio di aver firmato la legge approvata dall’Assemblea calabrese nel 2021 con cui è stata disciplinata l’integrazione fra Pugliese-Ciaccio e Mater Domini. A seguito della firma del protocollo d’intesa fra Regione e Università, è stato raggiunto un traguardo storico, inseguito da oltre venti anni: l’istituzione dell’Azienda ospedaliero-universitaria ‘Dulbecco’. Abbiamo fatto sorgere un polo sanitario da 855 posti letto e con circa 4 mila dipendenti e, in aggiunta, abbiamo sbloccato oltre 300 milioni di euro che, nei prossimi anni, renderanno possibili per Catanzaro nuovi presidi sanitari e consentiranno di rinnovare quelli esistenti”. L’ha detto il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso in occasione del V congresso nazionale SIOSU incentrato sul convegno ‘Modus operandi in Otologia e Audiologia’, i cui lavori sono iniziati oggi all’UMG di Catanzaro.
Ha aggiunto: “La Regione, sia la Giunta che il Consiglio e l’on. Occhiuto nelle vesti di commissario ad acta della sanità, seguono da vicino questa fase di ‘startup’ della ‘Dulbecco‘. Mi auguro che l’obiettivo comune sia quello di plasmare, con la ‘Dulbecco’ a pieno regime, la punta di diamante del Servizio sanitario calabrese, uno dei poli più ragguardevoli del Mezzogiorno, in grado di fornire maggiori e migliori risposte ai pazienti, contenendo la migrazione sanitaria verso altre regioni. Un risultato che potrà realizzarsi soltanto se tutti i protagonisti dell’Azienda ospedaliero-universitaria remeranno nella stessa direzione, accantonando logiche di parte o autoreferenziali e rendite di posizione. Al primo posto c’è il diritto alle cure dei cittadini”.
Ha spiegato Mancuso: “Nella legge regionale ho inteso, non a caso, porre sullo stesso piano le diverse vocazioni professionali: da un lato quella votata alla didattica e alla ricerca, propria della componente accademica e, dall’altro, quella proiettata all’assistenza della componente ospedaliera. Serve uno sforzo per migliorarle e valorizzarle tutte, senza prevaricazioni o sbilanciamenti, per poi arrivare a un’armoniosa integrazione delle attività. Solo facendo emergere il merito, le capacità e le competenze potremmo raggiungere, tutti assieme, il sogno di fare di Catanzaro la città della Buona Salute e della Ricerca Scientifica”.
Avv. La Pera duro contro criteri di selezione d’accesso alla Facoltà di Medicina
Anche in Calabria come nel resto d’Italia, gli studenti che hanno partecipato alla selezione per l’accesso alla Facoltà di medicina, rimanendo esclusi, sono sul piede di guerra.
L’anno 2023 ha rappresentato l’anno ZERO per il test di medicina: il Ministro Bernini aveva promesso miracoli, che in realtà sono diventati incubi per i tanti giovani studenti.
Circa ottantamila giovani studenti, con il sogno di diventare medici, dopo aver dedicato anni di studio alla preparazione dei test di accesso alla facoltà di Medicina, trascurando interessi, passioni e studiando anche la notte, si sono visti esclusi dalle graduatorie, con un sistema di valutazione improntato ad una assoluta approssimazione ed incertezza sui metodi e criteri di selezione.
Il Miur nel bando ha stabilito che le sessioni di esame si svolgessero nel mese di aprile e luglio 2023, dando incarico per l’erogazione dei test al CISIA, un Consorzio Interuniversitario. Il Cisia ha poi fatto un calendario di esami articolato in varie sessioni e date.
Il nuovo criterio introdotto, novità assoluta rispetto al passato, è stato quello dell’equalizzazione, ossia l’attribuzione di un punteggio differente a seconda delle risposte date. Quindi rispetto al passato, quando ad ogni risposta esatta corrispondeva il voto di 1, quest’anno è stato tutto un terno al lotto. Ragazzi che hanno risposto correttamente a sole 7 risposte hanno preso un voto equalizzato di 43, studenti che hanno risposto correttamente a 23 risposte hanno ottenuto un punteggio anche inferiore, senza sapere le motivazioni sottese.
Per di più sarebbe stato negato ai concorrenti, del tutto arbitrariamente, il diritto di avere copia informatica del test, con indicazione di quali fossero le domande errate e quale punteggio corrispondesse a ciascuna domanda!
Altra irregolarità è che le domande di aprile sarebbero state identiche a quelle di luglio, consentendo quindi ai più scaltri di organizzarsi imparando a memoria le risposte, rispondendo correttamente alla sessione di luglio, il tutto a discapito di chi quelle risposte non le aveva avute perché rispettoso delle regole.
Queste solo alcune delle irregolarità gravissime che gli Avvocati Francesco Izzo, Jole Le Pera e Lucia Alessandro Cittadino avrebbero riscontrato ed evinto dai racconti dei tanti genitori che, dopo anni di sacrifici anche economici, hanno visto i propri figli scontrarsi con una realtà che nulla ha a che fare con uno stato di diritto.
Secondo i legali il concorso è da considerarsi illegittimo e pertanto impugnabile immediatamente, al fine di ottenere l’immediata immatricolazione al primo anno.
“Sono già diversi i ricorsi che stiamo per depositare dinanzi al Tar del Lazio per ottenere l’immatricolazione immediata nella sede indicata come prima scelta. Il diritto allo studio è garantito dalla Costituzione e mai come questa volta ci vedrà uniti per ottenere che venga rispettato e che le aspettative di tanti giovani studenti non vengano disattese”, questo quanto dichiarato dai legali che stanno già seguendo numerosissimi casi sottoposti alla loro attenzione.