Sono oltre 1500 i calabresi partiti alla volta di Napoli per prendere parte alla manifestazione “La Via Maestra” promossa dal coordinamento nazionale della Cgil di cui fanno parte, oltre al sindacato, 150 tra associazioni e movimenti. Una mobilitazione importante “per un’Italia capace di futuro, per un’Europa giusta e solidale” che ha portato innanzitutto in piazza la forza della nostra Costituzione, nata dalla Resistenza e fondata sul lavoro, contro ogni tentativo di sovvertirla. Difendere la Carta Costituzionale significa innanzitutto per noi osteggiare il progetto di Autonomia Differenziata che andrebbe a cancellare l’unità del Paese e ad aggravare il già pesante divario nord-sud, lasciando il Meridione con servizi sempre più depauperati e, invitando, così alla fuga e allo spopolamento. Una manovra scellerata portata avanti da un governo che sta dimostrando costantemente la sua mancanza di attenzione verso il Sud e i più fragili. Quello che si prospetta è uno scenario devastante contro cui la Cgil è impegnata da tempo e che continuerà a contrastare. Il Sud ha bisogno di altro, di infrastrutture, di investimenti, di sviluppo e di lavoro dignitoso. C’è bisogno di un cambiamento, ce lo chiede il Paese, ce lo chiedono le lavoratrici e i lavoratori, i giovani a cui dobbiamo dare prospettive migliori di oggi e politiche fattive. Ecco perché in piazza abbiamo portato anche la nostra campagna referendaria per un lavoro sicuro, tutelato, dignitoso e stabile. In Calabria la raccolta firme procede speditamente, tredicimila ad oggi quelle raccolte, ma per invertire la rotta, dire basta al precariato, alle morti sul lavoro, allo sfruttamento delle attuali e delle nuove generazioni, abbiamo bisogno della collaborazione di tutti. Invitiamo a firmare nei banchetti, nella Camere del Lavoro oppure on line su www.cgil.it/referendum .
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Unioncamere Calabria: a Lamezia Terme il Consiglio Generale della Fai Cisl
Si svolgerà il 29 maggio 2024 alle 9.30 presso la sede di Unioncamere Calabria a Lamezia Terme (Cz), il Consiglio Generale della Fai Cisl Calabria dal tema: “Persona e innovazione per coltivare un modello di sviluppo equilibrato e armonioso”. La Federazione regionale per l’occasione ha inteso organizzare la presentazione del libro “È giusto ringraziare” di Vincenzo Conso, edito da Agrilavoro Edizioni, testo che raccoglie i messaggi dal 1974 al 2023 della Conferenza Episcopale Italiana per la Giornata del Ringraziamento. Un momento di confronto a più voci sulle varie e interessanti considerazioni dei messaggi delle Giornate del Ringraziamento che mettono in evidenza il valore della vita, del lavoro, della rappresentanza e delle comunità sindacali e del rapporto tra persone e ambiente. All’iniziativa saranno presenti, assieme al Segretario Generale della Fai Cisl Calabria e all’autore del libro e Presidente della Fondazione Fai Cisl – Studi e Ricerche Vincenzo Conso, il Segretario Generale della Cisl calabrese Tonino Russo e il Segretario Generale della Fai Cisl Onofrio Rota, che concluderà i lavori del Consiglio regionale.
Previsti anche i contributi del Rettore dell’Università “Mediterranea” di Reggio Calabria Giuseppe Zimbalatti, di Vincenzo Bova, Professore Ordinario di Sociologia dell’Università della Calabria, del sacerdote Don Giacomo Panizza, fondatore della Comunità Progetto Sud e dell’Assessore regionale all’Agricoltura Gianluca Gallo. A moderare i lavori Domenico Santangelo, Professore di Teologia morale della Pontificia Università Lateranense di Roma. Presenti tra gli ospiti anche i referenti delle organizzazioni professionali agricole e della cooperazione, i rappresentanti delle comunità religiose ortodosse, islamiche ed ebraiche della Calabria. “Riteniamo che questa iniziativa possa rappresentare una interessante occasione per riflettere sul lavoro agricolo e il valore del presidio umano – dichiara il Segretario Generale della Fai Cisl regionale Michele Sapia – sulla necessità di mettere al centro la persona e la sua relazione con il territorio in una visione solidale e di fratellanza. Una riscoperta dei principi che stanno alla base del vivere come comunità, ma anche un invito ad impegnarsi per coltivare, specie nell’era dell’intelligenza artificiale, modelli di sviluppo etici e sostenibili, per un vero lavoro agricolo di qualità”.
“Esprimo soddisfazione per l’approvazione, da parte del Consiglio dei ministri, del ‘Piano salva-casa’ proposto dal ministro delle Infrastrutture per risolvere questioni di piccole difformità che si trascinavano irrisolte da anni. Ancora una volta, Matteo Salvini dà prova di stare dalla parte dei cittadini e di saper interpretare sia i bisogni reali della società che in particolare del settore edilizio, agendo non con chiacchiere e illusionismi ma con atti e provvedimenti concreti. Tra le tante positività, il passaggio dal silenzio-rigetto al silenzio-assenso, la riduzione dei tempi della burocrazia e i milioni di pratiche di cui i Comuni potranno liberarsi, nonché la serie di previsioni di cui beneficeranno i proprietari e gli inquilini. Senza omettere il fatto che il Piano, consentendo a tantissimi immobili di stare sul mercato, potrà avere effetti sull’abbassamento del costo del mattone”. Lo ha detto Filippo Mancuso, candidato all’Europarlamento nella lista della Lega (circoscrizione meridionale), durante un incontro nella sala gremita della Provincia di Catanzaro.
Ha aggiunto: “Per discutere del futuro della Calabria e del Sud è necessario discutere del futuro del lavoro, partendo dai dati che ci collocano in coda ad ogni statistica e con percentuali di disoccupazione da capogiro, benché il Governo e la Regione – in una congiuntura internazionale difficile – stiano agendo su tutti i presupposti strutturali e organizzativi da cui dipendono l’ampliamento dell’occupazione e il potenziamento delle iniziative imprenditoriali”.
Mancuso si è soffermato sulle difficoltà dell’area centrale della Calabria, “a cui bisogna dedicare più attenzione, puntando ad una efficace concertazione sulle tante opere infrastrutturali da portare a compimento, affinché quest’area sia messa nelle condizioni di esercitare la funzione politico-istituzionale di raccordo e sintesi delle tante risorse pubbliche e private. L’area cerniera della Calabria deve superare le attuali difficoltà, esercitando un protagonismo pragmatico, anche per fermare la tendenza alla frammentazione di una regione che nel passato ha dimostrato la tendenza a dividersi, presentandosi disarticolata e fragile nello scenario nazionale. Per fare tutto ciò, abbiamo bisogno dell’Europa dove è necessario essere presenti”.
Ha sottolineato: “L’Europa deve sostenerci nel superamento degli squilibri sociali e territoriali a incominciare dal nostro Sud, perciò è da rivedere il nuovo Patto di stabilità e di crescita che incide nella disciplina dei bilanci degli Stati membri e che non può riesumare rigore e austerità, deludendo le aspettative dei popoli. Nei rivolgimenti geopolitici epocali, la Calabria e il Mezzogiorno – ponti strategici con l’Africa e l’Asia – debbono insistere affinché l’Europa abbia una politica per il Mediterraneo con il Sud dell’Italia piattaforma logistica che – grazie a infrastrutture come il Ponte sullo Stretto, il Porto di Gioia Tauro, l’Alta velocità ferroviaria e la modernizzazione della 106 – sia protagonista attivo nelle filiere globali del valore”.
Ha concluso: “Metto a disposizione della Calabria e del Mezzogiorno il bagaglio di conoscenze e di concretezza che ha fin qui contraddistinto il mio impegno nelle istituzioni. Il Mezzogiorno italiano ha tutto l’interesse, in una fase mondiale complicatissima, a stoppare l’Europa che agisce con direttive distruttive come la Bolkestein, che interviene senza badare alle peculiarità degli Stati e mettendo a rischio un settore fondamentale dell’economia italiana, o la direttiva ‘Ecofolle’ ai danni dei porti europei come Gioia Tauro. A stoppare l’Europa, avvertita dai cittadini come un’infrastruttura distante e inconcludente, e spingere, invece, per un’Europa sociale che decide a maggioranza anche sulle questioni più spinose e con politiche economiche espansive”. All’incontro, coordinato dal giornalista Vittorio Giummo, sono intervenuti il presidente della Provincia Mario Amedeo Mormile e Serena Notaro, componente del cda di Fincalabra.
Zona Economica Speciale unica per il Mezzogiorno: nuovi incentivi per le assunzioni
Nuovi incentivi per assunzione di giovani e donne, decontribuzione per assunzione di disoccupati nelle Zona Economica Speciale unica per il Mezzogiorno (ZES) e contributi a fondo perduto per l’autoimprenditorialità al Centro Nord, affiancati da quelli specifici per l’avvio d’impresa al Sud. Sono queste le principali misure di intervento contenute nel D.L. n. 60/2024 (D.L. Coesione) “Ulteriori disposizioni urgenti in materia di politiche di coesione”, pubblicato in GU n.105/24, in vigore dall’8 maggio. In particolare, sono definite specifiche azioni a sostegno dell’avvio di attività di lavoro autonomo, imprenditoriale e libero-professionale ai fini della promozione dell’inclusione attiva e dell’inserimento al lavoro. Il decreto finanzia due nuove misure: Autoimpiego Centro Nord e Resto al Sud 2.0 tramite voucher e contributi a fondo perduto rivolti a specifiche categorie di individui, tra cui, giovani sotto i 35 anni; persone disoccupate da almeno 12 mesi; donne inattive, disoccupate o non occupate e disoccupati che sono beneficiari di ammortizzatori sociali e mirati dalle disposizioni del programma GOL.
Il decreto introduce, poi, il bonus giovani che consiste nell’esonero dal 100% dei contributi previdenziali a carico dei datori, nel limite massimo di 500 euro mensili, per 2 anni, per l’assunzione di giovani con età inferiore a 35 anni, che non siano stati mai occupati a tempo indeterminato. L’esonero non si applica al lavoro domestico e ai rapporti di apprendistato. Previsto, anche, il bonus donne in favore delle lavoratrici svantaggiate, con l’esonero dal 100% dei contributi previdenziali a carico dei datori per un massimo di 24 mesi, nel limite massimo di 650 euro su base mensile (per ciascuna lavoratrice assunta a tempo indeterminato).
Il bonus si applica alle donne di qualsiasi età. Con il bonus ZES, invece, si sostiene lo sviluppo occupazionale nella ZES unica del Mezzogiorno attraverso uno sgravio contributivo del 100% per un periodo massimo di 24 mesi nel limite di 650 euro per ciascuno lavoratore assunto, per i datori di lavoro di aziende privati che occupano fino a 10 dipendenti. Previste, inoltre, misure in materia di politiche attive per contrastare il mismatch. La piattaforma SIISL – Sistema Informativo per l’inclusione sociale e lavorativa – sarà aperta anche ai percettori della NASpI e della DIS-COLL e utilizzerà il sistema di intelligenza artificiale per favorire l’abbinamento ottimale delle domande e delle offerte di lavoro inserite. Info dai Consulenti del lavoro.
“Carlo Calenda dalla Calabria pensa a buttare fango su Matteo Salvini, anziché occuparsi di tutti i suoi errori e di ciò che non è stato in grado di fare da Ministro e nei suoi passati incarichi di governo. Parla di un territorio e di cose che non conosce e che strumentalizza pensando inutilmente di poter risicare così qualche voto in più. Pensi piuttosto alla sua inconsistenza politica”.
La Senatrice della Lega Tilde Minasi risponde così alle critiche espresse da Carlo Calenda in un incontro elettorale a Vibo Valentia. “Il Ministro Salvini, a cui Calenda riserva parole gravissime – afferma Minasi – sta dimostrando con i fatti di lavorare con estrema attenzione per il Sud e la Calabria. Il Ponte sarà solo il completamento di una visione, in cui il nostro territorio diventa centrale, e il collegamento che consentirà di avvicinare Sicilia e Calabria all’Europa, naturalmente una volta completati gli altri interventi urgenti sulle altre Infrastrutture fondamentali, quali le strade e le ferrovie, su cui stiamo lavorando altrettanto intensamente, con finanziamenti e progetti già avviati. Non ultimo, quello sulla SS 106 Jonica da 3 miliardi. Calenda, dunque – continua la Senatrice – offende chi lavora per questo territorio. Perché non parla, piuttosto, del suo programma e di cosa di cosa hanno fatto lui e i suoi uomini per la Calabria? Evidentemente – conclude Minasi – non c’è molto da dire su questi argomenti”.
Europee2024, Mancuso attacca: “I gap strutturali accumulati dal Mezzogiorno vanno colmati”
“I gap strutturali accumulati dal Mezzogiorno vanno colmati con lo stanziamento di risorse e con una programmazione che tenga conto delle effettive ricadute in termini di sviluppo e occupazione e, soprattutto, della specificità dei territori. La Calabria deve insistere affinché l’Europa abbia una politica per il Mediterraneo con il Sud dell’Italia piattaforma logistica che – grazie a infrastrutture come il Ponte sullo Stretto, il Porto di Gioia Tauro, l’Alta velocità ferroviaria e la modernizzazione della 106 – sia protagonista attivo nelle filiere globali del valore”.
Lo ha detto Filippo Mancuso, candidato all’Europarlamento nella lista della Lega nella circoscrizione meridionale, nel corso dell’incontro pubblico nel gremito centro congressi ‘Prunia’ a Lamezia Terme.
Per Mancuso: “Sul fronte delle infrastrutture tante opere strategiche sono in cantiere, grazie ad investimenti mai visti prima stanziati dal governo di centrodestra e in particolare dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, guidato da Matteo Salvini. L’aeroporto di Lamezia Terme, grazie alle risorse del Cis Calabria, sarà profondamente riqualificato e già nelle prossime settimane sarà inaugurata la nuova area imbarchi. Sono a buon punto le procedure per l’elettrificazione della trasversale Catanzaro Lido – Lamezia Terme Centrale e Sibari- Catanzaro Lido. Entro l’estate ci sarà il primo bando per la nuova statale 106 Catanzaro-Crotone, finanziata con oltre 3 miliardi di euro”. Ha aggiunto Mancuso: “L’Europa che vogliamo non è quella delle direttive calate dall’alto che, non tenendo conto delle peculiarità degli Stati aderenti, si contrappongono ai bisogni reali delle persone, ma un’Europa che sia in grado di contemperare gli interessi e i principi generali con gli interessi legittimi di chi, dopo anni di sacrifici e investimenti, ha il diritto di poter continuare la propria attività nella massima serenità. Personalmente – ha concluso Filippo Mancuso – sto dalla parte degli operatori balneari che giustamente paventano il rischio dell’implosione di un settore strategico. Tutelare le imprese esistenti, quand’ è provato che la risorsa spiaggia non è scarsa e ci sono spazi per nuove imprese, non è un’opzione discutibile”.
All’incontro hanno partecipato il sottosegretario al lavoro e al welfare Claudio Durigon, il vicecapogruppo della Lega alla Camera dei deputati on. Domenico Furgiuele, i consiglieri regionali Pietro Raso e Katia Gentile, il presidente della Provincia di Catanzaro Amedeo Mormile, il consigliere provinciale Francesco Argento e i consiglieri comunali Antonietta D’Amico e Antonio Mastroianni.
Anche durante la XXXVI edizione del Salone Internazionale del Libro, che si è svolta dal 9 al 13 maggio al Lingotto di Torino, la Calabria è stata vera e autorevole protagonista dimostrando in maniera evidente, con la numerosa presenza di ospiti e visitatori, la grande voglia di cultura e il grande interesse verso la nostra regione. Grande successo e partecipazione allo stand della Calabria che, nei sui oltre 200 metri quadri, ha ospitato tanti incontri con la presenza di autori e relatori illustri e tantissimi studenti, inseganti e dirigenti, di diversi istituti scolastici calabresi e non, ha dato visibilità alle case editrici calabresi, ha accolto migliaia visitatori e curiosi in uno spazio caratterizzato da un allestimento moderno e accogliente.
Sulle parole di Saverio Strati “…Si potrebbe fare di questa terra il paradiso” il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, e la vicepresidente, Giusi Princi, hanno voluto incentrare l’edizione 2024 della Calabria al Salone del libro, dedicando anche una parete dello stand a “La fabbrica dei pensieri…” sulla quale i visitatori hanno apposto frasi e disegni, e hanno invitato ad “Esplorare l’incanto della Calabria: una emozionante sinfonia di poesia, storia e arte”.
“Anche quest’anno – ha affermato il presidente Occhiuto – a Torino, al più importante e prestigioso appuntamento dell’editoria italiana e internazionale, siamo riusciti ad ottenere numeri importanti per partecipazione e presenze di qualità, e per il grande afflusso di visitatori. Ringrazio la vicepresidente Princi, e i Dipartimenti competenti che l’hanno affiancata, per il lavoro svolto che ha consentito di ottenere un risultato significativo per un ambito sul quale stiamo investendo e continueremo ad investire. Attraverso una vetrina così prestigiosa, come quella del Salone del libro di Torino, abbiamo avuto modo di mostrare, rendere visibili e dare valore internazionale alle risorse culturali del nostro territorio, in grado, se conosciute, di attrarre tanto interesse verso la Calabria”.
“Sono veramente orgogliosa – ha aggiunto la vicepresidente Princi – che, anche in questa edizione del Salone del libro, la Regione Calabria ha saputo offrire eventi di approfondimento e discussione di rilievo in tutte le giornate del prestigioso evento letterario, dando spazio ai propri autori ed editori e agli studenti di tanti istituti scolastici calabresi e non, valorizzando le risorse del territorio e mettendo in risalto il legame tra cultura e storia, costume, tradizione, natura, sostenibilità ambientale e nuove tecnologie. Il grande successo di pubblico e di visitatori al nostro stand, posizionato in maniera immediatamente visibile anche da lontano nel padiglione Ovel, insieme a quelli delle più grandi case editrici, della Rai, di alcuni Ministeri e delle altre Amministrazioni regionali, è la testimonianza del nuovo fermento culturale che sta vivendo la nostra regione. Con la nostra presenza a questo importantissimo appuntamento letterario – ha rimarcato Princi -, nel quale hanno avuto spazio 41 case editrici e 20 autori calabresi, oltre 200 appuntamenti comprendenti 85 incontri e con la presenza di oltre 220 autori, editori, giornalisti, rappresentanti istituzionali, e con la partecipazione significativa e preziosa di centinaia di studenti provenienti dalla Calabria, dalla Toscana, dal Piemonte, dalla Lombardia, dal Veneto, dal Lazio e da altre regioni d’Italia, abbiamo voluto rappresentare e veicolare i valori della nostra terra anche alle nuove generazioni. Con la partecipazione degli studenti, infatti, abbiamo dedicato interessanti momenti a Saverio Strati e Franco Costabile nel centenario della loro nascita e presentato il progetto di sperimentazione, destinato alle scuole secondarie, che ha l’obiettivo di promuovere lo studio di importanti scrittori calabresi, come Strati e Costabile ma anche Alvaro o La Cava, le cui opere diventeranno parte integrante del curricolo scolastico. Interessante e partecipatissimo lo spazio dedicato al maestro orafo calabrese Gerardo Sacco il quale ha anche avuto uno stuzzicante e stimolante confronto generazionale con il youtuber Gabriele Vagnato. Davvero tantissime le presenze prestigiose come quelle dell’Accademia dei Caccuriani, degli scrittori Domenico Dara, Mimmo Gangemi, Vito Teti, Carmine Abate, del matematico-saggista Piergiorgio Odifreddi, della scrittrice Angela Bubba e di tantissimi altri di cui abbiamo dato risalto nei giorni scorsi”.
“Davvero un grande successo per la Calabria al Salone del Libro 2024. Un grande risultato, frutto di un lavoro sinergico tra più persone dell’assessorato e dal Dipartimento regionale Istruzione, per cui ringrazio la dirigente generale, Maria Francesca Gatto, la dirigente di settore, Anna Perani, e tutto il personale. Ringrazio, inoltre, Giacinto Gaetano del Sistema Bibliotecario Lametino che, in partnership con gli altri Sistemi bibliotecari calabresi, ha curato la partecipazione delle case editrici al Salone, Franco Arcidiaco che ha coordinato le attività editoriali, a Sandro Turano che si è occupato dell’allestimento dello stand. Un grande lavoro di squadra – ha sottolineato infine la vicepresidente Princi –, che ci ha consentito di superare i numeri già lusinghieri della scorsa edizione e che ha messo al centro la cultura, che riveste un ruolo fondamentale nel programma di governo della Giunta Occhiuto, come progetto di riscatto di un popolo vitale, orgoglioso e fiero qual è quello calabrese”.
Si accentua il calo demografico in Calabria.
La popolazione residente, definita sulla base del Censimento al 31 dicembre 2022, ammonta a 1.846.610 residenti, (pari al 3,1% della popolazione italiana), in lenta ma costante diminuzione rispetto alla stessa data del 2021 dello 0,5% pari a 8.844 individui in meno.
E’ quanto certifica l’Istat secondo cui oltre il 60% della popolazione vive nelle province di Cosenza e di Reggio.
“La diminuzione rispetto al 2021 – è detto nel report su popolazione e abitazioni – è frutto dei valori negativi del saldo naturale e di quello migratorio interno, cui si contrappongono in modo insufficiente i valori positivi del saldo migratorio con l’estero e dell’aggiustamento statistico. In lieve ripresa è la natalità: i nuovi nati sono 13.451 (+232 rispetto al 2021) mentre Il tasso di mortalità è cresciuto dal 12,2 per mille del 2021 al 12,4 per mille del 2022, con il valore più alto del 12,6 per mille registrato nel reggino.
Le donne sono il 51% della popolazione residente e superano gli uomini di 38mila unità, prevalentemente a causa della maggiore longevità femminile. L’età media si è innalzata rispetto al 2021 da 45,5 a 45,7 anni. Crotone è la provincia più giovane (44,3 anni) e Cosenza quella più anziana (46,2 anni) seguita da Catanzaro (46,1 anni).
In Calabria gli stranieri censiti sono 97.062 (+3.805 rispetto al 2021), il 5,3% della popolazione regionale.
Provengono da 158 Paesi, prevalentemente da Romania (27,4%), Marocco (15,5%) e Ucraina (6,5%). Più di un quarto della popolazione (28,5%) vive nei comuni con popolazione tra 1.001 e 5.000 abitanti e una analoga quota (28,2%) nei sei comuni con oltre 50.000 abitanti (Reggio, Catanzaro, Corigliano-Rossano, Lamezia Terme, Cosenza e Crotone). I comuni montani pagano scotto di un maggiore decremento di popolazione e presentano una struttura più vecchia per età.
La significativa diminuzione della popolazione residente in Calabria nel 2022 – fa sapere l’Istat – è frutto della somma di due saldi negativi, quello naturale (-9.488 unità) e quello migratorio interno (-9.765), non compensata dai valori positivi del saldo migratorio con l’estero (+9.216) e dell’aggiustamento statistico (+1.193). Tutte le province seguono l’andamento regionale, in particolare, Cosenza è la provincia con il più basso saldo naturale (-3.737) e il più elevato saldo migratorio estero (4.180), mentre la provincia di Reggio ha il saldo migratorio interno più basso (-3.417). Il saldo naturale nella regione conferma la dinamica sfavorevole in corso, caratterizzata da un eccesso dei decessi (22.939) sulle nascite (13.451).
Non si arresta la perdita di popolazione verso il resto del Paese. Infatti, il saldo migratorio interno ha registrato un bilancio negativo di quasi 10mila persone, oltre un terzo delle quali relativo alla provincia di Reggio . Il tasso migratorio interno passa da -4,3 del 2021 a -5,3 per mille nel 2022; a livello provinciale la variazione negativa più elevata si osserva nella provincia di Reggio (da -5,2 a -6,6 per mille) e Catanzaro (da -3,3 a -4,6 per mille); di contro, a Crotone il valore del tasso migratorio interno, pur rimanendo negativo, migliora (da -6,6 a -6,1 per mille).
Calabria, Eventi climatici: solo 13% dei cittadini si considera al sicuro la casa
Il cambiamento climatico e gli eventi estremi sembrano aver aumentato il livello di attenzione dei calabresi.
Pensando alla propria casa, solo il 13% la ritiene al sicuro e non percepisce questo tipo di rischio.
Nove su dieci (93%) al contrario si dicono più sensibili di quanto non fossero anche solo pochi anni fa e di questi il 37% si dice fortemente preoccupato che con l’intensificarsi dei fenomeni la propria abitazione possa subire danni anche molto rilevanti nel prossimo futuro. Lo rileva l’ultima ricerca dell’Osservatorio Sara Assicurazioni.
Questa preoccupazione nel corso degli ultimi anni, è scritto in una nota, “ha persino spinto oltre un calabrese su tre (42%) a pensare di trasferirsi in una zona più sicura, anche se, dice il 21%, la sensazione generale è che ormai questi eventi possano capitare ovunque e non ci siano aree che possano dirsi a rischio zero”.
Secondo l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, ricorda la nota, il 94% dei comuni italiani è a potenziale rischio di frane, alluvioni ed erosione costiera. Lo scorso anno, inoltre, come sottolinea l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, in Italia si sono registrati 16.307 terremoti, uno ogni 30 minuti, in linea col 2022.
Per ridurre questi rischi e le loro conseguenze su persone, beni e abitazioni, prosegue Sara assicurazioni, “secondo i calabresi sono necessari interventi per la messa in sicurezza del territorio e il contenimento del rischio idrogeologico (33%). Occorrerebbe inoltre migliorare la sicurezza degli edifici esistenti (38%) e investire in tecnologia (22%), soprattutto in funzione preventiva, ad esempio attraverso sensori di allerta”.
Per ridurre ulteriormente gli effetti di questi fenomeni, conclude la nota, “il 52% degli abitanti della Calabria oggi valuterebbe di assicurare la propria casa contro un 48% di restii. Se le ragioni del “no” sono soprattutto legate alla poca conoscenza di questo tipo di polizze (28%) e alla presenza di altre spese da sostenere (14%), a spingere cinque calabresi su dieci verso questa possibilità sono invece la volontà di tutelarsi economicamente in caso di danni e la maggior sensibilità dichiarata a questi rischi”.
Uil Calabria: Mariaelena Senese parla della questione crescita nel Sud Italia
“Cancellare la questione meridionale per sostenere quella settentrionale. Comprimere le speranze di crescita del Sud Italia, penalizzando ancora di più la Calabria dentro uno scenario già di per se in costante affanno. La scelta effettuata sulla “decontribuzione Sud”, una norma che consentiva lo sgravio del costo del lavoro che riguarda circa 3 milioni di lavoratori dipendenti di qualche migliaio di imprese del Meridione, rientra in questo scenario politico. Il governo più anti meridionalista della storia compie un’altra mossa in questa direzione, provando a spostare le responsabilità verso l’Europa in una fase, guarda caso, di campagna elettorale proprio per il rinnovo del parlamento europeo. Il tema dello sviluppo del Mezzogiorno, richiamato anche dal presidente Mattarella nella sua ultima visita istituzionale in Calabria, non può diventare terreno di battaglia elettorale”.
“Questa decisione è scellerata, fuori dal contesto economico e produttivo di un Sud che vuole agganciare la locomotiva della crescita ma viene sempre deviato su un altro binario da chi governa la Nazione. Prova ne siano, per esempio, i ritardi nella messa a terra dei fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza, la scelta di accentrare in una Zes unica le otto Zone economiche speciali che stavano operando nel Mezzogiorno o la spinta secessionista impressa con l’accelerazione sull’iter parlamentare dell’autonomia differenziata. Ma non solo. Dalla lettura della Manovra di bilancio del 2024 emerge con chiarezza il fatto che gli sgravi contributivi sono limitati. Lo sgravio totale per i giovani e donne del 2023, infatti, è stato lasciato cadere e si sono concentrate le poche risorse sulle categorie svantaggiate come donne con figli, vittime di violenza e percettori di sostegni al reddito . Questo mentre l’Inps scatta, infatti, una fotografia impietosa sul sistema di entrata nel mondo del lavoro, dove si registra una riduzione di attivazioni di nuovi rapporti di lavoro che, nei primi 9 mesi del 2023, si attestano a circa 6,3 milioni. Diminuiscono sensibilmente le assunzioni a tempo indeterminato e in apprendistato e la temporaneità lavorativa sale, raggiungendo quasi l’80% dei rapporti di lavoro attivati”.
“Mentre crescono dell’11,2% i beneficiari di Naspi che raggiungono oltre 1 milione di nuovi disoccupati, indice di un disagio lavorativo importante. In questo quadro appare necessario fare due passi avanti e non uno indietro sulla strada dello sviluppo del Mezzogiorno e, soprattutto, della Calabria e per questo chiediamo con convinzione al Governo di rendere strutturali quegli sgravi, puntare a creare assunzioni a tempo indeterminato lasciando alla contrattazione di secondo livello il ricorso ad eventuali forme di flessibilità e dare, finalmente, impulso ai progetti delle Zes e del Pnrr, valorizzando il ruolo delle Regioni nell’attuazione di quelle politiche. A dirlo è Mariaelena Senese, Segretario generale Uil Calabria.