Il Corecom Calabria sceglie di stare dalla parte dei giovani, senza mediazioni e senza illusioni, nella certezza che la battaglia contro l’azzardo minorile è il banco di prova della nostra civiltà. Nel cuore della società contemporanea si annida una piaga che cresce nell’ombra, alimentata dall’indifferenza e dalla rapidità che caratterizza il nostro tempo: il gioco d’azzardo minorile. Un fenomeno sistemico e stratificato che intreccia silenzi collettivi, carenze legislative, strategie di marketing sempre più aggressive e, soprattutto, una fragilità che non è mai solo personale, ma profondamente sociale e culturale. Affrontare questa emergenza significa assumersi un compito civile che va ben oltre le mere analisi statistiche o i richiami istituzionali: è la cartina di tornasole della nostra convivenza democratica, dove la tutela dei più vulnerabili – e tra questi i giovani – misura la qualità stessa del nostro vivere comune.
I numeri, oggi, inchiodano alle proprie responsabilità chiunque preferisca lo sguardo basso alla denuncia coraggiosa. Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, il 53% degli studenti italiani tra i 15 e i 19 anni ha giocato d’azzardo almeno una volta nel 2023. Oltre 120.000 adolescenti sono già considerati a rischio patologico, con diagnosi di “disturbo da gioco d’azzardo” in crescita del 15%. Nel solo 2024, il 14% degli studenti ha dichiarato di aver giocato d’azzardo online, quasi il doppio rispetto al 7,9% del 2019. Il dato che più inquieta riguarda le ragazze: la partecipazione è triplicata in pochi anni, dal 2,7% all’8,7%. I ragazzi restano i più esposti, con il 29% coinvolto contro il 16% delle coetanee, e una propensione doppia all’uso delle piattaforme digitali. L’Italia presenta la più alta incidenza di gioco d’azzardo tra gli adolescenti in Europa, il 45%, ben oltre la media europea del 37%. In media, il 23% degli studenti ESPAD 2024 ha dichiarato di aver scommesso con denaro nell’ultimo anno, sia online che offline, su slot, giochi di carte o eventi sportivi. E ogni percentuale è un volto, una famiglia, un rischio che diventa ferita aperta nella carne viva della società.
Per questo il Corecom Calabria – attraverso le voci di Fulvio Scarpino, Mario Mazza e Pasquale Petrolo – annuncia che domani, martedì 27 maggio, partirà un percorso di sensibilizzazione e tutela dei giovani, con il primo appuntamento in collaborazione con l’Ordine dei Medici della provincia di Reggio Calabria e con la fondamentale partecipazione della Garante della Salute della Regione Calabria, Anna Maria Stanganelli. Il momento inaugurale di una serie di incontri mirati che coinvolgeranno progressivamente operatori sanitari, scuole, associazioni, terzo settore e ogni presidio educativo e sociale disponibile sul territorio. “Nessuna alleanza esclusa, nessuna voce marginale: la strategia sarà costruita con chi quotidianamente affronta la fragilità minorile e non con chi si accontenta di proclami astratti”, commenta il Comitato.
“Siamo consapevoli che ostacoli e ambiguità si annidano anche nelle pieghe dello Stato, quando pareri e consulenze “scientifiche” si mettono al servizio degli interessi dell’industria dell’azzardo, anziché della salute pubblica. Ma la risposta deve essere corale, radicale, senza più zone grigie: denunciare le trappole digitali, monitorare ogni operazione di marketing che miri ai minori, presidiare i social, educare al dubbio e al pensiero critico, ascoltare e accogliere, segnalare ogni abuso. Tutte azioni fondamentali per offrire a famiglie e ragazzi strumenti veri, reali, concreti, per distinguere il gioco dalla trappola, la libertà dalla dipendenza”.