“La scomparsa di Natale Cutrupi, poeta in lingua e vernacolo, saggista e collezionista ma soprattutto appassionato cultore delle memorie cittadine, è una grande perdita per la nostra Città.” Così Stefano Iorfida, Presidente dell’Associazione Culturale Anassilaos. Egli è stato in tutto e per tutto espressione della “reggitanità”, talora impulsivo ma sempre generoso e leale. Per l’intera sua esistenza si è impegnato a sottrarre all’oblio del tempo e alla sua rapacità, all’indifferenza dei suoi stessi concittadini, ogni testimonianza che potesse illuminare fatti ed eventi della Sua città sia che si trattasse di documenti o cartoline, di cui era un grande raccoglitore, di libri od oggetti. Le sue numerose pubblicazioni, compresi i calendari, sono l’espressione dichiarata di un immenso amore per Reggio, di un impegno e di una personalità che lascia dietro sé un vuoto che le generazioni future non potranno giammai colmare. Lo abbiamo avuto amico, presente alle nostre iniziative culturali, compagno di scorribande al mercatino della domenica, sempre curioso e attento. Adesso è il tempo del dolore e del silenzio ma nei prossimi mesi ci piacerà tornare sull’uomo e sulla sua opera.
Prof Stefano Iorfida
Anassilaos: inaugurazione della mostra su De Nava alla Biblioteca Comunale
La villetta “De Nava” ospiterà giovedì 22 febbraio, alle 16:45, l’inaugurazione della mostra documentale “Giuseppe De Nava: l’uomo, il cittadino, lo statista” che sarà possibile visitare all’interno della biblioteca comunale fino al prossimo 19 marzo 2024. L’evento, nel centenario della morte del celebre statista reggino, sarà realizzato in collaborazione con l’associazione culturale “Anassilaos” attraverso l’esposizione di documenti della biblioteca e della collezione di Giuseppe Diaco.
All’iniziativa parteciperanno la responsabile della biblioteca “De Nava”, Daniela Neri; il presidente della Deputazione di storia patria per la Calabria, Giuseppe Caridi; il rappresentante del liceo artistico “Mattia Preti-Frangipane”, Nunzio Tripodi; il presidente dell’associazione culturale Anassilaos, Stefano Iofrida.
Antonino Romeo, deputato della Deputazione storia patria per la Calabria, approfondirà la tematica riguardante “Giuseppe De Nava. L’ultima battaglia politica”. Toccherà a Roberta Filardi, docente di storia dell’Arte al liceo artistico “Preti-Frangipane”, affrontare il tema: “Giuseppe De Nava e la ‘ricostruzione’ nell’immagine di Giannino Castiglioni, autore della targa bronzea presente nella villetta De Nava”. Proprio accanto alla targa, in occasione dell’inaugurazione della mostra, sarà affissa una piccola corona d’alloro.
Si terrà giovedì 14 dicembre alle ore 16,45 presso la Villetta De Nava il secondo degli incontri previsti nell’ambito della mostra filatelica e librariaA” promossa congiuntamente dall’Associazione Culturale Anassilaos e dalla Biblioteca “P. De Nava” con il Patrocinio del Comune di Reggio Calabria, che è stata inaugurata il 7 dicembre scorso con la partecipazione di Daniela Neri, Responsabile della Biblioteca, di Cristina Iracà, Referente per la Filatelia di Poste Italiane, che si è soffermata sull’annullo filatelico concesso all’evento e di Fabrizio Sudano, Soprintendente Archeologia, Belle arti e Paesaggio per la città metropolitana di Reggio Calabria e la provincia di Vibo Valentia, che ha anche preso parte alla conferenza di presentazione delle più recenti scoperte archeologiche in Aspromonte che ha registrato, tra gli altri, l’intervento del Vicesindaco di Bova Gianfranco Marino, del Dott. Giorgio Cotroneo, funzionario del Parco e di Lino Licari che del Parco è guida, nonché del Prof. Daniele Castrizio, e del Prof. Riccardo Consoli che ha relazionato sul tema. Tre i momenti previsti in questo secondo incontro, che sarà condotto da Fabio Arichetta, Responsabile del Centro Studi Anassilaos: una riflessione della Prof.ssa Annunziata Rositani, Associato di Storia del Vicino Oriente Antico e Cultura e Letteratura del Vicino Oriente Antico presso l’Università di Messina sull’“L’apporto delle Culture dell’Oriente Antico alla civiltà del Mediterraneo”, che è il tema della mostra; l’illustrazione, a cura del Circolo Filatelico di Anassilaos, del valore bollato dedicato ai Bronzi di Riace che sarà emesso il 12 dicembre, che segue i due francobolli già emessi nel settembre 1981 in occasione del loro restauro e quello del marzo 2005 nell’ambito della emissione dedicata alla Regione Calabria ed infine l’ intervento del Prof. Eligio Daniele Castrizio, Ordinario di Iconografia e Archeologia della moneta e Iconografia e storia della moneta antica, che alle due statue ha dedicato importanti studi e ricerche, sul tema “Nuovo contributo alla conoscenza dei Bronzi di Riace”.
La mostra durerà fino al prossimo 19 gennaio e si inserisce in quel campo di ricerca della “percezione dell’antico” che è al centro della riflessione del Sodalizio reggino che nel rilanciare i valori dell’Antico in una città che è stata greca e latina non vuole lodare acriticamente un passato lontano e sia pure glorioso nel ricordo del quale rassegnarsi ad un presente difficile e complesso, quanto avviare un processo di crescita culturale – che può anche essere economico e sociale – facendo tesoro di quel passato.
Anassilaos ritiene importante l’apertura ai cittadini degli scavi di Piazza Garibaldi
Nella giornata di sabato u.s. è stato possibile visitare l’importante cantiere archeologico di Piazza Garibaldi.
Al di là delle ipotesi fin qui avanzate circa la natura del manufatto: tempio romano sul modello di quello di Taureana (ma la Reggio romana era di gran lunga più importante) o mausoleo (ipotesi più accattivante non fosse altro che per le ricadute che ne deriverebbero sul piano storico e insieme mediatico) – scrive Stefano Iorfida, Presidente dell’Associazione Anassilaos – resta il lavoro di scavo fin qui condotto con perizia dall’archeologo addetto sotto la supervisione scientifica di Fabrizio Sudano, Soprintendente Archeologia, Belle arti e Paesaggio per la città metropolitana di Reggio Calabria e la provincia di Vibo Valentia. Un lavoro reso possibile dalla sinergia di due istituzioni, il Comune di Reggio Calabria e la Soprintendenza, che hanno fin qui collaborato e reso anche possibile la fruibilità al pubblico degli scavi anche grazie alle due “finestrelle” aperte lungo la staccionata che circonda il cantiere che consentono di seguire giorno per giorno il lavoro di scavo. Va riconosciuta alla Soprintendenza la consapevolezza – e quindi il merito – che la conservazione e la tutela di ogni opera artistica e/o storica ricada alla fine sui cittadini e che essi debbano essere sensibilizzati e fatti partecipi, resi consapevoli che sotto i propri occhi si apre un mondo che, per quanto in apparenza possa apparire lontano nel tempo, è il sostrato, l’humus, sul quale essi sono cresciuti e sono divenuti quello che oggi sono.
Per questa ragione l’apertura periodica del cantiere ai cittadini – pur con tutte le difficoltà derivanti dalla messa in sicurezza dello stesso cantiere – costituisce un fatto estremamente positivo che ci auguriamo possa essere ripetuto nel tempo con la partecipazione delle scuole dato che ai cittadini di domani dovremo quanto prima passare il testimone con l’auspicio che possano essere migliori di noi.
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Ho la ventura (sventura?) di abitare in Via Lia, in una delle sue tante diramazioni e dei suoi innumerevoli condomini, snodo centrale dell’intero popoloso quartiere di San Brunello. Tra le diverse problematicità ve ne è una che, una volta tanto, non riguarda il Comune ma la distribuzione della posta. L’ultima personale visione (epifania) di un postino o portalettere che dir si voglia, persona peraltro garbata e gentilissima, risale agli ultimi giorni di agosto dopo un’assenza di quasi l’intero mese. Dopo di allora – e siamo al 20 di settembre – nessuna lettera, missiva, bolletta è riuscita a superare i confini del quartiere e/o perlomeno del mio condominio quasi che una nube spessa, come quella che circondò per maledizione l’isola dei Feaci che avevano offeso Poseidone accogliendo il misero Odisseo, abbia reso impenetrabile il quartiere e il condominio. Il problema, al netto di ironia, è comunque abbastanza serio. Al di là della corrispondenza privata che ho comunque il diritto di ricevere in tempi canonici e normali avendo sulla busta applicato un francobollo – che è poi la tassa pagata allo Stato per il servizio di recapito -, la questione più importante riguarda le bollette di pagamento delle utenze (energia elettrica, gas, servizio idrico ecc. ecc.) e di diverse altre eventuali comunicazioni soggette a scadenza e che comportano, se pagate dopo la scadenza, un aggravio per lo sventurato utente. Mi si dirà che le bollette possono essere scaricate sul conto corrente di ciascuno di noi ma la facoltà di avvalersi di un tale servizio bancario (soprattutto per i diversamente giovani) non può divenire un obbligo in funzione e a causa di un disservizio. Mi si dirà anche che la normale corrispondenza può essere agevolmente (e forse meglio) inviata tramite una email, ma in tal caso si abolisca tale servizio pubblico e/o ci si affidi ai privati. Posso immaginare che vi siano carenze di personale e che i postini/portalettere siano divenuti una specie rara ed in via di estinzione come il gallo cedrone e i panda ed allora, come si fa nei parchi, immettiamo nuovo personale, ripristiniamo quell’antico rapporto che univa il portalettere al quartiere e alla gente che vi abita. Una maniera per venire incontro al bisogno di lavoro di tanti giovani del nostro Sud e di Reggio Calabria e di superare un problema che potrebbe avere conseguenze gravi poiché tale disservizio, se continuato, crea un danno (vedi un ritardo di pagamento) all’utenza di cui poi i responsabili potrebbero essere chiamati a rispondere.
Ospite dell’Associazione Culturale Anassilaos lo storico Carmine Pinto, Ordinario presso l’Università degli Studi di Salerno di Storia Contemporanea nonché Direttore del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Salerno e titolare delle cattedre di Storia Contemporanea, Storia delle Istituzioni Contemporanee, Storia del Mezzogiorno e Storia dell’Ottocento, sarà a Reggio Calabria il 5 e il 6 luglio per due distinte manifestazioni. Mercoledì 5 luglio alle ore 20,00 presso il Circolo del Tennis Polimeni- Giardino di Benedetta presenterà il suo ultimo saggio storico, edito da Laterza “Il brigante e il generale/La guerra di Carmine Crocco ed Emilio Pallavicini di Priola”, una storia che prendendo spunto da una vicenda particolare contribuisce a delineare, con una potenza descrittiva che va ben oltre il mero dato cronachistico assumendo quasi il valore di una sorta di “romanzo storico”, quel complesso e difficile primo decennio dell’Italia unita – oggi al centro di riflessioni anche pretestuose e ideologiche – attraverso il contrasto e il conflitto tra due uomini, il primo, ormai ultimo rappresentante dell’antico regime, delle sue tradizioni politiche e militari; l’altro l’esponente della nuova realtà concretizzatasi anche nella costituzione del primo esercito nazionale. All’incontro, che si avvale del Patrocinio della Deputazione di Storia patria per la Calabria, interverranno l’Avv. Ezio Privitera, Presidente Circolo del Tennis “Rocco Polimeni”, il Dott. Stefano Iorfida, Presidente Associazione Culturale Anassilaos, il Prof. Giuseppe Caridi – Presidente Deputazione di Storia Patria per la Calabria. Introdurrà e condurrà il Dott. Fabio Arichetta – Responsabile Centro Studi per la Storia Moderna e Contemporanea “Rosario Romeo” dell’Associazione Anassilaos. Il giorno successivo, giovedì 6 luglio alle ore 17,00 presso la Villetta De Nava lo studioso inaugurerà il ciclo di incontri promossi dall’Associazione Culturale Anassilaos, congiuntamente con la Biblioteca Pietro De Nava, sul tema “La percezione del tempo tra antico moderno e contemporaneità” organizzati nell’ambito delle manifestazioni dell’Estate Reggina 2023 promosse dal Comune di Reggio Calabria. Argomento della riflessione di Carmine Pinto, che si occupa tra l’altro anche di storia politica, storia culturale e di storia militare e dirige il Centro di Ricerca sui conflitti in Età Contemporanea, “Democrazia e autocrazia alla luce della guerra in Ucraina”, un motivo di grande tragica attualità che ci conduce alla nostra difficile contemporaneità. Nella due giorni reggina lo storico visiterà anche alcuni luoghi legati alla memoria di Giuseppe Garibaldi, figura risorgimentale presente nella nostra storia, nel 1860 e nel 1862.
Prosegue il ciclo di incontri dedicati all’architettura e agli architetti, reggini e non reggini, che hanno contribuito alla ricostruzione della Città dopo il sisma del 28 dicembre 1908 organizzati dall’Associazione Culturale Anassilaos, con il suo Centro Studi per la Cultura dell’Architettura e del Paesaggio, e dalla Biblioteca “Pietro De Nava” con il patrocinio del Comune, Assessorato alla Cultura. Giovedì 29 giugno alle ore 16.45, dopo Marcello Piacentini, sarà la volta dell’architetto e ingegnere Flaminio Giuseppe De Mojà (1905-1987), attraverso la messa a fuoco di uno spaccato che vuole andare oltre l’Architettura, sfociando nelle arti visive, nella musica e nella letteratura, con notizie inedite e rappresentative di un’epoca che ha dato lustro alla città di Reggio Calabria. Flaminio Giuseppe De Mojà, intellettuale eclettico e versatile, tra tutti gli esponenti del movimento moderno d’avanguardia razionalista, è l’unico nato a Reggio Calabria dove, oltre a svolgere la sua attività professionale, ha diretto nella sua casa di via Filippini uno dei più prestigiosi salotti artistico-letterari frequentati dai massimi esponenti della cultura nazionale e internazionale. Tra gli ospiti più autorevoli basta menzionare il poeta Giuseppe Ungaretti, gli artisti Nunzio Bava e Pasquale Panetta, e tanti musicisti, tra i quali il Maestro Francesco Cilea e il tenore Beniamino Gigli. Lui stesso ha lasciato degli insegnamenti che restano tra i ricordi delle due nipoti, Ketty Adornato e Samuela Piccolo “… mettere la cultura e l’arte con l’A maiuscola al primo posto, sull’altare delle Muse… nella vita bisogna perseguire la qualità, e la qualità deve riflettersi in ogni cosa: in ogni libro che si legge, in ogni artista che si ammira, in ogni scelta di vita… e la qualità va a braccetto col tempo: il tempo non va sprecato, mai, e va riempito con elementi significativi ed essenziali …”. L’iniziativa si avvale , inoltre, del Patrocinio dell’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori e del Collegio Provinciale dei Geometri e Geometri Laureati di Reggio Calabria. Dopo i saluti i della dott.ssa Irene Calabrò, Assessore alla Cultura Città di Reggio Calabria, dell’arch. Ilario Tassone, Presidente OAPPC, del geom. Antonio Misefari, Presidente CPGeGL e del dott. Stefano Iorfida, Presidente Associazione Culturale Anassialos, interverranno: il dott. Fabio Arichetta, Responsabile Anassialos Centro Studi per la Storia Moderna e Contemporanea, il prof. Renato Laganà, Docente Università Mediterranea di Reggio Calabria e la dott.ssa Daniela Neri, Responsabile della Biblioteca “Pietro De Nava” Città di Reggio Calabria. Il cuore dell’iniziativa graviterà attorno alle testimonianze di vita offerte dalle due nipoti di Flaminio De Mojà, la dott.ssa Ketty Adornato e l’artista Samuela Piccolo che converseranno con l’arch. Antonella Postorino, Responsabile del Centro Studi per la Cultura dell’Architettura e del Paesaggio Anassilaos, condividendo ricordi e documenti inediti del nonno. Nel corso dell’incontro verrà proiettato il video del progetto “Tour Virtuale Opere Architettoniche e Fotografiche” curato dal geom. Claudio Sergi, nell’ambito delle attività del Centro Studi per la Cultura dell’Architettura e del Paesaggio Anassilaos.
Riceviamo e pubblichiamo: “La scomparsa improvvisa di Nuccio Ordine è una perdita irreparabile per la cultura italiana ed europea. Ancor più per l’Associazione Culturale Anassilaos che lo ha sempre avuto vicino, prodigo di consigli, proposte e suggerimenti. Da prestigioso componente del Comitato Scientifico del Premio Anassilaos non ha mai mancato di proporre personalità eminenti della cultura d’Europa che grazie a Lui sono approdati nella nostra Città. Nel piangere lo studioso non possiamo che piangere l’Amico, lontano e insieme vicino, con il quale abbiamo organizzato e realizzato eventi importanti. Ci mancherà il suo sorriso, la sua umiltà nell’affrontare uomini e cose, quella umiltà che lo ha sempre contraddistinto pur quando riceveva prestigiosi riconoscimenti internazionali, dalla Legione d’Onore al recentissimo Premio Principessa delle Asturie. La vita d’un uomo come quella di una associazione è come un mosaico costituito di tante piccole tessere. Con il trascorrere del tempo molte di queste tessere – uomini e donne che hanno accompagnato il nostro cammino – si sono staccate e non possiamo più sostituirle. Di esse resta memoria tanto più certa e grande quanto più grande è stata l’opera realizzata e compiuta. Non crediamo – e questo diciamo a titolo personale – a nessuna esistenza dopo la morte ma piuttosto alla memoria, nell’alternarsi delle generazioni, di poeti e scrittori, di artisti e filosofi, di scienziati e musicisti che vince la morte e l’oblio. In questa “memoria” riteniamo vi sia un posto non piccolo per Nuccio Ordine e un posto ancor più grande nel cuore dell’Associazione Culturale Anassilaos e nel mio che piange ancora una volta la perdita di un amico.
Stefano Iorfida”