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“Fuoriclasse in movimento”: gli studenti protagonisti a Palazzo San Giorgio contro la dispersione scolastica
Una mattinata all’insegna della partecipazione civica e del dialogo tra giovani e istituzioni: martedì 29 aprile, Palazzo San Giorgio ha aperto le sue porte a decine di studenti e studentesse provenienti dagli Istituti Comprensivi “Nosside-Moscato-Pythagoras”, “Catanoso-De Gasperi” e “Radice-Alighieri” di Catona. L’iniziativa si inserisce nel progetto nazionale “Fuoriclasse in movimento”, promosso da Save the Children in collaborazione con l’Amministrazione comunale, con l’obiettivo di contrastare la dispersione scolastica e promuovere il benessere degli alunni.
Accolti nell’aula consiliare “Pietro Battaglia” dal Presidente del Consiglio Comunale Enzo Marra e dalle assessore Anna Briante e Giuggi Palmenta, i ragazzi hanno avuto l’opportunità di conoscere da vicino il funzionamento dell’assemblea comunale e i principi della democrazia partecipata.
Un momento di grande ispirazione è stato l’intervento del cestista della Viola Reggio Calabria, Giovanni Cesell, che ha sottolineato il valore dell’impegno civico: «Siamo cittadini prima ancora che sportivi o studenti, ed è nostro dovere contribuire al miglioramento del contesto in cui viviamo, ovunque ci troviamo».
Nel corso dell’incontro, i giovani hanno presentato proposte per migliorare gli ambienti scolastici, dalla cura degli spazi verdi alla fruizione delle palestre, passando per la manutenzione ordinaria degli edifici. Le istanze sono state espresse in modo originale e coinvolgente: performance artistiche, canzoni rap e persino una “macchina del tempo” simbolica hanno animato la mattinata.
L’Amministrazione ha accolto con interesse le proposte, fornendo risposte immediate su alcune criticità già note e impegnandosi a trasmettere quelle nuove agli uffici competenti. Al termine della giornata è stato sottoscritto un patto d’impegno congiunto: il Comune continuerà ad ascoltare e prendere in carico le segnalazioni degli studenti, che, a loro volta, si sono detti pronti a collaborare attivamente per migliorare la vita scolastica e la comunità reggina.
“Fuoriclasse in movimento” è attivo a Reggio Calabria dal 2021 e coinvolge più di 15 scuole della città e della provincia, tra cui anche l’IC Sant’Eufemia Sinopoli Melicuccà, IC Pentimalli Paolo VI, IC Scopelliti Green e IC Ugo Foscolo. Il progetto lavora sulla prevenzione della dispersione scolastica attraverso azioni concrete che stimolano la partecipazione e il protagonismo degli studenti.
L’incontro è stato coordinato dalle referenti Giulia Melissari ed Elisabetta Polimeni, che hanno annunciato un prossimo appuntamento pubblico: il 28 maggio in Piazza Italia, dove verrà presentata l’e-policy elaborata all’interno del progetto con la collaborazione del Safer Internet Centre – Generazioni Connesse. Parteciperanno anche altri istituti della città, in un evento che metterà al centro la scuola come motore di cambiamento e coesione sociale.
Accendere il desiderio di partecipazione nei giovani, “Alta Voce” un progetto di Save The Children e del Centro Comunitario Agape
“I ragazzi non sono vasi da riempire ma fuochi da accendere”: è questo lo slogan che sintetizza le finalità del percorso formativo “Alta Voce” completamente gratuito realizzato da Save The Children con Cittadinanzattiva e Agesci per fornire a ragazzi e ragazze tra i 16 e i 23 anni le nozioni necessarie per l’utilizzo dei principali strumenti di attivismo e partecipazione. Giunto quest’anno alla seconda edizione, il progetto, che conta sulla partnership accademica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e di Edulia-Treccani e sul contributo di partner territoriali come Il Centro Comunitario Agape in Calabria. In Italia circa un giovane su due nella fascia 14-19 anni ha svolto almeno un’attività di partecipazione civica e politica (49,9%).
Nella fascia di età 20-24 anni i valori salgono a 63,3% e sono in linea con la media nazionale (63,5%). La partecipazione sociale nel 2022 non è ancora tornata ai livelli pre-pandemia (31,3% nel 2019), ma coinvolge il 25,4% della popolazione ed è più diffusa rispetto all’anno precedente (19,9%). È più elevata fra i giovanissimi, con uno scarto di nove punti percentuali tra i 14-19enni (39,9%) e i giovani 20-24enni (30,9%), senza grandi differenze di genere. Giulia Melissari referente per il progetto nella nostra provincia “ricorda come gli adulti continuano a ripetere che gli adolescenti tendono a rinchiudersi in sé stessi, a rifugiarsi nello smartphone, a rifiutare la partecipazione e la politica, ma non si chiedono cosa si fa per offrire loro opportunità e spazi per sperimentare percorsi di cittadinanza attiva? L’ esperienze fatte dicono che quando si investe sui giovani con proposte dove si sentono coinvolti i risultati arrivano, così come è successo in occasione della prima edizione el progetto che ha avuto un successo anche nel territorio reggino.
Alta voce è un percorso di approfondimento intensivo rivolto ai ragazzi dai 16 ai 24 anni che intendono esplorare il tema della sostenibilità e impegnarsi attivamente per il cambiamento, un progetto educativo innovativo che offre loro conoscenze e strumenti per incidere positivamente in contesti che lasciano poco spazio ai giovani, attraverso moduli e laboratori in presenza in alcune città, da nord a sud del Paese con un’attenzione alle periferie e alle aree urbane a maggiore fragilità sociale, con docenti e professionisti, capace di orientare a futuri percorsi accademici/universitari o professionali. Previsi laboratori in presenza in varie città finalizzati allo sviluppo di un’iniziativa. I ragazzi provenienti da altre parti di Italia saranno seguiti online da tutor esperti per sviluppare a distanza il loro progetto. Nelle sedi delle città coinvolte i gruppi si incontreranno per seguire insieme i live streaming. Previsti anche campi nazionali in presenza per conoscersi con altri gruppi giovanili delle altre città, per mettere in pratica le conoscenze acquisite e progettare azioni per i territori
Si parlerà di cosa è l’attivismo giovanile, del potere che i cittadini hanno di cambiare le realtà in cui vivono, a partire della storia della cittadinanza attiva e di esperienze attuali di attivismo giovanile. La consapevolezza e la conoscenza delle dinamiche tra le dimensioni locali e globali di alcuni fenomeni è infatti fondamentale per chi vuole attivarsi per il cambiamento. Il cambiamento climatico ne è oggi la rappresentazione evidente, sui cui sono previsti approfondimenti. L’espressione non è giusto che più di frequente viene usata trova risposa nella individuazione delle forme attraverso le quali il potere dei cittadini di cambiare le cose riguardi ancora diritti già affermati (ma non pienamente realizzati) e nuovi diritti. La lunga storia di attivismo ci consegna una molteplicità di strumenti di azione civica, che possono essere utilizzati per raggiungere gli obiettivi. Attraverso il racconto di giovani attivisti saranno approfonditi vari strumenti come le azioni simboliche e il monitoraggio civico. Coinvolte le città di Napoli, Reggio Calabria, Udine, Prato,Torino, Firenze, Roma
Le iscrizioni sono aperte a tutte le attività sono completamente gratuite compreso l’incontro residenziale e il rilascio dell’attestato finale. AltaVoce Academy è un progetto interamente finanziato da Save The Children con il contributo operativo di Cittadinanzattiva e degli altri partner, che intende contribuire allo sviluppo dell’attivismo giovanile come potenziale di cambiamento e crescita del nostro Paese. Iscrizioni fino ad esaurimento posti fino al 28 ottobre 2024https://form.jotform.com/242461640147351.
Per informazioni 09657894705
Agape: rinnovato accordo di collaborazione per la tutela dei minori e supporto alle famiglie in difficoltà
Il grido di sofferenza di tantissimi minori e delle loro famiglie, che la cronaca periodicamente fa emergere in modo allarmante nel nostro territorio, chiama in causa tutta la comunità e richiede una maggiore assunzione di responsabilità da parte delle istituzioni e delle associazioni.
Con questo spirito il Presidente del Tribunale per i minorenni Marcello D’Amico ha accolto la disponibilità di Save The Children e del centro comunitario Agape, di rinnovare un accordo di collaborazione che ha dato importanti risultati negli anni scorsi e che si ora si prefigge di attivare ulteriori azioni concrete a tutela dei diritti dei minori e delle famiglie in difficoltà. Save the Children, l’Organizzazione che da oltre cento anni lotta per salvare i minori a rischio e garantire loro un futuro, e Agape, con consolidata esperienza nell’ambito minorile, vogliono essere una risorsa per il Tribunale per i minorenni che continua ad essere un presidio fondamentale per la tutela degli interessi dei minori.
Il nuovo protocollo – che è stato curato dal giudice onorario Giuseppe Marino e alla cui ratifica erano presenti il magistrato minorile Paolo Ramondino, la rappresentante regionale dei programmi di Save the Children Carla Sorgiovanni e la volontaria avvocata Elisabetta Martelli di Agape che curerà con il Giudice onorario Giuseppe Marino il servizio di ascolto e coordinamento dell’intesa. Le collaborazioni previste sono diverse; la realizzazione, a cura di Save the Children e dei propri partner, nei territori di San luca e Locri, del progetto.
Buon Inizio, crescere in una comunità educante che si prende cura, già finanziato dall’impresa sociale con I Bambini e rivolto alle famiglie, con la partecipazione a livello consultivo del Tribunale per i Minorenni, la realizzazione di momenti formativi e/o di approfondimento sulla protezione e ascolto dei Minori Stranieri Non Accompagnati (MSNA) rivolti al personale del TM e a tutti gli attori – istituzionali e non – che a vario titolo si occupano della protezione dei minori migranti e operano nel territorio di competenza del Tribunale.
Inoltre, l’accordo include la realizzazione di momenti formativi e/o di approfondimento sulla legislazione in materia di responsabilità genitoriale e sulla valutazione della capacità genitoriale rivolti agli operatori dei progetti socio-educativi che Save the Children ed Agape promuovono sul territorio ed ai rappresentanti dei servizi sanitari servizi sanitari, sociali ed scolastici.
Il Centro Comunitario Agape garantirà, avvalendosi di volontari qualificati, l’apertura di un punto di ascolto c/o il Tribunale per i Minorenni per la consulenza alle persone in difficoltà ed ai cittadini che hanno esigenza di rivolgersi al Tribunale per i Minorenni, lo stesso servizio sarà svolto presso la sede del Centro Comunitario AGAPE i e sarà, inoltre, istituito un servizio telefonico attraverso il quale potranno essere raccolte le richieste di assistenza e di aiuto per le famiglie, gli insegnanti, le associazioni impegnate nella tutela dei minori.Verranno garantiti, su richiesta delle scuole interessate, incontri formativi e di consulenza con gli insegnanti e le famiglie c/o i presidi scolastici e si collaborerà all’esecuzione dei provvedimenti adottati dal TM a sostegno dei minori appartenenti a nuclei familiari in difficoltà. Tra questi anche il consultorio per adolescenti spazio Zeta promosso all’interno del progetto Orientamento al futuro, lo spazio genitori ed un servizio di orientamento legale a cura degli avvocati volontari della Marianella Garcia.
Secondo le prescrizioni dell’autorità giudiziaria minorile in sinergia con i Giudici Togati, Onorari e con i curatori, il Centro Comunitario Agape collaborerà con proprio personale qualificato al monitoraggio dei minori del distretto allontanati dalla propria famiglia d’origine mettendo a disposizione risorse e servizi, curerà infine uno sportello informativo sull’affido etero familiare e iniziative di sensibilizzazione e formazione delle famiglie interessate d’intesa con il TM.
Il protocollo sarà operativo dal mese di settembre ed è previsto un evento formativo di presentazione e di condivisione con i soggetti istituzionali, i servizi e le associazioni impegnati in servizi per minori e famiglie.
Cari genitori, insegnanti, studenti e comunità, Siamo ragazze e ragazzi del progetto “Altavoce” promosso da SaveTheChildren che ha coinvolto 300 fra ragazzi e ragazze di tutto il Paese e che a Reggio Calabria è stato realizzato dal Centro Comunitario Agape. Un percorso formativo per apprendere strumenti e principi della partecipazione e dell’attivismo civico.
Siamo stati colpiti dalla notizia dell’aggressione che ha coinvolto due studenti del Liceo Scientifico “Leonardo da Vinci”, un evento doloroso che ci ha profondamente sconvolto e ha sollevato in noi molte domande sulle cause dell’accaduto e sul modo in cui è possibile prevenire eventi simili in futuro. Non si tratta di un episodio sporadico, attualmente è sempre più comune ascoltare vicende di aggressioni tra ragazzi. In tutte queste storie, i denominatori sono comuni: problemi di comunicazione, gestione delle emozioni e comportamenti aggressivi. È essenziale che tutti noi, genitori, insegnanti, studenti e comunità, ci uniamo per affrontare queste sfide e promuovere un ambiente educativo sicuro, rispettoso e inclusivo. In questo contesto, è opportuno stilare alcune strategie che potrebbero essere utili per affrontare l’aggressività tra i giovani e prevenire episodi di violenza: – Favorire una comunicazione aperta e rispettosa, in cui i ragazzi si sentano ascoltati e compresi. –
Per affrontare questa problematica in modo efficace è importante coinvolgere i ragazzi stessi nella ricerca di soluzioni; la co-progettazione con i ragazzi permette di comprendere meglio le loro esigenze, ascoltare le loro idee e coinvolgerli attivamente nel processo di cambiamento. – Insegnare loro a riconoscere ed esprimere le proprie emozioni in modo sano. – Essere modelli positivi di comportamento e rispetto reciproco. – Promuovere le abilità sociali e la gestione dei conflitti in modo costruttivo. – Coinvolgere attivamente la famiglia nel processo educativo e di prevenzione della violenza. – Offrire sostegno psicologico e professionale in caso di necessità. – Promuovere la tolleranza, l’inclusione e l’empatia tra gli studenti. – Implementare politiche e procedure di sorveglianza e intervento tempestivo in caso di segnalazioni di aggressività o bullismo. È fondamentale la creazione di un ambiente scolastico e comunitario in cui ogni ragazzo possa sentirsi al sicuro, rispettato e sostenuto. La prepotenza e la violenza non hanno spazio nella nostra società, e dobbiamo lavorare insieme per prevenirli e affrontarli con determinazione e coraggio. Vi invito tutti a unirvi a noi in questo impegno e a contribuire con le vostre idee, energie e risorse per promuovere un clima di rispetto, tolleranza e solidarietà. Grazie per il vostro supporto e per la vostra collaborazione. Cordiali saluti, Gruppo Altavoce Reggio Calabria
“Fuori classe in movimento”: Comune “protocolla l’impegno” per risolvere problematiche sollevate dagli studenti
L’impegno, davanti a centinaia di ragazzi, era stato formale. Suggellato da una firma che voleva mettere nero su bianco come quell’incontro non sarebbe rimasto fine a sé stesso. E così è stato.
L’Amministrazione comunale di Reggio Calabria, infatti, nei giorni scorsi, ha protocollato una nota rivolta ai diversi dirigente di Palazzo San Giorgio con la quale si intende dare seguito alle segnalazioni giunte dagli studenti nel corso dell’incontro avvenuto il 29 aprile scorso nell’ambito del progetto “Fuori classe in movimento”, promosso da Save The Children Italia.
Numerosi allievi degli istituti comprensivi “Moscato” di Gallina, “San Sperato-Cardeto” e “Catanoso-De Gasperi” si erano rivolti agli amministratori presenti con una serie di istanze relative a problematiche riguardanti gli edifici scolastici, sia in termini di accessibilità sia con riferimento a varie carenze e servizi.
Nello specifico era stata evidenziata: la mancanza, nel plesso Spirito Santo dell’I.C. “Catanoso-De Gasperi” di un ascensore o di un montascale per disabili per l’accesso al laboratorio di informatica, situato al primo piano; la necessità di cura degli spazi verdi e dei cortili interni alle scuole e la possibilità per i ragazzi di occuparsi anche degli spazi verdi esterni, adottando parti di giardino; la ristrutturazione e riqualificazione delle palestre e degli spazi adibiti allo sport; la sistemazione del manto stradale e messa in sicurezza delle strade adiacenti alle scuole; la carenza di acqua calda; la mancanza di un’infermeria con defibrillatore. Nel plesso di Condera dell’I.C. “Catanoso-De Gasperi”, inoltre, era stata segnalata la presenza, sull’entrata posteriore, di una barra di parcheggio abusivamente installata dai residenti delle villette limitrofe, che inibisce agli alunni ed agli operatori scolastici l’utilizzo di tale entrata, così privando la scuola anche di una seconda uscita di sicurezza.
Tutte queste istanze sono state raccolte dapprima davanti agli studenti stessi con l’impegno di porre rimedio alle mancanze riscontrate; successivamente l’Amministrazione comunale ha compendiato il resoconto in una lettera indirizzata ai diversi dirigenti affinché gli stessi potessero «prendere conoscenza e adottare, ciascuno per gli aspetti di propria competenza, tutte le iniziative utili a soddisfare le esigenze rappresentate dai ragazzi e risolvere le problematiche evidenziate».
Adesso, dopo il tempo necessario ad analizzare compiutamente le diverse richieste, saranno i dirigenti dell’Amministrazione ad intraprendere le conseguenti azioni per dare concreta attuazione all’impegno assunto con i giovani cittadini reggini.
Come ogni anno, anche quest’anno, in occasione della Festa della mamma è stato pubblicato, in collaborazione con l’Istat , il Rapporto di Save the Children, arrivato alla nona edizione. Il titolo del report è di per sé già esplicativo: “Le equilibriste” per fotografare gli equilibrismi nei quali le donne madri lavoratrici sono costrette a districarsi per conciliare vita professionale e familiare, gestione quotidiana della genitorialità e carichi di cura. E i dati sono tutt’altro che incoraggianti: il report vede, infatti, la Calabria occupare la poco invidiabile 17esima posizione. Il rapporto valuta, attraverso 11 indicatori, la condizione delle madri in tre diverse aree: quella della cura, del lavoro e dei servizi operando anche un confronto tra percorsi di welfare di alcuni Paesi europei. Anche quest’anno, sono le regioni del Nord ad essere più mother friendly, in alcuni casi con valori molto più alti della media nazionale. Male invece la Calabria che si attesta agli ultimi posti. Cosa significhi essere oggi madri lavoratrici in Italia lo chiediamo al sindaco di Cinquefrondi e consigliere della città metropolitana di Reggio Calabria con delega ai Beni Confiscati, periferie, Politiche giovanili e Immigrazione e Politiche di pace, Michele Conìa, “ Il rapporto evidenzia le difficoltà che le madri lavoratrici incontrano ogni giorno nel conciliare impegni lavorativi e famiglia anche a causa di inadeguati servizi per la prima infanzia. Forte rimane il divario tra Nord e Sud. Oltre agli effetti devastanti che colpirebbero tutte e tutti, se l’autonomia differenziata dovesse diventare legge, le donne vedrebbero ulteriori restrizioni relative all’affermazione dei propri diritti. Il diritto al lavoro femminile verrà ulteriormente ostacolato dalla limitazione dei servizi pubblici (in primis, gli asili nido e il tempo pieno); al Sud, inchiodato alla spesa storica, le prospettive di sviluppo e di emancipazione saranno sempre più modeste”. Il sindaco Conìa interviene anche su donne e incarichi nelle istituzioni: “Il ruolo femminile nelle istituzioni è ancora molto limitato sia in termini di rappresentanza che di incarichi ricoperti. Dai dati del 2023 del Ministero degli Interni si apprende che in Calabria su 404 comuni solo 30 sono le sindache. Dal Report, nell’area della Rappresentanza, relativa alla percentuale di donne in organi politici a livello locale per regione, si evince che la Calabria è in fondo alla classifica”. Conìa si sofferma anche su discriminazioni e violenza di genere: “Per un cambio di paradigma contro gli stereotipi di genere e la prevaricazione maschile, per lo sradicamento della cultura patriarcale, fin dal primo mandato, e di concerto con l’Assessorato alle Pari opportunità, abbiamo, tra l’altro, modificato lo statuto del Comune rendendo obbligatoria la costituzione di parte civile in tutti i reati ed episodi di violenza contro le donne, inserito Cinquefrondi nel circuito “La Città delle Donne”, firmati protocolli e ottenuto finanziamenti per la realizzazione di un Centro antiviolenza”. In Italia, si legge ancora nel report, una lavoratrice su cinque esce dal mercato del lavoro dopo la maternità e la natalità ha subito un calo del 3,6% rispetto al 2022; le donne senza figli che lavorano raggiungono il 68,7%, mentre solo poco più della metà di quelle con due o più figli minori ha un impiego, il numero medio di figli per donna è di 1.20, mostrando una diminuzione rispetto al 2022 con l’età media al parto (32,5 anni) che è la più alta d’Europa. “A tal riguardo, commenta il sindaco Conìa, “tanti, troppi, sono ancora gli ostacoli, alla scelta di diventare mamme: tra gli aspetti strutturali, mancanza di servizi per l’infanzia, congedi parentali non equamente distribuiti e incertezza lavorativa. Inoltre da non sottovalutare che le attuali diseguaglianze, fotografate dal rapporto SVIMEZ “Un Paese due scuole” saranno cristallizzate dall’entrata in vigore dell’Autonomia differenziata. Secondo l’Istituto, infatti, un bambino che vive nel Meridione frequenta la scuola primaria per una media annua di 200 ore in meno rispetto al suo coetaneo che cresce nel centro-nord; al Sud e nelle isole sono il 79% del totale gli alunni che non hanno il servizio mensa e solo il 18 % accede al tempo pieno contro il 48% del Centro- Nord. Inoltre al Sud persistono peggiori condizioni sanitarie: è la Calabria ad avere il triste primato delle migrazione sanitaria ed aumentano anche i viaggi della speranza dei pazienti in età pediatrica: nel 2020 la media nazionale si è attestata all’8,7% con punte che sono arrivate al 23,6% della Calabria”. Prosegue determinato l’impegno del sindaco Conìa che conclude “Continueremo a lavorare con politiche e programmi mirati, per la completa parità di genere delle donne, delle ragazze e delle bambine, contro la povertà educativa e l’abbandono scolastico, sensibilizzando alla prevenzione, offrendo maggiori opportunità culturali, cure sanitarie adeguate e necessarie. Libere, emancipate, rispettate”.
Reggio, “Fuori classe in movimento”: centinaia di studenti presenti al progetto contro la dispersione scolastica
Centinaia di studentesse e studenti si sono ritrovati ieri mattina a Palazzo San Giorgio nell’ambito del progetto “Fuori classe in movimento” di Save The Children Italia. L’iniziativa ha coinvolto gli allievi degli istituti comprensivi “Moscato” di Gallina, “San Sperato – Cardeto”, “Catanoso – De Gasperi” e “Campanella” di Gioia Tauro.
Accompagnati dagli insegnanti, ragazzi e ragazze hanno fatto visita al Palazzo sede del Comune di Reggio Calabria, soffermandosi all’interno dell’aula consiliare “Battaglia”, dove sono stati accolti dai vertici dell’Amministrazione comunale.
Alla giovane platea studentesca è stata illustrata l’attività dell’assise cittadina, l’importanza di chi riveste una carica pubblica come amministratori e consiglieri, nonché la complessità dell’organizzazione degli uffici comunali necessaria a garantire un corretto funzionamento dei servizi ai cittadini.
Gli studenti hanno poi presentato numerose istanze agli amministratori, chiedendo loro particolare attenzione su alcuni temi molto rilevanti concernenti gli edifici scolastici, sia in termini di accessibilità anche per i diversamente abili, sia con riferimento a varie carenze e servizi.
Dopo il corposo elenco di richieste, l’Amministrazione comunale ha sottoscritto un atto d’impegno finalizzato a dare ascolto e risoluzione alle problematiche sollevate dagli studenti, i quali hanno garantito il rispetto di un patto nel quale essi stessi forniranno un contributo per rendere Reggio Calabria sempre migliore.
«Fuori classe in movimento – ha affermato Giuseppe Candela, coordinatore del progetto – esiste dal 2017 e mira a contrastare la dispersione scolastica in contesti cittadini e metropolitani, coinvolgendo, da nord a sud, scuole di primo grado, elementari e medie, in 17 regioni su 20». La peculiarità di questo progetto è quella di lavorare sul benessere scolastico «per combattere preventivamente la dispersione. Non agiamo su casi specifici – ha aggiunto Candela – ma sull’intero gruppo classe per fare in modo che la partecipazione attiva degli studenti, possa portare benefici alla classe intera». “Fuori classe in movimento” è presente a Reggio Calabria dal 2021 in sei istituti comprensivi per un totale di una quindicina di scuole: «Abbiamo riscontri positivi in termini di adesione e partecipazione. La rete di docenti e dirigenti che supporta Save The Children vede in Calabria quella che certamente offre più stimoli, anche verso la riprogettazione del programma. Qui abbiamo trovato un’ottima accoglienza. È chiaro che vi siano delle problematiche su cui intervenire, c’è da lavorare anche perché la questione del dimensionamento scolastico sta impattando negativamente sul lavoro che facciamo».
E’ la provincia di Catanzaro con il 39%, in Calabria, la realtà territoriale dove i padri usufruiscono in maniera maggiore del congedo di paternità il cui utilizzo in Italia risulta più che triplicato nel periodo 2013-2022.
Il dato emerge dall’elaborazione di Save the Children dei nuovi dati Inps diffusi, in occasione della Festa del Papà.
Introdotto nel 2012, lo strumento prevedeva un solo giorno obbligatorio e due facoltativi, mentre oggi garantisce 10 giorni obbligatori e uno facoltativo ai neopapà ed è fruibile tra i due mesi precedenti e i 5 successivi al parto.
A seguire nelle percentuali di adesione al congedo di paternità, che nel Mezzogiorno propone tassi di adesione ancora piuttosto bassi, ci sono Reggio Calabria (35%), Cosenza (33%), Vibo Valentia (29%) e Crotone fanalino di coda (24%).
Tutte situazioni molto lontane dai valori superiori all’80% (i più elevati) delle province di Bergamo e Lecco (81% in entrambi i casi), Treviso (82%), Vicenza (83%) e Pordenone (85%).
Ad utilizzare maggiormente il congedo, come era prevedibile sono gli uomini nelle fasce d’età comprese fra i 30 e i 39 anni (65,4%) e fra i 40 e i 49 (65,6%). Inoltre, è più probabile che il padre usufruisca del congedo di paternità se lavora in aziende medio-grandi. Fra quelle con oltre 100 dipendenti, infatti, l’utilizzo è pari al 77%, mentre scende al 67,8% in quelle che hanno fra i 51 e i 100 dipendenti, al 60% fra quelle che hanno fra i 16 e i 50 dipendenti, fino ad arrivare al 45,2% nelle aziende con 15 dipendenti o meno. Eppure, è proprio in questa ultima tipologia di azienda che si è registrato l’aumento maggiore nell’utilizzo del congedo di paternità tra il 2021 e il 2022 (più 8,7%).
“Il coinvolgimento dei padri nella cura dei figli sta cambiando, anche se lentamente, anche in Italia – afferma Giorgia D’Errico, direttrice Affari pubblici e Relazioni istituzionali di Save the Children – a favore di una maggiore condivisione delle responsabilità. È necessario sostenere questo cambiamento, andare nella direzione di un congedo di paternità per tutti i lavoratori, non solo i dipendenti, garantendo che i datori di lavoro adempiano all’obbligo di riconoscere tale diritto, e fino ad arrivare all’equiparazione con il congedo obbligatorio di maternità”.
In Calabria Save the Children è presente con I Poli educativi che propongono, all’interno di scuole d’infanzia comunali e statali, percorsi di supporto alla genitorialità e consulenze con professionisti a sostegno del benessere del nucleo familiare. Un Polo Mille Giorni è presente a San Luca e un altro a Locri , con il supporto dell’Impresa Sociale Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Sanità Calabria: rapporto Svimez colloca Regione come 1° per migrazione sanitaria ed ultima per spesa sanità
La Calabria è l’ultima regione in Italia per spesa corrente in sanità, per numero di donne che si sottopongono ai controlli contro i tumori ed è la prima per migrazione sanitaria.
E’ quanto emerge dal Report Svimez “Un Paese, due cure”.
“I divari Nord-Sud nel diritto alla salute“, presentato ieri a Roma in collaborazione con Save the Children.
Contestualmente, Save the Children ha ribadito come i divari territoriali siano evidenti già a partire dalla nascita. Sebbene nel panorama mondiale il Servizio sanitario nazionale si posizioni come una eccellenza per la cura dei bambini, viene rilevato, le disuguaglianze territoriali sono molto accentuate.
Secondo gli ultimi dati Istat il tasso di mortalità infantile era di 1,8 decessi ogni 1000 nati vivi in Toscana, e più che doppio in Calabria (3,9).
Dai dati di spesa sanitaria (di fonte Conti pubblici territoriali), è scritto in una nota, a fronte di una media nazionale di 2.140 euro, la spesa corrente più bassa si registra in Calabria con 1.748 euro e per la parte di spesa in conto capitale, i valori più bassi si ravvisano in Campania (18 euro), Lazio (24 euro) e Calabria (27 euro), mentre il dato nazionale si attesta su una media di 41 euro.
Secondo le valutazioni dell’Istituto superiore di sanità, nel biennio 2021-2022, in Italia circa il 70% delle donne di 50-69 anni si è sottoposta ai controlli: circa due su tre lo ha fatto aderendo ai programmi di screening gratuiti. La prima regione per copertura è il Friuli-Venezia Giulia (87,8%); l’ultima è la Calabria, dove solamente il 42,5% delle donne di 50-69 anni si è sottoposto ai controlli. Riguardo alla quota di donne che ha avuto accesso a screening organizzati, si passa dal 63 e il 76% di regioni del Nord all’11,8% della Calabria, il dato più basso in Italia.
In relazione alla “fuga” dal Sud per ricevere assistenza in strutture sanitarie è la Calabria a registrare l’incidenza più elevata di migrazioni: il 43% dei pazienti si rivolge a strutture sanitarie di Regioni non confinanti. Sul fronte pediatrico, invece, l’indice in Calabria, nel 2020, è il 23,6% a fronte di una media nazionale dell’8,7% e con differenze territoriali che vanno dal 3,4% del Lazio al 43,4% del Molise.