Ha preso il via con la prima lezione il corso organizzato da Sdi Confcommercio Cosenza con il patrocinio dell’Università della Calabria e del Maeci (Ministero degli affari esteri e della cooperazione) sul “Turismo delle Radici”. “Dopo i saluti della direttrice Maria Santagada e del presidente di Klaus Algieri – è scritto in una nota dell’associazione – è intervenuto il consigliere del Maeci Giovanni Maria De Vita che ha espresso le sue congratulazioni per l’ottima organizzazione del corso e per la lungimiranza nel cogliere l’opportunità di formare su un tema così attuale come quello del turismo di rientro, che coinvolge milioni di turisti di origini italiane residenti all’estero”. “Successivamente le docenti Sonia Ferrari, professore associato di Marketing del Turismo e di Marketing Territoriale presso l’Università della Calabria e Tiziana Nicotera, Cultore della materia in marketing del Turismo e Marketing Territoriale presso l’Unical – riporta ancora la nota – hanno dato il via ufficiale alla prima lezione del corso. Vasta la platea dei partecipanti che vede coinvolti imprenditori, amministratori locali e rappresentanti della funzione pubblica”. Per il Presidente di Sdi Confcommercio, Klaus Algieri “l’avvio di questo corso rappresenta un alto momento di formazione che si concentra su un tema di mercato di vitale importanza e di cui gli operatori del turismo e chi gestisce la cosa pubblica non possono non tener conto”. Il corso si concluderà a marzo ma già sono avviate le procedure per far partire la seconda edizione. (ANSA).
Università della Calabria
Università di Medicina, Lo Schiavo: “Ridistribuzione dell’offerta formativa in tutta la Regione”
L’Università dovrebbe essere alla portata di tutti, diffusa capillarmente su tutto il territorio della Calabria, ma ancora oggi non è così. I Poli principali, infatti, si concentrano nelle città di Cosenza, sede dell’UniCal, di Catanzaro, sede dell’Università della Magna Grecia, e Reggio Calabria, sede dell’Università Mediterranea.
Con la costituzione della nuova facoltà di Medicina il Consigliere regionale Antonio Lo Schiavo chiede il coinvolgimento di tutte quelle aree calabresi spesso escluse, e lo fa attraverso un post pubblicato sulla sua pagina Facebook in cui scrive: “È il momento giusto per affrontare il tema della ridistribuzione dell’offerta formativa universitaria su tutto il territorio calabrese. Non servono logiche di campanile, ma tenere in considerazione le peculiarità dei territori e le loro potenzialità. Ci sono alcune zone della Calabria, penso ad esempio alla provincia di Crotone e a quella di Vibo Valentia, che sono totalmente escluse da ogni facoltà universitaria o corsi di specializzazione, e che hanno una necessità di partecipare al dibattito in corso rivendicando un ruolo nella riorganizzazione delle università calabresi. Mi piacerebbe che la classe politica e le forze sociali di questi territori, al di là dei colori politici, alzassero lo sguardo e si occupassero di questo tema vitale per la loro sopravvivenza”.
Aprirà i battenti in Calabria la prossima sede di Atos Italia, multinazionale, leader globale nei servizi digitali per imprese e pubbliche amministrazioni. Lo hanno annunciato a Catanzaro, nella sede della cittadella regionale, il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto e l’amministratore delegato di Atos Italia, Giuseppe Di Franco. Sarà la settima sede italiana dell’azienda che inaugurerà nel 2023 e assumerà subito 50 dipendenti ed entro il 2025, 150 consulenti. “Si tratta – ha detto il presidente Occhiuto – di una delle aziende principali del continente che produce il computer più potente d’Europa: Leonardo. Sono contento che abbia deciso di investire in Calabria e che lo abbia fatto con il sistema universitario calabrese, il quale aiuterà l’azienda a radicarsi sempre di più nel territorio. Ho chiesto ad Atos di non limitare l’investimento al reperimento di risorse professionali, ma di considerare la Calabria come uno dei loro hub per sviluppare altre attività”.
È previsto, tra l’altro, in Calabria, ha sottolineato Occhiuto che ha delineato un vero e proprio piano di attrazione degli investimenti in cui la Regione è impegnata da qualche mese – un investimento da parte di Amazon che ha già acquistato un capannone a ridosso del porto di Gioia Tauro. “Si prevedono – ha precisato – una ottantina di assunzioni, ma ho già detto ai dirigenti di Amazon che la Calabria è disposta a fare tutto quello che è possibile perché questo investimento possa essere ulteriormente implementato“. Di una politica di crescita importante in un settore critico come quello del digitale ha parlato l’Ad di Atos Italia Di Franco secondo cui “il settore sta conoscendo degli sviluppi molto importanti a livello italiano, europeo e mondiale. In Calabria, giovani laureati in materie scientifiche e tecnologiche potranno trovare l’opportunità di continuare a lavorare e studiare nella loro regione. Lavorare su temi di altissima potenzialità di sviluppo per la nazione e l’Europa”.
“Ci sono, poi altre aziende – ha detto ancora il presidente Occhiuto – con le quali ci stiamo confrontando. C’è un recupero di interesse intorno alla Calabria da parte del mondo delle imprese nazionali e multinazionali perché la regione è sede di importanti infrastrutture strategiche soprattutto per la logistica, come il porto di Gioia Tauro, o di importanti ecosistemi delle conoscenze, come quello delle università. Insomma c’è bisogno di un governo regionale che sappia raccontare queste opportunità ed io cerco di farlo”. “La scelta della Calabria, dopo Napoli e Bari (dove Atos è presente da quattro mesi) – ha sottolineato Di Franco – è per consolidare la presenza nel sud del Paese, in una regione dove abbiamo trovato un network universitario di assoluta eccellenza che può costituire un volano importante per la crescita della nostra azienda. Ci concentreremo su persone ad alto potenziale che escono dal contesto universitario e che vogliono continuare a lavorare nel mondo del digitale rimanendo in Calabria”. La sede ancora non è stata individuata, ma sarà scelta anche considerando il rapporto con l’Università. Quanto alle figure professionali si punta su laureati o diplomati in materie tecnico-scientifiche in discipline del mondo Stem (Science, technology, engineering and mathematics): informatici, ingegneri e laureati in economia. All’incontro era presente anche il rettore dell’Università della Calabria Nicola Leone che ha chiarito come ad essere coinvolti saranno principalmente i “neolaureati di discipline Stem, ma con Atos abbiamo discusso anche della possibilità dell’attivazione di dottorati industriali che vedano una collaborazione tra università e azienda per progetti di ricerca e sviluppo evoluti, prefigurando durante il percorso dottorale, una futura collocazione industriale di alto profilo dentro Atos”. (ANSA).