“Erano da poco passate le 8 e mi sono recata personalmente a portare la vicinanza della Città all’imprenditore Ioná:
insieme siamo rimasti in silenzio un paio di minuti, costernati davanti al salone devastato, investiti da quell’acre odore di bruciato.
L’atto incendiario doloso perpetrato nella notte ai danni di Calabria Motori dimostra la fragilità culturale e morale dei nostri territori: l’azienda, situata nella zona industriale del Comune di villa San Giovanni, si è da subito inserita nel tessuto cittadino dimostrando grande attenzione verso le attività di questa città. Ne è dimostrazione tangibile la sensibilità avuta nell’aderire alla sponsorizzazione della 60ª edizione della Traversata dello Stretto, proposta quale evento identitario della nostra città e dell’intera area. Calabria Motori non aveva bisogno di una vetrina, ma è diventata parte di un evento che la città sente come suo e con cui vuole veicolare il buon nome dell’intero territorio. Quel nome che purtroppo stanotte, per l’infinitesima volta, è stato seriamente compromesso. Troppe volte ci troviamo costretti a dover manifestare solidarietà ad amministratori, imprenditori, cittadini che diventano mirino delle organizzazioni criminali.
È ora di organizzare una reazione civile vera, che si indigni verso ogni comportamento omertoso, prepotente, pretestuoso che spesso è antefatto di un comportamento criminale. Senza il rispetto delle regole del gioco, della libera concorrenza, della capacità imprenditoriale, dell’attività che ciascuno giornalmente svolge nell’esercizio del proprio ruolo, non potremo mai fare quel salto di qualità che consegnerà la nostra provincia e la nostra regione ad obiettivi diversi.
Oggi è il giorno per unirsi a tutta la famiglia di Calabria Motori, all’imprenditore Ioná, ai lavoratori e alle loro famiglie che, come verificato personalmente sul posto stamattina, sono profondamente provati da quanto accaduto. La città di Villa San Giovanni non farà mancare la propria vicinanza, perché come abbiamo detto stamattina all’imprenditore lametino “noi ci siamo!”, scrive la Sindaca di Villa San Giovanni, Giusy Caminiti
villa san giovanni
Omicidio giudice Scopelliti: nei prossimi giorni l’informativa su rilievi
Sarà depositata nei prossimi giorni alla Direzione distrettuale antimafia una prima informativa sull’esito dei rilievi effettuati dalla Squadra mobile reggina e dalla Polizia scientifica a Piale, una frazione di Villa San Giovanni, dove il 9 agosto 1991 fu ucciso in un agguato il giudice Antonino Scopelliti, il sostituto procuratore generale della Cassazione che avrebbe dovuto sostenere l’accusa nel maxiprocesso a Cosa nostra.
Ieri mattina, nel punto esatto in cui fu ucciso, gli investigatori hanno collocato l’auto del magistrato, una Bmw 318i – conservata dalla famiglia e che per la prima volta viene vista e usata per una ricostruzione – affiancata da un moto Honda Gold Wing 1200, dello stesso tipo e modello di quella che il collaboratore di giustizia Maurizio Avola – che si è accusato di essere uno dei due autori dell’agguato – ha detto di avere usato.
Inoltre, la Dda ha chiesto e ottenuto dalla Beretta una riproduzione fedele del fucile calibro 12 di marca Arrizabala, lo stesso tipo che Avola ha fatto ritrovare nel 2018 interrata in un fondo agricolo in provincia di Catania affermando che è quella l’arma del delitto.
Cannizzaro e Princi condannano l’attentato incendiario all concessionaria di auto “Calabria Motori”: solidarietà de
Il deputato reggino di Forza Italia, Francesco Cannizzaro, tramite una nota, esprime piena solidarietà e ferma condanna pe l’atto incendiario perpetrato ai danni della concessionaria di auto “Calabria Motori” che si trova nella zona industriale di Villa San Giovanni.
“Apprendiamo con sgomento dell’atto intimidatorio di chiaro stampo mafioso che nella notte ha colpito la famiglia Ionà, la cui concessionaria di automobili di Campo Calabro è stata data alle fiamme da ignoti. Un danno economico notevole, ma soprattutto un gesto di una vigliaccheria unica, che ci riporta indietro di decenni. Le dinamiche dell’azione intimidatoria, infatti, portano a pensare che dietro ci sia una matrice più alta del raptus di follia di un esaltato, qualcosa da ricercare probabilmente in mentalità e dinamiche criminali più organizzate, e che vanno quindi combattute in maniera ancora più profonda e tenace. Ma a prescindere da chi e perché, non è pensabile che ancora oggi accadano cose del genere.
Calabria Motori, Emanuele Ionà e tutta la sua famiglia, in cui includiamo tutti i numerosi collaboratori, fanno parte di quella Calabria sana che va difesa a tutti i costi. Persone perbene, imprenditori notoriamente sani e seri, gli Ionà rappresentano una realtà che dà posti di lavoro e lustro al territorio.
Forza Italia tutta, con in testa il Segretario regionale del Partito, Francesco Cannizzaro, si stringe attorno ad Emanuele e tutta la grande famiglia Ionà, non solo in virtù del ruolo svolto dall’imprenditore all’interno del partito, ma soprattutto per le qualità umane e gestionali che lo contraddistinguono. Avanti, senza paura e, come sempre, a testa alta.”, scrive l’On. Francesco Cannizzaro.
Atto intimidatorio alla concessionaria di Campo Calabro, Princi “Gesto grave, non degno di una società civile”
“Ho appreso con profondo dispiacere dell’atto intimidatorio che nella notte ha colpito la famiglia Ionà, a cui è stata data alle fiamme la concessionaria di automobili di Campo Calabro. Un gesto grave che non è degno di una società civile e moderna”., afferma in una nota Giusi Princi, eurodeputata FI-PPE, esprimendo “vicinanza e solidarietà a Emanuele Ionà, alla sua famiglia e a tutti coloro che lavorano nella loro azienda”.
“Sono certa – prosegue – che questo vile atto non scalfirà la determinazione e l’impegno della famiglia Ionà nel rivendicare legalità e trasparenza. Questo grave gesto – conclude – deve trovare una ferma condanna e una risposta indignata da parte di tutta la società civile”.
Omicidio giudice Scopelliti: rilievi sul luogo del delitto potrebbero rappresentare una svolta sul caso
A quasi 34 anni da quel 9 agosto 1991, quando il giudice Antonino Scopelliti fu assassinato nella sua auto a Villa San Giovanni, in Calabria, la Polizia torna sul luogo del delitto per nuovi rilievi scientifici.
La svolta arriva grazie ad una serie di verifiche su documenti e di accertamenti balistici effettuati sull’arma sequestrata a luglio del 2018.
Per effettuare i rilievi, la polizia scientifica ha riportato sul luogo del delitto – la frazione Ferrito di Villa San Giovanni a Piale di Campo Calabro – la Bmw 318i del giudice, custodita in tutti questi anni dai familiari.
E’ la prima volta che si vede la macchina del giudice e si fa questa ricostruzione .
Ignoti, la notte scorsa, hanno incendiato una concessionaria di auto “Calabria Motori” che si trova nella zona industriale di Villa San Giovanni.
Sull’origine dolosa del rogo non ci sono dubbi visto che quanto le telecamere di sorveglianza dell’esercizio commerciale hanno ripreso un uomo con il volto parzialmente travisato e una tanica di benzina in mano, mentre appicca il fuoco.
Molte auto e moto sono andate distrutte così come una parte dell’immobile è stato danneggiato dalle fiamme.
Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, che hanno messo in sicurezza l’area, e la polizia di Stato che ha eseguito i primi rilievi. Avvertita la Procura della Repubblica di Reggio Calabria, le indagini sono condotte dalla Squadra mobile che, nelle prossime ore, raccoglierà la denuncia dell’imprenditore Emanuele Ionà.
Al momento non si esclude nessuna pista per quanto riguarda il movente. Dalle modalità utilizzate dagli autori dell’intimidazione, però, sembra un gesto di matrice mafiosa.
A Villa San Giovanni il salotto culturale “Le donne nell’Architettura”
In un mondo afflitto da persistenti divari, raggiungere l’uguaglianza per tutte le donne e le ragazze rimane una convinzione fondamentale e una sfida duratura.
A sostegno di questo presupposto, durante il salotto culturale “Le donne nell’Architettura”, organizzato dall’arch. Cinzia Basile referente della Task Force “Arte e Cultura” – Sezione FIDAPA-BPW di Villa San Giovanni, in collaborazione con l’OAPPC di Reggio Calabria, si è avviata una riflessione sulle donne che hanno fatto la storia dell’Architettura, evidenziando le sfide ancora esistenti e promuovendo azioni concrete per la parità di genere.
L’iniziativa, patrocinata della Sezione reggina di A.I.D.I.A. – Associazione Italiana Donne Ingegneri e Architetti – ha consegnato valore simbolico all’importante lavoro svolto dalle donne architetto e al contributo da queste offerto, in modo sostanziale, allo sviluppo dell’architettura.
L’evento, ospitato presso l’Auditorium “Emanuela Loi” dell’IPALB TUR “Giovanni Trecroci”, le cui attività di regia sono state curate dalle stesse organizzatrici coadiuvate dal tecnico Saverio Verduci, è stato moderato dall’avv. Carmela Infortuna, Segretaria della Sezione FIDAPA-BPW, che ha aperto il dibattito sulla necessità di una narrazione storica, accendendo i riflettori sul rapporto tra donne e architettura in diversi contesti sociali e culturali.
A ricevere in sala le relatrici, e gli ospiti tutti, sono stati gli studenti del corso serale di “Accoglienza Turistica, Sala e Pasticceria” dell’IPALB TUR, diretto dal prof. Pontieri, accompagnati dalla prof.ssa Camilla Alampi.
Nel porgere i saluti l’avv. Michela Catanese, Presidente della Sezione villese FIDAPA-BPW, ha rimarcato “Non si possono certo dimenticare le difficoltà affrontate dal genere femminile in questo ambito professionale, nonostante la naturale propensione delle donne per il senso del bello e dell’estetica in genere… ed è proprio alla forza, alla tenacia di queste donne che hanno combattuto l’arcaismo dei due sessi forte/debole che ci siamo ispirati proponendo questo evento”.
La padrona di casa prof.ssa Enza Loiero, DS dell’istituto, sottolinea “Le donne grazie alla loro resilienza sono capaci di realizzare tantissime cose eleganti anche in circostanze poco favorevoli proprio per la loro propensione alla vita. Siamo in un auditorium intitolato ad Emanuela Loi che ha dato la vita per difendere i valori di giustizia e legalità”.
Nel suo intervento l’ing. Margherita Tripodi, Presidente di AIDIA, specificando il ruolo dell’associazione ha riportato il pensiero di Oriana Fallaci, abbinando alla figura della donna le tre parole: avventura, coraggio e sfida “Tutti concetti che le donne architetto di un tempo, di oggi e di domani, abbracciano pienamente”.
L’arch. Cinzia Basile, nell’esporre un’approfondita ricerca da lei stessa curata e nel dettaglio espletata con la proiezione di un documentario, ha spiegato che “Per molti secoli l’architettura e l’ingegneria sono rimaste strettamente legate al mondo maschile, resistendo all’avanzata delle donne e alla loro progressiva conquista. Dopo qualche tentativo pionieristico nella prima metà del Novecento, oggi le donne architetto sono molte e negli ultimi anni hanno cominciato finalmente a veder riconosciuto il proprio lavoro. Il genere femminile, nella pratica dell’architettura, di cui ad oggi possiamo vantare eccellenti esponenti, non ha certo avuto vita facile, come in tutti i campi professionali tecnici. Esplorando i risultati ottenuti dalle donne architetto, possiamo comprendere meglio il loro impatto sul settore e ispirare le generazioni future a intraprendere una carriera in architettura”.
Con il suo intervento la Basile ha reso protagoniste del salotto alcune tra le maggiori esponenti che hanno segnato la storia dell’architettura, dalle archistar alle architette, urbaniste, designer, docenti e ricercatrici.
Promotrice del cambiamento è Plautilla Bricci, la prima a affermarsi in Italia, nel ‘600 barocco di Bernini e Borromini. La Bricci venne definita “l’architettrice”, in mancanza, prima di allora, di un nome femminile che potesse definire una donna architetto.
Sarà tra la fine dell’800 e tutto il ‘900, con l’avvento delle nuove tecnologie, le avanguardie e le nuove contaminazioni, che la figura della donna “architetto” prenderà forma. Pioniera dell’estetica dell’International Style, l’irlandese Eileen Grey, rimasta folgorata dall’esposizione Universale di Parigi, nel primo dopoguerra decise di specializzarsi in architettura d’interni e design, affiancando colleghi come Le Corbusier. Parliamo di tempi in cui alla donna non è ancora dato ricoprire ruoli tipicamente maschili, basti ricordare che lo stesso Le Corbusier quando bussò alla porta del suo studio la giovane Charlotte Perriand, sorridendo le disse “Qui non ricamiamo cuscini”, ma nonostante tutto nel 1927 con lei avviò una collaborazione per l’arredamento di interni con pezzi moderni. Indicata fra i fondatori del design contemporaneo, le creazioni della Perriand sono tuttora in produzione da Cassina.
Nel 1991 sarà grazie all’architetto e urbanista statunitense Denise Scott Brown, coautrice della bibbia del Post Modern “Learning from Las Vegas”, se il premio Pritzker, il più alto riconoscimento mondiale in architettura, può essere oggi assegnato anche alle donne.
Alla carrellata di fautrici del cambiamento non può mancare l’italiana Gae Aulenti, classe ‘27. A sua firma sono pezzi iconici come la lampada da tavolo “Pipistrello”, disegnata per gli showroom di Olivetti a Parigi e Buenos Aires, successivamente prodotta in serie e oggi esposta al MoMA di New York.
Negli stessi anni Lina Bo Bardi, una delle figure più rivoluzionarie nell’architettura del ‘900, oltre a collaborare con lo studio di Gio Ponti, assunse la vicedirezione della rivista Domus e fondò il magazine Habitat. Grazie a edifici come “La Casa de Vidro”, oggi sede della fondazione a lei dedicata, l’apporto di Bo Bardi sarà fondamentale allo sviluppo dell’architettura brasiliana.
Sulla scia delle donne che l’hanno preceduta, l’architetto e designer irachena di Zaha Hadid è la prima donna nella storia a vincere il Premio Pritzker 2004 e la medaglia d’oro del Royal Institute of British Architects 2016. Lo stile inconfondibile, basato su prospettive ardite e forme sinuose, è riconoscibile nel Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo di Roma, nella Stazione Marittima di Salerno e nel costruendo Museo del Mediterraneo nel Waterfront di Reggio Calabria.
Nello stesso scenario le irlandesi Shelley McNamara e Yvonne Farrel, attive fin dagli anni ’70, hanno vinto il World Building of the Year 2008 per l’estensione dell’Università Bocconi e il Leone d’Argento alla Biennale 2012 con il progetto del campus UTEC per l’Università di Lima. Nel 2018 curano la Biennale di Archittetura a Venezia nel 2018.
A soli 21 anni, nel 1981, è ancora una studentessa universitaria, Maya Lin, americana di origini cinesi, quando esordisce con il progetto vincitore al concorso di idee del Vietnam Veterans Memorial a Washington, monumento dedicato ai 58.000 soldati americani caduti durante la guerra del Vietnam eretto al Cimitero di Arlington.
Infine, ma non ultima, tra le pioniere dell’architettura del passato e del presente, l’italiana Jolanda Milano, special guest all’evento. La Milano oltre a essere una delle prime tre donne iscritte all’Ordine di Reggio Calabria, ha lasciato alla città, con le sue progettazioni che spaziano dall’architettura al design, traccia tangibile del suo stile ricercato, visibile nei dettagli come nelle balaustre della fossa orchestrale del Teatro Francesco Cilea del quale ne ha curato il restauro.
Sulla figura di Jolanda Milano è intervenuta l’arch. Sabrina Prestipino. Il suo contributo ha ripercorso, attraverso le emozioni, il lavoro della madre architetta e gli effetti prodotti indirettamente nella formazione della figlia.
La Milano visibilmente emozionata, nel ricevere la targa in riconoscimento della sua carriera, ha ringraziato tutti i presenti.
Nel corso della cerimonia di premiazione è intervenuta l’avv. Giusy Caminiti, Sindaco della Città di Villa San Giovanni, esprimendo grande soddisfazione per il taglio dato all’evento e per la testimonianza di Jolanda Milano.
Il dibattito è proseguito con l’arch. Giovanna Caminiti, Presidente della Commissione “Pari Opportunità” dell’OAPPC di Reggio Calabria, con una dedica alla Bricci “Palutilla non è solo un esempio per le donne che voglio diventare architetto e che da lei raccolgono questa preziosa eredità, ma un modello per chiunque, donna o uomo, volesse intraprendere il percorso per diventare ciò che desidera, credendo nel proprio talento, forte del proprio coraggio”.
Ha chiuso gli interventi l’arch. Silvia Lottero che, tracciando vecchie e nuove sfide, dichiara “Ogni giorno siamo impegnate ad affrontare sfide nella nostra professione che si occupa di architettura e non solo, essa è al confine tra l’arte e la scienza, tra la cultura e la tecnica. A cento anni dalla fondazione degli ordini professionali per la tutela del titolo e dell’esercizio professionale degli Ingegneri e Architetti, i numeri restituiscono una situazione incoraggiante in quanto evidenziano una crescita costante sia di iscrizioni che di partecipazione all’interno dei Consigli dell’Ordine, tuttavia nell’immaginario collettivo quello dell’architetto è ancora considerato un lavoro maschile. Le donne architetto, a fronte di un divario retributivo di genere che resiste ma che si sta man mano riducendo, non demordono e da sempre instillano nuova linfa nella rivoluzione silenziosa iniziata da Plautilla Bricci. La storia è certamente corredata di esempi di donne illustri che sono riuscite a distinguersi ma accanto a queste eccellenze vi sono tante professioniste derubate dei loro meriti”.
Il salotto culturale “Le donne nell’Architettura” è stato arricchito dagli eleganti intermezzi di danza eseguiti delle giovani allieve della scuola ASD Divina, dirette da Mariarosa Verduci in collaborazione con la maestra del corso di danza classica Fatima Ranieri.
Nel corso dell’evento gli ospiti hanno potuto gustare le pietanze preparate dallo Chef Francesco Figliomeni.
L’evento curato dalla Task Force “Arte e Cultura”, composta anche da Rina Morabito, Maria Cantarella, Nuccia Cardile, Isabella Iracà, Silvia Lottero, Anna Stajano, Rosy Ussia, Nuccia Ferrante e Tiziana Pansera, ha contribuito a far riflettere sul contributo che ogni donna può offrire alla società. Le socie, coadiuvate dalle allieve della “Scuola Divina”, hanno consegnato gli attestati e omaggi floreali realizzati da “Riviera dei fiori” di Francesco Giuffrè.
Villa San Giovanni: grande partecipazione alla “Notte Nazionale del Liceo Classico”
È stata una vera e propria festa quella che si è svolta al Liceo Classico “L. Nostro”, di Villa San Giovanni, in occasione della XI edizione della Notte Nazionale del Liceo Classico. Dopo lunghi e laboriosi preparativi vissuti all’insegna della gioia e del piacere della condivisione, “gli studenti hanno dato vita ad una grande serata che ha registrato una cospicua partecipazione di pubblico”, dichiara con soddisfazione la Dirigente Scolastica, prof.ssa Maristella Spezzano.
Quest’anno gli studenti sono stati chiamati a riflettere sul tema del Mare Nostrum e sulla complessità del rapporto tra l’uomo e il Mediterraneo. In tale direzione, essi hanno voluto rivolgere in particolare la loro attenzione all’opera di Omero che maggiormente è stata oggetto di rivisitazione e imitazione. L’Odissea, pur appartenendo alla fase arcaica della letteratura greca, è infatti un’opera di una modernità straordinaria che offre spunti di riflessione attuali e validi ancor oggi. Il suo eroe Odisseo o Ulisse, come è noto ai più, è il prototipo dell’eroe moderno, pieno di dubbi, incertezze, fluttuante tra opposti sentimenti, mosso da un destino a cui nessun mortale può sottrarsi. I nostri ragazzi si sono voluti cimentare in una rivisitazione originale dell’opera con forme narrative e teatrali varie (recitazione, intervista, interazioni dirette con il pubblico, video) ma con un comune denominatore: il mare nostrum, il suo eroe e le sue vicissitudini – afferma, soddisfatta per la riuscita dell’evento, la referente dell’iniziativa, la professoressa Giusy Galletta.
Dopo un avvio frizzante sono state ripercorse le scene più significative del poema dalla Telemachia: Un viaggio alla ricerca del padre a Calipso: la ninfa che suscita il conflitto tra amore e libertà passando per la grazia melodiosa delle Sirene con il loro fascino letale all’innocente e accogliente Nausicaa. Un punto focale per il tema trattato è stato l’episodio di Polifemo: tra ospitalità e integrazione o negazione e rifiuto? La magia enigmatica di Circe e il mito di Scilla e Cariddi hanno preceduto lo scioglimento della vicenda determinato dalla forza vittoriosa dell’amore con la fedele Penelope. Al termine della rappresentazione si è tenuta la lectio magistralis del professore Cosentino, che si è soffermato sul tema della xenìa , con una presentazione dal titolo “ Oltre i confini; la xenia come ponte tra culture nell’antichità”.
Un ulteriore momento di approfondimento sul tema comune della serata è stato il viaggio nella poesia moderna e contemporanea da Saba, a Montale, Ungaretti, Pascoli continuando con i testi di Kavafis, De Luca, Hikmet fino a Francesco Guccini, cantautore della musica italiana con un suo testo molto significativo sull’eroe per antonomasia, Odisseo.
La serata si è chiusa con la lettura espressiva di versi sul “Notturno” a partire da un frammento di Saffo.
Villa San Giovanni, la Maggioranza sul Piano di Sviluppo: “Opposizione contribuisca alle decisioni politiche”
Purtroppo non ci sorprende per niente l’assenza in commissione territorio dei consiglieri di minoranza: la mancanza di visione di città si concretizza nella loro ripetuta incapacità di entrare nel merito delle scelte amministrative.
La commissione territorio ieri (lunedì 31 marzo) era stata convocata esclusivamente per discutere le proposte della minoranza al piano di sviluppo per la città di Villa San Giovanni: quel piano di sviluppo di circa 25 milioni di euro che dovrà essere presentato entro il 7 aprile alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e che cambierà – se finanziato – questa città. Approvare un piano sviluppo vuol dire metterlo nel cassetto anche per finanziamenti futuri, quelli cui quest’amministrazione parteciperà a tappeto per come sono qui fatto.
La scorsa settimana la maggioranza, sempre in commissione territorio, ha presentato la sua proposta di piano di sviluppo al consigliere comunale di minoranza presente (come di consueto registrando l’assenza di Filippo Lucisano). Abbiamo chiesto al consigliere De Marco di rendersi portavoce ai suoi colleghi di Forza Italia dell’opportunità unica che ha la città con questo piano di sviluppo di ridisegnare se stessa: se si vota insieme un piano strategico e quelle opere oggi sono immaginate nel piano di sviluppo di prossima approvazione, non ci sono questioni di metodo (ovviamente presentate dal de Marco in commissione) che possano giustificare la mancanza di proposta politica.
Perché di questo si tratta: la mancanza di proposta politica dello sviluppo del territorio di un partito, di un centrodestra, di un gruppo consiliare, la cui unica intenzione è quella di consegnare la città al cantiere ponte sullo Stretto.
La necessità di andare oltre il ponte la comprendono 13.000 abitanti, ma non la minoranza di centro destra dentro e fuori consiglio. Non possiamo che prendere atto di questa assoluta indifferenza per il futuro della città che si costruisce non disquisendo sul metodo ma obiettando nel merito le scelte dell’amministrazione comunale.
Nel silenzio della proposta non pervenuta da parte dei consiglieri comunali di Forza Italia, il gruppo consiliare Città in Movimento presenterà la sua idea progettuale in un’ultima commissione territorio, chiamata a deliberare quel piano prima di approdare in consiglio comunale. C’è, dunque, un’altra occasione per la minoranza consiliare di scrivere assieme a noi quel futuro di sviluppo turistico ed occupazionale che Villa si merita, cui però non sono i consiglieri azzurri in grado ad oggi di dare seguito approfondendo, studiando, progettando la Villa San Giovanni che tutti, invece, abbiamo già ben chiara in mente.
Villa San Giovanni, Turano e Richichi (FI): “Buona notizia, ma attutire i disagi”
“È di questi giorni la notizia dell’imminente chiusura (ufficialmente sarebbe temporanea) del Poliambulatorio di Villa San Giovanni, in via Zanotti Bianco, a causa di interventi di ristrutturazione dei locali grazie ai fondi del PNRR. Una buona notizia, certamente, se non fosse per i disagi alla comunità che questo andrà a comportare.” A scriverlo sono Lorena Turano e Maria Grazia Richichi, esponenti del Coordinamento provinciale di Forza Italia Reggio Calabria, nella qualità rispettivamente di Responsabile del Dipartimento Sanità e Responsabile del Dipartimento Medicina territoriale, salute e benessere del cittadino, che nel salutare con entusiasmo il rinnovo dei locali, al contempo pongono l’accento sulla questione logistica dei servizi prestati.
“Nella riorganizzazione delle aree territoriali, grazie al magnifico lavoro del Direttore Generale dell’ASP di Reggio Calabria, Lucia Di Furia, del Capo Distretto ASP Reggio Calabria, Gabriella Eburnea, e del Coordinatore Case delle Comunità, Ernesto Giordano, Villa San Giovanni diventerà un importante presidio che erogherà una serie di servizi sanitari fondamentali per tutto il comprensorio, servizi mirati in particolare alle fasce deboli ed i loro care-giver. Intendiamo in premessa evidenziare i grandi risultati ottenuti dal Direttore Di Furia, in costante sinergia con il Presidente della Regione e Commissario ad acta Roberto Occhiuto, avviando un percorso di emersione dei debiti dell’Asp con l’approvazione scritta dei bilanci, dando la priorità ai temi della prevenzione tramite importanti campagne di sensibilizzazione, animazione territoriale e screening, puntando su potenziamento dei poliambulatori e viraggio in case di comunità, così come sarà fatto a Villa San Giovanni.”, scrivono le forziste.
“Ebbene non vi è alcun dubbio che questi interventi di riqualificazione delle strutture siano necessari per attuare al meglio questi servizi, ma riteniamo si possano e si debbano valutare soluzioni di buon senso per attutire i disagi al territorio che inevitabilmente derivano dalle chiusure e dai trasferimenti degli uffici. Come appunto nel caso del Poliambulatorio, che verrà trasferito presso l’ex Carcere di via Belluccio, di proprietà comunale, dove sono presenti il Servizio di Medicina Legale, di Medicina del Lavoro, di Guardia Medica e di Neuropsichiatria infantile. Fino a qualche giorno fa era presente anche il Consultorio familiare, che però è stato trasferito presso la sede ASP di Gallico. Tuttavia, riteniamo che il Consultorio fosse un prezioso riferimento per Villa San Giovanni e per l’ambito 14, fulcro di un lavoro straordinario, espletato da un’eccellente equipe multidisciplinare, coordinata in maniera egregia dal dott. Antonio Alvaro. Il Consultorio, inoltre, è stato da sempre strategico per l’attuazione di importanti campagne di sensibilizzazione e prevenzione, in sinergia con la Scuola e con gli Enti pubblici, che hanno coinvolto la cittadinanza e l’intera comunità, ad iniziare in particolare dagli adolescenti.”, ribadiscono Turano e Richichi.
“L’Amministrazione Comunale, nelle persone del Sindaco e dell’Assessore al ramo, devono comunque ricercare delle soluzioni più adeguate ad accogliere il Consultorio, oltre che evitare che questi trasferimenti, annunciati come provvisori, possano in alcun modo diventare definitivi. La Centralizzazione ha già fatto perdere a Villa San Giovanni, negli ultimi anni, diversi servizi fondamentali, come ADV, Ufficio Protesi, Centro Salute Mentale, il che ha creato disagi per disabili, utenti fragili in generale, e relative famiglie. Lo stesso dicasi per la chiusura degli Uffici Veterinari, trasferiti anch’essi a Gallico, che erano collocati da anni presso un immobile di proprietà comunale. Il Comune di Villa San Giovanni è nevralgico, abbraccia le istanze dei tanti Comuni limitrofi ecco perché non possiamo assolutamente permettere che venga indebolito oltremodo.”, affermano in conclusione Lorena Turano e Maria Grazia Richichi .
Villa San Giovanni: a breve l’avvio dei lavori della nuova “Casa di Comunità”
Stanno per iniziare i lavori che vedranno il Poliambulatorio di Villa San Giovanni in via Zanotti Bianco compiere la metamorfosi in Casa della Comunità hub, condizione che consentirà al territorio villese di fruire di servizi di assistenza territoriale h24, grazie ai fondi del PNRR. In questo momento di rivoluzione edilizia indubbiamente si andrà incontro ai disagi legati alla fase di realizzazione dell’opera, come la necessità di ricollocare i servizi del Poliambulatorio: quest’Amministrazione lavora da settimane per far sì che rimangano tutti i servizi a Villa San Giovanni, nell’attesa di vedere completata la Casa della Comunità che sarà un punto di riferimento per un bacino di utenza di circa 40/50.000 abitanti, consentendo di realizzare a pieno un modello di medicina di prossimità.
Per tale ragione, numerose sono state le interlocuzioni, dapprima informali tra il sindaco, la commissaria straordinaria Dott.ssa Lucia Di Furia e il coordinatore distrettuale dott. Ernesto Giordano; successivamente anche ufficiali in occasione di un incontro convocato oggi dalla garante regionale della Salute al quale ha presenziato l’Assessora alla Sanità Maria Grazia Melito; i sopralluoghi per ispezionare i locali più idonei ad ospitare in questa fase di ritrutturazione del poliambulatorio tutti i servizi già presenti e implementarlo con ulteriori branche specialistiche prima ancora che sia pronta la Casa della Comunità. In questo contesto, l’Amministrazione non rinuncia a nessun servizio presente sul territorio, bensì ne acquisirà di ulteriori. Il Consultorio familiare è stato solo temporaneamente spostato a Gallico per motivi logistici.
“Nessun presidio sanitario – spiega Maria Grazia Melito – ha maggiore valenza sociale dei consultori, baluardo per le famiglie, gli adolescenti, le neomamme, i neonati nella fase di avvio all’allattamento. Un bene così prezioso va tutelato e valorizzato e questo è stato il lavoro svolto da quest’Amministrazione, che dall’inizio del mandato elettorale ha realizzato iniziative in collaborazione con il presidio di via Belluccio, promuovendo l’informazione e la sensibilizzazione sulla salute della donna e avviando campagne di screening sul papilloma-virus, implementando quelle già in atto nel consultorio.
Pertanto, duole constatare come ancora una volta la salute dei cittadini venga utilizzata come strumento per ingenerare allarmismo, diffondendo notizie che non hanno valenza ufficiale. Mentre si grida alla chiusura del consultorio, l’Amministrazione lavora da settimane per trovare soluzioni, spazi, locali per ridistribuire sul territorio cittadino tutti i servizi già presenti nonché per ottenerne nuovi. L’ultimo sopralluogo di quest’Amministrazione si è svolto oggi con il coordinatore distrettuale e il direttore del coordinamento dei Consultori dott. Antonio Alvaro, con i quali abbiamo ispezionato svariati locali comunali per individuare i più idonei alla collocazione del consultorio per il periodo in cui via Belluccio ospiterà le branche specialistiche del ristrutturando Poliambulatorio. A fine trasloco (circa una settimana lavorativa), infatti, il coordinatore distrettuale ci ha garantito che i servizi consultoriali, temporaneamentre trasferiti su Gallico per motivi logistici, saranno immediatamente ricollocati a Villa”.
Nel corso dell’incontro convocato per oggi dalla Garante regionale della Salute, prof.ssa Stanganelli, indirizzato ai sindaci dei comuni della città metropolitana presso il Consiglio Regionale della Calabria alla presenza della dott.ssa Lucia Di Furia, inoltre, l’Assessora Melito ha rappresentato la necessità di mantenere sul territorio di Villa il consultorio familiare e la disponibilità di Villa per avviare le Aggregazioni Funzionali Territoriali (AFT) che spettano al territorio per garantire, insieme alla guardia medica già in essere, un’assistenza territoriale h24.
“In merito ai Servizi Veterinari – continua l’assessore- abbiamo rappresentato alla dottoressa Di Furia anche oggi all’incontro promosso dalla Prof.ssa Stanganelli, la necessità di mantenere ogni singolo servizio sul territorio. In particolare i servizi veterinari offrono risposta a un bacino di utenza che abbraccia numerosi comuni da Villa San Giovanni a Sinopoli, l’utenza è spesso di età avanzata, si tratta di allevatori che quotidianamente con sacrificio lottano per tenere in piedi la filiera agroalimentare in una società sempre più modernizzata e meno attenta ai bisogni delle realtà produttive locali, allevatori che hanno attraversato un percorso di crescita professionale grazie all’affiancamento con medici veterinari competenti e formati in materia di malattie infettive e sanità animale nonché in ispezione degli alimenti di origine animale, garantendo la sicurezza degli alimenti di cui ci nutriamo quotidianamente. L’ultima pandemia di COVID ci ha insegnato il ruolo della prevenzione, l’importanza delle buone prassi igieniche, riconoscendo nella salute animale un ruolo chiave nel mantenimento della salute pubblica, pertanto ci auguriamo che le interlocuzioni con la Direzione generale dell’ASP RC consentano il ricollocamento degli uffici nella nostra città. E’ stato chiesto inoltre alla Dott.ssa Di Furia di attivare le dimissioni protette per i soggetti fragili. Lavorare costantemente per il benessere e la salute dei cittadini è nostra prerogativa e metteremo in campo ogni azione lecita per garantirne la fruizione in modo equo ed efficiente”.