Carissimo Klaus, Natale è passato da pochi giorni e benché sperassi di trascorrerlo diversamente dopo anni di battaglie legali iniziate nel 2016, a causa del mio licenziamento da parte di Trenitalia per avere denunciato – nella funzione di RLS – la presenza di tonnellate di Amianto all’interno dell’Impianto Manutenzione di Reggio Calabria e che mi hanno sempre visto vincitore, a 14 mesi dall’ultima sentenza della Corte di Cassazione (28/10/21) con la quale mi viene confermata la qualifica di Responsabile della Struttura Operativa del Settore Manovra e Operazioni d’impianto, Trenitalia non ha ancora provveduto a regolarizzare la mia posizione contributiva e retributiva. Alla luce dei fatti di cui sopra è mai possibile che l’azienda continui a fare orecchie da mercante nonostante una sentenza cui non resta che dare solo esecuzione? A che cosa è servito denunciare? Siamo o non siamo tutti uguali di fronte alla legge? P.s. il prossimo 16 gennaio, presso il tribunale di Reggio Calabria si svolgerà inoltre la seconda udienza della causa penale dove dovrò rispondere dell’accusa di “procurato allarme” da parte di Trenitalia. Inoltre, nel corso dell’udienza saranno ascoltati testimoni di entrambe le parti. Antonino Pulitanò, ex funzionario Trenitalia Buone Feste
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