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Reggio: l’onda arcobaleno del Pride invade il centro cittadino per il decimo anno

Oltre 2000 presenti alla manifestazione svolta, dopo le difficoltà organizzative. Presente anche Falcomatà e la presidente Nazionale Arcigay

di Sebastiano Plutino

L’onda Arcobaleno ha invaso la città anche quest’anno, per la 10° edizione del Pride, promossa dall’Arcigay “I Due Mari” Reggio Calabria, con il patrocinio del Comune. Una manifestazione che si è svolta dopo un’organizzazione turbolenta, dovuta ad alcune difficoltà organizzative, poi ovviate con lo stesso Ente, a pochi giorni dall’evento. Occasione che sarebbe stato un peccato perdere, considerato il decennale: nel 2014, infatti, Reggio fu la prima città in Calabria ad ospitare il corteo.

Clima gioioso ed invasione di colori che hanno confermato una manifestazione allegra, ma allo stesso tempo il racconto di una lotta non violenta che ancora la comunità lgbtq+ porta avanti per la costruzione di una società libera dalle discriminazioni ed aperta, per la conquita dei diritti universali per tutti. Occasione per ribadire anche l’appello per il rifiuto a tutti i conflitti nel mondo con la stesura della bandiera della pace al Teatro Cilea.

Alla manifestazione erano presenti Michela Calabrò, presidente Arcigay di Reggio Calabria e Mirella Giuffrè, presidente Agedo Reggio Calabria, Natascia Maesi, presidente nazionale Arcygay e Donatella Siringo, nuova presidente di Agedo, rappresentanti Arcigay di Cosenza e Lucio Dattola, presidente onorario Arcigay Reggio Calabria, oltre la Madrina Doretta, anche questa edizione

“Sono dieci anni di lotta, di resistenza, di orgoglio, di queste associazioni che organizzano il Pride qui a Reggio Calabria. Hanno costruito tanto, hanno, in questi anni abbattuto i pregiudizi. Ma c’è ancora tanto lavoro da fare, in un momento in cui è tornato a soffiare l’odio, ma la nostra rivoluzione d’amore non si può fermare nella quale portiamo in piazza la nostra rabbia costruttiva e creativa. Però è anche una grande festa; una festa dell’orgoglio, la festa della visibilità. Quindi c’è ancora da percorrere tanta strada”. ha commentato Natascia Maesi, presidente nazionale Arcigay che nel tracciare l’evoluzione dei Pride, nati per rivendicare diritti e valori del popolo LGBT ha parlato di doppio significato di una manifestazione.

Dopo il raduno dei partecipanti, davanti alla villa comunale Umberto I, il corteo ha attraversato il Corso Garibaldi, fino al Largo Colombo, punto in cui si è unito anche il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà che ha dichiarato: “Il Pride di Reggio Calabria è ormai diventato una bella tradizione per la nostra città, entrando nel cuore di tutti i reggini. Noi come sempre siamo qui, sempre dalla stessa parte, dalla parte dei diritti, della libera manifestazione del pensiero. Questo corteo, che quest’anno peraltro celebra il decennale dei Pride in Calabria, è solo la parte conclusiva di un percorso che la nostra città, nell’ultimo decennio, sta portando avanti con convinzione insieme all’associazione Arcigay ‘Due Mari’, attraverso una serie di numerose battaglie sul tema dei diritti civili”.

Corteo che, in seguito, è sceso sul lungomare per poi arrivare all’altezza delle Mura greche ed infine ritornare verso l’Arena dello Stretto, dove si la manifestazione si è conclusa e si sono tenuti gli interventi finali.

Soddisfatta per la partecipazione nche la presidente Arcigay “I Due Mari” Reggio Calabria, Michela Calabrò, che ha ringraziato le volontarie che in questi mesi si sono prodigate per la realizzazione di questa giornata di festa e rivendicazione di diritti e lotta e l’Amministrazione Comunale, nella persona del Sindaco Falcomatà, per la presenza e la partecipazione, sottolineando che le difficoltà organizzative sono state dovute ad aspetti meramente tecnici

Felice per il compimento e riuscita dell’evento anche la presidente Agedo Reggio Calabria, Mirella Giuffrè che, nel suo intervento sottolinea l’importanza della partecipazione, in occasione del decimo anniversario del Pride, occasione necessaria , attraverso la presenza, per tanti ragazzi di poter affermare il proprio orientamento sessuale ed essere sè stessi.

 

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