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Caso Madjidi: attivista curda resta in carcere, respinta la nuova istanza

"In Italia non si rispettano i diritti umani", denuncia l'europarlamentare Lucano presente a Crotone all'udienza sul caso Maysoon Madjidi

di Sebastiano Plutino

Maysoon Madjidi, l’attivista curda arrestata a Crotone il 31 dicembre 2023 con l’accusa di essere una scafista dell’imbarcazione sbarcata sulla spiaggia di località Gabella con a bordo 77 persone, resta in carcere.

Il Tribunale di Crotone, che la sta giudicando, ha nuovamente rigettato la richiesta di modifica della misure cautelare dal carcere ai domiciliari.

Una richiesta che la stessa imputata ha fatto nel corso di una dichiarazione spontanea al collegio penale presieduto dal giudice Edoardo D’Ambrosio a conclusione di una udienza fiume durata oltre cinque ore.

Maysoon Madjidi, di 29 anni, è in carcere perché accusata da solo due migranti su 77, un iracheno e un iraniano, di essere stata l’aiutante del capitano, Akturk Ufuk, reo confesso ed a processo con rito abbreviato.

“Mi accusate di aver aiutato i passeggeri durante il viaggio e poi mi dite che sono una scafista perché non li ho aiutati a sbarcare ma sono fuggita – ha detto l’imputata -. Come posso essere una scafista se sono stata costretta a stare con altre decine di persone in un sotterraneo in attesa dei camion per andare ad imbarcarci? Come posso essere una scafista se, come avete anche detto voi, ho continuato a cercare i soldi per pagarmi il viaggio fino a tre giorni prima della partenza? Ho chiesto un prestito al partito Komala, di cui io e mio fratello eravamo membri, per poter partire”.

Maysoon Madjidi, detenuta dal 1 di gennaio in carcere (attualmente è a Reggio Calabria) ha ribadito la sua innocenza nell’aula del Tribunale di Crotone nella quale erano presenti anche decine di attivisti giunti a sostegno dell’artista curda.
Nel corso dell’udienza sono state ascoltate le testimonianze degli operatori di polizia giudiziaria che hanno proceduto al fermo dell’imputata in base alle dichiarazioni accusatorie di due migranti che erano a bordo della barca.

Il tenente della Guardia di finanza, Gaetano Barbera, all’epoca comandante del nucleo navale, ha risposto alle domande del pm, Maria Rosaria Multari, ricostruendo i fatti e ribadendo la validità delle accuse raccolte nel corso dell’indagine.

Tesi che ha contestato l’avvocato Giancarlo Liberati che ha anche chiesto come mai la Guardia di finanza sia stata incapace di rintracciare i due testimoni chiave del processo, nonostante la difesa avesse fornito i loro indirizzi, mentre i giornalisti Mediaset li hanno trovati in Inghilterra e Germania: “Ci siamo attivati con il comando generale di Roma per il servizio cooperazione polizia, ma ad oggi non abbiamo contezza di dove siano”.

L’avvocato ha domandato:possibile che dei giornalisti li trovino e lo Stato italiano non ci riesca?”. Barbera ha spiegato: “La domanda dovrebbe farla a polizia tedesca, noi abbiamo comunicato tutto a Roma che poi si avvale del collaterale organo di polizia estero”.

All’ufficiale è stato anche chiesto dal presidente del Tribunale se sui telefonini degli imputati analizzati in modo profondo ci fossero video o foto che riprendono Madjidi mentre aiuta il capitano? La risposta è stata negativa. D’Ambrosio ha poi chiesto come mai sono stati sentiti solo due migranti: “Stiamo parlando del 31 dicembreha risposto Barbera -. Era attività che doveva fare la polizia e che è stata passata a noi perché c’era il Capodanno Rai e loro dovevano gestire l’ordine pubblico. Si è cercato di fare il massimo in quel caso. Dopo non ne abbiamo ascoltati altri perché dopo qualche giorno sono andati via”

Caso Madjidi, Lucano: “In Italia non si rispettano i diritti umani”

“Chi ha operato contro le persone, non rispettando i diritti umani, detenendo persone solo per convincimenti politici occupa importanti ruoli istituzionali. Chi ha aiutato rischia dieci anni di carcere. E’ il ribaltamento delle cose”. Sono le parole dell’europarlamentare del gruppo Left e sindaco di Riace Domenico Mimmo Lucano, dette a Crotone, in attesa dell’inizio dell’udienza del processo all’attivista curda-irachena Maysoon Madjidi, arrestata e detenuta da 9 mesi con l’accusa di favoreggiamento all’immigrazione clandestina. Lucano è arrivato a Crotone per sostenere la causa di Maysoon.

“La legge Piantedosi sull’immigrazione è sbagliata. È sbagliata perché tiene in carcere una ragazza che ha aiutato gli altri profughi a sopravvivere durante il viaggio in mare. Maysoon non merita di essere detenuta. Lei ha fatto qualcosa in più, lei si batte per il rispetto dei diritti umani, delle persone che sono in difficoltà. E io oggi sono qui proprio perché ho passato queste cose e lo so che ti cade il mondo addosso, ti vedi nel carcere, rinchiuso, senza aver fatto nulla. I paradigmi sono ribaltati”, dichiara il Sindaco di Riace Mimmo Lucano.

“Questo governo a Cutro ha toccato il momento più basso. Ha messo in mostra il cinismo della destra: mentre ancora c’era la camera ardente, si festeggiava un compleanno. Che serve parlare di spread, pil o di aspetti economici quando anche per un solo essere umano non c’è rispetto? Il fenomeno della migrazione riguarda esseri umani che si muovono per cercare soluzioni alternative alle loro condizioni: sono in fuga per le guerre o per la repressione, perché c’è la miseria o le malattie. Siamo tutti esseri umani, solo che non ci immedesimiamo mai nelle difficoltà. È facile ordinare, dire: io tengo prigioniere tante persone sulla base dei miei convincimenti politici. Ma sono convincimenti politici che si basano sull’assoluta mancanza di rispetto dei diritti umani. E il caso di questa ragazza kurda iraniana è emblematico. Non vengono rispettati i diritti umani.”, conclude l’europarlamentare di Sinistra Verdi e Sindaco d Riace, Domenico Lucano.

 

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