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Maxi Inchiesta Ultras: i capi della Curva dell’Inter accusati di favoreggiamento al clan Bellocco

I capi ultrà sono accusati di un'associazione a delinquere, lesioni, percosse, rissa, estorsione, intestazione fittizia.

di Sebastiano Plutino

I principali indagati appartenenti alla Curva dell’Inter arrestati nell’operazione di ieri di Polizia e GdF sono accusati di aver dato vita a un’associazione, aggravata dal metodo mafioso, finalizzata a “commettere una pluralità indeterminata di reati di lesioni, percosse, resistenza a pubblico ufficiale, rissa, estorsione, intestazione fittizia”.

Estorsioni anche ai dannidei gestori del catering all’interno dello Stadio di San Siro, dove la corresponsione della somma estorta è avvenuta attraverso l’emissione di fatture false e ai danni “di gruppi organizzati del tifo interista al fine di obbligarli ad acquistare tagliandi di ingresso allo stadio a prezzi maggiorati”.

Gli indagati, inoltre, stando alle indagini, “contribuivano al pagamento delle spese legali per i componenti della Curva Nord indagati per fatti violenti commessi in occasione delle partite o sottoposti a Daspo”.

L’aggravante quindi è di aver commesso i fatti “anche al fine di favorire l’associazione mafiosa dei Bellocco, a cui Bellocco Antonio (ucciso di recente ndr.), arrivato a Milano grazie a Ferdico, che gli procurava alloggio e occupazione lavorativa fittizia, riversava parte dei guadagni derivanti dalle attività illecite, anche ai fini del mantenimento in carcere dei detenuti”.
   

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