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Sbarre: nuovo sit in di protesta degli anziani del Centro sociale di via Graziella

"La nostra sala è l'unica non riqualificata", il grido di protesta degli anziani davanti all'ingresso dell'ex circoscrizione

di Sebastiano Plutino

Sono ritornati a protestare pubblicamente gli anziani del centro sociale di Sbarre, che da oltre otto mesi non hanno più una sede delle loro attività a causa dei lavori di ristrutturazione dell’immobile di via Graziella che li ospita da anni. Un intervento necessario e che nessuno contesta, diventato però un’eterna attesa di poter rientrare nell’unico spazio ricreativo a disposizione di questa fascia sensibile di popolazione cittadina.

Davanti all’ingresso dell’ex circoscrizione si è riunito un gruppo di utenti con gli operatori del centro, organizzando un sit it accompagnato da cartelli e striscioni per denunciare una situazione che ha dell’incredibile. I lavori di riqualificazione sono stati infatti quasi interamente conclusi, come dimostra la regolare attività dell’ufficio per i servizi demografici, riaperto al pubblico il 14 novembre.

Smantellato il cantiere della facciata, l’unica parte ancora non agibile è proprio la sala del piano terra, che costituisce lo spazio concesso al centro sociale dal Comune. “Da mesi protestiamo e ci confrontiamo con l’amministrazione – spiega la referente Annamaria Tripodi – e per essere informati sui lavori abbiamo partecipato a sei commissioni consiliari. L’ultima notizia, che abbiamo appreso dall’assessora comunale al welfare Lucia Nucera, è che la ditta che ha ristrutturato l’edificio sarebbe andata via, lasciando soltanto i nostri locali non riqualificati”. In seguito sono giunte le rassicurazioni del consigliere Giovanni Latella, che aveva promesso la riapertura immediata , ma è’ stata la sua solita presa in giro, al nostro fianco c’è sempre stato solo il Consigliere Cardia.

Il supporto del consigliere Cardia. “Rabbia e vergogna, questo è un luogo pulsante della comunità locale”

Al sit in ha presenziato il consigliere comunale Mario Cardia, che sin dall’inizio ha sostenuto la causa del centro sociale di Sbarre. “Non si può che provare rabbia e vergogna – dichiara – perché questo centro non è da considerarsi solo un edificio, ma il cuore pulsante della comunità locale, un luogo di valore inestimabile per la socializzazione e il supporto agli anziani che vi partecipano attivamente. Queste persone non sono meri oggetti da spostare, ma individui, a cui si deve rispetto e considerazione”

Cardia è stato promotore di varie commissioni consiliari aperte per avere chiarimenti su questa vicenda, e aggiunge: “È inconcepibile che, dopo vent’anni di dedizione e partecipazione attiva, questi anziani vengano trattati con tale disprezzo e indifferenza.  Chiedo, quindi, con forza che venga ripristinata la piena operatività del centro sociale e che vengano prese tutte le misure necessarie per garantire agli anziani il diritto di continuare a usufruire dei servizi che il centro offre”. 

I lavori di riqualificazione e messa in sicurezza dell’immobile di via Graziella avrebbero dovuto finire il 31 maggio ma la data è slittata diverse volte. Oggi appare un’inaccettabile beffa che il cantiere non ci sia più ma l’opera sia incompleta danneggiando l’utenza più fragile. I locali occupati dal centro restano inaccessibili e nello stesso stato di inagibilità di quando, lo scorso marzo, gli utenti furono fatti uscire in fretta e furia senza avere nemmeno il tempo di recuperare i materiali acquistati e usati per le attività

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