A Melicucco, i Carabinieri, hanno denunciato, nove persone, di cui cinque donne e due stranieri per indebita percezione del reddito di cittadinanza in quanto riscontrate inottemperanze ai requisiti di legge previsti per l’ottenimento del beneficio ministeriale.
Nello specifico, le indagini poste in essere dai militari dell’Arma, hanno permesso, attraverso un’attenta attività di analisi documentale in relazione alle diverse istanze presentate e in riscontro anche a un esame incrociato tra le verifiche sul territorio e gli accertamenti info – investigativi esperiti, di evidenziare numerose irregolarità nelle procedure di attestazione e l’assenza dei requisiti previsti. Tra le principali emerse: false attestazioni sulla composizione del nucleo familiare o il non possesso di veicoli oltre una certa cilindrata, rientranti tra i requisiti necessari per l’ottenimento del beneficio.
Le difformità riscontrate, hanno impedito l’elargizione dei sussidi a soggetti non aventi diritto, per un danno erariale di circa 43.000 euro, in un arco temporale che va dal 2019 al corrente mese di agosto.
Gli esiti dell’attività investigativa sono stati segnalati alla Autorità Giudiziaria di Palmi e all’Inps ai fini dell’interruzione dell’elargizione del sussidio nei riguardi dei soggetti interessati ed il recupero delle somme indebitamente percepite.
Trattandosi di procedimento in fase di indagini preliminari, rimangono salve le successive determinazioni in fase processuale.
Paolo Frascati
Milano, 29 agosto 2023 – “Sono gravi, false e calunniose alcune affermazioni apparse nelle ultime ore sulla stampa. Non c’è alcuna identificazione tra la mia persona e Manuele Ilari. Non ho mai ho mai dato disponibilità a riprendere le quote del club, nè per il presente, nè per il futuro.
Ogni affermazione non rispondente al vero sarà perseguita legalmente per tutelare la verità, la mia integrità personale ed imprenditoriale ed il gruppo societario che rappresento.”
Un medico ed un agente della polizia penitenziaria sono stati aggrediti, ieri, nel carcere reggino di Arghillà.
Lo rende noto il sindacato Asppe.
Prima, sostiene il sindacato, “l’aggressione ad un medico di turno all’interno del penitenziario con l’uso di forbici da parte di un detenuto che aveva richiesto visita medica.
Sempre oggi poi, l’aggressione ai danni di un poliziotto penitenziario minacciato e costretto poi da tre detenuti ad aprirgli la porta dell’infermeria di reparto”.
Per il delegato nazionale Luigi Barbera il carcere di Arghillà “è fuori controllo, persiste uno stato di abbandono percepito dai reclusi che ogni giorno sono autori di gravi eventi critici”.
Per il segretario generale Asppe confederati Consipe “urge l’intervento del Governo affinché detenuti psichiatrici ed extracomunitari scontino la propria pena in strutture idonee tipo le Rems e laddove possibile nelle loro patrie galere.
L’Asppe auspica che queste escalation di violenze all’interno dei penitenziari italiani abbiano una tangibile risposta dallo Stato”.
(Crediti Ansa)
Nascondeva, tra il ristorante di cui è titolare e la propria abitazione, circa 100 grammi di marijuana ed era anche in possesso di una pistola, detenuta regolarmemente, ma mal custodita. Un uomo è stato denunciato a Tropea da personale della Squadra mobile di Vibo Valsntia e del posto di polizia per detenzione a fini di spaccio e omessa custodia di armi. I poliziotti, nell’ambito dei servizi di monitoraggio della criminalità sul territorio e del contrasto allo spaccio di droga, avendo maturato dei sospetti sull’attività di spaccio, hanno sottoposto il ristoratore a controllo scoprendo la sostanza stupefacente suddivisa in dosi e pronta per vendita al minuto o in buste termosaldate sottovuoto. Il materiale era stato nascosto in diversi ambienti sia della casa sia dell’esercizio commerciale assieme ad ausili per il confezionamento come una macchina per il sottovuoto, buste della stessa tipologia di quelle che contenevano la sostanza e coltelli intrisi dello stupefacente utilizzati per la preparazione delle dosi. (ANSA).
Reggina: Manuele Ilari si dimette
“Dopo aver incontrato ieri mattina il sindaco Brunetti e il sindaco dell’area metropolitana Versace , il sottoscritto Manuele Ilari, conferma la disponibilità a cedere le quote sociali agli investitori che saranno condivisi con le istituzioni comunali e metropolitane di Reggio Calabria. Comunico inoltre che rassegno con effetto immediato le dimissioni dal mio incarico . Cordialità Manuele Ilari”. Con questo breve comunicato Manuele Ilari ha ufficializzato la volontà di cedere le quote della Reggina.
Si chiamava Vincenzo Aloi e aveva 67 anni l’uomo travolto e ucciso da una vettura, nella notte, sulla statale 106 nel tratto compreso tra Condofuri e San Lorenzo, in provincia di Reggio Calabria.
Il pedone è stato investito da una vettura condotta da un automobilista che, in base alle prime ricostruzioni dell’incidente, potrebbe avere accusato un colpo di sonno perdendo così il controllo del mezzo. Immediatamente avvisati sul posto sono giunti i soccorsi ma all’arrivo dell’ambulanza del Suem 118 non c’è stato nulla da fare per la vittima. I medici non hanno potuto fare altro che costatarne il decesso a causa dell’impatto. Intervenuti anche i carabinieri e la polizia stradale che stanno cercando di ricostruire la dinamica dell’incidente. La salma dell’uomo è stata portata nella camera mortuaria degli ospedali riuniti di Reggio a disposizione del pm di turno che è stato avvertito e che deciderà presto se disporre l’autopsia.
La vittima, che al momento dell’incidente non aveva addosso documenti di identità, era originaria di Melito Porto Salvo ma risiedeva nel comune di Brancaleone.
Si concludono, anche per questa XVIII edizione, I Tesori del Mediterraneo di Reggio Calabria.
Un’edizione straordinaria su questo meraviglioso Lungomare reggino, che lascia ancora una volta il sapore della soddisfazione, forse ancor di più, per una edizione travagliata, ora si può dire, ma che è stata il grande successo di sempre.
Giornate intense, pregne di appuntamenti.
La Regata del Mediterraneo che ha regalato momenti di grande emozione per una competizione molto sentita e suggestiva nello splendido specchio di mare dello Stretto.
Tanti gli equipaggi che sono arrivati da tutta Italia e da Malta per quella che ormai è una vera e propria tradizione estiva, entrata nel cuore di molte delegazioni.
E la conclusione è stata straordinaria, per una Regata del Mediterraneo che vede trionfare le Fiamme Gialle, secondi classificati la Federazione Italiana Sedile Fisso e, terza, la nostra Città Metropolitana ma, si registra una prestazione d’alto valore sportivo per tutti gli equipaggi che hanno gareggiato sotto il cielo appena solcato dalle frecce tricolore col loro Air show.
Lo sport è ben rappresentato, dunque, all’interno de I Tesori, così come la cultura.
Gli incontri letterari, presso Opera Tresoldi, condotti da Antonella Giordano, per scoprire titoli e testi dei nostri autori calabresi e siciliani.
Il “Premio letterario Apollo”, contest amatissimo, che quest’anno ha aperto anche a case editrici siciliane e promette di coinvolgere tante altre regioni. Ai vincitori della sezione “inediti” un premio in denaro quale contributo per la pubblicazione dei libri.
Grande successo per i Salotti televisivi, talk show che hanno coinvolto Istituzioni, forze dell’ordine, associazioni territoriali per affrontare, nel corso delle serate temi fondamentali quali, la legalità, i giovani, la cultura, Università, attraverso i dibattiti condotti da Carlo Arnese.
E poi gli attesissimi spettacoli all’Arena dello Stretto presentati da Veronica Maya: risate con Enzo e Sal, da Colorado, la prima sera; poi Roberto Lipari da Striscia la notizia; il cantante Riki e, la grande conclusione con Deddy di Amici di Maria De Filippi che ha mandato in visibilio le sue giovani (e meno giovani) fans.
E dunque si tirano le somme, anche per quest’anno, e tocca a loro farlo Natalia Spanò, presidente di Nuovi Orizzonti e Paolo Catalano, gli organizzatori.
“Siamo soddisfatti – hanno affermato – stanchi ma soddisfatti, del prodotto che abbiamo realizzato, della risposta della città che con la sua partecipazione ci motiva a fare sempre meglio, sempre di più. Cittadella, Salotti Televisivi, Premio Apollo, Incontri letterari, la Regata del Mediterraneo e quindi cultura, sport, musica, spettacolo, ospiti. Lavoriamo tutto l’anno per questo mega evento che riusciamo a realizzare, non senza difficoltà, grazie all’amore per la nostra terra, che ci muove e ci motiva, ma anche grazie al nostro team di straordinari professionisti. Ormai maggiorenni, abbiamo scherzato tanto su questa cosa, abbiamo raggiunto la maturità, quindi, non potremo che andare avanti con maggiore determinazione e consapevolezza”.
Si concluderà il prossimo 30 settembre la direzione di Carmelo Malacrino, in carica dall’1 ottobre 2015, al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria. “Sono stati anni magnifici – afferma Malacrino – e allo stesso tempo molto difficili. Al mio arrivo il Museo era solo in parte aperto al pubblico, in attesa della conclusione dell’allestimento. Dall’indimenticabile inaugurazione del 30 aprile 2016 il MArRC ha raggiunto alti livelli, investendo in accoglienza, efficienza e sicurezza.
Con l’istituzione dell’autonomia, il MArRC ha portato avanti una gestione attenta e trasparente delle risorse finanziarie, con l’acquisizione diretta degli introiti di bigliettazione. Il trend di crescita è evidenziato dai dati dell’ultimo bilancio consuntivo, chiuso con un risultato economico positivo di 1.545.617,32 euro e un avanzo di amministrazione di 2.579.218,67 euro.
Le entrate da bigliettazione stanno superando di gran lunga le aspettative, ben oltre le previsioni in bilancio che, in considerazione dell’importante anniversario dei Bronzi di Riace, già erano state stimate in crescita rispetto all’anno 2019 (ultimo anno pre-pandemia). Si è registrato un notevole incremento anche delle entrate derivanti dalla concessione in uso degli spazi museali, più che raddoppiate rispetto al dato 2019. “Non è ancora il momento di lasciare il Museo – aggiunge Malacrino – e guardandomi indietro penso a tanti momenti e tante persone che arricchiscono quei ricordi. Ancor più, ritrovo una visione di crescita del Museo quale luogo della cultura dinamico e inclusivo. In questi anni sono stati offerti centinaia di eventi, realizzato una trentina di mostre temporanee e restaurato migliaia di reperti.
Nuovo sbarco di migranti nella giornata di ieri al porto di Roccella Ionica, nella Locride. Al termine di un’operazione di soccorso compiuta dai militari della Guardia Costiera al largo della costa calabrese, resa complicata dal mare mosso, nel pomeriggio di ieri sono sbarcati 62 cittadini in prevalenza di nazionalità afghana, irachena e iraniana. Tra i migranti ci sono diversi bambini e una quindicina di donne. Molti i nuclei familiari al completo. Prima di essere intercettati dai militari della Guardia Costiera, i 62 migranti si trovavano a bordo di una piccola barca a vela localizzata a circa 110 miglia di distanza dalla costa ionica della Calabria. Il natante, stando a quanto emerso dalle prime indagini effettuate dalle forze dell’ordine, sarebbe partito mercoledì scorso dalle coste della Turchia. Con quest’ultimo sbarco è salito a undici il numero degli approdi nel Porto di Roccella Ionica solo negli ultimi trenta giorni. Ben 33, invece, sono quelli verificatisi dall’inizio dell’anno nel solo scalo marittimo reggino per un totale di circa quattromila persone.
Undici custodie cautelari in carcere; sette arresti domiciliari; tredici obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria e un divieto di dimora nella regione Calabria. E’ questo il bilancio dell’operazione portata a compimento dalla guardia di finanza di Catanzaro, su delega della Direzione distrettuale antimafia catanzarese, coordinata dal procuratore Nicola Gratteri, che ha interessato anche il territorio di Reggio Calabria.
Le 32 persone finite sotto indagine dovranno difendersi dalle accuse di: associazione mafiosa, estorsione, usura, trasferimento fraudolento di valori.
Contestualmente, il gip catanzarese ha disposto il sequestro di tre ditte operanti nel settore turistico, che si sono avvicendate nella gestione di uno stabilimento balneare sito a Nicotera Marina, tuttora in esercizio, e di un’attività commerciale, operante nel settore floreale, ubicata a Milano, tutte riconducibili a soggetti appartenenti ad una cosca di ‘ndrangheta, egemone nel vibonese, per un valore di circa 250 mila euro.
E’ stato inoltre confermato il sequestro preventivo nei confronti di diversi fabbricati, terreni, quote di partecipazione, complessi aziendali, ditte individuali e autoveicoli, per un valore complessivo di oltre 12 milioni di euro, tra cui il noto villaggio turistico Sayonara, beni già oggetto di precedente misura cautelare patrimoniale
Gli esiti dei complessi approfondimenti investigativi hanno consentito di delineare, nella fase delle indagini preliminari, che necessita della successiva verifica processuale nel contraddittorio con la difesa, la gravità indiziaria circa la sussistenza di un gruppo criminale, riconducibile ad una consorteria operante nella provincia vibonese che, avvalendosi della forza di intimidazione che scaturiva dal vincolo associativo e delle conseguenti condizioni di assoggettamento e di omertà sussistenti nel citato territorio, aveva acquisito il controllo di fatto di diverse attività commerciali, soprattutto nel settore turistico-alberghiero, tanto da condizionarne la gestione.
Al riguardo, gli amministratori di fatto e di diritto e altri soggetti che si sono occupati del management delle citate attività sono stati attinti da misure cautelari personali.
A suffragare le ipotesi investigative della Direzione distrettuale antimafia hanno contribuito le dichiarazioni di diversi collaboratori di giustizia, secondo cui alcuni degli odierni indagati, al fine di agevolare l’attività dell’associazione di tipo ‘ndranghetistico, nel corso degli anni, ponendo in essere diverse condotte di attribuzione fittizia di quote di società ovvero di cariche di amministrazione, si sarebbero adoperati per assicurare a soggetti appartenenti ad una cosca di ‘ndrangheta del vibonese l’impunità ovvero la non riconducibilità delle attività imprenditoriali in capo agli stessi in modo da evitare provvedimenti di aggressione patrimoniale.